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DATA: 16 Mar 2024

OGGETTO: Iniziative umanitarie e sociali nel Territorio

ALLEGATO: 8 Immagine WhatsApp 2024-03-16 ore 09.52.16_a341db71.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Signori Camminatori,

                                     così esordisce l'appello inviatomi da Salvatore Pisano ed Anna Wapercoska, da tempo impegnati nel sociale ....

 

""Questo magnifico uovo di Pasqua con sorpresa, pesa 4 kg e sarà sorteggiato con il  primo numero estratto sulla ruota di  Roma Sabato 30 di Pasqua.  Il costo del biglietto è di 5 Euro ed il ricavato sarà utilizzato per comprare generi alimentari che la Misericordia distribuisce tutti i Mercoledi alle famiglie in difficoltà. Per i biglietti contattare Peperoni o Pisano 338 9814875.""

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°

Signori,

             la Pasqua a grandi passi si va avvicinando. Festa della natura che si rigenera dal torpore e dalla stasi dei freddi invernali e che si rinnova nella incipiente dolce ed ammiccante primavera, (la triste metafora di un uomo che viene sacrificato su una croce, che risorge a vita, forse vuol dire proprio questo).

         Le cose nel mondo non vanno affatto bene ed il nostro destino purtroppo è nelle mani di organismi egemoni che tra le mille cattiverie umane, ne stanno rispolverare la peggiore ... la guerra!

                   Nato in periodo bellico, ho vissuto tutti i postumi di una seconda guerra mondiale! Ho compartecipato con altri connazionali, miei coetanei, alla ricostruzione fisica e psichica di una nazione ridotta allo stremo da eventi bellici, da lotte sociali. Ora quando sento parlare di conflitto tra popoli, i ricordi riaffiorano in me e mi sopravviene tristezza e dolore.

               Volentieri accetto iniziative tendenti ad alleviare, seppur non solutive, lo stato delle persone che vengono involontariamente coinvolte in conflitti, dettati solo dagli egoismi e dall' interesse di qualcuno. Un mondo che, per alcuni, dall'oggi al domani finisce in  cumuli di macerie, corpi straziati, case famiglie cancellate per sempre dalla faccia della Terra ... per volere di chi, ed in forza di quale legge umana, poi!

                       Queste poche scarse frasi smozzicate raccolgono il mio mesto pensiero di questi giorni ....

 

                     Peranto auguro al mio Grande pianeta ... un domani di amore tra popoli, la  fine del  tempo dei soprusi, della violenza e della cattiveria!

                                                               Buona Pasqua a tutti Voi Camminatori .... Ivano




DATA: 14 Mar 2024

OGGETTO: Periplo Lago di Bolsena con circumnavigazione delle isole

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

PERIPLO LAGO BOLSENA CON CIRCUMNAVIGAZIONE ISOLE

BOLSENA 24 MARZO 2024

NOTA PER I SOLI PARTECIPANTI

(Partenza ta Civitavecchia ore 7.30 largo de Dominicis s.n.c.)

 

 

Gentili Signori,

                            invio la nota iscritti alla iniziativa in argomento per dare conferma di quanti di Voi hanno datola loro  adesione. Vorrete comunicarmi eventuali discordanze od inesattezze! Colgo l'occasione per informarVi che in caso di maltempo verrete informati prontamente sull'eventuale rinvio.

1 AGOZZINO PIER GIUSEPPE 2
2 AIELLO TATIANA 1
3 BALBI PAOLO 2
4 DI BIANCO CENZINA 1
5 DOMINICI ROMITI 3
6 FRACASSA ROLANDO 2
7 MORGAGNI MARCO 1
8 NUNZI FRANCO 2
9 PANICO ANSELMO 1
10 PAPPONETTI PAOLA 2
11 PIRAS ROBERTO 2
12 PODENZANA FEDERICA 6
13 ROMITI IVANO 2
14 SINI MAURO 2
15 TASSELLI LAMBERTUCCI 2
16 ZANELLA GIUSEPPE 2

 

        Saluti ... Ivano                         




DATA: 06 Mar 2024

OGGETTO: Giro Lago Bolsena ... 24 marzo 2024

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

     GIROLAGO BOLSENA

24 Marzo 2024

 

 Signori Camminatori 

                                              ... nel'inviarvi l'elenco degli iscritti all'iniziativa  a margine (con preghiera di controllo per eventuali omissioni od inesattezze), di seguito "incollo" il testo con alcuni cenni storici inerenti il Lago di Bolsena e le sue isole ...

 

1 AGOZZINO PIER GIUSEPPE 2
2 BALBI PAOLO 2
3 DI BIANCO CENZINA 1
4 MORGAGNI MARCO 1
5 NUNZI FRANCO 2
6 PANICO ANSELMO 1
7 PIRAS ROBERTO 2
8 ROMITI IVANO 1
9 TASSELLI LAMBERTUCCI 2

 

Il Gran Vulcano, il suo lago e le isole.

(IL “Girolago” proposto al Gruppo denominato della “Regina Amalassunta.”)

 

Bolsena, uno dei diversi laghi vulcanici presenti nella Regione. Esteso per circa 114 kmq, posto a 305 metri di quota è il più grande lago vulcanico d’Europa. 151 metri la sua massima profondità, per una media di metri 81.

Circa 360 mila anni fa l’imponente vulcano presente collassa, presumibilmente, per completo svuotamento della camera magmatica, e cede su se stesso mentre fa posto, nella sua depressione, al nostro Lago!

Nel suo lungo passato il complesso Bisentino ha compartecipato con la sua attività mista (fuoriuscita di lava viscosa, lava fluida o piroclasti) a creare e modellare l’orografia della regione circostante.

Tufi, trachiti e tefriti vengono “sparati” durante le sue frequenti eruzioni,  di cui non si conoscono i tempi. Ma possiamo attribuire, senza dubbio, la particolare conformazione di alcune zone conosciute al nostro vulcano. Rupe di Orvieto, Civita di Bagnoregio, i Roggi della Selva del Lamone. Anche se, per la creazione della nostra magnifica e cara Selva, possa esser anche intervenuto il modesto e prossimo vulcano di Latera (anch’esso finito in un omonimo laghetto). Che, pur da profano, mi sento di poter affermare … propagine vulcanica ovest del maggior “Bisentino”!

C’è chi afferma che i due laghi siano in comunicazione, anzi che lo specchio d’acqua di Latera sia lo sfogo artesiano del maggiore lago di Bolsena! In proposito si racconta qualche storia agghiacciante!

Ma la bellezza del territorio “mosso” della nostra Tuscia (la disparità delle nostre forre)  è dovuta senz’altro (anche) a quelle attività vulcanica!

Dobbiamo soltanto socchiudere gli occhi ed immaginare il momento in cui, molti e molti anni, fa migliaia di tonnellate di roccia del gran monte vulcanico, alto forse un migliaio di metri e più, con grande, immenso tuono, sono venute giù per disequilibrio statico. il rombo sicuramente udito a svariati km di distanza.

A ricordare questo cataclisma … le due isole presenti nel centro del Lago. La Martana e la Bisentina che rappresentano frazioni superstiti dell’alto cono vulcanico.

 

 

ISOLA BISENTINA

 

Si sviluppa su una superficie di circa 17 ettari e la sua altezza media è di 360 mt, sul livello del mare, se si accentua l’elevato del Monte Tabor, ove si troverebbe il misterioso accesso al Mondo di Agharti (cfr. internet se interessati al riguardo)!

Presenti la Chiesa rinascimentale dei Santi Giacomo e Cristoforo, il tempietto di Santa Caterina a pianta ottagonale di Antonio da Sangallo, che è costruito su un colombario di origine etrusca, e la Cappella del Crocifisso.

Numerose altre emergenze etrusche lasciano intuire che il luogo costituiva, per il popolo Rasenna, una cospicua parte cultuale e magica ove vi si svolgevano sacri riti! Del resto tutta l’isola, a questo si presta, data la sacralità ovunque sprigionata.

Uno stretto ed interessante cunicolo verticale, simile ad un pozzo profondo 30 metri, dal Monte Tabor (accesso al citato Mondo di Agharti), raggiunge il livello medio base dell’isola. Si tratta di un opera etrusca reimpiegata da religiosi (come del resto l’area tutta), in epoca altomedioevale, storicamente citata come la “Malta dei Papi”. Utilizzata dai religiosi quale carcere a vita per eretici e per monaci che avevano “rotto con il loro mondo”!

Ricordo che, nel corso di una mia lontana passata escursione con il gruppo, la guida postaci a disposizione, ci riferì la triste fine di accusati di eretismo che nel cunicolo venivano gettati!

La Bisentina lungo un suo percorso sentieristico circolare, presenta ben sette chiese. Nella progettazione e costruzione intervenne il Vignola per la volontà di Ranuccio Farnese il vecchio.

Vi risultano sepolti nella Chiesa rinascimentale Ranuccio Farnese il vecchio, Pier Luigi Farnese, la duchessa Gerolama Orsini ed il cardinale Ranuccio Farnese.

L’isola costituì rifugio, degli abitanti dei paesi rivieraschi, quando giunsero Longobardi e saraceni, questi attraverso il Fiume Marta, unico emissario del Lago.

Nel tempo, passata di proprietà in proprietà, la Bisentina dal 2017 risulta appartenere alla Famiglia Rovati, Luca e Sofia. Per poterla visitare occorre prenotarsi.

 

 

 

 


ISOLA MARTANA

 

L'Isola Martana ha un'altezza massima di 375 m s.l.m. ed una superficie di circa 10 ettari. Al suo interno si trovano i resti di un convento, ove “si dice” che vi fossero custodite le spoglie di S. Cristina, per evitare che cadessero preda dei barbari. Presenti i resti di un castello (ormai fatiscente) ma la sua nobiltà è dovuta alla Regina Amalassunta, che qui vi fu esiliata.

 

Il brano che segue è tratto da: "Marta, guida alla scoperta" di Maria Irene Fedeli

Rielaborazione testi a cura di Luca Viviani

 

. Amalasunta (in gotico Amalaswintha) fu regina dei Goti e l'unica figlia di Teodorico, re degli Ostrogoti.

Nata a Ravenna nel 494 d.C. e cresciuta nella cultura romana, era una donna di grande intelligenza, dottissima, di carattere virile, vedova del nobile Eutarico Cillica da cui aveva avuto due figli: Matasunta e Atalarico, quest'ultimo designato dall'avo quale erede al trono.

Morto Teodorico nel 526 d.C., data la minore età del figlio, Amalasunta assunse la reggenza che segnò un ritorno alla politica dei migliori anni del regno di Teodorico.


           Tuttavia i Goti, che riconoscevano solo il diritto delle armi e mal tolleravano il governo di una donna, avversavano la politica di Amalasunta che mirava a mantenere in equilibrio le due componenti etniche del regno, differenti per civiltà e fede: quella barbara e quella romana

I Goti si opposero all'educazione romana data ad Atalarico e reclamarono la formazione e la cura del giovinetto.

Spinto ad una vita sregolata, l'adolescente, già costituzionalmente debole, ne ebbe la salute immediatamente compromessa. Il 2 ottobre 534 Atalarico morì, lasciando la madre priva di qualsiasi diritto a quel governo che teneva in sua vece e che Amalasunta cercò di mantenere nelle sue mani associando al trono, dopo averlo sposato, il cugino Teodato, figlio di Amalafrida sorella di Teodorico.

Ma dopo il matrimonio Teodato assunse pieni poteri e con l'appoggio degli Ostrogoti mirò a sbarazzarsi di Amalasunta. Propose così all'infelice regina un viaggio "politico" attraverso la Toscana fino a Roma ma mentre percorrevano la Cassia, tra Bolsena e Montefiascone nel viterbese, Amalasunta cadde in un agguato organizzato dal marito.

Fu rapita e, con una barca, trasportata all'isola Martana nel lago di Bolsena dove restò relegata fino al 30 aprile 535, quando dei sicari la uccisero. Non è dato sapere come: strangolata mentre faceva il bagno, pugnalata, affogata, precipitata dall'alto della rupe dell'isola.

 La sua fine offrirà il pretesto a Giustiniano (ultimo imperatore romano) per scatenare la guerra contro i Goti. Teodato tentò inutilmente di contrastare la reazione di Giustiniano ma, dopo la conquista di Napoli da parte del generale bizantino Belisario nel 536, Teodato fu rovesciato dagli stessi Goti, che elessero Vitige come suo successore.

 

Fuggito precipitosamente verso Ravenna con l'intenzione d'imbarcarsi successivamente verso Costantinopoli, venne fatto inseguire dall'appena eletto Vitige che non poteva permettersi di lasciare Teodato libero di agire. Raggiunto dai sicari del nuovo re e prima che potesse rifugiarsi a Ravenna, fu scannato sul posto.


          Procopio di Cesarea, storico bizantino del 500, ci ha lasciato un ritratto di Teodato profondamente negativo. Esso viene descritto come un uomo avido e codardo, e che era impopolare sia tra l'elemento romano che tra quello gotico.


          Fonti storiche, comunque, non precisano in modo chiaro il luogo dell'uccisione di Amalasunta; Procopio di Cesarea ne “La guerra gotica” così narra: "V'ha un lago in Toscana, chiamato Vulsinio, dentro a cui sorge un'isola assai piccola invero, ma munita di un forte castello. Colà Teodato teneva racchiusa Amalasunta". Quell'isola potrebbe anche essere la vicina Bisentina sulla quale, all'epoca, sorgeva una fortificazione, ma una consolidata tradizione, che trova più sostenitori, vuole che sia proprio la Martana l'isola fatale alla regina ostrogota.

        La sua morte, carica di mistero, ha alimentato da sempre leggende a fosche tinte tra le popolazioni intorno al lago di Bolsena. Gli anziani del posto raccontano che dopo la sua morte il corpo di Amalasunta fu messo in una carrozza d'oro e seppellito sulla terraferma in uno dei sette colli posti davanti all'isola e che nelle notti di luna piena il suo fantasma aleggi attorno alle rocce e alle acque dell'isola Martana.
        Inoltre molti pescatori di Marta (VT) affermano che durante le giornate di forte tramontana, vicino l'isola Martana, sia possibile ancora udire le urla strazianti della regina dei Goti.


    

        Si narra anche di una strada che collegava anticamente l'isola Martana alla terraferma e che era solita essere percorsa dalla regina. A questa strada, probabilmente esistita viste le conferme degli ultimi rilevamenti subacquei, è stato dato il nome di "strada di Amalasunta" proprio in onore alla regina.

 

       Nell'agosto 1994 a Marta (VT) fu ricordata la regina Amalasunta per il 1500° anniversario dalla sua nascita con il corpo bandistico del paese, tante imbarcazioni sul lago di Bolsena (comprese alcune gondole veneziane) e una targa commemorativa affissa su una parete rocciosa dell'isola Martana.


       Inoltre, sempre in questo stesso anno, in occasione dell'anno Amalasuntiano, le barche etrusche del lago di Bolsena parteciparono alla Regata Storica a Venezia e un modello delle stesse, completo in tutti i dettagli, è stato donato al Museo Storico Navale dove è attualmente esposto.

       Presso il numero civico 106 di via Amalasunta, nel centro storico di Marta, la tradizione individua in questo edificio la "Casa di Tomao", ossia la casa del leggendario pescatore che portò Amalasunta sull'isola Martana e che tenne i contatti tra la regina dei Goti e la popolazione martana. A questo leggendario pescatore martano è dedicata una piccola piazza conosciuta dai martani come "Laco (lago) Tomao".


Vanì, 6 marzo 2024




DATA: 03 Mar 2024

OGGETTO: Pasqua sui Monti Sibillini 30 ... 1 aprile 2024

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

GRUPPO TREK FRA' DIAVOLO

30 31 marzo – primo aprile 2024

(Ponte pasquale)

Prenotazioni ad iniziativa personale

Le Marmore - I Monti Sibillini – Polino – La Pelosa – l’Eremo di Sant’Antonio - Spoleto . Il lago di Piediluco

Per partecipare occorre contattare la Direzione dell’Albergo Don Bosco SERENA 0744 789120 -    320 1147268. In linea di massima il costo della pensione completa per persona euro 150 dalla cena del Sabato al pranzo del lunedì. Se interessati affrettarsi aa prenotare l’Hotel si riempie rapidamente. Ad oggi mi risultano prenotate, di noi, circa 12 persone!

 

    Un caro saluto sui Monti Sibillini ... Vanì




DATA: 03 Mar 2024

OGGETTO: Periplo Lago di Bolsena con isole domenica 24 marzo 2024

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

PERIPLO LAGO BOLSENA CON CIRCUMNAVIGAZIONE ISOLE

PROGRAMMA DI MASSIMA DELLA GIORNATA

 

24 Marzo 2024

 

Lago di Bolsena in motonave – partenza dal Porticciolo lacustre giro delle isole rientro

(PRENOTAZIONI 388 6958494 …. IVANO con mail vanivani@alice.it o con whatsapp)

Pranzo al sacco sul battello – ovvero ad iniziativa di ciascuno presso pizzerie o ristoranti sul Lungolago post minicrociera 

Costo biglietto battello euro 15 persona – no trattamenti particolari –

Partenza con motonave da Bolsena ore 9.30 – 10 – ore 11.30 12 rientro nella Cittadina

Partenza da Civitavecchia Largo De Dominicis snc (avanti Sport Garden Zona San Liborio) ore 7.30 – ritrovo ore 7.15

Percorso auto A 12 uscita x Monteromano ingresso superstrada, uscita viterbo nord Via Cassia Montefiascone. Si raggiunge Bolsena (fare attenzione alla velocità consentita ... presenti dispositivi controllo)

Parcheggio auto nella cittadina in luogo a pagamento o libero

(per il 10/3 o 17/3 altra iniziativa in fase di programmazione)

Qualche nota storica sui luoghi dell’escursione (in allestimento)

Frattanto riporto le iscrizioni ad oggi con preghiera di verifica di omissioni

 

1 ROMITI IVANO 1  
2 DI BIANCO CENZINA 1  
3 MORGAGNI MARCO 1  
4 PANICO ANSELMO 1  
5 CACACE ANTONIO 1  
6 CALIUMI GUALTIERO 1  
7 LUCIONI ALFIO 1  
8 NUNZI FRANCO 2  
9 PIRAS ROBERTO 2  

Saluti vanì

 

 

 

 

Documenti sul sito

 




DATA: 03 Mar 2024

OGGETTO: Tutti al Casale di Massimo e Massimiliana ... Tolfa 17 marzo 2024

ALLEGATO: S Screenshot 2024-03-03 125203.png

TESTO: (leggi tutto)

Gruppo Trek Fra’ Diavolo!

“Tutti

al

Casale di Massimo e Massimiliana”

 

Domenica 17 Marzo 2024

 

******

 

                Ho accettato con piacere la proposta di Massimiliana e Massimo di trascorrere, con il Gruppo, una giornata “conviviale” presso il loro Casale. E ciò ancor più volentieri, dopo aver visitato il luogo ove sorge questo loro rustico ben conservato nella sua struttura architettonica agreste di un tempo!  Dimora storica di vite passate ove ancor si percepiscono, dalla cura del luogo, presenze positive di chi veramente l’ha onorata  vissuta ed  amata!

 Immerso in un bosco secolare di querce, faggi ed aceri “tolfetani”, il Casale, per quel poco tempo che lì sono stato in visita, mi ha fatto viaggiare nel tempo, dove quel fattore della relatività “Einsteiniana” è annullata da forze fisiche inspiegabili, ancora poco conosciute!

Varcato il cancello di accesso, fissando gli occhi dei miei due interlocutori, la mia meraviglia e stupore per la bellezza ed amenità del luogo, ha cercato di suscitare, con lo sguardo risposte, per il gesto di condivisione voluto, con noi, del casale e suoi dintorni, seppur per il giro di una manciata di ore!

Quel loro stupendo mondo familiare, così intimo ed ospitale, sacro pastorale ed idillico … ci verrà aperto dai nostri amici  come uno scrigno di perle,  … perché questo?  Il piacere di condividere qualcosa per il puro senso della nostra amicizia!

Ma … nella fretta ho trascurato l’onomastica ed i suoi  i significati  che, a volte “ci prendono” e calzano gli uomini alla perfezione, … già Massimo  … “nome d’uomo  Superlativo di Grande”,  Massimiliana … “Persona Grandissima, Somma, Eccelsa”!

 

IL PROGRAMMA

17/03/2024

Ritrovo auto partecipanti Largo de Dominicis Snc Civitavecchia ore 10.15 – partenza ore 10.30,

Pranzo … grigliata comune, fuoco a cura dei nostri amici Massimo e Massimiliana che ci precederanno.

Raccomando di onorare la tradizione pasquale con pizza di Pasqua Civitavecchiese, uova sode, vino rosso e salame!

Il Casale è fornito di “patio” con tavolo ove possono pranzare una ventina di persone! Per questo prego i possessori di tavoli da “Pic-Nic” di portarli al seguito per poterci sistemare un po’ tutti a sedere comodamente!

 

PERCORSO STRADALE

Si raggiunge il casale designato superando Tolfa, procedendo verso Manziana per quella che viene definita strada di Rota. Dopo poco (circa un km dalla cittadina collinare) si raggiunge e supera il bel fontanile sulla sinistra, poco dopo  si gira a sinistra per una strada asfaltata che si dipana verso il Mignone e dopo un centinaio di metri, sempre sulla sinistra, si entra in un cancello, al cui ingresso sono presenti due colonne e cipressi. Il parcheggio entro la proprietà o fuori sulla strada!

Informo che non è necessario comunicarmi la vostra presenza, per quanto e comunque, se lo doveste fare, ciò non guasterebbe!

Un caro saluto a tutti …

NOTA ULTIMA …

Nel caso di condizioni di tempo proibitive provvederemmo a rinviare la giornata conviviale!

 

Vanì, 2 marzo 2024

 




DATA: 20 Feb 2024

OGGETTO: RINVIO PERIPLOLAGO DI BOLSENA 3 MARZO 2024 PROPOSTA ALTERNATIVA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

RINVIO PERIPLO LAGO DI BOLSENA

 

Buona sera Camminatori,

                                              proprio ora, in fase interlocutoria, vengo informato, dalla società di navigazione, che il servizio iniziale sul lago di Bolsena è stato spostato dal 1* di marzo al 20 marzo 2024, contrariamente con quanto con me convenuto non più di una decina di giorni fa, pertanto sono costretto a sostituire tale iniziativa con una escursione tradizionale, che presto comunicherò,

         Pertanto ringrazio le 16 persone che mi avevano già inviato la loro prenotazione. Se interessati potranno reiterarla per la nuova data che designerò.

 Trascrivo di seguito i colloqui mediatici intercorsi in proposito:

 

 

Buonasera Ivano, mi dispiace ma i nostri servizi riprenderanno il 20 marzo

Saluti

Massimiliano

Da vanivani@alice.it

A info@navigazionealtolazio.it

Cc

Data Mon, 19 Feb 2024 10:39:01 +0100 (CET)

Oggetto R: Re:Messaggio dal sito web Navigazione Alto Lazio


 

Buon giorno Massimiliano,

                                             di seguito ai colloqui odierni, Le confermo che sto organizzando per domenica 3 marzo prossimo venturo, un "giro lago" completo (periplo isole  - euro 15 persona). Prevedo di pervenire intorno alle ore 9.30 - 10.00 al Porto di Bolsena, non ho idea di quanto tempo si impieghi per il viaggio auto Civitavecchia-Bolsena, noi partiremo verso ore 7.30. Poi tenuto conto del parcheggio ed il tratto a piedi nella sua città. Le chiedo quindi di considerare questa mia nota di prenotazione che confermerò con il nr dei partecipanti nella giornata di marted' 27 febbraio 2024.

                   Saluti Ivano




DATA: 19 Feb 2024

OGGETTO: Periplo Lago di Bolsena con isole

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gruppo Trek Fra' Diavolo

Civitavecchia

............................................................

 

PERIPLO LAGO BOLSENA

 

Domenica 3 Marzo 2024

Signori Camminatori,

                                           mi riferisco alla nota "programma" inviatavi di  recente per fornirvi indicazioni pIù dettagliate per ben partecipare alla iniziativa indicata:

- partenza auto da Civitavecchia ore 7.30 ... presumibile ora di arrivo nella cittadina di Bolsena ore 9.00. Parcheggio pubblico in area comunale con pagamento ticket.

-partenza battello dal porticciolo di Bolsena ore 9.30

-orario di rientro 11.45

-pranzo al sacco ovvero a cura di ciascuno presso i locali lungolago

-il biglietto si effettua all'atto dell'accesso sul battello (euro 15 persona) non occorre anticipare nulla!

-per partecipare inviare richiesta entro il 26/2/2024 (indirizzo sotto indicato)

-possibilità di prenotazione successiva alla data utile indicata, compatibilmente con le prenotazioni che la società di navivazione dovesse ricevere dopo tale data.

.pomerigio libera visita al centro storico di Bolsena

Termine utile per le prenotazioni

LUNEDI' 26 FEBBRAIO 2024

contattare

TEL 388 6958494 (Ivano) od inviare MAIL vanivani@alice.it

 

PROTOGIROLAGO

1 ROMITI IVANO 1  
2 DI BIANCO CENZINA 1  
3 MORGAGNI MARCO 1  
4 PANICO ANSELMO 1  
5 CACACE ANTONIO 3  
6 CALIUMI GUALTIERO 2  
7 LUCIONI ALFIO 2  
8      
9      

 

                       Comunicare eventuali discordanze ... grazie SALUTI IVANO




DATA: 18 Feb 2024

OGGETTO: Programma di massima Gruppo febbraio ... marzo ... aprile 2024

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gruppo Fra’ Diavolo Civitavecchia

Prossimo Programma  a venire

 

3 Marzo 2024

Periplo Lago di Bolsena con motonave – partenza dal Porticciolo lacustre giro delle isole rientro

(PRENOTAZIONI 388 6958494 …. IVANO)

Pranzo al sacco sul battello – ovvero ad iniziativa di ciascuno presso pizzerie o ristoranti sul Lungolago

Costo biglietto battello euro 15 persona – no trattamenti particolari

Partenza con motonave da Bolsena ore 9.30 – 10 – ore 11.30 12 rientro nella Cittadina

 

17 marzo 2024

 “entourage” Luni Sul Mignone

Il Fiume ... il Guado millenario ... La Tomba delle Cariatidi i suoi aspetti architettonici ed il suo probabile utilizzo nel tempo delle persecuzioni “cristiane” e nell’alto medioevo!

 

24 marzo 2024

AL CASALE DELLA MASSIMILIANA

(Tolfa discesa di Rota)

Menù tassativo a cura personale di ciascuno

Pizza di Pasqua Civitavecchiese , uova sode, salame e vino rosso toscano

(poi anche grigliata di gruppo)

 

 

30 31 marzo – primo aprile 2024

(Ponte pasquale)

Le Marmore - I Monti Sibillini – Polino – La Pelosa – l’Eremo di Sant’Antonio - Spoleto . Il lago di Piediluco

Per prenotare occorre contattare la Direzione dell’Albergo Don Bosco SERENA 0744 789120 -    320 1147268. In linea di massima il costo della pensione completa per persona euro 150 dalla cena del Sabato al pranzo del lunedì. Se interessati affrettarsi aa prenotare l’Hotel si riempie rapidamente di altre persone.

 

    Un caro saluto ... Vanì




DATA: 16 Feb 2024

OGGETTO: 18 Febbraio 2024 ... Dallo Stazzalone al ... Mondo di Peppuiccio l .Eremita

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

18 FEBBRAIO  2024

DALLO STAZZALONE ALLE TUFARELLE

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Buon giorno Signori Camminatori,

                                                       con molto piacere comunico che i bollettini meteo dei principali siti Internet attendibili indicano, nella giornata di domenica 18 febbraio, cielo sereno e temperatura tra i 12 e 15 gradi Celsius. 

                                 Questo ci permetterà di trascorrere una piacevole escursione in un luogo, dall'aspetto naturalistico, veramente particolare ... prati ameni che si perdono a vista d'occhio, ove primavera è già dolcemente adagiata. Roveri giganteschi che primeggiano boschi secolari, scampati alla furia distruttrice dell'uomo.

                                         Accenderemo un bel fuoco, in luogo sicuro, per gradire carni aromatizzate dal profumo di sana legna, che nelle "vecchie generazioni" risveglierà il ricordo di un tempo passato.

                                           Rammento:

- il nuovo punto di ritrovo presso lo Sport Garden di Civitavecchia, ore 8.15 ... partenza 8.20

- munirsi di occorrente per la brace...

- per la camminata ... bacchette da trekking, buste o stivali per superare lievi guadi (a titolo precauzionale) credo che comunque non ce ne debba essere bisogno!

- nel momento della sosta caffé presso l'Eurospin di S.Severa ridurre, in quanto possibile, il numero delle vetture, che opportunamente potranno essere lasciate in quel parcheggio senza oggetti sui sedili in vista! Questo per i limitati posti di sosta nei pressi del punto partenza escursioni!                               

                                        Altro "nin so!" come apostrofava Martufello ...

 

Saluti Vanì ... venerdì 16 febbraio 2024




DATA: 16 Feb 2024

OGGETTO: Iniziative culturali del comprensorio --- il Prof. Livio Spinelli ... conferenza sulla nascita della Marina Ebraica a Ci

ALLEGATO: Screenshot 2024-02-15 235931.png

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Camminatori,

                                                Vi allego l'invito del nostro associato, prof. Spinelli, ad intervenire  alla importante conferenza che lo stesso terrà presso il Circolo Culturtale il Conservatorio di Civitavecchia, Via A. Lesen n. 10, sabato 17 febbraio alle ore 18.30, dal titolo

 "Un itinerario nei luoghi della memoria dove nacque l'attuale Marina d'Israele"!

 

       Un caro saluto,   Vanì

Cv16/02/24




DATA: 14 Feb 2024

OGGETTO: Dallo Stazzalone alle Tufarelle di Peppuccio l eremità ,,, Monti della Tolfa

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

PEPPUCCIO COLPISCE ANCORA

DALLO STAZZALONE ALLE TUFARELLE

18 FEBBRAIO 2024

,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,

 

Buon giorno Camminatori,

                                                rilevo nuovamente, all'orizzonte temporale della giornata del 18/2/24, problemi meteo ( piogge dalla prima mattina fino alle ore 16 almeno)! Tranquilli ... sempre in guardia, le uscite con sospetti ed evidenti minacce di pioggia verranno da me opportunamente evitate con preavviso dalla giornata di venerdì p.v. 

               Riguardo i messaggi che alcuni ricevono nella cartella SPAM, abbiamo il sospetto che il relativo account di ciascuno sia responsabile di questo disservizio! Mi spiego meglio, per giungere a determinate conclusioni personalmente ho caricato due miei indirizzi di posta elettronica sul sito. Mentre uno funziona, l'altro no! ed in questo caso la mail che mi sono, all'uopo, inviato finisce nella famigerata cartella SPAM di uno di questi due indirizzi! L'origine di tale termine  vado a sotto indicare, tanto per intrattenerVi un po' ...

"Il vocabolo “spam”, di fatto, è l'acronimo ottenuto dalla contrazione dei termini in lingua inglese “spiced” e “ham” (prosciutto speziato); con tale parola si indicava, originariamente, un marchio di carne in scatola condita con spezie, dal costo contenuto, prodotta utilizzando in particolar modo carne di maiale, (dal saporte particolare e da  tenere sotto controllo!)"!

Saluti   Vanì (14/02/2024)




DATA: 10 Feb 2024

OGGETTO: Dallo Stazzalone alle Tufarelle di Peppuccio l eremità ... Monti della Tolfa 11 febbraio 2024

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

DALLO STAZZALONE ALLE TUFARELLE

11 FEBBRAIO 2024

 

2^ Comunicazione cautelativa

*************************************************************************************************

 

Gentili Signori Camminatori,

                                                  rilevo che alcuni di voi non hanno ricevuto la mia mail di rinvio dell'uscita di domani. Il problema chiarito con il gestore del sito, risiede in un malfunzionamento di certi PC, che convogliano messaggi nella cartella SPAM dei rispettivi Account. Pertanto provvedo a trasmettere un'ulteriore nota sperando in una spedizione pi fortunata.

                 Saluti Vanì - 10/2/2024




DATA: 09 Feb 2024

OGGETTO: Dallo Stazzalone alle Tufarelle di Peppuccio l eremità ... Monti della Tolfa 11 febbraio 2024

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Buona sera Camminatori,

                                           con decisione un po' sofferta, maturata dalle previsioni diramate da alcuni siti meteo particolarmente attendibili, rinvio l'uscita di domenica 11/2/2024, senz'altro avviso!

             La stessa verrà riproposta domenica 18 febbraio 2024.

                   Per i soli civitavecchiesi .... Buon "Faro Carnevale 2024"  .... IVANO

___________________

PS

Ma io mi terrò dalle dovute distanze, ammesso che il comitato della manifestazione decida di sfidare "Giove Pluvio".

Rammento per domenica prossima, per chi si fosse messo da poco in contatto, la variazione del luogo di ritrovo, posto a Largo De Dominicis "sport Garden"  Zona Faro - Civitavecchia.

Controllate la cartella SPAM  del Vs/ PC quando ritenete che non vi sia pervenuta quyalche mia comunicazione




DATA: 06 Feb 2024

OGGETTO: Dallo Stazzalone alle Tufarelle di Peppuccio l eremità ,,, Monti della Tolfa

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

TUFARELLE - DIMORA DI PEPPUCCIO L'EREMITA

Domenica 11 Febbraio 2024

 

Buon Giorno Signori,

                                      preannuncio un possibile rinvio dell'uscita alle Tufarelle per certe previsioni meteo poco raccomandabili apparse sui principali siti Internet. Nella giornata di venerdi p.v. mi riservo di comunicare con certezza le mie decisioni.

      Mentre Vi saluto ....   Vanì

CV 6/02/2024




DATA: 01 Feb 2024

OGGETTO: Dallo Stazzalone alle Tufarelle di Peppuccio l eremità ,,, Monti della Tolfa

ALLEGATO: Video WhatsApp 2024-01-31 ore 10.48.40_f99bbc47.mp4

TESTO: (leggi tutto)

DALLO “STAZZALONE” ALLE TUFARELLE – LUNGO IL FOSSO DI MONTEJANNI

NEI MONTI DELLA TOLFA

11 Febbraio 2024

 

************

 

Partenza ore 8,30 dal Park dello Sport Garden - ore 8,15 ritrovo

Escursione di Km. 5

Di media difficoltà

Guadi superabili con scarpe da trekking

No traversamento di macchie con rovi

Pranzo … grigliata comune previo fuoco sociale od al sacco

Utili bacchette da trek

Sosta caffè Bar sulla Provinciale S.Severa Tolfa ove è posto l’Eurospin

 

Percorso auto  :  dal parcheggio di Civitavecchia Largo  G. De Dominicis snc (San Liborio – zona Faro avanti Sport Garden) si entra nell’A 12 … uscita Santa Severa-Santa Marinella. Per sosta caffè si  scende verso l’Aurelia Bar presso il centro commerciale citato. Dopo il ristoro si riparte per la Provinciale S.Severa Tolfa. Parcheggio in località Stazzalone. Punto di Partenza escursione presso il Ponticello sul Torrente.

 

Il percorso della escursione ci porta  a transitare  meravigliosi rilievi collinari dei Monti della Tolfa che, quanto a bellezze naturalistiche, non ho mai trovato comparabili con nessun altro luogo da me conosciuto. Il sentiero percorribile, agevole,  è ovunque accompagnato da aceri e querceti che, di quando in quando, lasciano ampi spazi ad imponenti e maestosi austeri roveri finché si dispiegano dolci rilievi, in ampi ed estesi prati fioriti di primule, bucaneve, crocus vernus ed etruschi asfodeli.

Qui regna, allo stato brado, la bianca mucca podolica dalle grandi corna lunari che riesce a sopravvivere e superare tutte le ingiurie del tempo. Siccità, scarso pascolo, ove se non di proprietà e quindi non foraggiate, la portano a nutrirsi anche di arbusti di sottobosco spinosi che sopravvivono nei periodi siccitosi. Imperterrite queste bestie, superano inverni gelidi, ed estati torride, costrette a volte a percorrere chilometri per raggiungere rare pozze d’acqua per placare la sete. In questi ultimi tempi poi si è aggiunta un'altra insidia… la presenza di lupi, introdotti per contrastare le migliaia di cinghiali che i cacciatori dicono qui presenti in gran quantità per aggiustare il loro tiro le loro  carte. Come se non bastassero le organizzate “cacciarelle”!

Ma io, che frequento assiduamente queste “lande” selvagge, posso asserire che raramente incontro cinghiali nei sentieri. Sono costretti, questi animali, ormai per sopravvivere, a frequentare i margini delle città, ove trovano sicurezza dai loro spietati predatori e nutrimento dai notevoli rifiuti organici dell’uomo.

I boschi rendono ormai scarsa ghianda, i prati stentano a germogliare piante spontanee eduli. Tra l’altro non sono più presenti rettili od altri piccoli mammiferi di cui i cinghiali potevano nutrirsi. Gli uccelli poi … ormai le loro immagini sono presenti soltanto sulle enciclopedie di ciascuno!

Tornando alle nostre Podoliche, sono queste, a volte predate da branchi di lupi che si sono moltiplicati. Questi canidi riescono anche ad abbattere imponenti animali in salute, seppure poi preferiscono attaccare individui vecchi e malati o giovani, che vengono abbattuti più facilmente.

Le “Tufarelle”, termine forse utilizzato in loco per significare alberi di quercia o spazi del bosco ove affiora tale roccia, già abitate nel neolitico dall’uomo primitivo, hanno dato di che vivere al popolo etrusco, qui attratto dalla presenza di minerali, per l’agricoltura e l’allevamento del bestiame.

   Sono qui evidenti, ovunque, emergenze etrusche, seppur in stato di abbandono, sopraffatte dalla vegetazione spontanea. Ma è qui che un bel giorno, un uomo nativo di Allumiere, decise di ritirarsi a vivere sbarcando il “lunario” con frutti di bosco, animali selvatici, forte delle esperienze di vita e della sopravvivenza maturate nel proprio paese. Così nasce un mito, una storia, quella  di “Peppuccio l’eremita”, amico di tutti, boscaioli, cacciatori ed escursionisti della prima ora!

Quale persona particolare, carismatica io ne rinnovo il ricordo! Onde il suo passato non scompaia con quanti, della mia generazione, hanno avuto l’opportunità di conoscere!

Per questo fine sul sito pubblicherò una bella “pagina” del prof. Spinelli dedicata a quest’uomo, che è venuta a mancare una quindicina di anni fa. Mentre racconterò la vicenda di una domenica, una delle tante, che dedicai alle “Tufarelle” ed a Peppuccio, a spunti particolari della sua vita ed al racconto dei ultimi momenti in cui l’eremita, al secolo, Giuseppe Fabbi, lasciò questo mondo di lacrime!

“A Ivà, lasceme qui quella bella Signora. Qui se sta bene, c’ho casa, cucina, bagno e camera da letto! Je fo fa la vita da regina, credeme!”

Così esordì Peppuccio, quando con un Gruppo di circa 80 “Tiburziani” giunsi alla “Tufarelle” era allora domenica 13 aprile del 2008. E lui, ancora attivo malgrado in età veneranda,  aveva messo gli occhi su una bella vedova, rossa di capelli, con belli ed evidenti attributi femminili corporali! Sulla “novantina”, alto, robusto, una bella carnagione rosa, occhi cerulei, nessuna ruga sul viso! Viveva così allo stato “brado”, l’eremita, conservando un bell’aspetto ed una salute invidiabile. Aveva impalmato ben tre mogli che, ad una ad una, aveva accompagnato al cimitero!

Ovviamente quella bella signora, seppur ebbe molto gradito il complimento, quell’adulazione, se ne guardò bene dal restare alle Tufarelle, se tornò a casa con noi! Si sa come son fatte le donne!

La signora, in seconde nozze, aveva contratto matrimonio con un pezzo grosso, avanti d’età, dirigente di un importante scalo aeroportuale! Per giunta l’uomo pieno di soldi e proprietà, molto presto, lasciò questo mondo e la Signora fruì di una reversibilità pensionistica da capogiro, di appartamenti in città  a Londra e Parigi.

Ricordo ancora il vino “fragolino” di Peppuccio, che una volta riuscii a bere con giri e forze di stomaco. Servito in un bicchiere di vetro non più trasparente. Le sue mani contadine poi  …!

Una volta poi mi confidò il suo pitigris familiare (di tutto rispetto …) Giuseppe Fabbi discendeva dalla importante ed antica famiglia dei Fabii che tanto lottò contro i Veienti….

““I trecento Fabii… Veio contro Roma

Trecento e trecentosei uomini componenti la gens fabia, furono, secondo quanto tramandato da autori latini, sterminati dagli etruschi, nella battaglia del Cremera. 477 a.C. Dalla strage scampò soltanto un fanciullo che, per l’età, era rimasto a Roma, Quinto Fabio Vibulano.””

 

Da queste parti archeologiche si fanno sempre straordinarie scoperte ….

Vanì 1°/02/2024

 




DATA: 23 Jan 2024

OGGETTO: VISITA PARCO ARCHEOLOGICO VULCI DOMENICA 28 GENNAIO 2024

ALLEGATO: img20240120_13110003 - Copia.jpg

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREK FRA' DIAVOLO

PRO MEMORIA

     NUOVO LUOGO PARTENZA ESCURSIONI DA CIVITAVECCHIA

LARGO G. DE DOMINICIS SNC

AVANTI SPORT GARDEN  SAN LIBORIO ZONA FARO

 

Rinnovo informativa

Domenica 28 gennaio 2024

Ore 8.15 ritrovo - partenza ore 8.30 - Vetture proprie

Pranzo al sacco

Si raggiunge  biglietteria Parco Vulci prendendo A 12

 

       Saluti Ivano. 23/1/24

 




DATA: 21 Jan 2024

OGGETTO: Requiem per le mozzarelle di Bufala e delle relative produttrici

ALLEGATO: Immagine WhatsApp 2024-01-21 ore 07.54.59_838a8cdb.jpg

TESTO: (leggi tutto)

... dal Prof Livio Spinelli

 

"REQUIEM PER LA MOZZARELLA DI BUFALA E ... DELLE POVERE FATTRICI"

 

Grazie Livio … purtroppo, per noi "laziali" partecipare alla importante manifestazione in Campania, ritengo risultare difficoltoso, dato il luogo di svolgimento. Comunque non condividendo appieno lo sterminio "organizzato" nei confronti di animali così pacifici, emblema del nostro Centro Sud, e delle gustosissime mozzarelle prodotte, su disposizioni poi incomprensibili (vorrei tanto conoscerne le motivazioni ... vuolsi così colà dove si puote??? sempre attuale), invierò informativa al Gruppo per eventuali interessati! Saluti Ivano




DATA: 13 Dec 2023

OGGETTO: Momenti Culturali Prof. Livio Spinelli .... Sabato 16 dicembre presso il Circolo del Conservatorio Via A. Lesen 10, Civi

ALLEGATO: PROF SPINELLI.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Camminatori,

                                                 nell'inviare la locandina relativa alla presentazione del libro "Mosca terza Roma - da Giulio Cesare a Putin" il sistema informatico ha allegato una foto relativa ad una manifestazione folcloristica della Città di Tolfa, diversa da quella della manifestazione del Prof. Spinelli. Provvedo ad inoltrare l'immagine giusta. 

            Un nuovo saluto. Vanì




DATA: 13 Dec 2023

OGGETTO: Prof Livio Spinelli ... Momenti culturali Sabato 16 dicembre ore 18 presso il Conservatorio Via A. Lesen, 10 Civitavecc

ALLEGATO: Immagine WhatsApp 2023-08-21 ore 15.40.36.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Camminatori,

                                                  vi trasmetto l'invito a partecipare alla presentazione del volume  realizzato dal nostro caro Prof. Spinelli "Mosca terza Roma - da Giulio Cesare a Putin", che si terrà presso il Circolo Culturale il Conservatorio Via A. Lesen 10 Civitavecchia "Sabato 16 dicembre - ore 18".

       Saluti Vanì

 

All.




DATA: 12 Dec 2023

OGGETTO: CONVIVIALE NATALIZIA 16 DICEMBRE 2023

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NOTA PER GLI ISCRITTI 

 

Al pensiero e nel piacere di incontrarVi SABATO 16 dic 2023 nella nota giornata conviviale, vi trasmetto, per pura e sincera burocrazia,  elenco delle iscrizioni con preghiera di segnalare eventuali discordanze ... saluti a Voi .... Vanì

 

                                         

1 BANDELLA DOMENICO 3
2 AIELLO TATIANA 2
3 BIANCHINI LIVIANA 1
4 CASTALDO MARIO 3
5 DI BIANCO CENZINA 1
6 FRACASSA ROLANDO 2
7 LA ROCCA DANIELE 2
8 MORGAGNI MARCO 1
9 NAPOLITANO M GRAZIA 1
10 PANICO ANSELMO 2
11 PIERUCCI EMILIA 1
12 PIR0LI MARCELLO 3
13 ROMITI IVANO 1
14 TASSELLI LAMBERTUCCI 2
15 TUVERI MASSIMO 3



DATA: 12 Dec 2023

OGGETTO: Feliz Navidad

ALLEGATO: noel.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Camminatori,

                                                a grandi passi Natale si avvicina, sempre dolce e cara questa ricorrenza, che passa così fuggente che nel pensiero è già nel suo ricordo! Come nel ricordo dei momenti di vita comune di gioia, di luoghi e di persone passati, sfumati nella mente, ed è in questo vago pensiero che rivolgo a Voi tutti i miei più sinceri e fervidi voti augurali che la vita possa riservarVi momenti sempre migliori ....

                                                                                               Vanì dic 2023




DATA: 07 Dec 2023

OGGETTO: Infvormative medico scientifiche a cura del Comune di Santa Marinella

ALLEGATO: Immagine WhatsApp 2023-12-07 ore 15.22.34_ce45cbd9.jpg

TESTO: (leggi tutto)

MARTEDI' 12 DICEMBRE

AULA CONSILIARE - PALAZZO DEL MUNICIPIO

DEL

COMUNE DI SANTA MARINELLA

Via Cicerone, 25

(dalle ore 15 a seguire)

************************

 

Signori Camminatori,

                                     porto alla Vostra attenzione l'invito rivolto al Gruppo dal Dottor Paolo di Vito  (escursionista a tempo libero), ad intervenire alla interessante riunione medico scientifica che si terrà in Santa Marinella in data e luogo indicati, sulla eventuale ed ipotetica relazione tra "Diabete ed Alzheimer, effetti invalidanti".

              Conferenza patrocinata dall'ADI.CIV, dal Comune e dalla Croce Rossa di S.Marinella-S.Severa. 

                  Dettaglio "o.d.g." specificato nella nota informativa allegata.

                           Saluti .... Vani'

 




DATA: 05 Dec 2023

OGGETTO: CONVIVIALE NATALIZIA 16 DICEMBRE 2023

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CONVIVIALE NATALIZIA SABATO 16 DICEMBRE 2023

AGRITURISMO MORANI S.SEVERA

**************

Nota iscritti al pranzo natalizio

 

1

BANDELLA DOMENICO

3

2

BIANCHINI LIVIANA

1

3

CASTALDO MARIO

3

4

DI BIANCO CENZINA

1

5

FRACASSA ROLANDO

2

6

LA ROCCA DANIELE

2

7

MORGAGNI MARCO

1

8

NAPOLITANO M GRAZIA

1

9

PIR0LI MARCELLO

3

10

ROMITI IVANO

1

11

TASSELLI LAMBERTUCCI

2

12

TUVERI MASSIMO

3

 

   
     
     

 

       Prego comunicare eventuali omissioni o discordanze, grazie arrivederci ... Ivano




DATA: 29 Nov 2023

OGGETTO: CONVIVIALE NATALIZIA 16 DICEMBRE 2023

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CONVIVIALE NATALIZIA 16 DICEMBRE 2023

Agriturismo Morani Guendalina

Termine max iscrizione 10/12

 

...............

Comunico che alla data odierna risultano iscritti alla conviviale di cui trattasi i segg. escursionisti, prego comunicare eventuali inesattezze :

 

                                        

1

BANDELLA DOMENICO

3

 

2

BIANCHINI LIVIANA

1

 

3

DI BIANCO CENZINA

1

 

4

FRACASSA ROLANDO

2

 

5

MORGAGNI MARCO

1

 

6

NAPOLITANO M GRAZIA

1

 

7

ROMITI IVANO

1

 

8

TASSELLI LAMBERTUCCI

2

 

 

   Saluti  ... Vanì




DATA: 24 Nov 2023

OGGETTO: CONVIVIALE NATALIZIA 16 DICEMBRE 2023

ALLEGATO: MORANI G.png

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREK FRA DIAVOLO

CONVIVIALE “NATALIZIA”

SABATO

 16 DICEMBRE 2023

 

ORE 13 AGRITURISMO MORANI GUENDALINA

 

****************

 

Buon giorno Signori,

                      come già anticipato la tradizionale conviviale, per saluti ed auguri per le imminenti festività Natalizie, è stata fissata per la giornata di sabato 16 dicembre p.v. Ci riuniremo in un luogo già noto a molti di Voi, posto sulla Strada Provinciale Santa Severa Tolfa, in località amena.

 

 

AGRITURISMO DI GUENDALINA MORANI

COLLINE DI SANTA SEVERA NORD

LOCALITA’ LA SCAGLIA

Via della Scaglia senza numero civico - località “La Scaglia”,

***********************

 

Per iscriversi non è necessario, inviare danaro in anticipo, basta comunicare, non oltre la data del 10 dicembre 2023, la prenotazione al mio indirizzo di posta elettronica vanivani@alice.it.

 

Per raggiungere il Ristorante

 

Il luogo di ritrovo del Gruppo solito Park Trib. Civitavecchia, per le ore 11.45 con partenza per le ore 12,00. Chi volesse recarsi per proprio conto al Ristorante vorrà darmene comunicazione.

 

 

Percorso stradale

 

Si raggiunge l’A12, CVecchia Nord. Accesso direzione Roma. Uscita Santa Marinella-S.Severa. Si imbocca la S.Severa-Tolfa e poco dopo aver superato il ponte dell’Autostrada si gira subito a destra, per seguire i cartelli indicatori dell’Agriturismo. Si percorre una strada sterrata per circa 2 Km per arrivare al Ristorante, che è posto in fondo alla sterrata, in alto sulla sinistra. (ved. ortofoto).

 

  •      

  •       ORE 13,00 PRANZO

  •  

  •        MENU' PREFISSATO

 

Antipasto misto

Casarecce al ragù bianco di “maremmana”

Zuppa di erbe selvatiche

Brasato con patate

Dolce della casa

Bevande incluse (acqua e vino!)

Caffè

 

 

Il prezzo convenuto, dati certi buoni rapporti e conoscenze di un nostro iscritto con i proprietari, è stato fissato in euro 27 a persona, il menù è preparato con prodotti genuini frutto dell’azienda omonima.

Il gestore si raccomanda di non pubblicizzare il trattamento riservato.

 

Aggiungo che ciascuno potrà pagare la propria quota con il POS del Ristorante o con danaro contante.

Le rinunce prima della data termine del 10/12 non vincolano gli iscritti, idem successivamente, nell’ordine di due o tre persone, in più o in meno.

 

 

 

PS.

Presso l’Agriturismo è presente uno spaccio di carni, formaggi ed altro, prodotti diretti dell’annessa azienda agricola e zootecnica.

 

            Un saluto … Ivano




DATA: 22 Nov 2023

OGGETTO: LE TOMBE RUPESTRI DI NORCHIA ED ALTRE EMERGENZE DI RILIEVO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

GRUPPO TREK FRA' DIAVOLO

**********

 

TOMBE RUPESTRI ED ALTRE EMERGENZE NORCHIA

10 Dicembre 2023

Note

 

Luogo di ritrovo, ora di partenza soliti.

Con l'auto si procede in direzione Monteromano (ved percorso auto)

Pranzo al sacco.

Difficoltà media. Qualche salita breve. Presenza di un guado, necessarie 2 buste edili o stivali fino al ginocchio.

Impegno fino ore 16 c.a.

 

 

Il percorso auto... dal Park del Tribunale di Cv si raggiunge l'A12 Cvecchia Nord per direzione Grosseto. Si esce x Monteromano Aurelia Bis. Dopo la cittadina presso una rotonda (2 uscita) si prende direzione località Cinelli. Sì gira a sinistra x indicazioni Norchia, percorrendo la strada fino al Park apposito dove termina. Zaini in spalla ed inizio escursione.

 

 

 

Qualche riferimento storico

Norchia

(Orcla)

 

La Dea etrusca Nortia, presumo, particolarmente venerata nel luogo, le ha dato il nome! La divinità, tanto cara al popolo Rasenna, le cui peculiarità cultuali furono il destino e la fortuna (la sorte).

Appare abbastanza certo, che fosse una dea prettamente etrusca non trovando riscontro con altre divinità di popolazioni italiche e greche coeve.

Nel suo tempio, presso l’etrusca Volsinii, venivano infissi dei chiodi sul muro, che servivano a tenere il computo del tempo (un chiodo ad anno)per monitorare il suo lento, ma inesorabile, passare.

Era comunque associata, a volte, ad Atropo, la moira greca. Divinità minore, che recideva il “filo” della vita degli uomini, decretandone la sua durata ed … “il sopraggiungere della morte”.

 

 

 

EMERGENZE DI RILIEVO

 

La Via Clodia.

Via di collegamento prettamente etrusca, si dipartiva dal sud dell’Etruria, ora suburbio”romano”, quando un piccolo centro provinciale rasenna, posto sulla Riva destra del Tevere, appena noto con il nome di Ruma, dal presumibile significato, in lingua etrusca, di “mammella”, non aveva ancora velleità particolari di conquista e mire espansionistiche note.

Collegava questa, in direzione sud-nord, i vari Centri dell’Etruria interna, con il suo tracciato principale e le varie diramazioni. Dal citato suburbio raggiungeva la Tuscia Centro Settentrionale e, forse, si spingeva ancora molto più avanti.

Careia, Tarcna, Cortuosa, Contenebra, Orcla, Statonia, Tuscania e Sovana, per citare le più note poste sulla sua direttiva, erano collegate da questa importante Via di comunicazione.

Norchia era attraversata dalla Clodia e questa via, anche se non è certo, deve il suo nome all’Imperatore Claudio, che amava molto il popolo Rasenna disponendone, nella fase di “romanizzazione” (corrispondendo ad un abbandono della VII Regio) lavori di manutenzione.

La lucumonia era attraversata da questa importante arteria che, provenendo da Blera per la Grotta Porcina, transitava nel centro del pianoro, per scendere poi verso il Torrente Biedano e superarlo, attraverso un Ponte, non più visibile, perché travolto dalle viotente piene del Corso d’acqua. Continuava poi il cammino, inoltrandosi entro la c.d. Cava Buia e, raggiunto l’altopiano dello Sferracavallo, scendeva di nuovo verso il Biedano-Traponzo, superandolo grazie ad un Ponte, restaurato intorno al 1600 da “Fra’ Cirillo Zabaldani”. Poco più avanti, la Via raggiungeva il centro di Tuscania!

 

 

 

 

 

Le necropoli rupestri del Fosso Pile, del Torrente dell’Acqualta e del Biedano.

Imponenti, maestose, con gran effetto scenico, le tombe furono realizzate sugli alti costoni di roccia tufacea, anche su più ordini di file, da ricche famiglie appartenenti ad una aristocrazia agraria che si era particolarmente arricchita, forse, nel momento in cui l’attività commerciale marittima etrusca iniziò a scemare. Dei relativi committenti poco si sa, tranne che per alcune monumentali tombe quali quelle delle Famiglie Smurinas, dei Veie e di Vel Ziluse. Altre portano soltanto i nomi di alcuni archeologi “scopritori” … Tomba (o Tempio) Lattanzi, Ciarlanti. Mentre in altri casi le particolari caratteristiche architettoniche ne hanno determinato la denominazione … Le Tombe a Tempio, la Tomba a Casetta, la Prostila, del Camino, delle Tre Teste. Qualche altra, poi, deve il nome a personaggi mitologici implicati, la Tomba di Charun, il traghettarore Caronte, scolpito in bassorilievo sulla facciata tufacea.

Il luogo, che presenta ampie e profonde forre erose nel tufo dai suoi fossi e torrenti, è disseminato ovunque di tombe monumentali a tutta vista. Molte ancora in piedi, altre in bilico, sovrapposte o precipite. E ce ne sono a centinaia, anonime, a tal punto, da non richiamare più la nostra iniziale attenzione visiva.

 

 

 

Il Centro Etrusco, il Castello Medievale e le due Chiese.

Dell’abitato etrusco, in superficie, non appare alcuna evidente traccia. Ma si sa che i nostri antenati, non riservavano case monumentali per la gente comune. Costruivano le loro abitazioni con un basso elevato di pietre, pavimento con ciottoli di fosso ed argilla battuta, mentre le pareti erano realizzate con fascine di erica, ginestra od altro (tetti straminei), poggianti su pali convergenti a cono nell’alto dell’abitazione, alias “capanna”.

Il Centro etrusco fu molto attivo fino al II secolo a.C., poi man mano fu abbandonato ed intorno all’anno mille fu quasi dimenticato. Gli abitanti si erano a poco a poco trasferiti in luogo più interno della Tuscia - forse per motivi imposti da famiglie egemoni, economici, tattici o di sicurezza - ove avevano edificato il paese di Vitorchiano (donde il none Vicus Orclanus … luogo molto bello da visitare!).

Soltanto nell’undicesimo secolo sul pianoro di Norchia fu rifondato un borgo con un castello (i cui ruderi sono ancora visibili), forse per ragioni strategiche e prestigio, ad iniziativa di Papa Adriano IV, e per motivazioni “religioso-territoriali”.

Il feudo, infine, passò nelle proprietà della potente, avida e malvagia famiglia dei Di Vico (prefetti di Roma, di origine germanica), per poi essere abbandonato nel XV secolo.

Sul pianoro ancora spicca un “tre quarti” della Chiesa di San Pietro del XII secolo, molto suggestivo, con sottostante cripta particolare, la cui architettura a volerla così ricostruire, come si presenta oggi, risulterebbe molto difficile. Ma è ciò che resta di una bella opera architettonica. Eretta su opera preesistente (tempio etrusco) e sprigiona un fascino tutto particolare, con i suoi tufi rosso scuro, specialmente al tramonto.

Questa qui, ovunque, è la mia Tuscia, che più di ogni altra cosa io amo!!! Come del resto ogni altro “paesino” che vi si incontra, abbandonato da una incontrollata globalizzazione iniziata già dal II secolo a.C., da madre Roma ingrata! E, quando cadde l’impero romano di occidente, i piccoli centri etruschi sopravvissero grazie ad economie agricole, ad uomini che amavano il loro territorio, che ne hanno mantenuto “ l’amore”, per i loro borghi, curando le loro abitazioni, i loro templi.

Un riscatto del “popolo” etrusco, che tanto meritava, che riempie di gioia il mio cuore!

Le immagini che si incontrano vagando in auto per l’Alto Lazio, sono ancora spiccatamente medievali e suggestive. I grandi registi cinematografici e teatrali avevano già scoperto questa enorme ricchezza naturale. Ed ora, grazie al trekking, e ad altre attività, questi meravigliosi luoghi sono stati “scoperti”, e si cominciano a vederne scorci in TV!

Della Chiesa di San Giovanni non se ne scorgono più le tracce, giace sepolta dai detriti e soffocata da rovi! Aspetta solo di essere riscoperta!

 

 

 

La Cava Buia

Di una bellezza indescrivibile, cui auguro ancora lunga vita! Dalla difficile localizzazione, giusto premio a chi riesce a raggiungerla! Di lei sprecherò qualche parola in più, giustamente meritata!

Completamente intagliata nel tufo, maestosa nei suoi 400 metri di lunghezza, 2,50 mt. di larghezza e 10 mt. circa di altezza media, vita. Teme soltanto l’invadente bacolaro che infiltra le sue radici nelle pareti di tufo, le fesa, le spacca, lasciandole in bilico per poi farle precipitare giù. Ma è sempre una bella ed affascinante “anziana signora” che porta bene i suoi duemilaquattrocento anni ed io le sono molto affezionato … da considerarmi coetaneo, avremo forse vissuto insieme un’altra vita.

I suoi scorci, le lunghe panoramiche, le elevate pareti a strapiombo … di storie ce ne potrebbero raccontare “mai tante”. Molta gente ha calpestato la sua carreggiata, dalla sua etrusca concezione fino al 1400, quando la città di Norchia fu abbandonata forse per una grave forma malarica, quando già aveva subìto un notevole calo demografico.

Fu utile ai longobardi invasori, alle Sante Crociate per raggiungere il medioriente, all’inizio del primo millennio. Una miriade di pellegrini l’hanno percorsa in viaggio verso Roma, dopo che fu Perduta la Patria Celeste. Ed ora, utile anche a noi, per rinfrancarci lo spirito e per bearci della sua bellezza e proprio da ultimo, per completare l’anello della nostra escursione!

L’opera è sempre viva, soltanto alcune significative iscrizioni incise sulle sue sponde sembrano scomparse per lenta abrasione dalle acque piovane “Ti. Terentius” e “C.Clodius Thalpius”, nomi dei consoli romani che ne hanno fatto manutenzione. Altre o simbolismi religiosi, riferibili al medioevo, sono ancora visibili ed appaiono improvvisamente alla vista, occupata al controllo di “dove” si mettono i piedi. Ma occorre più attenzione, per colpire questi aspetti inusitati, mentre si sale verso lo Sferracavallo, già stanchi, perché questa opera veramente lo merita, poi “perché” … non si sa mai quando ci si possa tornare...

Un tempo, secondo particolari studi effettuati, si è capito che buona parte della Cava era coperta. Una sorta di lunga galleria, e quando il viandante usciva sul vasto pianoro soprastante, la forte luce bianca del giorno doveva abbagliare i suoi occhi adattati alla penombra.

La vasta pianura dello Sferracavallo, stranamente adibita a vasto poligono militare, malgrado infarcita di emergenze archeologiche, che molti ha arricchito con scavi clandestini, una volta poteva rappresentare il granaio e l’area di allevamento di bovini ed equini della Lucumonia.

Nel IV sec. A.C, sicuramente il pianoro rese parte delle fortune e ricchezze accumulate ai suoi abitanti legittimi, donde l’agiatezza del popolo e la magnificenza ostentata dagli spettacolari rilievi archeologici.

E la Via Clodia attraversava tutto il piano per raggiungere Tuscania. Grande ed anche ricco di acque, per tre lati confinante con vari torrenti, a sud ed est c’è il Biedano, alla sua estremità nord-est i fossi Leia e Rigonero, mentre a nord ovest il torrente Traponzo, che nasce per la confluenza dei tre corsi d’acqua (tre ponti). Il torrente si immette più avanti, verso ovest, nel fiume Marta.


 




Vanì, 21 novembre 2023
 

 

 




DATA: 21 Nov 2023

OGGETTO: Prossimi appuntamenti variazioni su quanto precedentemente comunicato

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 Buon giorno Signori Camminatori,

          Comunico date e note dei prossimi impegni del nostro Gruppo, che hanno subito sostanziali variazioni rispetto a note precedenti e che Vi invito a prenderne visione:

- uscita alla necropoli di Norchia, Domenica 10 dicembre 2023.

- pranzo natalizio Sabato 16 dicembre 2023, presso Agriturismo Guendalina della Famiglia Morani - Via della Scaglia Santa Severa Nord. Ove grazie all'interessamento del nostro Domenico, abbiamo ottenuto, in via del tutto eccezionale, un prezzo pers ragionevole (27 euro pers). Siamo in attesa di ricevere il menù che presto Vi invierò. Presso quel bel ristorante ci siamo già stati ed il trattamento prezzo-menù' e' stato molto soddisfacente. Vi invierò quanto prima indicazioni più dettagliat, mentre le iscrizioni potrete inviarle sul mio cellulare 388 6958494. Ho ancora la linea Internet bloccata,

mentre Vi saluto ... Vani




DATA: 17 Nov 2023

OGGETTO: Programma residuo anno 2023

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gruppo Trek Fra' Diavolo Civitavecchia

                             .....,,,,

Buona sera Camminatori

                                           a gentile richiesta riporto il programma residuo di questo scorcio di anno "2023":

- 19/11/23  Anello percorso Parco Marturanum.

- 3/12/23 Norchia ... le due necropoli rupestri, l'etrusco 'Biedano', la Cava Buia.

- 9/12/23 o 16/22:23 (un sabato da stabilire). Solo pranzo al Casale dell'Acqua Bianca di Tolfa, per saluti ed auguri di Gruppo per un Buon Natale 2023  tra i presenti ed ovunque tu sia. Sono in corso contatti per il menù ed altro.

Comunque riceverete i relativi programmi dettagliati. Il mio Internet è bloccato dal 1' di novembre, senza che io abbia potuto avere valide giustificazioni dal gestore per l'inconveniente, pur avendo già anticipato il canone corrente. Costretto ad operare co le lettere piccole piccole ed i numerini, a volte scrivo qualche castroneria. Il nuovo gestore si è preso tutte le riserve ed i tempi tecnici di allaccio!

le indicazioni delle uscite sono riportate in "linea di massima", così poste "al volo", dietro richiesta di una Signora del Gruppo, che vuole armonizzare i suoi impegni con le escursioni di fine anno.

le date e le località indicate potrebbero eccezionalmente, subire variazioni, (solo in base alle condizioni meteo che ci aspettano.

un caro saluto Ivano 

 

 




DATA: 12 Nov 2023

OGGETTO: Parco Marturanum 19 nov 2023 anello Poggio Caiolo Greppe Cenale tombe principesche Poggio Caiolo

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Anello Poggio Caiolo - Grepoe Cenale - Tombe Principesche - Poggio Caiolo

Signori camminatori,

                                     Il 19 novembre P.V. tenteremo , spero, di effettuare l'uscita al Parco Marturanum. Rammento che l'escursione sarà breve, circa 5 km. Per le ore 13 circa torneremo su Poggio Caiolo, ove lasceremo le vetture. A voi la scelta se prenotare mio tramite 388 6958494, presso il punto di ristoro un posto nell'area attrezzata. La scelta del menù verrà fatta al momento. In alternativa il pranzo al sacco o grigliate carni nelle apposite attrezzature presenti. Quindi un arrivederci ... al giorno 19/11 ... ore 8.20 con partenza x le ire 8.30.

        Saluti ivano




DATA: 11 Nov 2023

OGGETTO: Escursione 12 11 2023 Parco Marturanum

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Escursione Parco Marturanum

12/11/2023

Nota di rinvio

........

 

 

Gentili Signori,

                          Navigando ancora nel campo delle incertezze meteorologiche rinvio a data da destinare l'uscita di domani, comunque sarà resa nota quanto prima la prossima designazione. 
un saluto ... Ivano




DATA: 10 Nov 2023

OGGETTO: Parco Marturanum 12 Nov. 2023 - Caiolo - Greppe Cenale - Tombe Principesche - Caiolo

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

ANELLO DI BARBARANO ROMANO - POGGIO CAIOLO - GREPPE CENALE - TOMBE PRINCIPI - POGGIO CAIOLO

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GENTILI SIGNORI

                                  non sono in grado ancora di valutare le condizioni meteo di domenica 12/11, pertanto mi riservo di decidere entro le ore 12 di domani sabato 11/11 la eventuale fattibilità della escursione in argomento. Avendo rilevato un generale andamento migliorativo in tal senso.

             Un saluto .... Ivano




DATA: 09 Nov 2023

OGGETTO: Parco Marturanum 12 Nov. 2023 - Caiolo - Greppe Cenale - Tombe Principesche - Caiolo

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Escursione al Parco di Marturanum

Domenica 12 Novembre 2023

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INFORMATIVA

Gentili Signori Iscritti al Gruppo,

                                                       rilevo nella Zona di Barbarano Romano, luogo di destinazione dell'uscita programmata, possibilità di tempo perturbato nella giornata del 12/11. Ove dette previsioni meteo dovessero confermarsi o meno, entro la giornata di venerdi, vi comunicherò le determinazioni assunte.

      Un caro saluto a Voi, mentre di seguito riporto i nominativi che hanno chiesto, per quel giorno, un posto riservato al pranzo previsto nel punto di ristoro. Ovviamente nel caso di rinvio dell'escursione, tali prenotazioni non verranno comunicate al ristorante e, per poter ottenere di nuovo "un posto a tavola", occorrerà che comunichiate una nuova adesione.

   

                                                                    Saluti Vanì .. 9/11/2023

AIELLO TATIANA 1, DI BIANCO VINCENZA 1, CACACE ANTONIO 1, FRACASSA ROLANDO 1, MORGAGNI MARCO 1,  ROMITI IVANO 1.




DATA: 30 Oct 2023

OGGETTO: Iniziative umanitarie

ALLEGATO: Immagine WhatsApp 2023-10-30 ore 14.55.31_f638a7c1.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Civitavecchia 9 novembre 2023 ore 18 Cinema Teatro Buonarroti

 

Signori Camminatori ....

                                          ricevo dal "collega" Massimo Sacco l'invito a diramare un'iniziativa meritoria di generale diffusione, che verrà posta alla nostra attenzione nel corso di una particolare serata ad hoc, dedicata al tema delllo spreco alimentare nel mondo. 

             Più eloquenti del mio preambolo sicuramente la nota di Massimo e la locandina preposta, che avrete modo di consultare. Un caro saluto a Voi tutti ... vanì

......

Carissimi il 9 novembre alle 18 presso il Cinema Buonarroti verrà proiettato un bel Film sullo spreco alimentare promosso da Noi in collaborazione con Cri e Comune di Civitavecchia ingresso è libero, a seguire ci sarà un buffet.

Vi chiedo di partecipare e di invitare vostri amici

Il ritrovo è da intendersi un po' prima 17.30

Allego locandina da diffondere alle vostre amicizie

A presto … Massimo Sacco




DATA: 29 Oct 2023

OGGETTO: NUOVA DATA ESCURSIONE AL PARCO MARTURANUM 12 NOV 2 023

ALLEGATO: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAABBBBBBBBBBBBBBBB.JPG

TESTO: (leggi tutto)

 

IL 

GRUPPO TREK FRA’ DIAVOLO

CIVITAVECCHIA

Domenica 12 Novembre 2023

Ripropone l'escursione al

PARCO MARTURANUM

"Anello Caiolo Gole Neme Greppe Cenale"

 

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Buon Giorno Signori Camminatori,

                                                   il 12/11 per un ritorno ai “vecchi amori”, propongo un’escursione tra le meraviglie archeologiche uniche nella nostra fantastica Etruria, con sfondi naturalistici particolari... il Parco di Marturanum!

         Ferme restando le altre indicazioni note (di default) che in parte riporto qui sotto, la lunghezza del percorso è stimata intorno ai 5 Km. L’escursione si presenta con media difficoltà. Percorso “mosso”, con salite e discese, a volte su tratti tufacei.

         Luogo di ritrovo Park Tribunale di Civitavecchia, per le ore 8.15, partenza con vetture proprie ore 8.30.

 

Altro ....

Attraversamento di tratti di macchia mediterranea entro sentieri puliti. No guadi. Utili bacchette da trek.

GIRO AD ANELLO

Inizio escursione ore 10.00 c.a., dal Punto di Ristoro Casina del Caiolo

termine escursione ore 12,15 circa, con ritorno al punto di partenza.

Sosta caffè direttamente sul Colle Caiolo!

Pranzo: al sacco o presso area attrezzata punto di Ristoro Caiolo (previa richiesta scritta con mail da indirizzare a vanivani@alice.it, ovvero con whatsapp al nr 388 6958494 indicando il nr esatto persone (il menù a scelta verrà fornito alle persone interessate). Nel luogo parcheggio è anche presente un area attrezzata per grigliare carni, previa accensione del fuoco.

Percorso stradale:

Area Park Tribunale – A 12 uscita bivio Aurelia Bis x Monteromano – superata la cittadina si gira a destra per Blera – al bivio per Barbarano Romano si gira sempre a destra. Superata Barbarano si gira a sinistra per area archeologica, fino a giungere in prossimità di Poggio Caiolo (area attrezzata) ove si gira a sinistra per accedere al luogo.

Qui si parcheggia tenendo presente che una parte del parcheggio è riservata per chi prenota il pranzo.

           Come Vi è noto l’escursione si farà in condizioni meteo accettabili, mentre per chi avesse prenotato, mio tramite, il pranzo, resta, l’obbligo del rispetto dell’impegno preso. Comunque, come mi è consueto, informerò man mano gli interessati degli sviluppi del caso.

        Un caro saluto a Voi mentre inviandoVi un'immagine di una "Casa Appenninica" nostrana, rimando, agli eventuali interessati di notizie storiche sul luogo,  una volontaria  lettura sul nostro sito.

 

             Vanì, 29/10/2023




DATA: 16 Oct 2023

OGGETTO: Rinvio giornata di escursione del 22 ottobre 2023

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Camminatori,

                                                        positivo, seppur in forma lieve, al Covid, rinvio a data da destinare l’escursione del 22/10. Mentre vi dispenso dai convenevoli del caso, Vi porgo un caro saluto a Voi tutti.

                                                                                                                                  Vanì, 16/10/2023




DATA: 12 Oct 2023

OGGETTO: PARCO REGIONALE DI MARTURANUM

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

PARCO REGIONALE

DI

MARTURANUM

(Barbarano Romano)

Istituito con Legge Regionale n. 41 del 17 luglio 1984. Occupa una superficie di c.a. 1.240 ha, ricadente nel territorio della provincia di Viterbo. 

 

Il Parco, un universo tutto da scoprire, deve il suo nomead un’epigrafe apposta su un phitos (grossa giara), forse ex voto, rinvenuto ai piedi del Colle di San Giuliano …

Turuce Larth Manthureie

(Donato da Larth di Mantura)

ove nel lontano passato, forse per “grazia ricevuta”, Larth fece dono del coccio al santuario di San Giuliano, posto sopra il Colle, nel punto ove ora sorge la omonima piccola chiesa.

Mantura nome di un centro etrusco, non identificabile, dedicato alla divinità dell’oltretomba Mantus, associabile alla città etrusca di Mantua (odierna Mantova), perché ha mantenuto con il passare dei secoli la radice “Mant”. Pertanto si può ipotizzare che Larth fosse originario di quella città o di altro centro etrusco dal nome similare e che si trovasse a sostare, per una ragione qualsiasi, nel luogo oggi detto di San Giuliano.

Non ci è dato comunque modo di conoscere, con certezza, il nome del luogo, anche se qualcuno tenta di identificarlo con uno dei due centri, di Cortuosa o Contenebra, che Livio ricorda conquistati dai romani nel IV secolo a.C.

Il centro etrusco, presumo, sorgesse sullo sperone tufaceo ove è ubicato Barbarano Romano, circondato da piccoli “pagi” satelliti posti sul pianoro del Caiolo e di San Giuliano. Il Torrente Biedano fungeva da collegamento, fluviale e sentieristico ripariale, con l’altro centro rasenna di Blera. Dal basso, ed incassato greto, che segue le gole del Torrente si dipartono numerose tagliate che portano sull’alto pianoro, quali deviazioni possibili del percorso.

 

 

LE TOMBE DEI PRINCIPI THANSINAS

Il bel sentiero che da Caiolo, sfiora la provinciale, porta al punto panoramico dell’ameno Colle di Greppe Cenale, alle sue eccezionali emergenze necropolari, e ne percorre i tratti più salienti.

Gli anonimi fossi che cingono il colle, sono adornati da una foresta da cui spiccano, in questo periodo, tutti i variegati colori autunnali, … già, ma è ottobre, il tempo del “foliage”!

Scendendo, e rimirando verso valle, prepotentemente ci si para davanti la Tomba del Guardiano. Fedele al suo compito di controllo (?), il motivo della sua missione mi sfugge, forse perché per la sua posizione di avamposto dà l’impressione di tutelare l’ingresso dell’intera Necropoli del Cenale.

Appannaggio della Famiglia dei Principi Thansinas! Al suo interno è sempre presente un fedele pipistrello!

Poco più avanti, su una bella e scoscesa rupe traversa di Tufo si presenta, sulla costa alta, la lineare disposizione delle tombe principesche. Il personaggio di spicco e più importante esponente conosciuto della Famiglia Thansinas, è forse Aule Velus, che fu sepolto nell’ultima e particolare tomba raggiungibile. Ma volendo proseguire il cammino oltre, secondo la logica disposizione necropolare, non risulta possibile. Il crollo della parete rocciosa, ed una impertinente vegetazione hanno, di fatto, isolato e separato la teoria delle successive emergenze presenti.

Noto, perché il suo nome è riportato nella iscrizione all’interno della tomba, Aule Velus Thansinas, forse con lui la Famiglia raggiunse l’apice della scala sociale nella lucumonia. Il suo prenome (Aule?) rivela che Velus (nome?), il nobile etrusco, aveva la passione del flauto (aulos). Quello strumento etrusco a due canne, visibile in alcuni dipinti delle tombe tarquiniesi.

E’ suggestivo pensare di udire le soavi note della musica del principe, leggere e penetranti, spandersi nella sua vallata ed estendersi ben oltre.

 

 

 

THANSANAS E NON THANSINAS

è scritto sulla facciata interna dell’ingresso della tomba regale di Famiglia. Per l’esattezza Avles Velus Thansanas, a prescindere che il “cognomen” Thansinas risulta attestato nella lucumonia etrusca di Tarquinia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Proseguendo per un ideale sentiero ad intercettare il Fosso Neme, si sfiorano due portali di accesso di una tomba (o di un tempio’), che appena sporgono dal terreno. Finemente realizzate le sue modanature, non risultano effettuati recenti scavi dell’opera, forse sarà già stata visitata da tombaroli nel lontano passato. Ma questa ora risulta inaccessibile, interrata, per l’enorme deposito alluvionale. Per poterla liberare dal fango accumulato al suo interno, ed all’esterno occorrerebbero mesi di lavoro.

Il Fosso Neme, da molti ritenuto erroneamente tratto iniziale del Torrente Biedano, quanto a bellezze naturali non si discosta tanto da questo. Ma il Biedano, molto più conosciuto dal mondo archeologico, non può che invidiare la notevole presenza dei meravigliosi complessi tombali presenti sul modesto Neme. Opere imponenti, per varietà e bellezza!

A partire da numerose tombe anonime di un sorprendente “suggestivo” … per poi sfoggiare tutta una serie di eleganti ed unici capolavori di tutta l’intera Tuscia. Tomba del Cervo con il suo bassorilievo icona del Parco, Tomba della Regina, Le Palazzine, la Tagliata Fosso-pianoro. Sul Caiolo la tomba dei Carri, dei Letti, l’imponente tumulo della Cuccumella e del Caiolo. E per ultimo la strada che dalla Lucumonia di Cerveteri conduceva alla lontana Orvieto, seppure risulta rilevata soltanto la traccia superficile.

Sull’adiacente colle di San Simone troviamo il tumulo del Tesoro e l’oratorio medioevale con affreschi, ricavato entro una tomba etrusca.

In località Chiusa Cima il monumentale Tumulo Cima, le tombe Rosi e Costa, la Gemini e di rilievo altre innumerevoli anonime dalla diversa tipologia.

Sul Pianoro di San Giuliano, ciò che resta di un pagus etrusco, nelle cui fondamenta è stato identificato un sofisticato sistema di recupero delle acqua piovane. La suggestiva omonima Chiesetta Medievale e per finire con le cose più suggestive e strane, il bagno di un romano, che realizzò entro una particolare tomba etrusca una grande vasca, con affacci sul fosso di Chiusa Cima, raggiungibile da un lungo dromos.

 

Vanì 12/10/2023

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




DATA: 12 Oct 2023

OGGETTO: PARCO REGIONALE DI MARTURANUM

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

PARCO REGIONALE

DI

MARTURANUM

(Barbarano Romano)

Istituito con Legge Regionale n. 41 del 17 luglio 1984. Occupa una superficie di c.a. 1.240 ha, ricadente nel territorio della provincia di Viterbo. 

 

Il Parco, un universo tutto da scoprire, deve il suo nomead un’epigrafe apposta su un phitos (grossa giara), forse ex voto, rinvenuto ai piedi del Colle di San Giuliano …

Turuce Larth Manthureie

(Donato da Larth di Mantura)

ove nel lontano passato, forse per “grazia ricevuta”, Larth fece dono del coccio al santuario di San Giuliano, posto sopra il Colle, nel punto ove ora sorge la omonima piccola chiesa.

Mantura nome di un centro etrusco, non identificabile, dedicato alla divinità dell’oltretomba Mantus, associabile alla città etrusca di Mantua (odierna Mantova), perché ha mantenuto con il passare dei secoli la radice “Mant”. Pertanto si può ipotizzare che Larth fosse originario di quella città o di altro centro etrusco dal nome similare e che si trovasse a sostare, per una ragione qualsiasi, nel luogo oggi detto di San Giuliano.

Non ci è dato comunque modo di conoscere, con certezza, il nome del luogo, anche se qualcuno tenta di identificarlo con uno dei due centri, di Cortuosa o Contenebra, che Livio ricorda conquistati dai romani nel IV secolo a.C.

Il centro etrusco, presumo, sorgesse sullo sperone tufaceo ove è ubicato Barbarano Romano, circondato da piccoli “pagi” satelliti posti sul pianoro del Caiolo e di San Giuliano. Il Torrente Biedano fungeva da collegamento, fluviale e sentieristico ripariale, con l’altro centro rasenna di Blera. Dal basso, ed incassato greto, che segue le gole del Torrente si dipartono numerose tagliate che portano sull’alto pianoro, quali deviazioni possibili del percorso.

 

 

LE TOMBE DEI PRINCIPI THANSINAS

Il bel sentiero che da Caiolo, sfiora la provinciale, porta al punto panoramico dell’ameno Colle di Greppe Cenale, alle sue eccezionali emergenze necropolari, e ne percorre i tratti più salienti.

Gli anonimi fossi che cingono il colle, sono adornati da una foresta da cui spiccano, in questo periodo, tutti i variegati colori autunnali, … già, ma è ottobre, il tempo del “foliage”!

Scendendo, e rimirando verso valle, prepotentemente ci si para davanti la Tomba del Guardiano. Fedele al suo compito di controllo (?), il motivo della sua missione mi sfugge, forse perché per la sua posizione di avamposto dà l’impressione di tutelare l’ingresso dell’intera Necropoli del Cenale.

Appannaggio della Famiglia dei Principi Thansinas! Al suo interno è sempre presente un fedele pipistrello!

Poco più avanti, su una bella e scoscesa rupe traversa di Tufo si presenta, sulla costa alta, la lineare disposizione delle tombe principesche. Il personaggio di spicco e più importante esponente conosciuto della Famiglia Thansinas, è forse Aule Velus, che fu sepolto nell’ultima e particolare tomba raggiungibile. Ma volendo proseguire il cammino oltre, secondo la logica disposizione necropolare, non risulta possibile. Il crollo della parete rocciosa, ed una impertinente vegetazione hanno, di fatto, isolato e separato la teoria delle successive emergenze presenti.

Noto, perché il suo nome è riportato nella iscrizione all’interno della tomba, Aule Velus Thansinas, forse con lui la Famiglia raggiunse l’apice della scala sociale nella lucumonia. Il suo prenome (Aule?) rivela che Velus (nome?), il nobile etrusco, aveva la passione del flauto (aulos). Quello strumento etrusco a due canne, visibile in alcuni dipinti delle tombe tarquiniesi.

E’ suggestivo pensare di udire le soavi note della musica del principe, leggere e penetranti, spandersi nella sua vallata ed estendersi ben oltre.

 

 

 

THANSANAS E NON THANSINAS

è scritto sulla facciata interna dell’ingresso della tomba regale di Famiglia. Per l’esattezza Avles Velus Thansanas, a prescindere che il “cognomen” Thansinas risulta attestato nella lucumonia etrusca di Tarquinia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Proseguendo per un ideale sentiero ad intercettare il Fosso Neme, si sfiorano due portali di accesso di una tomba (o di un tempio’), che appena sporgono dal terreno. Finemente realizzate le sue modanature, non risultano effettuati recenti scavi dell’opera, forse sarà già stata visitata da tombaroli nel lontano passato. Ma questa ora risulta inaccessibile, interrata, per l’enorme deposito alluvionale. Per poterla liberare dal fango accumulato al suo interno, ed all’esterno occorrerebbero mesi di lavoro.

Il Fosso Neme, da molti ritenuto erroneamente tratto iniziale del Torrente Biedano, quanto a bellezze naturali non si discosta tanto da questo. Ma il Biedano, molto più conosciuto dal mondo archeologico, non può che invidiare la notevole presenza dei meravigliosi complessi tombali presenti sul modesto Neme. Opere imponenti, per varietà e bellezza!

A partire da numerose tombe anonime di un sorprendente “suggestivo” … per poi sfoggiare tutta una serie di eleganti ed unici capolavori di tutta l’intera Tuscia. Tomba del Cervo con il suo bassorilievo icona del Parco, Tomba della Regina, Le Palazzine, la Tagliata Fosso-pianoro. Sul Caiolo la tomba dei Carri, dei Letti, l’imponente tumulo della Cuccumella e del Caiolo. E per ultimo la strada che dalla Lucumonia di Cerveteri conduceva alla lontana Orvieto, seppure risulta rilevata soltanto la traccia superficile.

Sull’adiacente colle di San Simone troviamo il tumulo del Tesoro e l’oratorio medioevale con affreschi, ricavato entro una tomba etrusca.

In località Chiusa Cima il monumentale Tumulo Cima, le tombe Rosi e Costa, la Gemini e di rilievo altre innumerevoli anonime dalla diversa tipologia.

Sul Pianoro di San Giuliano, ciò che resta di un pagus etrusco, nelle cui fondamenta è stato identificato un sofisticato sistema di recupero delle acqua piovane. La suggestiva omonima Chiesetta Medievale e per finire con le cose più suggestive e strane, il bagno di un romano, che realizzò entro una particolare tomba etrusca una grande vasca, con affacci sul fosso di Chiusa Cima, raggiungibile da un lungo dromos.

 

Vanì 12/10/2023

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




DATA: 02 Oct 2023

OGGETTO: Domenica 8 ottobre 2023 Screening gratuito

ALLEGATO: Immagine WhatsApp 2023-10-02 ore 15.26.31_f324a565.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signore Camminatrici …

                                                    ricevo da un Dirigente dell’A.DI.CIV l’invito ad informare le componenti del nostro Gruppo, dell’importante iniziativa dell’A.N.D.O.S. ODV, tendente alla salvaguardia della comune salute. Per sommi capi trascrivo le note più significative:

 

CAMMINA PER LA PREVENZIONE

Domenica 8 Ottobre 2023

Dalle ore  9.OO a seguire

presso

Il circolo sportivo “Alfio Flores”

Largo Marco Galli, 8

Civitavecchia

 

Screening gratuito fasce di età 50/74 anni, per la prevenzione dei problemi femminili al seno, previa prenotazione al numero verde

800 539 762

Dalle ore 9.00 alle ore 13.00

               

Un caro saluto a Voi … Vanì 2/10/2023

 

All. volantino




DATA: 01 Oct 2023

OGGETTO: Anello di Palano

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

(rif. precedente nota al riguardo)

 

Gentili Signori Camminatori,

                                comunico la nuova data prefissata per l’escursione di Palano

domenica 8 ottobre p.v.,

questa per rispondere a determinate condizioni contingenti, tempo meteo ed altro, invariate le altre

indicazioni a Voi già note,

 

                                                  mentre Vi saluto ….

                                                                                            Vanì, Primo ottobre 2023




DATA: 29 Sep 2023

OGGETTO: Tra i sentieri di Palano

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Camminatori,

                                                          mi rincresce comunicare il rinvio dell’escursione di Palano di domenica 2 ottobre p.v., ma ho contratto un influenza virale gastrointestinale che non mi consentirebbe il pieno delle forze per affrontare il percorso a piedi. Presto riceverete la nuova data di rinvio …

                                                  mentre Vi saluto ….

 

                                                                                                     Vanì, 29 settembre 2023




DATA: 21 Sep 2023

OGGETTO: Sentieri di Palano

ALLEGATO: Quercus_suber ccc.jpg

TESTO: (leggi tutto)

TREK FRA’ DIAVOLO

CIVITAVECCHIA

…..

INIZIO PROGRAMMA 2023/24

…..

Domenica

Primo ottobre 2023

“Tra i sentieri di Monte Palano”

Aspetti

naturalistici, storici, preistorici.

 

°°°°°°°°°

Note

Percorso auto a/r km. 35 c.a. Escursione di circa 6 Km. Difficoltà media, presente qualche salita. No guadi od attraversamenti di macchia mediterranea impervi. No sosta caffè! Pranzo al sacco.

Ritrovo … Park Tribunale di Civitavecchia ore 8.15, partenza ore 8.30. Percorso  …  Nuova Braccianese Claudia per raggiungere Allumiere. Strada Farnesiana, deviazione a sinistra, dopo il Cimitero del luogo, poco prima di un fontanile, su una carrareccia, che si percorre tutta per circa 2 Km., inizio escursione. Pranzo sotto le Rocce di “Ripa Maiale”. Presumibile ritorno in Città, ore 15.30. L’uscita non avrà luogo in condizioni meteo sfavorevoli. avviso via mail!

Saluti … Vani  19 settembre 2023

 

°°°°°°°°°°°°°

 

Qualche cenno sul territorio.

Palano, sui Monti della Tolfa, è da molti conosciuto soltanto per le cacciate dei suoi funghi che, a stagione propizia, dispensa veramente in grande abbondanza e per la notevole diversità delle specie. Ma andare per i suoi intrigati boschi, fuori pista, non è tanto consigliabile, anche per i più abili. Tanti episodi di “fungaroli” amici  che, inspiegabilmente, una volta dentro,  ci hanno perso l’orientamento, ritrovandosi su dirupi e sentieri sbarrati, impossibili, senza poter procedere oltre.

Raccomando a Voi, se voleste tornare per vostro conto entro quel bosco, la massima attenzione. Soprattutto, eventualmente, di seguire sentieri marcati, evitando di addentrarVici, senza attenzioni ed accorgimenti, nel suo fitto denso ed impervio.

Rammento sempre ciò che mi raccontò, al riguardo, Marcoaldi Alfiero - Allumierasco doc (dunque!) - al secolo “Filippetto”. Fu così che il Marcoaldi, gran fungarolo, passò una notte nel bosco di Palano, all’addiaccio.

…  a Ivà, “nun anna mai a Palano de pomeriggio a funghe”, mi disse, una volta a mezza voce. “Si lo fae portite le furminante dietro, perché si segue le bollate de funghe te perde ner fitto de la macchia, senza potè più annà avante e ‘ndietro. La notte te se fa presto e see costretto a fermatte e durmì sotto ‘na pianta! Ma se c’hae le furminante dietro è “nantra” cosa, poe accenne er foco, te ce scalle, nun more dar freddo, e te difenne da le lupe e da le cinghiale. Poe riparte er giorno dopo!”

Per non fare gran torto ad un altro Grande amico fraterno … un certo Mauro, ne ricordo pure di lui la confidenza di una sua simile “disavventura”, entro quel bosco, ove lui finì solo per amore dell’escursionismo!

Fu così che dopo vari “giri”di perlustrazione, un giorno, là dentro, ci perse la bussola. Ma si salvò, dopo una grande strizza, solo grazie al rumore di un trattore che aveva notato prima di entrare e che seguendone il rombo del motore si guidò verso l’ingresso della impervia macchia, dove era entrato.

 

PALANO

Questa estrema propaggine montuosa, la cui costituzione geologica riporta all’oligocene. Epoca geologica che si estese da 33,9 a 0,1 milioni di anni fa, di cose ne ha viste tante! Prescindendo dalle sue storie non tanto recenti, è ancora un’isola botanica felice. Conserva  al suo interno piante di ceraso marino, di mirto bianco e nero, di sorbe aspre e mele selvatiche, e della rara quercia da sughero. Ovunque presenta la più ampia varietà di arbusti della macchia mediterranea di mezza “costa”, che non sto qui ad elencare perché so, a voi nota. Ma spero e gli auguro che continui così a sopravvivere. Anche se, nel corso di una mia recente breve introduzione fisica, ho trovato evidenti segni di sporca ed incivile frequentazione umana. Nulla si può contro i maleducati seriali che, per la sopravvivenza di Palano ed altri sacri luoghi, ormai rimasti, farebbero meglio a girare alla larga!

Qui, su questo Monte, un tempo, traevano “di che vivere”, carbonari stagionali  “transumanti” provenienti dalle Marche e dall’Umbria, onde i vari toponimi “sentiero dei ….”. E non sono pochi i locali che possono vantare una certa loro discendenza.

Qui affiora, ovunque, “trachite fossile”, roccia molto dura, rara sul territorio quindi, per la sua preservazione, protetta da Leggi. Tanto che ora tale pietra non si può  più cavare.

Formatasi questa dalla lenta risalita di magma (lavico), venne alla luce solidificando rapidamente attraverso crepe della crosta terrestre basaltica. Ampiamente utilizzata per la costruzione di macine per cereali, per selciare fondi stradali, permise l’edificazione di borghi e villaggi dall’uomo preistorico, etrusco e medievale, e fu ancora utile fino alla meta del secolo scorso.

Ma è anche la particolare ed importante presenza di strati di selce rossa, pietra utile per la costruzione di utensili dell’uomo antico, che attirò la “vita” sul nostro roccioso monte.  Ma sarebbe soltanto riduttivo pensare alle frequentazioni umane soltanto per questo motivo. E’ accertato, l’uomo delle età della Pietra abitò qui, tra le crepe delle sue falesie.  Ha nascosto la sua famiglia, negli anfratti per proteggerla da animali feroci, dalle periodiche intemperie climatiche, da tribù nemiche.

Le varie ere geologiche hanno alternato climi tropicali a climi glaciali con conseguenti presenze di flora e fauna specifiche. Già perché questo sperone di roccia, che venne alla luce pressappoco 33 milioni di anni fa,  come già accennato, vide alternarsi per lunghi tempi il “freddo” al “caldo” a periodi intermedi più temperati!

Convenzionalmente, in Europa, vennero classificati quattro periodi glaciali, denominati dal più antico al più recente  di “Günz”* (da circa 680 000 a 620 000 anni fa),  di “Mindel”* (da circa 455 000 a 300 000 anni fa), di “Riss”° (da circa 200 000 a 130 000 anni fa) e di “Würm”*(da circa 110 000 a 12 000 anni fa), separati da tre fasi interglaciali! La Terra in questo momento si sta godendo  un “ tranquillo Interglaciale di “Würm” *,  per l’esattezza!

(°) Affluenti del Danubio

********

 

Strumenti “litici” lavorati, rinvenuti, tradiscono la presenza sul nostro Monte, dell’uomo di Neanderthal (da 200.000  a 40.000 anni a.C.). Considerato l’autore dell'industria musteriana, caratterizzata da numerosi strumenti di pietra selce o simile, spessi, come raschiatoi, punte, limaces e denticolati.

Purtroppo non sono (ancora) emersi resti umani nel luogo che, suppongo, sepolti sotto notevoli sedimenti fluviali.

Il materiale principe delle prime industrie litiche nel mondo è qui particolarmente presente copioso, e non è difficile scorgere, sul territorio, tra le numerose schegge di selce rossa affioranti dal terreno, strumenti abbozzati per “tagliare”, per raschiare le pelli animali, punte di frecce per uccidere animali e difendersi dai nemici! Basta avere “occhio” ed un po’ di fortuna ed un incontro felice! Perché qui vissero e convissero i due principali nostri antenati, il Neardenthalensis ed il Sapiens Sapiens. Il primo, indigeno, passò il testimone al secondo circa 40 mila anni fa, per poi scomparire fisicamente dalla faccia della Terra. Sembra senza una motivazione logica o fisica, al riguardo sono state formulate soltanto ipotesi. Ma tanti di noi, nel proprio patrimonio genetico, hanno tracce neandertaliane, giacché le due specie avevano compatibilità cromosomica e si “unirono”.

Un’opinione personale? Le notevoli migrazioni di massa nel continente temperato, per i più svariati motivi, dal medioriente e dall’Africa dell’Homo Sapiens Sapiens, hanno fatto prevalere quest’ultimo sull’altro, sicuramente presente in numero inferiore sul territorio. Nel giro di mille anni, almeno, l’uomo di Neanderthal  fu soppiantato completamente dal nuovo dominante. Ma la genetica ha rilevato la presenza dei suoi cromosoni nel DNA degli uomini “sapiens sapiens”, cui noi tutti apparteniamo.

 

LA SELCE

            Questa meravigliosa e sorprendente roccia tagliente, ha accompagnato l’evoluzione del genere umano, favorendone, nel corso del tempo, il dominio sulle altre creature animali. Tale pietra è formata da sedimenti di organismi marini a guscio o scheletro o da accumuli di silice, emersi dal mare nel corso delle ere geologiche.

°°°°°°°°°°

            Un breve tratto del sentiero in quota presenta chiare tracce di un industria litica con scarti di lavorazione, mentre termina a strapiombo su rocce ove noi, per evitare eventuali altri pericolosi toponimi, non ci porteremo.

Il luogo, così detto di “Ripa maiale”, sembra che debba il suo nome ad un  certo episodio … un tempo,  una povera bestia curiosa, smettendo per un momento di nutrirsi di ghiande, si affacciò tra le alte rocce per vedere il bel panorama circostante, affascinata da tanta luce e dalla bellezza del lontano lido. Ma perse l’equilibrio  e volò giù, rovinando al suolo. Negli occhi cerulei, le immagini del suo ultimo  desiderio.

La grande falesia sottostante è frequentata spesso dai freeclimber’s. Scalatori di piccoli tratti petrosi. Belli e coreografici, con i loro disegni sulla roccia rosso grigia … tra cordami multicolori, scrocchi metallici, e fisici muscolari.

Ma la loro presenza ha allontanato i rapaci che qui nidificavano (bianconi, poiane, gheppi). Inoltre, sembra, che la frequenza degli scalatori su queste rocce sia stata contingentata e limitata nel tempo. Qualcuno ha forse mai reso operativa questa ordinanza?

            Nel fianco sinistro di questo nostro Monte, corre il sentiero che Sant’Agostino ed i suoi monaci, nel 380 a.C. circa, avrebbero percorso per raggiungere il Monastero della SS.Trinità, provenienti dalla spiaggia della Frasca, ove era il piccolo porto di “Giano”. Qui sorgeva, in prossimità del mare, una fonte di fresca acqua con accanto un monastero di frati (Agostiniani) scomparso! E’ proprio su questo nostro mare, che ne porta ancora il nome, che il Santo ha reso al mondo cattolico, simbolicamente, il concetto enigmatico della Santa Trinità.

 

 




DATA: 18 Sep 2023

OGGETTO: Notiziario

ALLEGATO: P1280183.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Apprendo con un certo dispiacere della dipartita del Signor Bordicchia Franco, che ottimo sindaco del Comune di Santa Marinella, mi incaricò, una decina di anni fa, con altri elementi della sua Giunta Comunale di presentare loro, per futuri scopi promozionali del territorio, la nota ed affascinante Castellina sul Marangone.

Per quanti lo conobbero e stimarono .... Vanì

 

Santa Marinella, addio a Franco Bordicchia

 

S. MARINELLA – E’ deceduto questa mattina l’ex sindaco di Santa Marinella Franco Bordicchia. Esponente di spicco della Democrazia Cristiana, Bordicchia aveva 81 anni ed era stato alla guida della città dal 2000 al 2005 per poi lasciare il posto all’attuale sindaco Pietro Tidei.

Un personaggio molto noto e stimato a Santa Marinella tanto che lo stesso Tidei, aveva deciso di inserirlo nella consulta degli ex sindaci, della quale facevano parte anche Manfredo Ballarini, Alfio Vergati, Ugo Gentili, Marco Maggi, Antonietta Urbani e Giancarlo Silveri.

La sua figura è stata poi associata alla Multiservizi in particolare con il sindaco Roberto Bacheca, che lo aveva nominato presidente della partecipata.

Persona molto seria e gentile con tutti, Bordicchia si era conquistato la fiducia di tanti politici, anche di parte avversa.

Il sindaco Pietro Tidei, saputa la notizia, ha rilasciato una breve dichiarazione. “Una morte che ci coglie di sorpresa – commenta il primo cittadino – lo conoscevo personalmente da tanti anni e sinceramente c’era una stima reciproca. Una persona perbene e devo dire che è stato un ottimo sindaco, molto abile a gestire le risorse comunali, tanto che al termine della sua legislatura aveva lasciato un cospicuo attivo di casa. Ci lascia dunque un grande uomo e colgo l’occasione, da parte mia e di tutta l’amministrazione comunale, di inviare vive condoglianze ai suoi famigliari”.

Ai famigliari, ed in particolare alla figlia Barbara e al genero Ciro, giornalisti per diversi anni colleghi a Civonline.it e alla Provincia, quando nacque il giornale, le più sentite condoglianze da parte di Massimiliano Grasso, della redazione e di tutto il personale del quotidiano La Provincia.

 




DATA: 13 Sep 2023

OGGETTO: Notte del 9 settembre 2023 - VIDEO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Buon giorno.
                        Vi invio il link dello "slide" che ho composto per ricordare la notte del 9 settembre 2023 sui Colli di Poggio Paradiso. La serata è risultata nel complesso soddisfacente e piacevole ed è stata apprezzata da tutti i convenuti. Ottima l'osservazione di Civitavecchia "illuminata" da un punto panoramico, anche se questa, oltre all'immenso alone di luce della Città di Roma, posto ad est sud-est (di almeno 20° - pensate che in linea d'aria la nostra Capitale dista da noi appena 46 chilometri!!!), hanno impedito una visione più definita della volta celeste e dell'Universo visibile.

Per vedere il VIDEO clicca su questa riga


                                     Un caro saluto ..... Vanì




DATA: 13 Sep 2023

OGGETTO: Notte del 9 settembre 2023 - VIDEO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Buon giorno.
                        Vi invio il link dello "slide" che ho composto per ricordare la notte del 9 settembre 2023 sui Colli di Poggio Paradiso. La serata è risultata nel complesso soddisfacente e piacevole ed è stata apprezzata da tutti i convenuti. Ottima l'osservazione di Civitavecchia "illuminata" da un punto panoramico, anche se questa, oltre all'immenso alone di luce della Città di Roma, posto ad est sud-est (di almeno 20° - pensate che in linea d'aria la nostra Capitale dista da noi appena 46 chilometri!!!), hanno impedito una visione più definita della volta celeste e dell'Universo visibile.

Per vedere il VIDEO clicca su questa riga


                                     Un caro saluto ..... Vanì




DATA: 11 Sep 2023

OGGETTO: Camminare sotto le stelle

ALLEGATO: VAGANDO SOTTO LE STELLE 9 SETTEMBRE 2023.mp4

TESTO: (leggi tutto)

Buon giorno.

                        Vi invio in allegato il link dello "slide" che ho composto per ricordare la notte del 9 settembre 2023 sui Colli di Poggio Paradiso. La serata è risultata nel complesso soddisfacente e piacevole ed è stata apprezzata da tutti i convenuti. Ottima l'osservazione di Civitavecchia "illuminata" da un punto panoramico, anche se questa, oltre all'immenso alone di luce della Città di Roma, posto ad est sud-est (di almeno 20° - pensate che in linea d'aria la nostra Capitale dista da noi appena 46 chilometri!!!), hanno impedito una visione più definita della volta celeste e dell'Universo visibile.

                                     Un caro saluto ..... Vanì




DATA: 02 Sep 2023

OGGETTO: Camminare sotto le stelle

ALLEGATO: PLANI OVEST.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Trek Fra' Diavolo

9 settembre 2023

.......

Invio secoinda immagine, cielo stellato settore ovest




DATA: 02 Sep 2023

OGGETTO: Camminare sotto le Stelle

ALLEGATO: PLANI EST.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Trek Fra' Diavolo

9 settembre 2023

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Rif. a note precedenti

 

                                               Signori .... la notte designata, per la nostra esperienza notturna, si va avvicinando! E sembrerebbe presentarsi con cielo sereno. Inizieremo il percorso intorno alle 20.45, allora il cielo sarà completamente rabbuiato, tramontando, il nostro Astro Maggiore, alle 19.37. La visione dei sistemi stellari apparirà comunque non eccessivamente chiara e definita (per questo dovremmo proiettarci nel tempo-spazio di qualche mese più avanti). Saranno comunque evidenti le costellazioni più incisive e, l'occhio più attento ed esperto, potrà sicuramente identificarle. Settembre è un ottimo mese per osservare le stelle cadenti, con le notti che iniziano ad allungarsi, il clima più mite e il numero delle meteore sporadiche, che si assommano ai vari sciami e raggiunge nel nostro emisfero, al suo massimo annuale. Queste manifestazioni saranno osservabili fino a 10-20 ogni ora, soprattutto nella prima decade di questo mese. Ritengo utile, comunque, inviarvi due immagini del cielo stellato di questo mese, diviso in settori ovest ed est. La traiettoria della maggior parte delle stelle cadenti si verificherà iniziare nel settore est.

                                                                           Con i favori del cielo auguro ai partecipanti  una buona cattura di immagini e, comunque vada! ... un buon ricordo!

                                                                   Nel mentre Vi saluto .... Vanì (SABATO 2 settembre 2023

 




DATA: 28 Aug 2023

OGGETTO: Il Cammino di Sant Agostino

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

IMPORTANTE - URGENTE

 

Parrocchia di Santa Maria della Consolazione e Sant'Agostino Vescovo

Sabato 2 Settembre 2023 

****************

Buona Sera Signori,

                                    il Comitato organizzatore del Cammino di Sant'Agostino mi chiede di comunicargli, entro Giovedì 31 agosto, quanti del nostro Gruppo parteciperanno all'iniziativa cui trattasi. Se qualcuno avesse già provveduto per proprio conto ad interessare detto organismo della propria partecipazione, non tenga conto della presente, altrimenti gli eventuali interessati potranno entro tale data rivolgere le iscrizioni scrivendomi sulla posta elettronica vanivani@alice.it, aggiungo che oltre alla soluzione del problema di spola auto, il comitato ha anche previsto un pasto veloce per tutti, panini con hamburger  ed hot dog con acqua, offerti dal Parroco Dion Giuseppe.

                                  Attendo le vostre comunicazione. Saluti Vanì  26/8/2023




DATA: 24 Aug 2023

OGGETTO: Il Cammino di S. Agostino

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

IL CAMMINO DI SANT'AGOSTINO

2 SETTEMBRE 2023

 

Parrocchia di Santa Maria della Consolazione e Sant'Agostino Vescovo

ritrovo

Località Pantano - Civitavecchia

Buon giorno Signori,

                                     ricevo dagli organizzatori della seconda edizione del "Cammino di Sant'Agostino" - il link contenente il programma, che riporto di seguito. Dopo averlo aperto, per prendere visione delle indicazioni generali ivi indicate, se interessati al noto pellegrinaggio, vorrete prendere gli opportuni contatti con il Parroco, Don Giuseppe Tamborrini, per consentire l'organizzazione della necesaria spola auto "Chiesa di Pantano - Cipresseta - Eremo della SS.Trinità e ritorno"

                                 Detto Cammino ricalca il sentiero che il Santo percorse ben  oltre 1600 anni fa, dalla spiaggia della "Frasca" all'Eremo della SS.Trinità di Allumiere.  Che dire di questo Santo ... anche un trekkista "Ante Litteram".

                                       Vanì .... un saluto a Voi tutti

Civitavecchia, 24/8/2023

 

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0VrR5XeQPx1MxmytWsNbcP5dz439JdLGevg442y69HjuYVJ2CKy59Rpz24irtLm9Gl&id=100008161531210&sfnsn=scwspwa

 




DATA: 15 Aug 2023

OGGETTO: Camminare sotto le stelle

ALLEGATO: IMG_20230812_213502 siiii - Copia (2) OKKKKKKK.jpg

TESTO: (leggi tutto)

TREK FRA’ DIAVOLO CIVITAVECCHIA

“CAMMINARE SOTTO LE STELLE”

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CIVITAVECCHIA

Località Poggio Paradiso – Colline dell’Argento

 

(Note utili in fondo al testo)

 

Buon giorno Signori,

                                                             Vi propongo ora una particolare novità …  una passeggiata sotto le stelle!

Sabato 9 Settembre p.v.

sperimenteremo un trekking, in “notturna”, sulle  colline di nord-est della nostra Città, per trascorrere un paio di ore, sotto un suggestivo cielo stellato, sul tracciato di una visibile sterrata dell’uomo della notte dei tempi! Con un po’ di fortuna, e con le grazie del tempo, potremmo incappare nella improvvisa visione di qualche stella cadente (“perseide”), attraversare fugacemente il cielo.

Queste “meteore” si formano tra le costellazioni circumpolari di Cassiopea, del Grande Carro (Orsa Maggiore), di Perseo e delle Pleiadi.

Intorno al Sole, entro l’orbita delle Grandi Stelle Comete, questi corpi celesti hanno lasciato, dietro di sé, una miriade di detriti cosmici. In questo periodo, la Terra, appunto, si trova a transitare quello “spazio”, così detto, dalla Mitologia Greca, delle Costellazione di Perseo.

La forza di gravità terrestre, nel passaggio, attrae una certa quantità di quei frammenti che entrano nel nostro cielo a forte velocità (200.000 km/h),  disintegrandosi  in una scia incandescente che illumina la notte  per il forte attrito con l’atmosfera terrestre.

Purtroppo queste “fiammate stellari” pur partendo sempre da una precisa porzione di cielo lasciano, nel tempo di un solo attimo, una traccia brillante del loro cammino. Ma si manifestano in momenti del tutto inaspettati, e per direzioni non prevedibili. Per catturarle con l’obiettivo fotografico occorre innanzitutto una certa fortuna e poi prevedere una significativa apertura del diaframma, con l’uso di pellicole con particolari I.S.O., per lunghe esposizioni. Sono anche reperibili apposite “APP” per scattare, in automatico, queste foto con il telefonino!

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Tanto bramate da sognatori, innamorati, o da chi aspetta qualche dono dal cielo per esprimere il suo  recondito desiderio, nel momento della fortuita vista della scia luminosa, perché questo sembra sia di buon auspicio!

Nella notte, quando una stella cade dal cielo, si dice che un angelo si è avvicinato alla Terra per ascoltare i desideri delle persone. Questi angeli, durante le loro visite, raccoglierebbero i sogni dai cuori umani e li porterebbero in cielo, dove verrebbero esauditi.

L’unico problema, per chi di noi volesse esprimere qualche desiderio, è che la nostra passeggiata si svolgerà tra le ore 21 e 22.30 – 23,00, orario in cui non sono molto frequenti queste felici e benauguranti visioni! Mentre il momento più propizio, per incappare in questi fenomeni, è compreso, nel periodo,  tra le ore 24,00 e le 3.00, tra un giorno e l’altro.

Alle ore 3.30 c.a., del 10 settembre, sorgerà da est la Luna purtroppo all’ultimo quarto, con gobba a Levante … “Luna Calante”, come diceva nonno Augusto!.

La Luna piena in Agosto, quest’anno si presenta per ben due volte (1/8  - 31/8).  Nell’ultimo giorno del mese in corso, intorno alle ore 3,30 di mattina, la Luna che si trova ad una distanza relativamente vicina alla Terra, volgerà una bella ed enorme immagine blu di se stessa.

*******

Verso le ore 22.00 raggiungeremo un punto panoramico con vista su Civitavecchia iper … illuminata!

 In questi ultimi tempi la Città sembra “dilagare”, dal Torrente Marangone alle luci del porto con le sue navi, in parallelo alla costa marina.

L’escursione si concluderà, verso le ore 22.30, in località Poggio Capriolo, posto poco più avanti, lasciando in ciascuno, ricordi, immagini e visioni delle lunghe ombre!

******************

Attrezzatura consigliata

  • Bacchette e scarpe da trekking.

  • Lampada frontale e pila manuale, oltre a riserva di pile nuove. Cose acquistabili al Decathlon o in negozio di materiale elettrico (forse anche in vendita presso qualche rivendita “cinese” ben fornita)

  • Camicia a manica lunga e Kway. Pantaloni lunghi, meglio se corredati da “ghette” o fissati alla caviglia con un elastico!

  • Qualche bottiglia d’acqua

 

 

Ritrovo ore 20.30 presso il parcheggio scoperto della Coop di Civitavecchia, Località Strada Boccelle, con partenza, per la prevista spola auto, alle ore 20.35. Inizio escursione, non prima delle ore 20.45.

Percorso a piedi circa 3 km, con presenza di qualche salita non eccessivamente impegnativa. Tempo di percorrenza previsto circa 3 ore.

L’iniziativa verrà effettuata solo con condizioni meteo favorevoli, in caso contrario verrebbe rimandata a data da destinare.

 

                                     Un caro saluto, comunque, a tutti gli associati ….. Vanì 15 agosto 2023

 




DATA: 15 Aug 2023

OGGETTO: Camminare sotto le Stelle

ALLEGATO: PANO_20230812_213525.jpg

TESTO: (leggi tutto)

TREK FRA’ DIAVOLO CIVITAVECCHIA

“CAMMINARE SOTTO LE STELLE”

**********

CIVITAVECCHIA

Località Poggio Paradiso – Colline dell’Argento

 

Buon giorno Signori,

                                                             Vi propongo ora una particolare novità …  una passeggiata sotto le stelle!

Sabato 9 Settembre p.v.

sperimenteremo un trekking, in “notturna”, sulle  colline di nord-est della nostra Città, per trascorrere un paio di ore, sotto un suggestivo cielo stellato, sul tracciato di una visibile sterrata dell’uomo della notte dei tempi! Con un po’ di fortuna, e con le grazie del tempo, potremmo incappare nella improvvisa visione di qualche stella cadente (“perseide”), attraversare fugacemente il cielo.

Queste “meteore” si formano tra le costellazioni circumpolari di Cassiopea, del Grande Carro (Orsa Maggiore), di Perseo e delle Pleiadi.

Intorno al Sole, entro l’orbita delle Grandi Stelle Comete, questi corpi celesti hanno lasciato, dietro di sé, una miriade di detriti cosmici. In questo periodo, la Terra, appunto, si trova a transitare quello “spazio”, così detto, dalla Mitologia Greca, delle Costellazione di Perseo.

La forza di gravità terrestre, nel passaggio, attrae una certa quantità di quei frammenti che entrano nel nostro cielo a forte velocità (200.000 km/h),  disintegrandosi  in una scia incandescente che illumina la notte  per il forte attrito con l’atmosfera terrestre.

Purtroppo queste “fiammate stellari” pur partendo sempre da una precisa porzione di cielo lasciano, nel tempo di un solo attimo, una traccia brillante del loro cammino. Ma si manifestano in momenti del tutto inaspettati, e per direzioni non prevedibili. Per catturarle con l’obiettivo fotografico occorre innanzitutto una certa fortuna e poi prevedere una significativa apertura del diaframma, con l’uso di pellicole con particolari I.S.O., per lunghe esposizioni. Sono anche reperibili apposite “APP” per scattare, in automatico, queste foto con il telefonino!

******

Tanto bramate da sognatori, innamorati, o da chi aspetta qualche dono dal cielo per esprimere il suo  recondito desiderio, nel momento della fortuita vista della scia luminosa, perché questo sembra sia di buon auspicio!

Nella notte, quando una stella cade dal cielo, si dice che un angelo si è avvicinato alla Terra per ascoltare i desideri delle persone. Questi angeli, durante le loro visite, raccoglierebbero i sogni dai cuori umani e li porterebbero in cielo, dove verrebbero esauditi.

L’unico problema, per chi di noi volesse esprimere qualche desiderio, è che la nostra passeggiata si svolgerà tra le ore 21 e 22.30 – 23,00, orario in cui non sono molto frequenti queste felici e benauguranti visioni! Mentre il momento più propizio, per incappare in questi fenomeni, è compreso, nel periodo,  tra le ore 24,00 e le 3.00, tra un giorno e l’altro.

Alle ore 3.30 c.a., del 10 settembre, sorgerà da est la Luna purtroppo all’ultimo quarto, con gobba a Levante … “Luna Calante”, come diceva nonno Augusto!.

La Luna piena in Agosto, quest’anno si presenta per ben due volte (1/8  - 31/8).  Nell’ultimo giorno del mese in corso, intorno alle ore 3,30 di mattina, la Luna che si trova ad una distanza relativamente vicina alla Terra, volgerà una bella ed enorme immagine blu di se stessa.

*******

Verso le ore 22.00 raggiungeremo un punto panoramico con vista su Civitavecchia iper … illuminata!

 In questi ultimi tempi la Città sembra “dilagare”, dal Torrente Marangone alle luci del porto con le sue navi, in parallelo alla costa marina.

L’escursione si concluderà, verso le ore 22.30, in località Poggio Capriolo, posto poco più avanti, lasciando in ciascuno, ricordi, immagini e visioni delle lunghe ombre!

******************

Attrezzatura consigliata

  • Bacchette e scarpe da trekking.

  • Lampada frontale e pila manuale, oltre a riserva di pile nuove. Cose acquistabili al Decathlon o in negozio di materiale elettrico (forse anche in vendita presso qualche rivendita “cinese” ben fornita)

  • Camicia a manica lunga e Kway. Pantaloni lunghi, meglio se corredati da “ghette” o fissati alla caviglia con un elastico!

  • Qualche bottiglia d’acqua

 

 

Ritrovo ore 20.30 presso il parcheggio scoperto della Coop di Civitavecchia, Località Strada Boccelle, con partenza, per la prevista spola auto, alle ore 20.35. Inizio escursione, non prima delle ore 20.45.

Percorso a piedi circa 3 km, con presenza di qualche salita non eccessivamente impegnativa. Tempo di percorrenza previsto circa 3 ore.

L’iniziativa verrà effettuata solo con condizioni meteo favorevoli, in caso contrario verrebbe rimandata a data da destinare.

 

Un caro saluto, comunque, a tutti gli associati ….. Vanì 15 agosto 2023

 




DATA: 30 Jul 2023

OGGETTO: Iniziative Territoriali

ALLEGATO: Immagine WhatsApp 2023-07-29 ore 20.58.06.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Ripeto, di seguito,  l'invio del testo dell'allegato a comunicazione precedente che il sistema, malgrado la richiesta effettuata, non ha provveduto a trasmettervi. Di nuovo Vanì




DATA: 30 Jul 2023

OGGETTO: Iniziative Territoriali

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori camminatori,

                                                                    su segnalazione del nostro caro associato Livio Spinelli, Vi trasmetto, accaldato, la nota di invito, del Nostro Vescoco S.E. Gianrico Ruzza, ad intervenire nella giornata di giovedì 28 settembre p.v. - dalle ore 17.30 in poi - ad un interessante conferenza-dialogo, su temi di importanza vitale per il nostro pianeta, che si terrà presso il Castello di Santa Severa.

                                        Approfitto dell'occasione per rivolgere a Voi tutti un caro saluto ed i miei più spontanei auguri di ...

                                                           

                                     "BUON FERRAGOSTO 2023"

 

                                                                                                                                 Vanì

 

 

CVECCHIA 30/07/2023, ore 23.33

Allegato

 




DATA: 10 Jul 2023

OGGETTO: Orvieto ed il Gruppo fra Diavolo ... 16 luglio 2023

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori partecipanti alla iniziativa Orvietana ..

 

                                                                                                  in base alle vostre prenotazioni ho provveduto a confermare il pranzo presso il Ristorante "Il Labirinto di Adriano" di Orvieto. La giornata si presenterà (sic!!!) con una punta massima di 36° centigradi per le ore 13, raccomando quindi di indossare indumenti leggeri, anche se il luogo del pranzo è "coperto" da impianto di aria condizionata. Per scendere nel "Labirinto" poi occorre munirsi di indumento protettivo (Kway). Con l'occasione ribadisco di segnalare eventuali discordanze di trascrizione, desumibili dal prospetto-partecipanti sotto indicato. L'appuntamento è fissato come da "default", qualora qualcuno volesse raggiungere il Ristorante designato seguendo un percorso proprio, diverso da quello segnalato, gradirei una specifica comunicazione.

                       Un caro saluto a Voi , a domenica quindi ....

 

                                                                                                                                                                Vanì, 10/07/2023

 

                                                                           

PROTOCOLLO VISITA ORVIETO 16 luglio 2023

 

PROGR

NOMINATIVI

NR PERS

1

AIELLO SANTO

2

2

BANDELLA DOMENICO

3

3

BIONDI GIANFRANCO

2

4

CACACE ANTONIO

2

5

DI BIANCO VINCENZA

1

6

JOVINE LUIGI

3

7

LAMBERTUCCI FABIO

1

8

MORGAGNI MARCO

1

9

NUNZI FRANCO

2

10

PAPPONETTI PAOLA

1

11

ROMITI IVANO

1

12

RUSSOMANNO GIORGIO

2

13

SPINELLI LIVIO

2

14

VITALI AGOSTINO

2

 

 

 

 

 

 

 

 

25




DATA: 05 Jul 2023

OGGETTO: Orvieto ed il Gruppo fra Diavolo

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

ORVIETO  ... DOMENICA 16 LUGLIO 2023

NOTE PER L'INIZIATIVA

*********

 

 

Signori iscritti ... rammento quanto segue

 

Partenza dal Park del Tribunale di Civitavecchia ore 9.00

Presumibile ora di arrivo al Park della Stazione di Orviato Scalo ore 11.00. Presenti sul percorso strumenti di controllo velocità!

Sosta Caffè

La giornata si presenterà soleggiata con temperaturea iontorno ai 34*

Utile qualche bottiglia di acqua minerale entro borsa frigo!

 

..... prego di voler controllare se la vostra registrazione risulta ben riportata nell'elenco sotto indicato, ed eventualmente comunicare, vie brevi, le eventuali discordanze:

 

 

PROTOCOLLO VISITA ORVIETO  
PROGR NOMINATIVI NR PERS
1 AIELLO SANTO 2
2 BANDELLA DOMENICO 3
3 BIONDI GIANFRANCO 2
4 DI BIANCO VINCENZA 1
5 LAMBERTUCCI FABIO 1
6 MORGAGNI MARCO 1
7 NUNZI FRANCO 2
8 PAPPONETTI PAOLA 1
9 ROMITI IVANO 1
10 RUSSOMANNO GIORGIO 2
11 SPINELLI LIVIO 2
12 VITALI AGOSTINO 2
     
     
     
     
    20
     
TERMINE X COMUNICARE PARTECIPANTI AL RISTORANTE  
     
  09-lug-23  

 

Saluti ... Vanì  5/7/2023




DATA: 01 Jul 2023

OGGETTO: Orvieto ed il Gruppo fra Diavolo

ALLEGATO: PERCORSO FINALE X ORVIETO SCALO.jpg

TESTO: (leggi tutto)

NOTE PER GLI ISCRITTI

 

Buon giorno Signori,

                                                                   Vi invio le sottostanti note, recanti più dettagliate informazioni utili per la giornata Orvietana, che ho raccolto  da Internet, facendo fede, spero, alla loro aggiornata attendibilità! Trascrivo anche il link del Labirinto di Adriano, che potrete aprire per farvi un'idea di quell'insediamento ipogeo.

https://www.labirintodiadriano.com/labirintodiadriano/wp-content/uploads/2015/11/labirinto-di-adriano-carving.jpg

          Arrivederci alla prossima giornata del 16 Luglio  .... Vani'

Cv/1/7/2023

 

 

 

O R V I E T O

Cellulare Ivano 388 6958494

……………………………….

Consiglio di stampare queste indicazioni utili per orientarsi nella giornata o di salvarle sulla memoria del telefonino.

 

 

Per raggiungere il parcheggio della Stazione Ferroviaria di Orvieto Scalo :

 SI PERCORRE L’A12 DIREZIONE TARQUINIA – SI DEVIA PER MONTE ROMANO  - SI PROSEGUE POI SULLA SUPERSTRADA PER RAGGIUNGERE VITERBO  PER USCIRE SUBITO AL BIVIO PER “MONTEFIASCONE CASSIA” – SI PERCORRE LA CONSOLARE FIN SOTTO MONTEFIASCONE PER PROSEGUIRE PER LA S.R. 71, GIUNGENDO IN VISTA DELLA RUPE DI ORVIETO, AL BIVIO IN LOCALITA’ GABELLETTA SI GIRA A DESTRA PER LA STRADA DELLA GABELLETTA. POCO DOPO SI GIRA A DESTRA PER LA STRADA DELL’ARCONE E SI SEGUONO LE INDICAZIONI PER IL PARK DELLA STAZIONE FERROVIARIA . VEDERE IMMAGINE ORTOFOTO.

 LA STAZIONE FERROVIARIA DI ORVIETO SCALO E’ ANCHE RAGGIUNGIBILE PERCORRENDO L’ANELLO CHE CIRCONDA LA RUPE DI ORVIETO, OVVERO PROSEGUENDO DIRITTI IN LOCALITA’ GABELLETTA AGGIRANDO LA RUPE DA SINISTRA.

Utile impostare il satellitare!

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PARCHEGGIO GRATUITO PRESSO LA STAZIONE FERROVIARIA DI ORVIETO SCALO

Piazza  della Pace

********

STAZIONE FERROVIARIA ORVIETO SCALO

Piazza Matteotti

********

STAZIONE FUNICOLARE ORVIETO SCALO

Piazza Matteotti di fronte alla Stazione Ferroviaria

Biglietteria interna (si consiglia di acquistare anche i biglietti per il ritorno) euro 1,30  a tratta

********

STAZIONE FUNICOLARE ORVIETO CITTA

Piazza Cahen

Biglietteria interna

********

RISTORANTE IL LABIRINTO DI ADRIANO – ORVIETO CITTA’ Via della Pace 26 –

tel 340 7864292  Maurizio – Alessandra

il Labirinto di Adriano (è posto all’interno del ristorante) luogo ipogeo, tra i migliori della Orvieto sotterranea, che ne conta oltre mille. Detto sotterraneo è censito con il nr. 258.

Euro 35 pers. Pranzo + ingresso e guida al Labirinto.

********

DUOMO – Piazza Duomo 26 – tel  0763 341167

Orario chiusura ore 17.30  (qualcuno dice 19,30?) – Biglietteria palazzo di fronte al portale di ingresso

Ingresso euro 5 – bambini  0 – 10 anni dis gratuito.

********

TORRE DEL MORO – Corso Cavour 87 – tel 0763 344567

Luogo molto panoramico  … risalita 236 gradini

Orario chiusura ore 20 – Biglietteria posta all’ingresso della torre

Ingresso euro 3,80 – gratuito bambini 0 – 10 anni

********

MUSEO CLAUDIO FAINA - Piazza Duomo 29 – tel 0763 341216

Orario chiusura ore 18 – biglietteria posta all’ingresso

Ingresso Euro 6 – ridotto euro 4

********

POZZO SAN PATRIZIO – Piazza Cahen 5/b – tel 0763 343768

Per scendere 248 gradini

Orario chiusura 19.30 – Biglietteria posta nella stazione di uscita della funicolare

Ingresso euro 3,5 – bambini sotto anni 6 gratuito

 

PS: S.E.&.O




DATA: 26 Jun 2023

OGGETTO: Orvieto ed il Gruppo fra Diavolo

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

COMUNICAZIONE PER GLI ISCRITTI ALLA GIORNATA ORVIETANA

 

Signori,

                  trasmetto l'elenco delle persone che hanno comunicato l'adesione alla visita della Città di Orvieto ... 16/7/2023, pregando di comunicare eventuali registrazioni errate. Prego altresì, qualora qualcuno di Voi avesse inoltrato la propria iscrizione e non risultasse nell'elenco, di interessarmi telefonicamente 388 695 8494.

                                     Saluti ..... Vanì

 

   

PROTOCOLLO VISITA ORVIETO    
PROGR NOMINATIVI NR PERS NOTE
1 AIELLO SANTO 2  
2 BIONDI GIANFRANCO 2  
3 DI BIANCO VINCENZA 1  
4 MILO LINO 3  
5 MORGAGNI MARCO 1  
6 ROMITI IVANO 1  
7 SPINELLI LIVIO 2  
8 VITALI AGOSTINO  4  
       

 




DATA: 19 Jun 2023

OGGETTO: Manifestazione del Corpo di Ballo degli Argonaiti

ALLEGATO: OMBQ0607.JPG

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori,

                            ho il piacere di parteciparVi l'esibizione artistica che il Corpo di Ballo degli Argonauti di Roma ha organizzato, nel ricordo di

Claudia Sacco

 

ormai, per tutti noi "Claudietta", figlia dei nostri cari amici Massimo ed Amelia,

  Sabato 24 giugno 2023 

alle ore 20

Piazza degli Eventi di Civitavecchia

 

Ingresso gratuito.

 

E' opportuno l'incontro per salutare tutti Voi ..... Vani 1/96/2023




DATA: 18 Apr 2023

OGGETTO: Pasqua sui Monti Umbri 8 9 10 aprile 2023

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Camminatori,

                                   nel pensiero di far cosa grata, Vi invio alcune note da me prodotte riguardo Ferentillo ed il suo museo particolare. A parte trasmetterò uno slide "ad acta" della visita ivi effettuata.

 

PASQUA SUI MONTI SIBILLINI

POLINO E DINTORNI

8 – 10 APRILE U.S.

******

LE MUMMIE DI FERENTILLO

Nel corso dell’ultima uscita, tra le varie iniziative offerte dal luogo, una parte del Gruppo ha fatto visita alla Cittadina di Ferentillo, per ammirarne le particolarità più amene. I due Castelli opposti sui monti, il Museo delle Mummie, la Grande Falesia, Il fiume Nera. Non è mancata per alcuni la visita al Museo nei locali della Chiesa di Santo Stefano. Sono lì esposti i corpi di persone mummificate, rinvenuti casualmente entro la cripta sepolcrale in sede di lavori di restauro. Luogo, fino al 18 maggio 1871, deputato (sic) per la deposizione dei morti di Ferentillo

Colpiscono i visitatori gli aspetti insoliti di questi defunti, con volto e corpo, in parte conservati, da cui trapelano espressione di dolore nell’attimo della dipartita del loro ultimo viaggio.

Indagini scientifiche di università italiane e straniere, hanno permesso di  comprendere il particolare fenomeno di conservazione di queste mummie, mentre il supporto di cultori locali ha consentito la ricostruzione della vita di alcuni personaggi, a volte, interessante!

 

Le storie …

 

L’IMPICCATO

Corpi di due soldati napoleonici scesi in Italia durante la campagna degli anni 1796–1797. Entrambi mostrano segni di tortura, uno di essi venne impiccato, tanto che mostra ancora il capo reclinato su un lato per la  frattura cervicale (classica frattura dell'impiccato) per la stretta del cappio di forca. Resta ignota la causa della loro esecuzione, sicuramente di una certa gravità, omicidio comune o stupro di qualche giovinetta.

 

 

SPOSI CINESI SFORTUNATI

Ciò che resta di due sposi di origine cinese in viaggio di nozze in Italia, in occasione del Giubileo Cristiano del XVIII secolo. I quali purtroppo giunti da Roma nei pressi di Ferentillo, per la via Flaminia, caddero preda del colera, finendo per essere seppelliti nella cripta della Chiesa di Santo Stefano. Sono riconoscibili grazie alla fisiognomica del volto dai caratteristici tratti orientali. La loro storia tramandata oralmente nella cittadina narra di un ricco uomo e della sua sposa, in viaggio di nozze, arrivati per l'anno giubilare. Di lui è rimasta soltanto la testa appoggiata sopra un cuscino, mentre il corpo della donna,  posto al suo fianco in posizione di preghiera, si è conservato interamente. Tra le mani, la donna, reggeva la sua lunghissima coda di capelli, purtroppo andata persa.

 

 

L’AGIATA SIGNORA

I resti ben conservati di un’anziana donna che, a differenza di tanti altri sepolti, indossa dei vestiti. Probabilmente apparteneva ad una famiglia agiata. I benestanti, al tempo, venivano deposti vestiti od in una bara di legno come gli appartenenti al clero. Tutti gli altri, invece, finivano nella cripta nudi, avvolti nel loro sudario.

IL CORPO DI UN UOMO ANONIMO DAL VOLTO BEN COSERVATO

Mummia di un uomo che ha conservato parte della barba (rossiccia), del naso, delle orecchie e tutti i denti. Sul corpo si posso vedere attraverso le pieghe della pelle l’intestino, il fegato e l’ombelico.

 

 UN BAMBINO FORSE IDROCEFALO

Il corpo completamente mummificato di un bambino, diagnosticata la sua patologia a giudicare dalla conformazione della sua testa.

 

L'epilettica

Una giovane donna, dal viso non molto regolareil labbro superiore deforme e la lingua ingrossata tra i denti. Molto probabilmente soffriva di epilessia. Presenta la lingua fuori dalla bocca e segni di un'autopsia sul torace. La leggenda vuole che invece fosse il corpo di un campanaro caduto dal campanile mentre osservava la sua fidanzata ??? 

 

 

IL RICCO MANGIONE AVARO

Messere Francesco, un personaggio fantastico e “birbo”. Era perennemente affamato! Mangiava di tutto, e andava pazzo per le ciambelle che si distribuivano in Ferentillo ai popolani nella ricorrenza di Sant’Antonio Abate. Il nostro messere era l’organizzatore della festa, figuriamoci! Non era sposato, aveva al suo servizio un garzone, due stalliere, una cameriera e un damerino di compagnia.

Una sera, a cena dal Priore del castello, Messer Francesco dette spettacolo della sua capacità “mangereccia”: in men che non si dica divorò un maialino intero e tracannò due grandi brocche di vino. Era diventato la “favola del paese”. Lo sbeffeggiavano tutti ma non in sua presenza perché ne temevano l’ira. Ricco assai, poteva permettersi qualsiasi stravaganza e vendetta.

Faceva freddo quel giorno, ed a sera, mentre “messere” era intento a “sgranocchiare” un bel coscio di tacchino, qualcuno bussò ripetutamente al suo portone. Era una vecchia, ricoperta di pochi stracci che supplicava per avere un pezzo di pane. La carestia non aveva risparmiato la contea di Precetto. Messer Francesco urlò ai servi di cacciarla. La donna disperata e umiliata, con tutto l’odio inveì contro lui: – nulla ti manca, sei il più ricco di tutti, qui nella Contea. Verrà il giorno che il tuo corpo non reggerà al peso del pane che hai mangiato, che la tua bocca stessa non riuscirà più a mangiarne – . L’ anatema dovette sortire il suo effetto, dato che Messer Francesco, fu colpito da un male incurabile che gli deformo la bocca e, impedendogli di nutrirsi, di lì a poco lo condusse alla morte.

 

IL GIGANTE

Una  teca in legno, posta negli anni ’30, conteneva i resti di un uomo molto alto per la sua epoca. Probabilmente si trattava di un uomo affetto da gigantismo, in cui è tipica la condizione di gambe e braccia molto lunghe rispetto al tronco.

 

 

 

L’AVVOCATO

Altra curiosità riguarda una bara in legno, ancora chiusa, presente nella cripta, ora posta nei locali del museo. Custodisce il corpo di un avvocato del luogo, ucciso con numerose pugnalate la cui mummia non viene estumulata per rispetto dei suoi discendenti ancora viventi, residenti in Ferentillo.

Fu pugnalato durante la colluttazione con due balordi del luogo, mentre uno di questi rimase ucciso nello scontro. Evidentemente il legale girava sempre armato di coltello!

  Il corpo del balordo ucciso è riconoscibile perché porta una mano sull’addome nel punto in cui è stato colpito.

Sulla cassa dell’avvocato si può leggere la data di morte “18 Maggio 1871”, che è anche la data dell'ultima sepoltura avvenuta nella cripta.

Ricordo comunque la storia che mi narrò il Sacerdote della Chiesa anni fa in merito a questo fatto.  I due assalitori, due balordi del contado, avevano chiesto la tutela legale dell’avvocato, in un determinato processo in cui erano stati coinvolti. Ma tutto finì con la condanna degli imputati che, prima di finire al “fresco”, si vendicarono assalendo il legale in una via del paese.

 

 

Due volatili mummificati

Presumibilmente due falchi!

 

Nella rassegna fotografica che invierò, raccomandando di visionarla qualora non particolarmente sensibili alla vista di certe immagini, sono riconoscibili i personaggi descritti.

 

****************

 

Qualche cenno storico sui cimiteri ante 1804 e post ….

 

Il fenomeno della mummificazione di Ferentillo è forse dovuta alla presenza entro la Cripta di un particolare micete (fungo), che si diffuse sui corpi dei sepolti, consentendo la particolare conservazione, oltre anche ad un certo grado di umidità e temperatura costanti del luogo.

E’ forse interessante ricordare che prima del 1804, (prima dell’editto Napoleonico di Saint Cloud), in Europa, le tombe dei morti potevano essere poste anche entro le mura cittadine. In Italia i defunti comuni venivano deposti entro cripte sepolcrali delle chiese. Enormi vani ipogei, che potevano contenere centinaia di corpi, ove con una certa rotazione ed entro un arco temporale venivano conservate intere le spoglie dei morti fino al loro disfacimento. I resti di alcuni di essi, che per qualsivoglia principio fisico-chimico, si conservavano oltre un certo periodo di tempo, venivano poi accatastati e depositati in altri appositi luoghi sotterranei.

Fu la cosiddetta legge di Saint Cloud, emanata da Napoleone  il 12 giugno 1804, che determino la creazione di appositi luoghi ove deporre i defunti, i cimiteri fuori delle mura cittadine in Francia e nei paesi dell'orbita napoleonica, tra cui l'Italia. Fu forse uno dei pochi giusti provvedimenti dell’imperatore!

La legge stabiliva che le tombe venissero poste al di fuori delle mura cittadine in luoghi soleggiati e arieggiati, e che, per una certa “egalitè”, per dirlo alla francese del tempo, dette tombe fossero tutte uguali (la livella), presentando le generalità del defunto con la data di morte, e null’altro. Si volevano così evitare discriminazioni (almeno) tra i morti. Ma qualche deroga trapela … Per i defunti illustri, invece, c'era una commissione di magistrati a decidere se far scolpire sulla tomba un epitaffio. Questo editto aveva quindi due motivazioni alla base: una igienico-sanitaria e l'altra sociologica. La gestione di questi nuovi luoghi di sepoltura veniva ovunque assegnata alla pubblica amministrazione ove il provvedimento prese vigore, e non più alla Chiesa.

Ferentillo

E’un comune italiano di 1813 abitanti della provincia di Terni, diviso in due borghi distinti, separati dal fiume Nera, Matterella e Precetto, posto tra le quinte di meravigliose montagne rocciose.

Nel 740 il re dei Longobardi, Liutprando, lasciata l'antica città di Ferento, giunse in Valnerina, colonizzò questi territori disabitati, circondati da malsane paludi. Fondò qui il nuovo paese che venne chiamato Ferentillo (dal latino Ferenti Illum ovvero "quelli di Ferento") in ricordo della patria abbandonata.

Il caratteristico paese presenta palazzetti gentilizi, artistiche chiese e vicoli a ventaglio, e due imponenti rocche del 1100 che, insieme alla quella di Umbriano, dominano e controllano dall’alto il passaggio sulla Valnerina.

 

Nella cittadina, come in ogni altra della Regione Umbra, vengono conservate intatte le caratteristiche architettoniche del passato, che, in ogni modo, raccontano le loro tradizioni e cultura.

 

********************

Sul nostro Sito Internet … Gruppo Trek Fra’ Diavolo, ho appostato uno slide sul Museo delle Tombe di Ferentillo, consultabile, raccomandando ancora una volta di evitarne la visione qualora sensibili a certe immagini.

 

 

Vanì, 16/04/2023




DATA: 16 Apr 2023

OGGETTO: Notiziario Trek Frà Diavolo

ALLEGATO: XJGP9677.JPG

TESTO: (leggi tutto)

Signori Camminatori, 

                                        i nostri cari amici Salvatore Pisano ed Anna Wapercoska, da tempo impegnati per il "sociale", mi pregano di informarVi della encomiabile niziativa organizzata dalla loro Asssociazione "Misericordia" di Santa Marinella ... spettacolo teatrale al Teatro Traiano di Civitavecchia 6 maggio p.v., i cui proventi verranno interamente devoluti a favore di famiglie in difficoltà economiche, giacché tra noi, purtroppo sopravvivono persone che per "dignità" caratteriale non manifestano il loro stato di indigenza, le loro difficoltà per l'acquisto dei soli generi alimentari.  E noi neanche ce ne accorgiamo, perché certe persone non manifestano questo loro stato, mi ripeto, per dignità personale,  ciò provoca  un certo "dolore" al solo pensiero di questo!

                                      Sappiamo come neanche il nostro "Sistema Centrale", cui sarebbe devoluto tale compito, “se ne renda conto” e quanto tira di lungo per altri sentieri! Queste realtà soffolte vengono parzialmente risolte da Organismi Umanitari che ne sono a conoscenza, iniziative non solutive certo, ma già le loro attività che svolgono è qualcosa di importante.

                                       Quindi, cari amici miei, spero di vederVi numerosi il 6 maggio al Teatro Traiano.

 

 

 

                   

Allegato                                                                                                                                                                                         Vanì del Trek Fra' Diavolo. 16/04/2023




DATA: 03 Apr 2023

OGGETTO: Monte Soratte pranzo Sociale e Bunker antiatomico 23 aprile 2023

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREK FRA' DIAVOLO

Civitavecchia

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Monte Soratte, pranzo Sociale e visita al Bunker antiatomico

Domenica 23 aprile 2023

 

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Gentili Camminatori,

                                    le adesioni all'uscita indicata sono quasi completate. Restano un paio di posti liberi ancora. Semmai qualcuno avesse intenzione di unirsi al Gruppo, potrà farlo - via brevi - utilizzando il telefono per chiamarmi (388 6958494). Una richiesta oltre giovedì prossimo verrà accolta da me con riserva, da rivolgere all'Ente organizzatore del Bunker.

                                              Con l'occasione ricolgo i miei saluti ed auguri, a Voi ed ai Vostri cari Familiari, per le prossime festività Pasquali.

                                                                                                                                                                                                                                 Vanì/ 3/04/2023

 

 




DATA: 31 Mar 2023

OGGETTO: IL MONTE SORATTE ... PRANZO SOCIALE DI FINE ATTIVITA STAGIONALE ... IL BUNKER ANTIATOMICO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

TREK FRA DIAVOLO

CIVITAVECCHIA

°°°°°°

Domenica 23 aprile 2023

VARIAZIONE ORARIO DI PARTENZA

ORE 8,00

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IL MONTE SORATTE

PRANZO SOCIALE  DI FINE ESCURSIONE

IL BUNKER ANTIATOMICO

 

*****

 

 

Signori Camminatori,

                con riferimento a precedente nota indico di seguito il programma per partecipare all’uscita su specificata del 23/4/2023.

 

Ritrovo  Parcheggio Tribunale di Civitavecchia  ore 7.50, partenza con auto proprie ore 8,00

Percorso stradale Km. 200 A/R – c.a., sintesi …

 Civitavecchia – Monte - Romano - Barbarano Romano – Vico Matrino – Capranica – Sutri – Nepi – Castel Sant’Elia – Civita Castellana – Consolare Flaminia direz. Roma – Sant’Oreste  - Parcheggio Via Riccioni 35, avanti Pub – Ristorante Cruscioff. (arrivo previsto per ore 10 c.a.).

 

Ore 10.30, dal park del Ristorante partenza escursione sul Monte 691 mt. s.l.m. (di Km. 4,5 c.a.). Si percorre il sentiero asfaltato che sale e raggiunge i punti più panoramici (ex Romitorio S.Maria delle Grazie – poi sentiero non asfaltato per l’Eremo di S. Silvestro ex Tempio di Apollo Sorano).

La risalita, presenta una certa difficoltà e verrà affrontata con passo tranquillo e lento. Raggiunto l’Eremo di S.Silvestro, dopo le consuete foto, si ritorna al Ristorante (ore 12.30 c.a.) per il pranzo sociale. La comunicazione del costo che dovrebbe aggirarsi tra i 20 ed i 30 euro, ed il menù relativo non mi sono ancora noti e sono in attesa di comunicazione, malgrado il mio sollecito interessamento. Per questo cercherò di informare prima possibile coloro che si iscriveranno (al momento  ho registrato 16 persone).

 

Il pranzo al Ristorante è stato prefissato con inizio tra le ore 12.30 e le 13.

Per le ore 15, dopo il pranzo, ci trasferiremo in auto in Viale Europa ove è presente il parcheggio del Bunker. Alle ore 15.30 ritireremo i biglietti di accesso. Raggiungeremo a piedi l’ingresso inizio visite. Per tutto il giro del luogo ipogeo, con guida, occorrono circa 2 ore. Entro il Bunker potrebbe essere utile una giacca a vento! Si percorrono gallerie scavate entro le rocce del monte e si visitano le sale disposte per la protezione antiatomica, oltre ad un interessante museo storico di mezzi ed armi della II^ guerra mondiale.

Al termine, verso le ore 18.00, rientro in Civitavecchia.

 

 Il 2 aprile nel corso della prevista uscita, potrete prenotarvi, provvedendo all’obbligo del pagamento anticipato del biglietto di ingresso (richiesto). Chi volesse prender parte dell’uscita al Soratte,  e non lo potesse fare di persona, dovrà interessarmi telefonicamente 388 6958494 o per mail  vanivani@alice.it. Per il pagamento di cui sopra ho previsto la possibilità di fare un bonifico bancario

IBAN personale IT 22 E 03069 390311 000000 90004

Nel qual caso si renderà opportuno poi notificarmi il versamento effettuato.

Quote ingresso: biglietto intero 12 euro pers.. Ridotto euro 8 ragazzi dai 7 ai 17 anni.

 

Un caro saluto … Vanì 31/03/2023

 

Note storiche del luogo …

 

STORIA E CULTURA LOCALE

Il Monte Soratte

                        questo fossile vivente, ben lungi dalla dorsale appenninica posta più ad est, si eleva di  appena a 690 mt. sul l. del mare, è un’enorme scheggia calcarea che domina il territorio pianeggiante dell’Alto Lazio, e che spicca in cielo molto più della sua reale altitudine.

 Il Monte è emerso dal profondo del mare, lentamente, in un lungo periodo compreso tra 200 e 65 milioni di anni fa, per effetto di certi movimenti tettonici della litosfera (o crosta terrestre). E’ quindi nel periodo compreso tra il Giurassico e l’Eocene che il Soratte assume l’aspetto più o meno attuale. (Il Giurassico va da 200 a 145 milioni di anni fa, ed è seguito dal Cretaceo, compreso tra 145 e 65 milioni di anni fa, e dall’Eocene tra 58 e 27 milioni di anni fa).

E’ quindi testimone di ere geologiche primordiali, quando  l’uomo nelle sembianze attuali, non si era ancora trasformato. Il Monte ha assistito a significativi e vari sconvolgimenti terrestri importanti che hanno coinvolto e modificato l’evoluzione terrestre, tra cui ben due “importanti” estinzioni di massa. La quarta in ordine alle 5 conosciute, quella del Triassico-Giurassico (circa 201 milioni di anni fa), che spazzò via la maggior parte degli archeosauri e aprì la strada a dinosauri ed uccelli. A causarla sarebbe stata una gran quantità di biossido di carbonio rilasciata dai vulcani nell’atmosfera. E la quinta che fu responsabile dell’estinzione più famosa, quella avvenuta 66 milioni di anni fa tra le ere del Cretaceo e del Paleogene. Quanto a quest’ultima estinzione quasi tutti gli indizi scientifici trovati sulla Terra (livelli molto elevati di iridio, metallo estremamente raro sulla crosta terrestre) portano a credere che nel periodo, un gigantesco asteroide, ricco di tale pesantissimo elemento (iridio), dal diametro stimato tra 10 ed 81 km., si sia schiantato nel Golfo del Messico, spazzando via gran parte della vita sulla Terra, compresi naturalmente i dinosauri. L’immane impatto avrebbe provocato uno tsunami gigantesco che si sarebbe propagato a cerchi concentrici in ogni direzione, colpendo specialmente l'isola caraibica di Cuba. L'emissione di polvere e particelle nell’atmosfera, conseguente, sarebbe responsabile di immediati cambiamenti climatici. La Terra si ricoprì di una nube di polvere che per molti anni oscurò il sole, di conseguenza la flora presente scomparve come gli animali erbivori (dinosauri) ed anche predatori di quest’ultimi (Tirannosauri) si estinsero.

I Particolari pinnacoli carbonatici del Soratte, raccontano la sua natura “marina”.  Numerosi fori, chiari indizi sulle formazioni rocciose sedimentarie emerse, che ovunque i datteri di mare hanno lasciato. Le sue millenarie gallerie sotterranee scavate dalle piogge acide nelle rocce carbonatiche (i meri), di cui non se ne conosce la profondità. Per quanto il Monte presenta anche effetti di manifestazioni vulcaniche recenti riconducibili  al complesso Sabatino-Vicano.

Gli aspetti preistorici e storici del luogo, in rapporto alla presenza umana, molto articolati e complessi, in alcuni casi sono avvolti da mistero per manifestazioni e rappresentazioni culturali, riscontrabili e presenti tra popolazioni del Mare Egeo. Chiari i suoi stretti legami, da toponimi e mitologia Sabina, Sannita, Falisca e Romana.

Antichi reperti litici, ceramiche, attestano la presenza dell’uomo dalla fase della “pietra” all’età del Bronzo, con continuità che va ben oltre. In particolare sono le popolazioni etrusco-falische che hanno lasciato le loro tracce significativamente sul luogo. Il Tempio sulla vetta del Monte, eretto al culto della divinità di Apollo Sorano (Aplu), a significarci quanto quella Divinità fosse tanto presente ed importante in questa Provincia.

Apprendiamo da autori latini che in Etruria Apollo ricopriva un ruolo religioso veramente  importante. A Veio gli era stato eretto un maestoso tempio, in luogo c.d. Portonaccio, ove una meravigliosa statua posta nel suo  acroterio lo ricorda. Bella opera in ceramica, a dimensione umana, realizzata da Vulca, artista etrusco eccezionale.

Le Fonti Termali presso Stigliano, portano la denominazione di “Fonti Apollinari.  E lo stesso “nostro” Monte, che assume la denominazione di Soratte, dall’epiteto apollineo “Sorano”.

Nell’antica Roma esisteva il tempio di Apollo “Sosiano” o più correttamente detto tempio di Apollo in Circo, che sorgeva nella zona indicata come  in Circo Flaminio, presso il Teatro di Marcello.

Nella cittadina di Sant’Oreste, nell’ultima domenica di maggio, mese dedicato alla Madonna, si celebra la “Fiaccolata” in processione, festa che si conclude con un immenso incendio di fascine e fuochi pirotecnici alle pendici del Monte. La montagna che brucia e che lancia chiari messaggi al vasto mondo circostante. Manifestazione con chiari riferimenti alla civiltà contadina.

Sempre dalla letteratura romana apprendiamo la storia degli “Hirpi Sorani”, legata ad una cerimonia pastorale locale del Soratte. Nel corso di sacrifici di animali alcuni lupi affamati si appropriarono delle carni sacrificali. Gli animali, inseguiti dai pastori si rifugiarono entro una spelonca (forse cavità c.d. “meri”). Ma un inspiegabile “fiato” pestilenziale fuoriuscì dalla grotta, pervadendo l’aria. Chiunque vi entro vi rimase ucciso. In seguito sul Monte si diffuse una grave pestilenza che, per debellarla, si rese opportuno interpellare un oracolo (forse apollineo). Ne venne fuori una certa lettura secondo la quale la pestilenza si sarebbe placata se i pastori avessero periodicamente imitato il gesto dei lupi. Così fu fatto ed allora quei pastori vennero chiamati lupi sorani “Hirpi Sorani”. Questa manifestazione pian piano venne trasfigurata ed assunta da una certa classe sacerdotale cristiana, perdendo lentamente i suoi valori originali. Non più furto di carni arrostite da uomini travestiti da lupi ma, nel solstizio d’estate grandi fuochi liberatori ed apotropaici. Rimase poi, ancora per poco, il cammino sui carboni ardenti a piedi scalzi, come cerimonia pagana.

Hirpi Sorani, 'Soractis lupi', sacerdotes qui in Soracte monte supra candentes carbones salierunt. De origine huius sodalitatis fabula est: dum Soractis incolae Diti Patri sacrificium dicauerunt, lupi, qui ab igne hostiarum carnis partes abstulerunt. Sacris operantes lupos persecuti sunt, sed illi in cauerna se receperunt; a hac cauerna odor pestifer, qui cum operantes tum montis incolas occidit, exiit. Lues in ciuitate se manauit sic ut aliqui legati sortes interrogauerint: responsio similes lupis esse debere fuit: id uiuere raptis est.”

 

 

PAPA SILVESTRO I  …  COSTANTINO I  … ED IL SORATTE.

               Nella parte più alta del Monte si erge la maestosa chiesa di S. Silvestro. Già Tempio di Apollo, al tempo dell’avvento del cristianesimo, come gli altri templi, fu trasformato in santuario cristiano. E’ in una grotta intorno al tempio che papa Silvestro nel IV secolo d.C. si rifugiò per sfuggire alla cattura di Costantino. E furono gli infusi  di erbe di questo monte che curarono la lebbra a Costantino che compensò il Papa graziandolo, evitò così di fare il bagno nel sangue di fanciulli innocenti che lo avrebbe guarito per sconfiggere quel male.

QUANTO AL BUNKER ANTIATOMICO ED  ALL’OCCUPAZIONE TEDESCA AL TERMINE DELLA II GUERRA MONDIALE

Nelle ultime fasi della seconda guerra mondiale il nostro Soratte, con le sue profonde gallerie, scavate dal Genio Militare di Roma nel 1937, entra nella Storia. I bunker scavati con funzioni di ultimo rifugio in caso di guerra, del Comando supremo dell’esercito italiano, vengono occupati ed utilizzati dalle truppe della X Armata Tedesca. Secondo storie locali i soldati dell’esercito tedesco in ritirata, seppellirono entro le gallerie del Monte Soratte ben 68 casse piene zeppe d’oro, sottratto alla comunità ebraica romana ed alla Banca d’Italia. In seguito, malgrado ispezioni accurate nelle varie sale del Bunker e nei paesi limitrofi, compresa Allumiere, di quella immensa fortuna non si è saputo più niente. Nel nostro paese collinare circolano molte voci. Il tesoro non venne mai più ritrovato! Una cosa è certa. Se l’avessi rinvenuto io non l’avrei di certo raccontato in giro!

Vanì, 31/03/2023

 

 




DATA: 31 Mar 2023

OGGETTO: Dalla Macchia dell Infernaccio alla Macchia delle Forcelle, attraverso le Colline dell Argento

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Trek Fra' Diavolo

Civitavecchia

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Escursione attraverso la macchie dell'Infernaccio e delle Forcelle per le Colline dell'Argento.

Domenica 2 Aprile 2023

 

Signori Camminatori,

                                     di seguito a nota analoga, sciolgo le riserve formulate per l'escursione della giornata di domenica 2 aprile 2023, ove tra le ore 16 e le 18 sono previsti lievi piovaschi, che verranno comunque schivati, pertanto l'escursione si farà, salvo successive diverse decisioni, ma escludo la grigliata da quel programma giornaliero, per poter completare l'uscita verso le ore 15.

                                                                 Un appuntamento quindi al Park del Tribunale di Civitavecchia, per le ore 8.20 con partenza alle ore 8.30, per l'inizio immediato della prevista spola auto.

                                                                 Saluti Vanì. 31/03/2023




DATA: 29 Mar 2023

OGGETTO: Dalla Macchia dell Infernaccio alla Macchia delle Forcelle, attraverso le Colline dell Argento

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

DALLA MACCHIA DELL'INFERNACCIO ALLA MACCHIA DELLE FORCELLE, ATTRAVERSO LE COLLINE DELL'ARGENTO

Domenica 2 aprile 2023

 

Signori Camminatori,

                                      nella giornata di domenica 2 aprile, i bollettini meteorologici segnalano una modesta perturbazione nella zona di escursione e, comunque, significativa per quel luogo. Ove fosse confermata o meno, verrete senz'altro avvisati con una apposita mail, venerdì  prossimo, delle decisioni del Gruppo. 

 

                                     Un caro saluto,

 

                                                                          Vanì, 29/03/2023.




DATA: 26 Mar 2023

OGGETTO: Dalla Macchia dell Infernaccio alla Macchia delle Forcelle, attraverso le Colline dell Argento

ALLEGATO: ORTOFOTO X USCITA INFERNACCIO.jpg

TESTO: (leggi tutto)

TREK FRA’ DIAVOLO CIVITAVECCHIA

 

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NEW ENTRY

 

Le rare escursioni in aree Civitavecchiesi

 

Dalla Macchia dell’Infernaccio alla Macchia delle Forcelle, attraverso le

Colline dell’Argento

 

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Domenica 2 Aprile 2023

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-         Ritrovo … Park del Tribunale di Civitavecchia, ore 8.15, partenza ore 8.30.

-         Spola auto, prestarsi per ridurre i tempi di collegamento.

-         Lunghezza escursione Km. 7 c.a. Presenza salite, utili bacchette per

         alcuni tratti del sentiero sconnessi.

  • Utile telo per distendersi sul prato.

  • Percorso auto, compresa la spola, c.a. 15 km.     

  • Inizio escursione, Zona San Liborio, Viale Francesco Navone, di fronte ad ingresso supermercato EMI.

 

  • E’ prevista una grigliata collettiva. Verrà quindi predisposto un bel fuoco di gruppo, Attrezzarsi con carni, accendini e diavolina.

 

  • No rovi sui sentieri, né guadi.

 

  • Rientro previsto … ore 16.30

 

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Signori trekkisti,

domenica 2 Aprile effettueremo un’interessante ricognizione alle Macchie dell’Infernaccio e delle Forcelle, sulle Colline del nostro circondario, ove ancora è presente una intensa, eterogenea ed anacronistica macchia mediterranea, superstite di un “glorioso” passato.

Le caratteristiche di questa boscaglia sono la particolare composizione di biodiversità vegetali presenti, piante proprie del clima mediterraneo.

 Meraviglia la sua sopravvivenza, inusitata, malgrado un attuale decadimento della qualità dei componenti dell’atmosfera e l’inquinamento dei corsi d’acqua, dovuti agli insediamenti industriali ed all’uso indiscriminato di pesticidi in agricoltura. Le piante si sono adattate a tutto questo partecipando anche a  migliorare la salubrità dell’aria che respiriamo.

 

Lungo i sentieri, con soluzione di continuità si susseguono querce, Ilatri, corbezzoli, spinosi peri selvatici, alloro e ginepro. Il sottobosco sassoso è conteso da lentischi, marruche, ginestre, rose canine, profumati cisti, e l’ormai raro mirto, delle qualità bianco e nero. Mentre “primavera” ci regala, nei prati, distese di ridenti primule, euforbie, ciclamini ed asfodeli con le caratteristiche infiorescenze rosee.

La macchia dell’Infernaccio è circondata da spoglie e brulle colline, frutto del disboscamento selvaggio, a vantaggio di un’attività agricola mai decollata, posta sotto controllo e tutela di fantomatiche associazioni, dalla discutibile attività.

 

Su questi rilievi, tra arbusti spinosi, mimetizzati dal colore delle pietre utilizzate, si perdono alla vista alcuni fortini militari. Eretti nel corso dell’ultima guerra, sono orientati verso il prospiciente mare, posti a controllo delle navi nemiche e delle Vie di comunicazione sottostanti. Mantengono vivo il ricordo, seppur spiacevole, del decorso periodo bellico combattuto dai nostri Padri.

Il sentiero di risalita punta dritto verso le Colline dell’Argento,  sconosciuto il motivo di questo toponimo per quanto, oggi, qualcuno quel metallo, lì, sembra avercelo veramente trovato!

Penetreremo poi la superstite e bella Macchia delle Forcelle, già meta delle escursioni della mia infanzia, e di varie monellerie giovanili, alla caccia dei nidi di merli, corvi e falchi.

Il sentiero, qui, si dispiega in parallelo al selvatico Fosso di Pietraliscia, affluente di destra del Marangone. Il corso d’acqua strascica a stento tra le sue balze e grosse pietre in dissesto, la scarsa acqua meteorica caduta. Ma se il Pietraliscia piange, il Marangone certamente non ride! La sua vista mi ripaga, malgrado tutto il tempo scorso mantiene sempre … ancora tutto il suo fascino, non sembra affatto invecchiato più di quanto invece lo sia io.

          Nei pressi del “Fontanile della Vecchia”,  su un prato tutto nostro, accenderemo un bel fuoco per “l’ultima grigliata” della stagione trekkistica 2022/23. Quindi il ritorno, passando dal Fontanile delle Forcelle per risalire sull’ormai noto poggio capriolo.

 

Vanì 26/03/2023.

 

 

 




DATA: 25 Mar 2023

OGGETTO: IMPORTANTE COMUNICAZIONE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

TREK  FRA’ DIAVOLO CIVITAVECCHIA

 

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C o m u n i c a t o  i m p o r t a n t e

 

Signori Trekkisti,

                               la nostra attività va volgendo ormai al suo termine. Le ultime uscite stagionali residue previste ed una particolare nota per l’escursione sul Monte Soratte, sono di seguito tracciate.

            Quest'ultima uscita, da alcuni particolarmente richiesta, ed il pranzo sociale, di fine attività (credo e spero temporanea), concluderanno il ciclo dei miei interventi entro il territorio “Tusco” e delle mie soverchie comunicazioni.

 

USCITE RESIDUE

 

  • Il 2 aprile 2023 Macchia dell’Infernaccio di Civitavecchia (programma in fase di invio).

  • l’8/9/10 aprile 2023 Pasqua sui Sibillini, iscritti circa 20, con risalita del Monte della Pelosa, percorso a raggiungere l’eremo di San Francesco, ed in macchina il passo del Salto del Cieco, fino al Paese di Ferentillo, quello delle mummie medievali.

  • Il 23 aprile 2023 sarà Il Monte Soratte, ultima meta - per buona pace del nostro Domenico - ed il suo Bunker antiatomico, con pranzo sociale.

 

 

PER PARTECIPARE QUEST’ULTIMA GIORNATA ED I SUOI EVENTI OCCORRE LEGGERE ATTENTAMENTE LA SEGUENTE ANNOTAZIONE

Il Monte Soratte ed il suo interessante Bunker antiatomico, concluderanno il nostro programma 2023. Ma comunico che per parteciparvi si rende opportuno prendere con sollecitudine contatti con il sottoscritto (tel. 388 6958494 on inviare una mail  a vanivani@alice.it). I motivi sono dovuti alla difficile ed anticipata prenotazione necessaria per l’accesso al Bunker, causa innumerevoli richieste di visita. Ho preso accordi  con gli organizzatori  che mi hanno lasciato un’opzione da confermare prima possibile. Occorre però anticipare 12 euro a persona per il biglietto di ingresso. Mentre per il previsto pranzo al ristorante, di fine attività, ho contattato il Pub “Cruscioff” sic!!!, posto entro il Parco del Monte Soratte stesso, dove abbiamo già mangiato bene in precedenza. Sto prefissando al prezzo di 25 euro a persona un certo menù “Falisco” completo. Per partecipare a questa iniziativa è soltanto necessario comunicare la propria adesione, il pranzo si pagherà poi .

 Per l’accesso al Bunker occorre, come anzi detto, anticipare euro 12 a persona prendendo contatti con me. Domenica 2 aprile, in occasione dell’uscita all’Infernaccio si potrà regolare l’iscrizione.

 

Vanì, 25/03/2023




DATA: 17 Mar 2023

OGGETTO: SULLE TRACCE DEL CAMMINO DI SANT AGOSTINO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREK FRA' DIAVOLO CIVITAVECCHIA

DOMENICA 19 MARZO 2023

Sulle Tracce del Cammino di Sant'Agostino

La Cipresseta - Eremo della SS, Trinità di Allumiere

 

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Buona serata Signori Trekkisti,

                                                  sembra che nella giornata del 19/3 non si verifichino più piovaschi nella zona di Allumiere come precedentemente ipotizzato dai vari bollettini meteorologici esaminati. Pertanto ai partecipanti un arrivederci a domenica, consigliando, comunque, di munirsi  di un Kway od ombrellino pieghevole per eventuali imprevisti,

 

                              Vani', 17/03/2023




DATA: 16 Mar 2023

OGGETTO: SULLE TRACCE DEL CAMMINO DI SANT AGOSTINO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

GRUPPO TREK FRA' DIAVOLO

CIVITAVECCHIA

 

 

SULLE TRACCE DEL  CAMMINO DI SANT'AGOSTINO

Domenica 19 marzo 2023

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Signori trekkisti,

                           date le avverse condizioni meteo prospettate dai principali siti, ipotizzo un'eventuale rinvio dell'escursione indicata.  Entro la sera di venerdì invierò, in ogni caso,  le mie determinazioni!

Un saluto a Voi ... Vanì 16/03/2023. ore 8.00




DATA: 13 Mar 2023

OGGETTO: SULLE TRACCE DEL CAMMINO DI SANT AGOSTINO

ALLEGATO: EREMO SS TRINITA ALLUMIERE (2).jpg

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREK FRA’ DIAVOLO CIVITAVECCHIA

“Escursioni in territorio Etrusco-Falisco”

 

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Domenica 19 Marzo 2023

SULLE TRACCE DEL CAMMINO DI S.AGOSTINO

 

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UTILI NOTE PRELIMINARI

 

Escursione di 8 Km c.a., di difficoltà media. Ritrovo ore 8.15 presso il Park Tribunale di Civitavecchia, con partenza ore 8.30. No attraversamento macchia mediterranea, né guadi. Pranzo al sacco.

Il “Cammino” prende le mosse dalla Cipresseta posta a nord-ovest di Civitavecchia, che si raggiunge con le vetture, per proseguire (a piedi) su un breve tratto del percorso ferroviario “Civitavecchia-Orte”. Quindi si intercetta il Sentiero per Monte Palano, deviando poi per la Falesia di Ripa Maiala.

Qui, sotto le belle pendici rocciose dell’elevato (Monte Palano – Monte Pisano?) effettueremo il pranzo al sacco. Nel primo pomeriggio riprenderemo  il percorso per raggiungere la prefissata destinazione … l’Eremo della SS. Trinità di Allumiere.

Presso l’Eremo alcune vetture, poste qui per l’occasione, effettueranno  una spola auto. Ovvero gli autisti verranno riportati alla Cipresseta per recuperare le proprie auto.

 

 

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Salve Signori,

                                          domenica prossima il Trek Fra’ Diavolo riparte per una bella e significativa avventura storico-religiosa, rilevante per il nostro Territorio, da molti tanto attesa.

Ricalcheremo un tratto del presumibile viaggio che Sant’Agostino, intorno all’anno 388 d.C., percorse dal Convento dei Frati Agostiniani posto sull’omonimo nostro Lido, fino ad arrivare al Monastero della Trinità di Allumiere, per poi ridiscendere.

Presumibilmente utilizzato dai religiosi per raggiungere il loro suggestivo Monastero immerso tra le boscose colline dei nostri Monti.

Il Monastero, forse posto nel luogo ove Traiano qui trasse il primo acquedotto “Centumcellensis”, consentiva ai Monaci, un sano ritiro per una profonda meditazione, data la sacralità che il luogo indiscutibilmente sprigiona. Presumibilmente eretto su antiche vestigia associate al culto pagano magico-sacrale delle acque, venerato da antiche genti.

Un sacro ritiro per i Monaci, al fresco dei Monti, quando, nel loro Convento posto sul lido, un caldo estivo opprimente, rendeva le giornate dei cenobiti  insopportabili.

Il sentiero che percorreremo è stato da me pensato e ricostruito dietro richiesta del Sacerdote della Parrocchia di Pantano, Padre Giuseppe, e dei suoi collaboratori, tra cui Suor Claudia, la Signora Severini Teresa ed il Signor  Franco Carraffa. Ho seguito devotamente questo richiamo, forte della conoscenza di antiche strade e sentieri, ancora a me noti, ancor prima che piani regolatori urbanistici hanno ed avranno ormai, definitivamente, cancellato.

 

Non nascondo l’orgoglio nel sapere che Padre Giuseppe della Parrocchia di Pantano, ha indetto questo percorso quale classico pellegrinaggio annuale, da espletare annualmente nel mese di agosto, in occasione dei  locali festeggiamenti  agresti-campagnoli, a memento del Viaggio che il Santo fece più volte, per raggiungere l’Eremo della SS.Trinità, partendo dal nostro Lido così detto, appunto, di Sant’Agostino!

Più avanti, per chi è appassionato di studi locali, sono riportate alcune testimonianze storiche, tratte dalla scarsa letteratura provinciale.

 

Vanì, 19/03/2023. Ore 23.21

 

 

 

 

************

 

PER CHI VUOLE CONOSCERE QUALCOSA SUI LUOGHI CHE INTERESSERANNO L’ESCURSIONE…

 

Prefazione alla nuova edizione del Volume “Sant’Agostino alla Fontanella” di Ennio Brunori, voluta dal Parroco Don Giuseppe.

 

In occasione della festa patronale di Sant’Agostino (28 agosto 2017), abbiamo ritenuto di grande interesse ripubblicare il saggio scritto da Ennio Brunori, dal titolo “S. Agostino alla Fontanella”, con il quale l’autore si era proposto di presentare le testimonianze storiche ed archeologiche riguardanti il misterioso incontro di S. Agostino col bambino sulla spiaggia delle “Villette”, nel periodo in cui il Santo dottore indagava sul mistero della Santissima Trinità, opuscolo rivisto e approfondito per noi dal prof. Giovanni Insolera. “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo per possederlo”. Questa frase tratta dal “Faust” di Goethe comunica bene l’intenzione che ci ha mosso a ripubblicare lo scritto del Brunori, infatti, riprendere contatto con la Storia della Chiesa locale e le sue preziose fonti, ci permette di riguadagnarle, riscattandole dalla dimenticanza e così possederle. Una maggior consapevolezza delle nostre origini, della tradizione e la cultura da cui proveniamo, contribuiscono certamente in modo positivo alla conoscenza di noi stessi, rinnovando il nostro sguardo e la nostra creatività dentro il vissuto quotidiano. Desideriamo pertanto ringraziare la sig.ra Alida Brunori, che ci ha permesso di riprendere l’impagabile opera che il compianto marito ci ha lasciato in eredità, il prof. Giovanni Insolera, per la passione, la dedizione e la competenza con la quale si è impegnato in tale riedizione, il Sindaco di Tarquinia Pietro Mencarini, la tipografia Lamberti per il considerevole apporto tecnico e la precisione nel lavoro, la famiglia Fabbri che ci ha permesso di visionare il luogo della “Fontanella” presente nel loro giardino di casa e Alessio Natali per le foto inerenti la spiaggia ed il pozzo.

 

Don Giuseppe Tamborrini

 

 

 

 

 

SANT’AGOSTINO ALLA FONTANELLA

Di Ennio Brunori

(Note del compianto Ennio Brunori del 1994, che ricordo … condivise con me gli studi di Ragioneria all’istituto Baccelli di Civitavecchia. Sono tratte da una ristampa di un documento voluta da Padre Giuseppe Tamborrini della Chiesa di Pantano).

“” Alcuni storici, fin dal Medioevo, hanno sostenuto che Agostino, subito dopo il battesimo ricevuto in Milano dal vescovo Ambrogio nel 387 d.C. e prima di imbarcarsi per l’Africa nel 388, abbia voluto visitare i monasteri che erano sorti in Toscana e sul litorale etrusco, per osservarne il sistema di vita cenobitico. Tra questi vengono menzionate frequentemente il monastero di Lupocavo sul M. Pisano e quello di Centumcellae. Una diffusa leggenda popolare, riportata anche in scritti di antichi autori1), vuole che Agostino mentre era ospite nell’Eremo della SS. Trinità de Centumcellis presso Allumiere2), per ristorare il corpo e la mente, soleva a lungo passeggiare, raggiungendo talvolta il mare. Sarebbe avvenuta in una di queste peregrinazioni la famosa apparizione, nota alla letteratura ed all’arte come l’Incontro di S. Agostino e l’Angelo. Mentre Agostino passeggiava appunto sulla spiaggia vicino al Porto di Giano (poi di Bertaldo), meditando sul mistero della Trinità, gli apparve un Fanciullo che con il cavo della mano attingeva l’acqua del mare e la versava in una piccola fossa scavata nella sabbia. Alla richiesta del perché di tale azione, il Fanciullo rispose che voleva versare tutto il mare in quella piccola fossa. Agostino, meravigliato, fece notare l’umana impossibilità dell’impresa; ma il Celeste Fanciullo gli rispose con questo monito: “E’ più facile per me riuscire a versare tutta l’acqua del mare in questa piccola fossa, che per te spiegare l’imperscrutabile mistero della santissima Trinità!”. Detto ciò sparì. Questo prodigioso avvenimento è stato raffigurato in moltissime opere pittoriche da eccelsi artisti di diverse epoche, tra i quali spiccano il Botticelli, il Lippi e il Rubens. Il più antico documento, finora da noi ritrovato, che descrive l’incontro di Agostino con Gesù Cristo, nel Porto di Giano, risale al XII sec., epoca in cui fu scritta “La vita di Guglielmo” da parte del discepolo Alberto, pervenutaci in un manoscritto del XVI sec.3). 1) S. Alberto da Siena (+1181); Alberto di Padova (1269-1323); Pietro De’ Natali (1330-1406 c.); Vincent Ferrer (1350- 1419); Giacomo Gherardi detto il Volterrano (1434-1516); Martin Antonio Del Rio (1551-1608), oltre ai resoconti dei Registri dell’Ordine Agostiniano e delle visite pastorali dei Vescovi di Corneto. 2) Su questo Santuario posto tra i Monti di Allumiere a circa sette miglia dal mare, vedi: E. Brunori, Ricerche archeologiche all’Eremo della SS. Trinità di Allumiere, in Bollettino della Soc. Tarquiniense di Arte e Storia 1991: Catalogo Mostra Documentaria XVI Centenario del Battesimo di S. Agostino (387-1987), Allumiere 1987; Catalogo II Mostra documentaria “Risorge l’Eremo della Trinità”, Allumiere 1991. S. Alberto da Siena,, (+1181) Vita di Guglielmo, Ms. KVII 15, datato 1582, Biblioteca Comunale di Siena - sta in Roberto Ferretti, L’immaginario collettivo sui monti di Castiglione, Castiglion della Pescaia 1989. C’è da sottolineare che in questa prima descrizione dell’incontro non si fa cenno alla sorgente di acqua dolce che sarebbe scaturita nella buca scavata sulla spiaggia. All’incirca attribuibile alla stessa epoca (XII-XIII sec.) è un altro antico documento, venuto alla luce durante il pontificato di Clemente VIII (1593-1605), che descrive l’avvenimento riportandolo nello stesso luogo, cioè nel litorale del Porto di Giano o di Bertaldo. Si tratta di una lapide incisa con “caratteri antichissimi”, ritrovata dal Nobile cornetano Alessandro Degli Atti, proprietario del sito lungo il mare, chiamato in quell’epoca “la Fontanella di S. Agostino” dove era anticamente il Porto di Giano, poi chiamato di Bertaldo, tra la città di Corneto e Civitavecchia, mentre stava fabbricando in detto luogo, come ci attesta Mons. Ambrogio Landucci).

 

O M I S S I S””

 

 

 




DATA: 02 Mar 2023

OGGETTO: PARCO NATURALISTICO DELL UCCELLINA DI ALBERESE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

PARCO NATURALISTICO DELL'UCCELLINA

Domenica 5 Marzo 2023

°°°°°°°°°°°°°°

Signori Camminatori

 

                Rammento, per coloro che vorranno partecipare domenica prossima all'escursione naturalistica entro il Parco dell'Uccellina, che il luogo di ritrovo è stato modificato. Si partirà avanti l'accesso dell'A 12 Civitavecchia Nord, in prossimità del Distributore di Benzina Tamoil.

               Inoltre l'orario di ritrovo e stato anticipato alle ore 7.45 con partenza per le ore 8.00.

                 Con l'occasione comunico che il 5/3 si presenterà soleggiato, con temperature intorno ai 13 gradi.

 

 

      Un caro saluto,  Vanì

 

CV02/03/2023




DATA: 22 Feb 2023

OGGETTO: PARCO NATURALISTICO DELL UCCELLINA DI ALBERESE

ALLEGATO: ALBERESE E PERCOSO ESCURSIONE UCCELLINA.jpg

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREK FRA’ DIAVOLO

CIVITAVECCHIA

°°°°°°°°°°°°

ESCURSIONE

DOMENICA 5 MARZO 2023

AL

PARCO NATURALISTICO DELL’UCCELLINA

ALBERESE (GR)

------------

ATTENZIONE

ALLE

VARIAZIONI

DELL’ORARIO

DI PARTENZA AUTO

ORE 8,00

E DEL LUOGO

DI RITROVO 

PREVISTO

........

Civitavecchia

Distributore TAMOIL

AVANTI

L’Accesso A12 Civitavecchia Nord

 

Parco Naturalistico Uccellina di Alberese ... Gr
Distanza stradale A/R : KM. 180
Lunghezza escursione : KM. 9,5
Escursione facile di “bassa” difficoltà
Caratteristiche … percorso naturalistico-storico.

Pranzo: al sacco
Ora di rientro: a termine escursione

 

IMPORTANTE

NOTE PRESCRIZIONI ED INDICAZIONI

 

I cani, anche al guinzaglio, non sono ammessi all’interno del Parco

 

L’escursione, come a volte già accaduto, nel caso di avverse previsioni meteo rilevate “a breve”, verrà senz’altro rinviata a diversa data, previa comunicazione scritta al vostro indirizzo di posta elettronica, nelle 24 - 48 ore antecedenti l’uscita.

Raggiunto il Centro Visite di Alberese, Via Bersagliere 7/9, ove verrà ricompattato il gruppo, occorre provvedere al pagamento dei diritti di accesso al Parco. I biglietti che verranno rilasciati dovranno essere conservati per esibire nel caso di eventuali controlli.

I Gruppi di escursionisti, come il nostro, per accedere ai tracciati, sono ammessi previa assegnazione di guide-parco designate dalla Direzione/Parco.

Quindi per evitare di essere inquadrati e guidati da persone “assegnate” in Gruppi di formazione, non far trapelare di far parte del Trek Fra’ Diavolo. Ciascuno passi per visitatore individuale od al seguito della propria famiglia,  poi, detto tra noi, subito ci compatteremo, ad inizio escursione. Come abbiamo sempre fatto.

Dal Centro Visite, con le vetture, si prosegue per via del Bersagliere per 1,9 Km, per poi girare a sinistra per la via del Mare. Via che si percorre per 4,8 Km. per raggiungere il parcheggio c.d. “Pinottolai” (posto sulla destra della strada). Qui si lasciano le vetture, ove dovrà essere apposta sul cruscotto, in maniera visibile, l’autorizzazione al parcheggio. Da qui inizia l’escursione. Nel tratto di strada percorsa, è stato eliminato lo sbarramento che veniva aperto previo inserimento di appositi gettoni.

L’accesso al Parco è consentito dalle ore 8.30 con obbligo di uscita delle vetture, dal luogo di parcheggio interno c.d. Pinottolai, per le ore 17.00 (ORARIO INDEROGABILE).

L’escursione di circa 9,5 Km si articola in due lassi di spazio e tempo ben definiti. Il primo prevede il percorso della Pineta Granducale, traversamento del Canale dello Scoglietto, attraverso il Ponte delle Tartarughe. Probabile risalita del sentiero della Torre di Castel Marino quando si raggiungono le pendici dello sperone roccioso ove insiste il manufatto. Dalla Torre si scopre un’ampia visione panoramica, verso il mare, sulle Isole dell’Arcipelago Toscano, l’Argentario e la costa Toscana fino a Punt’Ala. Chi decidesse invece di evitare la risalita del sentiero per la Torre, un poco impegnativo, attraverso lo stradone può raggiungere immediatamente la Spiaggia di Collelungo, meta poi di tutto il Gruppo. Mentre chi ha deciso di risalire per la Torre di Castel Marino raggiungerà detta Spiaggia seguendo un itinerario, ben segnalato, di circa un Km, che può portare alla visita della Torre di Collelungo.

Raggiunta comunque la Spiaggia di Collelungo, non più tardi di una ragionevole ora di rientro, si dovrà tornare al parcheggio di “Pinottolai” seguendo un altro sentiero, ben segnalato, entro la Pineta Granducale.

Comunque sto valutando un presumibile percorso che riduca la lunghezza dell’escursione, eluda la risalita della Torre di Castel Marino e porti direttamente ala Spiaggia di Collelungo. Mentre  per chi volesse, raggiungere la Torre di Collelungo, lo potrà fare e sarà guidato personalmente da me.

A tal proposito ho predisposto una carta in ortofoto, per una visione d’insieme, di cui ciascuno prenderà visione del tragitto di escursione.

La flora del Parco comprende alcune piante a diversa biodiversità. A siscendere verso il mare osserveremo un bosco composto da piante classiche del ceduo. Una macchia mediterranea leggermente diversa da quella nostra (residua). Qui si incontrano ginestre, cisti, rosmarino ginepri ed altro. E superfluo ricordare il veto di raccolta di ogni tipo di vegetazione, compresi asparagi e tamari! Quando si raggiunge la spiaggia si attraversano elevate dune, alcune formatesi dai movimenti delle glaciazioni. Qui si incontrano caratteristiche piante dunali e predunali, adattate a suoli ed ambienti salini, aridi, con bassi potenziali idrici.

Discorso a parte per la immensa pineta Granducale costituita principalmente da pini domestici, che furono fatti impiantare in epoca settecentesca dai granduchi di Lorena, a seguito delle opere di bonifica e canalizzazione dell'area palustre che si estendeva tra la foce dell'Ombrone e i Monti dell'Uccellina, che originariamente costituiva il Lago di Alberese. I pini domestici della Pineta Granducale forniscono pinoli di elevata qualità.

 

All’interno del Parco non ci sono fonti di acqua potabile, fornirsene quindi a sufficienza.

 

PERCORSO ESCURSIONE A 2 - LE TORRI

Si tratta dell’escursione più classica del Parco, forse la più significativa di quelle possibili, di Km. 13 lineari. Dal Parcheggio di Pinottolai si attraversa un sentiero, entro la meravigliosa pineta Granducale, affiancato dalle straordinarie falesie infarcite di Grotte carsiche preistoriche. La costa e le rocce presenti, in lunghi periodi alterni - nei momenti di glaciazione e deglaciazione - sono finite sotto il livello del mare, per riaffiorare durante i periodi intermedi, offrendo, nei vari momenti ultramillenari protezione e ricovero ad uomini ed animali.

Abitate 40 50 mila anni fà dall'uomo di Neardenthal ed in precedenza frequentate da animali preistorici, di cui sono emerse tracce. Non sono comunque visitabili, ne è oggi interdetto l’accesso per studi universitari in corso.

Nel percorso si raggiungono a piedi i punti panoramici delle Torri di Castel Marino e Collelungo, poste qui per il controllo delle vie del mare, spesso percorse nei vari periodi di attività, da pirati e corsari.

Raggiunta la primordiale spiaggia di Collelungo, pranzo al sacco e poi ritorno al luogo di partenza.

 

Vanì 21/02/2023

 

 

Qualche riferimento storico …

“”Nel XV secolo la minaccia sempre crescente della potenza turca fu una delle maggiori preoccupazioni per i sovrani occidentali in quanto la pirateria faceva parte della politica marinara di queste popolazioni. I pirati infatti avevano l’obbligo di dividere il bottino con il loro governo, pertanto questa attività rappresentava per esso uno dei maggiori cespiti di guadagno; inoltre, va considerato che i pirati non si limitavano ad assalire le navi, ma facevano anche scorrerie e razzie sulla terraferma. Queste incursioni durarono, anche se con minore intensità, fino a tutto il XVIII secolo.

Abbiamo notizia di quanto accadeva da una lunghissima lettera a proposito di un assalto piratesco scritta nel 1536 da Ambrogio Colombani, capitano delle truppe a Grosseto. Il Colombani, avvertito del pericolo di incursioni da un soldato di stanza a Castelmarino, che aveva avvistato i nemici nella baia di Collelungo, organizzò l’inseguimento dei pirati fornendo tutti i particolari dell’azione e descrivendo le sofferenze patite da lui e dai suoi uomini per mancanza di cibo e per le febbri malariche sopravvenute a causa dei lunghi appostamenti nel fittissimo tombolo, probabilmente quello della Giannella.

Un altro esempio di scorreria è quello descritto da Flaminio Nelli, Governatore di Grosseto, in una lettera del 1560 al Granduca. In essa si parla di incursioni a Porto Ercole e a Orbetello durante le quali furono rapite alcune persone, episodi purtroppo assai frequenti.

Il principio difensivo più valido, adottato fin dall’epoca romana, continuava a essere quello delle torri di avvistamento, ma, durante la dominazione senese, in questa zona ne erano state costruite ben poche. In territorio spagnolo le prime iniziative di protezione dalla pirateria furono promosse fin dai tempi della guerra fra Carlo V e Francesco I.

Nel 1532 Don Pedro di Toledo, viceré di Napoli, decise di iniziare la costruzione di nuove torri d’avvistamento per la difesa delle coste ed emanò un’ordinanza in proposito, ma il progetto non ebbe un gran seguito.


Solo dopo la sconfitta della flotta spagnola in prossimità di Tunisi, avvenuta nel 1560, si pensò a un intervento su base territoriale. Nel 1563, infatti, sotto il viceré Don Perafan de Ribera, duca di Alcalà, fu emanato un editto con disposizioni ben precise in proposito.

Invece, nel territorio del Granducato le torri di avvistamento furono edificate quando Cosimo I, concordando con la linea di condotta spagnola, inviò in Maremma i suoi ingegneri militari.


Terminata l’epoca delle incursioni dei corsari, queste postazioni vennero utilizzate per il controllo anticontrabbando della costa.

Le torri, alte dai dieci ai quindici metri, venivano costruite a una distanza non superiore alle tre miglia l’una dall’altra ed erano di modeste dimensioni perché non avevano compiti difensivi e generalmente non venivano assalite. Di conseguenza la guarnigione era ridotta al minimo: spesso vi si trovavano solo un castellano e un soldato.

Come si può verificare nei singoli casi, la tipologia costruttiva di questo periodo è quasi sempre la stessa, salvo rare eccezioni, e cioè a pianta quadrata con struttura in pietrame, basamento a scarpa e copertura a tetto o a terrazza spesso aggettante su mensoloni in pietrame. La porta di ingresso, situata sopra il cordolo a toro che delimita il basamento, era rivolta verso la parte più protetta, ovvero verso terra; le uniche aperture erano piccole feritoie situate nei punti strategici. All’interno, semplici solai in legno dividevano l’alto vano. All’esterno, un recinto fortificato comprendeva il forno e le stalle.

Dopo la decadenza politica e militare degli ultimi anni di governo mediceo, nel 1737 la Toscana venne assegnata a Francesco Stefano di Lorena e quindi le fortezze, che poco tempo prima erano state occupate dai soldati spagnoli, vennero presidiate dai lorenesi. Iniziò allora la riorganizzazione dell’ormai inefficiente esercito secondo il modello austriaco. Nel periodo compreso tra il 1741 e il 1745, per fronteggiare i pericoli esterni, anche nella Maremma Senese venne dislocato un reggimento di Bande Nazionali. Nelle rocche litoranee più importanti il castellano era accompagnato da una dozzina di cannonieri, mentre in quelle più piccole si trovava un torriere con cinque o sei soldati.

Nel 1767 varie e angosciose sconfitte convinsero lo spirito illuminista e riformatore di Pietro Leopoldo a iniziare il disarmo e la vendita di tutte le fortezze che riteneva inutili ed eccessivamente dispendiose per il bilancio del Granducato, affidando il mantenimento dell’ordine pubblico alle normali forze di polizia.

Questa politica venne aspramente criticata nel 1793 quando Ferdinando III, successore di Pietro Leopoldo, effettuò una ricognizione durante la quale si rese conto che le 130 miglia di costa toscana erano incontrollabili perché appartenevano ad altri principi, oppure erano totalmente disarmate. Questo errore risultò fatale al Granduca che, nel 1799, fu costretto a rifugiarsi in Austria.

Ai lorenesi successero i Borbone di Parma e subito dopo la Toscana fu annessa all’Impero napoleonico come Regno d’Etruria. Per questo periodo esiste un’interessante documento, “Le brigantage dans le Departement de l’Ombrone 1808-1814”, che si riferisce alla corrispondenza fra il prefetto dell’Ombrone e le autorità centrali di Parigi. Tale documento è riportato nell’articolo di Vittoria Ardito del 1985.

Nella cartografia della zona compresa tra il Parco dell’Uccellina e i confini meridionali della Toscana sono elencate le principali torri costiere con l’esclusione di quelle ormai dirute.

Nel Comune di Grosseto, vicino alla foce dell’Ombrone, troviamo la torre della Trappola e il Ridotto di Bocca d’Ombrone e, scendendo verso sud, nella zona montuosa, le torri di Castelmarino, Collelungo e S. Rabano che fa parte del complesso monastico. Nel Comune di Magliano in Toscana le torri di Cala di Forno, Bella Marsilia e Torre Bassa che facevano parte dell’antica proprietà dei Marsili. La zona del Comune di Orbetello era difesa dalle torri di Poggio Raso, delle Cannelle, di Capo d’Uomo, di Mulinaccio e di Talamonaccio che, pur essendo fuori della zona del Parco, completa la difesa della baia di Talamone.
Nel comune di Monteargentario, percorrendo il promontorio, troviamo le torri della Peschiera, di S. Liberata, del Calvello, di Lividonia, della Cacciarella, di Cala Grande, di Cala Moresca, di Cala Piccola, di Capo d’Uomo, della Maddalena, delle Cannelle, della Ciana e dell’ Avvoltore.

Seguendo la costa si rientra nel comune di Orbetello dove, sul poggio di Ansedonia, ci si presentano le due torri di S. Pancrazio.


Infine nel comune di Capalbio sono situate la Torre Puccini vicino alla Tagliata Etrusca, la Torre di Buranaccio sul lago di Burano e la torre di Selva Nera.


La cartografia storica allegata arricchisce di antiche memorie l’ubicazione delle torri citate””

La partenza dell'itinerario presso la Casetta dei Pinottolai, è raggiungibile con la propria auto. Una volta acquistato il biglietto, il centro visite fornisce un'autorizzazione da apporre sul cruscotto per poter lasciare l'auto nella loc. Pinottolai.

Nel caso di acquisto online è obbligatorio di fare una doppia copia del voucher e una deve essere apposta sul cruscotto, mentre l'altra deve essere portate con sè.

Da questo punto l’itinerario prosegue lungo la strada esistente nella pineta Granducale, per una lunghezza di circa 1600 metri, fino a raggiungere il ponte in legno per il passaggio pedonale, dove un cartello segnala il percorso per l’itinerario A3.

Lecci maestosi si alternano a una macchia folta e ricca di aromi. Il piccolo stagno del “Precoriale” interrompe per un breve tratto la densa boscaglia prima di tuffarsi nuovamente nel verde. Un vecchio sentiero, di recente recuperato, accompagna in una delle zone più suggestive del Parco, dove le grotte che si aprono qua e là nelle antiche scogliere raccontano millenni di storia dalle prime frequentazioni umane risalenti al Paleolitico ai ricoveri dei pastori transumanti e delle loro greggi. Costeggiando un vecchio canale di bonifica, si seguono le indicazioni per il percorso di ritorno.

Il comprensorio dell'Uccellina presenta un discreto numero di piccole grotte e caverne, sia nella parte più interna del rilievo calcareo che lungo la costa rocciosa marina. Non tutte queste grotte sono di origine carsica, la maggior parte, e soprattutto quelle costiere o prossime al mare, sono attribuibili al fenomeno della incessante azione delle onde sulle pareti rocciose.

Lungo l'itinerario A3, denominato de Le Grotte, è possibile vedere l'ingresso de La Fabbrica, posta in parete verticale, a circa 9 mt di quota: nelle immediate vicinanze di questo ingresso, altri fori di accesso, molto più piccoli conferiscono alla parete rocciosa un singolare aspetto. La grotta è formata da due camere principali con il pavimento in sensibile pendenza e un basso soffitto; essa rappresenta il residuo di un'ampia cavità la cui imboccatura è anticamente crollata. La sua formazione è dovuta all'allargamento e fusione di varie fessure, che mettono in comunicazione il sistema carsico superficiale con una serie di cavità sottostanti situate a livello di pianura.

Gli scavi condotti dal Dipartimento di Scienze Archeologiche dell'Università di Pisa hanno permesso di accertare che lo strato più basso del riempimento conteneva resti di pasto e strumenti di selce del Paleolitico Medio abbandonati dall'Uomo di Neanderthal circa 50.000 - 40.000 anni fa.

        




DATA: 22 Feb 2023

OGGETTO: PARCO NATURALISTICO DELL UCCELLINA DI ALBERESE

ALLEGATO: ALBERESE E PERCOSO ESCURSIONE UCCELLINA.jpg

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREK FRA’ DIAVOLO

CIVITAVECCHIA

°°°°°°°°°°°°

ESCURSIONE

DOMENICA 5 MARZO 2023

AL

PARCO NATURALISTICO DELL’UCCELLINA

ALBERESE (GR)

------------

ATTENZIONE

ALLE

VARIAZIONI

DELL’ORARIO

DI PARTENZA AUTO

ORE 8,00

E DEL LUOGO

DI RITROVO 

PREVISTO

........

Civitavecchia

Distributore TAMOIL

AVANTI

L’Accesso A12 Civitavecchia Nord

 

Parco Naturalistico Uccellina di Alberese ... Gr
Distanza stradale A/R : KM. 180
Lunghezza escursione : KM. 9,5
Escursione facile di “bassa” difficoltà
Caratteristiche … percorso naturalistico-storico.

Pranzo: al sacco
Ora di rientro: a termine escursione

 

IMPORTANTE

NOTE PRESCRIZIONI ED INDICAZIONI

 

I cani, anche al guinzaglio, non sono ammessi all’interno del Parco

 

L’escursione, come a volte già accaduto, nel caso di avverse previsioni meteo rilevate “a breve”, verrà senz’altro rinviata a diversa data, previa comunicazione scritta al vostro indirizzo di posta elettronica, nelle 24 - 48 ore antecedenti l’uscita.

Raggiunto il Centro Visite di Alberese, Via Bersagliere 7/9, ove verrà ricompattato il gruppo, occorre provvedere al pagamento dei diritti di accesso al Parco. I biglietti che verranno rilasciati dovranno essere conservati per esibire nel caso di eventuali controlli.

I Gruppi di escursionisti, come il nostro, per accedere ai tracciati, sono ammessi previa assegnazione di guide-parco designate dalla Direzione/Parco.

Quindi per evitare di essere inquadrati e guidati da persone “assegnate” in Gruppi di formazione, non far trapelare di far parte del Trek Fra’ Diavolo. Ciascuno passi per visitatore individuale od al seguito della propria famiglia,  poi, detto tra noi, subito ci compatteremo, ad inizio escursione. Come abbiamo sempre fatto.

Dal Centro Visite, con le vetture, si prosegue per via del Bersagliere per 1,9 Km, per poi girare a sinistra per la via del Mare. Via che si percorre per 4,8 Km. per raggiungere il parcheggio c.d. “Pinottolai” (posto sulla destra della strada). Qui si lasciano le vetture, ove dovrà essere apposta sul cruscotto, in maniera visibile, l’autorizzazione al parcheggio. Da qui inizia l’escursione. Nel tratto di strada percorsa, è stato eliminato lo sbarramento che veniva aperto previo inserimento di appositi gettoni.

L’accesso al Parco è consentito dalle ore 8.30 con obbligo di uscita delle vetture, dal luogo di parcheggio interno c.d. Pinottolai, per le ore 17.00 (ORARIO INDEROGABILE).

L’escursione di circa 9,5 Km si articola in due lassi di spazio e tempo ben definiti. Il primo prevede il percorso della Pineta Granducale, traversamento del Canale dello Scoglietto, attraverso il Ponte delle Tartarughe. Probabile risalita del sentiero della Torre di Castel Marino quando si raggiungono le pendici dello sperone roccioso ove insiste il manufatto. Dalla Torre si scopre un’ampia visione panoramica, verso il mare, sulle Isole dell’Arcipelago Toscano, l’Argentario e la costa Toscana fino a Punt’Ala. Chi decidesse invece di evitare la risalita del sentiero per la Torre, un poco impegnativo, attraverso lo stradone può raggiungere immediatamente la Spiaggia di Collelungo, meta poi di tutto il Gruppo. Mentre chi ha deciso di risalire per la Torre di Castel Marino raggiungerà detta Spiaggia seguendo un itinerario, ben segnalato, di circa un Km, che può portare alla visita della Torre di Collelungo.

Raggiunta comunque la Spiaggia di Collelungo, non più tardi di una ragionevole ora di rientro, si dovrà tornare al parcheggio di “Pinottolai” seguendo un altro sentiero, ben segnalato, entro la Pineta Granducale.

Comunque sto valutando un presumibile percorso che riduca la lunghezza dell’escursione, eluda la risalita della Torre di Castel Marino e porti direttamente ala Spiaggia di Collelungo. Mentre  per chi volesse, raggiungere la Torre di Collelungo, lo potrà fare e sarà guidato personalmente da me.

A tal proposito ho predisposto una carta in ortofoto, per una visione d’insieme, di cui ciascuno prenderà visione del tragitto di escursione.

La flora del Parco comprende alcune piante a diversa biodiversità. A siscendere verso il mare osserveremo un bosco composto da piante classiche del ceduo. Una macchia mediterranea leggermente diversa da quella nostra (residua). Qui si incontrano ginestre, cisti, rosmarino ginepri ed altro. E superfluo ricordare il veto di raccolta di ogni tipo di vegetazione, compresi asparagi e tamari! Quando si raggiunge la spiaggia si attraversano elevate dune, alcune formatesi dai movimenti delle glaciazioni. Qui si incontrano caratteristiche piante dunali e predunali, adattate a suoli ed ambienti salini, aridi, con bassi potenziali idrici.

Discorso a parte per la immensa pineta Granducale costituita principalmente da pini domestici, che furono fatti impiantare in epoca settecentesca dai granduchi di Lorena, a seguito delle opere di bonifica e canalizzazione dell'area palustre che si estendeva tra la foce dell'Ombrone e i Monti dell'Uccellina, che originariamente costituiva il Lago di Alberese. I pini domestici della Pineta Granducale forniscono pinoli di elevata qualità.

 

All’interno del Parco non ci sono fonti di acqua potabile, fornirsene quindi a sufficienza.

 

PERCORSO ESCURSIONE A 2 - LE TORRI

Si tratta dell’escursione più classica del Parco, forse la più significativa di quelle possibili, di Km. 13 lineari. Dal Parcheggio di Pinottolai si attraversa un sentiero, entro la meravigliosa pineta Granducale, affiancato dalle straordinarie falesie infarcite di Grotte carsiche preistoriche. La costa e le rocce presenti, in lunghi periodi alterni - nei momenti di glaciazione e deglaciazione - sono finite sotto il livello del mare, per riaffiorare durante i periodi intermedi, offrendo, nei vari momenti ultramillenari protezione e ricovero ad uomini ed animali.

Abitate 40 50 mila anni fà dall'uomo di Neardenthal ed in precedenza frequentate da animali preistorici, di cui sono emerse tracce. Non sono comunque visitabili, ne è oggi interdetto l’accesso per studi universitari in corso.

Nel percorso si raggiungono a piedi i punti panoramici delle Torri di Castel Marino e Collelungo, poste qui per il controllo delle vie del mare, spesso percorse nei vari periodi di attività, da pirati e corsari.

Raggiunta la primordiale spiaggia di Collelungo, pranzo al sacco e poi ritorno al luogo di partenza.

 

Vanì 21/02/2023

 

 

Qualche riferimento storico …

“”Nel XV secolo la minaccia sempre crescente della potenza turca fu una delle maggiori preoccupazioni per i sovrani occidentali in quanto la pirateria faceva parte della politica marinara di queste popolazioni. I pirati infatti avevano l’obbligo di dividere il bottino con il loro governo, pertanto questa attività rappresentava per esso uno dei maggiori cespiti di guadagno; inoltre, va considerato che i pirati non si limitavano ad assalire le navi, ma facevano anche scorrerie e razzie sulla terraferma. Queste incursioni durarono, anche se con minore intensità, fino a tutto il XVIII secolo.

Abbiamo notizia di quanto accadeva da una lunghissima lettera a proposito di un assalto piratesco scritta nel 1536 da Ambrogio Colombani, capitano delle truppe a Grosseto. Il Colombani, avvertito del pericolo di incursioni da un soldato di stanza a Castelmarino, che aveva avvistato i nemici nella baia di Collelungo, organizzò l’inseguimento dei pirati fornendo tutti i particolari dell’azione e descrivendo le sofferenze patite da lui e dai suoi uomini per mancanza di cibo e per le febbri malariche sopravvenute a causa dei lunghi appostamenti nel fittissimo tombolo, probabilmente quello della Giannella.

Un altro esempio di scorreria è quello descritto da Flaminio Nelli, Governatore di Grosseto, in una lettera del 1560 al Granduca. In essa si parla di incursioni a Porto Ercole e a Orbetello durante le quali furono rapite alcune persone, episodi purtroppo assai frequenti.

Il principio difensivo più valido, adottato fin dall’epoca romana, continuava a essere quello delle torri di avvistamento, ma, durante la dominazione senese, in questa zona ne erano state costruite ben poche. In territorio spagnolo le prime iniziative di protezione dalla pirateria furono promosse fin dai tempi della guerra fra Carlo V e Francesco I.

Nel 1532 Don Pedro di Toledo, viceré di Napoli, decise di iniziare la costruzione di nuove torri d’avvistamento per la difesa delle coste ed emanò un’ordinanza in proposito, ma il progetto non ebbe un gran seguito.


Solo dopo la sconfitta della flotta spagnola in prossimità di Tunisi, avvenuta nel 1560, si pensò a un intervento su base territoriale. Nel 1563, infatti, sotto il viceré Don Perafan de Ribera, duca di Alcalà, fu emanato un editto con disposizioni ben precise in proposito.

Invece, nel territorio del Granducato le torri di avvistamento furono edificate quando Cosimo I, concordando con la linea di condotta spagnola, inviò in Maremma i suoi ingegneri militari.


Terminata l’epoca delle incursioni dei corsari, queste postazioni vennero utilizzate per il controllo anticontrabbando della costa.

Le torri, alte dai dieci ai quindici metri, venivano costruite a una distanza non superiore alle tre miglia l’una dall’altra ed erano di modeste dimensioni perché non avevano compiti difensivi e generalmente non venivano assalite. Di conseguenza la guarnigione era ridotta al minimo: spesso vi si trovavano solo un castellano e un soldato.

Come si può verificare nei singoli casi, la tipologia costruttiva di questo periodo è quasi sempre la stessa, salvo rare eccezioni, e cioè a pianta quadrata con struttura in pietrame, basamento a scarpa e copertura a tetto o a terrazza spesso aggettante su mensoloni in pietrame. La porta di ingresso, situata sopra il cordolo a toro che delimita il basamento, era rivolta verso la parte più protetta, ovvero verso terra; le uniche aperture erano piccole feritoie situate nei punti strategici. All’interno, semplici solai in legno dividevano l’alto vano. All’esterno, un recinto fortificato comprendeva il forno e le stalle.

Dopo la decadenza politica e militare degli ultimi anni di governo mediceo, nel 1737 la Toscana venne assegnata a Francesco Stefano di Lorena e quindi le fortezze, che poco tempo prima erano state occupate dai soldati spagnoli, vennero presidiate dai lorenesi. Iniziò allora la riorganizzazione dell’ormai inefficiente esercito secondo il modello austriaco. Nel periodo compreso tra il 1741 e il 1745, per fronteggiare i pericoli esterni, anche nella Maremma Senese venne dislocato un reggimento di Bande Nazionali. Nelle rocche litoranee più importanti il castellano era accompagnato da una dozzina di cannonieri, mentre in quelle più piccole si trovava un torriere con cinque o sei soldati.

Nel 1767 varie e angosciose sconfitte convinsero lo spirito illuminista e riformatore di Pietro Leopoldo a iniziare il disarmo e la vendita di tutte le fortezze che riteneva inutili ed eccessivamente dispendiose per il bilancio del Granducato, affidando il mantenimento dell’ordine pubblico alle normali forze di polizia.

Questa politica venne aspramente criticata nel 1793 quando Ferdinando III, successore di Pietro Leopoldo, effettuò una ricognizione durante la quale si rese conto che le 130 miglia di costa toscana erano incontrollabili perché appartenevano ad altri principi, oppure erano totalmente disarmate. Questo errore risultò fatale al Granduca che, nel 1799, fu costretto a rifugiarsi in Austria.

Ai lorenesi successero i Borbone di Parma e subito dopo la Toscana fu annessa all’Impero napoleonico come Regno d’Etruria. Per questo periodo esiste un’interessante documento, “Le brigantage dans le Departement de l’Ombrone 1808-1814”, che si riferisce alla corrispondenza fra il prefetto dell’Ombrone e le autorità centrali di Parigi. Tale documento è riportato nell’articolo di Vittoria Ardito del 1985.

Nella cartografia della zona compresa tra il Parco dell’Uccellina e i confini meridionali della Toscana sono elencate le principali torri costiere con l’esclusione di quelle ormai dirute.

Nel Comune di Grosseto, vicino alla foce dell’Ombrone, troviamo la torre della Trappola e il Ridotto di Bocca d’Ombrone e, scendendo verso sud, nella zona montuosa, le torri di Castelmarino, Collelungo e S. Rabano che fa parte del complesso monastico. Nel Comune di Magliano in Toscana le torri di Cala di Forno, Bella Marsilia e Torre Bassa che facevano parte dell’antica proprietà dei Marsili. La zona del Comune di Orbetello era difesa dalle torri di Poggio Raso, delle Cannelle, di Capo d’Uomo, di Mulinaccio e di Talamonaccio che, pur essendo fuori della zona del Parco, completa la difesa della baia di Talamone.
Nel comune di Monteargentario, percorrendo il promontorio, troviamo le torri della Peschiera, di S. Liberata, del Calvello, di Lividonia, della Cacciarella, di Cala Grande, di Cala Moresca, di Cala Piccola, di Capo d’Uomo, della Maddalena, delle Cannelle, della Ciana e dell’ Avvoltore.

Seguendo la costa si rientra nel comune di Orbetello dove, sul poggio di Ansedonia, ci si presentano le due torri di S. Pancrazio.


Infine nel comune di Capalbio sono situate la Torre Puccini vicino alla Tagliata Etrusca, la Torre di Buranaccio sul lago di Burano e la torre di Selva Nera.


La cartografia storica allegata arricchisce di antiche memorie l’ubicazione delle torri citate””

La partenza dell'itinerario presso la Casetta dei Pinottolai, è raggiungibile con la propria auto. Una volta acquistato il biglietto, il centro visite fornisce un'autorizzazione da apporre sul cruscotto per poter lasciare l'auto nella loc. Pinottolai.

Nel caso di acquisto online è obbligatorio di fare una doppia copia del voucher e una deve essere apposta sul cruscotto, mentre l'altra deve essere portate con sè.

Da questo punto l’itinerario prosegue lungo la strada esistente nella pineta Granducale, per una lunghezza di circa 1600 metri, fino a raggiungere il ponte in legno per il passaggio pedonale, dove un cartello segnala il percorso per l’itinerario A3.

Lecci maestosi si alternano a una macchia folta e ricca di aromi. Il piccolo stagno del “Precoriale” interrompe per un breve tratto la densa boscaglia prima di tuffarsi nuovamente nel verde. Un vecchio sentiero, di recente recuperato, accompagna in una delle zone più suggestive del Parco, dove le grotte che si aprono qua e là nelle antiche scogliere raccontano millenni di storia dalle prime frequentazioni umane risalenti al Paleolitico ai ricoveri dei pastori transumanti e delle loro greggi. Costeggiando un vecchio canale di bonifica, si seguono le indicazioni per il percorso di ritorno.

Il comprensorio dell'Uccellina presenta un discreto numero di piccole grotte e caverne, sia nella parte più interna del rilievo calcareo che lungo la costa rocciosa marina. Non tutte queste grotte sono di origine carsica, la maggior parte, e soprattutto quelle costiere o prossime al mare, sono attribuibili al fenomeno della incessante azione delle onde sulle pareti rocciose.

Lungo l'itinerario A3, denominato de Le Grotte, è possibile vedere l'ingresso de La Fabbrica, posta in parete verticale, a circa 9 mt di quota: nelle immediate vicinanze di questo ingresso, altri fori di accesso, molto più piccoli conferiscono alla parete rocciosa un singolare aspetto. La grotta è formata da due camere principali con il pavimento in sensibile pendenza e un basso soffitto; essa rappresenta il residuo di un'ampia cavità la cui imboccatura è anticamente crollata. La sua formazione è dovuta all'allargamento e fusione di varie fessure, che mettono in comunicazione il sistema carsico superficiale con una serie di cavità sottostanti situate a livello di pianura.

Gli scavi condotti dal Dipartimento di Scienze Archeologiche dell'Università di Pisa hanno permesso di accertare che lo strato più basso del riempimento conteneva resti di pasto e strumenti di selce del Paleolitico Medio abbandonati dall'Uomo di Neanderthal circa 50.000 - 40.000 anni fa.

        




DATA: 17 Feb 2023

OGGETTO: GIRO AD ANELLO DI MONTE CUCCO E MONTE CUCCHETTO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREK FRA’ DIAVOLO

CIVITAVECCHIA

*****

 

NOTA PER I PARTECIPANTI ALL’ESCURSIONE DI DOMENICA 19 FEBBRAIO 2023

 

Buon giorno Camminatori,

                                                    rilevo da vari siti meteorologici che nella giornata di domenica potrebbero cadere, nel tempo di escursione, che convenzionalmente pongo dalle ore 9 alle 15 (arco temporale di 6 ore), circa 0,330 millimetri di pioggia. Questo valore equivale a c.a. 330 centilitri di acqua per un metro quadrato nel giro di 6 ore. Detto valore risulta decisamente trascurabile ove si consideri che tale quantità rappresenta un terzo di litro di acqua, che equivale al contenuto di una lattina di coca cola od aranciata, sparsa nell’arco di 6 ore nello spazio di un metro quadro. Una ipotesi di piovigine del genere, in campagna, non si riuscirebbe neanche ad avvertire!

            Raccomando comunque, per l’occasione, di munirsi, per scaramanzia, di un Kway od ombrellino pieghevole, mentre per gli accaniti delle grigliate, oltre a carni, carbonella ed accendini, anche un eventuale alternativa di pranzo veloce. Affettati vari e pane, da consumare nel caso in cui fosse difficile accendere un fuoco e predisporre le braci. Un ampio prato è il luogo ove penso di destinare l’escursione, utile, quindi, anche un telo per stendercisi sopra.

 

            Un caro saluto a Voi …. Ivano

 

                   17/02/2023




DATA: 13 Feb 2023

OGGETTO: Giro di Monte Cucco e Monte Cucchetto 19 febbraio 2023

ALLEGATO: IMG_2983.JPG

TESTO: (leggi tutto)

TREK FRA’ DIAVOLO CIVITAVECCHIA

“GIRO DI MONTE CUCCO E MONTE CUCCHETTO”

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

Signori Camminatori,

                                            Vi comunico che il percorso di domenica 19/2/2023 è stato rivisto e ridimensionato in base ad impedimenti, ostacoli obiettivi accertati sul “cammino” stesso. Pertanto non percorreremo più 8,5 chilometri bensì 5,5, fermo restando, comunque, la presenza di qualche salita.

                          Approfitteremo per fare una bella grigliata nei prati, ove già sono presenti piacevoli distese di bianche margherite, una volta utilizzate per il noto gioco di origine francese (purtroppo), consistente nell’ effeuiller la marguerite, con il quale si tentava di capire di essere ancora ricambiati dalla persona amata. Sfogliando (appunto) i petali, uno ad uno, del malcapitato fiore! Vi voglio comunque dare una “dritta”, se siete innamorati ed ambite ad ottenere un successo dal gioco …, quel fiore, in genere, ha 21 petali! A buon intenditore ….

          Griglieri … quindi munitevi dell’occorrente necessario, carbone accendino e carni!

 

          Un saluto …. Vanì 13/2/2023

                   




DATA: 13 Feb 2023

OGGETTO: GIRO AD ANELLO DI MONTE CUCCO E MONTE CUCCHETTO

ALLEGATO: IMG_2983.JPG

TESTO: (leggi tutto)

TREK FRA’ DIAVOLO CIVITAVECCHIA

“GIRO DI MONTE CUCCO E MONTE CUCCHETTO”

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

Signori Camminatori,

                                            Vi comunico che il percorso di domenica 19/2/2023 è stato rivisto e ridimensionato in base ad impedimenti, ostacoli obiettivi accertati sul “cammino” stesso. Pertanto non percorreremo più 8,5 chilometri bensì 5,5, fermo restando, comunque, la presenza di qualche salita.

              Approfitteremo per fare una bella grigliata nei prati, ove già sono presenti piacevoli distese di bianche margherite, una volta utilizzate per il noto gioco di origine francese (purtroppo!), consistente nell’ effeuiller la marguerite, con il quale si tentava di capire di essere ancora ricambiati dalla persona amata. Sfogliando (appunto) i petali, uno ad uno, del malcapitato fiore! Vi voglio comunque dare una “dritta”, se siete innamorati ed ambite ad ottenere un successo dal gioco …, quel fiore, in genere, ha 21 petali! A buon intenditore ….

              Griglieri … quindi munitevi dell’occorrente necessario, carbone accendino e carni!

 

          Un saluto …. Vanì 13/2/2023




DATA: 26 Jan 2023

OGGETTO: MAZZANO ROMANO ... IL TORRENTE TREJA .... CALCATA

ALLEGATO: PER ALLEGATO AI DIMONIOS SABATO 4 febbraio 2023 CALCATA MAZZANO.docx

TESTO: (leggi tutto)

TREK  FRA' DIAVOLO CIVITAVECCHIA

 

SABATO  4 febbraio 2023

 

“DAL PITTORESCO BORGO DI MAZZANO ROMANO A CALCATA - ATTRAVERSO LA VALLE DEL TREJA”…

TRA NATURA ED ARCHEOLOGIA

 

ATTENZIONE

 

Alla variazione del giorno di escursione

 

 

NOTE

 

Partenza ore 8,30 dal parcheggio del Tribunale di Civitavecchia

No Guadi!

Pranzo al sacco!

Presumibile rientro ore 16.30 – 17.00

 

Percorso auto: Dal Park si raggiunge l’ingresso A12 Civitavecchia Nord. Si esce a S.Severa e si percorre l’Aurelia per deviare a sinistra verso il Sasso. Si raggiunge la Braccianese Claudia (s.p. 493) e si gira a destra verso Bracciano. Si supera la cittadina continuando sulla Braccianese per pi deviare a sinistra in direzione di Anguillara Sabazia (3  km esatti dopo la rotonda in prossimità di Bracciano). Raggiunto il Lungolago si entra in Anguillara, si supera girando a sinistra direzione Trevignano. Poco prima della cittadina si devia a destra direzione Mazzano Romano (SP. 4 Via  Settevene Palo). Superato un cavalcavia si prosegue sempre diritti. Frattanto la nostra provinciale è divenuta n. 37. Di seguito poi diverrà 16 b. Giunti nella cittadina di Mazzano si percorre Via Romana per raggiungere un parcheggio in Piazza Ungheria od intorno. Qui si lasciano le vetture per iniziare l’escursione.

 

PERCORSO ESCURSIONE: Dal  paese di Mazzano Nuova si raggiunge il suo centro medievale. Breve ricognizione per ripartire verso Calcata. Il percorso si snoda intorno all’alveo del Torrente Treja. Poi il sentiero del Fosso della Mola e si arriva sotto la Cittadina di Calcata. Si raggiunge il Centro, visita poi ritrovo per tornare a Mazzano. Impossibilitati ad effettuare il giro ad anello classico  … (alcuni benpensanti hanno dato fuoco ad un ponticello in legno sul sentiero 013), siamo costretti a giungere a Calcata sul sentiero 001 per poi ripercorrere a ritroso il percorso di andata.

 

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Un arrivederci al giorno dell’escursione”  Vanì 26/01/2023

All. mie note  per chi vuol sapere qualcosa sul luogo

 




DATA: 08 Jan 2023

OGGETTO: IL MARANGONE A MODO MIO ... 15 GENNAIO 2023

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Buona Domenica camminatori,

                                                     rammento, per coloro che intendono partecipare all'uscita del 15/1, che il luogo di ritrovo è stato temporaneamente spostato al Parcheggio scoperto COOP di Civitavecchia, zona Boccelle. Idem per l'orario di ritrovo, fissato per le 8.45, con partenza diretta alle ore 9.00. Aggiungo che eventuali condizioni meteo avverse, previo avviso, potrebbero determinare il rinvio a data da determinare. Altre indicazioni ... già fornite in precedentemente.

                                                                   Saluti Vanì, 8/1/2023




DATA: 28 Dec 2022

OGGETTO: LA CASTELLINA SL MARANGONE A MODO MIO ... 15 GENNAIO 2023

ALLEGATO: SEDE COOP CIVITAVECCHIA.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Trek Fra’ Diavolo  - Civitavecchia

LA CASTELLINA  SUL MARANGONE A MODO MIO

Storia, cultura e natura.

Domenica 15 Gennaio 2023

 

 

VARIAZIONI PER QUESTA USCITA

 

Partenza ore 9.00

Luogo di Ritrovo: Parcheggio a cielo aperto Coop Civitavecchia Località Strada Boccelle (ved. Immagine ortofoto).

Km. escursione circa 8.00

Presente un guado facilmente superabile, salvo prossime consistenti piogge!

Escursione di media difficoltà (presente una salita ripida di 300 mt. circa). Attraversamento di un tratto di macchia mediterranea, no rovi!

Termine escursione ore 15.30 circa

Pranzo al sacco.

 

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Signori camminatori,

                                    Domenica 15 gennaio 2023 riprende finalmente la nostra attività. Il luogo visitato, già noto a molti di Voi, risulta molto importante, rappresentando il passato storico etrusco di Civitavecchia, già centro a vocazione marinara ancor prima della realizzazione del Porto di Traiano (108 d.C.). Il percorso per raggiungere quello che fu la cittadella sul colle, è stato da me opportunamente modificato per alcune recenti acquisizioni terriere dell’area ex tenuta del Santo Spirito ove si transitava. Precluso il millenario accesso al luogo di destino … seguiremo quindi un altro sentiero.

Sembra che un uomo facoltoso della zona, avvezzo a certe megalomanie, abbia acquistato, a fini speculativi, tutta quella parte iniziale comprendente il vecchio ultramillenario cammino, per creare delle attività sportive.

Da informazioni raccolte da “Radio Fosso”, una non ben nota fantomatica associazione di Rally e Fuoristrada si è costituita, iniziando la sua attività nel luogo. Previo pagamento di un biglietto di accesso, permette di percorrere le sterrate presenti. Quello che più mi ha addolorato è stato sapere che delle vetture fuoristrada (un centinaio), hanno percorso, una di queste passate domeniche, un tratto del letto del Torrente Marangone per risalire su verso le Colline dissestando le pietre presenti. E queste cose non si fanno perché sono vietate, perche tutti i corsi d’acqua del nostro territorio appartengono al Demanio (ai sensi del 1° comma dell'art. 822 del Codice Civile). Soprattutto poi per i rischi, nei casi di piogge insistenti, della formazione di “bombe d’acqua” dalla forza inaudita, causate da innaturali sbarramenti di pietre e vegetazione. Questi fenomeni oggi  molto frequenti, travolgono e distruggono tutto ciò che incontrano sul loro passo, con gravi danni a cose e persone.

 

        Dunque arrivederci al 15 gennaio detto, mentre invito, chi fosse interessato a conoscere alcuni risvolti storici di cultura locale raccolti sul luogo escursione,  a prenderne visione sul nostro sito.

 

                                              Vanì, 28/12/2023. Ore 12.03

 




DATA: 14 Dec 2022

OGGETTO: Necrologio

ALLEGATO: eduardo-patti-necro.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Signori del Gruppo,

                                  con profonda mestizia comunico, per quanti hanno avuto l'opportunità di conoscere ed apprezzare per la sue amichevoli qualità, la dipartita del Socio Patti Edoardo. Per questi accludo l'annuncio dei suoi funerali pubblicato sui comuni social. A Vostro nome ho rivolto le condoglianze alla Signora Marisa.

                                     Ivano ... mesto ... 14/12/2022




DATA: 09 Dec 2022

OGGETTO: CONVIVIALE DI FINE ANNO 10 dicembre 2022

ALLEGATO: INDICAZIONI X AGRITURISMO MORANI.jpg

TESTO: (leggi tutto)

NOTA PER GLI ISCRITTI AL PRANZO DI DOMANI

 

10 DICEMBRE 2022

 

Gentili Signori,

                                 qualora la giornata di domani, nella mattinata, si presentasse particolarmente piovosa, ritengo opportuno di ritrovarci direttamente presso l'Agriturismo Morani, posto sulla strada di Santa Severa-Tolfa, per le ore 13.00. Rammento che il luogo del pranzo risulta raggiungibile sia uscendo dall'A12 uscita S.Severa, ripiegando poi a destra, al bivio che si incontra per "direzione Tolfa", sia provenendo dall'Aurelia. La sterrata per raggiungere l'Agriturismo Morani si imbocca sulla destra della provinciale, appena superato il ponte dell'autostrada salendo per direzione Tolfa.

                                   Un saluto   Ivano




DATA: 04 Dec 2022

OGGETTO: Per i partecipanti alla Conviviale di sabato 10 dicembre

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

A tutti i camminatori che parteciperanno alla tradizionale Conviviale di sabato 10 dicembre.

Come previsto, il pranzo di sabato sarà preceduto dalla visita al Castello di Santa Severa.

Il castello, in quel giorno, sarà allietato da una serie di manifestazioni, stand gastronomici, laboratori artistici, mercatini di artigianato e molto altro ancora.

Sarà un modo piacevole di trascorrere qualche ora prima di sederci tutti insieme alla tavola dell'Agriturismo Morani.

Per approfondire inserisco qui sotto il link alla manifestazione, dove potrete trovare tutte le informazioni necessarie:
www.castellodisantasevera.it/il-villaggio-del-natale/villaggio-di-natale-2022


Un caro saluto a tutti

 

PS.
Le manifestazioni di cui sopra si protraggono dall'8 dicembre all'8 gennaio. Pertanto coloro i quali non saranno presenti alla nostra Conviviale avranno tutto il tempo di visitare il Castello entro quelle date.
 




DATA: 28 Nov 2022

OGGETTO: Sabato 10 dicembre 2022 CONVIVIALE DI FINE ANNO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CONFERMA PRENOTAZIONI ALLA CONVIVIALE

DEL 10 DICEMBRE 2022

NVIO NOTA ISCRITTI 

 

Buon giorno Signori,

                                      prossima ventura la giornata conviviale, ormai tradizione per noi, indetta per porci saluti ed auguri per le imminenti festività Natalizie, e dire che non ce ne fosse bisogno di questi scambi augurali di questi momenti sereni e distensivi, in questo clima mondiale di incertezze, che non sto qui a rammentare, equivarrebbe al porre il capo sotto la sabbia come fa il noto e caro animale africano, a suo pensare, per sfuggire alla realtà di un pericolo imminente!

                                        Ci saluteremo con l'auspicio che il mondo cambi orientamenti e marcia, il mondo dei giusti, del rispetto dei popoli, dell'ambiente, della corretta e sensata amministrazione dei nostri rappresentanti politici mondiali, europei ed italiani!

                                          Mentre invio personalmente saluti ed auguri ai "Dimonios del Fra' Diavolo (*)", impossibilitati per qualsivoglia motivo, che il 10 detto non ci onoreranno della loro presenza!

 

     (*) Il termine é mutuato dall'Inno della Brigata Sassari, rivolta ai valorosi combattenti sardi di tutte le loro battaglie, fieri di chiamarsi così (demoni dimonios appunto). 

   

                                          Vanì

 

VORRETE COMUNICARMI CON CORETSE SOLLECITUDINE EVENTUALI OMISSIONI E/OD INESATTEZZE

 

NR NOMINATIVI NR PERS
1 AIELLO SANTO 2
2 BANDELLA DOMENICO 3
3 BIANCHINI LIVIANA 2
4 DI BIANCO CENZINA 1
5 MANCINETTI ANTONIO 1
6 MORGAGNI MARCO 1
7 NUNZI FRANCO 2
8 PANICO ANSELMO 1
9 PIROLI MARCELLO 3
10 PISANO SALVATORE 2
11 PODENZANA DANTE 6
12 ROMITI IVANO 1
13 SACCO MASSIMO 2
14 SINI MAURO 2
15 TASSELLI AGOSTINO 2
16 TUVERI MASSIMO 3
17 ZANELLA GIUSEPPE 2
     



DATA: 25 Nov 2022

OGGETTO: 27.11.2022 Gole del Biedano ... i Valloni ... le Mole

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

IMPORTANTE NOTA A SEGUITO ALCUNE

RICHIESTE DI CHIARIMENTO ….

 

L'ESCURSIONE DI DOMENICA 27/11/2022 VERRA' EFFETTUATA

 

Signori Camminatori del Fra' Diavolo

                                                             domenica finalmente ri-usciamo ...  Vi comunico questo dopo aver ben valutato la quantità e l'impatto delle acque meteoriche cadute oggi e che cadranno questa notte, nel territorio oggetto di escursione, pari a 16 mm circa complessive. Sedici millimetri di pioggia corrispondono a 16 litri di acqua spruzzata su un metro quadro di terreno nell'arco temporale di 9 ore circa. Quantità veramente irrisoria ed assorbibile. Con questo non asserisco che non  troveremo del fango. In alcuni punti sarà presente ma, in fin dei conti, è soltanto questione di infangare un po' gli scarponi!

                       Mentre raccomando di munirsi di buste di plastica "edili" o stivali in gomma, per affrontare qualche guado. Vedremo in compenso, finalmente, il torrente Biedano “viaggiare” con la sua acqua, le sue cascate e cascatelle i suoi pittoreschi botri e la vegetazione del luogo lussureggiante e rinvigorita! 

        Era qualche anno che il livello delle acque dell’Etrusco Torrente era condizionato nei suoi minimi storici!

                       Domani pomeriggio e la giornata di domenica si presenteranno soleggiati!

                       Rammento che giunti in Barbarano, domenica, verrà effettuata la ormai nota "spola auto"  Barbarano-Blera. Necessaria per completare il giro che altrimenti terminerebbe nella cittadina di Blera! Per questo raccomando tutti, con cortese sollecitudine, di lasciare i propri passeggeri a Barbarano con zaini ed altro, e mentre questi si berranno un caffé alla nostra salute, noi andremo a depositare una consistente parte delle auto ad un parcheggio di Blera per tornare con un ristretto numero di vetture. Chi non  rispettasse questa indicazione rimarrebbe nel pomeriggio con i propri passeggeri nella cittadina di Blera, arrecando un certo disagio alla buona riuscita della giornata, per poter tornare a Barbarano.

                       Imprevisti motivi contingenti del momento potrebbero spingermi a mutare il programma diramato, e testé ribadito. Nonostante ciò,  assicurando un’ottima giornata "escursiva"!

                                                      Vani', mentre Vi invio i miei saluti.  25/11/2022 ... ore 19.21

 

 




DATA: 18 Nov 2022

OGGETTO: Rinviata uscita del 20 novembre 2022 Gole del Biedano ... i Valloni

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Rinvio escursione del 20/11/2022

 

Signori Camminatori,

                                     come preannunciato, per i noti motivi riguardanti le condizioni meteo non favorevoli, Vi comunico il rinvio, a domenica 27/11/2022, dell'escursione per le Gole del Biedano. Riguardo la prenotazione alla Conviviale di sabato 10 dicembre, che alcuni si erano riservati di effettuare nell'incontro  del giorno 20/11, questa risulta possibile in Civitavecchia presso la Sezione Bersaglieri in Congedo, come già comunicato. Come noto il termine di iscrizione resta fissato per il 3/12/2022, dati i tempi brucianti, qualora impossibilitati a raggiungerci di persona, risulta possibile iscriversi all'evento con mail indirizzata a vanivani@alice.it, specificando il numero delle persone che intendono parteciparVi, ed eventuali prescrizioni.

                                         Presso il Ristorante, in linea di massima, sono stati riservati per il Gruppo 40 posti.

                            Un caro saluto,

                                                                                      Vanì 18/11/2022 . ore 18 circa

 




DATA: 17 Nov 2022

OGGETTO: 20 novenbre 2022 Gole del Biedano ... i Valloni

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Camminatori,

                                     mi riferisco all'uscita del 20/11 per anticiparne un eventuale e possibile rinvio alla successiva domenica 27/11/22! Le previsioni meteo dei nostri siti informatori, nel luogo di destinazione, prevedono piogge questa notte ed anche nel pomeriggio di sabato, cielo sereno nella giornata di domenica! La naturale configurazione orografica delle Gole del Biedano non permette lo smaltimento delle acque meteoriche nel tempo normale necessario.  La composizione delle sue rocce, principalmente tufacee trattengono oltremodo l'umidità, il cammino è reso difficoltoso con certe insidie per i camminatori, ispecie per alcuni tratti scoscesi, resi viscidi dalle piogge. Non sto qui ora ad allungare il "brodo" del mio discorso. Nel pomeriggio di domani (venerdì) dopo un ennesimo controllo dei siti meteo, comunicherò le mie decisioni.  Cercherò soprattutto, come mi è solito, di mettervi in condizioni di sicurezza nel corso delle Vostre sane ed utili attività fisiche.

                                                     Un saluto ... Vanì




DATA: 14 Nov 2022

OGGETTO: Info Conviviale 10 dicembre 2022.

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Camminatori,

                                                ricevo da Fabio Lambertucci nostro assiduoTrekkista, bravo fotografo, di Santa Marinella, la precisazione che i residenti della Perla del Tirreno, non pagano l'ingresso presso il Museo del Mare di S.Severa (Comune di S,Marinella). Questo mi fa piacere, seppur con un pizzico di invidia. Sono di Civitavecchia e ci vivo, città che non ha mai attuato e previsto politiche in favore dei propri residenti. Che so io, sconto sulla bolletta della luce, dal momento che ha prodotto ed ancora produce energia elettrica per quasi tutta l'Italia Centrale, con pesanti e gravissime conseguenze, dei relativi impianti, sull'aria che si respira, sulla salute!  Non so proprio cosa pensare, ma penso male!. Ho preso atto come i residenti del Comune di Piombino, dopo un braccio di ferro non tanto lungo, abbiano ottenuto dal Governo, per la realizzazione di una nave rigassificatrice nel loro Porto, sconti sulle bollette gas!!! Nello scusarmi per il tono polemico dal mio pulpito di questa mia nota, non consono alla mia persona, ma oggi mi sono destato all'alba con questo pensiero!

                                                                         Ribadisco quindi ... i residenti di Santa Marinella, che si iscriveranno alla nostra conviviale, sembra che non dovranno pagare l'ingresso al Museo del Mare, quindi aggiungo con l'occasione che loro potranno aspettarci il 10/12, direttamente nel Piazzale Parcheggio del Castello di Pirgy, verso le ore 10.45.

                                                                                                               Saluti ... Vanì




DATA: 13 Nov 2022

OGGETTO: CONVIVIALE DI FINE ANNO

ALLEGATO: INDICAZIONI X AGRITURISMO MORANI.jpg

TESTO: (leggi tutto)

TREK FRA’ DIAVOLO

CIVITAVECCHIA

°°°°°°°°

Sabato 10 Dicembre 2022

NELLE IMMINENTI FESTIVITA’

Conviviale di Gruppo

PER

SCAMBIO

DI

Saluti ed auguri

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Signori Camminatori,

                                        come preannunciato, provvedo ad indicare note logistiche ed indicazioni di massima, approntate per prendere parte alla giornata conviviale prevista per quest’ultimo scorcio di anno.

INIZIATIVE

VISITA AL MAESTOSO CASELLO DI PIRGY

DI SANTA SEVERA

A SEGUIRE

PRANZO SOCIALE

PRESSO

AGRITURISMO DI GUENDALINA MORANI

COLLINE DI SANTA SEVERA NORD

LOCALITA’ LA SCAGLIA

***********************

Ritrovo ore 10 al Park del Tribunale di Civitavecchia, partenza ore 10.15.

          Destinazione parcheggio antistante il Castello di Pirgy.

  • Giro panoramico all’interno del Castello e della terrazza che si affaccia sul Porto Etrusco sommerso.
  • Eventuale accesso al Museo del Mare senza guida (biglietti euro 6 per persone fino a 16 anni – euro 8 oltre. Salvo successivi ritocchi lievi).
  • Alle ore 12.30 si parte per l’Agriturismo di Guendalina Morani. Posto in Via della Scaglia - località “La Scaglia” sulla strada S.Severa-Tolfa. Il Ristorante si raggiunge poco dopo aver superato il Ponte dell’Autostrada girando subito a destra. Poi percorrere una strada sterrata per circa 1 Km per arrivare al Ristorante, che è posto sulla sinistra della strada. (vedi ortofoto)
  • (Presso l’Agriturismo è presente uno spaccio di carni, formaggi ed altro, prodotti diretti dell’annessa azienda agricola e zootecnica.)
  •      
  •            ORE 13,0 PRANZO        
  •                    
  •        MENU' FISSATO

Antipasto di salumi e formaggi

Fettuccine al Ragù

Acquacotta della Tuscia

Stufato di Maremmana alle verdure

Patate

Dolce della casa

Bevande incluse (acqua e vino!)

 

Il prezzo convenuto, dati certi buoni rapporti e conoscenze con i proprietari-gestori è stato fissato in  euro 25 a persona.

 

PER INTERVENIRE CIASCUNO DOVRA ANTICIPARE EURO 5 AGLI ORGANIZZAORI

L’ISCRIZIONE RISULTA POSSIBILE FINO AL 3/12

SECONDO QUANTO INDICATO

 

  •             DIRETTAMENTE AGLI INCARICATI NEL GIORNO

DELLA PROSSIMA ESCURSIONE DEL 20/11/2022

  •  

                           OPPURE                     

  • DAL LUNEDI’ AL VENERDI’ 
  •  
  •  IN  CIVITAVECCHIA CORSO CENTOCELLE 46 - DALLE ORE 17.30 ALLE 19

PRESSO IL

  •  
  • PRESIDIO MILITARE SEZIONE BERSAGLIERI IN CONGEDO
  •  

CONTATTANDO

IL TREKKISTA

PER L’OCCASIONE CASSIERE VOLANTE "MANCINETTI ANTONIO"

 

°°°°°°°°°°°°

PRENOTAZIONI AL RISTORANTE  SINO A COPERTURA DEI POSTI DISPONIBILI

 

COME VI E’ GIA’ NOTO DISPENSO DAL PREDISPORMI, PER L’OCCASIONE, QUALSIVOGLIA OMAGGIO, PER I SERVIZI DI VOLONTARIATO RESI NEL CORSO DELLA STAGIONE TREKKISTICA. RISULTO AMPIAMENTE RIPAGATO DALLA VOSTRA PIACEVOLE PRESENZA, COMPAGNIA E STIMA!

 

                               Saluti … Vanì

 

 

 




DATA: 10 Nov 2022

OGGETTO: Screening gratuito per la valutazione del rischio diabete-

ALLEGATO: FCPJ8683.JPG

TESTO: (leggi tutto)

Signori Camminatori,

 

                                        Vi trasmetto l'invito per un controllo gratuito sull'insorgenza della patologia diabetica che verrà effettuato Domenica 13 novembre p.v. in Civitavecchia Piazzale Coop Loc. Boccelle, ad iniziativa dell'ADICIV locale, presso strutture poste ad hoc.

 

                                          Saluti Ivano




DATA: 07 Nov 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna Area Tuscanese e di seguito Castel d Asso

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NECROPOLI ETRUSCA DI CASTEL D’ASSO

La Terra degli etruschi dai sarcofagi in nenfro con coperchi scolpiti

**************

Dopo una distensiva, serena e proficua mezza giornata dedicata alla visita di Castel Cardinale ed alle Tombe dei Principi della Famiglia Alethnas, a scappatempo, ho veicolato il Gruppo alla prossima Necropoli di Axa (Castel d'Asso). Premetto che  la città di Viterbo nel periodo etrusco non esisteva od era, forse, ubicata sotto la città attuale, ma di questo non v'é certezza. Secondo alcune iscrizioni latine sappiano che una lucumonia rispondente al nome di Surrina si trovava nei pressi, forse sotto l'attuale città di Viterbo e forse presso il prossimo luogo, così detto Bulicame. Aggiungo che tra le Lucumonie di Musarna e di Castel d’Asso, così vicine tra loro, non corresse buon sangue. Questo secondo quanto riferiscono alcuni autori!

 

 

A X I A

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L’acropoli e la città sorgevano, elevate, intorno all’area occupata dal Castello medievale. Il pianoro, posto su uno sperone tufaceo isolato dai torrenti Caldano, Freddano e Rio Secco, é ben protetto da coste impervie a picco ove soltanto in alcuni punti è possibile l’accesso dal fondo valle, elementi naturali difensivi per la civita ed i suoi abitanti.

Non evidenti le emergenze dell’abitato etrusco (fondo di abitazioni e di capanne, canali di scolo acque etc.), sepolte dalla fitta vegetazione e dall’humus. Solo le torri e le fondamenta del castello, ancora presenti che, seppur rimaneggiate e modificate, hanno assolto ininterrottamente per oltre duemila anni, il loro compito di controllo della strada doganale, cambiando spesso vessillo, da un “Signore all’altro”, passando da una civiltà all’altra.

La vista che si gode dalla terrazza della torre maggiore, giusto premio alle fatiche della impervia risalita, ripaga …. Permetteva un ottima visione strategica sull’ampio panorama delle aree circostanti e la vista e controllo delle elevate pareti tufacee ove erano ubicate le tombe rupestri.

Città ed acropoli, gli etruschi, come uccelli rapaci, le ponevano su luoghi inaccessibili, dai particolari requisiti di sicurezza che il loro tempo esigeva. Al contrario, le necropoli, erano realizzate fuori dell’abitato, in luoghi impervi, ma abbastanza raggiungibili da chiunque attraverso le vie sepolcrali.

 Non presidiate da alcuno, le tombe, erano concepite in modo da presentare obiettivi impedimenti per eventuali predatori.

Superstizione …

Raramente venivano profanati luoghi sacri di “eterno riposo” dei defunti, si correva il rischio di incorrere nelle ire delle divinità vendicative dell’Oltretomba, cui si attribuivano particolari poteri sovrannaturali…! La concezione dell’aldilà per gli etruschi resta comunque un mistero, come la loro lingua e la loro origine. Una cosa è ben certa, ponevano particolari attenzioni e rispetto per i defunti, suppongo che erano convinti che la vita terrena si perpetuasse finché il loro corpo avesse conservato sembianze umane ed al loro stato di conservazione ponevano speciale cura. Mentre è certo che avevano cognizione dell’anima, che sopravviveva quando il corpo si decomponeva del tutto, che il mondo onirico suggeriva.

Impedimenti fisici…

Per liberare un “dromos” da trenta o quaranta tonnellate di terriccio, in una sola notte, non era impresa possibile. Il pesante portale in pietra di varie tonnellate infine precludeva ogni operazione di accesso. Rimuoverlo richiedeva la collaborazione di più persone e di attrezzi (argani – cordami etc.).

Il lavoro dei “tombaroli” difficilmente passava inosservato e quindi veniva contrastato. Ma anche al tempo degli etruschi questi sacrileghi non mancavano! Buona parte delle necropoli antiche sono state profanate da gente dello stesso popolo, priva di scrupoli. I Romani poi, aprivano le tombe etrusche solo per portar via i metalli preziosi di cui erano particolarmente ricche.

Le tombe rupestri del luogo, a dado, semidado o falso dado, presentano sulla parete frontale una falsa porta in rilievo che rappresenta la soglia di passaggio dell’anima dal mondo dei vivi a quello dei morti. Il sotto facciata presenta a volte una tettoia “displuviante” mentre di lato, in genere, una scala a gradini ricavata nel tufo consentiva l’accesso ad una terrazza superiore del “dado”, ove prendevano posto i partecipanti al funerale al seguito del corteo funebre. Mentre le camere sepolcrali (soglie fisiche) trovano posto nello spazio sottostante, raggiungibili attraverso un dromos (lungo corridoio). Nella parte anteriore della facciata venivano a volte scolpiti bassorilievi rappresentanti divinità o scorci di fatti mitologici, mentre non sono rare le iscrizioni del nome dei proprietari.

 

******************

E’ ormai convinzione generale che Axia etrusca sorgesse in questo luogo, il suo nome sopravisse in quello del castello che ancora oggi ci onora della sua presenza! Cicerone, poi, nell’Orazione “Pro-Caecina” nel dirimere una controversia (Nota)  qui localizza il “castellum Axiam”! Lo stesso Oratore ci informa che nella tarda età repubblicana Grandi famiglie Tarquiniesi quali i Fulcinii ed i Caesennii erano proprietarie di vasti latifondi in Axiam, (Agro Tarquiniense).

Il declino del Centro iniziò nell’Alto Medioevo con il decrescere di importanza delle vie di comunicazione che transitavano nei pressi da e per Viterbo (strade doganali).

Axia etrusca fu portata in luce nel secolo XIX da Padre Pio Semeria e da Francesco Orioli, mentre poco dopo, ad iniziativa privata da Giosafat Bazzichelli, che ampliò gli scavi, scoprendo anche la vicina Musarna.

Entrambe le necropoli dei due centri furono man mano abbandonate, dopo successive attenzioni non disinteressate di qualche università o centro studi straniero. Questi complessi monumentali giungono a noi sempre interessanti ma ormai spoliati. Mentre le città, dopo scavi piuttosto affrettati e mirati, sono state rinterrate

Ciò che oggi si può visitare di Axia è una piccola parte della necropoli, e quel poco che affiora dell’acropoli mentre, come già detto, la “civita” giace sepolta sotto una fitta vegetazione e terriccio.

Scendendo dal piano della Vaccareccia verso il corso del Freddano, attraversando una suggestiva tagliata, si incontrano alcune tombe monumentali a facciata, alquanto significative, poste anche su tre ordini sovrapposti. Mentre nelle vallette laterali, sul costone roccioso di sinistra, è presente una tomba “anonima”, c.d.  Grande, al cui interno sono ancora visibili vari sarcofagi in nenfro scoperchiati, come fosse il frutto di un lavoro affrettato da parte di tombaroli senza scrupoli. Altra area necropolare è visitabile sul versante opposto, proprio sotto il Castello Medievale. Mentre le alte pareti tufacee rimanenti lasciano intravedere, qua e là, portali di “Dadi” seminterrati, imprigionati ormai da una fitta vegetazione, con dromos completamente interrato.

La Tomba Orioli - IV Sec. A.C.

            

                                      FOTO ROLANDO FRACASSA

 

Posta sulla parete destra (per chi scende dalla tagliata del Piano della Vaccareccia)

Unico esemplare in Etruria nella sua concezione architettonica, la sua vasta sala può ospitare 62 fosse, 32 x parte (le prime destinate ai bambini), con andamento a “spina di pesce”, divise da un angusto corridoio centrale. Profonda oltre 17 metri lascia molti dubbi dietro di sé sul motivo della particolare costruzione. E’ opinione del sottoscritto che  detta tomba servisse per la sepoltura di persone appartenenti a ceto meno abbiente, oppure per avvicendare i defunti da tempo sepolti nelle tombe gentilizie - il cui corpo era ormai ridotto al solo scheletro - man mano che occorreva seppellire le generazioni successive. Era forse questo il momento in cui l’anima si separava del “fardello” terreno per raggiungere un qualche paradiso.

Altra  ipotesi di utilizzo … Di frequente utilizzazione, la Tomba Orioli, forse il portale non veniva mai chiuso, é inimmaginabile che le 62 fosse venissero utilizzate per defunti recenti, lo stato di decomposizione di quelli già deposti, avrebbe impedito o limitato l’accesso ai necrofori. Era un luogo sacro in cui ci si recava per onorare gli antenati, ove questi, ivi deposti in stato scheletrico, scontavano una sorta di limbo.

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Complesso tombale dei Tetnie. V Sec. A.C.

Prossimo alla precedente è composto da un gruppo di tre tombe contigue divise da scale laterali per raggiungere la sommità del dado. Nella cornice della prima tomba era riportata l’iscrizione del nome del suo proprietario: “eca suthi nesl …… Tetnie”- “io sono di …. Tetnie”!!! Tale iscrizione si è staccata dalla facciata ed è rotolata a valle. La famiglia dei Tetnies era originaria di Vulci.

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Tomba Degli Urinates - V Sec. A.C.

La terza tomba, come recita la scritta sulla cornice della falsa porta, apparteneva alla famiglia di Vel Urinates.

 Gli urinatores, i primi subacquei della storia. Chissà che qui non sarebbe il caso di affrontare  un altro discorso. Questa Famiglia abbiente aveva fatto fortuna da un antenato particolarmente abile di esplorazioni subacquee? Queste persone si immergevano in mare o lago, nelle loro profondità, e ad occhi nudi, svolgendo importanti recuperi o ricerche che  il tempo imponeva!

 

**************

Tomba di Arnth Ceises - V Sec. A.C.

                    ISCRIZIONE DELLA TOMBA CEISES APPARTENENTE AD ARNTH CEISES

(Ipotesi del Vanì sulla radice dei nomi Ceises … Ceisennii … Caesennia)

Posta sulla parete di sinistra, di fronte alla tomba dei Tetnie, conserva il nome del suo proprietario sulla cornice della falsa porta. Questa emergenza merita qualche riflessione. La similitudine del cognome Ceises con quello dei Ceisennii ( o Caesennia) desta qualche sospetto! La famiglia Ceisennii, intorno alla tarda età repubblicana (I secolo a.C.), era proprietaria di latifondi in “Castellum Axiam”, come dice Cicerone. Forse che la Caesennia citata dal grande Oratore nella sua Oratio-Pro-Caecina era originaria di Axiam ed “Arnth Ceises” era un suo antenato? Quindi la tomba Ceises apparteneva alla sua famiglia? E’ questo il motivo che la spinge a comperare il Fondo Fulciniano in Axia, contiguo alle sue altre proprietà?

 

NOTA

 

Oratio Pro-Caecina di Marco Tullio Cicerone

(Arpino 3-01-106 a.C. – Formia 7-12-43 a.C., ucciso da avversari politici.)

 

L’oratore assunse la difesa dell’amico Aule Caecina, volterrano, in una vertenza contro le prepotenti pretese di un tal Ebuzio.

Il testo del manoscritto dell’orazione di Cicerone fu rinvenuto presso il Monastero Cluniacenze di Langres. Fu l’umanista Poggio Bracciolini che lo rinvenne e che fortunatamente, comprendendone il valore, lo trascrisse, correva allora l’anno 1417.

.

Brevemente i fatti….

 

Cesennia sposa Marco Fulcinio, banchiere romano, intorno al 60 a.C., l’uomo morì presto lasciando i suoi beni a suo figlio e l’usufrutto alla moglie. Ma anche il figlio, in pochi anni, seguì la stessa sorte del padre onde Cesennia ereditò una consistente parte del patrimonio di questi.

La donna dette mandato a Sesto Ebuzio (sensale)  di acquistare una tenuta in “fundus Fulciniano” in agro tarquiniensi, in Castel d’Asso, corrispondendogli la somma per la transazione richiesta.

 Nel frattempo Cesennia sposò in seconde nozze Aulo Cecina e presto morì, lasciando al marito l’eredità dei suoi beni. A questo punto Sesto Ebuzio, fiutando il momento critico, occupò la tenuta affermando che era stata comprata con il suo nome e con i suoi danari e non con quelli di Cesennia moglie di Aule, asserendo inoltre che Cecina, in quanto cittadino volterrano, aveva perduto il diritto di “ereditare”. Avendo Roma conquistato la lucumonia di Volterra privando i suoi cittadini dei diritti civili.

Il Cecina, presumibilmente consigliato da Cicerone, che in seguito assunse la sua tutela giudiziaria, si presentò alla tenuta in Axiam con alcuni suoi amici affinché fosse cacciato da Ebuzio. Avrebbe potuto così chiedere al pretore l’acquisizione legale del bene. Ebuzio, come previsto, non intuì lo stratagemma, impedì l’accesso alla tenuta, facendo circondare Cecina ed i suoi amici da gente armata ma senza usare violenza.

 

Il Dibattimento.

 

A questo punto subentra Cicerone con il suo autorevole intervento, confutando ogni argomentazione di Ebuzio che asseriva di aver acquistato la tenuta con i suoi propri mezzi finanziari.

Cecina si lamentò davanti al pretore Dolabella ottenendo a suo favore un'ordinanza così detta dell’interdictum, che gli restituì la terra perché espulso violentemente da questa. Ebuzio sostenne che l'editto di interdizione non lo toccava poiché egli non aveva “cacciato” Cecina dal fondo  usando violenza.

 L’avvocato di Ebuzio, Gaio Calpurnio Pisone, asserì che non ci fu violenza tangibile, così come non ci furono feriti, ma Cicerone, compreso che la parte avversa aveva mostrato il fianco avendo spostato il dibattimento su argomenti a lui favorevoli, confutò l’intervento con un sofisma: “infondere paura è una violenza peggiore di quella fisica”!

Ulteriore nota per i Civitavecchiesi … rammento che Fermina, poi divenuta  la nostra Santa, era la figlia di Calpurnio Pisone, anno 272 d.C. La Famiglia dei “Calpurnio Pisone” apparteneva alla borghesia romana, attiva nel territorio per vari secoli fin dal primo secolo avanti Cristo!

 Intervento di Cicerone:

(L’oratore convinse il tutore della legge che la sola presenza di armi e uomini con intenzioni poco rispettevoli fosse già violenza concreta.)

Preambolo …

“”…. Caecina cum amicis ad diem venit in castellum Axiam, a quo loco fundus is de quo agitur non longe abest. Ibi certior fit a pluribus homines permultos liberos atque servos coegisse et armasse Aebutium…..””

“Traduzione di parte dell’intervento…”

''Confessate che (il Cecina ed i suoi amici) sono fuggiti nel terrore; si dia come ragione della fuga la stessa che tutti sappiamo: le armi, la folla di uomini, l'irruzione e l'attacco di persone armate. Ammettendo questi fatti, si negherà che vi è stata violenza? Considerate bene, per gli dei immortali! quale principio di diritto volete stabilire per noi, quale situazione per voi stessi, quale norma,  infine, per tutta la collettività. In realtà, signori recuperatori, violenza non è solamente quella che ci colpisce nel corpo con grave pregiudizio della nostra vita, ma pure, e di molto più grave, quella che, minacciandoci di morte, riempie di terrore il nostro animo e ci fa spesso allontanare da un luogo e da una condizione sicura.”

Marco Tullio Cicerone, avvocato romano non ancora all’apice della sua prosperosa carriera, così ebbe la meglio su Sesto Ebuzio e su il suo leguleio Gaio Calpurnio Pisone, trascinando la causa su elementi di diritto privato a lui favorevoli.

 

 

 

 

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La Tomba Grande

 

                                               

 

Giunti in fondo alla Via sepolcrale, voltando a sinistra, dopo un centinaio di metri si incontra un gruppo di tombe per le quali occorre salire una ventina di metri per una non agevole scarpata. Raggiunto l’ingresso della prima tomba, la così detta “Grande”, si accede all’interno attraverso un lungo dromos di circa 21 mt. dalle pareti di un’altezza media di mt. 6. Nella grande camera sepolcrale sono ancora presenti alcuni sarcofaghi scoperchiati, in stato di generale dissesto. Anche le altre tombe prossime presentano condizioni analoghe. E’ una scena raccapricciante, non solo per chi ama gli etruschi, che raramente si riscontra in altre necropoli, anche se ovunque, i tutori del patrimonio storico e non, hanno portato via tutto ciò che poteva essere asportato, lasciando le tombe spoglie, per riempire musei e depositi od arricchire qualche collezione privata. In certi casi sono stati distaccati dalle pareti arredi scolpiti in bassorilievo e pitture. Ma c’è anche qualcuno che, in regime di tutta legalità, è riuscito a “trasferire” altrove intere tombe od ingenti parti  dei bassorilievi di frontoni tombali.

I più bei sarcofaghi del nostro patrimonio archeologico sono raccolti nei vari musei italiani ed esteri.

In questi ultimi tempi le autorità governative italiane sembrano ben disposte a mostrare al pubblico i tesori  raccolti nei vari musei. Ricordo ancora, con rammarico, quando tempo fa, in visita al Museo Etrusco di Villa Giulia mi fu negato l’accesso alla sala contenente oggetti d’oro rinvenuti nelle tombe, che io conoscevo per averne preso visione da un volume che mi impegnai di far stampare dalla mia Banca a titolo promozionale (Oro degli Etruschi – edizione De Agostini). Per accedere nella sala era necessaria una particolare autorizzazione motivata. Un noto orefice romano mi aveva preceduto, stava cercando spunti ed idee per creare i suoi nuovi gioielli… giusta motivazione! 

 

Il Castello Medievale

 

I suggestivi resti del Castello medievale completano la visita  al “Parco” di Axiam.  Ristrutturato nel XII secolo sullo sperone occidentale, mentre a nord-est si trova il mastio a base quadrata. Ottimo punto di osservazione.

 

 

 

 

                                        

 

 

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Ivano, 7/11/2022




DATA: 03 Nov 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna Area Tuscanese

ALLEGATO: DSC05593.JPG

TESTO: (leggi tutto)

DOMENICA 6 NOVEMBRE TOMBE ALETHNAS – CASTEL CARDINALE

Gruppo Trek Frà Diavolo Civitavecchia

°°°°°°°°°°°°°°°

Signori Camminatori,

                                           comunico una piccola ma opportuna variazione alla parte terminale del percorso auto, nell’escursione di Domenica, reso noto nella mail ufficiale pervenutavi. Si tratta di percorrere la Via Macchia del Conte anziché la Chirichea. Posta 600 mt più avanti di quest’ultima. Questo per le previsioni del tempo previste per la giornata di domani 4 novembre, caratterizzata da piovaschi nell’area Tuscano-Viterbese e per le eventuale “pozzanghere” che potrebbero formarsi. La via Macchia del Conte risulta più drenata rispetto all’altra, avremmo così un fondo stradale meglio percorribile e senza problemi! Invariate le altre indicazioni. La Giornata di sabato si presenterà soleggiata così pure quella di domenica.

Pertanto …..

Nuove indicazioni

Si raggiunge  Tuscania. Sosta Caffè con pacheggio lungo le mura, già noto a molti di Voi. Si prosegue avanti proseguendo sulla Tuscanese, primo bivio a sinistra, per poi girare a destra, dopo 8,5 km circa di percorrenza, per la Via Macchia del Conte, sterrata, che si percorre per circa 2 km e si parcheggia, per partire per l'escursione.

 

Aggiungo con l’occasione di munirvi di una torcia per visitare le tombe monumentali della Famiglia Etrusca degli Alethnas.

 

                                         Saluti Vanì …

 




DATA: 29 Oct 2022

OGGETTO: INIZIATIVE UMANITARIE DI ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

ALLEGATO: VCIA4148.JPG

TESTO: (leggi tutto)

 

Di seguito a precedente nota di pari oggetto ...

Allegato invito del Presidente Associazione Diabetici Civitavecchia ... Venerdì 4 Novembre ore 9 presso la Sala Conferenze Fondazione Cariciv, Via Risorgimento 8/12 Civitavecchia




DATA: 29 Oct 2022

OGGETTO: INIZIATIVE UMANITARIE DI ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

ALLEGATO: JYDI8369.JPG

TESTO: (leggi tutto)

 

 

ADICIV

 

INTERESSANTE APPUNTAMENTO

IN

Civitavecchia 4 Novembre 2022

PRESSO

LA

Sala Conferenze

CARICIV

 

Signori Camminatori,

                                      vi invio in allegato l'invito pervenutomi dall'ADICIV, con intese di divulgarlo, riguardo l'interessante conferenza che si terrà in merito alla encomiabile attività che svolge la nota Associazione civitavecchiese a titolo di volontariato, a salvaguardia della nostra salute, contro una delle più insidiose patologie che sempre più frequentemente, sorniona, insorge nel medio corso della nostra vita, ponendo a rischio di dannosi effetti collaterali.

                                         Un caro saluto ................Vanì




DATA: 24 Oct 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna Area Tuscanese

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

CASTEL CARDINALE E MUSARNA DOMENICA 6 NOVEMBRE 2022

 

Area Tuscanese

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Altre indicazioni logistiche solite

Ovvero ci ritroviamo al Park del Tribunale di Civitavecchia alle ore 8.15  per partire alle 8,30

 

Camminatori salve,

                                            ripropongo per il Gruppo … la visita a Castel Cardinale, rinviata per cattive condizioni del percorso stradale, di cui vi trascrivo di seguito le note raccolte, dalla scarsa letteratura, sul luogo. Questi si trova nell’esteso territorio della cittadina di Tuscania, cui “non le pende un capello” tale, per poter essere considerata una delle più belle ed affascinanti città d’Italia.

Prossimo al Castello, il sito di Musarna, una straordinaria lucumonia etrusca che ha subìto non solo una sorta di voluta “damnatio memoriae”…, perché le restano soltanto, “a vista”, una teoria di belle ed enormi tombe monumentali a facciata di cui, una, eccezionale, appartenuta alla Famiglia etrusca degli Alethnas. Aperta in un relativo recente passato, e risotterrata dopo criminali sottrazioni, le cui vicende successive allo scavo, parlano spudoratamente di spartizioni di sarcofagi e stipi votive, che mi hanno letteralmente indisposto!

CASTEL CARDINALE

Sperduto nel solenne paesaggio dell’entroterra della Maremma Laziale, Castel Cardinale è noto agli agricoltori della zona anche con il nome di “Castello del Marchese”, poiché ricadente in una vecchia tenuta nobiliare, oggi divenuta una grande azienda zootecnica, che assieme alla limitrofa tenuta di Respampani fa di questo angolo di Tuscia una delle aree più importanti del Centro Italia nell’allevamento brado e semibrado di bovini. Il castello si eleva a protezione di un piccolo fosso che corre quasi parallelo alla Strada Chirichea, la lunga sterrata che collega la Via Tuscanese e la Via Vetrallese sfiorando le rovine di Castel di Salce. La peculiarità di Castel Cardinale è tuttavia il fatto di non essere stato edificato sull’orlo di una rupe, come la maggior parte degli altri fortilizi della zona – quali ad esempio il vicino Castel d’Asso (v.) o il più distante Castello di San Giovenale (v.) -, bensì sulla sommità di una collinetta, che seppur ripida non offriva certo la protezione di un burrone. Misteriose e solitarie, le rovine di Castel Cardinale, in blocchi di tufo bruno su base arenacea, colpiscono immediatamente il visitatore sensibile per la loro bellezza enigmatica, conferitagli sia dalla posizione insolita dell’incastellamento sia dalle pittoresche forme architettoniche e dalla particolare situazione ambientale: il colle ove esse si stagliano, coronato da alti pini, si mostra circondato da verdi prati a loro volta bordati dai vasti boschi che avvolgono i fossi.

Castel Cardinale uno dei “manieri perduti” più curiosi,  affascinanti e “segreti, suscitano sensazioni misteriose e proprie dell’ignoto, oltre modo avvalorate dalle pressoché inesistenti fonti  documentarie, che ci costringono a fare mere supposizioni sulla sua storia.


La collina ove sorge l’edificio, con le sue grotticelle, lascia pensare ad un sito di origine etrusca (o addirittura villanoviana), e del resto in tutta la campagna circostante si vedono cavità più o meno ampie, oggi utilizzate come ripostigli o fienili. Il toponimo “cardinale” potrebbe invece lasciar pensare alla sua appartenenza ad una famiglia con un esponente di rango, oppure a quell’Egidio Albornoz che tanto peso ebbe nelle vicende trecentesche di Tuscania. A parte i dubbi sul nome, quel che è molto probabile è che si tratti del classico castrum longobardo di fondazione alto-medievale, rientrante nella rete di circa 60 fortilizi di cui Tuscania disponeva poi intorno all’anno mille. L’aspetto attuale del castello, a pianta irregolare con porzione semicircolare, sembra tuttavia il risultato di successivi rimaneggiamenti, che dal punto di vista architettonico lo accomunano a certe soluzioni di tipo tuscanese, databili fra il XII e il XIII secolo. All’interno, alti e massicci spezzoni di mura lasciano immaginare che vi fosse un possente e panoramico maschio centrale, mentre nulla rimane degli altri edifici. Meglio conservate le mura perimetrali, dalle quali spicca lo splendido torrione affianco alla porta d’accesso, che è l’elemento più caratteristico di Castel Cardinale. L’ampiezza dei volumi ricostruibili ipoteticamente osservando gli avanzi dei vani interni fa credere che il castello in un determinato periodo avesse anche una funzione residenziale forse di tipo addirittura signorile. Quanto infine all’abbandono, potremmo ragionevolmente datarlo ai primi decenni del XV secolo, sia perché non vi sono tracce di modifiche successive, sia per motivi storici, in quanto è ben noto come la Tuscia in epoca rinascimentale vide concentrarsi lo sviluppo architettonico soprattutto nei borghi e nelle città, ove sorsero ville e palazzi sontuosi (Viterbo, Bomarzo, Caprarola, Bagnaia, Vignanello, ecc.) oppure vennero riadattati i castelli già esistenti alle nuove tecniche belliche (Soriano, Gallese, Vejano, ecc.): viceversa, quasi tutti i fortilizi sparsi nelle campagne persero ogni utilità, e di conseguenza finirono presto per essere lasciati a se castel cardinale tuscaniastessi. Quanto alle fonti, sappiamo comunque che a cavallo fra gli anni Dieci e Venti del Quattrocento Castel Cardinale ancora esisteva e che era proprietà del Conte di Toscanella (l’odierna Tuscania) Angelo Broglio da Lavello: detto “Tartaglia” perché balbuziente, egli fu uno spregiudicato condottiero di ventura che seppe ritagliarsi un’estesa signoria fra la Maremma ed il Tevere, giungendo a conquistare anche TarquiniaSutri ed Acquapendente (ed anche Civitavecchia), sino a quando non cadde sotto lo sguardo malevolo del papa e degli stessi Sforza, da cui fu fatto arrestare e decapitare ad Aversa nell’ottobre del 1421.

 
L’impatto visivo straordinario offerto dalla perfetta integrazione fra le antiche rovine ed il paesaggio agreste e naturale fa di Castel Cardinale un luogo non soltanto di profonda suggestione ma anche di enormi potenzialità turistiche: allo stato attuale, però, la mancanza totale di indicazioni stradali e di una cartellonistica didattica sono il segno di una mancata volontà di valorizzare il monumento in tal senso. Eppure, proprio tale solitudine permette ai pochi visitatori di immergersi in un’atmosfera “sospesa” e vagamente malinconica, ove il caos e le sciatterie del mondo contemporaneo appaiono, almeno per un po’, finalmente lontane ed aliene.

MUSARNA

La città etrusca VII sec. A.C. (e poi etrusco-romana di Musarna III e IV sec. aC), ha una storia particolare. Scoperta nel XIX secolo, venne poi scavata a partire dagli anni '80 dalla Scuola Francese di Roma e da Università americane.

Gli scavi, continuati sino alla soglia del XXI secolo, hanno dato ottimi frutti, come dimostrano gli oggetti rinvenuti e ospitati nel museo archeologico di Viterbo (ma non solo). La città era piccola (4 ettari), ma perfettamente organizzata, con un ottimo sistema di smaltimento delle acque e, naturalmente, un efficiente modulo difensivo che prevedeva anche imponenti murature sul lato meno difeso dalla conformazione del pianoro (cioè quello opposto rispetto alla valle del torrente Leia). Tra i molti rinvenimenti, anche una notevole necropoli, con tombe ricchissime di sarcofagi in nenfro e suppellettili: grazie ad alcune iscrizioni sappiamo che i committenti furono i membri della famiglia Alethnas. Tutto bello e perfetto dunque? Purtroppo no. Terminati gli scavi, il sito venne abbandonato e addirittura utilizzato per creare la discarica di Viterbo ( 2 !!!), come dimostrano gli innumerevoli rifiuti che si rinvengono nei campi coltivati dei dintorni. Le tombe sono state invase dai rovi. L'idea è quella di un voluto degrado, nonostante l'importanza storica, archeologica e paesaggistica di questo sito straordinario.

(2) Come a dire: un'altra occasione perduta... per poter smaltire i rifiuti, mentre io consiglierei, alla regia, la Località di Monna Felicita in Civitavecchia!!!!

 

  1. – Aggiungo che una quindicina di sarcofagi della lucumonia, ed altrettante stipi votive,  sono partiti per l’America (Filadelfia) e per la Francia, avendo, come  già detto,  dette scuole partecipato gratuitamente allo scavo del sito.

Provaci tu a portar via un pezzetto di vaso etrusco ….

 

Detti reperti, in Filadelfia, sono stati posti in un sottoscala quasi abbandonati, forse perché non interessano nessuno! Quelli volati in Francia fanno bella mostra di sé in un museo transalpino, ove di antico c’è solo il nome e , di altre cose di antico interessanti, … un bel niente!!!

 

Sulla lastra alta tombale di un sarcofago (in nenfro) sono rappresentati, in scultura, coniugi distesi ed affiancati in un ultimo gesto d’amore, in altri il defunto in un momento felice della sua vita terrena.

 

  •  

 

 

Queste note sono tratte da vari studi, di altrettanti maniaci ed amanti del popolo etrusco, proprio come me, aggiustate ed opportunamente corredate, qua e là, da considerazioni personali. Non dispongo di utili rifermenti bibliografici, utili per poter elogiare e risalire ai reali redattori, di cui al 90% condivido i pensieri!

 

 

Ciao Camminatore, ciao … Ivano

 

PERCORSO STRADALE:

Si raggiunge  Tuscania. Sosta Caffè con pacheggio lungo le mura, gia noto a molti di Voi. Si prosegue avanti proseguendo sulla Tuscanese, primo bivio a sinistra, per poi girare a destra, dopo 8 km circa di percorrenza, per la Strada Chirichea, sterrata, che si percorre per circa 2 km e si parcheggia, per partire per l'escursione.

 




DATA: 13 Oct 2022

OGGETTO: CASTELLI DI RESPAMPANI DI TUSCANIA

ALLEGATO: TESTO RESPAMPANI 83.jfif

TESTO: (leggi tutto)

Invio in allegato di una foto rappresentante parte del Camino vulcanico presente sulle rocce della Forra Tuscanese presso i Respampani.




DATA: 13 Oct 2022

OGGETTO: CASTELLI DI RESPAMPANI DI TUSCANIA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

IL  GRUPPO

TREK FRA’ DIAVOLO

AI

CASTELLI DI RESPAMPANI

Domenica 23 ottobre 2022

 

°°°°°°°°°°°

 

Signori …

                     nella giornata del 23 ottobre, tempo permettendo, è prevista la prima uscita dedicata ai castelli tusci in territorio Tuscanese. Cominceremo dai Respampani, per poi visitarne altri, purché visibili o che rivestano, per le comunità presenti sul territorio, un certo significato toponomastico.

Per raggiungere questi autentici pezzi di antiquariato occorre traversare la  vasta ed omonima Tenuta, percorrendo una sterrata che ci porterà, “improvvisamente”, al cospetto, di una inusitato ed imponente castello, la cui vista, appena scollinata una forra, induce di certo uno stato di sudditanza.

Circondata dai suoi estesi cieli azzurri, di austero aspetto nessuno potrebbe mai supporre che quella Rocca, non sia relativamente antica e che non abbia mai avuto un degno passato medievale! Nonostante la sua imponenza, per una serie di sconcertanti concomitanze, non svolse mai le funzioni proprie per cui fu progettato e costruito.

Niente giostre a cavallo tra i suoi ampi spazi, né eclatanti rientri da caccia del signore. Niente sontuose feste con spari liberatori di spingarde al cielo. Mai nessuna Castellana si affacciò dal davanzale dell’imponente finestra, avvolta nei suoi preziosi e sottili veli, tantomeno corti di damigelle vestite di pizzo a strizzare gli occhi ad ardenti cavalieri! Nemmeno il consueto buon fantasma, assiduo animatore delle notti castellane, a correre e scorazzare entro gli immensi saloni e corridoi nel suo candido lenzuolo, sembra che non vi abbia mai fatto comparsa! Niente, proprio niente di tutto questo!

Tutto negato alla bella Rocca di Respampani. Ed oggi, abbandonato a se stesso, le restano fedeli soltanto centinaia di schiamazzanti taccole che incrociano, incontrastate, i suoi azzurri e profondi cieli, merlati dal volo intrecciato dalle torme schiamazzanti. Sono le ultime abitatrici, “de facto”, delle torri del vecchio maniero, dalla mattina alla sera.

Eppure la sua vista suscita pensieri che portano altrove l’immaginario collettivo! Belli i suoi interni, mentre il gran salone mostra un camino dalla bella e particolare  struttura di sasso. Una vera cattedrale nel deserto!

La sua breve storia ci ricorda che Il castello fu quasi completamente edificato nel 1600, ma che la parte retrostante per sopravvenute difficoltà, che hanno determinato l’abbandono della costruzione, non fu più portata a termine.

Amaro destino cui parte della responsabilità si presume debba attribuirsi ad un certo personaggio infamante, posto a comando di quel contesto. Uno di quegli uomini che la vita pone davanti, a capo della fila, malgrado le sue incapacità, le carenze intellettive, i complessi di castrazione e le paradossali idee. Per questo il piacere e la tendenza a sottomettere, calpestare e annullare le persone subordinate! Personaggi del genere producono incalcolabili danni alla società!

              Tutto questo fu un tal frà Cirillo Zabaldani, seppur appartenente ad un ordine religioso.

Dopo la completa vista dell’esterno del castello ci porteremo sul Ponte del Traponzo, bellissima opera in dura pietra … sempre in piedi nonostante i suoi 400 anni. L’opera  permette di superare un torrente in continua piena, le sue spaventose e le periodiche esondazioni. Ma no l’incivile aggressività di alcune persone che hanno trovato “spassoso” rovesciare nel greto del Traponzo parti pesanti del parapetto protettivo. Pietre fatte di roccia sedimentaria, mentre il resto della struttura è stata realizzata con dura trachite magmatica, formatasi nel primo quaternario. Quest’opera ricalca precedenti costruzioni etrusche. La strada che transita sopra il ponte non è altri che la Clodia, regina delle vie di comunicazione di tutta l’Etruria. Percorre questa, da Norchia, attraverso la nota Cava Buia, l’enorme piana dello Sferracavallo, per proseguire per Saturnia, Sovana, Pitigliano e forse continuare il cammino molto più a nord, ma questo è sospettato e non accertato.

Il Ponte sul Traponzo è detto  di Frà Cirillo ( Zabaldani), a ricordare che fu il frate ad interessarsi dei suoi restauri, ma è anche noto come Ponte del diavolo. La leggenda vuole che fosse stato costruito in una sola notte, nell’anno 1661, al termine della sfida fra il demonio ed il frate. Sulla sua sponda è ormai poco visibile un’edicola ove era rappresentata l’immagine delle Madonna con il figlio morente.

Da sempre l’immensa pianura dello Sferracavallo è dominio di un poligono militare, con periodiche esercitazioni, tempestata da bombe di artiglieria, fortemente dissestata e danneggiata dalle deflagrazioni. Quella continua attività ha prodotto danni incalcolabili al patrimonio archeologico presente, pur di elevato valore. Tutto il piano è costellato da tombe etrusche ed il margine poi e le sottostanti coste e le altre limitrofe, circostanti, che non sono altro che parti della  vasta necropoli di una delle più affascinanti lucumonie che si conosca. E se del nostro più interessante passato, lingua storia provenienza, non ne sappiamo niente, questo lo dobbiamo alle folli decisioni di chi “dispone” in luoghi sacri anacronistiche postazioni militari, fucine di guerrafondai!

La Tomba Lattanzi è un lampante esempio di questo scempio a cielo aperto … posta sul margine roccioso della vasta pianura, ha subito notevoli dissesti per le forti vibrazioni delle deflagrazioni. Di questa restano ormai soltanto i lacerti delle sostruzioni sommersi dalle enormi parti portanti crollate della mastodontica  e spettacolare opera. Lei la ricordo, una trentina di anni fa almeno, ancora in piedi, quando vagabondando alla ricerca della Cava Buia, incappai sotto di essa per sbaglio. Rimasi interdetto a rimirarla per un po’, cadendo senza saperlo in una sorte di sindrome di Stendhal.

Pochi giorni fa, proprio lì, prossima alla Lattanzi, una tomba etrusca insignificante, sfuggita miracolosamente all’occhio ed all’avidità dei tombaroli, ha sfornato una bella stipe votiva tra cui uno stamnos a figure rosse. Completamente integro, dall’inestimabile valore. E’ un grande vaso da banchetto aristocratico del cosiddetto “gruppo dell’Imbuto”. La particolarità è che a differenza di tutti gli altri suoi simili, che di solito hanno solo uno o due personaggi rappresentati sulla sua circonferenza, questo ne presenta ben cinque, tra cui identificati grazie ad iscrizioni etrusche sovraddipinte, Achille, Aiace, Troilo e una figura armata, femminile, a cavallo, forse Polissena. La scena sembra rappresentare l’uccisione di Troilo da parte di Achille, con due righe in etrusco a commentarla. Lo sfondo è a motivi vegetali.             

Con i favori del giorno potremmo arrivare sotto l’originale castello dei Respampani, quello storico, percorrendo la sponda destra del Traponzo. Molto suggestivo ciò che resta di quell’antico complesso, e che sporge alla vista, avvolto da una fitta macchia mediterranea, di lui ben conosciamo tutta la sua storia. Per giungervi transiteremo sotto spettacolari rocce di un edificio vulcanico di cui nulla si sa! Il complesso doveva essere di una dimensione così vasta da abbracciare forse tutta la Piana di Sferracavallo. Impressionanti i solchi lasciati su queste rocce nei “condotti magmatici”, dalla lava sparata nel suo percorso da esplosioni sotterranee.

All. foto di parte dell’edificio vulcanico con vista dei solchi impressi dalla lava fuoriuscita.

Vanì 12 ottobre 2022

Partenza vetture ed orario ritrovo soliti, comunque 8.15  con partenza ore 8.30. Sosta caffé in Tuscania, pranzo al sacco, no guadi, escursione facile di km. 9,600, Percorso stradale a/r circa 110 km.

 

Percorso stradale per raggiungere il Borgo di Rio Secco, punto di inizio escursione.

 

Dal Park del  Tribunale di Civitavecchia si raggiunge Tuscania. (A12 – a Tarquinia si esce).  Breve sosta caffè sosta a fianco della strada che discende intorno alle mura protettive della cittadina. Si riprende il cammino voltando sulla destra al bivio che si incontra, per intercettare la strada Vetrallese (SP. 11), che si percorre per circa 5 km. Giunti al Piccolo Borgo di Rio Secco, ove è presente a fianco della strada una caratteristica chiesa in pietra si entra nel parcheggio per la partenza dell’escursione.

 

Per ulteriori dettagli culturali leggere le note che sono appostate sul sito vigente  … Gruppo trek Frà diavolo Civitavecchia

 

 

 




DATA: 30 Sep 2022

OGGETTO: Rinvio escursione del 2 ottobre 2022 a data da destinare.

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

RINVIO USCITA DEL 2 OTTOBRE 2022 PER IMPRATICABILITA’ DEI CAMPI

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Per essere certo che questa informativa

sia visionata verrà replicata nella giornata di domani

 

 

Gentili Signori trekkisti,

                                             l’evoluzione del maltempo nell’entroterra Tuscanese impone un rinvio dell’escursione di Castel Cardinale a data da destinare. Le piogge previste, che dovevano manifestarsi nella giornata di oggi, si presenteranno questa notte, con “appendice” anche nella giornata di domani. I percorsi stradali ed escursionistici non avranno tempo di drenarsi a sufficienza dalle acque meteoriche!

                            Il problema non è quello di incontrare il fango nel cammino a piedi, quanto di percorrere con le vetture una sterrata con tratti allagati e fangosi, resi difficoltosi per il transito da mezzi agricoli e bestiame.

                              Sarete informati quanto prima, sul nuovo giorno designato per questa escursione, mentre Vi porgo i miei saluti.

Vanì 30/09/2022 ore 17.00  




DATA: 27 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO: PARK TUSCANIA.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Ortofoto Tuscania ove sono indicati i riferimenti utili per la sosta parcheggio




DATA: 27 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna 2 Ottobre 2022

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NOTA PER I PARTECIPANTI ALL’USCITA DI DOMENICA 2 OTTOBRE 2022-09-27

PER CONSENTIRVI DI RAGGIUNGERE TRANQUILLAMENTE SENZA PROBLEMI IL PUNTO INIZIO ESCURSIONE, CON SOSTA CAFFE’ E  COMPATTAMENTO VETTURE AVANTI LA CITTADINA DI TUSCANIA, RISULTERA’ UTILE PER GLI AUTISTI VETTURE, PRENDERE BUONA VISIONE DELLA NOTA INDICATIVA PERCORSO SOTTORIPORTATA E DELLE DUE ORTOFOTO CHE VI PERVERRANO, UNA ALLEGATA ALLA PRESENTE COMUNICAZIONE, L’ALTRA A PARTE PER OBBLIGHI INFORMATICI. NON SI PUO’ SPEDIRE PIU’ DI UN ALLEGATO ALLA VOLTA. PENSO CHE UN BUON SISTEMA SATELLITARE AUTO CONTEPLI COME DESTINAZIONE LA STRADA CHIRICHEA SULLA TUSCANESE.

 

CONSIDERATE CHE ...

 .... PER POTER FARE LA BRACE, DATE LE PIOGGE PREVISTE FINO A VENERDI’ PROSSIMO SARA’ MEGLIO PORTARSI DELLA CARBONELLA ED ALTRE VARIE DIAVOLERIE INCENDIARIE (LA DIAVOLINA E FOGLI DI GIORNALE).

.... PER VISITARE LA TOMBA DEGLI ALETNHAS E’ NECESSARIO PORTARSI UNA BUONA PILA. QUALCHE FORBICE PER DECESPUGLIARE IL DROMOS DI ACCESSO PERENNEMENTE INVASO DAI ROVI.

.... UN’OTTIMA PILA LA PORTO IO COME COSI’ PURE UNA FORBICE, MA RISULTEREBBE GRADITO UN AIUTINO IN TAL SENSO, NON FAREBBE POI COSI’ MALE!

 

PERCORSO STRADALE CIVITAVECCHIA – TUSCANIA

DAL PARK DEL TRIBUNALE SI RAGGIUNGE  L’ENTRATA NORD A 12 … SI VA IN DIREZIONE TARQUINIA. DOVE SI ESCE E SI GIRA A DESTRA PER LA CITTA’ MA ALLA ROTONDA SOTTO  TARQUINIA SI GIRA A SINISTRA PER TUSCANIA (VECCHIA AURELIA). GIUNTI NELLA VALLE DEL MARTA SI GIRA A DESTRA PER LA PROVINCIALE N. 3. SI PERCORRE TUTTA FINO A TUSCANIA ED ALLA ROTONDA (PIAZZALE TRIESTE) SI GIRA A DESTRA PER LA PROVINCIALE 2. QUI DOPO 150 METRI CIRCA PARCHEGGIAMO LE AUTO (SOSTA CAFFE’ E MARGHERITE!!) UTILIZZANDO DUE PARCHEGGI, QUELLO DI DESTRA SU STERRATA GRATUITO, L’ALTRO SULLA SINISTRA CON PARCHEGGI GRATIS ED A PAGAMENTO (VEDI ORTOFOTO). NON ATTARDARSI !!! I BAR SONO POSTI INTORNO ALLA ROTONDA E DENTRO LE MURA DELLA CITTADINA.  SI RIPARTE DOPO CIRCA 15 MINUTI PERCORRENDO LA PROVINCIALE 2 (TUSCANESE) CHE E’ GIA’ INIZIATA DALLA ROTONDA. SI PERCORRE PER CIRCA 8 KM. POI SI GIRA A DESTRA PER LA STRADA CHIRICHEA, CHE SI PERCORRE PER 2,5 KM. PARCHEGGIO ED INIZIO ESCURSIONE. L’IMMAGINE DI QUESTA ULTIMA DEVIAZIONE  VI PERVERRA’ CON ALTRA MAIL PER QUESTIONI TECNICHE INFORMATICHE.

 

 

 




DATA: 27 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO: BIVIO X CHIRICHEA.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Nota per i partecipanti all'escursione di domenica 2 ottobre 2022

Segue Allegato Ortofoto inizio Strada Chirichea.




DATA: 27 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO: BIVIO X CHIRICHEA.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Nota per i partecipanti all'escursione di domenica 2 ottobre 2022

Segue Allegato Ortofoto inizio Strada Chirichea.




DATA: 23 Sep 2022

OGGETTO: Iniziative umanitarie parallele al Gruppo Escursionistico Frà Diavolo

ALLEGATO: PKIX7129.JPG

TESTO: (leggi tutto)

Cari Amici,

                                           ricevo dai Colleghi Camminatori Salvatore ed Anna di Santa Marinella, impegnati nel sociale, l'invito ad onorare alcune iniziative volte a dare seppur conforto, morale, ad un Popolo oggi affranto da guerre e soprusi!

               Sono nato nel corso dell'ultima guerra mondiale (la seconda per non confondere!!!). La mia  speranza ...  non dover rivivere,  il mondo, la tragicità di certi momenti. Dolorosi distacchi dai parenti  ...  esecuzioni ... fosse comuni ... bombardamenti  ed altre atrocità che ho indirettamente vissuto! Poi ora, infine, lo spauracchio di un conflitto nucleare. Loschi interessi arrivano al punto di voler dire "fine" a questo miracolo che si è verificato sulla terra, lo sviluppo primordiale della vita, l'evoluzione ... i popoli e la loro comunanza, l'amore  ... la vita! Si giacché un conflitto nuclerare  potrebbe significare la fine di questo miracolo che si è verificato sulla nostra madre Terra!

     Ho sempre odiato le guerre ... è cosi che la penso, ed il futuro che sogno per questo mondo, ormai io giunto all'apice dei miei mille anni ... è amore tra popoli, la scienza al servizio comune per la fine del male, del dolore e della fame nel mondo!

     Un caro saluto a Voi tutti, l'invito porta un appuntamento bruciante (24/9/2022), ma pur sempre onorabile, l'altro  per il 30 settembre! Mi scuso se non ho potuto informarvi prima, ma sto svolgendoun impegno importante in seno alla Mia Famiglia.

                                   Vanì ... 23/09/2022

 

 

 




DATA: 19 Sep 2022

OGGETTO: INVIO ESITI QUESTIONARIO ESCURSIONI

ALLEGATO: ESITO QUESTIONARIO X GLI ESCURSIONISTI (5).xlsx

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori,

                          ringrazio chi ha provveduto a compilare il questionario "Escursioni programmabili" stagioni 2022-2023., mentre mi accingo a spedirvi le risultanze del sondaggio proposto!

                    Le Vostre indicazioni orienteranno il programma uscite in atto. Verranno valutate le relative dimensioni e difficoltà di ciascuna escursione onde creare un calendario che vada, progressivamente, a proporre inizialmente impegni con più bassa difficoltà!
 

 

Un saluto ,  Vanì




DATA: 14 Sep 2022

OGGETTO: PROVA REGOLARI FUNZIONI DEL SITO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

PROVE TECNICHE DI FUNZIONALITA'

 

CAMMINATORI SALVE, LA SPEDIZIONE DI QUESTA MAIL NECESSITA PER  COMPRENDERE IL MOTIVO PER CUI LA INFORMATIVA DELL'USCITA DEL 2/10 SIA ARRIVATA AD ALCUNI BEN 16 VOLTE, AD ALTRI UNA SOLA VOLTA.

MI SCUSO PER IL DISTURBO, MA SI VUOLE ELIMINARE  CASI SIMILI PER IL FUTURO,

                                                                                                                                                     Vanì




DATA: 13 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Camminatori,

                                    purtroppo non ricevendo segnale di partenza della nota informativa a voi indirizzata, riguardo l'oggetto. ho cliccato più volte sul tasto invio continuando a non ricevere segnale di spedizione avvenuta. Al contrario, gli invii si sono verificati, ingiustamente multipli. Cancellate le mail sestuplicate mentre vado a segnalare l'anomalia di sistema alla società cui è stato richiestol il servizio. Ivano




DATA: 13 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CASTEL CARDINALE E MUSARNA

DOMENICA

2 OTTOBRE 2022

 

Note Logistiche solite, ribadite sul sito, ritrovo ed altro.

 

Camminatori salve,

                                             la seconda escursione del periodo, proposta per il Gruppo … una visita a Castel Cardinale, di cui vi trascrivo di seguito ciò che ho scritto e raccolto in merito alcuni anni fa, dalla scarsa letteratura, sul luogo. Questi si trova nell’esteso territorio della cittadina di Tuscania, cui “non le pende un capello” tale, per poter essere considerata una delle più belle ed affascinanti città d’Italia.

Prossimo al Castello, il sito di Musarna, una straordinaria lucumonia etrusca che ha subìto non solo una sorta di voluta “damnatio memoriae”…, perché le restano soltanto, “a vista”, una teoria di belle ed enormi tombe monumentali a facciata di cui, una, eccezionale, appartenuta alla Famiglia etrusca degli Alethnas. Aperta in un relativo recente passato, e risotterrata dopo criminali sottrazioni estere, le cui vicende successive allo scavo, parlano spudoratamente di spartizioni di sarcofagi e stipi votive, che mi hanno letteralmente indisposto!

 

CASTEL CARDINALE

Sperduto nel solenne paesaggio dell’entroterra della Maremma Laziale, Castel Cardinale è noto agli agricoltori della zona anche con il nome di “Castello del Marchese”, poiché ricadente in una vecchia tenuta nobiliare, oggi divenuta una grande azienda zootecnica, che assieme alla limitrofa tenuta di Respampani fa di questo angolo di Tuscia una delle aree più importanti del Centro Italia nell’allevamento brado e semibrado di bovini. Il castello si eleva a protezione di un piccolo fosso che corre quasi parallelo alla Strada Chirichea, la lunga sterrata che collega la Via Tuscanese e la Via Vetrallese sfiorando le rovine di Castel di Salce. La peculiarità di Castel Cardinale è tuttavia il fatto di non essere stato edificato sull’orlo di una rupe, come la maggior parte degli altri fortilizi della zona – quali ad esempio il vicino Castel d’Asso (v.) o il più distante Castello di San Giovenale (v.) -, bensì sulla sommità di una collinetta, che seppur ripida non offriva certo la protezione di un burrone. Misteriose e solitarie, le rovine di Castel Cardinale, in blocchi di tufo bruno su base arenacea, colpiscono immediatamente il visitatore sensibile per la loro bellezza enigmatica, conferitagli sia dalla posizione insolita dell’incastellamento sia dalle pittoresche forme architettoniche e dalla particolare situazione ambientale: il colle ove esse si stagliano, coronato da alti pini, si mostra circondato da verdi prati a loro volta bordati dai vasti boschi che avvolgono i fossi.

Castel Cardinale uno dei “manieri perduti” più curiosi,  affascinanti e “segreti, suscitano sensazioni misteriose e proprie dell’ignoto, oltre modo avvalorate dalle pressoché inesistenti fonti  documentarie, che ci costringono a fare mere supposizioni sulla sua storia.


La collina ove sorge l’edificio, con le sue grotticelle, lascia pensare ad un sito di origine etrusca (o addirittura villanoviana), e del resto in tutta la campagna circostante si vedono cavità più o meno ampie, oggi utilizzate come ripostigli o fienili. Il toponimo “cardinale” potrebbe invece lasciar pensare alla sua appartenenza ad una famiglia con un esponente di rango, oppure a quell’Egidio Albornoz che tanto peso ebbe nelle vicende trecentesche di Tuscania. A parte i dubbi sul nome, quel che è molto probabile è che si tratti del classico castrum longobardo di fondazione alto-medievale, rientrante nella rete di circa 60 fortilizi di cui Tuscania disponeva poi intorno all’anno mille. L’aspetto attuale del castello, a pianta irregolare con porzione semicircolare, sembra tuttavia il risultato di successivi rimaneggiamenti, che dal punto di vista architettonico lo accomunano a certe soluzioni di tipo tuscanese, databili fra il XII e il XIII secolo. All’interno, alti e massicci spezzoni di mura lasciano immaginare che vi fosse un possente e panoramico maschio centrale, mentre nulla rimane degli altri edifici. Meglio conservate le mura perimetrali, dalle quali spicca lo splendido torrione affianco alla porta d’accesso, che è l’elemento più caratteristico di Castel Cardinale. L’ampiezza dei volumi ricostruibili ipoteticamente osservando gli avanzi dei vani interni fa credere che il castello in un determinato periodo avesse anche una funzione residenziale forse di tipo addirittura signorile. Quanto infine all’abbandono, potremmo ragionevolmente datarlo ai primi decenni del XV secolo, sia perché non vi sono tracce di modifiche successive, sia per motivi storici, in quanto è ben noto come la Tuscia in epoca rinascimentale vide concentrarsi lo sviluppo architettonico soprattutto nei borghi e nelle città, ove sorsero ville e palazzi sontuosi (Viterbo, Bomarzo, Caprarola, Bagnaia, Vignanello, ecc.) oppure vennero riadattati i castelli già esistenti alle nuove tecniche belliche (Soriano, Gallese, Vejano, ecc.): viceversa, quasi tutti i fortilizi sparsi nelle campagne persero ogni utilità, e di conseguenza finirono presto per essere lasciati a se castel cardinale tuscaniastessi. Quanto alle fonti, sappiamo comunque che a cavallo fra gli anni Dieci e Venti del Quattrocento Castel Cardinale ancora esisteva e che era proprietà del Conte di Toscanella (l’odierna Tuscania) Angelo Broglio da Lavello: detto “Tartaglia” perché balbuziente, egli fu uno spregiudicato condottiero di ventura che seppe ritagliarsi un’estesa signoria fra la Maremma ed il Tevere, giungendo a conquistare anche Tarquinia, Sutri ed Acquapendente (ed anche Civitavecchia), sino a quando non cadde sotto lo sguardo malevolo del papa e degli stessi Sforza, da cui fu fatto arrestare e decapitare ad Aversa nell’ottobre del 1421.

 
L’impatto visivo straordinario offerto dalla perfetta integrazione fra le antiche rovine ed il paesaggio agreste e naturale fa di Castel Cardinale un luogo non soltanto di profonda suggestione ma anche di enormi potenzialità turistiche: allo stato attuale, però, la mancanza totale di indicazioni stradali e di una cartellonistica didattica sono il segno di una mancata volontà di valorizzare il monumento in tal senso. Eppure, proprio tale solitudine permette ai pochi visitatori di immergersi in un’atmosfera “sospesa” e vagamente malinconica, ove il caos e le sciatterie del mondo contemporaneo appaiono, almeno per un po’, finalmente lontane ed aliene.

MUSARNA

La città etrusca VIII sec. A.C. (e poi etrusco-romana di Musarna III e IV sec. aC), ha una storia particolare. Scoperta nel XIX secolo, venne poi scavata a partire dagli anni '80 dalla Scuola Francese di Roma e da Università americane.

Gli scavi, continuati sino alla soglia del XXI secolo, hanno dato ottimi frutti, come dimostrano gli oggetti rinvenuti e ospitati nel museo archeologico di Viterbo (ma non solo). La città era piccola (4 ettari), ma perfettamente organizzata, con un ottimo sistema di smaltimento delle acque e, naturalmente, un efficiente modulo difensivo che prevedeva anche imponenti murature sul lato meno difeso dalla conformazione del pianoro (cioè quello opposto rispetto alla valle del torrente Leia). Tra i molti rinvenimenti, anche una notevole necropoli, con tombe ricchissime di sarcofagi in nenfro e suppellettili: grazie ad alcune iscrizioni sappiamo che i committenti furono i membri della famiglia Alethnas. Tutto bello e perfetto dunque? Purtroppo no. Terminati gli scavi, il sito venne abbandonato e addirittura utilizzato per creare la discarica di Viterbo ( 2 !!!), come dimostrano gli innumerevoli rifiuti che si rinvengono nei campi coltivati dei dintorni. Le tombe sono state invase dai rovi. L'idea è quella di un voluto degrado, nonostante l'importanza storica, archeologica e paesaggistica di questo sito straordinario.

(2) Come a dire: un'altra nostra occasione perduta... per poter smaltire i rifiuti, mentre io consiglierei, alla regia, la Località di Monna Felicita in Civitavecchia!!!!

 

  1. – Aggiungo che una quindicina di sarcofagi della lucumonia, ed altrettante stipi votive,  sono partiti per l’America (Filadelfia) e per la Francia, avendo, come  già detto,  dette scuole partecipato gratuitamente allo scavo del sito.

Provaci tu a portar via un pezzetto di vaso etrusco ….

 

Detti reperti, in Filadelfia, sono stati posti in un sottoscala quasi abbandonati, forse perché non interessano nessuno! Quelli volati in Francia fanno bella mostra di sé in un museo transalpino, ove di antico c’è solo il nome e , di altre cose di antico interessanti, … un bel niente, per questo lo hanno cercato di arredare ed arricchire, perché no!  con reperti nobili della vicina e stupida nazione!!!

 

Sulla lastra alta tombale di un sarcofago (in nenfro) sono rappresentati, in scultura, coniugi distesi ed affiancati in un ultimo gesto d’amore, in altri il defunto in un momento felice della sua vita terrena.

 

  •  

 

 

Queste note sono tratte da vari studi, di altrettanti maniaci ed amanti del popolo etrusco, proprio come me, aggiustate ed opportunamente corredate, qua e là, da considerazioni personali. Non dispongo di utili rifermenti bibliografici, utili per poter elogiare e risalire ai reali redattori, di cui al 90% condivido i pensieri!

 

 

Ciao Camminatore, ciao … Ivano  13 settembre 2022

 

 




DATA: 13 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CASTEL CARDINALE E MUSARNA

DOMENICA

2 OTTOBRE 2022

 

Note Logistiche solite, ribadite sul sito, ritrovo ed altro.

 

Camminatori salve,

                                             la seconda escursione del periodo, proposta per il Gruppo … una visita a Castel Cardinale, di cui vi trascrivo di seguito ciò che ho scritto e raccolto in merito alcuni anni fa, dalla scarsa letteratura, sul luogo. Questi si trova nell’esteso territorio della cittadina di Tuscania, cui “non le pende un capello” tale, per poter essere considerata una delle più belle ed affascinanti città d’Italia.

Prossimo al Castello, il sito di Musarna, una straordinaria lucumonia etrusca che ha subìto non solo una sorta di voluta “damnatio memoriae”…, perché le restano soltanto, “a vista”, una teoria di belle ed enormi tombe monumentali a facciata di cui, una, eccezionale, appartenuta alla Famiglia etrusca degli Alethnas. Aperta in un relativo recente passato, e risotterrata dopo criminali sottrazioni estere, le cui vicende successive allo scavo, parlano spudoratamente di spartizioni di sarcofagi e stipi votive, che mi hanno letteralmente indisposto!

 

CASTEL CARDINALE

Sperduto nel solenne paesaggio dell’entroterra della Maremma Laziale, Castel Cardinale è noto agli agricoltori della zona anche con il nome di “Castello del Marchese”, poiché ricadente in una vecchia tenuta nobiliare, oggi divenuta una grande azienda zootecnica, che assieme alla limitrofa tenuta di Respampani fa di questo angolo di Tuscia una delle aree più importanti del Centro Italia nell’allevamento brado e semibrado di bovini. Il castello si eleva a protezione di un piccolo fosso che corre quasi parallelo alla Strada Chirichea, la lunga sterrata che collega la Via Tuscanese e la Via Vetrallese sfiorando le rovine di Castel di Salce. La peculiarità di Castel Cardinale è tuttavia il fatto di non essere stato edificato sull’orlo di una rupe, come la maggior parte degli altri fortilizi della zona – quali ad esempio il vicino Castel d’Asso (v.) o il più distante Castello di San Giovenale (v.) -, bensì sulla sommità di una collinetta, che seppur ripida non offriva certo la protezione di un burrone. Misteriose e solitarie, le rovine di Castel Cardinale, in blocchi di tufo bruno su base arenacea, colpiscono immediatamente il visitatore sensibile per la loro bellezza enigmatica, conferitagli sia dalla posizione insolita dell’incastellamento sia dalle pittoresche forme architettoniche e dalla particolare situazione ambientale: il colle ove esse si stagliano, coronato da alti pini, si mostra circondato da verdi prati a loro volta bordati dai vasti boschi che avvolgono i fossi.

Castel Cardinale uno dei “manieri perduti” più curiosi,  affascinanti e “segreti, suscitano sensazioni misteriose e proprie dell’ignoto, oltre modo avvalorate dalle pressoché inesistenti fonti  documentarie, che ci costringono a fare mere supposizioni sulla sua storia.


La collina ove sorge l’edificio, con le sue grotticelle, lascia pensare ad un sito di origine etrusca (o addirittura villanoviana), e del resto in tutta la campagna circostante si vedono cavità più o meno ampie, oggi utilizzate come ripostigli o fienili. Il toponimo “cardinale” potrebbe invece lasciar pensare alla sua appartenenza ad una famiglia con un esponente di rango, oppure a quell’Egidio Albornoz che tanto peso ebbe nelle vicende trecentesche di Tuscania. A parte i dubbi sul nome, quel che è molto probabile è che si tratti del classico castrum longobardo di fondazione alto-medievale, rientrante nella rete di circa 60 fortilizi di cui Tuscania disponeva poi intorno all’anno mille. L’aspetto attuale del castello, a pianta irregolare con porzione semicircolare, sembra tuttavia il risultato di successivi rimaneggiamenti, che dal punto di vista architettonico lo accomunano a certe soluzioni di tipo tuscanese, databili fra il XII e il XIII secolo. All’interno, alti e massicci spezzoni di mura lasciano immaginare che vi fosse un possente e panoramico maschio centrale, mentre nulla rimane degli altri edifici. Meglio conservate le mura perimetrali, dalle quali spicca lo splendido torrione affianco alla porta d’accesso, che è l’elemento più caratteristico di Castel Cardinale. L’ampiezza dei volumi ricostruibili ipoteticamente osservando gli avanzi dei vani interni fa credere che il castello in un determinato periodo avesse anche una funzione residenziale forse di tipo addirittura signorile. Quanto infine all’abbandono, potremmo ragionevolmente datarlo ai primi decenni del XV secolo, sia perché non vi sono tracce di modifiche successive, sia per motivi storici, in quanto è ben noto come la Tuscia in epoca rinascimentale vide concentrarsi lo sviluppo architettonico soprattutto nei borghi e nelle città, ove sorsero ville e palazzi sontuosi (Viterbo, Bomarzo, Caprarola, Bagnaia, Vignanello, ecc.) oppure vennero riadattati i castelli già esistenti alle nuove tecniche belliche (Soriano, Gallese, Vejano, ecc.): viceversa, quasi tutti i fortilizi sparsi nelle campagne persero ogni utilità, e di conseguenza finirono presto per essere lasciati a se castel cardinale tuscaniastessi. Quanto alle fonti, sappiamo comunque che a cavallo fra gli anni Dieci e Venti del Quattrocento Castel Cardinale ancora esisteva e che era proprietà del Conte di Toscanella (l’odierna Tuscania) Angelo Broglio da Lavello: detto “Tartaglia” perché balbuziente, egli fu uno spregiudicato condottiero di ventura che seppe ritagliarsi un’estesa signoria fra la Maremma ed il Tevere, giungendo a conquistare anche Tarquinia, Sutri ed Acquapendente (ed anche Civitavecchia), sino a quando non cadde sotto lo sguardo malevolo del papa e degli stessi Sforza, da cui fu fatto arrestare e decapitare ad Aversa nell’ottobre del 1421.

 
L’impatto visivo straordinario offerto dalla perfetta integrazione fra le antiche rovine ed il paesaggio agreste e naturale fa di Castel Cardinale un luogo non soltanto di profonda suggestione ma anche di enormi potenzialità turistiche: allo stato attuale, però, la mancanza totale di indicazioni stradali e di una cartellonistica didattica sono il segno di una mancata volontà di valorizzare il monumento in tal senso. Eppure, proprio tale solitudine permette ai pochi visitatori di immergersi in un’atmosfera “sospesa” e vagamente malinconica, ove il caos e le sciatterie del mondo contemporaneo appaiono, almeno per un po’, finalmente lontane ed aliene.

MUSARNA

La città etrusca VIII sec. A.C. (e poi etrusco-romana di Musarna III e IV sec. aC), ha una storia particolare. Scoperta nel XIX secolo, venne poi scavata a partire dagli anni '80 dalla Scuola Francese di Roma e da Università americane.

Gli scavi, continuati sino alla soglia del XXI secolo, hanno dato ottimi frutti, come dimostrano gli oggetti rinvenuti e ospitati nel museo archeologico di Viterbo (ma non solo). La città era piccola (4 ettari), ma perfettamente organizzata, con un ottimo sistema di smaltimento delle acque e, naturalmente, un efficiente modulo difensivo che prevedeva anche imponenti murature sul lato meno difeso dalla conformazione del pianoro (cioè quello opposto rispetto alla valle del torrente Leia). Tra i molti rinvenimenti, anche una notevole necropoli, con tombe ricchissime di sarcofagi in nenfro e suppellettili: grazie ad alcune iscrizioni sappiamo che i committenti furono i membri della famiglia Alethnas. Tutto bello e perfetto dunque? Purtroppo no. Terminati gli scavi, il sito venne abbandonato e addirittura utilizzato per creare la discarica di Viterbo ( 2 !!!), come dimostrano gli innumerevoli rifiuti che si rinvengono nei campi coltivati dei dintorni. Le tombe sono state invase dai rovi. L'idea è quella di un voluto degrado, nonostante l'importanza storica, archeologica e paesaggistica di questo sito straordinario.

(2) Come a dire: un'altra nostra occasione perduta... per poter smaltire i rifiuti, mentre io consiglierei, alla regia, la Località di Monna Felicita in Civitavecchia!!!!

 

  1. – Aggiungo che una quindicina di sarcofagi della lucumonia, ed altrettante stipi votive,  sono partiti per l’America (Filadelfia) e per la Francia, avendo, come  già detto,  dette scuole partecipato gratuitamente allo scavo del sito.

Provaci tu a portar via un pezzetto di vaso etrusco ….

 

Detti reperti, in Filadelfia, sono stati posti in un sottoscala quasi abbandonati, forse perché non interessano nessuno! Quelli volati in Francia fanno bella mostra di sé in un museo transalpino, ove di antico c’è solo il nome e , di altre cose di antico interessanti, … un bel niente, per questo lo hanno cercato di arredare ed arricchire, perché no!  con reperti nobili della vicina e stupida nazione!!!

 

Sulla lastra alta tombale di un sarcofago (in nenfro) sono rappresentati, in scultura, coniugi distesi ed affiancati in un ultimo gesto d’amore, in altri il defunto in un momento felice della sua vita terrena.

 

  •  

 

 

Queste note sono tratte da vari studi, di altrettanti maniaci ed amanti del popolo etrusco, proprio come me, aggiustate ed opportunamente corredate, qua e là, da considerazioni personali. Non dispongo di utili rifermenti bibliografici, utili per poter elogiare e risalire ai reali redattori, di cui al 90% condivido i pensieri!

 

 

Ciao Camminatore, ciao … Ivano  13 settembre 2022

 

 




DATA: 13 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CASTEL CARDINALE E MUSARNA

DOMENICA

2 OTTOBRE 2022

 

Note Logistiche solite, ribadite sul sito, ritrovo ed altro.

 

Camminatori salve,

                                             la seconda escursione del periodo, proposta per il Gruppo … una visita a Castel Cardinale, di cui vi trascrivo di seguito ciò che ho scritto e raccolto in merito alcuni anni fa, dalla scarsa letteratura, sul luogo. Questi si trova nell’esteso territorio della cittadina di Tuscania, cui “non le pende un capello” tale, per poter essere considerata una delle più belle ed affascinanti città d’Italia.

Prossimo al Castello, il sito di Musarna, una straordinaria lucumonia etrusca che ha subìto non solo una sorta di voluta “damnatio memoriae”…, perché le restano soltanto, “a vista”, una teoria di belle ed enormi tombe monumentali a facciata di cui, una, eccezionale, appartenuta alla Famiglia etrusca degli Alethnas. Aperta in un relativo recente passato, e risotterrata dopo criminali sottrazioni estere, le cui vicende successive allo scavo, parlano spudoratamente di spartizioni di sarcofagi e stipi votive, che mi hanno letteralmente indisposto!

 

CASTEL CARDINALE

Sperduto nel solenne paesaggio dell’entroterra della Maremma Laziale, Castel Cardinale è noto agli agricoltori della zona anche con il nome di “Castello del Marchese”, poiché ricadente in una vecchia tenuta nobiliare, oggi divenuta una grande azienda zootecnica, che assieme alla limitrofa tenuta di Respampani fa di questo angolo di Tuscia una delle aree più importanti del Centro Italia nell’allevamento brado e semibrado di bovini. Il castello si eleva a protezione di un piccolo fosso che corre quasi parallelo alla Strada Chirichea, la lunga sterrata che collega la Via Tuscanese e la Via Vetrallese sfiorando le rovine di Castel di Salce. La peculiarità di Castel Cardinale è tuttavia il fatto di non essere stato edificato sull’orlo di una rupe, come la maggior parte degli altri fortilizi della zona – quali ad esempio il vicino Castel d’Asso (v.) o il più distante Castello di San Giovenale (v.) -, bensì sulla sommità di una collinetta, che seppur ripida non offriva certo la protezione di un burrone. Misteriose e solitarie, le rovine di Castel Cardinale, in blocchi di tufo bruno su base arenacea, colpiscono immediatamente il visitatore sensibile per la loro bellezza enigmatica, conferitagli sia dalla posizione insolita dell’incastellamento sia dalle pittoresche forme architettoniche e dalla particolare situazione ambientale: il colle ove esse si stagliano, coronato da alti pini, si mostra circondato da verdi prati a loro volta bordati dai vasti boschi che avvolgono i fossi.

Castel Cardinale uno dei “manieri perduti” più curiosi,  affascinanti e “segreti, suscitano sensazioni misteriose e proprie dell’ignoto, oltre modo avvalorate dalle pressoché inesistenti fonti  documentarie, che ci costringono a fare mere supposizioni sulla sua storia.


La collina ove sorge l’edificio, con le sue grotticelle, lascia pensare ad un sito di origine etrusca (o addirittura villanoviana), e del resto in tutta la campagna circostante si vedono cavità più o meno ampie, oggi utilizzate come ripostigli o fienili. Il toponimo “cardinale” potrebbe invece lasciar pensare alla sua appartenenza ad una famiglia con un esponente di rango, oppure a quell’Egidio Albornoz che tanto peso ebbe nelle vicende trecentesche di Tuscania. A parte i dubbi sul nome, quel che è molto probabile è che si tratti del classico castrum longobardo di fondazione alto-medievale, rientrante nella rete di circa 60 fortilizi di cui Tuscania disponeva poi intorno all’anno mille. L’aspetto attuale del castello, a pianta irregolare con porzione semicircolare, sembra tuttavia il risultato di successivi rimaneggiamenti, che dal punto di vista architettonico lo accomunano a certe soluzioni di tipo tuscanese, databili fra il XII e il XIII secolo. All’interno, alti e massicci spezzoni di mura lasciano immaginare che vi fosse un possente e panoramico maschio centrale, mentre nulla rimane degli altri edifici. Meglio conservate le mura perimetrali, dalle quali spicca lo splendido torrione affianco alla porta d’accesso, che è l’elemento più caratteristico di Castel Cardinale. L’ampiezza dei volumi ricostruibili ipoteticamente osservando gli avanzi dei vani interni fa credere che il castello in un determinato periodo avesse anche una funzione residenziale forse di tipo addirittura signorile. Quanto infine all’abbandono, potremmo ragionevolmente datarlo ai primi decenni del XV secolo, sia perché non vi sono tracce di modifiche successive, sia per motivi storici, in quanto è ben noto come la Tuscia in epoca rinascimentale vide concentrarsi lo sviluppo architettonico soprattutto nei borghi e nelle città, ove sorsero ville e palazzi sontuosi (Viterbo, Bomarzo, Caprarola, Bagnaia, Vignanello, ecc.) oppure vennero riadattati i castelli già esistenti alle nuove tecniche belliche (Soriano, Gallese, Vejano, ecc.): viceversa, quasi tutti i fortilizi sparsi nelle campagne persero ogni utilità, e di conseguenza finirono presto per essere lasciati a se castel cardinale tuscaniastessi. Quanto alle fonti, sappiamo comunque che a cavallo fra gli anni Dieci e Venti del Quattrocento Castel Cardinale ancora esisteva e che era proprietà del Conte di Toscanella (l’odierna Tuscania) Angelo Broglio da Lavello: detto “Tartaglia” perché balbuziente, egli fu uno spregiudicato condottiero di ventura che seppe ritagliarsi un’estesa signoria fra la Maremma ed il Tevere, giungendo a conquistare anche Tarquinia, Sutri ed Acquapendente (ed anche Civitavecchia), sino a quando non cadde sotto lo sguardo malevolo del papa e degli stessi Sforza, da cui fu fatto arrestare e decapitare ad Aversa nell’ottobre del 1421.

 
L’impatto visivo straordinario offerto dalla perfetta integrazione fra le antiche rovine ed il paesaggio agreste e naturale fa di Castel Cardinale un luogo non soltanto di profonda suggestione ma anche di enormi potenzialità turistiche: allo stato attuale, però, la mancanza totale di indicazioni stradali e di una cartellonistica didattica sono il segno di una mancata volontà di valorizzare il monumento in tal senso. Eppure, proprio tale solitudine permette ai pochi visitatori di immergersi in un’atmosfera “sospesa” e vagamente malinconica, ove il caos e le sciatterie del mondo contemporaneo appaiono, almeno per un po’, finalmente lontane ed aliene.

MUSARNA

La città etrusca VIII sec. A.C. (e poi etrusco-romana di Musarna III e IV sec. aC), ha una storia particolare. Scoperta nel XIX secolo, venne poi scavata a partire dagli anni '80 dalla Scuola Francese di Roma e da Università americane.

Gli scavi, continuati sino alla soglia del XXI secolo, hanno dato ottimi frutti, come dimostrano gli oggetti rinvenuti e ospitati nel museo archeologico di Viterbo (ma non solo). La città era piccola (4 ettari), ma perfettamente organizzata, con un ottimo sistema di smaltimento delle acque e, naturalmente, un efficiente modulo difensivo che prevedeva anche imponenti murature sul lato meno difeso dalla conformazione del pianoro (cioè quello opposto rispetto alla valle del torrente Leia). Tra i molti rinvenimenti, anche una notevole necropoli, con tombe ricchissime di sarcofagi in nenfro e suppellettili: grazie ad alcune iscrizioni sappiamo che i committenti furono i membri della famiglia Alethnas. Tutto bello e perfetto dunque? Purtroppo no. Terminati gli scavi, il sito venne abbandonato e addirittura utilizzato per creare la discarica di Viterbo ( 2 !!!), come dimostrano gli innumerevoli rifiuti che si rinvengono nei campi coltivati dei dintorni. Le tombe sono state invase dai rovi. L'idea è quella di un voluto degrado, nonostante l'importanza storica, archeologica e paesaggistica di questo sito straordinario.

(2) Come a dire: un'altra nostra occasione perduta... per poter smaltire i rifiuti, mentre io consiglierei, alla regia, la Località di Monna Felicita in Civitavecchia!!!!

 

  1. – Aggiungo che una quindicina di sarcofagi della lucumonia, ed altrettante stipi votive,  sono partiti per l’America (Filadelfia) e per la Francia, avendo, come  già detto,  dette scuole partecipato gratuitamente allo scavo del sito.

Provaci tu a portar via un pezzetto di vaso etrusco ….

 

Detti reperti, in Filadelfia, sono stati posti in un sottoscala quasi abbandonati, forse perché non interessano nessuno! Quelli volati in Francia fanno bella mostra di sé in un museo transalpino, ove di antico c’è solo il nome e , di altre cose di antico interessanti, … un bel niente, per questo lo hanno cercato di arredare ed arricchire, perché no!  con reperti nobili della vicina e stupida nazione!!!

 

Sulla lastra alta tombale di un sarcofago (in nenfro) sono rappresentati, in scultura, coniugi distesi ed affiancati in un ultimo gesto d’amore, in altri il defunto in un momento felice della sua vita terrena.

 

  •  

 

 

Queste note sono tratte da vari studi, di altrettanti maniaci ed amanti del popolo etrusco, proprio come me, aggiustate ed opportunamente corredate, qua e là, da considerazioni personali. Non dispongo di utili rifermenti bibliografici, utili per poter elogiare e risalire ai reali redattori, di cui al 90% condivido i pensieri!

 

 

Ciao Camminatore, ciao … Ivano  13 settembre 2022

 

 




DATA: 13 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CASTEL CARDINALE E MUSARNA

DOMENICA

2 OTTOBRE 2022

 

Note Logistiche solite, ribadite sul sito, ritrovo ed altro.

 

Camminatori salve,

                                             la seconda escursione del periodo, proposta per il Gruppo … una visita a Castel Cardinale, di cui vi trascrivo di seguito ciò che ho scritto e raccolto in merito alcuni anni fa, dalla scarsa letteratura, sul luogo. Questi si trova nell’esteso territorio della cittadina di Tuscania, cui “non le pende un capello” tale, per poter essere considerata una delle più belle ed affascinanti città d’Italia.

Prossimo al Castello, il sito di Musarna, una straordinaria lucumonia etrusca che ha subìto non solo una sorta di voluta “damnatio memoriae”…, perché le restano soltanto, “a vista”, una teoria di belle ed enormi tombe monumentali a facciata di cui, una, eccezionale, appartenuta alla Famiglia etrusca degli Alethnas. Aperta in un relativo recente passato, e risotterrata dopo criminali sottrazioni estere, le cui vicende successive allo scavo, parlano spudoratamente di spartizioni di sarcofagi e stipi votive, che mi hanno letteralmente indisposto!

 

CASTEL CARDINALE

Sperduto nel solenne paesaggio dell’entroterra della Maremma Laziale, Castel Cardinale è noto agli agricoltori della zona anche con il nome di “Castello del Marchese”, poiché ricadente in una vecchia tenuta nobiliare, oggi divenuta una grande azienda zootecnica, che assieme alla limitrofa tenuta di Respampani fa di questo angolo di Tuscia una delle aree più importanti del Centro Italia nell’allevamento brado e semibrado di bovini. Il castello si eleva a protezione di un piccolo fosso che corre quasi parallelo alla Strada Chirichea, la lunga sterrata che collega la Via Tuscanese e la Via Vetrallese sfiorando le rovine di Castel di Salce. La peculiarità di Castel Cardinale è tuttavia il fatto di non essere stato edificato sull’orlo di una rupe, come la maggior parte degli altri fortilizi della zona – quali ad esempio il vicino Castel d’Asso (v.) o il più distante Castello di San Giovenale (v.) -, bensì sulla sommità di una collinetta, che seppur ripida non offriva certo la protezione di un burrone. Misteriose e solitarie, le rovine di Castel Cardinale, in blocchi di tufo bruno su base arenacea, colpiscono immediatamente il visitatore sensibile per la loro bellezza enigmatica, conferitagli sia dalla posizione insolita dell’incastellamento sia dalle pittoresche forme architettoniche e dalla particolare situazione ambientale: il colle ove esse si stagliano, coronato da alti pini, si mostra circondato da verdi prati a loro volta bordati dai vasti boschi che avvolgono i fossi.

Castel Cardinale uno dei “manieri perduti” più curiosi,  affascinanti e “segreti, suscitano sensazioni misteriose e proprie dell’ignoto, oltre modo avvalorate dalle pressoché inesistenti fonti  documentarie, che ci costringono a fare mere supposizioni sulla sua storia.


La collina ove sorge l’edificio, con le sue grotticelle, lascia pensare ad un sito di origine etrusca (o addirittura villanoviana), e del resto in tutta la campagna circostante si vedono cavità più o meno ampie, oggi utilizzate come ripostigli o fienili. Il toponimo “cardinale” potrebbe invece lasciar pensare alla sua appartenenza ad una famiglia con un esponente di rango, oppure a quell’Egidio Albornoz che tanto peso ebbe nelle vicende trecentesche di Tuscania. A parte i dubbi sul nome, quel che è molto probabile è che si tratti del classico castrum longobardo di fondazione alto-medievale, rientrante nella rete di circa 60 fortilizi di cui Tuscania disponeva poi intorno all’anno mille. L’aspetto attuale del castello, a pianta irregolare con porzione semicircolare, sembra tuttavia il risultato di successivi rimaneggiamenti, che dal punto di vista architettonico lo accomunano a certe soluzioni di tipo tuscanese, databili fra il XII e il XIII secolo. All’interno, alti e massicci spezzoni di mura lasciano immaginare che vi fosse un possente e panoramico maschio centrale, mentre nulla rimane degli altri edifici. Meglio conservate le mura perimetrali, dalle quali spicca lo splendido torrione affianco alla porta d’accesso, che è l’elemento più caratteristico di Castel Cardinale. L’ampiezza dei volumi ricostruibili ipoteticamente osservando gli avanzi dei vani interni fa credere che il castello in un determinato periodo avesse anche una funzione residenziale forse di tipo addirittura signorile. Quanto infine all’abbandono, potremmo ragionevolmente datarlo ai primi decenni del XV secolo, sia perché non vi sono tracce di modifiche successive, sia per motivi storici, in quanto è ben noto come la Tuscia in epoca rinascimentale vide concentrarsi lo sviluppo architettonico soprattutto nei borghi e nelle città, ove sorsero ville e palazzi sontuosi (Viterbo, Bomarzo, Caprarola, Bagnaia, Vignanello, ecc.) oppure vennero riadattati i castelli già esistenti alle nuove tecniche belliche (Soriano, Gallese, Vejano, ecc.): viceversa, quasi tutti i fortilizi sparsi nelle campagne persero ogni utilità, e di conseguenza finirono presto per essere lasciati a se castel cardinale tuscaniastessi. Quanto alle fonti, sappiamo comunque che a cavallo fra gli anni Dieci e Venti del Quattrocento Castel Cardinale ancora esisteva e che era proprietà del Conte di Toscanella (l’odierna Tuscania) Angelo Broglio da Lavello: detto “Tartaglia” perché balbuziente, egli fu uno spregiudicato condottiero di ventura che seppe ritagliarsi un’estesa signoria fra la Maremma ed il Tevere, giungendo a conquistare anche Tarquinia, Sutri ed Acquapendente (ed anche Civitavecchia), sino a quando non cadde sotto lo sguardo malevolo del papa e degli stessi Sforza, da cui fu fatto arrestare e decapitare ad Aversa nell’ottobre del 1421.

 
L’impatto visivo straordinario offerto dalla perfetta integrazione fra le antiche rovine ed il paesaggio agreste e naturale fa di Castel Cardinale un luogo non soltanto di profonda suggestione ma anche di enormi potenzialità turistiche: allo stato attuale, però, la mancanza totale di indicazioni stradali e di una cartellonistica didattica sono il segno di una mancata volontà di valorizzare il monumento in tal senso. Eppure, proprio tale solitudine permette ai pochi visitatori di immergersi in un’atmosfera “sospesa” e vagamente malinconica, ove il caos e le sciatterie del mondo contemporaneo appaiono, almeno per un po’, finalmente lontane ed aliene.

MUSARNA

La città etrusca VIII sec. A.C. (e poi etrusco-romana di Musarna III e IV sec. aC), ha una storia particolare. Scoperta nel XIX secolo, venne poi scavata a partire dagli anni '80 dalla Scuola Francese di Roma e da Università americane.

Gli scavi, continuati sino alla soglia del XXI secolo, hanno dato ottimi frutti, come dimostrano gli oggetti rinvenuti e ospitati nel museo archeologico di Viterbo (ma non solo). La città era piccola (4 ettari), ma perfettamente organizzata, con un ottimo sistema di smaltimento delle acque e, naturalmente, un efficiente modulo difensivo che prevedeva anche imponenti murature sul lato meno difeso dalla conformazione del pianoro (cioè quello opposto rispetto alla valle del torrente Leia). Tra i molti rinvenimenti, anche una notevole necropoli, con tombe ricchissime di sarcofagi in nenfro e suppellettili: grazie ad alcune iscrizioni sappiamo che i committenti furono i membri della famiglia Alethnas. Tutto bello e perfetto dunque? Purtroppo no. Terminati gli scavi, il sito venne abbandonato e addirittura utilizzato per creare la discarica di Viterbo ( 2 !!!), come dimostrano gli innumerevoli rifiuti che si rinvengono nei campi coltivati dei dintorni. Le tombe sono state invase dai rovi. L'idea è quella di un voluto degrado, nonostante l'importanza storica, archeologica e paesaggistica di questo sito straordinario.

(2) Come a dire: un'altra nostra occasione perduta... per poter smaltire i rifiuti, mentre io consiglierei, alla regia, la Località di Monna Felicita in Civitavecchia!!!!

 

  1. – Aggiungo che una quindicina di sarcofagi della lucumonia, ed altrettante stipi votive,  sono partiti per l’America (Filadelfia) e per la Francia, avendo, come  già detto,  dette scuole partecipato gratuitamente allo scavo del sito.

Provaci tu a portar via un pezzetto di vaso etrusco ….

 

Detti reperti, in Filadelfia, sono stati posti in un sottoscala quasi abbandonati, forse perché non interessano nessuno! Quelli volati in Francia fanno bella mostra di sé in un museo transalpino, ove di antico c’è solo il nome e , di altre cose di antico interessanti, … un bel niente, per questo lo hanno cercato di arredare ed arricchire, perché no!  con reperti nobili della vicina e stupida nazione!!!

 

Sulla lastra alta tombale di un sarcofago (in nenfro) sono rappresentati, in scultura, coniugi distesi ed affiancati in un ultimo gesto d’amore, in altri il defunto in un momento felice della sua vita terrena.

 

  •  

 

 

Queste note sono tratte da vari studi, di altrettanti maniaci ed amanti del popolo etrusco, proprio come me, aggiustate ed opportunamente corredate, qua e là, da considerazioni personali. Non dispongo di utili rifermenti bibliografici, utili per poter elogiare e risalire ai reali redattori, di cui al 90% condivido i pensieri!

 

 

Ciao Camminatore, ciao … Ivano  13 settembre 2022

 

 




DATA: 13 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CASTEL CARDINALE E MUSARNA

DOMENICA

2 OTTOBRE 2022

 

Note Logistiche solite, ribadite sul sito, ritrovo ed altro.

 

Camminatori salve,

                                             la seconda escursione del periodo, proposta per il Gruppo … una visita a Castel Cardinale, di cui vi trascrivo di seguito ciò che ho scritto e raccolto in merito alcuni anni fa, dalla scarsa letteratura, sul luogo. Questi si trova nell’esteso territorio della cittadina di Tuscania, cui “non le pende un capello” tale, per poter essere considerata una delle più belle ed affascinanti città d’Italia.

Prossimo al Castello, il sito di Musarna, una straordinaria lucumonia etrusca che ha subìto non solo una sorta di voluta “damnatio memoriae”…, perché le restano soltanto, “a vista”, una teoria di belle ed enormi tombe monumentali a facciata di cui, una, eccezionale, appartenuta alla Famiglia etrusca degli Alethnas. Aperta in un relativo recente passato, e risotterrata dopo criminali sottrazioni estere, le cui vicende successive allo scavo, parlano spudoratamente di spartizioni di sarcofagi e stipi votive, che mi hanno letteralmente indisposto!

 

CASTEL CARDINALE

Sperduto nel solenne paesaggio dell’entroterra della Maremma Laziale, Castel Cardinale è noto agli agricoltori della zona anche con il nome di “Castello del Marchese”, poiché ricadente in una vecchia tenuta nobiliare, oggi divenuta una grande azienda zootecnica, che assieme alla limitrofa tenuta di Respampani fa di questo angolo di Tuscia una delle aree più importanti del Centro Italia nell’allevamento brado e semibrado di bovini. Il castello si eleva a protezione di un piccolo fosso che corre quasi parallelo alla Strada Chirichea, la lunga sterrata che collega la Via Tuscanese e la Via Vetrallese sfiorando le rovine di Castel di Salce. La peculiarità di Castel Cardinale è tuttavia il fatto di non essere stato edificato sull’orlo di una rupe, come la maggior parte degli altri fortilizi della zona – quali ad esempio il vicino Castel d’Asso (v.) o il più distante Castello di San Giovenale (v.) -, bensì sulla sommità di una collinetta, che seppur ripida non offriva certo la protezione di un burrone. Misteriose e solitarie, le rovine di Castel Cardinale, in blocchi di tufo bruno su base arenacea, colpiscono immediatamente il visitatore sensibile per la loro bellezza enigmatica, conferitagli sia dalla posizione insolita dell’incastellamento sia dalle pittoresche forme architettoniche e dalla particolare situazione ambientale: il colle ove esse si stagliano, coronato da alti pini, si mostra circondato da verdi prati a loro volta bordati dai vasti boschi che avvolgono i fossi.

Castel Cardinale uno dei “manieri perduti” più curiosi,  affascinanti e “segreti, suscitano sensazioni misteriose e proprie dell’ignoto, oltre modo avvalorate dalle pressoché inesistenti fonti  documentarie, che ci costringono a fare mere supposizioni sulla sua storia.


La collina ove sorge l’edificio, con le sue grotticelle, lascia pensare ad un sito di origine etrusca (o addirittura villanoviana), e del resto in tutta la campagna circostante si vedono cavità più o meno ampie, oggi utilizzate come ripostigli o fienili. Il toponimo “cardinale” potrebbe invece lasciar pensare alla sua appartenenza ad una famiglia con un esponente di rango, oppure a quell’Egidio Albornoz che tanto peso ebbe nelle vicende trecentesche di Tuscania. A parte i dubbi sul nome, quel che è molto probabile è che si tratti del classico castrum longobardo di fondazione alto-medievale, rientrante nella rete di circa 60 fortilizi di cui Tuscania disponeva poi intorno all’anno mille. L’aspetto attuale del castello, a pianta irregolare con porzione semicircolare, sembra tuttavia il risultato di successivi rimaneggiamenti, che dal punto di vista architettonico lo accomunano a certe soluzioni di tipo tuscanese, databili fra il XII e il XIII secolo. All’interno, alti e massicci spezzoni di mura lasciano immaginare che vi fosse un possente e panoramico maschio centrale, mentre nulla rimane degli altri edifici. Meglio conservate le mura perimetrali, dalle quali spicca lo splendido torrione affianco alla porta d’accesso, che è l’elemento più caratteristico di Castel Cardinale. L’ampiezza dei volumi ricostruibili ipoteticamente osservando gli avanzi dei vani interni fa credere che il castello in un determinato periodo avesse anche una funzione residenziale forse di tipo addirittura signorile. Quanto infine all’abbandono, potremmo ragionevolmente datarlo ai primi decenni del XV secolo, sia perché non vi sono tracce di modifiche successive, sia per motivi storici, in quanto è ben noto come la Tuscia in epoca rinascimentale vide concentrarsi lo sviluppo architettonico soprattutto nei borghi e nelle città, ove sorsero ville e palazzi sontuosi (Viterbo, Bomarzo, Caprarola, Bagnaia, Vignanello, ecc.) oppure vennero riadattati i castelli già esistenti alle nuove tecniche belliche (Soriano, Gallese, Vejano, ecc.): viceversa, quasi tutti i fortilizi sparsi nelle campagne persero ogni utilità, e di conseguenza finirono presto per essere lasciati a se castel cardinale tuscaniastessi. Quanto alle fonti, sappiamo comunque che a cavallo fra gli anni Dieci e Venti del Quattrocento Castel Cardinale ancora esisteva e che era proprietà del Conte di Toscanella (l’odierna Tuscania) Angelo Broglio da Lavello: detto “Tartaglia” perché balbuziente, egli fu uno spregiudicato condottiero di ventura che seppe ritagliarsi un’estesa signoria fra la Maremma ed il Tevere, giungendo a conquistare anche Tarquinia, Sutri ed Acquapendente (ed anche Civitavecchia), sino a quando non cadde sotto lo sguardo malevolo del papa e degli stessi Sforza, da cui fu fatto arrestare e decapitare ad Aversa nell’ottobre del 1421.

 
L’impatto visivo straordinario offerto dalla perfetta integrazione fra le antiche rovine ed il paesaggio agreste e naturale fa di Castel Cardinale un luogo non soltanto di profonda suggestione ma anche di enormi potenzialità turistiche: allo stato attuale, però, la mancanza totale di indicazioni stradali e di una cartellonistica didattica sono il segno di una mancata volontà di valorizzare il monumento in tal senso. Eppure, proprio tale solitudine permette ai pochi visitatori di immergersi in un’atmosfera “sospesa” e vagamente malinconica, ove il caos e le sciatterie del mondo contemporaneo appaiono, almeno per un po’, finalmente lontane ed aliene.

MUSARNA

La città etrusca VIII sec. A.C. (e poi etrusco-romana di Musarna III e IV sec. aC), ha una storia particolare. Scoperta nel XIX secolo, venne poi scavata a partire dagli anni '80 dalla Scuola Francese di Roma e da Università americane.

Gli scavi, continuati sino alla soglia del XXI secolo, hanno dato ottimi frutti, come dimostrano gli oggetti rinvenuti e ospitati nel museo archeologico di Viterbo (ma non solo). La città era piccola (4 ettari), ma perfettamente organizzata, con un ottimo sistema di smaltimento delle acque e, naturalmente, un efficiente modulo difensivo che prevedeva anche imponenti murature sul lato meno difeso dalla conformazione del pianoro (cioè quello opposto rispetto alla valle del torrente Leia). Tra i molti rinvenimenti, anche una notevole necropoli, con tombe ricchissime di sarcofagi in nenfro e suppellettili: grazie ad alcune iscrizioni sappiamo che i committenti furono i membri della famiglia Alethnas. Tutto bello e perfetto dunque? Purtroppo no. Terminati gli scavi, il sito venne abbandonato e addirittura utilizzato per creare la discarica di Viterbo ( 2 !!!), come dimostrano gli innumerevoli rifiuti che si rinvengono nei campi coltivati dei dintorni. Le tombe sono state invase dai rovi. L'idea è quella di un voluto degrado, nonostante l'importanza storica, archeologica e paesaggistica di questo sito straordinario.

(2) Come a dire: un'altra nostra occasione perduta... per poter smaltire i rifiuti, mentre io consiglierei, alla regia, la Località di Monna Felicita in Civitavecchia!!!!

 

  1. – Aggiungo che una quindicina di sarcofagi della lucumonia, ed altrettante stipi votive,  sono partiti per l’America (Filadelfia) e per la Francia, avendo, come  già detto,  dette scuole partecipato gratuitamente allo scavo del sito.

Provaci tu a portar via un pezzetto di vaso etrusco ….

 

Detti reperti, in Filadelfia, sono stati posti in un sottoscala quasi abbandonati, forse perché non interessano nessuno! Quelli volati in Francia fanno bella mostra di sé in un museo transalpino, ove di antico c’è solo il nome e , di altre cose di antico interessanti, … un bel niente, per questo lo hanno cercato di arredare ed arricchire, perché no!  con reperti nobili della vicina e stupida nazione!!!

 

Sulla lastra alta tombale di un sarcofago (in nenfro) sono rappresentati, in scultura, coniugi distesi ed affiancati in un ultimo gesto d’amore, in altri il defunto in un momento felice della sua vita terrena.

 

  •  

 

 

Queste note sono tratte da vari studi, di altrettanti maniaci ed amanti del popolo etrusco, proprio come me, aggiustate ed opportunamente corredate, qua e là, da considerazioni personali. Non dispongo di utili rifermenti bibliografici, utili per poter elogiare e risalire ai reali redattori, di cui al 90% condivido i pensieri!

 

 

Ciao Camminatore, ciao … Ivano  13 settembre 2022

 

 




DATA: 13 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CASTEL CARDINALE E MUSARNA

DOMENICA

2 OTTOBRE 2022

 

Note Logistiche solite, ribadite sul sito, ritrovo ed altro.

 

Camminatori salve,

                                             la seconda escursione del periodo, proposta per il Gruppo … una visita a Castel Cardinale, di cui vi trascrivo di seguito ciò che ho scritto e raccolto in merito alcuni anni fa, dalla scarsa letteratura, sul luogo. Questi si trova nell’esteso territorio della cittadina di Tuscania, cui “non le pende un capello” tale, per poter essere considerata una delle più belle ed affascinanti città d’Italia.

Prossimo al Castello, il sito di Musarna, una straordinaria lucumonia etrusca che ha subìto non solo una sorta di voluta “damnatio memoriae”…, perché le restano soltanto, “a vista”, una teoria di belle ed enormi tombe monumentali a facciata di cui, una, eccezionale, appartenuta alla Famiglia etrusca degli Alethnas. Aperta in un relativo recente passato, e risotterrata dopo criminali sottrazioni estere, le cui vicende successive allo scavo, parlano spudoratamente di spartizioni di sarcofagi e stipi votive, che mi hanno letteralmente indisposto!

 

CASTEL CARDINALE

Sperduto nel solenne paesaggio dell’entroterra della Maremma Laziale, Castel Cardinale è noto agli agricoltori della zona anche con il nome di “Castello del Marchese”, poiché ricadente in una vecchia tenuta nobiliare, oggi divenuta una grande azienda zootecnica, che assieme alla limitrofa tenuta di Respampani fa di questo angolo di Tuscia una delle aree più importanti del Centro Italia nell’allevamento brado e semibrado di bovini. Il castello si eleva a protezione di un piccolo fosso che corre quasi parallelo alla Strada Chirichea, la lunga sterrata che collega la Via Tuscanese e la Via Vetrallese sfiorando le rovine di Castel di Salce. La peculiarità di Castel Cardinale è tuttavia il fatto di non essere stato edificato sull’orlo di una rupe, come la maggior parte degli altri fortilizi della zona – quali ad esempio il vicino Castel d’Asso (v.) o il più distante Castello di San Giovenale (v.) -, bensì sulla sommità di una collinetta, che seppur ripida non offriva certo la protezione di un burrone. Misteriose e solitarie, le rovine di Castel Cardinale, in blocchi di tufo bruno su base arenacea, colpiscono immediatamente il visitatore sensibile per la loro bellezza enigmatica, conferitagli sia dalla posizione insolita dell’incastellamento sia dalle pittoresche forme architettoniche e dalla particolare situazione ambientale: il colle ove esse si stagliano, coronato da alti pini, si mostra circondato da verdi prati a loro volta bordati dai vasti boschi che avvolgono i fossi.

Castel Cardinale uno dei “manieri perduti” più curiosi,  affascinanti e “segreti, suscitano sensazioni misteriose e proprie dell’ignoto, oltre modo avvalorate dalle pressoché inesistenti fonti  documentarie, che ci costringono a fare mere supposizioni sulla sua storia.


La collina ove sorge l’edificio, con le sue grotticelle, lascia pensare ad un sito di origine etrusca (o addirittura villanoviana), e del resto in tutta la campagna circostante si vedono cavità più o meno ampie, oggi utilizzate come ripostigli o fienili. Il toponimo “cardinale” potrebbe invece lasciar pensare alla sua appartenenza ad una famiglia con un esponente di rango, oppure a quell’Egidio Albornoz che tanto peso ebbe nelle vicende trecentesche di Tuscania. A parte i dubbi sul nome, quel che è molto probabile è che si tratti del classico castrum longobardo di fondazione alto-medievale, rientrante nella rete di circa 60 fortilizi di cui Tuscania disponeva poi intorno all’anno mille. L’aspetto attuale del castello, a pianta irregolare con porzione semicircolare, sembra tuttavia il risultato di successivi rimaneggiamenti, che dal punto di vista architettonico lo accomunano a certe soluzioni di tipo tuscanese, databili fra il XII e il XIII secolo. All’interno, alti e massicci spezzoni di mura lasciano immaginare che vi fosse un possente e panoramico maschio centrale, mentre nulla rimane degli altri edifici. Meglio conservate le mura perimetrali, dalle quali spicca lo splendido torrione affianco alla porta d’accesso, che è l’elemento più caratteristico di Castel Cardinale. L’ampiezza dei volumi ricostruibili ipoteticamente osservando gli avanzi dei vani interni fa credere che il castello in un determinato periodo avesse anche una funzione residenziale forse di tipo addirittura signorile. Quanto infine all’abbandono, potremmo ragionevolmente datarlo ai primi decenni del XV secolo, sia perché non vi sono tracce di modifiche successive, sia per motivi storici, in quanto è ben noto come la Tuscia in epoca rinascimentale vide concentrarsi lo sviluppo architettonico soprattutto nei borghi e nelle città, ove sorsero ville e palazzi sontuosi (Viterbo, Bomarzo, Caprarola, Bagnaia, Vignanello, ecc.) oppure vennero riadattati i castelli già esistenti alle nuove tecniche belliche (Soriano, Gallese, Vejano, ecc.): viceversa, quasi tutti i fortilizi sparsi nelle campagne persero ogni utilità, e di conseguenza finirono presto per essere lasciati a se castel cardinale tuscaniastessi. Quanto alle fonti, sappiamo comunque che a cavallo fra gli anni Dieci e Venti del Quattrocento Castel Cardinale ancora esisteva e che era proprietà del Conte di Toscanella (l’odierna Tuscania) Angelo Broglio da Lavello: detto “Tartaglia” perché balbuziente, egli fu uno spregiudicato condottiero di ventura che seppe ritagliarsi un’estesa signoria fra la Maremma ed il Tevere, giungendo a conquistare anche Tarquinia, Sutri ed Acquapendente (ed anche Civitavecchia), sino a quando non cadde sotto lo sguardo malevolo del papa e degli stessi Sforza, da cui fu fatto arrestare e decapitare ad Aversa nell’ottobre del 1421.

 
L’impatto visivo straordinario offerto dalla perfetta integrazione fra le antiche rovine ed il paesaggio agreste e naturale fa di Castel Cardinale un luogo non soltanto di profonda suggestione ma anche di enormi potenzialità turistiche: allo stato attuale, però, la mancanza totale di indicazioni stradali e di una cartellonistica didattica sono il segno di una mancata volontà di valorizzare il monumento in tal senso. Eppure, proprio tale solitudine permette ai pochi visitatori di immergersi in un’atmosfera “sospesa” e vagamente malinconica, ove il caos e le sciatterie del mondo contemporaneo appaiono, almeno per un po’, finalmente lontane ed aliene.

MUSARNA

La città etrusca VIII sec. A.C. (e poi etrusco-romana di Musarna III e IV sec. aC), ha una storia particolare. Scoperta nel XIX secolo, venne poi scavata a partire dagli anni '80 dalla Scuola Francese di Roma e da Università americane.

Gli scavi, continuati sino alla soglia del XXI secolo, hanno dato ottimi frutti, come dimostrano gli oggetti rinvenuti e ospitati nel museo archeologico di Viterbo (ma non solo). La città era piccola (4 ettari), ma perfettamente organizzata, con un ottimo sistema di smaltimento delle acque e, naturalmente, un efficiente modulo difensivo che prevedeva anche imponenti murature sul lato meno difeso dalla conformazione del pianoro (cioè quello opposto rispetto alla valle del torrente Leia). Tra i molti rinvenimenti, anche una notevole necropoli, con tombe ricchissime di sarcofagi in nenfro e suppellettili: grazie ad alcune iscrizioni sappiamo che i committenti furono i membri della famiglia Alethnas. Tutto bello e perfetto dunque? Purtroppo no. Terminati gli scavi, il sito venne abbandonato e addirittura utilizzato per creare la discarica di Viterbo ( 2 !!!), come dimostrano gli innumerevoli rifiuti che si rinvengono nei campi coltivati dei dintorni. Le tombe sono state invase dai rovi. L'idea è quella di un voluto degrado, nonostante l'importanza storica, archeologica e paesaggistica di questo sito straordinario.

(2) Come a dire: un'altra nostra occasione perduta... per poter smaltire i rifiuti, mentre io consiglierei, alla regia, la Località di Monna Felicita in Civitavecchia!!!!

 

  1. – Aggiungo che una quindicina di sarcofagi della lucumonia, ed altrettante stipi votive,  sono partiti per l’America (Filadelfia) e per la Francia, avendo, come  già detto,  dette scuole partecipato gratuitamente allo scavo del sito.

Provaci tu a portar via un pezzetto di vaso etrusco ….

 

Detti reperti, in Filadelfia, sono stati posti in un sottoscala quasi abbandonati, forse perché non interessano nessuno! Quelli volati in Francia fanno bella mostra di sé in un museo transalpino, ove di antico c’è solo il nome e , di altre cose di antico interessanti, … un bel niente, per questo lo hanno cercato di arredare ed arricchire, perché no!  con reperti nobili della vicina e stupida nazione!!!

 

Sulla lastra alta tombale di un sarcofago (in nenfro) sono rappresentati, in scultura, coniugi distesi ed affiancati in un ultimo gesto d’amore, in altri il defunto in un momento felice della sua vita terrena.

 

  •  

 

 

Queste note sono tratte da vari studi, di altrettanti maniaci ed amanti del popolo etrusco, proprio come me, aggiustate ed opportunamente corredate, qua e là, da considerazioni personali. Non dispongo di utili rifermenti bibliografici, utili per poter elogiare e risalire ai reali redattori, di cui al 90% condivido i pensieri!

 

 

Ciao Camminatore, ciao … Ivano  13 settembre 2022

 

 




DATA: 13 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CASTEL CARDINALE E MUSARNA

DOMENICA

2 OTTOBRE 2022

 

Note Logistiche solite, ribadite sul sito, ritrovo ed altro.

 

Camminatori salve,

                                             la seconda escursione del periodo, proposta per il Gruppo … una visita a Castel Cardinale, di cui vi trascrivo di seguito ciò che ho scritto e raccolto in merito alcuni anni fa, dalla scarsa letteratura, sul luogo. Questi si trova nell’esteso territorio della cittadina di Tuscania, cui “non le pende un capello” tale, per poter essere considerata una delle più belle ed affascinanti città d’Italia.

Prossimo al Castello, il sito di Musarna, una straordinaria lucumonia etrusca che ha subìto non solo una sorta di voluta “damnatio memoriae”…, perché le restano soltanto, “a vista”, una teoria di belle ed enormi tombe monumentali a facciata di cui, una, eccezionale, appartenuta alla Famiglia etrusca degli Alethnas. Aperta in un relativo recente passato, e risotterrata dopo criminali sottrazioni estere, le cui vicende successive allo scavo, parlano spudoratamente di spartizioni di sarcofagi e stipi votive, che mi hanno letteralmente indisposto!

 

CASTEL CARDINALE

Sperduto nel solenne paesaggio dell’entroterra della Maremma Laziale, Castel Cardinale è noto agli agricoltori della zona anche con il nome di “Castello del Marchese”, poiché ricadente in una vecchia tenuta nobiliare, oggi divenuta una grande azienda zootecnica, che assieme alla limitrofa tenuta di Respampani fa di questo angolo di Tuscia una delle aree più importanti del Centro Italia nell’allevamento brado e semibrado di bovini. Il castello si eleva a protezione di un piccolo fosso che corre quasi parallelo alla Strada Chirichea, la lunga sterrata che collega la Via Tuscanese e la Via Vetrallese sfiorando le rovine di Castel di Salce. La peculiarità di Castel Cardinale è tuttavia il fatto di non essere stato edificato sull’orlo di una rupe, come la maggior parte degli altri fortilizi della zona – quali ad esempio il vicino Castel d’Asso (v.) o il più distante Castello di San Giovenale (v.) -, bensì sulla sommità di una collinetta, che seppur ripida non offriva certo la protezione di un burrone. Misteriose e solitarie, le rovine di Castel Cardinale, in blocchi di tufo bruno su base arenacea, colpiscono immediatamente il visitatore sensibile per la loro bellezza enigmatica, conferitagli sia dalla posizione insolita dell’incastellamento sia dalle pittoresche forme architettoniche e dalla particolare situazione ambientale: il colle ove esse si stagliano, coronato da alti pini, si mostra circondato da verdi prati a loro volta bordati dai vasti boschi che avvolgono i fossi.

Castel Cardinale uno dei “manieri perduti” più curiosi,  affascinanti e “segreti, suscitano sensazioni misteriose e proprie dell’ignoto, oltre modo avvalorate dalle pressoché inesistenti fonti  documentarie, che ci costringono a fare mere supposizioni sulla sua storia.


La collina ove sorge l’edificio, con le sue grotticelle, lascia pensare ad un sito di origine etrusca (o addirittura villanoviana), e del resto in tutta la campagna circostante si vedono cavità più o meno ampie, oggi utilizzate come ripostigli o fienili. Il toponimo “cardinale” potrebbe invece lasciar pensare alla sua appartenenza ad una famiglia con un esponente di rango, oppure a quell’Egidio Albornoz che tanto peso ebbe nelle vicende trecentesche di Tuscania. A parte i dubbi sul nome, quel che è molto probabile è che si tratti del classico castrum longobardo di fondazione alto-medievale, rientrante nella rete di circa 60 fortilizi di cui Tuscania disponeva poi intorno all’anno mille. L’aspetto attuale del castello, a pianta irregolare con porzione semicircolare, sembra tuttavia il risultato di successivi rimaneggiamenti, che dal punto di vista architettonico lo accomunano a certe soluzioni di tipo tuscanese, databili fra il XII e il XIII secolo. All’interno, alti e massicci spezzoni di mura lasciano immaginare che vi fosse un possente e panoramico maschio centrale, mentre nulla rimane degli altri edifici. Meglio conservate le mura perimetrali, dalle quali spicca lo splendido torrione affianco alla porta d’accesso, che è l’elemento più caratteristico di Castel Cardinale. L’ampiezza dei volumi ricostruibili ipoteticamente osservando gli avanzi dei vani interni fa credere che il castello in un determinato periodo avesse anche una funzione residenziale forse di tipo addirittura signorile. Quanto infine all’abbandono, potremmo ragionevolmente datarlo ai primi decenni del XV secolo, sia perché non vi sono tracce di modifiche successive, sia per motivi storici, in quanto è ben noto come la Tuscia in epoca rinascimentale vide concentrarsi lo sviluppo architettonico soprattutto nei borghi e nelle città, ove sorsero ville e palazzi sontuosi (Viterbo, Bomarzo, Caprarola, Bagnaia, Vignanello, ecc.) oppure vennero riadattati i castelli già esistenti alle nuove tecniche belliche (Soriano, Gallese, Vejano, ecc.): viceversa, quasi tutti i fortilizi sparsi nelle campagne persero ogni utilità, e di conseguenza finirono presto per essere lasciati a se castel cardinale tuscaniastessi. Quanto alle fonti, sappiamo comunque che a cavallo fra gli anni Dieci e Venti del Quattrocento Castel Cardinale ancora esisteva e che era proprietà del Conte di Toscanella (l’odierna Tuscania) Angelo Broglio da Lavello: detto “Tartaglia” perché balbuziente, egli fu uno spregiudicato condottiero di ventura che seppe ritagliarsi un’estesa signoria fra la Maremma ed il Tevere, giungendo a conquistare anche Tarquinia, Sutri ed Acquapendente (ed anche Civitavecchia), sino a quando non cadde sotto lo sguardo malevolo del papa e degli stessi Sforza, da cui fu fatto arrestare e decapitare ad Aversa nell’ottobre del 1421.

 
L’impatto visivo straordinario offerto dalla perfetta integrazione fra le antiche rovine ed il paesaggio agreste e naturale fa di Castel Cardinale un luogo non soltanto di profonda suggestione ma anche di enormi potenzialità turistiche: allo stato attuale, però, la mancanza totale di indicazioni stradali e di una cartellonistica didattica sono il segno di una mancata volontà di valorizzare il monumento in tal senso. Eppure, proprio tale solitudine permette ai pochi visitatori di immergersi in un’atmosfera “sospesa” e vagamente malinconica, ove il caos e le sciatterie del mondo contemporaneo appaiono, almeno per un po’, finalmente lontane ed aliene.

MUSARNA

La città etrusca VIII sec. A.C. (e poi etrusco-romana di Musarna III e IV sec. aC), ha una storia particolare. Scoperta nel XIX secolo, venne poi scavata a partire dagli anni '80 dalla Scuola Francese di Roma e da Università americane.

Gli scavi, continuati sino alla soglia del XXI secolo, hanno dato ottimi frutti, come dimostrano gli oggetti rinvenuti e ospitati nel museo archeologico di Viterbo (ma non solo). La città era piccola (4 ettari), ma perfettamente organizzata, con un ottimo sistema di smaltimento delle acque e, naturalmente, un efficiente modulo difensivo che prevedeva anche imponenti murature sul lato meno difeso dalla conformazione del pianoro (cioè quello opposto rispetto alla valle del torrente Leia). Tra i molti rinvenimenti, anche una notevole necropoli, con tombe ricchissime di sarcofagi in nenfro e suppellettili: grazie ad alcune iscrizioni sappiamo che i committenti furono i membri della famiglia Alethnas. Tutto bello e perfetto dunque? Purtroppo no. Terminati gli scavi, il sito venne abbandonato e addirittura utilizzato per creare la discarica di Viterbo ( 2 !!!), come dimostrano gli innumerevoli rifiuti che si rinvengono nei campi coltivati dei dintorni. Le tombe sono state invase dai rovi. L'idea è quella di un voluto degrado, nonostante l'importanza storica, archeologica e paesaggistica di questo sito straordinario.

(2) Come a dire: un'altra nostra occasione perduta... per poter smaltire i rifiuti, mentre io consiglierei, alla regia, la Località di Monna Felicita in Civitavecchia!!!!

 

  1. – Aggiungo che una quindicina di sarcofagi della lucumonia, ed altrettante stipi votive,  sono partiti per l’America (Filadelfia) e per la Francia, avendo, come  già detto,  dette scuole partecipato gratuitamente allo scavo del sito.

Provaci tu a portar via un pezzetto di vaso etrusco ….

 

Detti reperti, in Filadelfia, sono stati posti in un sottoscala quasi abbandonati, forse perché non interessano nessuno! Quelli volati in Francia fanno bella mostra di sé in un museo transalpino, ove di antico c’è solo il nome e , di altre cose di antico interessanti, … un bel niente, per questo lo hanno cercato di arredare ed arricchire, perché no!  con reperti nobili della vicina e stupida nazione!!!

 

Sulla lastra alta tombale di un sarcofago (in nenfro) sono rappresentati, in scultura, coniugi distesi ed affiancati in un ultimo gesto d’amore, in altri il defunto in un momento felice della sua vita terrena.

 

  •  

 

 

Queste note sono tratte da vari studi, di altrettanti maniaci ed amanti del popolo etrusco, proprio come me, aggiustate ed opportunamente corredate, qua e là, da considerazioni personali. Non dispongo di utili rifermenti bibliografici, utili per poter elogiare e risalire ai reali redattori, di cui al 90% condivido i pensieri!

 

 

Ciao Camminatore, ciao … Ivano  13 settembre 2022

 

 




DATA: 13 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CASTEL CARDINALE E MUSARNA

DOMENICA

2 OTTOBRE 2022

 

Note Logistiche solite, ribadite sul sito, ritrovo ed altro.

 

Camminatori salve,

                                             la seconda escursione del periodo, proposta per il Gruppo … una visita a Castel Cardinale, di cui vi trascrivo di seguito ciò che ho scritto e raccolto in merito alcuni anni fa, dalla scarsa letteratura, sul luogo. Questi si trova nell’esteso territorio della cittadina di Tuscania, cui “non le pende un capello” tale, per poter essere considerata una delle più belle ed affascinanti città d’Italia.

Prossimo al Castello, il sito di Musarna, una straordinaria lucumonia etrusca che ha subìto non solo una sorta di voluta “damnatio memoriae”…, perché le restano soltanto, “a vista”, una teoria di belle ed enormi tombe monumentali a facciata di cui, una, eccezionale, appartenuta alla Famiglia etrusca degli Alethnas. Aperta in un relativo recente passato, e risotterrata dopo criminali sottrazioni estere, le cui vicende successive allo scavo, parlano spudoratamente di spartizioni di sarcofagi e stipi votive, che mi hanno letteralmente indisposto!

 

CASTEL CARDINALE

Sperduto nel solenne paesaggio dell’entroterra della Maremma Laziale, Castel Cardinale è noto agli agricoltori della zona anche con il nome di “Castello del Marchese”, poiché ricadente in una vecchia tenuta nobiliare, oggi divenuta una grande azienda zootecnica, che assieme alla limitrofa tenuta di Respampani fa di questo angolo di Tuscia una delle aree più importanti del Centro Italia nell’allevamento brado e semibrado di bovini. Il castello si eleva a protezione di un piccolo fosso che corre quasi parallelo alla Strada Chirichea, la lunga sterrata che collega la Via Tuscanese e la Via Vetrallese sfiorando le rovine di Castel di Salce. La peculiarità di Castel Cardinale è tuttavia il fatto di non essere stato edificato sull’orlo di una rupe, come la maggior parte degli altri fortilizi della zona – quali ad esempio il vicino Castel d’Asso (v.) o il più distante Castello di San Giovenale (v.) -, bensì sulla sommità di una collinetta, che seppur ripida non offriva certo la protezione di un burrone. Misteriose e solitarie, le rovine di Castel Cardinale, in blocchi di tufo bruno su base arenacea, colpiscono immediatamente il visitatore sensibile per la loro bellezza enigmatica, conferitagli sia dalla posizione insolita dell’incastellamento sia dalle pittoresche forme architettoniche e dalla particolare situazione ambientale: il colle ove esse si stagliano, coronato da alti pini, si mostra circondato da verdi prati a loro volta bordati dai vasti boschi che avvolgono i fossi.

Castel Cardinale uno dei “manieri perduti” più curiosi,  affascinanti e “segreti, suscitano sensazioni misteriose e proprie dell’ignoto, oltre modo avvalorate dalle pressoché inesistenti fonti  documentarie, che ci costringono a fare mere supposizioni sulla sua storia.


La collina ove sorge l’edificio, con le sue grotticelle, lascia pensare ad un sito di origine etrusca (o addirittura villanoviana), e del resto in tutta la campagna circostante si vedono cavità più o meno ampie, oggi utilizzate come ripostigli o fienili. Il toponimo “cardinale” potrebbe invece lasciar pensare alla sua appartenenza ad una famiglia con un esponente di rango, oppure a quell’Egidio Albornoz che tanto peso ebbe nelle vicende trecentesche di Tuscania. A parte i dubbi sul nome, quel che è molto probabile è che si tratti del classico castrum longobardo di fondazione alto-medievale, rientrante nella rete di circa 60 fortilizi di cui Tuscania disponeva poi intorno all’anno mille. L’aspetto attuale del castello, a pianta irregolare con porzione semicircolare, sembra tuttavia il risultato di successivi rimaneggiamenti, che dal punto di vista architettonico lo accomunano a certe soluzioni di tipo tuscanese, databili fra il XII e il XIII secolo. All’interno, alti e massicci spezzoni di mura lasciano immaginare che vi fosse un possente e panoramico maschio centrale, mentre nulla rimane degli altri edifici. Meglio conservate le mura perimetrali, dalle quali spicca lo splendido torrione affianco alla porta d’accesso, che è l’elemento più caratteristico di Castel Cardinale. L’ampiezza dei volumi ricostruibili ipoteticamente osservando gli avanzi dei vani interni fa credere che il castello in un determinato periodo avesse anche una funzione residenziale forse di tipo addirittura signorile. Quanto infine all’abbandono, potremmo ragionevolmente datarlo ai primi decenni del XV secolo, sia perché non vi sono tracce di modifiche successive, sia per motivi storici, in quanto è ben noto come la Tuscia in epoca rinascimentale vide concentrarsi lo sviluppo architettonico soprattutto nei borghi e nelle città, ove sorsero ville e palazzi sontuosi (Viterbo, Bomarzo, Caprarola, Bagnaia, Vignanello, ecc.) oppure vennero riadattati i castelli già esistenti alle nuove tecniche belliche (Soriano, Gallese, Vejano, ecc.): viceversa, quasi tutti i fortilizi sparsi nelle campagne persero ogni utilità, e di conseguenza finirono presto per essere lasciati a se castel cardinale tuscaniastessi. Quanto alle fonti, sappiamo comunque che a cavallo fra gli anni Dieci e Venti del Quattrocento Castel Cardinale ancora esisteva e che era proprietà del Conte di Toscanella (l’odierna Tuscania) Angelo Broglio da Lavello: detto “Tartaglia” perché balbuziente, egli fu uno spregiudicato condottiero di ventura che seppe ritagliarsi un’estesa signoria fra la Maremma ed il Tevere, giungendo a conquistare anche Tarquinia, Sutri ed Acquapendente (ed anche Civitavecchia), sino a quando non cadde sotto lo sguardo malevolo del papa e degli stessi Sforza, da cui fu fatto arrestare e decapitare ad Aversa nell’ottobre del 1421.

 
L’impatto visivo straordinario offerto dalla perfetta integrazione fra le antiche rovine ed il paesaggio agreste e naturale fa di Castel Cardinale un luogo non soltanto di profonda suggestione ma anche di enormi potenzialità turistiche: allo stato attuale, però, la mancanza totale di indicazioni stradali e di una cartellonistica didattica sono il segno di una mancata volontà di valorizzare il monumento in tal senso. Eppure, proprio tale solitudine permette ai pochi visitatori di immergersi in un’atmosfera “sospesa” e vagamente malinconica, ove il caos e le sciatterie del mondo contemporaneo appaiono, almeno per un po’, finalmente lontane ed aliene.

MUSARNA

La città etrusca VIII sec. A.C. (e poi etrusco-romana di Musarna III e IV sec. aC), ha una storia particolare. Scoperta nel XIX secolo, venne poi scavata a partire dagli anni '80 dalla Scuola Francese di Roma e da Università americane.

Gli scavi, continuati sino alla soglia del XXI secolo, hanno dato ottimi frutti, come dimostrano gli oggetti rinvenuti e ospitati nel museo archeologico di Viterbo (ma non solo). La città era piccola (4 ettari), ma perfettamente organizzata, con un ottimo sistema di smaltimento delle acque e, naturalmente, un efficiente modulo difensivo che prevedeva anche imponenti murature sul lato meno difeso dalla conformazione del pianoro (cioè quello opposto rispetto alla valle del torrente Leia). Tra i molti rinvenimenti, anche una notevole necropoli, con tombe ricchissime di sarcofagi in nenfro e suppellettili: grazie ad alcune iscrizioni sappiamo che i committenti furono i membri della famiglia Alethnas. Tutto bello e perfetto dunque? Purtroppo no. Terminati gli scavi, il sito venne abbandonato e addirittura utilizzato per creare la discarica di Viterbo ( 2 !!!), come dimostrano gli innumerevoli rifiuti che si rinvengono nei campi coltivati dei dintorni. Le tombe sono state invase dai rovi. L'idea è quella di un voluto degrado, nonostante l'importanza storica, archeologica e paesaggistica di questo sito straordinario.

(2) Come a dire: un'altra nostra occasione perduta... per poter smaltire i rifiuti, mentre io consiglierei, alla regia, la Località di Monna Felicita in Civitavecchia!!!!

 

  1. – Aggiungo che una quindicina di sarcofagi della lucumonia, ed altrettante stipi votive,  sono partiti per l’America (Filadelfia) e per la Francia, avendo, come  già detto,  dette scuole partecipato gratuitamente allo scavo del sito.

Provaci tu a portar via un pezzetto di vaso etrusco ….

 

Detti reperti, in Filadelfia, sono stati posti in un sottoscala quasi abbandonati, forse perché non interessano nessuno! Quelli volati in Francia fanno bella mostra di sé in un museo transalpino, ove di antico c’è solo il nome e , di altre cose di antico interessanti, … un bel niente, per questo lo hanno cercato di arredare ed arricchire, perché no!  con reperti nobili della vicina e stupida nazione!!!

 

Sulla lastra alta tombale di un sarcofago (in nenfro) sono rappresentati, in scultura, coniugi distesi ed affiancati in un ultimo gesto d’amore, in altri il defunto in un momento felice della sua vita terrena.

 

  •  

 

 

Queste note sono tratte da vari studi, di altrettanti maniaci ed amanti del popolo etrusco, proprio come me, aggiustate ed opportunamente corredate, qua e là, da considerazioni personali. Non dispongo di utili rifermenti bibliografici, utili per poter elogiare e risalire ai reali redattori, di cui al 90% condivido i pensieri!

 

 

Ciao Camminatore, ciao … Ivano  13 settembre 2022

 

 




DATA: 13 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CASTEL CARDINALE E MUSARNA

DOMENICA

2 OTTOBRE 2022

 

Note Logistiche solite, ribadite sul sito, ritrovo ed altro.

 

Camminatori salve,

                                             la seconda escursione del periodo, proposta per il Gruppo … una visita a Castel Cardinale, di cui vi trascrivo di seguito ciò che ho scritto e raccolto in merito alcuni anni fa, dalla scarsa letteratura, sul luogo. Questi si trova nell’esteso territorio della cittadina di Tuscania, cui “non le pende un capello” tale, per poter essere considerata una delle più belle ed affascinanti città d’Italia.

Prossimo al Castello, il sito di Musarna, una straordinaria lucumonia etrusca che ha subìto non solo una sorta di voluta “damnatio memoriae”…, perché le restano soltanto, “a vista”, una teoria di belle ed enormi tombe monumentali a facciata di cui, una, eccezionale, appartenuta alla Famiglia etrusca degli Alethnas. Aperta in un relativo recente passato, e risotterrata dopo criminali sottrazioni estere, le cui vicende successive allo scavo, parlano spudoratamente di spartizioni di sarcofagi e stipi votive, che mi hanno letteralmente indisposto!

 

CASTEL CARDINALE

Sperduto nel solenne paesaggio dell’entroterra della Maremma Laziale, Castel Cardinale è noto agli agricoltori della zona anche con il nome di “Castello del Marchese”, poiché ricadente in una vecchia tenuta nobiliare, oggi divenuta una grande azienda zootecnica, che assieme alla limitrofa tenuta di Respampani fa di questo angolo di Tuscia una delle aree più importanti del Centro Italia nell’allevamento brado e semibrado di bovini. Il castello si eleva a protezione di un piccolo fosso che corre quasi parallelo alla Strada Chirichea, la lunga sterrata che collega la Via Tuscanese e la Via Vetrallese sfiorando le rovine di Castel di Salce. La peculiarità di Castel Cardinale è tuttavia il fatto di non essere stato edificato sull’orlo di una rupe, come la maggior parte degli altri fortilizi della zona – quali ad esempio il vicino Castel d’Asso (v.) o il più distante Castello di San Giovenale (v.) -, bensì sulla sommità di una collinetta, che seppur ripida non offriva certo la protezione di un burrone. Misteriose e solitarie, le rovine di Castel Cardinale, in blocchi di tufo bruno su base arenacea, colpiscono immediatamente il visitatore sensibile per la loro bellezza enigmatica, conferitagli sia dalla posizione insolita dell’incastellamento sia dalle pittoresche forme architettoniche e dalla particolare situazione ambientale: il colle ove esse si stagliano, coronato da alti pini, si mostra circondato da verdi prati a loro volta bordati dai vasti boschi che avvolgono i fossi.

Castel Cardinale uno dei “manieri perduti” più curiosi,  affascinanti e “segreti, suscitano sensazioni misteriose e proprie dell’ignoto, oltre modo avvalorate dalle pressoché inesistenti fonti  documentarie, che ci costringono a fare mere supposizioni sulla sua storia.


La collina ove sorge l’edificio, con le sue grotticelle, lascia pensare ad un sito di origine etrusca (o addirittura villanoviana), e del resto in tutta la campagna circostante si vedono cavità più o meno ampie, oggi utilizzate come ripostigli o fienili. Il toponimo “cardinale” potrebbe invece lasciar pensare alla sua appartenenza ad una famiglia con un esponente di rango, oppure a quell’Egidio Albornoz che tanto peso ebbe nelle vicende trecentesche di Tuscania. A parte i dubbi sul nome, quel che è molto probabile è che si tratti del classico castrum longobardo di fondazione alto-medievale, rientrante nella rete di circa 60 fortilizi di cui Tuscania disponeva poi intorno all’anno mille. L’aspetto attuale del castello, a pianta irregolare con porzione semicircolare, sembra tuttavia il risultato di successivi rimaneggiamenti, che dal punto di vista architettonico lo accomunano a certe soluzioni di tipo tuscanese, databili fra il XII e il XIII secolo. All’interno, alti e massicci spezzoni di mura lasciano immaginare che vi fosse un possente e panoramico maschio centrale, mentre nulla rimane degli altri edifici. Meglio conservate le mura perimetrali, dalle quali spicca lo splendido torrione affianco alla porta d’accesso, che è l’elemento più caratteristico di Castel Cardinale. L’ampiezza dei volumi ricostruibili ipoteticamente osservando gli avanzi dei vani interni fa credere che il castello in un determinato periodo avesse anche una funzione residenziale forse di tipo addirittura signorile. Quanto infine all’abbandono, potremmo ragionevolmente datarlo ai primi decenni del XV secolo, sia perché non vi sono tracce di modifiche successive, sia per motivi storici, in quanto è ben noto come la Tuscia in epoca rinascimentale vide concentrarsi lo sviluppo architettonico soprattutto nei borghi e nelle città, ove sorsero ville e palazzi sontuosi (Viterbo, Bomarzo, Caprarola, Bagnaia, Vignanello, ecc.) oppure vennero riadattati i castelli già esistenti alle nuove tecniche belliche (Soriano, Gallese, Vejano, ecc.): viceversa, quasi tutti i fortilizi sparsi nelle campagne persero ogni utilità, e di conseguenza finirono presto per essere lasciati a se castel cardinale tuscaniastessi. Quanto alle fonti, sappiamo comunque che a cavallo fra gli anni Dieci e Venti del Quattrocento Castel Cardinale ancora esisteva e che era proprietà del Conte di Toscanella (l’odierna Tuscania) Angelo Broglio da Lavello: detto “Tartaglia” perché balbuziente, egli fu uno spregiudicato condottiero di ventura che seppe ritagliarsi un’estesa signoria fra la Maremma ed il Tevere, giungendo a conquistare anche Tarquinia, Sutri ed Acquapendente (ed anche Civitavecchia), sino a quando non cadde sotto lo sguardo malevolo del papa e degli stessi Sforza, da cui fu fatto arrestare e decapitare ad Aversa nell’ottobre del 1421.

 
L’impatto visivo straordinario offerto dalla perfetta integrazione fra le antiche rovine ed il paesaggio agreste e naturale fa di Castel Cardinale un luogo non soltanto di profonda suggestione ma anche di enormi potenzialità turistiche: allo stato attuale, però, la mancanza totale di indicazioni stradali e di una cartellonistica didattica sono il segno di una mancata volontà di valorizzare il monumento in tal senso. Eppure, proprio tale solitudine permette ai pochi visitatori di immergersi in un’atmosfera “sospesa” e vagamente malinconica, ove il caos e le sciatterie del mondo contemporaneo appaiono, almeno per un po’, finalmente lontane ed aliene.

MUSARNA

La città etrusca VIII sec. A.C. (e poi etrusco-romana di Musarna III e IV sec. aC), ha una storia particolare. Scoperta nel XIX secolo, venne poi scavata a partire dagli anni '80 dalla Scuola Francese di Roma e da Università americane.

Gli scavi, continuati sino alla soglia del XXI secolo, hanno dato ottimi frutti, come dimostrano gli oggetti rinvenuti e ospitati nel museo archeologico di Viterbo (ma non solo). La città era piccola (4 ettari), ma perfettamente organizzata, con un ottimo sistema di smaltimento delle acque e, naturalmente, un efficiente modulo difensivo che prevedeva anche imponenti murature sul lato meno difeso dalla conformazione del pianoro (cioè quello opposto rispetto alla valle del torrente Leia). Tra i molti rinvenimenti, anche una notevole necropoli, con tombe ricchissime di sarcofagi in nenfro e suppellettili: grazie ad alcune iscrizioni sappiamo che i committenti furono i membri della famiglia Alethnas. Tutto bello e perfetto dunque? Purtroppo no. Terminati gli scavi, il sito venne abbandonato e addirittura utilizzato per creare la discarica di Viterbo ( 2 !!!), come dimostrano gli innumerevoli rifiuti che si rinvengono nei campi coltivati dei dintorni. Le tombe sono state invase dai rovi. L'idea è quella di un voluto degrado, nonostante l'importanza storica, archeologica e paesaggistica di questo sito straordinario.

(2) Come a dire: un'altra nostra occasione perduta... per poter smaltire i rifiuti, mentre io consiglierei, alla regia, la Località di Monna Felicita in Civitavecchia!!!!

 

  1. – Aggiungo che una quindicina di sarcofagi della lucumonia, ed altrettante stipi votive,  sono partiti per l’America (Filadelfia) e per la Francia, avendo, come  già detto,  dette scuole partecipato gratuitamente allo scavo del sito.

Provaci tu a portar via un pezzetto di vaso etrusco ….

 

Detti reperti, in Filadelfia, sono stati posti in un sottoscala quasi abbandonati, forse perché non interessano nessuno! Quelli volati in Francia fanno bella mostra di sé in un museo transalpino, ove di antico c’è solo il nome e , di altre cose di antico interessanti, … un bel niente, per questo lo hanno cercato di arredare ed arricchire, perché no!  con reperti nobili della vicina e stupida nazione!!!

 

Sulla lastra alta tombale di un sarcofago (in nenfro) sono rappresentati, in scultura, coniugi distesi ed affiancati in un ultimo gesto d’amore, in altri il defunto in un momento felice della sua vita terrena.

 

  •  

 

 

Queste note sono tratte da vari studi, di altrettanti maniaci ed amanti del popolo etrusco, proprio come me, aggiustate ed opportunamente corredate, qua e là, da considerazioni personali. Non dispongo di utili rifermenti bibliografici, utili per poter elogiare e risalire ai reali redattori, di cui al 90% condivido i pensieri!

 

 

Ciao Camminatore, ciao … Ivano  13 settembre 2022

 

 




DATA: 13 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CASTEL CARDINALE E MUSARNA

DOMENICA

2 OTTOBRE 2022

 

Note Logistiche solite, ribadite sul sito, ritrovo ed altro.

 

Camminatori salve,

                                             la seconda escursione del periodo, proposta per il Gruppo … una visita a Castel Cardinale, di cui vi trascrivo di seguito ciò che ho scritto e raccolto in merito alcuni anni fa, dalla scarsa letteratura, sul luogo. Questi si trova nell’esteso territorio della cittadina di Tuscania, cui “non le pende un capello” tale, per poter essere considerata una delle più belle ed affascinanti città d’Italia.

Prossimo al Castello, il sito di Musarna, una straordinaria lucumonia etrusca che ha subìto non solo una sorta di voluta “damnatio memoriae”…, perché le restano soltanto, “a vista”, una teoria di belle ed enormi tombe monumentali a facciata di cui, una, eccezionale, appartenuta alla Famiglia etrusca degli Alethnas. Aperta in un relativo recente passato, e risotterrata dopo criminali sottrazioni estere, le cui vicende successive allo scavo, parlano spudoratamente di spartizioni di sarcofagi e stipi votive, che mi hanno letteralmente indisposto!

 

CASTEL CARDINALE

Sperduto nel solenne paesaggio dell’entroterra della Maremma Laziale, Castel Cardinale è noto agli agricoltori della zona anche con il nome di “Castello del Marchese”, poiché ricadente in una vecchia tenuta nobiliare, oggi divenuta una grande azienda zootecnica, che assieme alla limitrofa tenuta di Respampani fa di questo angolo di Tuscia una delle aree più importanti del Centro Italia nell’allevamento brado e semibrado di bovini. Il castello si eleva a protezione di un piccolo fosso che corre quasi parallelo alla Strada Chirichea, la lunga sterrata che collega la Via Tuscanese e la Via Vetrallese sfiorando le rovine di Castel di Salce. La peculiarità di Castel Cardinale è tuttavia il fatto di non essere stato edificato sull’orlo di una rupe, come la maggior parte degli altri fortilizi della zona – quali ad esempio il vicino Castel d’Asso (v.) o il più distante Castello di San Giovenale (v.) -, bensì sulla sommità di una collinetta, che seppur ripida non offriva certo la protezione di un burrone. Misteriose e solitarie, le rovine di Castel Cardinale, in blocchi di tufo bruno su base arenacea, colpiscono immediatamente il visitatore sensibile per la loro bellezza enigmatica, conferitagli sia dalla posizione insolita dell’incastellamento sia dalle pittoresche forme architettoniche e dalla particolare situazione ambientale: il colle ove esse si stagliano, coronato da alti pini, si mostra circondato da verdi prati a loro volta bordati dai vasti boschi che avvolgono i fossi.

Castel Cardinale uno dei “manieri perduti” più curiosi,  affascinanti e “segreti, suscitano sensazioni misteriose e proprie dell’ignoto, oltre modo avvalorate dalle pressoché inesistenti fonti  documentarie, che ci costringono a fare mere supposizioni sulla sua storia.


La collina ove sorge l’edificio, con le sue grotticelle, lascia pensare ad un sito di origine etrusca (o addirittura villanoviana), e del resto in tutta la campagna circostante si vedono cavità più o meno ampie, oggi utilizzate come ripostigli o fienili. Il toponimo “cardinale” potrebbe invece lasciar pensare alla sua appartenenza ad una famiglia con un esponente di rango, oppure a quell’Egidio Albornoz che tanto peso ebbe nelle vicende trecentesche di Tuscania. A parte i dubbi sul nome, quel che è molto probabile è che si tratti del classico castrum longobardo di fondazione alto-medievale, rientrante nella rete di circa 60 fortilizi di cui Tuscania disponeva poi intorno all’anno mille. L’aspetto attuale del castello, a pianta irregolare con porzione semicircolare, sembra tuttavia il risultato di successivi rimaneggiamenti, che dal punto di vista architettonico lo accomunano a certe soluzioni di tipo tuscanese, databili fra il XII e il XIII secolo. All’interno, alti e massicci spezzoni di mura lasciano immaginare che vi fosse un possente e panoramico maschio centrale, mentre nulla rimane degli altri edifici. Meglio conservate le mura perimetrali, dalle quali spicca lo splendido torrione affianco alla porta d’accesso, che è l’elemento più caratteristico di Castel Cardinale. L’ampiezza dei volumi ricostruibili ipoteticamente osservando gli avanzi dei vani interni fa credere che il castello in un determinato periodo avesse anche una funzione residenziale forse di tipo addirittura signorile. Quanto infine all’abbandono, potremmo ragionevolmente datarlo ai primi decenni del XV secolo, sia perché non vi sono tracce di modifiche successive, sia per motivi storici, in quanto è ben noto come la Tuscia in epoca rinascimentale vide concentrarsi lo sviluppo architettonico soprattutto nei borghi e nelle città, ove sorsero ville e palazzi sontuosi (Viterbo, Bomarzo, Caprarola, Bagnaia, Vignanello, ecc.) oppure vennero riadattati i castelli già esistenti alle nuove tecniche belliche (Soriano, Gallese, Vejano, ecc.): viceversa, quasi tutti i fortilizi sparsi nelle campagne persero ogni utilità, e di conseguenza finirono presto per essere lasciati a se castel cardinale tuscaniastessi. Quanto alle fonti, sappiamo comunque che a cavallo fra gli anni Dieci e Venti del Quattrocento Castel Cardinale ancora esisteva e che era proprietà del Conte di Toscanella (l’odierna Tuscania) Angelo Broglio da Lavello: detto “Tartaglia” perché balbuziente, egli fu uno spregiudicato condottiero di ventura che seppe ritagliarsi un’estesa signoria fra la Maremma ed il Tevere, giungendo a conquistare anche Tarquinia, Sutri ed Acquapendente (ed anche Civitavecchia), sino a quando non cadde sotto lo sguardo malevolo del papa e degli stessi Sforza, da cui fu fatto arrestare e decapitare ad Aversa nell’ottobre del 1421.

 
L’impatto visivo straordinario offerto dalla perfetta integrazione fra le antiche rovine ed il paesaggio agreste e naturale fa di Castel Cardinale un luogo non soltanto di profonda suggestione ma anche di enormi potenzialità turistiche: allo stato attuale, però, la mancanza totale di indicazioni stradali e di una cartellonistica didattica sono il segno di una mancata volontà di valorizzare il monumento in tal senso. Eppure, proprio tale solitudine permette ai pochi visitatori di immergersi in un’atmosfera “sospesa” e vagamente malinconica, ove il caos e le sciatterie del mondo contemporaneo appaiono, almeno per un po’, finalmente lontane ed aliene.

MUSARNA

La città etrusca VIII sec. A.C. (e poi etrusco-romana di Musarna III e IV sec. aC), ha una storia particolare. Scoperta nel XIX secolo, venne poi scavata a partire dagli anni '80 dalla Scuola Francese di Roma e da Università americane.

Gli scavi, continuati sino alla soglia del XXI secolo, hanno dato ottimi frutti, come dimostrano gli oggetti rinvenuti e ospitati nel museo archeologico di Viterbo (ma non solo). La città era piccola (4 ettari), ma perfettamente organizzata, con un ottimo sistema di smaltimento delle acque e, naturalmente, un efficiente modulo difensivo che prevedeva anche imponenti murature sul lato meno difeso dalla conformazione del pianoro (cioè quello opposto rispetto alla valle del torrente Leia). Tra i molti rinvenimenti, anche una notevole necropoli, con tombe ricchissime di sarcofagi in nenfro e suppellettili: grazie ad alcune iscrizioni sappiamo che i committenti furono i membri della famiglia Alethnas. Tutto bello e perfetto dunque? Purtroppo no. Terminati gli scavi, il sito venne abbandonato e addirittura utilizzato per creare la discarica di Viterbo ( 2 !!!), come dimostrano gli innumerevoli rifiuti che si rinvengono nei campi coltivati dei dintorni. Le tombe sono state invase dai rovi. L'idea è quella di un voluto degrado, nonostante l'importanza storica, archeologica e paesaggistica di questo sito straordinario.

(2) Come a dire: un'altra nostra occasione perduta... per poter smaltire i rifiuti, mentre io consiglierei, alla regia, la Località di Monna Felicita in Civitavecchia!!!!

 

  1. – Aggiungo che una quindicina di sarcofagi della lucumonia, ed altrettante stipi votive,  sono partiti per l’America (Filadelfia) e per la Francia, avendo, come  già detto,  dette scuole partecipato gratuitamente allo scavo del sito.

Provaci tu a portar via un pezzetto di vaso etrusco ….

 

Detti reperti, in Filadelfia, sono stati posti in un sottoscala quasi abbandonati, forse perché non interessano nessuno! Quelli volati in Francia fanno bella mostra di sé in un museo transalpino, ove di antico c’è solo il nome e , di altre cose di antico interessanti, … un bel niente, per questo lo hanno cercato di arredare ed arricchire, perché no!  con reperti nobili della vicina e stupida nazione!!!

 

Sulla lastra alta tombale di un sarcofago (in nenfro) sono rappresentati, in scultura, coniugi distesi ed affiancati in un ultimo gesto d’amore, in altri il defunto in un momento felice della sua vita terrena.

 

  •  

 

 

Queste note sono tratte da vari studi, di altrettanti maniaci ed amanti del popolo etrusco, proprio come me, aggiustate ed opportunamente corredate, qua e là, da considerazioni personali. Non dispongo di utili rifermenti bibliografici, utili per poter elogiare e risalire ai reali redattori, di cui al 90% condivido i pensieri!

 

 

Ciao Camminatore, ciao … Ivano  13 settembre 2022

 

 




DATA: 13 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CASTEL CARDINALE E MUSARNA

DOMENICA

2 OTTOBRE 2022

 

Note Logistiche solite, ribadite sul sito, ritrovo ed altro.

 

Camminatori salve,

                                             la seconda escursione del periodo, proposta per il Gruppo … una visita a Castel Cardinale, di cui vi trascrivo di seguito ciò che ho scritto e raccolto in merito alcuni anni fa, dalla scarsa letteratura, sul luogo. Questi si trova nell’esteso territorio della cittadina di Tuscania, cui “non le pende un capello” tale, per poter essere considerata una delle più belle ed affascinanti città d’Italia.

Prossimo al Castello, il sito di Musarna, una straordinaria lucumonia etrusca che ha subìto non solo una sorta di voluta “damnatio memoriae”…, perché le restano soltanto, “a vista”, una teoria di belle ed enormi tombe monumentali a facciata di cui, una, eccezionale, appartenuta alla Famiglia etrusca degli Alethnas. Aperta in un relativo recente passato, e risotterrata dopo criminali sottrazioni estere, le cui vicende successive allo scavo, parlano spudoratamente di spartizioni di sarcofagi e stipi votive, che mi hanno letteralmente indisposto!

 

CASTEL CARDINALE

Sperduto nel solenne paesaggio dell’entroterra della Maremma Laziale, Castel Cardinale è noto agli agricoltori della zona anche con il nome di “Castello del Marchese”, poiché ricadente in una vecchia tenuta nobiliare, oggi divenuta una grande azienda zootecnica, che assieme alla limitrofa tenuta di Respampani fa di questo angolo di Tuscia una delle aree più importanti del Centro Italia nell’allevamento brado e semibrado di bovini. Il castello si eleva a protezione di un piccolo fosso che corre quasi parallelo alla Strada Chirichea, la lunga sterrata che collega la Via Tuscanese e la Via Vetrallese sfiorando le rovine di Castel di Salce. La peculiarità di Castel Cardinale è tuttavia il fatto di non essere stato edificato sull’orlo di una rupe, come la maggior parte degli altri fortilizi della zona – quali ad esempio il vicino Castel d’Asso (v.) o il più distante Castello di San Giovenale (v.) -, bensì sulla sommità di una collinetta, che seppur ripida non offriva certo la protezione di un burrone. Misteriose e solitarie, le rovine di Castel Cardinale, in blocchi di tufo bruno su base arenacea, colpiscono immediatamente il visitatore sensibile per la loro bellezza enigmatica, conferitagli sia dalla posizione insolita dell’incastellamento sia dalle pittoresche forme architettoniche e dalla particolare situazione ambientale: il colle ove esse si stagliano, coronato da alti pini, si mostra circondato da verdi prati a loro volta bordati dai vasti boschi che avvolgono i fossi.

Castel Cardinale uno dei “manieri perduti” più curiosi,  affascinanti e “segreti, suscitano sensazioni misteriose e proprie dell’ignoto, oltre modo avvalorate dalle pressoché inesistenti fonti  documentarie, che ci costringono a fare mere supposizioni sulla sua storia.


La collina ove sorge l’edificio, con le sue grotticelle, lascia pensare ad un sito di origine etrusca (o addirittura villanoviana), e del resto in tutta la campagna circostante si vedono cavità più o meno ampie, oggi utilizzate come ripostigli o fienili. Il toponimo “cardinale” potrebbe invece lasciar pensare alla sua appartenenza ad una famiglia con un esponente di rango, oppure a quell’Egidio Albornoz che tanto peso ebbe nelle vicende trecentesche di Tuscania. A parte i dubbi sul nome, quel che è molto probabile è che si tratti del classico castrum longobardo di fondazione alto-medievale, rientrante nella rete di circa 60 fortilizi di cui Tuscania disponeva poi intorno all’anno mille. L’aspetto attuale del castello, a pianta irregolare con porzione semicircolare, sembra tuttavia il risultato di successivi rimaneggiamenti, che dal punto di vista architettonico lo accomunano a certe soluzioni di tipo tuscanese, databili fra il XII e il XIII secolo. All’interno, alti e massicci spezzoni di mura lasciano immaginare che vi fosse un possente e panoramico maschio centrale, mentre nulla rimane degli altri edifici. Meglio conservate le mura perimetrali, dalle quali spicca lo splendido torrione affianco alla porta d’accesso, che è l’elemento più caratteristico di Castel Cardinale. L’ampiezza dei volumi ricostruibili ipoteticamente osservando gli avanzi dei vani interni fa credere che il castello in un determinato periodo avesse anche una funzione residenziale forse di tipo addirittura signorile. Quanto infine all’abbandono, potremmo ragionevolmente datarlo ai primi decenni del XV secolo, sia perché non vi sono tracce di modifiche successive, sia per motivi storici, in quanto è ben noto come la Tuscia in epoca rinascimentale vide concentrarsi lo sviluppo architettonico soprattutto nei borghi e nelle città, ove sorsero ville e palazzi sontuosi (Viterbo, Bomarzo, Caprarola, Bagnaia, Vignanello, ecc.) oppure vennero riadattati i castelli già esistenti alle nuove tecniche belliche (Soriano, Gallese, Vejano, ecc.): viceversa, quasi tutti i fortilizi sparsi nelle campagne persero ogni utilità, e di conseguenza finirono presto per essere lasciati a se castel cardinale tuscaniastessi. Quanto alle fonti, sappiamo comunque che a cavallo fra gli anni Dieci e Venti del Quattrocento Castel Cardinale ancora esisteva e che era proprietà del Conte di Toscanella (l’odierna Tuscania) Angelo Broglio da Lavello: detto “Tartaglia” perché balbuziente, egli fu uno spregiudicato condottiero di ventura che seppe ritagliarsi un’estesa signoria fra la Maremma ed il Tevere, giungendo a conquistare anche Tarquinia, Sutri ed Acquapendente (ed anche Civitavecchia), sino a quando non cadde sotto lo sguardo malevolo del papa e degli stessi Sforza, da cui fu fatto arrestare e decapitare ad Aversa nell’ottobre del 1421.

 
L’impatto visivo straordinario offerto dalla perfetta integrazione fra le antiche rovine ed il paesaggio agreste e naturale fa di Castel Cardinale un luogo non soltanto di profonda suggestione ma anche di enormi potenzialità turistiche: allo stato attuale, però, la mancanza totale di indicazioni stradali e di una cartellonistica didattica sono il segno di una mancata volontà di valorizzare il monumento in tal senso. Eppure, proprio tale solitudine permette ai pochi visitatori di immergersi in un’atmosfera “sospesa” e vagamente malinconica, ove il caos e le sciatterie del mondo contemporaneo appaiono, almeno per un po’, finalmente lontane ed aliene.

MUSARNA

La città etrusca VIII sec. A.C. (e poi etrusco-romana di Musarna III e IV sec. aC), ha una storia particolare. Scoperta nel XIX secolo, venne poi scavata a partire dagli anni '80 dalla Scuola Francese di Roma e da Università americane.

Gli scavi, continuati sino alla soglia del XXI secolo, hanno dato ottimi frutti, come dimostrano gli oggetti rinvenuti e ospitati nel museo archeologico di Viterbo (ma non solo). La città era piccola (4 ettari), ma perfettamente organizzata, con un ottimo sistema di smaltimento delle acque e, naturalmente, un efficiente modulo difensivo che prevedeva anche imponenti murature sul lato meno difeso dalla conformazione del pianoro (cioè quello opposto rispetto alla valle del torrente Leia). Tra i molti rinvenimenti, anche una notevole necropoli, con tombe ricchissime di sarcofagi in nenfro e suppellettili: grazie ad alcune iscrizioni sappiamo che i committenti furono i membri della famiglia Alethnas. Tutto bello e perfetto dunque? Purtroppo no. Terminati gli scavi, il sito venne abbandonato e addirittura utilizzato per creare la discarica di Viterbo ( 2 !!!), come dimostrano gli innumerevoli rifiuti che si rinvengono nei campi coltivati dei dintorni. Le tombe sono state invase dai rovi. L'idea è quella di un voluto degrado, nonostante l'importanza storica, archeologica e paesaggistica di questo sito straordinario.

(2) Come a dire: un'altra nostra occasione perduta... per poter smaltire i rifiuti, mentre io consiglierei, alla regia, la Località di Monna Felicita in Civitavecchia!!!!

 

  1. – Aggiungo che una quindicina di sarcofagi della lucumonia, ed altrettante stipi votive,  sono partiti per l’America (Filadelfia) e per la Francia, avendo, come  già detto,  dette scuole partecipato gratuitamente allo scavo del sito.

Provaci tu a portar via un pezzetto di vaso etrusco ….

 

Detti reperti, in Filadelfia, sono stati posti in un sottoscala quasi abbandonati, forse perché non interessano nessuno! Quelli volati in Francia fanno bella mostra di sé in un museo transalpino, ove di antico c’è solo il nome e , di altre cose di antico interessanti, … un bel niente, per questo lo hanno cercato di arredare ed arricchire, perché no!  con reperti nobili della vicina e stupida nazione!!!

 

Sulla lastra alta tombale di un sarcofago (in nenfro) sono rappresentati, in scultura, coniugi distesi ed affiancati in un ultimo gesto d’amore, in altri il defunto in un momento felice della sua vita terrena.

 

  •  

 

 

Queste note sono tratte da vari studi, di altrettanti maniaci ed amanti del popolo etrusco, proprio come me, aggiustate ed opportunamente corredate, qua e là, da considerazioni personali. Non dispongo di utili rifermenti bibliografici, utili per poter elogiare e risalire ai reali redattori, di cui al 90% condivido i pensieri!

 

 

Ciao Camminatore, ciao … Ivano  13 settembre 2022

 

 




DATA: 13 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CASTEL CARDINALE E MUSARNA

DOMENICA

2 OTTOBRE 2022

 

Note Logistiche solite, ribadite sul sito, ritrovo ed altro.

 

Camminatori salve,

                                             la seconda escursione del periodo, proposta per il Gruppo … una visita a Castel Cardinale, di cui vi trascrivo di seguito ciò che ho scritto e raccolto in merito alcuni anni fa, dalla scarsa letteratura, sul luogo. Questi si trova nell’esteso territorio della cittadina di Tuscania, cui “non le pende un capello” tale, per poter essere considerata una delle più belle ed affascinanti città d’Italia.

Prossimo al Castello, il sito di Musarna, una straordinaria lucumonia etrusca che ha subìto non solo una sorta di voluta “damnatio memoriae”…, perché le restano soltanto, “a vista”, una teoria di belle ed enormi tombe monumentali a facciata di cui, una, eccezionale, appartenuta alla Famiglia etrusca degli Alethnas. Aperta in un relativo recente passato, e risotterrata dopo criminali sottrazioni estere, le cui vicende successive allo scavo, parlano spudoratamente di spartizioni di sarcofagi e stipi votive, che mi hanno letteralmente indisposto!

 

CASTEL CARDINALE

Sperduto nel solenne paesaggio dell’entroterra della Maremma Laziale, Castel Cardinale è noto agli agricoltori della zona anche con il nome di “Castello del Marchese”, poiché ricadente in una vecchia tenuta nobiliare, oggi divenuta una grande azienda zootecnica, che assieme alla limitrofa tenuta di Respampani fa di questo angolo di Tuscia una delle aree più importanti del Centro Italia nell’allevamento brado e semibrado di bovini. Il castello si eleva a protezione di un piccolo fosso che corre quasi parallelo alla Strada Chirichea, la lunga sterrata che collega la Via Tuscanese e la Via Vetrallese sfiorando le rovine di Castel di Salce. La peculiarità di Castel Cardinale è tuttavia il fatto di non essere stato edificato sull’orlo di una rupe, come la maggior parte degli altri fortilizi della zona – quali ad esempio il vicino Castel d’Asso (v.) o il più distante Castello di San Giovenale (v.) -, bensì sulla sommità di una collinetta, che seppur ripida non offriva certo la protezione di un burrone. Misteriose e solitarie, le rovine di Castel Cardinale, in blocchi di tufo bruno su base arenacea, colpiscono immediatamente il visitatore sensibile per la loro bellezza enigmatica, conferitagli sia dalla posizione insolita dell’incastellamento sia dalle pittoresche forme architettoniche e dalla particolare situazione ambientale: il colle ove esse si stagliano, coronato da alti pini, si mostra circondato da verdi prati a loro volta bordati dai vasti boschi che avvolgono i fossi.

Castel Cardinale uno dei “manieri perduti” più curiosi,  affascinanti e “segreti, suscitano sensazioni misteriose e proprie dell’ignoto, oltre modo avvalorate dalle pressoché inesistenti fonti  documentarie, che ci costringono a fare mere supposizioni sulla sua storia.


La collina ove sorge l’edificio, con le sue grotticelle, lascia pensare ad un sito di origine etrusca (o addirittura villanoviana), e del resto in tutta la campagna circostante si vedono cavità più o meno ampie, oggi utilizzate come ripostigli o fienili. Il toponimo “cardinale” potrebbe invece lasciar pensare alla sua appartenenza ad una famiglia con un esponente di rango, oppure a quell’Egidio Albornoz che tanto peso ebbe nelle vicende trecentesche di Tuscania. A parte i dubbi sul nome, quel che è molto probabile è che si tratti del classico castrum longobardo di fondazione alto-medievale, rientrante nella rete di circa 60 fortilizi di cui Tuscania disponeva poi intorno all’anno mille. L’aspetto attuale del castello, a pianta irregolare con porzione semicircolare, sembra tuttavia il risultato di successivi rimaneggiamenti, che dal punto di vista architettonico lo accomunano a certe soluzioni di tipo tuscanese, databili fra il XII e il XIII secolo. All’interno, alti e massicci spezzoni di mura lasciano immaginare che vi fosse un possente e panoramico maschio centrale, mentre nulla rimane degli altri edifici. Meglio conservate le mura perimetrali, dalle quali spicca lo splendido torrione affianco alla porta d’accesso, che è l’elemento più caratteristico di Castel Cardinale. L’ampiezza dei volumi ricostruibili ipoteticamente osservando gli avanzi dei vani interni fa credere che il castello in un determinato periodo avesse anche una funzione residenziale forse di tipo addirittura signorile. Quanto infine all’abbandono, potremmo ragionevolmente datarlo ai primi decenni del XV secolo, sia perché non vi sono tracce di modifiche successive, sia per motivi storici, in quanto è ben noto come la Tuscia in epoca rinascimentale vide concentrarsi lo sviluppo architettonico soprattutto nei borghi e nelle città, ove sorsero ville e palazzi sontuosi (Viterbo, Bomarzo, Caprarola, Bagnaia, Vignanello, ecc.) oppure vennero riadattati i castelli già esistenti alle nuove tecniche belliche (Soriano, Gallese, Vejano, ecc.): viceversa, quasi tutti i fortilizi sparsi nelle campagne persero ogni utilità, e di conseguenza finirono presto per essere lasciati a se castel cardinale tuscaniastessi. Quanto alle fonti, sappiamo comunque che a cavallo fra gli anni Dieci e Venti del Quattrocento Castel Cardinale ancora esisteva e che era proprietà del Conte di Toscanella (l’odierna Tuscania) Angelo Broglio da Lavello: detto “Tartaglia” perché balbuziente, egli fu uno spregiudicato condottiero di ventura che seppe ritagliarsi un’estesa signoria fra la Maremma ed il Tevere, giungendo a conquistare anche Tarquinia, Sutri ed Acquapendente (ed anche Civitavecchia), sino a quando non cadde sotto lo sguardo malevolo del papa e degli stessi Sforza, da cui fu fatto arrestare e decapitare ad Aversa nell’ottobre del 1421.

 
L’impatto visivo straordinario offerto dalla perfetta integrazione fra le antiche rovine ed il paesaggio agreste e naturale fa di Castel Cardinale un luogo non soltanto di profonda suggestione ma anche di enormi potenzialità turistiche: allo stato attuale, però, la mancanza totale di indicazioni stradali e di una cartellonistica didattica sono il segno di una mancata volontà di valorizzare il monumento in tal senso. Eppure, proprio tale solitudine permette ai pochi visitatori di immergersi in un’atmosfera “sospesa” e vagamente malinconica, ove il caos e le sciatterie del mondo contemporaneo appaiono, almeno per un po’, finalmente lontane ed aliene.

MUSARNA

La città etrusca VIII sec. A.C. (e poi etrusco-romana di Musarna III e IV sec. aC), ha una storia particolare. Scoperta nel XIX secolo, venne poi scavata a partire dagli anni '80 dalla Scuola Francese di Roma e da Università americane.

Gli scavi, continuati sino alla soglia del XXI secolo, hanno dato ottimi frutti, come dimostrano gli oggetti rinvenuti e ospitati nel museo archeologico di Viterbo (ma non solo). La città era piccola (4 ettari), ma perfettamente organizzata, con un ottimo sistema di smaltimento delle acque e, naturalmente, un efficiente modulo difensivo che prevedeva anche imponenti murature sul lato meno difeso dalla conformazione del pianoro (cioè quello opposto rispetto alla valle del torrente Leia). Tra i molti rinvenimenti, anche una notevole necropoli, con tombe ricchissime di sarcofagi in nenfro e suppellettili: grazie ad alcune iscrizioni sappiamo che i committenti furono i membri della famiglia Alethnas. Tutto bello e perfetto dunque? Purtroppo no. Terminati gli scavi, il sito venne abbandonato e addirittura utilizzato per creare la discarica di Viterbo ( 2 !!!), come dimostrano gli innumerevoli rifiuti che si rinvengono nei campi coltivati dei dintorni. Le tombe sono state invase dai rovi. L'idea è quella di un voluto degrado, nonostante l'importanza storica, archeologica e paesaggistica di questo sito straordinario.

(2) Come a dire: un'altra nostra occasione perduta... per poter smaltire i rifiuti, mentre io consiglierei, alla regia, la Località di Monna Felicita in Civitavecchia!!!!

 

  1. – Aggiungo che una quindicina di sarcofagi della lucumonia, ed altrettante stipi votive,  sono partiti per l’America (Filadelfia) e per la Francia, avendo, come  già detto,  dette scuole partecipato gratuitamente allo scavo del sito.

Provaci tu a portar via un pezzetto di vaso etrusco ….

 

Detti reperti, in Filadelfia, sono stati posti in un sottoscala quasi abbandonati, forse perché non interessano nessuno! Quelli volati in Francia fanno bella mostra di sé in un museo transalpino, ove di antico c’è solo il nome e , di altre cose di antico interessanti, … un bel niente, per questo lo hanno cercato di arredare ed arricchire, perché no!  con reperti nobili della vicina e stupida nazione!!!

 

Sulla lastra alta tombale di un sarcofago (in nenfro) sono rappresentati, in scultura, coniugi distesi ed affiancati in un ultimo gesto d’amore, in altri il defunto in un momento felice della sua vita terrena.

 

  •  

 

 

Queste note sono tratte da vari studi, di altrettanti maniaci ed amanti del popolo etrusco, proprio come me, aggiustate ed opportunamente corredate, qua e là, da considerazioni personali. Non dispongo di utili rifermenti bibliografici, utili per poter elogiare e risalire ai reali redattori, di cui al 90% condivido i pensieri!

 

 

Ciao Camminatore, ciao … Ivano  13 settembre 2022

 

 




DATA: 13 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CASTEL CARDINALE E MUSARNA

DOMENICA

2 OTTOBRE 2022

 

Note Logistiche solite, ribadite sul sito, ritrovo ed altro.

 

Camminatori salve,

                                             la seconda escursione del periodo, proposta per il Gruppo … una visita a Castel Cardinale, di cui vi trascrivo di seguito ciò che ho scritto e raccolto in merito alcuni anni fa, dalla scarsa letteratura, sul luogo. Questi si trova nell’esteso territorio della cittadina di Tuscania, cui “non le pende un capello” tale, per poter essere considerata una delle più belle ed affascinanti città d’Italia.

Prossimo al Castello, il sito di Musarna, una straordinaria lucumonia etrusca che ha subìto non solo una sorta di voluta “damnatio memoriae”…, perché le restano soltanto, “a vista”, una teoria di belle ed enormi tombe monumentali a facciata di cui, una, eccezionale, appartenuta alla Famiglia etrusca degli Alethnas. Aperta in un relativo recente passato, e risotterrata dopo criminali sottrazioni estere, le cui vicende successive allo scavo, parlano spudoratamente di spartizioni di sarcofagi e stipi votive, che mi hanno letteralmente indisposto!

 

CASTEL CARDINALE

Sperduto nel solenne paesaggio dell’entroterra della Maremma Laziale, Castel Cardinale è noto agli agricoltori della zona anche con il nome di “Castello del Marchese”, poiché ricadente in una vecchia tenuta nobiliare, oggi divenuta una grande azienda zootecnica, che assieme alla limitrofa tenuta di Respampani fa di questo angolo di Tuscia una delle aree più importanti del Centro Italia nell’allevamento brado e semibrado di bovini. Il castello si eleva a protezione di un piccolo fosso che corre quasi parallelo alla Strada Chirichea, la lunga sterrata che collega la Via Tuscanese e la Via Vetrallese sfiorando le rovine di Castel di Salce. La peculiarità di Castel Cardinale è tuttavia il fatto di non essere stato edificato sull’orlo di una rupe, come la maggior parte degli altri fortilizi della zona – quali ad esempio il vicino Castel d’Asso (v.) o il più distante Castello di San Giovenale (v.) -, bensì sulla sommità di una collinetta, che seppur ripida non offriva certo la protezione di un burrone. Misteriose e solitarie, le rovine di Castel Cardinale, in blocchi di tufo bruno su base arenacea, colpiscono immediatamente il visitatore sensibile per la loro bellezza enigmatica, conferitagli sia dalla posizione insolita dell’incastellamento sia dalle pittoresche forme architettoniche e dalla particolare situazione ambientale: il colle ove esse si stagliano, coronato da alti pini, si mostra circondato da verdi prati a loro volta bordati dai vasti boschi che avvolgono i fossi.

Castel Cardinale uno dei “manieri perduti” più curiosi,  affascinanti e “segreti, suscitano sensazioni misteriose e proprie dell’ignoto, oltre modo avvalorate dalle pressoché inesistenti fonti  documentarie, che ci costringono a fare mere supposizioni sulla sua storia.


La collina ove sorge l’edificio, con le sue grotticelle, lascia pensare ad un sito di origine etrusca (o addirittura villanoviana), e del resto in tutta la campagna circostante si vedono cavità più o meno ampie, oggi utilizzate come ripostigli o fienili. Il toponimo “cardinale” potrebbe invece lasciar pensare alla sua appartenenza ad una famiglia con un esponente di rango, oppure a quell’Egidio Albornoz che tanto peso ebbe nelle vicende trecentesche di Tuscania. A parte i dubbi sul nome, quel che è molto probabile è che si tratti del classico castrum longobardo di fondazione alto-medievale, rientrante nella rete di circa 60 fortilizi di cui Tuscania disponeva poi intorno all’anno mille. L’aspetto attuale del castello, a pianta irregolare con porzione semicircolare, sembra tuttavia il risultato di successivi rimaneggiamenti, che dal punto di vista architettonico lo accomunano a certe soluzioni di tipo tuscanese, databili fra il XII e il XIII secolo. All’interno, alti e massicci spezzoni di mura lasciano immaginare che vi fosse un possente e panoramico maschio centrale, mentre nulla rimane degli altri edifici. Meglio conservate le mura perimetrali, dalle quali spicca lo splendido torrione affianco alla porta d’accesso, che è l’elemento più caratteristico di Castel Cardinale. L’ampiezza dei volumi ricostruibili ipoteticamente osservando gli avanzi dei vani interni fa credere che il castello in un determinato periodo avesse anche una funzione residenziale forse di tipo addirittura signorile. Quanto infine all’abbandono, potremmo ragionevolmente datarlo ai primi decenni del XV secolo, sia perché non vi sono tracce di modifiche successive, sia per motivi storici, in quanto è ben noto come la Tuscia in epoca rinascimentale vide concentrarsi lo sviluppo architettonico soprattutto nei borghi e nelle città, ove sorsero ville e palazzi sontuosi (Viterbo, Bomarzo, Caprarola, Bagnaia, Vignanello, ecc.) oppure vennero riadattati i castelli già esistenti alle nuove tecniche belliche (Soriano, Gallese, Vejano, ecc.): viceversa, quasi tutti i fortilizi sparsi nelle campagne persero ogni utilità, e di conseguenza finirono presto per essere lasciati a se castel cardinale tuscaniastessi. Quanto alle fonti, sappiamo comunque che a cavallo fra gli anni Dieci e Venti del Quattrocento Castel Cardinale ancora esisteva e che era proprietà del Conte di Toscanella (l’odierna Tuscania) Angelo Broglio da Lavello: detto “Tartaglia” perché balbuziente, egli fu uno spregiudicato condottiero di ventura che seppe ritagliarsi un’estesa signoria fra la Maremma ed il Tevere, giungendo a conquistare anche Tarquinia, Sutri ed Acquapendente (ed anche Civitavecchia), sino a quando non cadde sotto lo sguardo malevolo del papa e degli stessi Sforza, da cui fu fatto arrestare e decapitare ad Aversa nell’ottobre del 1421.

 
L’impatto visivo straordinario offerto dalla perfetta integrazione fra le antiche rovine ed il paesaggio agreste e naturale fa di Castel Cardinale un luogo non soltanto di profonda suggestione ma anche di enormi potenzialità turistiche: allo stato attuale, però, la mancanza totale di indicazioni stradali e di una cartellonistica didattica sono il segno di una mancata volontà di valorizzare il monumento in tal senso. Eppure, proprio tale solitudine permette ai pochi visitatori di immergersi in un’atmosfera “sospesa” e vagamente malinconica, ove il caos e le sciatterie del mondo contemporaneo appaiono, almeno per un po’, finalmente lontane ed aliene.

MUSARNA

La città etrusca VIII sec. A.C. (e poi etrusco-romana di Musarna III e IV sec. aC), ha una storia particolare. Scoperta nel XIX secolo, venne poi scavata a partire dagli anni '80 dalla Scuola Francese di Roma e da Università americane.

Gli scavi, continuati sino alla soglia del XXI secolo, hanno dato ottimi frutti, come dimostrano gli oggetti rinvenuti e ospitati nel museo archeologico di Viterbo (ma non solo). La città era piccola (4 ettari), ma perfettamente organizzata, con un ottimo sistema di smaltimento delle acque e, naturalmente, un efficiente modulo difensivo che prevedeva anche imponenti murature sul lato meno difeso dalla conformazione del pianoro (cioè quello opposto rispetto alla valle del torrente Leia). Tra i molti rinvenimenti, anche una notevole necropoli, con tombe ricchissime di sarcofagi in nenfro e suppellettili: grazie ad alcune iscrizioni sappiamo che i committenti furono i membri della famiglia Alethnas. Tutto bello e perfetto dunque? Purtroppo no. Terminati gli scavi, il sito venne abbandonato e addirittura utilizzato per creare la discarica di Viterbo ( 2 !!!), come dimostrano gli innumerevoli rifiuti che si rinvengono nei campi coltivati dei dintorni. Le tombe sono state invase dai rovi. L'idea è quella di un voluto degrado, nonostante l'importanza storica, archeologica e paesaggistica di questo sito straordinario.

(2) Come a dire: un'altra nostra occasione perduta... per poter smaltire i rifiuti, mentre io consiglierei, alla regia, la Località di Monna Felicita in Civitavecchia!!!!

 

  1. – Aggiungo che una quindicina di sarcofagi della lucumonia, ed altrettante stipi votive,  sono partiti per l’America (Filadelfia) e per la Francia, avendo, come  già detto,  dette scuole partecipato gratuitamente allo scavo del sito.

Provaci tu a portar via un pezzetto di vaso etrusco ….

 

Detti reperti, in Filadelfia, sono stati posti in un sottoscala quasi abbandonati, forse perché non interessano nessuno! Quelli volati in Francia fanno bella mostra di sé in un museo transalpino, ove di antico c’è solo il nome e , di altre cose di antico interessanti, … un bel niente, per questo lo hanno cercato di arredare ed arricchire, perché no!  con reperti nobili della vicina e stupida nazione!!!

 

Sulla lastra alta tombale di un sarcofago (in nenfro) sono rappresentati, in scultura, coniugi distesi ed affiancati in un ultimo gesto d’amore, in altri il defunto in un momento felice della sua vita terrena.

 

  •  

 

 

Queste note sono tratte da vari studi, di altrettanti maniaci ed amanti del popolo etrusco, proprio come me, aggiustate ed opportunamente corredate, qua e là, da considerazioni personali. Non dispongo di utili rifermenti bibliografici, utili per poter elogiare e risalire ai reali redattori, di cui al 90% condivido i pensieri!

 

 

Ciao Camminatore, ciao … Ivano  13 settembre 2022

 

 




DATA: 13 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CASTEL CARDINALE E MUSARNA

DOMENICA

2 OTTOBRE 2022

 

Note Logistiche solite, ribadite sul sito, ritrovo ed altro.

 

Camminatori salve,

                                             la seconda escursione del periodo, proposta per il Gruppo … una visita a Castel Cardinale, di cui vi trascrivo di seguito ciò che ho scritto e raccolto in merito alcuni anni fa, dalla scarsa letteratura, sul luogo. Questi si trova nell’esteso territorio della cittadina di Tuscania, cui “non le pende un capello” tale, per poter essere considerata una delle più belle ed affascinanti città d’Italia.

Prossimo al Castello, il sito di Musarna, una straordinaria lucumonia etrusca che ha subìto non solo una sorta di voluta “damnatio memoriae”…, perché le restano soltanto, “a vista”, una teoria di belle ed enormi tombe monumentali a facciata di cui, una, eccezionale, appartenuta alla Famiglia etrusca degli Alethnas. Aperta in un relativo recente passato, e risotterrata dopo criminali sottrazioni estere, le cui vicende successive allo scavo, parlano spudoratamente di spartizioni di sarcofagi e stipi votive, che mi hanno letteralmente indisposto!

 

CASTEL CARDINALE

Sperduto nel solenne paesaggio dell’entroterra della Maremma Laziale, Castel Cardinale è noto agli agricoltori della zona anche con il nome di “Castello del Marchese”, poiché ricadente in una vecchia tenuta nobiliare, oggi divenuta una grande azienda zootecnica, che assieme alla limitrofa tenuta di Respampani fa di questo angolo di Tuscia una delle aree più importanti del Centro Italia nell’allevamento brado e semibrado di bovini. Il castello si eleva a protezione di un piccolo fosso che corre quasi parallelo alla Strada Chirichea, la lunga sterrata che collega la Via Tuscanese e la Via Vetrallese sfiorando le rovine di Castel di Salce. La peculiarità di Castel Cardinale è tuttavia il fatto di non essere stato edificato sull’orlo di una rupe, come la maggior parte degli altri fortilizi della zona – quali ad esempio il vicino Castel d’Asso (v.) o il più distante Castello di San Giovenale (v.) -, bensì sulla sommità di una collinetta, che seppur ripida non offriva certo la protezione di un burrone. Misteriose e solitarie, le rovine di Castel Cardinale, in blocchi di tufo bruno su base arenacea, colpiscono immediatamente il visitatore sensibile per la loro bellezza enigmatica, conferitagli sia dalla posizione insolita dell’incastellamento sia dalle pittoresche forme architettoniche e dalla particolare situazione ambientale: il colle ove esse si stagliano, coronato da alti pini, si mostra circondato da verdi prati a loro volta bordati dai vasti boschi che avvolgono i fossi.

Castel Cardinale uno dei “manieri perduti” più curiosi,  affascinanti e “segreti, suscitano sensazioni misteriose e proprie dell’ignoto, oltre modo avvalorate dalle pressoché inesistenti fonti  documentarie, che ci costringono a fare mere supposizioni sulla sua storia.


La collina ove sorge l’edificio, con le sue grotticelle, lascia pensare ad un sito di origine etrusca (o addirittura villanoviana), e del resto in tutta la campagna circostante si vedono cavità più o meno ampie, oggi utilizzate come ripostigli o fienili. Il toponimo “cardinale” potrebbe invece lasciar pensare alla sua appartenenza ad una famiglia con un esponente di rango, oppure a quell’Egidio Albornoz che tanto peso ebbe nelle vicende trecentesche di Tuscania. A parte i dubbi sul nome, quel che è molto probabile è che si tratti del classico castrum longobardo di fondazione alto-medievale, rientrante nella rete di circa 60 fortilizi di cui Tuscania disponeva poi intorno all’anno mille. L’aspetto attuale del castello, a pianta irregolare con porzione semicircolare, sembra tuttavia il risultato di successivi rimaneggiamenti, che dal punto di vista architettonico lo accomunano a certe soluzioni di tipo tuscanese, databili fra il XII e il XIII secolo. All’interno, alti e massicci spezzoni di mura lasciano immaginare che vi fosse un possente e panoramico maschio centrale, mentre nulla rimane degli altri edifici. Meglio conservate le mura perimetrali, dalle quali spicca lo splendido torrione affianco alla porta d’accesso, che è l’elemento più caratteristico di Castel Cardinale. L’ampiezza dei volumi ricostruibili ipoteticamente osservando gli avanzi dei vani interni fa credere che il castello in un determinato periodo avesse anche una funzione residenziale forse di tipo addirittura signorile. Quanto infine all’abbandono, potremmo ragionevolmente datarlo ai primi decenni del XV secolo, sia perché non vi sono tracce di modifiche successive, sia per motivi storici, in quanto è ben noto come la Tuscia in epoca rinascimentale vide concentrarsi lo sviluppo architettonico soprattutto nei borghi e nelle città, ove sorsero ville e palazzi sontuosi (Viterbo, Bomarzo, Caprarola, Bagnaia, Vignanello, ecc.) oppure vennero riadattati i castelli già esistenti alle nuove tecniche belliche (Soriano, Gallese, Vejano, ecc.): viceversa, quasi tutti i fortilizi sparsi nelle campagne persero ogni utilità, e di conseguenza finirono presto per essere lasciati a se castel cardinale tuscaniastessi. Quanto alle fonti, sappiamo comunque che a cavallo fra gli anni Dieci e Venti del Quattrocento Castel Cardinale ancora esisteva e che era proprietà del Conte di Toscanella (l’odierna Tuscania) Angelo Broglio da Lavello: detto “Tartaglia” perché balbuziente, egli fu uno spregiudicato condottiero di ventura che seppe ritagliarsi un’estesa signoria fra la Maremma ed il Tevere, giungendo a conquistare anche Tarquinia, Sutri ed Acquapendente (ed anche Civitavecchia), sino a quando non cadde sotto lo sguardo malevolo del papa e degli stessi Sforza, da cui fu fatto arrestare e decapitare ad Aversa nell’ottobre del 1421.

 
L’impatto visivo straordinario offerto dalla perfetta integrazione fra le antiche rovine ed il paesaggio agreste e naturale fa di Castel Cardinale un luogo non soltanto di profonda suggestione ma anche di enormi potenzialità turistiche: allo stato attuale, però, la mancanza totale di indicazioni stradali e di una cartellonistica didattica sono il segno di una mancata volontà di valorizzare il monumento in tal senso. Eppure, proprio tale solitudine permette ai pochi visitatori di immergersi in un’atmosfera “sospesa” e vagamente malinconica, ove il caos e le sciatterie del mondo contemporaneo appaiono, almeno per un po’, finalmente lontane ed aliene.

MUSARNA

La città etrusca VIII sec. A.C. (e poi etrusco-romana di Musarna III e IV sec. aC), ha una storia particolare. Scoperta nel XIX secolo, venne poi scavata a partire dagli anni '80 dalla Scuola Francese di Roma e da Università americane.

Gli scavi, continuati sino alla soglia del XXI secolo, hanno dato ottimi frutti, come dimostrano gli oggetti rinvenuti e ospitati nel museo archeologico di Viterbo (ma non solo). La città era piccola (4 ettari), ma perfettamente organizzata, con un ottimo sistema di smaltimento delle acque e, naturalmente, un efficiente modulo difensivo che prevedeva anche imponenti murature sul lato meno difeso dalla conformazione del pianoro (cioè quello opposto rispetto alla valle del torrente Leia). Tra i molti rinvenimenti, anche una notevole necropoli, con tombe ricchissime di sarcofagi in nenfro e suppellettili: grazie ad alcune iscrizioni sappiamo che i committenti furono i membri della famiglia Alethnas. Tutto bello e perfetto dunque? Purtroppo no. Terminati gli scavi, il sito venne abbandonato e addirittura utilizzato per creare la discarica di Viterbo ( 2 !!!), come dimostrano gli innumerevoli rifiuti che si rinvengono nei campi coltivati dei dintorni. Le tombe sono state invase dai rovi. L'idea è quella di un voluto degrado, nonostante l'importanza storica, archeologica e paesaggistica di questo sito straordinario.

(2) Come a dire: un'altra nostra occasione perduta... per poter smaltire i rifiuti, mentre io consiglierei, alla regia, la Località di Monna Felicita in Civitavecchia!!!!

 

  1. – Aggiungo che una quindicina di sarcofagi della lucumonia, ed altrettante stipi votive,  sono partiti per l’America (Filadelfia) e per la Francia, avendo, come  già detto,  dette scuole partecipato gratuitamente allo scavo del sito.

Provaci tu a portar via un pezzetto di vaso etrusco ….

 

Detti reperti, in Filadelfia, sono stati posti in un sottoscala quasi abbandonati, forse perché non interessano nessuno! Quelli volati in Francia fanno bella mostra di sé in un museo transalpino, ove di antico c’è solo il nome e , di altre cose di antico interessanti, … un bel niente, per questo lo hanno cercato di arredare ed arricchire, perché no!  con reperti nobili della vicina e stupida nazione!!!

 

Sulla lastra alta tombale di un sarcofago (in nenfro) sono rappresentati, in scultura, coniugi distesi ed affiancati in un ultimo gesto d’amore, in altri il defunto in un momento felice della sua vita terrena.

 

  •  

 

 

Queste note sono tratte da vari studi, di altrettanti maniaci ed amanti del popolo etrusco, proprio come me, aggiustate ed opportunamente corredate, qua e là, da considerazioni personali. Non dispongo di utili rifermenti bibliografici, utili per poter elogiare e risalire ai reali redattori, di cui al 90% condivido i pensieri!

 

 

Ciao Camminatore, ciao … Ivano  13 settembre 2022

 

 




DATA: 13 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CASTEL CARDINALE E MUSARNA

DOMENICA

2 OTTOBRE 2022

 

Note Logistiche solite, ribadite sul sito, ritrovo ed altro.

 

Camminatori salve,

                                             la seconda escursione del periodo, proposta per il Gruppo … una visita a Castel Cardinale, di cui vi trascrivo di seguito ciò che ho scritto e raccolto in merito alcuni anni fa, dalla scarsa letteratura, sul luogo. Questi si trova nell’esteso territorio della cittadina di Tuscania, cui “non le pende un capello” tale, per poter essere considerata una delle più belle ed affascinanti città d’Italia.

Prossimo al Castello, il sito di Musarna, una straordinaria lucumonia etrusca che ha subìto non solo una sorta di voluta “damnatio memoriae”…, perché le restano soltanto, “a vista”, una teoria di belle ed enormi tombe monumentali a facciata di cui, una, eccezionale, appartenuta alla Famiglia etrusca degli Alethnas. Aperta in un relativo recente passato, e risotterrata dopo criminali sottrazioni estere, le cui vicende successive allo scavo, parlano spudoratamente di spartizioni di sarcofagi e stipi votive, che mi hanno letteralmente indisposto!

 

CASTEL CARDINALE

Sperduto nel solenne paesaggio dell’entroterra della Maremma Laziale, Castel Cardinale è noto agli agricoltori della zona anche con il nome di “Castello del Marchese”, poiché ricadente in una vecchia tenuta nobiliare, oggi divenuta una grande azienda zootecnica, che assieme alla limitrofa tenuta di Respampani fa di questo angolo di Tuscia una delle aree più importanti del Centro Italia nell’allevamento brado e semibrado di bovini. Il castello si eleva a protezione di un piccolo fosso che corre quasi parallelo alla Strada Chirichea, la lunga sterrata che collega la Via Tuscanese e la Via Vetrallese sfiorando le rovine di Castel di Salce. La peculiarità di Castel Cardinale è tuttavia il fatto di non essere stato edificato sull’orlo di una rupe, come la maggior parte degli altri fortilizi della zona – quali ad esempio il vicino Castel d’Asso (v.) o il più distante Castello di San Giovenale (v.) -, bensì sulla sommità di una collinetta, che seppur ripida non offriva certo la protezione di un burrone. Misteriose e solitarie, le rovine di Castel Cardinale, in blocchi di tufo bruno su base arenacea, colpiscono immediatamente il visitatore sensibile per la loro bellezza enigmatica, conferitagli sia dalla posizione insolita dell’incastellamento sia dalle pittoresche forme architettoniche e dalla particolare situazione ambientale: il colle ove esse si stagliano, coronato da alti pini, si mostra circondato da verdi prati a loro volta bordati dai vasti boschi che avvolgono i fossi.

Castel Cardinale uno dei “manieri perduti” più curiosi,  affascinanti e “segreti, suscitano sensazioni misteriose e proprie dell’ignoto, oltre modo avvalorate dalle pressoché inesistenti fonti  documentarie, che ci costringono a fare mere supposizioni sulla sua storia.


La collina ove sorge l’edificio, con le sue grotticelle, lascia pensare ad un sito di origine etrusca (o addirittura villanoviana), e del resto in tutta la campagna circostante si vedono cavità più o meno ampie, oggi utilizzate come ripostigli o fienili. Il toponimo “cardinale” potrebbe invece lasciar pensare alla sua appartenenza ad una famiglia con un esponente di rango, oppure a quell’Egidio Albornoz che tanto peso ebbe nelle vicende trecentesche di Tuscania. A parte i dubbi sul nome, quel che è molto probabile è che si tratti del classico castrum longobardo di fondazione alto-medievale, rientrante nella rete di circa 60 fortilizi di cui Tuscania disponeva poi intorno all’anno mille. L’aspetto attuale del castello, a pianta irregolare con porzione semicircolare, sembra tuttavia il risultato di successivi rimaneggiamenti, che dal punto di vista architettonico lo accomunano a certe soluzioni di tipo tuscanese, databili fra il XII e il XIII secolo. All’interno, alti e massicci spezzoni di mura lasciano immaginare che vi fosse un possente e panoramico maschio centrale, mentre nulla rimane degli altri edifici. Meglio conservate le mura perimetrali, dalle quali spicca lo splendido torrione affianco alla porta d’accesso, che è l’elemento più caratteristico di Castel Cardinale. L’ampiezza dei volumi ricostruibili ipoteticamente osservando gli avanzi dei vani interni fa credere che il castello in un determinato periodo avesse anche una funzione residenziale forse di tipo addirittura signorile. Quanto infine all’abbandono, potremmo ragionevolmente datarlo ai primi decenni del XV secolo, sia perché non vi sono tracce di modifiche successive, sia per motivi storici, in quanto è ben noto come la Tuscia in epoca rinascimentale vide concentrarsi lo sviluppo architettonico soprattutto nei borghi e nelle città, ove sorsero ville e palazzi sontuosi (Viterbo, Bomarzo, Caprarola, Bagnaia, Vignanello, ecc.) oppure vennero riadattati i castelli già esistenti alle nuove tecniche belliche (Soriano, Gallese, Vejano, ecc.): viceversa, quasi tutti i fortilizi sparsi nelle campagne persero ogni utilità, e di conseguenza finirono presto per essere lasciati a se castel cardinale tuscaniastessi. Quanto alle fonti, sappiamo comunque che a cavallo fra gli anni Dieci e Venti del Quattrocento Castel Cardinale ancora esisteva e che era proprietà del Conte di Toscanella (l’odierna Tuscania) Angelo Broglio da Lavello: detto “Tartaglia” perché balbuziente, egli fu uno spregiudicato condottiero di ventura che seppe ritagliarsi un’estesa signoria fra la Maremma ed il Tevere, giungendo a conquistare anche Tarquinia, Sutri ed Acquapendente (ed anche Civitavecchia), sino a quando non cadde sotto lo sguardo malevolo del papa e degli stessi Sforza, da cui fu fatto arrestare e decapitare ad Aversa nell’ottobre del 1421.

 
L’impatto visivo straordinario offerto dalla perfetta integrazione fra le antiche rovine ed il paesaggio agreste e naturale fa di Castel Cardinale un luogo non soltanto di profonda suggestione ma anche di enormi potenzialità turistiche: allo stato attuale, però, la mancanza totale di indicazioni stradali e di una cartellonistica didattica sono il segno di una mancata volontà di valorizzare il monumento in tal senso. Eppure, proprio tale solitudine permette ai pochi visitatori di immergersi in un’atmosfera “sospesa” e vagamente malinconica, ove il caos e le sciatterie del mondo contemporaneo appaiono, almeno per un po’, finalmente lontane ed aliene.

MUSARNA

La città etrusca VIII sec. A.C. (e poi etrusco-romana di Musarna III e IV sec. aC), ha una storia particolare. Scoperta nel XIX secolo, venne poi scavata a partire dagli anni '80 dalla Scuola Francese di Roma e da Università americane.

Gli scavi, continuati sino alla soglia del XXI secolo, hanno dato ottimi frutti, come dimostrano gli oggetti rinvenuti e ospitati nel museo archeologico di Viterbo (ma non solo). La città era piccola (4 ettari), ma perfettamente organizzata, con un ottimo sistema di smaltimento delle acque e, naturalmente, un efficiente modulo difensivo che prevedeva anche imponenti murature sul lato meno difeso dalla conformazione del pianoro (cioè quello opposto rispetto alla valle del torrente Leia). Tra i molti rinvenimenti, anche una notevole necropoli, con tombe ricchissime di sarcofagi in nenfro e suppellettili: grazie ad alcune iscrizioni sappiamo che i committenti furono i membri della famiglia Alethnas. Tutto bello e perfetto dunque? Purtroppo no. Terminati gli scavi, il sito venne abbandonato e addirittura utilizzato per creare la discarica di Viterbo ( 2 !!!), come dimostrano gli innumerevoli rifiuti che si rinvengono nei campi coltivati dei dintorni. Le tombe sono state invase dai rovi. L'idea è quella di un voluto degrado, nonostante l'importanza storica, archeologica e paesaggistica di questo sito straordinario.

(2) Come a dire: un'altra nostra occasione perduta... per poter smaltire i rifiuti, mentre io consiglierei, alla regia, la Località di Monna Felicita in Civitavecchia!!!!

 

  1. – Aggiungo che una quindicina di sarcofagi della lucumonia, ed altrettante stipi votive,  sono partiti per l’America (Filadelfia) e per la Francia, avendo, come  già detto,  dette scuole partecipato gratuitamente allo scavo del sito.

Provaci tu a portar via un pezzetto di vaso etrusco ….

 

Detti reperti, in Filadelfia, sono stati posti in un sottoscala quasi abbandonati, forse perché non interessano nessuno! Quelli volati in Francia fanno bella mostra di sé in un museo transalpino, ove di antico c’è solo il nome e , di altre cose di antico interessanti, … un bel niente, per questo lo hanno cercato di arredare ed arricchire, perché no!  con reperti nobili della vicina e stupida nazione!!!

 

Sulla lastra alta tombale di un sarcofago (in nenfro) sono rappresentati, in scultura, coniugi distesi ed affiancati in un ultimo gesto d’amore, in altri il defunto in un momento felice della sua vita terrena.

 

  •  

 

 

Queste note sono tratte da vari studi, di altrettanti maniaci ed amanti del popolo etrusco, proprio come me, aggiustate ed opportunamente corredate, qua e là, da considerazioni personali. Non dispongo di utili rifermenti bibliografici, utili per poter elogiare e risalire ai reali redattori, di cui al 90% condivido i pensieri!

 

 

Ciao Camminatore, ciao … Ivano  13 settembre 2022

 

 




DATA: 13 Sep 2022

OGGETTO: Castel Cardinale e Musarna

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CASTEL CARDINALE E MUSARNA

DOMENICA

2 OTTOBRE 2022

 

Note Logistiche solite, ribadite sul sito, ritrovo ed altro.

 

Camminatori salve,

                                             la seconda escursione del periodo, proposta per il Gruppo … una visita a Castel Cardinale, di cui vi trascrivo di seguito ciò che ho scritto e raccolto in merito alcuni anni fa, dalla scarsa letteratura, sul luogo. Questi si trova nell’esteso territorio della cittadina di Tuscania, cui “non le pende un capello” tale, per poter essere considerata una delle più belle ed affascinanti città d’Italia.

Prossimo al Castello, il sito di Musarna, una straordinaria lucumonia etrusca che ha subìto non solo una sorta di voluta “damnatio memoriae”…, perché le restano soltanto, “a vista”, una teoria di belle ed enormi tombe monumentali a facciata di cui, una, eccezionale, appartenuta alla Famiglia etrusca degli Alethnas. Aperta in un relativo recente passato, e risotterrata dopo criminali sottrazioni estere, le cui vicende successive allo scavo, parlano spudoratamente di spartizioni di sarcofagi e stipi votive, che mi hanno letteralmente indisposto!

 

CASTEL CARDINALE

Sperduto nel solenne paesaggio dell’entroterra della Maremma Laziale, Castel Cardinale è noto agli agricoltori della zona anche con il nome di “Castello del Marchese”, poiché ricadente in una vecchia tenuta nobiliare, oggi divenuta una grande azienda zootecnica, che assieme alla limitrofa tenuta di Respampani fa di questo angolo di Tuscia una delle aree più importanti del Centro Italia nell’allevamento brado e semibrado di bovini. Il castello si eleva a protezione di un piccolo fosso che corre quasi parallelo alla Strada Chirichea, la lunga sterrata che collega la Via Tuscanese e la Via Vetrallese sfiorando le rovine di Castel di Salce. La peculiarità di Castel Cardinale è tuttavia il fatto di non essere stato edificato sull’orlo di una rupe, come la maggior parte degli altri fortilizi della zona – quali ad esempio il vicino Castel d’Asso (v.) o il più distante Castello di San Giovenale (v.) -, bensì sulla sommità di una collinetta, che seppur ripida non offriva certo la protezione di un burrone. Misteriose e solitarie, le rovine di Castel Cardinale, in blocchi di tufo bruno su base arenacea, colpiscono immediatamente il visitatore sensibile per la loro bellezza enigmatica, conferitagli sia dalla posizione insolita dell’incastellamento sia dalle pittoresche forme architettoniche e dalla particolare situazione ambientale: il colle ove esse si stagliano, coronato da alti pini, si mostra circondato da verdi prati a loro volta bordati dai vasti boschi che avvolgono i fossi.

Castel Cardinale uno dei “manieri perduti” più curiosi,  affascinanti e “segreti, suscitano sensazioni misteriose e proprie dell’ignoto, oltre modo avvalorate dalle pressoché inesistenti fonti  documentarie, che ci costringono a fare mere supposizioni sulla sua storia.


La collina ove sorge l’edificio, con le sue grotticelle, lascia pensare ad un sito di origine etrusca (o addirittura villanoviana), e del resto in tutta la campagna circostante si vedono cavità più o meno ampie, oggi utilizzate come ripostigli o fienili. Il toponimo “cardinale” potrebbe invece lasciar pensare alla sua appartenenza ad una famiglia con un esponente di rango, oppure a quell’Egidio Albornoz che tanto peso ebbe nelle vicende trecentesche di Tuscania. A parte i dubbi sul nome, quel che è molto probabile è che si tratti del classico castrum longobardo di fondazione alto-medievale, rientrante nella rete di circa 60 fortilizi di cui Tuscania disponeva poi intorno all’anno mille. L’aspetto attuale del castello, a pianta irregolare con porzione semicircolare, sembra tuttavia il risultato di successivi rimaneggiamenti, che dal punto di vista architettonico lo accomunano a certe soluzioni di tipo tuscanese, databili fra il XII e il XIII secolo. All’interno, alti e massicci spezzoni di mura lasciano immaginare che vi fosse un possente e panoramico maschio centrale, mentre nulla rimane degli altri edifici. Meglio conservate le mura perimetrali, dalle quali spicca lo splendido torrione affianco alla porta d’accesso, che è l’elemento più caratteristico di Castel Cardinale. L’ampiezza dei volumi ricostruibili ipoteticamente osservando gli avanzi dei vani interni fa credere che il castello in un determinato periodo avesse anche una funzione residenziale forse di tipo addirittura signorile. Quanto infine all’abbandono, potremmo ragionevolmente datarlo ai primi decenni del XV secolo, sia perché non vi sono tracce di modifiche successive, sia per motivi storici, in quanto è ben noto come la Tuscia in epoca rinascimentale vide concentrarsi lo sviluppo architettonico soprattutto nei borghi e nelle città, ove sorsero ville e palazzi sontuosi (Viterbo, Bomarzo, Caprarola, Bagnaia, Vignanello, ecc.) oppure vennero riadattati i castelli già esistenti alle nuove tecniche belliche (Soriano, Gallese, Vejano, ecc.): viceversa, quasi tutti i fortilizi sparsi nelle campagne persero ogni utilità, e di conseguenza finirono presto per essere lasciati a se castel cardinale tuscaniastessi. Quanto alle fonti, sappiamo comunque che a cavallo fra gli anni Dieci e Venti del Quattrocento Castel Cardinale ancora esisteva e che era proprietà del Conte di Toscanella (l’odierna Tuscania) Angelo Broglio da Lavello: detto “Tartaglia” perché balbuziente, egli fu uno spregiudicato condottiero di ventura che seppe ritagliarsi un’estesa signoria fra la Maremma ed il Tevere, giungendo a conquistare anche Tarquinia, Sutri ed Acquapendente (ed anche Civitavecchia), sino a quando non cadde sotto lo sguardo malevolo del papa e degli stessi Sforza, da cui fu fatto arrestare e decapitare ad Aversa nell’ottobre del 1421.

 
L’impatto visivo straordinario offerto dalla perfetta integrazione fra le antiche rovine ed il paesaggio agreste e naturale fa di Castel Cardinale un luogo non soltanto di profonda suggestione ma anche di enormi potenzialità turistiche: allo stato attuale, però, la mancanza totale di indicazioni stradali e di una cartellonistica didattica sono il segno di una mancata volontà di valorizzare il monumento in tal senso. Eppure, proprio tale solitudine permette ai pochi visitatori di immergersi in un’atmosfera “sospesa” e vagamente malinconica, ove il caos e le sciatterie del mondo contemporaneo appaiono, almeno per un po’, finalmente lontane ed aliene.

MUSARNA

La città etrusca VIII sec. A.C. (e poi etrusco-romana di Musarna III e IV sec. aC), ha una storia particolare. Scoperta nel XIX secolo, venne poi scavata a partire dagli anni '80 dalla Scuola Francese di Roma e da Università americane.

Gli scavi, continuati sino alla soglia del XXI secolo, hanno dato ottimi frutti, come dimostrano gli oggetti rinvenuti e ospitati nel museo archeologico di Viterbo (ma non solo). La città era piccola (4 ettari), ma perfettamente organizzata, con un ottimo sistema di smaltimento delle acque e, naturalmente, un efficiente modulo difensivo che prevedeva anche imponenti murature sul lato meno difeso dalla conformazione del pianoro (cioè quello opposto rispetto alla valle del torrente Leia). Tra i molti rinvenimenti, anche una notevole necropoli, con tombe ricchissime di sarcofagi in nenfro e suppellettili: grazie ad alcune iscrizioni sappiamo che i committenti furono i membri della famiglia Alethnas. Tutto bello e perfetto dunque? Purtroppo no. Terminati gli scavi, il sito venne abbandonato e addirittura utilizzato per creare la discarica di Viterbo ( 2 !!!), come dimostrano gli innumerevoli rifiuti che si rinvengono nei campi coltivati dei dintorni. Le tombe sono state invase dai rovi. L'idea è quella di un voluto degrado, nonostante l'importanza storica, archeologica e paesaggistica di questo sito straordinario.

(2) Come a dire: un'altra nostra occasione perduta... per poter smaltire i rifiuti, mentre io consiglierei, alla regia, la Località di Monna Felicita in Civitavecchia!!!!

 

  1. – Aggiungo che una quindicina di sarcofagi della lucumonia, ed altrettante stipi votive,  sono partiti per l’America (Filadelfia) e per la Francia, avendo, come  già detto,  dette scuole partecipato gratuitamente allo scavo del sito.

Provaci tu a portar via un pezzetto di vaso etrusco ….

 

Detti reperti, in Filadelfia, sono stati posti in un sottoscala quasi abbandonati, forse perché non interessano nessuno! Quelli volati in Francia fanno bella mostra di sé in un museo transalpino, ove di antico c’è solo il nome e , di altre cose di antico interessanti, … un bel niente, per questo lo hanno cercato di arredare ed arricchire, perché no!  con reperti nobili della vicina e stupida nazione!!!

 

Sulla lastra alta tombale di un sarcofago (in nenfro) sono rappresentati, in scultura, coniugi distesi ed affiancati in un ultimo gesto d’amore, in altri il defunto in un momento felice della sua vita terrena.

 

  •  

 

 

Queste note sono tratte da vari studi, di altrettanti maniaci ed amanti del popolo etrusco, proprio come me, aggiustate ed opportunamente corredate, qua e là, da considerazioni personali. Non dispongo di utili rifermenti bibliografici, utili per poter elogiare e risalire ai reali redattori, di cui al 90% condivido i pensieri!

 

 

Ciao Camminatore, ciao … Ivano  13 settembre 2022

 

 




DATA: 10 Sep 2022

OGGETTO: Questionario orientativo prossime uscite

ALLEGATO: QUESTIONARIO X GLI ESCURSIONISTI.xlsx

TESTO: (leggi tutto)

Gentile Camminatore,

                                     se lo ritieni utile, ai fini della compilazion di un calendario per le prossime uscite, compila l'allegato questionario e ritornamelo utilizzando i miei indirizzi di posta elettronica

 

vanivani@alice.it  oppure  ivanoromiti8@gmail.com

 

.... grazie, compatibilmente con la dimensione dei percorsi, da porre in atto rispettando un ordine di tempo in relazione al grado di preparazione fisica di gruppo, verrà tenuto conto delle tue opzioni.  Vanì




DATA: 05 Sep 2022

OGGETTO: Uscita !! settembre 2022 Pranzo presso il Punto di ristoro

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

LA PRESENTE COMUNICAZIONE INTERESSA SOLTANTO I PARTECIPANTI AL PRANZO DELL'USCITA DELL'11 SETTEMBRE

NON RIGUARDA CHI INTERVERRA' ALL'ESCURSIONE CONSUMANDO IL PRANZO AL SACCO, CHE COME IN PASSATO, NON OCCORRERA' CHE QUESTI MI DIANO COMUNICAZIONE

 

Signori "mangiatori" presso il Punto di Ristoro del Parco di Marturanum

                                                                                                          ho rilevato che alcuni di Voi hanno inviato la loro iscrizione al pranzo, di cui trattasi, utilizzando

l'indirizzo di servizio del sito (postmaster) e non già quello della mia posta elettronica personale ovvero     vanivani@alice.it     oppure sul mio telefono  (388

6958494) tramite il social Watsapp.

                 Attraverso quel canale eventualmente utilizzato riceverei  la comunicazione inviata con un certo ritardo, sicuramente fuori tempo massimo (7/9/2022),

per prenotarvi il posto a tavola ed il menù scelto!

                          Di seguito riporto i nominativi finora rilevati, mentre per "complemento" dallo stesso elenco, Vi prego di comunicarmi se non appare la vostra

prenotazione!

                                        

Romiti Ivano n.1 -  Zanella Giuseppe 2 - Morgagni Marco 1 - Panico Anselmo 1 - Aiello Santo 1 - Giuliani Massimiliana 2 - DiBianco Vincenza 1 - Dominici Fabio 5

 

 

                                       Saluti Vanì 5 settembre 2022

 




DATA: 04 Sep 2022

OGGETTO: Nuovo Gruppo Camminatori

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori iscritti,

                                       mi informano, alcuni degli iscritti al nuovo Gruppo, di non aver ricevuto alcuna mail da quando il sito è stato reistituito. Da allora ho spedito già tre mail e per questo Vi prego di darmi conferma di aver ben ricevuto le mie comunicazioni prrecedenti sul mio indirizzo di posta elettronica  vanivani@alice.it. Solo così potrò individuare eventuali malfunzionamenti del gestore informatico utilizzato (Aruba  .... battuta ... e speriamo proprio che nun a ruba) controllando chi non risponderà alla richiesta. Grazie  Vanì




DATA: 04 Sep 2022

OGGETTO: Nuovo Gruppo Fra Diavolo

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Cari amici del neonato Gruppo Fra' Diavolo,


sono io che devo ringraziare il nostro Ivano. 


Con quella sua carica inesauribile che tutti noi ben conosciamo, e che gli permette di avventurarsi sempre in nuove affascinanti iniziative, Ivano mi da l'occasione e lo stimolo per cimentarmi ancora nel campo in cui ho vissuto per anni, cioè la realizzazione di progetti informatici.


Un caloroso saluto a tutti e un augurio di passare ancora tante eccitanti giornate all'insegna della natura, della cultura dei nostri territori e dell'amicizia.


Gianfranco Sassu




DATA: 03 Sep 2022

OGGETTO: Nuovo Gruppo Frà Diavolo

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Cari amici Camminatori,

                                                                 Vi intrattengo soltanto un solo attimo per  porgere, pubblicamente ed ufficialmente, i miei ringraziamenti al Dott. Gianfranco Sassu ... questo nostro collega ha creato il nuovo sito, raggiungibile in internet componendo le solite credenziali   trekking-tiburzi-2016.it. Il sito presenta una nuova veste tipografica ed una multimedialità eccezionale. Sulla sinistra in verticale le possibili opzioni cui potrete avere accesso, tranne qualcuna posta per gli addetti ai lavori. Una novità importante, che non riesco a capire propro come abbia potuto fare per realizzarla, la presenza, per ciascuna uscita, della cartina in versione Raster e/o Ortofoto (c.d. a volo di uccello). Molto utile questa novità affinche ciascuno si possa rendere conto del luogo di destinazione designato.

           Il Dott. Sassu affianca la sua collaborazione a quella dell'Ing. Cacace Antonio, che curò per lunghi anni il sito storico del Tiburzi. Solo così ho potuto mantenere un folto Gruppo di escursionisti per più di 40 anni, sotto "l'egida" del più puro volontariato, e trovare la forza per poter andare avanti!

 

                   Doverosamente ..... Vani, 03/09/2022

 




DATA: 31 Aug 2022

OGGETTO: Parco Marturanum --- Uscita dell 11 settembre 2022

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gruppo Escursione “Fra’ Diavolo” – Civitavecchia

………………

Camminatori salve,

                                                 “Settembre andiamo è tempo di migrare”!

Domenica 11 settembre

… sarà il Parco di Marturanum (località prossima a Barbarano Romano), a dare il battesimo alle uscite del nuovo Gruppo, che visiteremo negli aspetti più classici ed interessanti del luogo. Percorso di circa 2,5 km. di difficoltà media, nel tempo stimato di circa 2 ore.

Sul percorso si incontra …

il Tumulo della Cuccumella, il Caiolo, la Tomba dei Carri ed altre lungo la costa. Entro il Fosso Verlungo le tombe del Cervo (simbolo iconico del Marturanum), della Regina ed altre anonime. Mentre in località Chiusa Cima le tombe Rosi, Costa e la imponente Tomba Cima. Saliremo sul pianoro dell’antica città di Marturanum, presso la Chiesuola di San Giuliano. Ove ammireremo la Tomba “vasca da bagno” di un antico nobile romano. E, sulla strada del ritorno, altri lacerti di tombe che appena si affacciano o sporgono sul sentiero. Poi le Tombe c.d. Palazzine, precorritrici delle nostre tombe a schiera o facciata. Che non ci si inganni, appartenevano già al ceto medio.

 

Programma

Ritrovo … (una tantum) ore 8.45 Park del Tribunale. Partenza ore 9.00 con auto proprie.

Si presume di giungere al Caiolo verso le 9.45. Ore 10.00 partenza escursione

Ore 12.30, ritorno al Caiolo ove si potrà consumare un “pranzo al sacco” nell’apposita area libera, oppure, nell’area attrezzata, fruire del Punto di ristoro. In questo caso dovrete comunicarmi preventivamente (entro il giorno 7 settembre) questa opzione, specificando nr. persone e pietanze. Di seguito vi ho indicato il menù. Consiglio di prenotare per ciascuna coppia (che non mangi tanto!) una sola grigliata mista di maiale ed un solo piatto di fettuccine al cinghiale (o similare), per dividerle opportunamente.

Aggiungo che l’invito è strettamente personale e che sono soltanto ammessi i familiari di ciascun iscritto. Estranei al Gruppo, potranno aggregarsi a Voi soltanto una tantum previa preventiva autorizzazione del sottoscritto. (no persone indesiderate)!

Nel caso di maltempo e rinvio dell’uscita, chi avrà prenotato il pranzo dovrà comunque raggiungere al mio seguito il Parco di Marturanum, per rispettare l’impegno, dove pranzeremo in luogo riparato!

 

Credo di non avere altro da comunicare se non un caldo arrivederci all’11 settembre 2022.

 

PS.

E’ importante curare l’abbigliamento per l’attività che si va a svolgere, ovvero scarponi (anche scarpe da ginnastica robuste). Pantaloni lunghi, le apposite DUE bacchette per tenersi in equilibrio sul percorso. Uno zaino medio ed opportuna riserva d’acqua. Un Kway, un ombrellino pieghevole, ed altro che di personale si rendesse utile.

Le norme comportamentali durante il cammino sono ampiamente riportate sul nostro sito  trekking-tiburzi-2016.it, oltre che siano dettate da comune logica! Occorre rispettare quanto raccomandato, quindi non ci si deve attardare ma seguire chi ci precede. In caso di necessità di sosta occorre informare le guide al seguito per bloccare tutto il gruppo. Il sentiero designato, se non lo si conosce, presenta tratti devianti ed ambigui! Nessuno è autorizzato a precedere il Gruppo, pena la fuoriuscita dalla tutela delle Guide!

Infine per i neofiti informo che nulla c’è da pagare per il servizio reso, il tutto rientra in un’attività di volontariato!

 

MENU’

Pappardelle cinghiale              euro     10

             “           ragù                      “       9

             “            pomodoro          “         8

Grigliata maiale                            “       11    (una salsiccia, pancetta, bistecca maiale)

Bistecca scottona                        “        12

2 Salsicce                                    “         5

Bistecca maiale                           “         6

Insalata                                        “         2

Fagioli                                          “         3

Caponata                                     “         3  

Bruschetta                                   “          0,50

1 litro vino                                    “          5

½ litro vino                                   “          2,50

¼                                                 “          1,50

Birra grande                                 “          3

Birra piccola                                 “          1,50

Lattine coca cola, aranciata ecc. 2 euro

Acqua                                            “          1

Coperto                                         “          1,50

 

Dolci da 2 a 3 euro, caffè 1 euro, amari, grappa 2 euro-

                                                                                                                                                             Caldi saluti Vanì 31 agosto 2022




DATA: 13 Aug 2022

OGGETTO: Trek Frà Diavolo già Gruppo Tiburzi

ALLEGATO: URLW5724.JPG

TESTO: (leggi tutto)

Buon giorno Signori

                                          anzitutto ... Buon Ferragosto a Voi tutti ovunque stiate! Per l'occasione Vi anticipo che sabato 3 settembre, il Parroco Don Giuseppe della Chiesa di Pantano, sta organizzando un escursione sul "Cammino di Sant'Agostino", su percorso da me ricostruito in base a supposizioni personali, conoscenze di antichi tratturi e passaggi transumantici, ormai cancellati dal nostro territorio per sovrapposizioni di opere urbanistiche, passaggi di proprietà, abusi edilizi ed altro.

                  Cercherò di farvi avere il programma della giornata. Personalmente, pur presente io quel giorno, non rappresenterò la guida ufficiale come generalmente siete abituati a considerarmi. L'iniziativa  prettamente religiosa, partirà in sordina il 3/9 per poi divenire una classica, terminerà all'Eremo della Trinità ove il Sacerdote, che gestirà la giornata, impartirà una Santa Messa per i convenuti. 

                    Rinnovo i miei auguri inviandovi in allegato la proposta di un Tiburziano, rappresentante di impianti di depurazione casalinghi di acque potabili. Ciò che offre il nostro amico è una proposta allettante, che prevede anche un certo bonus da scontare e rateizzazione del costo residuo. La mia è una segnalazione disinteressata, io possego già da due anni un impianto del genere, evitando così di ingerire particelle di plastica e tante altre cose collegate. Tra l'altro l'acqua che viene somministrata dai nostri rubinetti, trasporta arsenicali usati in agricoltura ed inusitati batteri fecali umani, seppur in proporzione non allarmante per la salute umana!

    Vanì.... 13 agosto 2022 ...  a presto per l'inizio della stagione trekkistica promessa!




DATA: 25 Apr 2022

OGGETTO: Reminiscenze

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Ex “Tiburziani” ormai …

                            dalle numerose testimonianze ricevute, a seguito della mia nota rinuncia all’attività trekkistica, ne ho estrapolata una soltanto, perché emblematica, cui darò sicuramente seguito…, dati i fini propostimi,

 

 

Ii dom 24 apr 2022, 09:04 vanivani@alice.it ha scritto:

 

Buon giorno T,

                          sono Ivano Romiti. Si, è proprio così, con “Pasqua 2022”, ho chiuso l'attività classica del Tiburzi ma, ho lasciato la possibilità di fare escursioni istruttive, storiche, per piccoli Gruppi scolastici e pre-universitari, tra cui, se ti interessa, anche la tua “Agesci”, pur con un programma limitato e ridotto. Il tutto come, spero, indicato eloquentemente nelle motivazioni addotte nella mia nota di commiato!

Se ti interessa fare qualche uscita in luoghi che non conosci, sono a tua disposizione. Io per questo … ancora ci sono!

Ad esempio la Piramide etrusca di Bomarzo od altro, come mi dicevi, rilevabile dai miei siti. Fammi sapere ... un caro saluto Ivano

 

T.S. RISPONDE ….

 

“”Buongiorno Ivano, sono dispiaciuto per la decisione che hai preso di terminare l'attività trekkistica, sono stati almeno trent'anni e 20.000 kilometri di avventure da raccontare. Io non faccio più le attività direttamente con i ragazzi, ma girerò la proposta ai capi attuali. 

Proprio l'altro ieri facevo il tuo nome ad una mia amica che sta realizzando una rete di sentieristica per un progetto universitario, sicuramente ti contatteranno. Spero ti faccia piacere. Considera che sei il massimo esponente relativamente all'archeo trekking. Mi sento infine di ringraziarti per tutte le volte che hai giocato con noi in particolare per la router nazionale.

Un abbraccio

T.S””

 

 

Reminescenze di un anziano ormai ...

 

In merito a quanto asserito e detto da T.S., proprio in questi giorni, guarda un po’, ricorre l’anniversario, del 25 aprile 2014,  di una particolare ed impegnativa iniziativa cui venni contattato da lui e dal Direttivo dell’AGESCI cittadino, ed incaricato di organizzare, che si concluse nel migliore dei modi, dato il mio spirito, il mio senso di incoscienza, spregiudicatezza ed avventura …! Questo per chi mi conosce bene …

 

Si trattava di disegnare un percorso di 5 giorni nella nostra bella Tuscia, cui avrebbero partecipato tutti gli organismi AGESCI nazionali. L’anno 2014 era dedicato ai sentieri dell’Alto Lazio.

 

Immediatamente concentrai le mie attenzioni su un presumibile collegamento viario etrusco, legato ai Monti della Tolfa ed alle sue risorse minerarie, ambientalistiche, boschive ed archeologiche. Tracciata la sentieristica che si riassumeva nel complesso percorso sotto indicato ….

 

“da Blera alla cittadina di Tolfa…

Si raggiungeva Barbarano, con passaggi per la Bandita Grande, fino ad arrivare a Civitella. Quindi si doveva raggiungere San Giovenale attraverso il Vesca e di seguito proseguire per Luni sul Mignone fin sotto il Ponte di Ferro. Poi era la volta della Strada del Marano, per poi risalire un sentiero fino ad arrivare al Tecchio. Qui una grande sosta per poi ripartire per Tolfa, ove era previsto il clou per la manifestazione “nazionale” con migliaia di presenze al seguito. Proprio un bell’evento non c’è che dire!””

 

 

Convocai i dirigenti AGESCI locali per indicare loro il mio progetto! Ma a dir poco mi spaventai per la loro smisurata fiducia riposta in me e nel mio progetto!

 

L’escursione prendeva le mosse dal Ponte del Diavolo di Blera, risaliva le Gole del Biedano per il sentiero delle Mole ed i Valloni, per terminare a Barbarano ove è (ed era) presente un’area attrezzata, per ricevere le centinaia di ragazzi che sarebbero convenuti, ove avrebbero passato la notte. Una sosta notturna l’avevo prevista ogni 15 km percorsi che, nel giro di 4 o 5 giorni (km. 55 – 60) avrebbe portato il Gruppo sulla Piazza di Tolfa, seguendo pedissequamente il programma sopra indicato!

 

Per chi non conosce questi praticanti trekkisti debbo spendere nei loro confronti qualche meritato elogio. L’età media di questi ragazzi … dai 9 ai 15 anni, tutti meravigliosi, alcuni con gli apparecchi dentali. Smisurati zaini al seguito che dal fondo schiena superavano le loro bionde testoline. Sveglia all’alba … operazioni di personale pulizia generale. Colazione  … smontaggio del campo base e … partenza per raggiungere la successiva meta per ricominciare da capo. Lunghe soste intorno al fuoco fino a tarda sera con canti e rituali loro propri!

 

          Io accettai l’incarico, seguendo il gruppo con impegni giornalieri. Per l’occasione scelsi un “Tiburziano” per seguirmi in tutte le tappe tracciate. La scelta cadde su tal P.D.

Per non allungare troppo il mio intervento dirò che l’iniziativa andò felicemente in porto, per il piacere, dei ragazzi. Per aver fatto attività trekkistica di tutto rispetto, passando per luoghi inusitati, cui non facevo mancare i miei commenti e le mie conoscenze storico-geografiche. Il che mi procurò successivi impegni.

         

 

Nel mentre … mi sovviene un episodio ancora oggi fisso nella mia memoria,  e che mi fece guadagnare, dal Gruppo, l’epiteto di “leggenda”. Parola piacevole ma un po’ troppo azzardata.

I ragazzi al seguito erano circa 350 di varie estrazioni regionali, molti lombardi, ricordo un sacerdote rampante, una bellissima ragazza incinta che non sapeva chi fosse il padre del proprio nascituro. A parte qualche mio sospetto!

Un bel gruppo di questi ragazzi, anticipatosi sul percorso, aveva raggiunto, verso Luni, uno sterminato gregge di pecore. Da qui erano partiti cinque o sei cani maremmani che si erano piazzati sul nostro sentiero in attesa che giungessimo noi, per assalirci. Trovai i miei “uomini” tutti bloccati, spauriti e sconfortati. Allora, con la calma che mi contraddistingue, mi misi davanti a guidarli pregandoli di non mostrare segni di timore o cedimento. Questi cani imperterriti abbaiavano con le fauci spalancate senza mollare od arretrare. Poi ce n’era uno che sembrava un leone. Proprio a questo parlai, tranquillamente, giunto nelle sue vicinanze. Dissi lui … stai fermo, perché io adesso passo e tu ti allontanerai da me! Così fece, mettendo la coda tra le gambe portandosi via il resto il drappello canino incanato! Per la meraviglia di tutti i ragazzi e di P.D.!

 

Vanì 25 aprile 2022.

 

 




DATA: 17 Apr 2022

OGGETTO: GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA

 

Signori Tiburziani,

                                   nel formulare a Voi tutti ed alle Vostre Famiglie, i miei più sinceri auguri pasquali, mi preme comunicare, in questa circostanza,  la chiusura della mia ultracinquantennale attività di volontariato nel campo dell’escursionismo.

      Con l’occasione Vi ringrazio per la Vostra stima, fiducia e sostegno morale, mai venuti meno nel corso del tempo nelle varie iniziative proposte.

      Ho iniziato “anni fa” questa attività con miei coetanei che, a mano a mano, per motivi diversi,  si sono defilati per trasformarsi da camminatori incalliti in lettori dei miei racconti. Collezionisti dei servizi fotografici conseguenti. I miei appunti facevano risvegliare in loro un passato spensierato … di una prolungata ed inusitata gioventù!

      La mia offerta decisione promana da vari traguardi superati e concomitanze raggiunte! Non ultima quella notevole di riuscire a chiudere ancora in “gamba” questa mia longeva attività, nel corso della quale ho sempre cercato di fare del mio meglio, di diffondere e divulgare la conoscenza del nostro territorio, della storia del popolo etrusco-falisco. Credo, senza tema di dubbio, e con orgoglio, di essere riuscito nel mio “piccolo” proposito!

      Quel che resta del mio futuro verrà dedicato ai miei Figli, ai miei diletti ed amati nipoti … autentiche mie teste di Ponte! Tra cui spero di eleggervi un mio  probabile successore morale.

      Mentre Vi abbraccio tutti, forte di un Vostro consapevole e ponderato consenso!

 

                                                                                      Vanì del Tiburzi

                                                                                         (Il Cinghiale)

                                                                      Nel giorno di Pasqua 2022, alle ore 9.30




DATA: 01 Apr 2022

OGGETTO: WEEKEND PASQUALE A POLINO DAL 16 AL 18 APRILE PV

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

G R U P P O    T I B U R Z I

WEEKEND PASQUALE A POLINO

 HOTEL DON BOSCO

Dal 16 al 18 Aprile 2022

 

Gentili Signori Tiburziani,

                                               ricevo l’incarico di diramare l’invito a passare i giorni della S. Pasqua presso l’Hotel Don Bosco di Polino (Terni). Soggiorno possibile anche con il green pass base, ottenibile con un tampone normalmente effettuato dalle Farmacie, per la durata di 48 h, secondo quanto previsto dalle ulteriori indicazioni del nuovo decreto emesso dalla presidenza del consiglio dei ministri.

            Il trattamento di pensione completa dalla cena del sabato 16/4/2022 al pranzo del lunedì 18/4, è fissato in Euro 120 pers., con sistemazione in camera doppia – matrimoniale. Per la camera singola è previsto un supplemento di Euro 10 a pernottamento, ovvero Euro 140 pers complessivamente.

            Noi tutti conosciamo le ottime qualità offerte dal servizio dell’Hotel Don Bosco di Polino, impeccabili sotto ogni punto di vista!

            Per le prenotazioni occorre contattare la Sig.ra Serena  tel.  320 1147268  … 0744 789120. Ognuno dovrà provvedere per proprio conto alle formalità necessarie per prenotare il soggiorno proposto, comunicando che si fa parte del Gruppo Tiburzi.

Nella mattinata del giorno di Pasqua o del lunedì verrà effettuata, condizioni meteo permettendo, la risalita del Monte c.d. della Pelosa, od altre iniziative possibili nel luogo.

            Un caro saluto a voi, con riserva di eventuali indicazioni logistiche  a richiesta.

                                                                                                                                             Vanì CV 1/4/2022  388 6958494




DATA: 29 Mar 2022

OGGETTO: GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA ... MARTURANUM NEL RICORDO DEL

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TIBURZI

Escursione al Parco di Marturanum 

in memoria del caro amico

VITTORIO MARCHESI

Domenica 10 aprile 2022

Partenza per Il Parco (Barbarano Romano) ore 9.00. Altri riferimenti … i soliti.

Tiburziani,

                        come annunciato in quel di Luni, ho programmato, sotto “spinte e pressioni” affettive, etiche e morali, una giornata particolare, estrapolandola da quello che comunemente propino di settimana in settimana.

 

Escursione ed enogastronomia

Natura ed archeologia …

Tombe dei Carri, del Cervo, della Regina, Tombe delle Palazzine, Tumulo Cima, Tomba Costa, Tomba Rosi, la Chiesetta Medievale di San Giuliano e la tomba anonima riadattata, verso il II Secolo a.C. da un signore romano, ad uso di bagno personale.

Tratto suggestivo delle Gole del Biedano.

(escursione facile di Km. 2,500)

 

Al termine, verso le ore 12.30 potremmo approfittare del

 PUNTO DI RISTORO

Chiunque potrà comunque consumare il proprio pasto “al sacco”

nell’apposita Area attrezzata adiacente i tavoli del “Resort”

 

PRENDETE NOTA CHE  PER PARTECIPARE AL PROPOSTO PRANZO DI GRUPPO  OCCORRE COMUNICARE AL MIO INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA PERSONALE   vanivani@alice.it    ... NOMINATIVI E  PIETANZE DESIDERATE. LE PRENOTAZIONI SONO POSSIBILI FIN DA OGGI 29/3/2022 FINO AL 5/4/2022. INOLTRE SI RENDERA’ NECESSARIO VERSARE UNA QUOTA DI EURO 5.00 PER CIASCUN COMMENSALE A TITOLO DI IMPEGNO CHE OVVIAMENTE VERRA’ POI DEFALCATO DAL GESTORE, CUI IO INVIERO’ GLI ACCONTI.

DETTO ACCONTO POTRA’ ESSERE CONSEGNATO A MANCINETTI ANTONIO TIBURZIANO (347 3366215), CHE SARA’ DISPONIBILE PRESSO L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI – CIVITAVECCHIA CORSO CENTOCELLE NR. 48 (PALAZZO GARGANA – VICINO ALLA SEDE DELLA EX CASSA DI RISPARMIO ORA BANCA INTESA)

 

ORARI DEL CENTRO MILITARE DALLE ORE 17.30 ALLE 19.00 NEI GIORNI DAL LUNEDI’ AL VENERDI’

 

PER QUANTO PRECEDE TENETE PRESENTE CHE

  •  LA PRENOTAZIONE, DOPO LA GIORNATA DI MARTEDI’ 5/4/2022, SI INTENDERA’ CONSOLIDATA!

  • I PARTECIPANTI VERRANNO DISPOSTI  AL TAVOLO IN BASE AL NUMERO DEI SINGOLI GRUPPI ED ALLA DIMENSIONE DEI TAVOLI DISPONIBILI.

  • NON SI ASSICURA L’EVENTUALE POSSIBILITA’ DI AGGIUNGERSI AL PRANZO NELLA MATTINATA DEL 10/4/22.

  • I RESIDENTI FUORI CIVITAVECCHIA, PER CONSEGNARE L'ACCONTO RICHIESTO, VORRANNO CONTATTARMI SUL MIO CELLULARE 388 6958494

  • E’ COMUNQUE POSSIBILE, COME GIA’ DETTO,  CONSUMARE UN PRANZO AL SACCO NELL’AREA PUBBLICA ADIACENTE IL PUNTO DI RISTORO. NON E’ CERTA COMUNQUE L’EVENTUALE POSSIBILITA’ DI TROVARE I TAVOLI LIBERI!

  • CAUSE DI FORZA MAGGIORE POTREBBERO INDIRRE A MODIFICARE IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA

 

 

 

MENU’

COSTO DELLE PIETANZE ORDINABILI ANCHE SINGOLARMENTE

(Ognuno è libero di scegliere ciò che desidera al pranzo. Provvederò personalmente ad effettuare le ordinazioni)

 

 

***********

PRIMI PIATTI

Pappardelle al cinghiale                                                   Euro. 10.00

Penne funghi e piselli                                                         “       9.00

..............................................................................................................

 SECONDI

Grigliata di maiale

(Bistecca di maiale, salsiccia,

Pancetta)                                                                            Euro. 11.00

Ordinazioni singole

Bistecca di maiale                                                             “         6.00

Salsiccia                                                                             “         2,50

Pancetta                                                                             “         2,50

Spezzatino di cinghiale in umido con patate                Euro.   9.00

Bistecca di scottona alla griglia                                       “      12.00

-------------------------------------------------------------------------------------------

CONTORNI

Insalata                                                                             Euro    2.00

Fagioli conditi ad insalata                                                 “        3.00

Verza ripassata in padella                                                Euro   3.00

Una bruschetta                                                                    “        0,50

--------------------------------------------------------------------------------------------

BEVANDE

¼ di vino                                                                             Euro   1,50

1 Litro di acqua                                                                     “       1,20

½ litro di acqua                                                                    “        1,00

..............................................................................................................

PANE E COPERTO                                                               “        1,50

Caffè                                                                                      “        1.00

Amari, limoncello, grappe                                                  “         2.00

 

Dolcetti prezzo nn indicato, mi dicono dipende da quanti siamo!!!!??

                                                                                                                                         CV 29/3/2022 Vanì                                           




DATA: 25 Mar 2022

OGGETTO: Luni e dintorni

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gruppo Tiburzi Civitavecchia

Luni sul Mignone e dintorni

 

Gentili Signori,

                             dopo l'ennesima richiesta giunta da molti di Voi, ho posticipato di un'ora l'orario di partenza previsto per l'uscita di domenica, 27/03/2022, complice l'entrata indesiderata dell'ora legale...

pertando ci ritroveremo alle ore 9.15 - con partenza  ore 9.30

(del nuovo orario)

Saluti Vanì




DATA: 24 Mar 2022

OGGETTO: Luni e dintorni

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA

27 marzo 2022

Luni sul Mignone

 

Signori Tiburziani …

                                         per chi vorrà seguirci nell’escursione,  rammento l’entrata dell’ora legale tra

la notte di sabato 26/3 e la giornata di Domenica 27/3.

                                         Quindi occorrerà spostare l’orologio avanti di un ora (in sostanza dormiremo un’ora di meno!).

                 Saluti Vanì

 

Note

Utile una torcia per la presenza di una galleria

Percorso stradale A/R Km. 70 c.a.

Percorso escursione Km. 8 c.a.

Grigliata o pranzo al sacco

Nella giornata seppur con cielo coperto non sono previste piogge.

 

 

Tramite l’A12 si giunge e supera Monte Romano per girare a destra in direzione “Blera – Barbarano” per la trada Provinciale nr. 42. Dopo circa 8 km, poco prima della stazioncina di Civitella Cesi, si gira a destra per una carrareccia  - in prossimità di questo bivio si effettuerà una sosta per compattare le vetture - che si segue per circa Km. 2,500. La carrareccia verrà percorsa a bassa velocità perché in lieve dissesto.

Parcheggio comodo quindi e partenza per l’escursione.

 

 




DATA: 21 Mar 2022

OGGETTO: Note sull invio delle mail

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani, 

mi viene segnalato un prolificare indesiderato di email duplicate inviate dal sistema.

Sto indagando sulle cause del malfunzionamento, nel frattempo vi prego di scusare il Gruppo Tiburzi (peraltro incolpevole)  del disagio.

Cordialmente

Gianfranco Sassu

 




DATA: 21 Mar 2022

OGGETTO: Luni sul Mignone

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Errata corrige 

 

domenica 27 marzo 2022




DATA: 21 Mar 2022

OGGETTO: Luni sul Mignone

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Chiedo scusa ma il sistema utilizzato per le informazioni sull'uscita indicata ha tagliato il primo tratto della mail inviata che comunque vado ad indicare 

 

Gruppo trekking TiburzI

Escursioni in territorio etrusco falisco

Luni sul Mignone ....

Domenica 27  Narxo 2023




DATA: 21 Mar 2022

OGGETTO: Luni sul Mignone

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Chiedo scusa ma il sistema utilizzato per le informazioni sull'uscita indicata ha tagliato il primo tratto della mail inviata che comunque vado ad indicare 

 

Gruppo trekking TiburzI

Escursioni in territorio etrusco falisco

Luni sul Mignone ....

Domenica 27  Narxo 2023




DATA: 16 Mar 2022

OGGETTO: Nota triste per un doloroso Addio ...

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori,

                     "di seguito a nota",  per chi volesse porgere l'ultimo saluto al caro Vittorio Marchesi potrà, previ accordi telefonici con il sottoscritto 3886958494, convenire  un appuntamento per raggiungere il luogo ove il funerale verrà celebrato. Partenza auto da Civitavecchia ore 14.20.

                       Cerimonia in Barbarano Romano, Giovedì 17/03/2022, alle ore 15,30, nella Chiesa del Crocifisso adiacente il Palazzo Comunale - Piazza G. Marconi.

                        Un caro saluto,  

                                                                                   Vanì 16/03/2022. ore 19.18




DATA: 16 Mar 2022

OGGETTO: Nota triste per un doloroso Addio ...

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

Signori Tiburziani,

                                  apprendo con profondo dolore che l'amico, il fratello ideologico, Vittorio Marchesi questa notte, in Barbarano, a seguito di un maledetto infarto évolato in cielo. Uomo schietto, proprio come il suo Marturanum, la sua Terra i suoi boschi ed i suoi lupi, Vittorio e la sua dipartita ha lasciato in me un amaro che mi diminuisce e che non accenna a lasciami...  

                                  Per chi volesse unirsi per l'ultimo Saluto al caro Vittorio, farò seguito da questo social con indicazioni utili, non appena ne verrò informato e mentre Vi lascio mi sovviene la frase ""Per chi suona la campana ... E allora, non chiedere mai per chi suoni la campana. Essa suona per te.””

 

                                           Caro Vittorio presto verrò a cercarti tra le Gole del Biedano!

 

                                                                                                                                                                  Vanì con sincera costernazione!

CVecchia, addì 16 marzo 2022

 

 

 

 




DATA: 06 Mar 2022

OGGETTO: PROVA con allegato

ALLEGATO: Badge Misericordia.png

TESTO: (leggi tutto)

NON CONSIDERARE QUESTA MAIL




DATA: 06 Mar 2022

OGGETTO: PROVA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

MAIL DI PROVA - BUTTARE

 




DATA: 06 Mar 2022

OGGETTO: Buttare la mail precedente

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Per errore è partita una mail di prova.

Scusandomi, prego tutti di non considerarla, grazie

Gianfranco Sassu

 




DATA: 06 Mar 2022

OGGETTO: PROVA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Questo è il testo




DATA: 06 Mar 2022

OGGETTO: Norchia e le sue Tombe Rupestri

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gruppo trekking Tiburzi Civitavecchia

Escursioni Etrusco-falische

DOMENICA 13 Marzo 2022

Visita

alla

LUCUMONIA ETRUSCA DI

“Norchia”  

UBICATA NEI PRESSI DI 

Monte Romano

 

°°°°°

 

Note logistiche

Si tratta di una delle più belle escursioni nel territorio Etrusco.

Percorso  auto a/r km. 50

Percorso a piedi Km. 5,5

Grado difficoltà … media:

  •  Presenza di due guadi superabili con stivali al ginocchio o buste di plastica robuste (edili in vendita presso ferramente ad euro 0,50 cad.).
  • Presenza di tratti in discesa superabili ma con attenzione.
  • Utili …. Bacchette da trekking

Pranzo al sacco

Luogo di ritrovo/orari partenza auto … sempre i soliti (Park Tribunale di Civitavecchia. Ritrovo ore 8.15 … partenza auto ore 8.30

No sosta caffè (premunirsi)

Termine orario presumibile, torneremo alle auto non prima delle ore 16.00

Per raggiungere il luogo partenza escursione :

A 12 direzione Monte Romano, si esce per l’Aurelia Bis. Superata Monte Romano, alla rotonda nei pressi del raccordo con la Superstrada si deve prendere direzione “Cinelli”, ma fare attenzione perché la località, dalla rotonda,  si può raggiungere  con due strade, ma occorre  imboccare quella della seconda indicazione. La prima vi porterebbe più avanti della località Cinelli, nel qual caso poi dovreste tornare indietro. Se non erro bisogna imboccare la terza uscita.

Un caro saluto a Voi, mentre per i più curiosi riporto di seguito  qualche nota di cultura spicciola …

                                                                    Vanì 6/03/2022                

 

LUOGHI DI PARTICOLARE INTERESSE

 

LA VALLE DELL’ECO – LE STRAORDINARIE TOMBE RUPESTRI  SUI TORRENTI PILE E BIEDANO - LA CAVA BUIA SULLA CLODIA – L’ACROPOLI  - LA CHIESA DI SAN PIETRO. I CORSI D’ACQUA

**************

Origine del nome della Lucumonia

 

Dalla Divinità etrusca Nortia, - le cui peculiarità cultuali furono il destino e la fortuna - La Civitas etrusca cui fu tanto cara, trasse il nome!

 Nel prossimo tempio di Volsinii, a lei dedicato, venivano infissi dei chiodi sul muro, che servivano a tenere il computo degli anni, una sorta di calendario. Per questo motivo la Dea venne associata ad Atropo della mitologia ellenica, tutrice della sorte dell’uomo e del suo destino.

Atropo, la più anziana delle tre Moire, svolgeva il delicato compito di recidere, con lucide cesoie, il filo che rappresentava la longevità della vita di ciascun uomo, decretandone il momento della morte.

 

PS

Anche nella cittadina Umbra di Norcia, pur essa Etrusca, la Dea era particolarmente onorata.

°°°°°

Il suo territorio.

Immense boscaglie, fertili e vaste pianure sullo Sferracavallo (Pian Morgano) e Piano del Casalone, ricchi di corsi d’acqua, determinarono l’agiatezza  della lucumonia.

Le maestose tombe rupestri del V e del IV secolo a.C., fatte erigere dall’aristocrazia “agraria”, attestano il fecondo periodo di questa contea, mentre i centri etruschi posti sulla costa Tirrenica già subivano una certa crisi “economica” nel commercio via mare.

  Genti elleniche in massa, si erano stanziate nel sud Italia,  continuando a comprimere le attività marittime delle popolazioni italiche anche dopo la Battaglia del Mare Sardonio (540 – 535 a.C.), mossa per evitare una certa colonizzazione marginale. In questo conflitto gli etruschi, alleati dei Punici combatterono contro i Focei, il cui territorio era stato invaso da popolazioni iraniane.

Norchia, come già accennato, trasse un certo vantaggio da questa situazione, grazie allo sviluppo della pastorizia e dell’agricoltura, favorita anche dalla sua posizione geografica.

 

***************

 

Cose notevoli.

 

LE TOMBE RUPESTRI ED I TOMBAROLI

 

Quando si discendono le forre ci si imbatte in una lunga teoria di tombe realizzate sulle falesie, a volte disposte anche su più piani.  Se ne incontrano di  “ordinarie”, di belle e di notevoli, con strutture architettoniche di tutto rilievo.

Sono del tipo a dado, a semidado od a sola facciata (o falsa facciata). Molte si presentano in evidente stato di dissesto, soltanto alcune hanno subìto lievi danni e raccontato la loro storia.

Di alcune conosciamo il nome dei proprietari dal “gentilizio” familiare riportato sui sarcofagi, rendendo cospicue stipi votive.

Il susseguirsi dei predatori, nell’arco di 2700 anni, ha sottratto di ogni cosa di particolare interesse la maggior parte delle ricche necropoli.

 I primi tombaroli furono i romani, che asportarono dai cimiteri etruschi soltanto i manufatti in oro ed argento.

Dopo un lungo periodo di relativa tranquillità le nostre necropoli furono rivisitate da ignari contadini che scoperchiarono, senza volontà, con il vomere dell’aratro le tombe, poste nei campi. I nostri innocenti tombaroli non compresero bene in cosa si fossero imbattuti. Le tombe venivano attribuite a defunti di un passato recente, non già appartenenti a genti vissute oltre 2000 anni prima.

Si dice che … i vasi di bucchero che venivano alla luce dalle deposizioni, a volte, venivano frantumati, ed i cocci utilizzati per scagliarli contro i buoi legati al giogo dell’aratro, onde più esortarli al lavoro nei campi.

Tanti vasi etruschi furono distrutti perché finirono come bersaglio per il tiro a segno dei ragazzi.

Venne poi di moda in Europa l’hobby per gli scavi archeologici generalizzati (Egitto docet), cui non si sottrasse neppure Henry Marie Beyle, al secolo Stendhal, il quale amava andare per tombe nel territorio tarquiniese, al seguito di altri notabili ed onorate persone. Non pochi si sono arricchiti con questo tipo di attività!

Ed ancor prima che fosse unificata l’Italia (1861), gli antiquari esercitarono un cospicuo commercio di antichi reperti, sottratti da scavi di città storiche e dalle rispettive necropoli. Notevole parte del ricco patrimonio archeologico fu disperso tra musei e collezionisti di tutta Europa. Questa incessante attività non cessò mai in Italia anche dopo che il commercio di antichi reperti fu dichiarato reato.

 

 

LE PRINCIPALI TOMBE

 

  • Le immense Smurinas
  • La  Ciarlanti
  • Quella a casetta
  • La prostila
  • Quella del camino
  • La gemina di Vel Ziluse
  • La Lattanzi
  • Quelle doriche

 

 

 

Nella Valle di Norchia, ovunque si ponga l’occhio, è un bel susseguirsi di architettoniche immagini tombali! Queste importanti emergenze ormai note in tutto il mondo, ci fanno capire l’amore del  popolo etrusco per i propri defunti.

 

MONUMENTI SULL’ACROPOLI

 

- La chiesa di San Pietro

- Il Castello dei di Vico

- La tomba adattata a “colombario”

- La porta est

- il tratto della Via Clodia

- la vista panoramica sul complesso tombale del tratto “Fosso Pile”-

 

 

Lungo i Fossi del Pile e dell’Acqualta troviamo la Tomba c.d. a casetta, di architettura unica e singolare e due tombe a tempio dorico, opere di rari esempi in Etruria.

         

Le facciate recanti immagini in bassorilievo, lise e mal ridotte dagli agenti atmosferici delle “Doriche”, sono rese comprensibili soltanto dal cartello esplicativo della Sovrintendenza.

Dei due timpani ne sopravvive intero uno soltanto, metà dell’altro si trova presso il museo archeologico di Firenze (Sic! uno scempio del genere non ce lo saremmo aspettato nemmeno da un tombarolo ignorante…). Questi, decorati alla base da un motivo a geison dentellato, sovrastano triglifi e metope. I primi ricordano le antiche costruzioni templari doriche ove erano realizzati con tre tronchi di legno ciascuno. Negli spazi vuoti delle metope potevano essere alloggiate tavolette di argilla con motivi in bassorilievo. I frontoni, mal conservati, presentavano delle divinità drappeggiate da una parte mentre dall’altra una teoria di guerrieri. Singolare è la presenza, ai due lati dei timpani, di due Gorgoneion, che non trovano riscontro nei templi dorici greci, ma poste sui tetti delle case etrusche con funzione di pluviali.

Mancando a queste opere tutti gli altri elementi sottostanti, perché “asportati”, non si può indicare altro, soltanto prendere atto della loro realizzazione a similitudine dell’ordine architettonico dorico.

 

 

 

I BEI SENTIERI DI FONDO VALLE

 

  • Il tratto del Fosso Pile
  • L’alberato “Torrente Biedano”

 

 

LA CAVA BUIA

 

Tratto viario interno dell’Etruria sulla Via Clodia completamente intagliato nel tufo, maestoso nei suoi 400 metri di lunghezza, 2,50 mt. di larghezza e 10 mt. circa di profondità media.

L’opera si presenta ancora in un discreto stato di conservazione, soltanto l’invadente bagolaro (spaccasassi) la può compromettere. Le sue radici si insinuano nelle pareti di tufo, lasciando in bilico grosse scaglie di roccia, di quando in quando, lasciate precipitare giù per effetto perverso della gravità.

Ma “l’anziana signora” è sempre bella ed affascinante, porta bene i suoi duemilaquattrocento anni … i suggestivi scorci delle pareti di tufo che virano, a seconda della luce del giorno che penetra dall’alto, tra i colori bruno rosso fulvo giallastro. I lunghi rettilinei.

Oggi la tagliata rimane completamente isolata dal bel contesto archeologico del luogo, grazie a madre natura.

La nostra “Cava”, si difende da sola! Ogni anno che passa diventa sempre più irraggiungibile, protetta dal continuo dissesto idrogeologico circostante, da una fitta e bassa vegetazione dalla crescita veloce che soffoca ogni sentiero od il suo nuovo insorgere. E poi ci sono le piene del Torrente Biedano, (alcune di portata impensabile) e gli unici guadi, plausibili, non sono segnalati.

Per raggiungere le pendici della Cava si debbono traversare ben due forre tra boschi intricati, ma una volta giunti, per tornare indietro si perde facilmente l’orientamento. Per questo è evitata a priori dalle “guide”. Oltretutto la zona non è servita da linee telefoniche mobili, e da sistemi GPS.

 

Molta gente ha calpestato la carreggiata della nostra Cava Buia, dalla sua etrusca concezione fino al 1400, quando la città di Norchia fu abbandonata, a seguito di una grave forma malarica sviluppatasi ed i suoi abitanti si spostarono più a nord,  fondando il Paese di Vitorchiano, il cui nome risulta formato dalla fusione delle parole “Vicus Orclanus”.

          Ma ancora oggi la Cava vive, ed anche se alcune significative iscrizioni, incise sulle sue sponde, sembrano scomparse per naturale abrasione temporale, è  sempre uno dei più bei monumenti dell’Etruria Meridionale.

 I nomi dei consoli romani che ne hanno fatto manutenzione, riportati sulle pareti: “Ti. Terentius” e “C.Clodius Thalpius”, sono ormai scomparsi. Ma simbolismi arcani e religiosi, riferibili al periodo paleocristiano ed al medioevo, sono ancora visibili.

Un tempo buona parte della Tagliata era coperta. Si presentava come una sorte di lunga galleria. Questo secondo quanto ci riferiscono i Dotti, a seguito di particolari osservazioni e studi effettuati, d’altro canto il suo nome riferisce proprio questo … “Cava Buia”.

 

LA VIA CLODIA

 

Consolare che congiungeva l’Etruria da Veio fino a Saturnia, fu anche utile ai longobardi invasori. Servì per le Sante Crociate, consentendo alle miriadi di pellegrini, di intraprendere parte del viaggio verso Roma, oggi ne sopravvivono soltanto alcuni tratti.

Ma questa è un’altra storia!

 

Vanì. 3/03/2022




DATA: 26 Feb 2022

OGGETTO: PROVA

ALLEGATO: Cattura.JPG

TESTO: (leggi tutto)

MAIL DI PROVA




DATA: 25 Feb 2022

OGGETTO: PROVA

ALLEGATO: Dischi.jpg

TESTO: (leggi tutto)

PROVA PROVA




DATA: 25 Feb 2022

OGGETTO: PROVA

ALLEGATO: 11357365_small.jpg

TESTO: (leggi tutto)

TESTO DI PROVA




DATA: 25 Feb 2022

OGGETTO: PROVA

ALLEGATO: GS.jpg

TESTO: (leggi tutto)

PROVA - BUTTARE




DATA: 25 Feb 2022

OGGETTO: PROVA

ALLEGATO: IMG_1552.jpg

TESTO: (leggi tutto)

TESTO DI PROVA - BUTTARE




DATA: 25 Feb 2022

OGGETTO: PROVA

ALLEGATO: GS.jpg

TESTO: (leggi tutto)

TESTO DI PROVA - NON CONSIDERARE




DATA: 24 Feb 2022

OGGETTO: GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA ... SUL PERCORSO DI S.AGOSTINO

ALLEGATO: IMG_8116 - Copia (2).JPG

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREKKING TIBURZI CIVITAVECCHIA

Escursioni in territorio etrusco-falisco

Domenica 27 febbraio 2022

Escursione storico-paesaggistica

dalla Cipresseta a Cencelle e ritorno sul

 “Sentiero di Sant’Agostino”

*********

 

Signori Tiburziani,

                                   faccio seguito alla precedente comunicazione per confermare, come ormai mi è consueto fare e ribadire, la fattibilità dell’escursione in argomento.

            Ho esitato tanto ad inviare queste note fino ad essere quasi certo che la giornata di domenica 27/2 si presentasse soleggiata in modo tale da permetterci un’escursione serena, non “ombrellabile” e senza problema alcuno, malgrado previsioni avverse dei più accreditati siti meteorologici.

             Le previsioni "meteo" si sa non sono certe. Dallo stesso termine se ne deduce la caducità, ma quando sono formulate più prossime all’evento tanto più sono giustamente ipotizzabili.

         Raccomandazioni per ben partecipare all’uscita:

  • Doppie scarpe da cambiare al rientro dell’uscita per la presumibile presenza di fango residuo sul percorso.

  • Utile una torcia anche di media qualità per percorrere una galleria della vecchia ferrovia “Civitavecchia-Terni”, circa 500 metri.

            Come già comunicato, non ci sono guadi fluviali da traversare, né tratti di macchia mediterranea. La giornata si dovrebbe presentare soleggiata (ci permetterà di godere di immagini meravigliose) ma con temperature “bassine”. Presenza di vento sui crinali, per quanto la maggior parte del percorso si svolge entro forre riparate.

 

Un caro saluto,

                                       Vanì 24 febbraio 2022, alle ore 10.41

 

 

 




DATA: 21 Feb 2022

OGGETTO: GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA ... SUL PERCORSO DI S.AGOSTINO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREKKING TIBURZI CIVITAVECCHIA

Escursioni in territorio etrusco-falisco

Domenica 27 febbraio 2022

Dalla Cipresseta a Cencelle e ritorno sul “Sentiero di Sant’Agostino”

*********

E’ necessario munirsi di una torcia per attraversare una galleria ferroviaria di 500 metri.

Escursione di 8,5 Km. Facile. No attraversamento macchia mediterranea, né guadi. Pranzo al sacco. Primo tratto … il percorso ferroviario Civitavecchia-Orte … Sentiero per Monte Palano che segui il Santo per giungere all’Eremo. Deviazione per Cencelle, ritorno dalla citata linea ferroviaria. Impegno forse fino alle ore 16.00.

 

Buona sera Signori,

                                          domenica prossima il Tiburzi riparte, ricalcando un tratto del presumibile viaggio che Sant’Agostino, intorno all’anno 388 d.C., fece dal Convento dei Frati Agostiniani del nostro Lido, fino ad arrivare al Monastero della Trinità di Allumiere. Si tratta di un percorso che ho pensato in base ad antiche strade ed alla conoscenza del territorio che mi hanno permesso di immaginare e creare. Ho unito il dilettevole all’utile, avendo ricevuto l’invito, dal Parroco di San’Agostino, di ricostruire il sentiero che ha potuto percorrere il Santo, nel ricongiungere il Convento di Sant’Agostino all’Eremo della S.Trinità di Allumiere.

 Non nascondo l’orgoglio ricevuto per tale incarico da Padre Giuseppe (un Parroco davvero “gagliardo e forte”), forse in base a segnalazioni di stima di persone amiche e di conoscenti. Non c’è miglior compenso per chi svolge attività di volontariato. Con unico “Obolo di  Caronte” … la menzione del nome dell’autore del percorso che, spero proprio, sia prossimo a divenire una classica passeggiata “pastorale” dalla Chiesa di Pantano all’Eremo da qui all’eternità!

L’escursione ci porterà a traversare territori ameni, con vasti orizzonti verso luoghi addormentati entro una dolce solitudine. L’ampia valle del Mignone con le sue creature, i suoi fantasmi ed i mille fasti del suo nobile passato! Mammelloni collinari depositati qua e là, a seconda dell’ultramillenario corso fluviale, più volte variato, a seconda dell’entità del deposito calcareo, più duro o men duro, rilasciato  lungo le piene stagionali.

 Seguiremo quello che fu una bella Cipresseta, incancellabile ricordo della mia infanzia quando inseguivo i nidi di “rusignoli”. Nel mio immaginario sempre metaforicamente idealizzata, ed associata ai Cipressi di Bolgheri. Ma ormai quella bella opera, forse voluta dai Farnese o da Signorie più recenti, è stata abbandonata a se stessa, mentre con una seppur scarsa manutenzione poteva divenire un bel luogo di interesse paesaggistico.

Ma questo stato del luogo sarebbe ben poco, mostra non solo incuria, ma soprattutto una pessima destinazione “d’uso”, una sorta di devitalizzazione del territorio. Nel tempo vi fu creato, di lato alla strada, un vasto deposito di carbone a cielo aperto, e non so proprio da chi venne l’autorizzazione per un delitto del genere. Questo capolavoro ora risulta dismesso, è collassato su se stesso, forse per la creazione dei carbonili Enel alla Frasca e del relativo porto carbonifero, ma il fondo utilizzato dispenserà inquinamento chissà per quanto tempo ancora.

Ed allora perché meravigliarsi del prossimo megadigestore, in costruzione a Monna Felicita. Centoventimila mila tonnellate annue di scarichi romani verranno combusti. Che trionfo per la  diossina! Sarà il preludio per l’utilizzo del gas prodotto dal materiale organico per le prossime 6 centrali a gas Enel, questo risulta troppo intuibile! Ma la centrale a carbone non verrà dismessa completamente, non si sa mai, in caso di blackout dei nuovi impianti questa potrà temporaneamente rifare il suo lavoro.

Poi c’è un bel progetto in mare di ben 36 mega impianti di pescicoltura!

Tutto studiato a lungo temine a tavolino, comprese le leggi che hanno escluso da tali poteri decisionali le comunità locali.

Poi ho trascurato il deposito di materiale bellico tombato, altamente tossico (iprite ed altro), nel territorio militare di Santa Lucia. Ed ancora l’alto inquinamento offerto dall’impianto di incinerazione al Nuovo Cimitero sulla Braccianese, che partito per un certo volume di lavoro, ”aumme aumme” i fautori volevano poi triplicarlo e triplicare gli impianti. E pensare che per ogni “carico” vengono utilizzati 200 litri di nafta, combustibile debellato per le automobili dato l’alto inquinamento atmosferico!

Ma ho tralasciato poi  il porto con le sue navi …. ma forse meglio riprendere i sensi della mia escursione ….

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PER CHI VUOLE CONOSCERE QUALCOSA SUI LUOGHI CHE INTERESSERANNO L’ESCURSIONE…

Prefazione alla nuova edizione del Volume “Sant’Agostino alla Fontanella” di Ennio Brunori, voluta dal Parroco Don Giuseppe.

 

In occasione della festa patronale di Sant’Agostino (28 agosto 2017), abbiamo ritenuto di grande interesse ripubblicare il saggio scritto da Ennio Brunori, dal titolo “S. Agostino alla Fontanella”, con il quale l’autore si era proposto di presentare le testimonianze storiche ed archeologiche riguardanti il misterioso incontro di S. Agostino col bambino sulla spiaggia delle “Villette”, nel periodo in cui il Santo dottore indagava sul mistero della Santissima Trinità, opuscolo rivisto e approfondito per noi dal prof. Giovanni Insolera. “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo per possederlo”. Questa frase tratta dal “Faust” di Goethe comunica bene l’intenzione che ci ha mosso a ripubblicare lo scritto del Brunori, infatti, riprendere contatto con la Storia della Chiesa locale e le sue preziose fonti, ci permette di riguadagnarle, riscattandole dalla dimenticanza e così possederle. Una maggior consapevolezza delle nostre origini, della tradizione e la cultura da cui proveniamo, contribuiscono certamente in modo positivo alla conoscenza di noi stessi, rinnovando il nostro sguardo e la nostra creatività dentro il vissuto quotidiano. Desideriamo pertanto ringraziare la sig.ra Alida Brunori, che ci ha permesso di riprendere l’impagabile opera che il compianto marito ci ha lasciato in eredità, il prof. Giovanni Insolera, per la passione, la dedizione e la competenza con la quale si è impegnato in tale riedizione, il Sindaco di Tarquinia Pietro Mencarini, la tipografia Lamberti per il considerevole apporto tecnico e la precisione nel lavoro, la famiglia Fabbri che ci ha permesso di visionare il luogo della “Fontanella” presente nel loro giardino di casa e Alessio Natali per le foto inerenti la spiaggia ed il pozzo.

 

Don Giuseppe Tamborrini

 

 

 

BRANO

DA SANT’AGOSTINO ALLA FONTANELLA

Di Ennio Brunori

(Note del compianto Ennio Brunori del 1994 che condivise con me gli studi di Ragioneria all’istituto Baccelli di Civitavecchia. Sono tratte da una ristampa di un documento voluta da Padre Giuseppe Tamborrini della Chiesa di Pantano).

“” Alcuni storici, fin dal Medioevo, hanno sostenuto che Agostino, subito dopo il battesimo ricevuto in Milano dal vescovo Ambrogio nel 387 d.C. e prima di imbarcarsi per l’Africa nel 388, abbia voluto visitare i monasteri che erano sorti in Toscana e sul litorale etrusco, per osservarne il sistema di vita cenobitico. Tra questi vengono menzionate frequentemente il monastero di Lupocavo sul M. Pisano e quello di Centumcellae. Una diffusa leggenda popolare, riportata anche in scritti di antichi autori1), vuole che Agostino mentre era ospite nell’Eremo della SS. Trinità de Centumcellis presso Allumiere2), per ristorare il corpo e la mente, soleva a lungo passeggiare, raggiungendo talvolta il mare. Sarebbe avvenuta in una di queste peregrinazioni la famosa apparizione, nota alla letteratura ed all’arte come l’Incontro di S. Agostino e l’Angelo. Mentre Agostino passeggiava appunto sulla spiaggia vicino al Porto di Giano (poi di Bertaldo), meditando sul mistero della Trinità, gli apparve un Fanciullo che con il cavo della mano attingeva l’acqua del mare e la versava in una piccola fossa scavata nella sabbia. Alla richiesta del perché di tale azione, il Fanciullo rispose che voleva versare tutto il mare in quella piccola fossa. Agostino, meravigliato, fece notare l’umana impossibilità dell’impresa; ma il Celeste Fanciullo gli rispose con questo monito: “E’ più facile per me riuscire a versare tutta l’acqua del mare in questa piccola fossa, che per te spiegare l’imperscrutabile mistero della santissima Trinità!”. Detto ciò sparì. Questo prodigioso avvenimento è stato raffigurato in moltissime opere pittoriche da eccelsi artisti di diverse epoche, tra i quali spiccano il Botticelli, il Lippi e il Rubens. Il più antico documento, finora da noi ritrovato, che descrive l’incontro di Agostino con Gesù Cristo, nel Porto di Giano, risale al XII sec., epoca in cui fu scritta “La vita di Guglielmo” da parte del discepolo Alberto, pervenutaci in un manoscritto del XVI sec.3). 1) S. Alberto da Siena (+1181); Alberto di Padova (1269-1323); Pietro De’ Natali (1330-1406 c.); Vincent Ferrer (1350- 1419); Giacomo Gherardi detto il Volterrano (1434-1516); Martin Antonio Del Rio (1551-1608), oltre ai resoconti dei Registri dell’Ordine Agostiniano e delle visite pastorali dei Vescovi di Corneto. 2) Su questo Santuario posto tra i Monti di Allumiere a circa sette miglia dal mare, vedi: E. Brunori, Ricerche archeologiche all’Eremo della SS. Trinità di Allumiere, in Bollettino della Soc. Tarquiniense di Arte e Storia 1991: Catalogo Mostra Documentaria XVI Centenario del Battesimo di S. Agostino (387-1987), Allumiere 1987; Catalogo II Mostra documentaria “Risorge l’Eremo della Trinità”, Allumiere 1991. S. Alberto da Siena,, (+1181) Vita di Guglielmo, Ms. KVII 15, datato 1582, Biblioteca Comunale di Siena - sta in Roberto Ferretti, L’immaginario collettivo sui monti di Castiglione, Castiglion della Pescaia 1989. C’è da sottolineare che in questa prima descrizione dell’incontro non si fa cenno alla sorgente di acqua dolce che sarebbe scaturita nella buca scavata sulla spiaggia. All’incirca attribuibile alla stessa epoca (XII-XIII sec.) è un altro antico documento, venuto alla luce durante il pontificato di Clemente VIII (1593-1605), che descrive l’avvenimento riportandolo nello stesso luogo, cioè nel litorale del Porto di Giano o di Bertaldo. Si tratta di una lapide incisa con “caratteri antichissimi”, ritrovata dal Nobile cornetano Alessandro Degli Atti, proprietario del sito lungo il mare, chiamato in quell’epoca “la Fontanella di S. Agostino” dove era anticamente il Porto di Giano, poi chiamato di Bertaldo, tra la città di Corneto e Civitavecchia, mentre stava fabbricando in detto luogo, come ci attesta Mons. Ambrogio Landucci).

 

O M I S S I S””

 

Vanì, 20/02/2022. Ore 23.21

 

 

 

 

 

 

 




DATA: 06 Feb 2022

OGGETTO: PROVA

ALLEGATO: pda_Mod_132_v10_SSSGFR51C14H501X.pdf

TESTO: (leggi tutto)

prova




DATA: 04 Feb 2022

OGGETTO: ESCURSIONE A BOMARZO DEL GRUPPO TIBURZI

ALLEGATO: BELW5792.JPG

TESTO: (leggi tutto)

DOMENICA 6 FEBBRAIO 2022 ESCURSIONE

IL TIBURZI IN TUSCIA

 BOMARZO E DINTORNI

INDICAZIONI … NOTE E PERCORSO STRADALE

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LUOGHI DI VISITA

TAGLIATA DUORUM DOMITIORUM

PIRAMIDE ETRUSCA

LA CASACCIA

PANO

LA TOMBA DI MUSETTO

DAL CRINALE ALL’ABITATO ETRUSCO DI SANTA CECILIA

RITORNO SUL CRINALE

PANO SU CHIA  DIRUTA E VERSO LA TORRE DEL PASOLINI

IL FOSSO CASTELLO

IL PASSAGGIO TRA LE ALTE ROCCE DEL CANYON

LE MOLE ED IL PONTICELLO ETRUSCO.

*****

LE CASCATE  DEL FOSSO CASTELLO

(IL GIORDANO)

 OVE PASOLINI GIRO’

IL BATTESIMO DI GESU’

NELLA SCENA DEL VANGELO SECONDO MATTEO

LA TORRE DEL PASOLINI

°°°°

AL TERMINE LA SPOLA AUTO

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DAL PARK CVECCHIA AL PARK CAMPO SPORTIVO BOMARZO.

GIUNTI AL CAMPO SPORTIVO DI BOMARZO VERRA’ ORGANIZZATA LA SPOLA AUTO ONDE CONGIUNGERE IDEALMENTE ACCESSO ESCURSIONE E TERMINE,

LUOGHI NON COINCIDENTI. SI RACCOMANDA DI COLLABORARE PER DETTO SERVIZIO

DUE O TRE MACCHINE DOVRANNO PRESTARSI PER IL TRASBORDO

POSSIBILMENTE LE PIU’ CAPIENTI

*******

Dal Park del tribunale di CVecchia alle ore 8.30 si parte e si raggiunge Monteromano tramite A12 CVecchia Nord. Dall’A 12 si esce per lo svincolo Aurelia Bis Monteromano.

Superata Monteromano si entra nella Superstrada per Viterbo che si segue per circa 40 km., fino all’uscita Bomarzo-Soriano (oltre Viterbo). Allo svincolo si gira a sinistra verso Bomarzo. Si prosegue verso la cittadina per circa 1,5 Km. per girare a destra verso il Campo sportivo, dove si parcheggia.

Qui verranno organizzate le operazioni di spola per il recupero pomeridiano delle persone e vetture. Come indicato in premessa almeno tre macchine (compresa la mia) verranno cooptate per le operazioni di trasbordo, i due autisti delle altre vetture torneranno al Campo sportivo con la mia auto, per iniziare l’escursione.

Meteo e note utili

La giornata, inizialmente si presenterà con cielo coperto (previsto qualche millimetro di pioggia dalle ore 10 alle ore 12.30, ma niente di che), ma, verso le ore 13, dovrebbe soleggiarsi! Non è prevista alcuna sosta caffè, attrezzarsi con surrogati.

Al Campo sportivo, nel pomeriggio, non torneremo prima delle ore 15.30 (regolarsi con eventuali impegni personali).

La lunghezza del percorso non supera i 7 Km, e non presenta difficoltà particolari, soltanto un breve tratto in discesa entro la prima tagliata tufacea che occorre percorrere con attenzione,  ove si raccomanda l’uso di bacchette da trek. Poco più avanti, per tornare sul crinale occorre superare una salita tra rocce di circa 50 mt.

No guadi né attraversamento di macchia mediterranea. Questa escursione, purtroppo è, generalmente, molto frequentata, anche da famiglie con bambini e persone sprovviste di riferimenti topografici, ciò potrà comportare rallentamenti. Durante la camminata, in prossimità del bosco si raccomanda di mantenere contatto fisico con il gruppo, avvertendo le guide per eventuali necessità impellenti di sosta obbligata.

Chi conoscesse già il percorso vorrà, per compiacenza, adeguarsi all’andatura del Gruppo. Vietate iniziative personali.

               Un saluto,

                                                  Vanì, 04/02/2022

 

 




DATA: 29 Jan 2022

OGGETTO: Il Senatore Bellosguardo

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

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DATA: 29 Jan 2022

OGGETTO: Prima Prova

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

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DATA: 29 Jan 2022

OGGETTO: PROVA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

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DATA: 29 Jan 2022

OGGETTO: PROVA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Testo di prova




DATA: 29 Jan 2022

OGGETTO: Prima Prova

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)




DATA: 29 Jan 2022

OGGETTO: Prima Prova

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)




DATA: 29 Jan 2022

OGGETTO: PROVA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Testo di prova




DATA: 29 Jan 2022

OGGETTO: PROVA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)




DATA: 29 Jan 2022

OGGETTO: PROVA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

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DATA: 29 Jan 2022

OGGETTO: PROVA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

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DATA: 29 Jan 2022

OGGETTO: PROVA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

PROVA




DATA: 29 Jan 2022

OGGETTO: Prima Prova

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

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DATA: 29 Jan 2022

OGGETTO: Prima Prova

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

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DATA: 28 Jan 2022

OGGETTO: 6 Febbraio 2022 uscita alla Piramide Etrusca d Bomarzo

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gruppo Tiburzi Civitavecchia

Escursioni in territorio Etrusco Falisco

***************

Domenica 6 febbraio 2022

In Territorio Bomarzese

uscita alla c.d. Piramide Etrusca, le cui note sono state inviate con mail a parte, data la dimensione delle stesse.

Sul sito sono riportate le indicazioni ufficiali che provvedo ad ripetere di seguito.

Premetto comunque che per la giornata designata è prevista pioggia, seppur di modesta intensità, e che pertanto mi riservo di fornire, per tempo, indicazioni sulla fattibilità dell'escursione e la eventuale data d rinvio.

 

Orario di Partenza  8.30  ... ritrovo ore 8.15. Park solito Tribunale di Civitavecchia.

Auto proprie.

Km. 130 per raggiungere il punto di partenza escursione.

Escursione di Km. 7,5. No guadi, no macchia mediterranea, pranzo al sacco. Spola auto (punto partenza escursione e parcheggio auto non coincidenti).

 Un caro saluto ... Vanì, 28 01 2022

 




DATA: 28 Jan 2022

OGGETTO: Tagliata dei Fratelli Domitii Piramide Etrusca Tomba di Mu

ALLEGATO: EXTD1590.JPG

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREKKING TIBURZI

Escursioni in territorio Etruso falisco


TAGLIATA DEI FRATELLI DOMITII  – PIRAMIDE ETRUSCA – ABITATO S.CECILIA – TORRENTE CASTELLO – TORRE DI CHIA  

 

..

…. in punta di piedi, sorretti dalle bacchette da trek, nel silenzio del più sacro rispetto e nel timore di richiamare l’attenzione delle “guardie dei Domizi”, attraversiamo la tagliata etrusca, proprietà e patrimonio di quella ricca famiglia romana; il divieto di passaggio sulla via, ribadito dall’iscrizione scolpita sul peperino ripassata all’interno delle lettere con vernice rossa, intendeva vietare il transito a chiunque. Ai viaggiatori che dalla Valle del Tevere attraversavano la regione in direzione del “Mons Ciminus”, di “Vetus Urbis” o dei prossimi laghi e viceversa. I Due Domizi, presumibilmente fratelli, appartenenti alla potente famiglia senatoria romana, possedevano, nel I secolo d.C., almeno una fornace per la costruzione di laterizi nei dintorni di Mugnano, ciò è attestato dai sigilli apposti su tegole, mattoni e coppi di loro produzione, utilizzati anche per erigere importanti monumenti in Roma.

Il NS. PERCORSO

Il cammino ci porta ora verso altre emergenze archeologiche che, “protette” dalla fitta vegetazione, si parano improvvisamente, a spaglio, innanzi a noi. Raggiungiamo così una sorta di manufatto a forma pentagonale, dell’altezza di circa 7 metri, con una colonnina di pietra alla base. Definito “la pirimidina,” sembra avere un riferimento astronomico con “Il Piramidone”, sito poco più in alto. Emblematica quest’ultima megalitica costruzione, ricavata da un enorme “masso erratico” di peperino scivolato dall’altipiano. La facciata fruibile si pone prepotentemente avanti alla vista, un’elevata ripida gradinata conduce dalla base a due ambienti, a “cielo aperto”, da cui si dipartono due gradinate verso l’alto per raggiungere un’alta terrazza. Su un lato sono presenti alcuni intagli che scendendo quasi alla base dovevano raccogliere in alcune nicchie del liquido.

Incerta è la funzione per cui l’opera sia stata realizzata. L’imponente manufatto, di sicura matrice etrusca, potrebbe rappresentare un altare sacrificale, un ara dedicata ad una particolare divinità o addirittura potrebbe essere stata costruita per incinerare i defunti. Comunque, qualsivoglia sia l’uso per cui sia stata concepita, ne ammiriamo l’imponente struttura, a tratti simile ad alcuni altri manufatti presenti nei dintorni di Bomarzo (Sasso Predicatore 1 e 2 etc.), con qualche analogia con le costruzioni piramidali di Macchu Picchu.

La vista della nostra “Piramide” suscita, nell’attimo, sensazioni e vibrazioni diverse in ognuno di noi, estrapolati dagli schiamazzi del Gruppo. E’ qui che conosciamo Salvatore Fosci, ragazzo del luogo, cui dobbiamo il merito della riscoperta dell’intero sito, avendo ripulito, gratuitamente, le emergenze archeologiche invase dalla macchia e dai rovi, ma lui minimizza tutto. Lo ringraziamo per la sua modestia; il suo carattere estroverso lo porta alla conversazione con tutti noi e mentre parla del Bosco di Bomarzo, trapela dai suoi occhi, tutto l’amore per la sua terra.

..

Risaliamo un erto pendio fin sotto la finestraccia, una casa su due piani realizzata interamente entro un enorme masso di peperino, mentre raggiunto l’altipiano, ci imbattiamo nella stele funebre di “Musetto”” un cavallo di Bomarzo deceduto durante una competizione, qui seppellito con tutti gli onori nel più sereno camposanto del mondo. Mentre in silenzio rendiamo omaggi funebri a “Musetto”!

Percorriamo, per raggiungere la meta, un bel sentiero lungo il costone roccioso, sotto il quale si dispiega un’immensa forra lussureggiante, sulla nostra sinistra un tratto di mura urbiche etrusche, in opera poligonale, ci ricordano l’anno presumibile del loro elevato, 310 a.C., per scongiurare la conquista romana. In quell’anno i romani, seguito il corso del Tevere, avanti Orte, hanno inflitto agli etruschi, di Volsinii e Tarquinii, presso il Lago Vadimone una pesantissima sconfitta, che sancì di fatto la loro egemonia su tutta l’Etruria. Segui dopo la tregua dei quarant’anni richiesta da Tarquinia.

Scendiamo la tagliata che ci porta all’abitato etrusco di S.Cecilia. Ovunque tutt’intorno la presenza di rocce e manufatti intagliati dall’uomo. Una bella casa nel bosco prossima ad una chiesa longobarda sulle cui fondamenta sono presenti numerosissimi sarcofagi antropoidali scavati nella roccia. Tutt’intorno all’edificio di culto alcuni Menhir e varie “pestarole” che culminano con una più grande, incorporata in una costruzione complessa. Non c’è dubbio che il luogo doveva essere dedicato alla divinità etrusca del Dio Fuflun (Bacco etrusco), prima della chiara dominazione longobarda.

Non ci resta ora che percorrere a ritroso la tagliata etrusca, per riportarci sull’altipiano e prendere la direzione del Torrente Castello-Torre di Chia. Percorrendo il sentiero sul bordo dell’altipiano, ampi scenari si aprono sulla vallata opposta. Si intravede il diruto paesino di Chia, avanti l’alta Torre omonima, l’ampia valle tiberina e le colline di Giove ed Amelia.

Sul greto del Torrente incontriamo un grazioso ponte etrusco, alcuni mulini che presentano ancora le macine in dura roccia, e mentre passiamo entro una bella galleria artificiale, giungiamo avanti un’immensa piazza “fluviale” su peperino ove il Torrente ha scavato con lavorio millenario, il suo alveo dalle forme più bizzarre, a seconda del flusso più intenso centrale o delle correnti laterali. Presenti vasche, vaschette, canali, salti, tuffi di roccia fino ad una sorta di apologia alla scultura naturale, un tratto di roccia ove possenti onde sussultorie di piene hanno lasciato l’impronta del loro negativo

..

Proprio sotto la cascata maggiore, un cartello affisso ad un albero ricorda che le immagini del luogo furono le prime “quinte” della scena del Film “Il Vangelo secondo Matteo” del Grande Pasolini.

Terminiamo l’escursione con la visita alla immensa torre a base pentagonale, che domina sulla cascata del torrente. Fu abitazione dello scrittore, che qui si ritirò asserendo di aver scoperto il luogo più bello del mondo.

E non possiamo non dargliene atto ove si consideri che - malgrado il tempo trascorso dalla sua morte (1975), l’aggressione dei fautori delle discariche a cielo aperto, l’opera infaticabile dei fagottari, di disboscatori ed incendiari, la pubblica incuria - il luogo conserva ancora un certo fascino.

 

 

Qualcosa sui "Domitii " Proprietari della tagliata e di alcune fornaci poste poco più avanti

Quando passai queste “contrade”, almeno 15 anni fa ed oltre, fui subito colto dal desiderio di ricercare, magari con il tempo, nella vasta letteratura latina, notizie riguardanti i due fantomatici Fratelli Domitii indicati nella famosa locuzione, per capirne qualcosa, “sconfortato” dalla mia insaziabile curiosità storica. La mia attenzione si arenò presto nel prendere atto che la Famiglia “Domitiata”, “romana” lo era tanto per dire, in realtà originaria “Gallica”, entrò nel vasto scenario del mondo politico ed egemone della Roma Imperiale, in conseguenza della estesa romanizzazione attuata dal 380 a.C. in poi. Da allora, all’alba della conquista “Veiente”, e fino alla completa realizzazione dei primari progetti proiettati verso la conquista del mondo.  Completata od incompletata, in relazione ai punti di vista e di pensiero ed ai termini propostisi e propositi dal conquistatore  “predatore”.

Le note da me ricavate discendono da lavori letterari di anonimi autori stranieri, in particolare “francesi” preoccupati, e positivamente interessati, nell’aver aver rilevato una particolare discendenza gallica “francese” dei soggetti in argomento. O dalla vasta letteratura inglese, cui debbo attribuire e riconoscere soltanto un forte e particolare amore per tutte le storie e vicende delle popolazioni mediterranee, egemoni e non (sic… salvo non aver trovato, io, la giusta chiave di ricerca e lettura).

Non trascuro di riconoscere di aver incontrato una certa difficoltà nel riportare nella nostra lingua, le nostre storie latine, tradotte in lingue estere europee, che in alcuni punti presentano accertati strafalcioni, omissioni e/o, nei modi di dire. Allocuzioni che portano lontano, traduzioni fuori senso e significato. Altro punto di difficoltà è rappresentato dall’Istituto dell’adozione fuorviante (cfr. lunga nota unica giuridica, in fondo al testo) , molto diffuso nel mondo romano, oltre alla confusione generante, nella ricostruzione importante delle genealogie, l’uso di chiamare i figli con il nome dei loro genitori.

 

 

Ancor prima che “Lucio Domizio Enobarbo Claudio Cesare Augusto Germanico” alias Nerone, divenisse imperatore romano a 17 anni (54 d.C. 68 d.C.), succedendo a suo padre adottivo Claudio, la Famiglia dei Domizi era attiva e molto potente nella VII Regio (ex Etruria). Per riconosciuti meriti bellici, intorno al primo secolo avanti Cristo, ottenne, per disimpegno, dal Governo Centrale, numerose “terre” in provincia. Apparteneva ai “Domitii” la villa Romana nell’isola di Gianutri, quella di Baia Domizia presso Cosa, l’altra in Punicum e forse in altre località ancora.

 

FRATELLI LUCANO E TULLO CURVIUS (DOMITII)

 NARBONENSIS

ATTIVI IN ROMA NEL PRIMO SECOLO DOPO CRISTO

Figli di Sextus Curvius Tullus ma forse di due diverse madri, Lucano di Dasumia mentre Tullus di Titia Marcella.

Sextus Curvius Tullius Padre nacque l’anno 10 d.C. nella Gallia Narbonense, posta a sud della Francia attuale corrispondente, all'incirca, alle odierne regioni amministrative francesi di Linguadoca - Rossiglione e Provenza – Alpi - Costa Azzurra, situate nella Francia meridionale. Precedentemente conosciuta come Gallia Transalpina o Gallia meridionale, prima delle campagne di Cesare era chiamata anche Provincia Nostra o semplicemente Provincia.

Lucanus e  Tullus  furono adottati da Gnaeus Domitius Afer, che assunsero il nome del casato dei “Domitii”.  Ovvero Gnaeus Sextus Domizio Afer Titius Marcellus Curvius Lucanus e Gnaeus Domitius Curvius Tullus.

Gnaeus Domitius Afer fece del tutto per togliere i due fratelli dalla Patria Potestà del loro padre naturale Sesto Curvius Tullius.

 

 

 

 

 

 

Gnaeus Sesto Domitio Curvius Lucanus

(comproprietario delle fornaci e della strada che a queste portava da Bomarzo, compresa la Tagliata)

 

              Sesto Curvius Lucanus nacque in una località della Gallia Narbonense l’anno 35 d.C. da Sesto Curvius Tullius e presumibilmente da Dasumia Curvius Tullius.

              Lucanus Sposò Curtilla Curvius Lucanus.

              Curtilla nacque nell’anno 45 d.C. I due ebbero una figlia, Domitia Lucilla Calvisius Tullius Ruso.

              Lucanus fu console suffetto tra il 76 e il 78.

               

              Gnaeus Domitius Afer, come già rilevato, espropriò la patria potestà dei fratelli al loro padre naturale, Sesto Curvius Tullius (Padre).

             

              Dopo la sua “adlectio” senatoria Lucano (nel periodo repubblicano si dicevano adlecti i senatori di origine plebea, chiamati a far parte del senato, quando questo era ancora in maggioranza costituito di patrizî)  prestò servizio come prefetto per un vessillo di soldati che facevano campagna contro le tribù tedesche, e per il suo successo ricevette “dona militaria”, o riconoscimenti militari, appropriati al suo grado.

              Quindi procedette attraverso i ranghi delle magistrature repubblicane, prima come questore assistendo un imperatore senza nome, ciò perché indicato nella letteratura postuma (probabilmente Nerone il cui nome era comunemente omesso dalle iscrizioni dovute a damnatio memoriae), poi tribuno plebeo e pretore, dopo di che lui e suo fratello furono nominati legatus legionis, o comandanti, della Legio III Augusta, incarico che includeva il governo della provincia di Numidia, dall'anno 70 a 73;

 

              Lucanus seguì la sua ammissione nel Septemviri epulonum (I septemviri epulones dal latino epulo - epulonis  banchettatore, erano uno dei quattro più importanti collegi religiosi della Roma antica, insieme a quelli dei pontefici, degli auguri e dei "quindecemviri sacris faciundis - quindecenviri Collegio sacerdotale nell’antica Roma, cui erano attribuite la custodia e interpretazione dei libri sibillini e la competenza sui culti stranieri). Tale incarico, per importanza veniva subito dopo i pontefici e gli auguri.

              Ordine istituito, secondo la tradizione, al tempo di Tarquinio Prisco e composto dapprima di due membri, ne contò poi 10 (5 patrizi, 5 plebei),  "Essi facevano parte dei sacerdoti della religione ufficiale romana e pertanto stipendiati dallo stato, uno dei quattro più prestigiosi sacerdozi romani”.

              Quindi fu nominato governatore proconsolare dell'Africa, assistito dal fratello Tullo come suo legato nell'84/85. Se Lucano e Tullo ricoprivano contemporaneamente la stessa posizione, ciò non era una prova sufficiente che questi fratelli fossero molto uniti. Così riferisce la lettera di Plinio scritta dopo la morte di Tullo, come invalido, dove fornisce un chiaro esempio di lealtà verso il fratello, avendo disposto i suoi beni in favore della nepote Lucilla.

              Lucano sposò la figlia di Tito Curtilio Mancia.

             Tito Curtilio Mancia era un senatore romano che ricoprì diversi incarichi al servizio dell'imperatore durante la metà del I secolo. Tito Curtilio fu console suffetto nel nundinium da novembre a dicembre 55 come collega di Gneo Cornelio Lentulo Gaetulicus.

              Non si conosce nessun altro senatore con il suo gentilicium, quindi Mancia sembra essere stato un homo novus. Le sue origini non sono note con certezza; tuttavia, ci sono diverse indicazioni che provenisse dalla Gallia Narbonensis. In questo periodo provenivano da questa provincia diversi senatori, probabilmente per l'influenza del consigliere di Nerone, Sesto Afranio Burro, “narbonense” egli stesso.

 

 

              Lucano  ebbe una figlia, Domizia Lucilla.

              Tuttavia, Mancia sviluppò un odio per Lucano e si offrì di fare di Lucilla la sua erede solo se Lucano l'avesse liberata dal suo potere di paterfamilias; ciò avrebbe impedito a Lucano di beneficiare dell'eredità della moglie Curtilia. Lucano potrebbe poi essersi risposato con Domizia Longina.

 

              Lucano fece questo. In seguito Lucilla fu adottata anche dallo zio Tullo, beneficiando di ulteriore eredità.

              Domizia Lucilla avrebbe poi sposato Publio Calvisio Tullo Ruso, la loro figlia Domizia Calvilla era la madre dell'imperatore Marco Aurelio.

 

 

Gneo Domizio Tullo

(comproprietario delle fornaci e della strada che a queste portava da Bomarzo, compresa la Tagliata)

 

 

              Fu senatore romano e comandante militare attivo nel I secolo d.C. Il suo nome completo è Gnaeus Domitius Curvius Tullus. Fu per due volte console suffetto: la prima volta tra il 76 e il 79; la seconda volta per il nundinium dal 13 al 31 gennaio 98 come collega di Traiano.

 

              Tullus era figlio di Sextus Curvius Tullius (e fratello da parte di padre di  Gnaeus Curvius Lucanus)  e di una donna il cui nome era probabilmente Titia Marcella.

              Plinio il Giovane spiega che il loro padre era stato perseguitato dall'oratore Gnaeus  Domitius Afer, che era riuscito a privare l'anziano Tullio della sua cittadinanza e ricchezza.

             Tuttavia, Afer fece poi sia Tullo che suo fratello Gneo Domizio Lucano suoi eredi testamentari, lasciando loro la sua fortuna a condizione che prendessero il suo cognome come loro.

 

              Il suo cursus honorum è registrato in due iscrizioni e fornisce uno schema della sua vita.

              Tullus iniziò la sua carriera senatoriale probabilmente nella sua adolescenza come membro del decemviri stlitibus iudicandis, uno dei quattro consigli dei vigintiviri, un collegio minore che giovani i cui padri erano membri del Senato e prestavano servizio all'inizio della loro carriera.

              Questo fu seguito dal servizio come tribuno militare con la Legio V Alaudae sulla frontiera del Reno, la stessa legione in cui prestò servizio suo fratello Tullo. (La Legio V Alaudae, nota anche come V Gallica o semplicemente V.

               Fu questa una legione romana, creata da Giulio Cesare nel 52 a.C., composta da Galli transalpini. Il soprannome Alaudae (“allodole”) deriva dall'alta cresta, tipica dei guerrieri Galli, che decorava gli elmi dei legionari. La stessa parola usata in francese per indicare l'allodola (alouette) deriva dal latino alaudae, a sua volta termine prestito della lingua dei Galli.

              Quando l'imperatore Nerone fu scelto per il senato, dietro sua interferenza, fu comandante della cavalleria  e prese parte alla guerra contro gli olandesi.

             Anche il fratello Lucano prestò servizio nella stessa legione.

              Lucano passò poi nei ranghi delle magistrature repubblicane, prima come questore assistente del governatore proconsolare dell'Africa, poi come tribuno plebeo e pretore. Dopodiché lui e suo fratello furono nominati legatus, o comandante/i, della Legio III Augusta.  Incarico che comprendeva il governo della provincia di Numidia, dal 70 al 73 d.C.

               Werner Eck suggerisce che Lucano assunse responsabilità civili mentre Tullo era al comando della legione.

              A seguito di questo, lui e suo fratello furono integrati nella classe patrizia dagli imperatori Vespasiano e Tito nel 72/73.

              Il motivo esatto della loro promozione non è registrato né noto, ma durante la loro censura Vespasiano e Tito promossero un certo numero di persone al Senato, come Patrizi, per il loro sostegno durante l'Anno dei Quattro Imperatori.

              L'anno dei quattro imperatori corrisponde, all'interno della storia romana, all'anno 69. Fu così chiamato perché durante questo anno regnarono quattro imperatori. 

Galba, successore di Nerone in carica dal giugno 68, Otone, entrato in carica a gennaio dalla guardia pretoriana a Roma dalle legioni germanicheVitellio venne eletto in  Hispania, imperatore da aprile, e Vespasiano dalle legioni orientali e danubiane, che ottenne la porpora a dicembre per tenerla saldamente per dieci anni.

 

             La vita attiva di Tullus lo lasciò "nodoso e storpio in ogni arto", per citare Plinio, il quale osserva che nella sua vecchiaia Tullo era così indebolito che poteva cambiare postura solo con l'aiuto degli altri, e aveva bisogno di aiuto per lavarsi e spazzolare i suoi denti. «Si sentiva spesso dire», continua Plinio, «quando si lamentava delle umiliazioni del suo stato di debolezza, che ogni giorno leccava le dita dei suoi schiavi».

 

 

 

              Alcune fonti dicono che fu nominato console a 98 anni. Nell'anno 108 fece testamento e poco dopo morì!

 

 

              Non sappiamo quando nacque Tullo, ma conosciamo l’anno della sua morte. Come già indicato adottò la figlia di suo fratello Domizia Lucilla, cui devolse tutti i suoi averi.

              Plinio non chiarisce se Tullo avesse dei figli suoi. Dice che aveva sposato una donna "con un distinto pedigree e un carattere onesto" mentre era vecchio, paralizzato e indebolito dalla sua malattia, che era stata sposata prima ma era vedova e aveva figli dal suo precedente matrimonio. Loda la sua perseveranza per essere rimasta al suo fianco nonostante le sue condizioni, ma Plinio non ci dice il suo nome.

 

 

 




DATA: 14 Jan 2022

OGGETTO: Copia di una antica mappa della Tuscia.

ALLEGATO: 2560px-Map_of_ancient_Tuscia_by_Abraham_Ortelius.jpeg

TESTO: (leggi tutto)

Tiburziani ...

                                   nel pensiero di farVi cosa grata Vi invio l'immagine ....  copia di una antica mappa della Tuscia di Abraham Ortelius del 1600 c.a., giacente in un museo di Londra !

 

Dopo  aver assoggettato l'Etruria, i romani la divisero in tre grandi macro aree (mantenendole però un significativo riferimento  topografico "Tuscia" ... da  Tosco, Etrusco), ovvero

La Tuscia romana. Questo territorio comprendeva tutto il Lazio settentrionale ... la provincia di Viterbo, la provincia pontificia del Patrimonio di San Pietro (includeva Centumcellae)  e la provincia nord fino al Lago di Bracciano, Monte Soratte.

La Tuscia Ducale,  che includeva i territori del Lazio e dell'Umbria soggetti al Ducato di Spoleto.

 La Tuscia Longobarda ovvero quasi completamente tutta l'attuale Toscana, che fu dominazione Longobarda.(tale termine volgarizzato nel medioevo in Langobardorum, persiste ancora oggi persino nei cognomi di famiglie Toscane, presente anche in Vetulonia, importante lucumonia etrusca, paese di nascita di mia moglie)

 

 




DATA: 13 Jan 2022

OGGETTO: Percorso Stradale per le Cascatelle di Castel Giuliano 16 ge

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA

ESCURSIONI ETRUSCO-FALISCHE

PERCORSO STRADALE CVECCHIA-CASTEL GIULIANO

16 gennaio 2022

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Dal Pak del Tribunale di Civitavecchia si raggiunge l'A12 per direzione Roma. Si esce a Cerveteri, all'uscita dal raccordo si gira a SINISTRA. Poco più avanti al semaforo si gira a DESTRA per la  Strada Provinciale Settevene Palo. Raggiunto il suburbio di Bracciano alla prima rotonda si gira a SINISTRA  per la strada Prov.le 493 Braccianese (direzione Manziana) ma dopo un paio di Km, alla rotonda si gira a SINISTRA per Castel Giuliano percorrendo quindi Via A. Perugini. Si superano un paio di rotonde per immetterci nella Provinciale omonima di Via di Castel Giuliano. Si raggiunge infine la cittadina. Si parcheggia, da qui comincia la nostra escursione. Quindi si prende tutta l'attrezzatura al seguito. Non dimenticare la MASCHERINA.

16/01/2022 .... Giornata soleggiata. Temperatura media 10° C




DATA: 08 Jan 2022

OGGETTO: PROVA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

BUTTARE




DATA: 07 Jan 2022

OGGETTO: PROVA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ghdffh




DATA: 07 Jan 2022

OGGETTO: Causa perturbazione seppur lieve Cascatelle di Castel Giulia

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA

Uscite in territorio Falisco Etrusco

CASCATELLE DI CASTEL GIULIANO

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Signori Escursionisti,

                                       la giornata di domenica 9/1 (dopodomani), nei luoghi oggetto della nostra camminata domenicale, sono previste, seppur lievi, continue precipitazioni a partire dalle ore dieci e fino al tardo pomeriggio. La particolare conformazione forratica dei versanti, l'assenza di vie di fuga, sconsigliano di onorare il dettato del programma. Comunico pertanto il rinvio dell'uscita alla prossima domenica 16/1/2022.

                                     Un caro saluto '22 ... Vanì            07/01/2022 0re 9,41




DATA: 01 Jan 2022

OGGETTO: Cascatelle di Castel Giuliano 9 gennaio 2022. Area Bracciane

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO FALISCO ETRUSCO D.TIBURZI

CIVITAVECCHIA

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Gentili Signori delle escursioni  …                                             

                                                                     se vi sembra giunto il momento di smaltire, con una bella camminata tra boschi, torrenti e natura incontaminata, le centinaia di calorie ingerite in occasione di queste festività testé trascorse, l’opportunità verrà offerta dal Tiburzi il giorno

9 GENNAIO 2022

Il teatro dell’escursione sarà quello delle suggestive …

Cascatelle di Castel Giuliano,

 

tra quinte rocciose, verdeggianti e nuvole d’acqua polverizzata.

Di seguito è posto il programma per chi di voi volesse cimentarsi in questa nuova avventura.

Ritrovo, orari … soliti.

Park Tribunale di Civitavecchia … ore 8.15 appuntamento, per partire alle 8.30. Auto proprie.

Pranzo al sacco. Escursione di km. 6 “facile”, si visiteranno tutti i più interessanti salti d’acqua del luogo, degni di questo nome.

Percorso auto per raggiungere Castel Giuliano (area Braccianese) c.a. 100 a/r.

Non ci sono guadi o macchia mediterranea da superare. Forse incapperemo in qualche tratto fangoso … se avrete pazienza!

Aggiungo che l’uscita sarà però determinata dall’imponderabile giudizio dei bollettini Meteo e Covid.

 

PER QUESTO VERRETE DA ME AVVERTITI ENTRO LA GIORNATA DI VENERDI’ 7 GENNAIO 2022

 

Ovvero ci ritroveremo all’appuntamento qualora la giornata si presenti discreta,  senza rischi di pioggia.

Altresì, sarà fattibile l’escursione, quanto alla possibilità concessa nell'espletamento dell’attività fisica all’aperto, qualora la nostra Regione non venisse nel frattempo postata in zona arancione. Nel qual caso occorrerà verificare se il “passaggio” offra  o disponga limitazioni previste in particolare per non vaccinati, di cui (sic) anch’io ne sono divenuto “capro espiatorio”.  Sembra che siano questi - a detta di saggi politici che si atteggiano a virologi o ricercatori,  ed anche a giudizio di miei stretti parenti - i responsabili della diffusione dell’epidemia, il  mondo intiero ci scuserà!

Un saluto a tutti voi comunque vada …

                                                                            Vanì 1/1/22

 

Mentre … per chi ha difficoltà a prendere sonno  ….

 

CASCATELLE DI CASTEL GIULIANO

Graziosi salti d’acqua e fontanili naturali formati da un ampio e variegato impluvio, a sud ovest del lago di Bracciano, su tratti di una serie di fossi e torrenti e torrentelli, posti a “ragnatela”.

Questi corsi d’acqua sono alimentati superficialmente da piogge, acqua termale e forse dal naturale bacino del giusto livello idrico del lago tramite falde sotterranee od un non identificato fosso, pertanto alcuni di essi hanno “andamento” stagionale.

Non sarebbe stato sufficiente, per creare le cascate in argomento “cascate”, un territorio pianeggiante del tipo alluvionale! Qui la natura ci ha messo del suo, ed il lento logorio degli agenti atmosferici e l’impatto dei corsi d’acqua, hanno messo in luce/evidenza, elementi geologici diversi per natura e compattezza.

Dobbiamo per questo prendere in esame la stratificazione geologica del territorio, e poi dare il giusto peso agli elementi naturali e meteorologici che lo hanno profondamente modellato e determinato.

Il territorio del Lazio, come del resto quello di gran parte della penisola italiana, ha iniziato a formarsi ed evolversi circa 200 milioni di anni fa, ed è tutt’ora sottoposto a continua trasformazione, definita “instabilità idrogeologica”.

La nostra Regione si presentava dapprima come una sorta di mare paludoso, poco profondo, che si estendeva dalla catena montuosa degli Appennini fino alla attuale linea di costa del Tirreno.

In alcuni punti, come isole, per effetto di movimenti tettonici, emersero banchi di scuro basalto del tipo “colonnare”.

Il basalto è frutto del magma di antichi vulcani sottomarini venuto a contatto con l’acqua che ne ha causato l’improvviso raffreddamento e solidificazione.

In seguito queste rocce sono emerse e le loro depressioni sono state ricoperte da depositi alluvionali e da fenomeni vulcanici più recenti, ceneri vulcaniche … tufi.

I corsi d’acqua e gli agenti atmosferici hanno cominciato ad incidere e modellare il territorio così eterogeneo, asportando ciò che veniva più facilmente portato via, sabbie, argille, lapilli, ceneri e tufi, formando profonde forre.

Ma i banchi di scuro basalto, posti a diversi livelli, data la loro elevata resistenza all'usura e alla compressione, sono stati portati in luce. Sono questi che ci hanno regalato le nostre belle “Cascatelle” che, comunque, il lento logorio atmosferico ha dato vita alle sabbie scure (ferrose) presenti sulle spiagge dell’adiacente litorale, graffiate agli scuri basalti!

L’idrografia del luogo.

Il Fosso della Caldera: nasce dall’omonima pozza d’acqua termale, nei pressi di Manziana, per finire nel Fosso della Mola.

Il Fosso di Pianciano: poi detto di Monte La Guardia, genera la Caduta dell’Ospedaletto o del Moro (la 1^ - Mt. 35 c.a.), si immette nel Fosso della Mola.

Il Fosso della Mola: nasce nei pressi di Bracciano e forma la cascate della Mola (la 2^), e di Castel Giuliano (la 3^ 30 Mt. c.a.). Appena a valle dei due salti d’acqua, il fosso anzi citato è chiamato “Torrente delle Ferriere” (per la presenza di due opifici che servivano, in un recente passato, per la estrazione del ferro dalle rocce). In questo tratto del corso d’acqua si trova una cascata d’acqua, che forma un ameno laghetto, detta (Braccio di Mare – la 4^).

Poco più avanti si incontra il Fosso Vaccinella, che si immette nel Fosso principale, e presenta una bella caduta di acque così detta del “Vaccinello” (la 5^ 40 Mt. c.a.).

La suggestiva rassegna dei salti d’acqua è chiusa dalla cascatella c.d. dell’Arenile (la 6^). Mentre le peripezie del Fosso principale non si esauriscono qui! Nei pressi di Castel Dannato, riprende il suo primo nome (ma non l’ultimo), ovvero “Fosso della Mola”. Ma davanti a Cerveteri, il corso d’acqua, arricchito dai vari apporti, seppur di piccoli immissari, ricambia “generalità” e si presenta ufficialmente, non per suo volere, con il nome, ormai definitivo, di “Fosso Vaccina”.

Questi brevi cenni, forse ancora incompleti, potranno un po’ chiarire alcune lacune che generalmente affiorano nella lettura dei siti Internet analoghi al nostro, nel descrivere il luogo in esame e le sue “cascatelle”.

La storia del Borgo.

Tratto da Testo apocrifo posto a corredo dell’escursione “Tiburziana” del 9 marzo 2003

La frazione di Castel Giuliano rappresenta un interessante esempio di insediamento agricolo seicentesco: si sviluppa su tre file parallele di case a due piani costruite secondo un’unica tipologia; le case terminano su un piazzale dominato dal Castello padronale. Castel Giuliano fu feudo dell’Ospedale del S.Spirito e, in seguito, della Famiglia Patrizi.

Nel cuore di una grande tenuta, alla pendici dei Monti della Tolfa, si trova il suggestivo parco secolare di Castel Giuliano, antico insediamento etrusco e romano, divenuto proprietà dei marchesi Patrizi fin dal Cinquecento.

Dopo secoli di abbandono, i proprietari hanno voluto restituire, grazie a lunghi ed accuratissimi restauri, al Parco, al Castello ed alla Chiesa di famiglia un lustro ed uno splendore dimenticati da tempo.

Entrando in questo giardino incantato dove una natura incontaminata si fonde armoniosamente con una sapiente ricerca botanico-paesaggistica, si è subito immersi in una vegetazione dove trovano il loro posto ideale erbe aromatiche e cespugli fioriti sovrastati da pini marittimi, querce e cedri del Libano centenari che accentuano il contrasto tra la natura spontanea ed una voluta raffinatezza di toni e colori.

Ma la vera particolarità di questo giardino sono comunque le rose per cui la marchesa Umberta Patrizi nutre da anni una vera passione che le ha consentito di trasformare Castel Giuliano in uno dei maggiori roseti italiani privati. Centinaia di rose antiche si arrampicano sulle vecchie mura, altre arbustive riempiono grandi spazi insieme alle digitali, ai mirti ed agli azzurri ceanoti. Resti di tombe e magazzini etruschi coperti da felci e licheni affiorano dalla fitta macchia a ricordare il passato.

Castel Giuliano fu abitato da etruschi e romani dai tempi più remoti, dei quali ancora oggi è possibile riconoscerne le vestigia, costituite dai resti di un muro di cinta e da numerose tombe etrusche ormai da tempo violate.

Nel Medio Evo fu proprietà della famiglia Venturini (Patrizi Romani) da allora fu frazionata e passò, come bene dotale, in numerose famiglie, tra cui gli Orsini, i Massimo, i Chigi con Agostino il Magnifico. Nel 1546 tutti i lotti furono acquistati e riuniti da Giovanni Patrizi ed i suoi discendenti, comprese le tenute del Sasso e del Sambuco. Nel 1635 tutta la proprietà fu eretta a marchesato dal Papa Alessandro VII (Cardinale Fabio Chigi) in favore di Patrizio Patrizi che ricoprì la carica di Generale delle Poste e Senatore di Roma.

Le tenute di Castel Giuliano, Sasso e Sambuco, arrivarono a ricoprire 5287 ettari. Il territorio è ancora attraversato da numerosi cunicoli etruschi, alcuni ostruiti, ma altri alimentanti ancora oggi i fontanili della proprietà.

Sono rimasti dal 1500 circa, i resti di un’antica ferriera, vicino al Fosso della Caldara, proveniente dalla Caldara di Manziana, attorno alla quale si trovano ancora numerose scorie ferrose.

L’insieme dei terreni di Castel Giuliano è costituito da terre e colline di origine vulcanica; quest’ultime ricoperte da flora e fauna tipicamente mediterranea con l’eccezione di qualche intrusione di piante di castagno. Per quanto riguarda la fauna, numerosi sono i cinghiali, i daini ed i mufloni.

Alcune di queste colline boscose, chiamate “monti” sono percorribili su stradoni tracciati sia per facilitare la gestione forestale, sia per la tradizionale caccia al cinghiale, detta “cacciarella”.

L’edificio principale di Castel Giuliano è il Palazzo Patrizi, costruito in più tempi ed il cui assetto definitivo è stato portato a termine tra il ‘600 ed il ‘700 dall’arch. Cipriani, con l’aggiunta al nucleo più antico di un grande scalone e di una galleria affrescata dal Passeri.

Adiacente al Palazzo si trova la Chiesa padronale del 1700, che fu parrocchia per moltissimi anni, intitolata a S.Filippo Neri, e che è stata recentemente restaurata dal proprietario. Prospiciente al palazzo il parco dello stesso. Dal tempo della loro acquisizione nel 1546, le tenute sono rimaste, sia pur ridimensionate, alla famiglia Patrizi.

Il Parco e le sue Collezioni.

Il Parco del Castello è frutto di un’intensa opera di ricostruzione e trasformazione, la corte, dove fino a pochi anni fa i trattori percorrevano sentieri di terra battuta, è ora un giardino dove il sapiente gioco dei colori, la profusione dell’erba, l’armonioso succedersi delle fioriture al ritmo delle stagioni e la stessa abbondanza delle presenze vegetali viene percepita come lieve e leggera: da una parte vediamo rivivere le antiche ed alte mura della dimora, dall’altra si stempera e fonde con i grandi spazi circostanti.

Nel parco si possono ammirare alcune delle più belle collezioni botaniche, ecco alcuni esempi:

·  Le rose antiche,moderne e botaniche, più di mille piante.

·  Le artemisie.

·  I cistus.

·  I senecil ceanotus.

·  Le salvie.

·  Le clematis.

·  I pelargan odorosi.

·  I gelsomini helirisium.

·  I viburnum e viole.

 

Da Vanì, 8-01-2020

 

 




DATA: 16 Dec 2021

OGGETTO: Iniziative Tiburziane Domenico Cacace ed i suoi giocattoli R

ALLEGATO: JQDW5391.JPG

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREKKING TIBURZI CIVITAVECCHIA

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Signori Trekkisti,

                                 Domenico Cacace, Tiburziano doc, mi prega di informarVi che dal 18/12 al 6/1/2022, esporrà presso lo studio “Storie Contemporanee” Via Poerio 16/b, i (suoi) “GIOCATTOLI IN LEGNO”

per un invito a tutti noi a visitare la sua mostra

Quando Domenico ci portò, il 21/11 u.s., presso il suo bel Resort in Tolfa, dove avremmo dovuto celebrare la nostra conviviale 2021, in una sala avevo scorto esposti un certo numero di bei giocatoli in legno, ma non avrei mai pensato che per Hobby, il nostro uomo si dilettava a progettare e costruire. Nel depliant che Vi allego potrete prendere visione dell’alta qualità artigianale di Domenico, osservando il grazioso “cavallo a dondolo” che ha realizzato, e che Vi farà tornare indietro nel tempo. Un cavallo di legno stilizzato, che sembra uscito dai cartoni animati di Disney. Questa creazione, che può far da bella cornice ed attrazione a qualsiasi negozio di giocattoli della Capitale, specialmente in questo periodo che precede la festa dell’Epifania, secondo me nasconde l'anima.

 

                        Un caro saluto a Voi , ma non posso fare a meno di complimentarmi con il nostro Caro amico Tiburziano per le sue belle creazioni.

 

                     Vanì, 16/12/2021

 




DATA: 13 Dec 2021

OGGETTO: Conviviale Natalizia tra i Monti della Tolfa 19 dicembre 202

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA

Escursioni Tusco-Falische

 

 

 

Gentili Signori,

                                                 “spintaneamente”, ma consenziente, coinvolto da alcuni Tiburziani veraci, proverò ad organizzare Domenica 19 Dicembre p.v. un pranzo Natalizio rustico all’aperto, “tra boschi e valli d’or”, come recita un certo adagio e, come si conviene, a rigor di nuove normative sanitarie.

Una conviviale povera, innocente! Un richiamo … un simbolismo di quelle passate, ma credo non altrettanto felice e spensierata, tra il tempo che passa e le querce ed i castagni del “Tecchio”,  sui monti della Tolfa, ove ci accompagnerà a destino un tappeto di foglie dalle multicolori tinte autunnali.

Per partecipare non occorre dare conferme, sarà sufficiente, come al solito, presentarsi nel piazzale del Tribunale di Civitavecchia, per partire alla volta di Tolfa, mentre il programma e la logistica seguirà i seguenti indirizzi:

  • Ritrovo ore 9.50. Partenza ore 10.
  • Partenza auto proprie.
  • Pranzo al sacco.
  • Per i più accaniti trekkisti, prevista una grigliata (munirsi del necessario) per carni e castagne.
  • Quanto ai dolci natalizi e bevande (vino, spumante), ciascuno dovrà provvedere per proprio conto, cercando di non eccedere, magari accordarsi a gruppetti, tra amici, sulle quantità.
  • Il percorso stradale, è il solito, si raggiunge Allumiere, superata la cittadina, si gira a sinistra per l’Area di Piantangeli, che si raggiunge tramite la c.d. strada del Marano. Il parcheggio si effettuerà nell’apposito spazio di Grasceta dei Cavallari.
  • Il percorso a piedi di circa 2,5,  km a/r, consisterà nel raggiungere il Tecchio,  prendere posto, accendere un bel fuoco “propiziatorio” per la festività, a prescindere!
  • Il rientro è previsto per le ore 15.

 

Quanto sopra, alla luce del dispositivo del DPCN, per cui il LAZIO rimane in zona bianca. Il che vuol dire non avere problemi a svolgere la nostra conviviale domenica 19, all’aria aperta, secondo le attuali normative, senza ulteriori restrizioni.

Comunque esprimo le mie riserve, per eventuali modifiche che dovessi comunicarvi, dettate da diverse condizioni di ogni genere, ora impensabili, che dovessero verificarsi ed intervenire. La conviviale resta in ballo anche per le condizioni meteo della giornata, prevista oggi soleggiata. Ovviamente questo non è un discorso matematico! Nel caso avverso verrete altresì avvertiti per tempo con un saluto ed un augurio “mediatico”, con un arrivederci all’anno 2022, anziché sotto alberi veri, tra aliti di zeffiro all’ossigeno puro, aromi di macchia mediterranea, ancestrale profumo di legna bruciata e carni grigliate.

 

Un saluto,Vanì 13 dicembre 2021 … ore 10.41




DATA: 10 Dec 2021

OGGETTO: Iniziative benefiche di Associazioni partecipate da Nostri T

ALLEGATO: UULE5122.JPG

TESTO: (leggi tutto)

DOMENICA 12 DICEMBRE 2021 - ORE 14.30

STADIO "IVANO FRONTI" SANTA MARINELLA

PARTITA DI CALCIO 

"VECCHIE GLORIE SANTA MARINELLA CALCIO - NAZIONALE ITALIANA POETI"

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IL GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA, SU INDICAZIONE DEL SOCIO PISANO SALVATORE, INFORMA ....

 

Gentili Signori,

                           mi pregio segnalare alla Vostra cortese attenzione l'encomiabile iniziativa dell'Associazione della Misericordia di Santa Marinella, Istituzione benefica cittadina che opera a tutto campo nell'ambito del volontariato che, allo scopo di raccogliere fondi per l'acquisto di un Pulmino destinato ad esclusivo uso dei ragazzi disabili della zona, ha programmato l'evento sportivo indicato per le finalità meritorie tutte del Sodalizio.

                                  Un caro saluto certo che, in quanto possibile, prenderete in considerazione l'invito formulato dal caro Salvatore.

 

                                           Vanì 10/12/2021. ore 11.13

 

 




DATA: 07 Dec 2021

OGGETTO: RINVIO DELLA CONVIVIALE 19 DICEMBRE 2021

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani ... iscritti e non alla conviviale  ...

                                                                                                            con vivo rammarico partecipo il rinvio, a tempi migliori, il programmato pranzo del 19 Dicembre p.v., "Saluto Natalizio", presso il bel Resort il Casale del Clemente in Tolfa, messoci a disposizione da un buon Tiburziano. L'iniziativa contrasta pienamente con le nuove norme del DPCN 6/12 u.s.

                                           Un fac simile di iniziativa verrà presto riproposta all'aria aperta, in una radura tra boschi ove, al momento è consentito ritrovarci, per i festivi saluti augurali, frattantoVi anticipo i miei  ...

                                                                              Vanì nel pallone, 7/12/2021, ore 12.38




DATA: 03 Dec 2021

OGGETTO: Uscita San Giovenale ... percorso natura ... Civitella Cesi

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

E’ CONFERMATA L’USCITA DI DOMENICA 5 DICEMBRE P.V.

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Signori Tiburziani,

                                    se la presente informativa possa farvi piacere, vi comunico che l’ultimo bollettino meteo ha sentenziato che per il giorno dell’escursione, tra le ore 9 e le ore 20, non si verificheranno manifestazioni piovose. Il 5 dicembre non sarà certo una giornata idilliaca come quello della precedente uscita ma, tendenzialmente, apprezzabile, forse in parte anche soleggiata.

Buona visibilità, temperatura intorno ai 10° C, forse verificheremo presenza di vento che, entro le forre neanche si avvertirà, queste le principali tendenze del giorno.

             Appuntamento consueto alle ore 8.15, con partenza alle 8.30. Luogo di ritrovo solito, ovvero piazzale adiacente il Tribunale di Civitavecchia. Abbigliamento adeguato alla temperatura di 8  10° C.

            Per chi vorrà consumare un pasto caldo …. potrà farlo con una buona personale grigliata (se interessati munirsi del necessario). Rammento di portare al seguito buste di plastica (o stivali) per traversare un fosso due volte (anche se in sede di verifica non si sono rese necessarie per mancanza di acqua nel greto del torrente). Per scaramanzia, inserire il solito kway nello zaino, “non si sa mai”!

NOTE ORGANIZZATIVE IMPORTANTI

Quanto alla prevista spola auto …  raggiunto con l’auto il luogo punto di partenza escursione, verranno lasciati tutti i passeggeri con tutta l’attrezzatura utile per la giornata (anche quella personale). Quindi TUTTI gli autisti raggiungeranno il punto di uscita escursione (San Giovenale) ove verranno parcheggiate le vetture. Soltanto una parte designata di queste tornerà al luogo inizio camminata.

Per quanto superfluo si rammenta che:

  • Per lo spostamento auto occorre procedere seguendo la vettura di testa.

  • Nel corso dell’escursione non bisogna attardarsi lungo il percorso per evitare rallentamenti del Gruppo o distacchi pericolosi quanto a conoscenze del territorio.

  • Nel caso di forza maggiore, parte del tratto dell’escursione potrebbe essere modificato.

  • Non risultano diramati particolari obblighi prescrittivi riguardo le attuali normative pandemiche. Comunque ciascuno può seguire precauzionalmente la propria profilassi nel corso dell’escursione, ma si sconsiglia l’uso della mascherina (per insufficiente apporto di ossigeno al corpo, utile per l’attività fisica che si va svolgendo ) quanto, semmai, si può mantenere adeguata distanza con gli altri escursionisti.

  • Nessuna sosta caffè (gli habituè provvederanno con thermos)

 

 

PERCORSO AUTO

Dal Park del Tribunale di Civitavecchia si prende l’A12 Civitavecchia Nord direzione Tarquinia. Si esce però per Monte Romano. Dopo la cittadina si devia a destra verso Blera, ma si gira sempre a destra, dopo 15 km. circa, per Civitella Cesi fino a raggiungere i luoghi designati.

            

 

Un arrivederci a domenica.                  

                                                                  Vanì 3/12/2021 ore 8.00

 




DATA: 01 Dec 2021

OGGETTO: San Giovenale .... Civitella Cesi 5 dicembre 2021

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO ESCURSIONI FALISCO ETRUSCHE D. TIBURZI

CIVITAVECCHIA

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                               Gentili Signori

causa "intemperanze" climatiche previste nella giornata di

Domenica 5 Dicembre 2021

mi riservo di comunicare la fattibilità, venerdì mattina p.v., dell'escursione programmata

al Parco Naturalistico ed archeologico di San Giovenale

 

Saluti, Vanì 1° dicembre 2021, ore 8.30




DATA: 23 Nov 2021

OGGETTO: CONVIVIALE NATALIZIA DEL GRUPPO TIBURZI 19 DICEMBRE 2021

ALLEGATO: 8104236-1.jpg

TESTO: (leggi tutto)

ESCURSIONI FALISCO ETRUSCHE  

“D.TIBURZI” - CIVITAVECCHIA

Conviviale natalizia 2021

Domenica 19 dicembre

CASALE DEL CLEMENTE

VIA DELLA LIZZERA – STRADA VICINALE DEL CLEMENTE

TOLFA

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Signori Tiburziani,

                                    le conviviali natalizie, iniziative ormai perpetuate dal nostro Gruppo fin dall’anno 1990, sono relegate ad un ricordo ante pandemico. Non si trova locale che sia disponibile a concedere la disponibilità ad escursionisti di “eterogenea” estrazione. Ma quasi tutti i Tiburziani ormai sono vaccinati, cedendo ad una pseudo scienza, soltanto pochi altri no, testardi all’infinito, figli di un vecchio movimento anarchico, ma questi ormai si contano con le dita di una sola mano.

 Questo Natale ci ritroveremo nella regale corte di un nostro Tiburziano, che ci ha concesso “gratuitamente” l‘uso dei servizi del proprio casale. Il pranzo verrà confezionato e servito da un gruppo “logistica” tutto tiburziano e, son sicuro, che non farà rimpiangere i migliori ristoranti della zona. Pur prevedendo un antipasto “burino”, un primo casareccio, il classico maialino al forno servito con contorni freschi e/o ripassati in padella, vino ed acqua (bevande insomma).  Voi non dovrete portare nulla, solo i dolci che vorrete, così pure qualche bottiglia di spumante (che sia schiumante vero!!!).

Il Casale, date le applicazioni delle norme Covid, non potrà ospitare  più di 40 Tiburziani. Il pranzo sarà preceduto da una passeggiata natalizia entro il Faggeto di Allumiere, alla ricerva delle piante di pungitopo ed agrifoglio dalle rosse bacche, solo per fotografie.

All’ora di pranzo raggiungeremo il Casale del Clemente per il pranzo, ove ci intratterremo fino a termine della conviviale.

                                                                                Saluti …. Vanì 23 novembre 2021

PS.

 Verrà aperto un protocollo iscrizioni, con termine utile 12 dicembre 2021. Eventuali iscritti

 fuori numero verranno inseriti in lista di attesa.

Non è ancora nota l’entità della spesa e quindi il costo per persona verrà comunicato

 in seguito. Ma non sarà esoso come al solito!

 




DATA: 22 Nov 2021

OGGETTO: TERRITORIO ETRUSCO DI SAN GIOVENALE IN TERRITORIO BLERANO DI

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREKKING ETRUSCO FALISCO … TIBURZI DI CIVITAVECCHIA

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Signori Tiburziani, 

                                 il 5 dicembre 2021 ci vedremo in quel di  San Giovenale (*) … località che, nelle attuali more della caccia al cinghiale, presenta (sic!) i suoi migliori e caratteristici aspetti autunnali … pittoreschi affreschi della natura, immensa sede dei suoi ultimi e scarsi abitanti!

          Quindi, prossimi alle festività natalizie, Vi preannuncio questa visita ad un interessante luogo archeologico, posto tra la ricca zona mineraria dei Monti della Tolfa, le distese dell’Etruria interna, a cerniera con il territorio Falisco.

            Percorrere i meravigliosi sentieri di San Giovanale, in questo particolare periodo, significa doverli condividere con i seguaci di Diana, la Cacciatrice, luogo che, incluso in un ambito protetto, rientra nel territorio dei “Parchi Naturali ed archeologici di Norchia e San Giovenale”. Come questi signori abbiano ottenuto il permesso di esercitare il loro discutibile sport entro un'area prettamente archeologica, ancorché naturalistica, proprio non lo riesco a capire! La soprintendenza, preso atto dell’importanza del luogo e delle sue reminiscenze, proprie di una nobiltà storica, ha costruito appositi percorsi di visita e protetto alcuni reperti con imponenti strutture metalliche!

                  I cacciatori col presupposto che i boschi oggi strabordano di cinghiali, previa semplice apposizione, in loco, di cartelli segnalatori, possono inibire presenza e transito a qualsivoglia persona, pena fucilazione nel periodo "1 novembre 31 gennaio" ! E pensare che una proposta politica sciagurata voleva estendere a tutto l'anno tale tipo di caccia.

             Vi assicuro, amici cari, che nei miei frequenti andirivieni per boschi, non ricordo più un mio ultimo contatto visivo con questi animali. Al contrario, in TV, ne vengono filmate intere famiglie con prole al seguito, presso i cassonetti della Capitale a sfamarsi. Ed io, di questo animale, oltre che apprezzarne la carni, avere simpatia per il suo aspetto aerodinamico, ne porto fieramente, dietro, anche l'epiteto. 

            

 

BREVI NOTE SUL SITO

 

Frattanto San Giovenale, che Cortenebra dice “Livio” dei romani (forse da termine etrusco) così vivacchia nel tempo, a tratti a vista, a tratti in eterno riposo nel sottosuolo, pur con le sue peculiari emergenze, uniche nel mondo del suo popolo, a guisa di iceberg.

Le sue emergenze (e quelle di Acqua Rossa), sono gli unici ricordi abitativi di quel popolo, giunti a noi dal lontano di tutta l'intera Etruria.

E la presenza di tombe a tholos del settimo secolo a.C., su Casal Vignale, e quelle del quarto poi più comuni, a dado, figlie di una evoluzione architettonica a testimonianza di una trasformazione socio-politica del popolo Rasenna, passato da un periodo classico monarchico ad una forma di oligarchia repubblicana!

Ma ciò che più colpisce, o dovrebbe colpire, è la presenza del villaggetto costruito con massi ciclopici, in opera poligonale, connessi a vista. Dapprima considerato un aspetto abitativo del periodo, rivalutato in seguito come antico esempio di emergenza industriale. Quelle costruzioni messe in luce dagli svedesi (sic!), era laboratorio industriale, luogo adibito alla lavorazione del ferro derivante dalla estrazione del minerale ferroso (marcasite) dalle vicine miniere dei Monti della Tolfa.

 Corona il luogo, l’ameno panorama sulle Gole del Vesca, il Castelletto a base triangolare dei soliti Di Vico (Prefetti di Roma), ed un silenzioso sentiero natura, quasi umana, che circonda le mura naturali della lucumonia tutta.

Cosa si può desiderare di più, proprio non riesco a pensare, ma questo, forse, vale almeno soltanto per me e per quanti ormai da tempo mi seguono! Metti una domenica a caso, in cui l’alternativa ad un contatto diretto con la natura, con la storia del nostro passato, resta impari alternativa ad un primo posto nel salotto di casa, al cospetto di una TV per assistere ad una competizione dei mercenari del calcio, o ad un filmino visto e rivisto.

 

NOTE UTILI

 

Escursione non difficoltosa, quindi accessibile alla maggior parte di voi. No macchia mediterranea.

Area di percorso (Civitella Cesi – Blera)

Km auto 55 circa

Lunghezza escursione c.a. 5,5 km

Presenza due scarsi guadi (munirsi comunque di buste edili o stivali)

Tempo previsto ad oggi … soleggiato.

Proposta grigliata sul prato, munirsi del necessario per accendere il fuoco

Utili solite bacchette equilibranti, ombrellino pieghevole ed un Kway

 

 

 

          Vi saluto ... Ivano 22/11/2021

 

 

PER CHI VUOL SAPERE QUALCOSA DI PIU’

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“RE GUSTAVO ADOLFO VI DI SVEZIA - IL SUO SAN GIOVENALE - CIVITELLA CESI – IL VESCA "

Per descrivere le particolarità del sito odierno corre l’obbligo di presentare il “padre putativo di questo luogo”. Si tratta di un eccellente cittadino svedese, che ha operato in zona a 360°, dal 1956 al 1965, con una squadra di archeologi ed operai, mettendo in luce aspetti vari dei siti storici, di cui, a quel tempo, se ne disconosceva l’ubicazione, ma risultavano noti da fonti dirette (autori latini), od ai contadini del luogo. Il tutto poi … a spese dell’Istituto Svedese di Studi Classici con sede in Roma.

Sto parlando di quell’eccezionale personaggio che fu Re Gustavo Adolfo Sesto di Svezia, e di ciò che ha dispensato nel campo dell’archeologia.

Si deve a lui se Luni, San Giovenale, Acqua Rossa etc., sono riapparse dal nulla. Amante dell’Italia con particolare predilezione per il Mondo Etrusco, tanto si è prodigato per i nostri territori, sollevando da millenari sedimenti località storiche del lontano passato. Quante vole ho pensato quale amore spingesse quest’uomo a scavare sul passato italico!

Ma Oskar Fredrik Wilhelm Olaf Gustav Adolf av Bernadotte (Stoccolma 11 novembre 1882 – Helsingborg 15 settembre 1973), fu Re di Svezia dal 1950 fino alla data della sua morte, un uomo sempre vivo e presente nei suoi “territori etruschi”.

Durante le campagne di scavo svolte in Italia si notava spesso Gustavo aggirarsi per le forre tufacee alla ricerca di qualche indizio utile alle sue ricerche. Tanti aneddoti circolano su questo monarca archeologo ma alcuni tra i più o meno veritieri e significativi val la pena che vengano riportati.

“”Un giorno il Re venne invitato a cena da certe autorità viterbesi, ma giunto nel luogo di ritrovo non trovando tra gli invitati i suoi operai, domandò! Ma dove sono i miei operai? Quando gli fu risposto che non erano stati invitati, egli replicò: “allora non vado a tavola nemmeno io””.

“”Un’altra volta Gustavo si trovava a passare nei vicoli di Civitella Cesi, giunto avanti ad una casupola ove c’era una donnetta seduta su una sedia di paglia intenta a sferruzzare lana, la salutò chiedendole da quale parte venisse quel buon odore di cucina che circolava per il vicolo. La signora, vestita di nero come tutte le nostre nonne di paese, riferì che quel profumo proveniva dalla zuppa di verdure che stava cuocendo sul suo focolare e, se fosse tornato più tardi, gliene avrebbe fatta assaggiare una ciotola. Il Monarca, in anonimo, non se lo fece ripetere due volte, intorno alle dodici si presentò puntuale dalla donnetta. Divorò letteralmente con gusto un piatto di quell’acqua cotta, annacquata con dell’ottimo olio della Tuscia, bevve pure del buon vino, mantenendo l’anonimato anche quando la vecchietta gli raccontò che in paese si parlava che un certo re del nord Europa, si aggirava tra le campagne alla ricerca delle case degli “etruschi”, cosa impensabile per quel tempo! Al termine del pranzo ringraziò la signora salutandola a dovere, ma il giorno dopo le fece pervenire, dai suoi ambasciatori, alcuni regali di un certo pregio.””

Re Gustavo, era un uomo democratico di forti ideali, amante del mondo, con elevato senso dell’uguaglianza, che nulla aveva a che vedere con i regnanti suoi coevi, tantomeno con quelli del tempo passato! E che dire in raffronto con i nostri politici!

Gli scavi operati dall’Istituto Svedese, hanno messo in luce tutti i periodi storici e preistorici che si sono succeduti sul colle. Dai siti di capanne appenniniche sul pianoro, che nelle nostre aree appartenevano all’uomo delle età del bronzo (2000 a.C. 1000 a.C.). Delle abitazioni, ovviamente, restano solo i fondi ovali punteggiati da fori nel tufo - per l’alloggiamento dei pali di sostegno - ed uno centrale più grosso per il palo maggiore per il tetto di copertura. Sulla circonferenza l’intelaiatura dei pali era, come anticipato, a forma ovale, con andamento conico, ad una certa altezza, convergente sul palo centrale, ove si apriva un foro apicale con funzioni di “camino”. Tutto l’esterno era foderato da fascine di canne erica e fango sovrapposte, che rendevano impermeabili le abitazioni. Il fondo delle capanne con lieve incasso nella roccia ospitava un pavimento pressato di fango e ciottoli di fiume. Periodicamente tale fondo veniva ripristinato con sovrapposizione dello stesso materiale (in San Giovenale sono stati osservati ben 5 strati antropici distinti). Tale realizzazione ha consentito un’utile conservazione dei frammenti dei reperti di ogni genere nella spessa stratificazione fangosa (cocci, stoviglie, scarti dei pasti giornalieri etc.) rivelando cose importanti sul sito e sui suoi abitanti, non ultima, quale la frequenza dell’uomo per un periodo non interrotto di almeno mille anni, corrispondenti a tutte le età del bronzo come già detto. Dell’ultima facies del bronzo finale 1.100 a.C. c.a., sono apparse tracce di un incendio che deve aver devastato tutte le capanne del pianoro. Da quel momento, di ciò che storicamente “avvenne” sul sito, appare evidente dalle emergenze visibili e dai materiali archeologici rinvenuti: “abitazioni e tombe del periodo etrusco, strutture medievali (chiesa e castello).

Le escursioni passate hanno sempre preso le mosse dal Centro Antiquitates di Civitella Cesi di Angelo Bartoli, ora, causa COVID non più. Il Bartoli, uomo interessante e noto per la sua ospitalità, per la passione per la storia e per gli etruschi. Ha realizzato  una mirabile ricostruzione delle capanne appenniniche, abitabili, che lui puntualmente affittava a gruppi di persone, e per la collaborazione con le università per portare avanti studi e conoscenze del mondo etrusco. Ora Angelo si trova tra i suoi simili, essendo venuto meno da qualche anno.

 

(*) San giovenale nome della chiesuola del XIII secolo d.C, posta sul pianoro della Civita, realizzata in luogo prossimo al castello della potente e malvagia famiglia dei Di Vico. Il luogo di culto si presenta con abside ed un’unica navata, forse realizzata su un tempio etrusco; si disconosce il motivo per cui gli fu attribuito il nome del santo, che fu il primo vescovo di Narni e si festeggia nella cittadina il 3 maggio

IL SITO ETRUSCO

Numerose le necropoli sottoposte a San Giovenale, e noi oggi, per brevità, ne visiteremo soltanto una, quella di Casal Vignale, mentre più o meno in zona abbiamo Porzarago, Grotte Tufarina, Castellina Camerata, Fosso Pietrisco, La Staffa, Valle del Vesca, Ponton Paoletto, Monte Vangone, Pontesilli. La strada che noi percorriamo dal Vesca all’Acropoli, buon mezzo di comunicazione, taglia il colle ed offre nel contempo una valida difesa da incursioni nemiche. Nel periodo medievale la doganale Tolfa-Viterbo, ora abbandonata, ha riutilizzato in quel tratto il fondo della preesistente strada etrusca

 

 

 

 

 




DATA: 20 Nov 2021

OGGETTO: Tarquinia giovedì 25 novembre 2021 tra le ore 17.00 e le 19.

ALLEGATO: violenza-genere.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Trekking Tiburzi Civitavecchia

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Amici Trekkisti,

                            ricevo dal carissimo Dott. Giorgio Gibertini, Tiburziano doc e Direttore del Centuplo-Roma (libera Associazione non politica), l'invito ad intervenire in Tarquinia il 25/11/2021, presso il Teatro Comunale Piazza Cavour nr. 16, per assistere alla Conferenza che tratterà interessanti argomenti riguardanti la violenza di genere (profili giuridici tecnici e psico sociali) cui interverranno qualificati oratori. L'ingresso è gratuito, necessario il green pass per accedere nella sede dell'evento.

                   Un caro saluto,

                                                      Vanì. 20/11/2021




DATA: 19 Nov 2021

OGGETTO: ESCURSIONE ALLO STAZZALONE, RIO FIUME, PRATO DELLA MONTAGNA,

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ESCURSIONE ALLO STAZZALONE, RIO FIUME, PRATO DELLA MONTAGNA

DOMENICA 21 NOVEMBRE 2021

Signori Tiburziani,

                                  ricevo  comunicazioni da alcuni di voi perchè non risultano loro pervenute le mail inviate riguardo l'uscita in argomento. Ho accertato che dette  comunicazioni, in particolari casi, il sistema informatico le ha considerate "posta indesiderata", inviandole pertanto nell'apposito archivio di raccolta interno al relativo servizio di Posta Elettronica del PC, di cui pertanto risulta possibile prenderne visione. Considerendo ciò provvedo a riassumere, di seguito, le principali indicazioni utili per ben partecipare all'uscita della giornata, peraltro presenti sul sito internet  trekking Tiburzi 2016 :

Luogo di ritrovo: Park Tribunale di Civitavecchia  (Luogo fisso designato di ritrovo. Nel caso di  variazione verrete senz'altro informati)

Orari: 8.20 appuntamento, partenza 8.30 (Orari fissi designati. Nel caso di  variazione verrete senz'altro informati)

Spostamento con macchine proprie (idem c.s.)

Pranzo al sacco (idem c.s)

Non è prevista una grigliata per cuocere carni causa breve giornata di luce del periodo (Nel caso si preveda verrete comunque informati)

Distanza km per arrivare al punto partenza escursione  A/R  KM. 45

Lunghezza escursione km. 5

Presenti due guadi munirsi di stivali o buste edili

Presente una lunga salita iniziale non eccessivamente impegnativa

Molto utili le bacchette da  trek.

 

Un saluto,                      Vanì 19/11(2021

NOTE UTILI E PERCORSO AUTO

IL LUOGO OGGETTO DI ESCURSIONE CLASSIFICATO COME POSTA LIBERA DI CACCIA AL CINGHIALE, POTREBBE ESSERE OCCUPATO (SABATO 20/11), SENZA CHE INCORRA OBBLIGO PER I CACCIATORI DI AVER APPOSTO CARTELLI DI AVVISO PREVENTIVO ALCUNI GIORNI PRIMA SULLE RECINZIONI – COME IMPOSTO E PREVISTO NELLE ZONE PRECIPUE DESIGNATE PER TALE TIPO DI CACCIA - BENSI’ AL SOLO MOMENTO DELL’OCCUPAZIONE.  QUESTO SIGNIFICA CHE SE GIUNTI ALLO STAZZALONE DOVESSIMO VERIFICARE LA PRESENZA DI CARTELLI DI AVVISO D’OCCUPAZIONE DELLA ZONA PER TALE TIPO DI CACCIAGIONE, CI SPOSTIAMO PER PORTARCI ALLA NECROPOLI ETRUSCA DEL FERRONE, POSTA UNA DECINA DI KM. PIU’ AVANTI. LUOGO UGUALMENTE BELLO, IN CALENDARIO PER L’USCITA DEL 12/12/2021. ALLO STAZZALONE CI TORNIAMO UNA DOMENICA SUCCESSIVA.

ESCURSIONE TIBURZI 21/11/2021 “RIO FLUMEN – LO STAZZALONE”. DAL PARK DEL TRIBUNALE DI CIVITAVECCHIA SI PRENDE L’A12 DIREZIONE ROMA. SI ESCE PER “SANTA SEVERA” E SI FA SOSTA CAFFE’ PRESSO IL BAR POSTO SULLA STRADA S.SEVERA-TOLFA OVE E’ L’EUROSPIN. SI RIPARTE IN DIREZIONE TOLFA PERCORRENDO A RITROSO LA STRADA PER TOLFA ED IN PROSSIMITA’ DEL CASALE DELLO STAZZALONE (DOPO UNA DECINA DI CHILOMETRI) OVE E’ UN FONTANILE, SULLA DESTRA,  SI LASCIANO LE VETTURE PER PARTIRE PER L’ESCURSIONE. NEL CORSO DELLA QUALE SI RACCOMANDA DI: … SEGUIRE PEDISSEQUAMENTE LA GUIDA … E DI NON ALLONTANARSI DAL SENTIERO SENZA AVVERTIRE IL GRUPPO DI COMANDO

 

 




DATA: 10 Nov 2021

OGGETTO: Lo Stazzalone, Rio Fiume, il Prato della Montagna. Strada Sa

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gruppo Tiburzi Civitavecchia.

Escursione del 21 novembre 2021 allo Stazzalone, Rio Fiume, il Prato della Montagna. Strada Santa Severa Nord

Caratteristiche

Distanza auto a/r km. 45

Lunghezza escursione ... km. 5 . Presente una salita lunga ma non eccessivamente impegnativa. Presenti due guadi superabili con stivali  buste edili. No macchia mediterranea.

Pranzo al sacco

Altre note sul sito trekking tiburzi 2016

 

Vanì, 10/11/2021




DATA: 10 Nov 2021

OGGETTO: Lo Stazzalone, Rio Fiume, il Prato della Montagna. Strada Sa

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA

ESCURSIONE NATURALISTICA NOSTRANA

Domenica 21 Novembre 2021

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Lo Stazzalone … Rio Fiume ... Prato della Montagna

 Strada di Santa Severa Tolfa

 

          Dallo Stazzalone (o Stazzone, largo spazio tra alti colli), determinato quale ricovero di greggi ed armenti dalla notte dei tempi, ora non più per mancanza di pastori e pecore! nasce di fatto il “Rio Fiume o Rio Flumen dei romani” …  di dicotomia un po’ controversa.

Qui il torrente si distende nella piana, mostrando le sue fresche, limpide e trasparenti acque attraversare rocce millenarie. Dai colli circostanti il corso d’acqua riceve tutta una serie di torrenti e rigagnoli che, riassunti in breve, comprendono il Fosso di Monte Janni, proveniente dalla destra orografica del luogo, il Fosso del Lascone - il cui nome  è sinonimo di ampio - arricchito dalle acque dei fossi delle Catenare e del Vallone, quest’ultimi provenienti dalla sinistra orografica.

          Il Rio Fiume una volta navigabile da piccole imbarcazioni, servì presumibilmente quale mezzo di comunicazione alle maestranze etrusche per trasportare il minerale di ferro dai Monti della Tolfa verso i porti di Pirgy e Punicum fruendo anche, dalle colline retrostanti, di tutta una serie di reticoli e sentieri.

          Ormai nascosti tra vegetazioni infestanti, sono presenti piccoli pagus etruschi, disparate tombe del passato storico e qualche bella villa rustica romana; queste ultime hanno fatto la fortuna dei soliti  scavatori clandestini, restituendo  monete romane ed altro, anche statue in marmo che le ricche famiglie avevano posto sui bordi delle piscine e che, coll’insorgere delle invasioni di popolazioni barbare, fecero interrare, da maestranze formate in parte da schiavi, per un successivo recupero, in molti casi abbandonate. 

          Importanti e significativi toponimi ricordano ancora l’industria metallurgica etrusca ed altre attività agricole che si sono succedute negli anni … Grasceta delle pere, Monte Sant’Ansino, Casermetta Forestale, Pontone di Natale, Monte dell’Acqua Tosta, Monte Palarese etc. Pochi indizi per ricordare riferimenti ed attività primordiali di questo piccolo mondo antico, del resto dopo ben oltre duemilacinquecento anni … sono rimasti soltanto toponimi certi e validi quali il Ferrone, il fosso Magnaferro ed il Monte Ferrara, la dicono lunga sul loro passato!

           Molto prima del popolo etrusco, il nostro territorio fu colonizzato dall’antica popolazioni dei  Sicani, genti di stirpe indoeuropea provenienti dalla Spagna, che, poco più a sud, verso il Sasso, eresse Agilla, talvolta confusa con Caere. Questa ultima città eretta dai “Tirreni”, di provenienza incerta, che dettero origine alla loro splendida civiltà, si pone in epoca più tarda di dieci secoli almeno dalla precedente.

          Il nostro territorio data la sua indiscussa conformazione collinare mossa, per la presenza un po’ ovunque di domi vulcanici, balze e forre, si presenta estremamente variegato e complesso. Questa particolarità ha dato origine ad una flora di rigogliosità senza pari, dagli sfondi inusitati di incomparabile bellezza. Qui il verde dei boschi e delle macchie, tutte le sue sfumature, si presentano con guazzi, aggressivi ed accecanti, da magnificare la limpidezza dell’aria circostante! Ma quando giunge autunno è tutta un’esplosione di colori. Le calde tinte rosse, ruggine, il giallo cadmio, ed ovunque le splendide livree ocra degli aceri nostrani dei Monti della Tolfa e quelle rosso fulvo degli aceri nordici che ormai paonazzano un po’ tutta la scena, a formare il bel mosaico boschivo, nella multicolore tavolozza della natura. 

  • Le colline della Tolfa, hanno avuto origine da un’intensa attività vulcanica, composte da lava primordiale (rocce trachitiche), ma il nostro versante è formato da deposito di argille calcaree o da più antiche sabbie compresse, risalenti ad almeno 60 milioni di anni fa, generando imponenti strati  sedimentari scistosi (i macigni). Il Rio fiume mette in luce, con il suo scorrere, questa matrice di rocce e di pietre rosee di aspetto particolare, le così dette "paesine", per i disegni fantastici che appaiono su di esse (a guisa di un dipinto impressionistico dal profilo di paesi della Tuscia). Portate a mare dall’attività fluviale, queste pietre, spesso si incontravano lungo le spiagge del litorale tra Ladispoli e Civitavecchia.


  • Vario l’habitat sotto i macigni e le piccole rocce sommerse dai corsi d’acqua, ricovero di un'infinità di larve d'insetti, che poi vivono o si riproducono a terra od in volo: libellule, effimere, perle, coleotteri. Nei "bottegoni" (piscine) che si incontrano lungo i reticoli fluviali, vivevano un certo numero di piccoli pesci, girini di rane, raganelle, rospi, tritoni e bisce d'acqua, per l'abbondanza di cibo reperibile in ogni stagione.
    Tutto un insieme che costituisce un ecosistema complesso che si è creato man mano nel tempo, in cui trovano anche in esplosione di vita più specie vegetali quali Ontani, Salici, Querce, Carpini, Olmi, Frassini, Tamerici, l’Edera, le Viti ed il Pero selvatici e perfino i Faggi, discesi da alture al seguito delle terrestri glaciazioni. La nostra macchia mediterranea raro esempio di una vegetazione endemica, irripetibile, che man mano va scomparendo, comprende, le Ginestre, l’Erica, l’Euforbia, i Cisti, il Rosmarino, il Corbezzolo, il Lentisco, il Ginepro, il Mirto, la Salsa Pariglia, la Spina di Cristo, il Pruno Selvatico e via dicendo.   

Vanì, 10/11/2021




DATA: 09 Nov 2021

OGGETTO: Invio Nota Importante A.DI.CIV

ALLEGATO: 255285623_1524586581249286_1862236599496492272_n.jpg

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Gruppo Tiburzi Civitavecchia

 

Dal Tiburziano Rolando Fracassa, dirigente dell'Associazione Diabetici Civitavecchia, ricevo l'invito e mi appresto a comunicarvene l'interessante iniziativa, promossa in merito a quella insidiosa patologia, riguardo lo Screening gratuito del diadete e della retinopatia diabetica, nella giornata di sabato 13 novembre 2021 (C.f.r. allegato).

                  Saluti .... Ivano




DATA: 04 Nov 2021

OGGETTO: Profonde note per un Tiburziano che se ne va ...

ALLEGATO: Placido Domingo - No puede ser.mp3

TESTO: (leggi tutto)

 

Caro Alfredo il dolore per la tua scomparsa, per me, è racchiuso nelle profonde note musicali  ... "No puede ser"...   Vanì




DATA: 04 Nov 2021

OGGETTO: Ultima escursione per un caro amico Tiburziano

ALLEGATO: IMG_5661.JPG

TESTO: (leggi tutto)

Gruppo Tiburzi Civitavecchia

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                                                       Con profondo sconforto ed estremamente addolorato che partecipo la scomparsa del caro Alfredo Corda, Tiburziano, amico di tante nostre avventure! Alcuni di Voi forse non lo conoscevano ... e lo voglio ricordare.  Alfredo ha dovuto lottare contro un nemico insidioso ed inesorabile ... si era da noi ritirato in silenzio, ma non lo avrebbe voluto! In silenzio e con dignità, proprio come sempre si presentava educatamente, ha dovuto lasciare questo mondo terreno, gli affetti, la Famiglia, sopraffatto dal male, malgrado le sue indiscusse e forti qualità fisiche di sportivo, di gran camminatore ed amante della  vita.

                                                       Ciao Alfredo per sempre ... 

                                                                                                                                            Vanì, 4 Novembre 2021

Tenterò di inviarvi una foto ed a parte una canzone che voglio a lui dedicare  ... se ci riesco, ascoltatela nel supo ricordo!




DATA: 29 Oct 2021

OGGETTO: RINVIO USCITA MONTE SORATTE TRA STORIA CULTURA E NATURA A DO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

RINVIO  USCITA AL MONTE SORATTE

A DOMENICA 7 NOVEMBRE 2021

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Signori Tiburziani,

                               come già preannunciato, stanti previsioni poco rassicuranti per il luogo oggetto di escursione nella giornata di domenica 31/10, rinvio, senz'altro avviso, l'uscita alla prossima domenica. Restano ferme tutte le altre note ed  indicazioni già diramate.

                                   Un saluto, 

                                                                                                                Vanì, ore 8.00, 29/10/2021




DATA: 28 Oct 2021

OGGETTO: MONTE SORATTE TRA STORIA CULTURA E NATURA 31 ottobre 2021

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

MONTE SORATTE 31 OTTOBRE 2021

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Signori Tiburziani,

                               presumibili condizioni di mal tempo, preavviso possibile rinvio dell'escursione indicata. La conferma entro la giornata di domani 29 ottobre 2021.

 

                              Un saluto..  Vanì 29 ottobre 2021. ore 9.00




DATA: 25 Oct 2021

OGGETTO: MONTE SORATTE TRA STORIA CULTURA E NATURA 31 ottobre 2021

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

31 OTTOBRE 2021. IL MONTE SORATTE STORIA CULTURA NATURA

 

Signori Tiburziani

                                ritengo utile ripetere alcune indicazioni, presenti sul sito in merito all’’escursione in oggetto, purtroppo solo in parte apparse sulla mail già inviatavi.

Km. auto complessivi c.a. circa 190 (AR.)

Escursione c.a. 5 km.  di difficoltà medio alta. Presente quindi una salita ove procedere con passo da montagna. Si sale sul monte per poi discendere.

Partenza ritrovo Pak Tribunale di Civitavecchia ore 8.15 – 8.30

Si raggiungono luoghi panoramici di un certo rilievo.

Pranzo al sacco

Possibile cenetta (solo per i volontari) al Bar di Cruscioff nel tardo pomeriggio.

Nel caso si prospettino condizioni meteo avverse verrete avvisati per tempo.

N.B. nella notte tra sabato 30 e domenica 31 ottobre  alle 3.00 la lancetta dell'orologio tornerà indietro di un'ora.

 

Già noto …

Dal Park del Tribunale di Civitavecchia si deve raggiungere la Cittadina di Sant'Oreste inizio escursione. Il parcheggio si trova in fondo a Via Giosafat Riccioni, dove ci compatteremo per iniziare l’ascesa del Soratte.

Percorso.  da CVecchia si raggiunge Monteromano e si prosegue per Barbarano romano ovvero   ...CVecchia A12 - Aurelia Bis - dopo Monteromano SP 42 (girando a Destra subito dopo il paese) si prosegue e si supera Barbarano girando a sinistra per SP. 493. Si raggiunge la SP 2 Cassia e si gira a destra. Si prosegue per Sutri (superando Capranica). dopo il paese di Sutri si gira a sinistra per la SP 84. Si raggiunge Nepi e si imbocca la SP 311 quindi la SP 77 si supera Castel S. Elia e si raggiunge Civitacastellana prendendo la SP 76, quindi si entra girando a destra per la SS 3 Flaminia, che si percorre fino al Paese di Sant'Oreste e si parcheggia e si prende il caffè al Bar Ristorante Cruscioff in Via Giosafat Riccioni.

 

Su richiesta di una Tiburziana di cui non posso fare il nome per motivi di privacy, beccatevi questo Sermone

IL MONTE SORATTE  S. ORESTE

Merita qualche cenno storico-geografico questo fossile vivente, antidiluviano sopravvissuto, posto dal “massimo fattor” in zona Antiappenninica - ben lungi da suoi consimili della maggior dorsale, che adornano l’orizzonte vaghi e soffusi verso l’Umbria, l’Abruzzo e le Marche -. Per questo più che meravigliare, stupisce e colpisce la nostra attenzione ben oltre le sue caratteristiche intrinseche e fisiche:uno sperone roccioso di appena 690 metri s.l. del mare, con pianta a forma di ellissoide avente un asse longitudinale che si sviluppa per circa 5,5 km.

E’ quindi la sua anomala posizione che ne ha decretato successo e conferita austerità, magnificandone dimensione ed altitudine oltremodo le sue modeste doti fisiche. Esso è come uno yeti che, abbandonate le sue impervie alture, abbia deciso di scendere in piazza! Enorme scheggia calcarea emersa dal profondo del mare nel periodo giurassico, eocene-cretaceo, con i suoi pinnacoli carbonatici martoriati sull’alto da litodomi, e con i suoi profondi “meri”, frutto di millenarie corrosioni di piogge acide che hanno creato innumerevoli gallerie sotterranee di cui si conosce l’accesso, ma che non si sa poi dove vadano a parare. Ma ancora il tratto est “cornicolano”, scaglioso verso S. Oreste e ad ovest tufaceo superficiale marrone/ocra, frutto di spruzzate, a tempo, dei prossimi vulcani Sabatino e Vicano, caratteristiche che ne fanno un’acqua cotta tutta nostrana! .

Ma è il suo aspetto storico, molto articolato, complesso e misterioso, che suscita maggiormente la comune curiosità e spinge avanti la fervida fantasia. I suoi stretti legami con toponimi e mitologia Sabina, Sannita, Falisca e Romana. Ed infine con ciò che, non servilmente, termini quali Apollo Sorano, Hirpi Sorani, i Meri, evocano ed altro ancora quanto vogliono dirci, continuando a sopravvivere, a guisa di punte di iceberg celando gelose la loro ampia storia e realtà soffolta. Soratte, soltanto quale luogo di culto di popolazioni etrusco-falische nel tempio di “Aplu”, eretto sulla vetta più alta per raggiungere il cielo, pur senza poter escludere, con certezze, una frequentazione continua ed evolutiva dall’uomo del paleolitico, fino ai giorni dell’era contemporanea?

Ma è la presenza di un tempio dedicato ad Apollo, tra le più importanti divinità del “Dodecatheon” greco-etrusco a disorientarci un poco. E spiazza ancora la discendenza di questo figlio illegittimo di Leto (Latona) e di Zeus (“Uni etrusco”), gemello di Artemide. Presso i Greci era ricco di attributi ed epiteti quali, ad esempio … divinità della musica, della medicina e della profezia. Ed ancora patrono della poesia e, in un successivo “passaggio” tra le divinità romane, “sol invictus”, dio del sole.

Forse è quest’ultimo aspetto ad interessarci vieppiù, giacché furono i romani a tramandare nel tempo ciò che etruschi e falisci attribuivano ad Aplu “nostrano”. E questo è sicuramente un fatto di straordinaria importanza storica ove consideriamo che alcuni etruscofili (compreso lo scrivente) ed etruscologi, ritengono che Greci ed Etruschi, quando cessarono le loro strette frequentazioni, ancor prima del X e IX secolo a.C., in altri luoghi, presumibilmente, condividevano lingua e pantheon.

Ed è allora, filtrando l’ampia letteratura “religiosa romana”, delle innumerevoli divinità pagane assorbite da quel popolo, che possiamo asserire, seppur con qualche riserva, che la maggior parte degli attributi conferiti al nostro Apollo, proviene direttamente dalla religione etrusca. Che, quanto a quel mito, non fu seconda a nessuno. Vedi il tempio di Apollo in Veio a Portonaccio. La sua straordinaria statua, esempio non comune di mega coroplastica “Vulca”. E relativamente accanto, presso Stigliano, la sua consacrazione con le fonti termali denominate “aquae apollinares”. Ma ancora Il tempio di Apollo Sosiano in Roma poi e per (non) finire il nostro tempio sul Soratte.

Edifici e località che lasciano immaginare la straordinaria importanza e potenza attribuita a questa divinità in Etruria, al pari di nessun altra.

Ma esaminiamo ancora per poco, sperando di non aver eccessivamente tediato chi tanto amabilmente ha avuto la forza di seguirmi fin qui, altri innumerevoli aspetti collegati alla divinità apollinea.

Le rappresentazioni scultoree giunte fino a noi, lo propongono coronato di alloro, sotto la cui pianta sembra sia venuto alla luce, con arco e cetra e talune volte affiancato da tripode sacrificale, con chiara allusione ai suoi poteri profetici. Era il dio di tuoni e fulmini, gli erano sacri il cigno (simbolo di bellezza), la cicala (musica e canto), il lupo (lyceios), i falchi i corvi ed i serpenti, segno di poteri oracolari (Delfi), ed il grifone. Gli era attribuito, per la bellezza, il titolo di Febo (splendente, lucente). Si riteneva che scacciasse il male (apotropaico), era patrono degli arcieri e della fondazione delle colonie greche oltremare. E qui termino l’elenco, convinto di aver comunque trascurato ancora tanti altri epiteti ed attributi conferiti alla nostra divinità, che nell’insieme lanciano un messaggio chiaro e forte … in Etruria Aplu aveva abbondantemente oscurato e superato, quanto a venerazione la figura di suo padre Giove.

Ma ora non posso fare a meno di annotare alcune mie elucubrazioni. Strane similitudini con l’associazione di “Apollo ad Oreste” della mitologia greca, con il paese di S. Oreste ed il prossimo tempio di Apollo sul Soratte.

Secondo fonti storiche il popolo falisco discenderebbe da Halesus pronipote di Agamennone. Oreste, figlio di Agamennone istigato da Apollo, attraverso la pizia dell’oracolo di Delfi, uccide la madre Clitennestra ed il suo giovane amante Egisto, entrambi rei di aver tradito, durante la guerra di Troia, Agamennone e poi di averlo ucciso al suo rientro. E’ forse impensabile e peregrino ritenere che i Micenei - giunti a colonizzare il territorio falisco come la tradizione riporta - così legati ai propri miti e divinità originari, abbiano fatto erigere il tempio di Apollo sul Soratte con accanto il prossimo paese di S.Oreste?

Ma è riesaminando più attentamente storia, mitologia, tradizioni, storia orale e toponimi, che complessivamente emergono nella zona del Soratte e dintorni, che si evince, pur in presenza di paralleli (racconti smozzicati, fatti e riferimenti slegati) e di tante altre possibili ed interessantissime interpretazioni.

La notte dell’ultima domenica di maggio, per le funzioni del mese dedicato alla Madonna, si celebra la “Fiaccolata” in processione, festa che si conclude con un immenso incendio di fascine e fuochi pirotecnici, alle pendici del Soratte. E la montagna brucia e lancia chiari messaggi all’ampio mondo circostante; la manifestazione, con chiari significati apotropaici, affonda le radici nella civiltà contadina e religione pagana.

Molto controversa, o controvertibile, è la storia che si tramanda nella zona, quella degli Hirpi Sorani (*), termine che ci viene consegnato dalla cultura locale, e così, “sic et simpliciter”... che ve la allungo. Dunque durante una cerimonia pastorale, nel corso di sacrifici animali, alcuni lupi, affamati si appropriarono di carni sacrificali. Gli animali inseguiti dai pastori si rifugiarono entro una prossima spelonca. Una cavità dei “meri”? Ma un inspiegabile “fiato” pestilenziale fuoriuscì dalla grotta pervadendo l’aria, uccidendo chiunque ne entrò in contatto. Si diffuse in seguito una grave pestilenza che, per debellarla, si rese opportuno interpellare un oracolo (**)? Ne venne fuori una lettura secondo la quale la pestilenza si sarebbe placata se i pastori superstiti avessero imitato il gesto dei lupi. Così fu fatto e da allora quei pastori vennero chiamati “Hirpi Sorani” lupi sorani (o lupi di Apollo sorano o sosiano). Ma in seguito il rito del furto delle carni arrostite, presumibilmente, rappresentato da uomini mascherati da lupi intenti al furto delle carni arrostite e dalla la loro successiva fuga entro una grotta, si trasfigurò, tramutandosi in un'altra tradizione: quella di accendere immensi falò su cui far passare i lupi  (gli “Hirpi”) colpevoli del misfatto. Questa tradizione si celebrò nel luogo ciascun anno, nella coincidenza del Solstizio d’estate. Venivano allestiti enormi bracieri a giorno su cui questi “Hirpi” (lupi, sacerdoti o pastori) incedevano, cadendo per le sofferenze patite in uno stato ipnotico ed estatico.

" Hirpi Sorani, 'Soractis lupi ' , sacerdotes qui in Soracte monte supra candentes carbones salierunt. De origine huius sodalitatis fabula est: dum Soractis incolae Diti Patri sacrificium dicauerunt, lupi, qui ab igne hostiarum carnis partes abstulerunt. Sacris operantes lupos persecuti sunt, sed illi in cauerna se receperunt; a hac cauerna odor pestifer, qui cum operantes tum montis incolas occidit, exiit. Lues in ciuitate se manauit sic ut aliqui legati sortes interrogauerint: responsio similes lupis esse debere fuit: id uiuere raptis est.”


( da sito Internet: “liberarespublica .altervista .org/hirpi_soran i.htm”)

Per questo particolare rito gli “Hirpi” erano esentati dai romani dal prestare servizio nella milizia e dal corrispondere altri oneri.


  • (*) – “Hirpi nella lingua Sannitica, da cui deriva il termine, significa lupo. Ma Sorano, che ha dato il nome al Monte, può derivare dalla divinità infernale etrusca Suri, alla quale era associato il dio Apollo. Ma ci sono altre interpretazioni.
  • (**) – Allora perchè non pensare al tempio di Apollo con funzioni oracolari, sul Soratte?
  •  

Le straordinarie vie di fuga della X Armata tedesca del Feld-Generale Albert Kesselring.

Nelle ultime fasi della seconda guerra mondiale il nostro Soratte, con le sue profonde gallerie, scavate dal Genio Militare di Roma nel 1937, entra nella Storia. Il bunker realizzato con funzioni di ultimo rifugio, in caso di guerra e di lancio di armi nucleari, dei membri del Governo e del Comando supremo dell’esercito italiano, vengono occupati ed utilizzati dalle truppe della X Armata Tedesca. Lo spionaggio italo-tedesco aveva captato la notizia della costruzione americana di un’arma micidiale e di un suo prossimo lancio su Roma. Con buona pace della fine della popolazione tutt’intorno, per un raggio di 50 km. Poi di quest’arma micidiale ne fece le spese il povero Giappone, già ma questa è un’altra storia!

 Ma ciò che particolarmente ci interessa raccontare, per l’occasione, non è tanto la vicenda bellica quanto, secondo le voci delle storie locali, dove abbiano sepolto i soldati dell’esercito tedesco in ritirata dall’Italia, le 68 casse piene zeppe d’oro e beni sottratti alla comunità ebraica oltre all’oro sottratto alle casse della Banca d’Italia.

Sembra che Kesselring, al comando della X Armata in in fase di ritirata nel 1944, abbia dato ordine di interrare le casse in parola entro le gallerie del Soratte dopo averle fatte minare, ma che poi, abilmente, abbia deciso in maniera diversa, tanto che ogni ricerca del tesoro nel luogo, risultò vana. Ed a pensarci bene, uno stratega come il nostro “feld” maresciallo, pur con l’acqua alla gola, non avrebbe mai potuto impartire un ordine così banale e scarsamente intelligente. Forse sarà stata diramata questa sua decisione, ad arte, in giro, in modo che da confondere le idee al nemico. Ma le sue casse, Kesselring, non le ha certo lasciate entro i luoghi ove aveva stazionato per mesi, dove anche l’uomo banale, più privo di fantasia ed immaginazione, avrebbe rovistato. E poi il fatto di minare il luogo è un vero controsenso!

Il nostro feld-maresciallo era un valido stratega militare in seno al Terzo “Reich”, forse era il migliore in fatto di logistica e tattica, e di questo se ne rese conto, tardi, anche il Furer, che gli aveva sempre preferito altri spietati generali per missioni solutive ed importanti. E a valutare bene le innumere linee di fuga di cui il generale poteva disporre, entro le aree del centro Italia, molto variegate, sicuramente scelse, per la ritirata, una direttrice veloce, per persone e mezzi, ed un’altra per far viaggiare cose di pregio e valori, pesanti ed ingombranti, ma per brevi tratti e verso un punto ove seppellirli con sicurezza, seguendo itinerari privi di logica, impensabili, munendoli di ridotte scorte militari, per non dare sull’occhio e destare sospetti alle comunità locali.

Dunque fossi stato “consigliere” di Kesselring, da buon conoscitore del nostro territorio, potendo contare sulle note consolari prossime al Monte Soratte, quali la Cassia e Flaminia, e su linee ferroviarie quali la Roma/Bologna, e le tratte della Roma/Viterbo e Civitavecchia/Orte, non avrei avuto tanti dubbi. Per non correre il rischio che le 68 casse piene d’oro finissero in mani nemiche, le avrei spedite verso i Monti della Tolfa, per sotterrarle in luogo sicuro, utilizzando tratte stradali e ferroviarie poco. Mentre la X Armata l’avrei fatta risalire, rotta nord-ovest, utilizzando i dintorni della SS. Cassia, come in effetti egli decise di fare. Ciò che invece personalmente suppongo ora, confortato da testimonianze di amici di Allumiere, è la destinazione decisa per occultare il suo bottino di guerra!

Forse è svelato il mistero della scomparsa dell’oro sottratto dai tedeschi alle popolazioni dei paesi del Lazio, agli Ebrei ed alle casse della Banca d’Italia?

La linea ferroviaria Roma/Viterbo si congiungeva in Capranica, con la (ex) ferrovia Civitavecchia/Orte,località da dove si possono risalire i Monti della Tolfa toccando le stazioni dei paesi di Barbarano, Blera, Civitella Cesi, Monteromano ed Allumiere. Proprio avanti la stazione di Allumiere si erge Monte Palano che, sul lato nord/est, presenta un declivio impervio, dalla conformazione rocciosa molto simile a quella del Monte Soratte.

In questo luogo, dai giorni successivi l’ultimo conflitto, girava la voce che i tedeschi avessero sepolto su un picco del Monte un certo tesoro (oreficeria sottratta alle popolazioni dei paesi collinari e rivieraschi, compresa Civitavecchia). Ma nessuno conosceva l’esatto posto di “sepoltura” scelto. Dovevano passare ben 56 anni circa perché i figli o nipoti di quei soldati tedeschi “tornassero” - secondo una testimonianza da me per caso raccolta tempi or sono – per recuperare quel bottino.

Un bel giorno del 1997 o ’98, alcuni fuoristrada con targa tedesca furono notati in parcheggio nei pressi della Via della Farnesiana. E ci rimasero per un paio di settimane circa. Nel frattempo il nostro testimone - peraltro moltissimo abile nei boschi tanto da poter essere un riferimento di punta per il ns gruppo tiburziano - notò, da un crinale dirimpettaio della vetta del Palano, ad occhio nudo (occhio di falco), una macchiolina gialla tra la vegetazione. Con il cannocchiale si accertò, era un casco da minatore, “antinfortunistico”, appeso ad un albero! Passò del tempo, forse sei mesi mi disse, ma roso dalla curiosità, finalmente decise di andare a vedere cosa ci fosse in quel punto del monte. Si vestì con gli abiti più adatti alla boscaglia che copre il Monte Palano, fatta da rovi immensi alti decine di metri poggianti su alta vegetazione, marruche, salsa pariglia amazzonica, peri selvatici abbarbicati su rocce e pinnacoli dolomitici instabili e tutto senza soluzione di continuità fin sulla cima, con tratti di salita franosi, dal pendio del 35 e 40% ed oltre, fino alla verticalità. E’, quel tratto, un luogo ove qualcuno, penetrandoci per caso dal versante opposto ovest per far funghi, ha vissuto il più brutto momento della sua vita: in alcuni casi si racconta delle peripezie di chi ha dovuto passare la notte entro il bosco all’addiaccio. Tanto che un giorno un amico, provetto “boscaiolo”, tal Filippetto, “buonanima”, all’anagrafe di Allumiere tal Marcoaldi Alfiero, conoscendo le mie sciagurate intenzioni di voler salire Palano, mi disse testualmente: “...a Ivà si ce vae a Palano statte attente e portite le furminante dietro, che si te perde e si ce deve passà la notte, armeno nun more dar freddo… io me ce so fregato ‘na vorta, dentro è tutto un labirinto a vorte gire gire e stae sempre lì”!

Tornando al nostro uomo “farnesiano”, non sto a raccontarvi per filo e per segno tutte le avventure o disavventure che mi descrisse dovette affrontare in quella risalita discesa del Monte, ove in alcuni momenti, legato ad una corda, si dovette lanciare nel vuoto penzolando e poi calarsi, per decine e decine di metri, entro “rovicciai” senza fondo. I panni indossati si ridussero a brandelli e finirono nel cassonetto, e la sua pelle presentava, per dire, tante ferite quanto il noto “ciuco” del pentolaio ne avesse sotto la coda”, parte più sana dell’animale, ove erano ne presenti ben 24!

Ma il nostro descrisse così il teatro di battaglia: "giunto tra quei tre picchi di granito che si scorgono proprio sotto la cima, si apre una radura ove al centro era stata scavata una profonda e larga buca. In alto erano state tirate corde che congiungevano i picchi di roccia e questo scavo, si trovava proprio al centro del triangolo così tracciato. Per quanto vagassi con molta diffidenza e circospezione nel timore di fare incontri indesiderati, si capiva che il posto fosse stato abbandonato già da tempo. Ma tutta l’attrezzeria, carpenteria (scalpelli martelli cordami), tende mimetiche, apparecchiature (trapani, gruppo elettrogeno ed altro), erano state abbandonate sul luogo. Ritrovai anche quel cappello giallo “spia” appeso ad un albero, mentre un bel pugnale da rambo, del valore di 500 euro almeno, era stato lasciato piantato nel tronco di una “cerqua”, che portai via, insieme ad altre poche cose a me utili, tenendo nel dovuto conto le difficoltà del percorso di discesa”.

Queste confidenze raccolsi durante il pasto di un’amatriciana impensabile, in un ameno casale della Farnesiana, seguito da una “scarpetta” immane, cucina e servizio del nostro Tiburziano ad honorem! Ed io, con gli occhi mezzi socchiusi dal sovraccarico del fantastico “ciliegiolo” nostrano sorbito, ma con il registratore cerebrale acceso, ascoltavo attento, avido, per non perdere alcun particolare del racconto, convinto della sua importanza storico-culturale.

E’ così, che presumibilmente (e cos’altro allora?) prese il volo il tesoro dei tedeschi, ad opera dei figli degli artefici della II guerra mondiale, dai cui padri forse entrarono in possesso di documenti, carte topografiche e coordinate ben precise, potendo ritrovare abilmente il luogo del “delitto”, ben oltre 50 anni dopo, ove non erano mai stati,!

Buon per “l’oro”!

 

 

Vanì, 25 ottobre 2021

 

 




DATA: 21 Oct 2021

OGGETTO: MONTE SORATTE TRA STORIA CULTURA E NATURA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

IL GRUPPO TIBURZI

AL

MONTE SORATTE

(Poco oltre Civitacastellana)

DOMENICA

31 ottobre 2021

 LUOGO DI RITROVO ED ORARI SOLITI (PARK TRIBUNALE CVECCHIA ORE 8.15 - 8.30 SI VA)

 

 

L’ODIERNA ESCURSIONE "

Tre escursioni sono state sufficienti per conoscere i sentieri di un territorio unico e particolare della nostra Etruria meridionale. Per muoversi agevolmente al suo interno, senza problemi di orientamento od incognite. Ma la storia del Monte Soratte, lungo sperone roccioso a guisa di scheletro di mostro antidiluviano, in massima parte riflette quella dei centri limitrofi del territorio Falisco-Capenate-Latino. Presenta specifici riti folkloristici, che affondano in una cultura perduta, che suscitano più di un’illazione e di un pensiero, che pur meritano attenta lettura delle storie “locali”. Perché questi, pur non riflettenti di luce diretta, tradiscono radici di un profondo e glorioso passato.

Tra le altre storie, negli “armadi del luogo” si cela lo scheletro dei riti degli “Hirpi Sorani (tradizionalmente lupi/sacerdoti del Soratte)”, ed alla tramandata storia di camminare sui carboni ardenti di pino, nella evocazione e rievocazione di chissà quale storia, di quale ricordo.

Dalla letteratura latina, apprendiamo che gli “Hirpi Sorani”, dove andiamo a pescare la nostra storia-cultura provinciale, erano sacerdoti del complesso del Soratte. Travestiti da lupi con modi ed atteggiamenti ferini, nelle annuali celebrazioni al dio Apollo, presso il tempio in cima al monte, accendevano un lungo falò, fatto con legna di pino e quando si erano formate le braci, ci camminavano sopra, il tutto volto al solo raggiungimento di uno stato estatico?

Il responso oracolare di Apollo aveva suggerito tale comportamento ai sacerdoti, per far si che certi malevoli e contagiosi miasmi diffusi da branchi di lupi - che avevano sottratto carni sacrificali agli altari della divinità - si potessero dissolvere, potessero far svanire una terribile pandemia.

Ma più di una versione verosimilmente circonda tale fatto. C’è chi dice che le carni poste ad arrostire sul fuoco furono sottratte dai lupi ai pastori del Monte Soratte e non ai sacerdoti. Gli animali, inseguiti, si infilarono entro le varie e profonde caverne presenti (i meri) da cui fuoriuscivano forti esalazioni malsane che diffusero una micidiale peste. L’oracolo apollineo sentenziò: “vestano i pastori pelle di lupo e si comportino come essi”. Cioè compiano razzie di bestiame! Una qualche analogia con il rito degli “Hirpi Sorani” si riscontra nelle festività che i romani svolgevano nelle “lupercalia! I “Lupercali” erano festività che si celebravano in Roma dal 13 al 15 febbraio, in onore del dio minore Luperco, protettore del bestiame caprino ed ovino dall’aggressione dei lupi. Ma è risaputo che il rispetto dei romani per le popolazioni conquistate portava, tale popolo egemone, a trasferire nella loro città consuetudini, riti e religioni, nel timore di avverse ritorsioni delle divinità dei popoli assoggettati.

Più complesso e difficile appare, invece, penetrare e comprendere il rituale del cammino sui carboni ardenti, la pirobazia. Questa particolarità rituale trova riscontro tra i Traci Anastenarides, che danzavano, tra pianti, grida e lamenti, con un ritmo monotono sui carboni ardenti di pino. Ancora oggi, tra il 21 e 23 maggio questo rito in Grecia è ripetuto in vari luoghi, nello svolgimento della festa dell’Anastenaria, ad “ Agia Eleni”, a “Kerkìni”, a Langadas e Melìki.

Per quello che ne sappiamo, nel Soratte e tutto intorno, di questi riti non v’è più traccia, tranne che, spero non per poco ancora, nella memoria orale del luogo, ma scritto nella storia di autori latini. A Sant’Oreste, nella festa della Madonna di Maggio viene proposta una bella e solenne processione che termina nel versante sud del Monte con uno spettacolo pirotecnico e con un’immensa accensione di fuochi di frasche locali. Rievocazione di un passato … effetto di cui si è perduta la causa?

 

Rievocazione di un’uscita del 15-04-2012

 

Quanto a rievocazioni? Anche noi ormai ci troviamo tradizionalmente a riesumare un passato seppur non tanto storico … Oggi, 15 aprile 2012, partiamo per una breve ma nervosa escursione, affrontando subito una discreta salita che ci porta alla estesa visione della Chiesa della Madonna delle Grazie. E già che di Grazie ne abbiamo a giusta sufficienza, contandone due nel Gruppo … Il luogo panoramico si propone improvviso, esteso, sereno. Sprigiona un mistico senso di purezza, lo sconfinato mondo sotto di noi e si perde alla vista con un senso di un infinito leopardiano. Spazio-tempo, che tutto ridimensiona, entro di noi, i valori della vita.

Procedendo oltre, verso la parte più alta del Monte, si erge avanti a noi la maestosa chiesa di S. Silvestro. Già Tempio di Apollo, al tempo dell’avvento del cristianesimo, come gli altri templi in Etruria, fu trasformato in santuario cristiano. E’ in una grotta intorno al tempio che papa Silvestro nel IV secolo d.C. si rifugiò per sfuggire alla cattura di Costantino. E furono gli infusi di erbe di questo monte che curarono la lebbra a Costantino che compensò il Papa graziandolo, ma che salvò tante innocenti vite, evitando così di fare il bagno nel sangue di fanciulli puri ed ignari, che lo avrebbe guarito dal male (?).

La vista da questo sito spazia enormemente verso il lago di Bracciano, di Monterosi, oltre i Monti Cimini e, verso nord nord-est, il Reatino e Monti dell’Appennino Umbro.

Visitiamo il santuario, realizzato in pietra locale ed apprezziamo ciò che resta delle antiche pitture, scendiamo una cripta, dal basso soffitto, che denuncia un chiaro rimaneggiamento delle strutture e della dimensione della Chiesa.

Non ci resta che affrontare il tortuoso percorso verso la Casaccia dei Ladri, ove a nostro agio, ma rischioso sentiero, consumeremo il lauto pasto. Le rocce che intorno ci accompagnano, sono segnate da fori di molluschi marini litofagi, e fa una certa impressione pensare che una volta si trovavano in fondo al mare.

Rientriamo seguendo un impercettibile tratturo sotto il bosco, deviando a sinistra, attraversando il “Sentiero dei Carbonari”. Puntiamo quindi diritti al comodo stradone dedicato al “Percorso Atletico” che, in breve, ci fa scendere al livello stradale del Paese di Sant’Oreste, cosa che raggiungiamo comodamente incrociando un anfiteatro tra rocce, ove qualcuno immerso in spirituali esercizi di yoga sta “volando”, nel profondo silenzio, prima che arrivassero i caciaroni!

Vanì, 15-04-2021

 

PERCORSO STRADALE

Dal Park del Tribunale di Civitavecchia si deve raggiungere la Cittadina di Sant'Oreste inizio escursione (Ritrovo Bar Pizzeria Alessio Piazza Giosafat Riccioni senza numero Civico ... parcheggio nei pressi)

Percorso.  da CVecchia si raggiunge Monteromano e si prosegue per Barbarano romano ovvero   ...CVecchia A12 - Aurelia Bis - dopo Monteromano SP 42 (girando a Destra subito dopo il paese) si prosegue e si supera Barbarano girando a sinistra per SP. 493. Si raggiunge la SP 2 Cassia e si gira a destra. Si prosegue per Sutri (superando Capranica). dopo il paese di Sutri si gira a sinistra per la SP 84. Si raggiunge Nepi e s mbocca la SS 311 quindi la SP 77 si supera Castel S. Elia e si raggiunge Civitacastellana prendendo la SP 76, poi si gira a destra per la SS 3 Flaminia, che si percorre fino al Paese di Sant'Oreste, girando a sinistra per la SP 21 A. Si parcheggia nei dintorni e ci si ritrova avanti l Bar Pizzeria Alessio Piazza Giosafat Riccioni snc. con l'attrezzarura per l'escursione. 

 




DATA: 14 Oct 2021

OGGETTO:  

ALLEGATO: IMG_20211013_213946.jpg

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TIBURZI PERCORSO PER PARK DIOSILLA DOMENICA 17 OTTOBRE 2021

Da Park Tribunale Civitavecchia a Parcheggio Diosilla (Canale Monterano)

Si sale verso Allumiere girando per Via Terme di Traiano – si continua per via Braccianese Claudia (SP. 3a). Si supera Allumiere girando poi a sinistra Circonvalazione Polveriera  Via della Concia Ragano (Area Sosta Pullman) quindi in fondo si svolta a sinistra per la SP. 3° (Strada per Rota – Manziana etc) che si percorre per vari chilometri fino a superare Stigliano. Giunti in prossimità di Canale M. si gira a sinistra entrando nel paese x SP 7a (Via Manziana) poi a sinistra per Via Monterano (ove c’è il Bar per caffè veloce ma se ci sono molti partecipanti si continua per la destinazione) quindi si gira a sinistra x Via Case Nuove poi a destra per Via Solfatara poi ancora a destra per via Secchineto e poi subito a sinistra per una strada senza nome che porta direttamente al Parcheggio della Diosilla. Si consiglia di non distanziarsi dalle vetture di testa. Al limite raggiungere il Park Diosilla seguendo le indicazioni stradali.




DATA: 07 Oct 2021

OGGETTO: Rovine di Canale Monterano 17 ottobre 2021

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA

Prendete nota che l'escursione alla Rovine di Canale Monterano si effettuerà 

Domenica 17 ottobre 2021

La data dell'uscita indicata nella mail precedente (21/10/2021) è stata inspiegabilmente indicata dal sistema informatico. Le  altre note della giornata sono riportate sul programma del sito, che ricalcano esattamente quelle di default (il è pranzo al sacco).

Saluti .... Vanì




DATA: 07 Oct 2021

OGGETTO: Escursione alle Rovine di Monterano in area Canale Monterano

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREKKING TIBURZI

ESCURSIONE ALLE ROVINE D MONTERANO

21 OTTOBRE 2021

La presenza di numerose caverne naturali ed artificiali (Greppa dei Falchi e lungo le valli del Bicione e del Mignone), ed il rinvenimento nel comprensorio monteranese di reperti archeologici dell’uomo dell’età della pietra (lame di selce, punte di frecce), testimoniano una frequentazione umana preistorica, favorita dalla presenza di boschi ricchi di fauna, di un fiume, di innumerevoli differenziati torrenti e fossi, che in tutto il corso dell’anno, alternativamente, assicuravano un consistente fabbisogno idrico. Non risultano condotti a termine sistematici studi sui periodi della pietra, quantomeno non noti perché non ancora pubblicati, disponiamo invece di maggiori certezze di presenza umana dell’appenninico e dell’età del rame.

Monterano, quella che ora ci appare e che conosciamo noi, è stata distrutta nel 1800 ad opera dei falsi amici francesi. Invasori nel nome  della Liberté, dell’Égalité e della Fraternité, che senza pietà alcuna e plausibile, per una banale motivazione hanno compiuto uno scempio inqualificabile. Circolano varie ipotesi sull’increscioso fatto, ma io, in modo particolare, accredito una certa ritorsione operata verso un episodio che riguardò indirettamente questi galli moderni, che avrebbero potuto risolvere la querelle con pene più lievi.  Veniamo ai fatti come li racconto io … gli agricoltori tolfetani sarebbero stati la causa indiretta della distruzione del paese. I monteranesi non consentirono loro di macinare il grano nella Mola sul Mignone c.d. di Ceccarelli. I Tolfetani, dopo il rifiuto, investirono i militari francesi, che avevano nel 1800 il comando sul territorio e sulle città montane.  La mancanza del macinato, metteva in dubbio la somministrazione gratuita, tra l’altro, del pane quotidiano per l’intera truppa, quale diritto  dell’ invasore egemone.

 

 La condanna esemplare di questi giacobini non tardò a mostrare il pugno di ferro e tutta la loro ferocia, a sfruttare l’opportunità gratuita e sfogare l’odio innato e generalizzato verso tutte le popolazioni della Penisola.  

 La macchina bellica d’oltralpe si mise in moto! La distruzione della cittadina fu quasi completa e letale. Unico gesto di magnanimità  … l’avviso alla popolazione di abbandonare le loro case prima che iniziasse il bombardamento e fossero completamente demolite. Ma radere così al suolo un paese non equivale ad una condanna a morte per tutti gli abitanti? I quali con la santa pazienza lo ricostruirono con inimmaginabili sacrifici poco più avanti, con il nome di Canale di Monterano!  Tutti scapparono portandosi via dalle abitazioni, in fretta e furia, quel poco e stretto necessario che potevano portare al seguito. Restarono in Monterano soltanto un paio di Monaci nel Convento di San Bonaventura. Dopo aver dato mano al saccheggio di ogni cosa, quale diritto di conquista, l’artiglieria francese posta sul colle della Madonnella-Greppa dei Falchi, distrusse, con orientamento sud-ovest, tutto il paese, che dovette apparire, il giorno seguente, come colpito dal passaggio di un violento uragano. Non paghi, questi conquistatori, con cariche di dinamite demolirono le case superstiti, che miracolosamente erano scampate alla distruzione. E vedremo noi l’immagine di Monterano the day after della sua tragedia, dopo l’incuria umana e gli agenti atmosferici.

Il Colle frequentato fin dalla civiltà appenninica, potrebbe riservare interessanti sorprese archeologiche. In particolare reperti del periodo etrusco si potrebbero rinvenire sotto i ruderi delle abitazioni. Non risultano effettuati scavi ufficiali, nella vasta piazza ove sorgevano le abitazioni, agli strati di humus appartenenti a quel periodo.

Monterano poggia su un altipiano di tufo difeso naturalmente su tre lati, classica e nota disposizione dei centri etruschi, ed era accessibile attraverso quattro porte urbiche, ricalcate nelle successive fasi storiche, tuttora evidenti. Le tombe erano poste nella falesia sotto il perimetro della città, mentre nella parte alta, inequivocabile, sorgeva una vasta acropoli, ove è stato edificato il palazzo baronale. Due templi erano sicuramente presenti ove sono erette la cattedrale altomedievale di S.Maria e la chiesa di S. Bonaventura.

Una fiorente economia, fondamentalmente agricola e pastorale, consentiva un discreto commercio con i vicini centri minerari, attraverso alcune strade, ed il bacino interno Falisco-sabino, la Via Clodia e le sue diramazioni principalmente.  Mentre altre due vie di comunicazione si dipartivano verso ovest per raggiungere Cere e la Tulfa.

Lungo le rocce scoscese sono ancora presenti vari sentieri di rapida evacuazione e di non facile identificazione, che gli etruschi avevano opportunamente realizzato anche con vie cave… alcune porte urbiche citate, erano ben controllabili e scendevano in queste tagliate, naturalmente difese. Altre erano protette da imponenti mura (porta Romana, Porta Gradella). |Tutte portavano il loro accesso a valle, al passo del Canalicchio ed oltre  verso il corso del Bicione o verso il tratto medio del Mignone.

Dopo la dominazione romana la popolazione di Monterano fu deportata nella vicina colonia di Forum Clodii.  L’abbandono della città conseguente il latifondismo sprofondò il territorio nel caos e nel più completo isolamento.  Fatto globale e generalizzato, la deportazione, colpì tutta l’Etruria, o per meglio dire la c.d. VII Regio. In questo contesto degli etruschi tutto si perse e di alcune lucumonie se ne disconobbe anche l’ubicazione. Della loro storia, lingua, religione, sappiamo qualcosa soltanto dalla compiacenza di alcuni autori greci, o da partigiani latini o dalle eloquenze delle loro necropoli. Molti usi, costumi, in particolare arte bellica e parole sopravvivono, anonimamente entrate, non so grazie a quale arcano mistero, nell’uso comune del nuovo popolo egemone, che poi fu ugualmente etrusco.

 Intorno al IV secolo d.C., le invasioni di popolazioni germaniche spingono il vescovo e gli abitanti della prossima Forum Clodii, ad abbandonare la città per riportarsi opportunamente sul colle monteranese. Luogo più sicuro ove rifugiarsi (periodo così detto  dell’incastellamento). Vennero sistemate le preesistenti vie di comunicazione, presumibilmente costruito l’acquedotto, edificate le abitazioni e le chiese su precedenti strutture templari etrusche, sistemata una sede vescovile e costruita la cattedrale di S. Maria.

Nel 1527 Papa Clemente VII, in viaggio per Bracciano da Allumiere, percorrendo a cavallo una strada ora scomparsa, così descrisse la sua avventura: … cavalcando per chine scoscese, passato il Mignone, che con chiare acque attraversa quelle montagne, entrammo nel vago e dilettevole paese di Monterano, famoso per gli ottimi vini (alicante), verdeggiante e per gli spessi e foltissimi grani.

 

Nella Diocesi monteranense, in base ai concili romani risultano essersi alternati i seguenti vescovi:

·Reparato 649

·Esilarato 680

·Opportuno 721

·Donno 761

·Bono 769*

·Teodosio 826*

·Teodoro 853

·Floro I 869*

·Floro II ----

·Giovanni I 964*

·Martino 967

·Giovanni II 998

L’ultimo vescovo è risultato Giovanni II (998), nell’anno 1000 la diocesi di Monterano passa sotto quella di Sutri.

Emilio Bonaventura Altieri, papa Clemente X, al soglio pontificio nel 1670, acquistò i feudi di Monterano, Oriolo e Viano (Veiano), fece poi eseguire molti lavori in Monterano, giovandosi del migliore artefice del Barocco romano, Gianlorenzo Bernini. L’architetto progettò la chiesa ed il convento di S. Bonaventura, la fontana ottagonale, riordinò mirabilmente la facciata del palazzo baronale, collegando le due torri di diversa architettura, da una loggia a sei arcate, sotto cui, sfruttando le rocce esistenti, realizzo la bella cascata del Leone.

Mentre in seguito venne edificata la piccola chiesa di S. Rocco, a fianco del palazzo baronale, dedicata al Santo dopo che in paese venne sconfitta una violenta epidemia di peste. Ed è noto che il Santo è il protettore degli appestati, dei contagiati in genere da morbi (quindi anche dal COVID), dei pellegrini, dei farmacisti e dei becchini, in alcuni luoghi anche dei lavoratori delle pelli e, per finire, dei nostri più fedeli amici a quattro zampe, i cani. Ma quanti dicasteri!

 

 

CRONACA DI UNA PASSATA ESCURSIONE

Domenica 15 novembre 2009: finalmente riusciamo a sgranchirci le gambe e le articolazioni rugginose e crocchianti, dopo un forzato riposo quindicinale imposto da Giove pluvio. L’escursione oggi è notevole, e sarebbe già sufficiente percorrere soltanto i due eccezionali percorsi natura del Parco per appagare le lunghe attese del Gruppo. Questo grazie alle cure dell’Ente gestore del sito, e bisogna riconoscere che questo non teme confronto con altri parchi presenti nel Lazio. Un appunto? Il divieto di accesso entro il palazzo Ducale, nella Chiesa di San Bonaventura e nel Cavone etrusco.

Il cielo coperto al punto giusto, luci soffuse ed aria ovattata di novembre, lasciano intendere che oggi il bosco natura ci renderà i più bei colori e le migliori sensazioni proprie autunnali.

Giù dal parcheggio, scendiamo il ben restaurato sentieretto per portarci sotto la gradevole cascata della Diosilla, ove un tempo perse la vita una ragazza del luogo, tal Deosella, posta sulla confuenza del Fosso della Fonte del Lupo e del Torrente Bicione, che oggi si presenta a noi con scarsa portata di acque. Ma l’effetto vista è compensato dai colori delle rocce, affioranti sull’alto della cascata e nella sottostante pozza, che si mostrano con i loro forti colori ruggine del minerale di ferro e blu primario cyan dello zolfo, contornate da verde intenso degli abbondanti muschi. Ovunque a strapiombo, nei ritagli scenici della cascata, si affacciano, abbarbicate sulle rocce, felci, capelvenere e piccoli arbusti riparali. Non c’è alcun dubbio che qualsiasi impressionista non sarebbe in grado di superare, con la propria arte pittorica, immagini così belle come quelle che la natura dispensa, ovunque, senza neanche un po’ di vanità e presunzione.

Sarà attendibile la mia supposizione che il Bernini, sul luogo per volere di papa Clemente X Altieri, abbia tratto spunto da questa modesta ed umile cascatella, per progettare la Fontana del Leone in Monteranno e quella di Trevi in Roma?

Proseguiamo oltre per il sentiero natura il cui fascino sconfinato è così immenso come immenso è il suo meraviglioso dono. Ed ovunque, ove il torrente va serpeggiando a valle intersecando il nostro cammino, opportunamente sistemati, simpatici ponticelli in legno, ci permettono di superarne agevolmente il greto. Il sentiero procede addossato sulla sinistra del canyon dell’alta parete di tufo, ricoperto da un tappeto di foglie d’acero, ricco di colori giallo fulvo, mentre accidentalmente dagli elevati e frondosi alberi filtrano raggi di sole, lasciando innalzare, lentamente, passo dopo passo, piccole nuvole di vapore ed un intenso profumo di sottobosco, micelio di sconosciuti funghi che vanno a sintetizzare le piante morte. A tratti ci si alza dal greto del Bicione che si lascia piacevolmente intravedere con le sue ridenti cascatelle variopinte, mentre alcuni enormi blocchi di tufo caduti dall’alta costa, interdicono il passaggio, costringendoci a chinarci sotto autentiche forche caudine che fanno trasferire altrove i nostri pensieri. Poi ancora avanti grotte, naturali o scavate dall’uomo, un tempo relativamente recente, per graffiare e predare minerale dalle viscere della terra, mentre un intenso, pungente acre odore di zolfo sparso nell’aria, lascia supporre la presenza di una vena di minerale affiorante. E’ qui che usciamo all’aria aperta avanti un bianco paesaggio lunare, spettrale, ove ci accolgono tondi ciottoloni grossi anche due o tre volte un pallone di calcio. Un silenzio spettrale ci assale, siamo or ora penetrati nel regno di Manturna o Mania etrusca, regina degli inferi, che ha conferito il toponimo al luogo. Rappresentò quella divinità, molto più tardi, la Dite dei Romani, che dette spunto a Dante per dare nome alla città infernale ove ha sede il Sesto Cerchio dell’inferno, abitata dagli eretici (epicurei): Epicuro, Farinata degli Uberti, Cavalcante dei Cavalcanti, Papa Anastasio II, per citare i più noti e maggiorenti ospiti.

E’ qui, in Monterano,  che le manifestazioni del vulcanesimo si fanno più presenti ed ove gli etruschi ritenevano più breve la strada per raggiungere gli inferi, che avrebbero percorso un dì per ritrovarsi e congiungersi con i loro cari defunti e le divinità dell’oltretomba: Tukulca, Charun, Vanth, Le Lase, ragazze rappresentate nelle tombe di Tarquinia vestite con una minigonna retta da bretelle incrociate ed una torcia nelle mani. Ma ho l’impressione che quelle divinità, dai nostri padri etruschi non fossero ritenute loro avverse, ma che accompagnassero, amorevolmente, nell’aldilà, l’uomo nel suo cammino per l’eternità. Non c’é alcun motivo che l’uomo, nel suo cammino per l’aldilà, si affiancasse a divinità avverse. Mente locale, l’odore di zolfo non giustificato, non è frequentemente associato alla presenza di Satana? Poco è cambiato dagli etruschi alla nostra concezione del mondo ultraterreno!

….. Ci portiamo ora verso la mofeta che ovunque, tutt’intorno a se, ha sparso secolare cenere bianca di zolfo. Posta proprio sotto due caverne preistoriche. Qui il solito scherzo dell’acqua bollente ed ormai quasi nessuno più ci casca, un po’ come la storia del Maone di Angelo. Poi la visita alla casa appenninica, per raggiungere, dopo un breve pendio il suggestivo cavone etrusco, che percorrerlo suscita le più diverse impressioni e sensazioni. Già per alcuni, il tempo, il costo del carburante fin qui impiegati, risulteranno ben spesi. Ma questi trekkisti non hanno ancora fatto i conti con il fascino delle rovine di Monteranonesi! Le suggestive case dirute, i resti del campanile della Cattedrale di S.Maria, le chiese di San Bonaventura e di San Rocco, il Convento di S. Bonaventura, l’acquedotto medievale a doppie arcate, altre, tante anonime emergenze che appena si affacciano dal suolo. E per finire il castello baronale degli Altieri con le sue due torri asimmetriche, la loggia a sei arcate e la sottostante Fontana del Leone. Una notevole statua del felino realizzata in pietra locale, rappresentato mentre colpisce le alte rocce con una zampata, facendo sgorgare uno zampillo d’acqua, che andava a formare una suggestiva cascata d’acqua sui tormentati massi giù nel basso, finendo entro una vasca semicircolare per l’uso potabile dei Monteranesi. Chiara è l’allegoria del leone con il signore, il principe del luogo, che probabilmente finanziata l’opera, aveva donato l’acqua agli abitanti del colle, qui portata da Monte Monastero.

Dopo il frugale pranzo ed una lauta distribuzione di anonimi dolci e caffè, ripartiamo per il bel Fosso Rafanello, ingresso di ulteriori e future escursioni del Gruppo. Quindi il rientro.

Vanì, 15-11-2009

    

 




DATA: 01 Oct 2021

OGGETTO: ANELLO DI PALANO .... 3 OTTOBRE 2021 ... ALLUMIERE NEI MONTI

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CONFERMA USCITA GRUPPO DOMENICA 3 OTTOBRE 2021

 

Signori Trekkisti del Tiburzi,

                                                    le perturbazioni previste, nel territorio oggetto escursione,  per domenica 3 ottobre sembrano ormai scongiurate, al massimo si potrebbe verificare la caduta di qualche lieve “spruzzatina” di pioggia, quindi il solito Kway od ombrellino al seguito. Non più l’ipotesi di anticipo dell’uscita alla giornata di sabato, che  seguirà le indicazioni di massima a Voi tutti note ribadisco (Repetita iuvant ):

 appuntamento Domenica 3 ottobre alle ore 8.20 al Park del Tribunale di Civitavecchia, partenza ore 8.30,

destinazione “Palano” - area Via della Farnesiana -  Allumiere. (Caffettarsi in anticipo!) non faremo la consueta sosta “Caffè”, nella fattispecie in loco ... Comune montano, per difficoltà parcheggio auto.

             Mi è gradito l’incontro per inviarVi i miei saluti.

                                                                                                        Vanì, 1° ottobre 2021 ore 9.27




DATA: 29 Sep 2021

OGGETTO: ANELLO DI PALANO .... 3 OTTOBRE 2021 ... ALLUMIERE NEI MONTI

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

"ANELLO DI PALANO SUI MONTI DELLA TOLFA 3 OTTOBRE 2021" 

PROBABILE  ANTICIPO DELL'ESCURSIONE 

ALLA GIORNATA DI SABATO 2 OTTOBRE 2021

 

Signori Tiburziani,

                                    i siti meteo da me ad oggi visionati indicano, per l'intero arco della giornata di domenica 3 ottobre 2021, un possibile peggioramento delle condizioni meteo con piogge diffuse, seppur di entità contenuta. Di conseguenza, per mantenere attivo il programma diramato, Vi preavviso un probabile anticipo dell'escursione prevista alla giornata di sabato 2 ottobre 2021, che verrà da me  confermato o meno, con messaggio sul dominio della Vostra posta elettronica, venerdi 1° ottobre 2021. Vi invito pertanto a prendere visione della messaggistica che in tal senso vi farò pervenire.

                                                Saluti.   

                                                                                                                                                                                                                                                                                                             Vanì 29 settembre 2021




DATA: 21 Sep 2021

OGGETTO: ANELLO DI PALANO .... 3 OTTOBRE 2021 ... ALLUMIERE NEI MONTI

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

TIBURZI CIVITAVECCHIA AVVISO ESCURSIONE

“ANELLO DI PALANO”

Escursione storico naturalistica

3 OTTOBRE 2021

MONTI DELLA TOLFA

ALLUMIERE

 

     

 

Amici trekkisti,

                                                  

                                                                    Domenica 3 ottobre p.v. ci immergeremo entro il bosco di Monte Palano, sui Monti della Tolfa. Estrema propagine della catena montuosa nostrana, la cui costituzione geologica riporta all’oligocene, di milioni di anni fa. Qui affiorano “trachiti fossili”, rocce protette, formatesi dalla lenta risalita di magma (lavico) utilizzate per l’edilizia medievale, per macine di cereali e per selciato di fondi stradali. Ma è la particolare ed importante presenza di vasti strati di selce rossa , a dare più significato storico-geologico ai nostri monti. Questa pietra ha attratto nella zona l’uomo delle età del paleolitico, mesolitico, neolitico. Materiale principe delle prime industrie litiche, non è difficile imbattersi, nel territorio che attraverseremo, in luoghi ove i nostri antenati, (appartenenti al genere homo habilis e/o neardenthalensis), ricavavano arnesi scheggiando questa selce. Armi per la caccia e la difesa del territorio (punte di freccia di lancia, asce), coltelli per il taglio delle carni animali, raschiatoi per adattare e pulire le pelli per usi comuni (per vestirsi o realizzare tende); tutto veniva realizzato con questa pietra.

E ancora oggi è possibile ritrovare qui “a rocchio” utensìli per gli usi comuni della vita quotidiana, abbandonati in questi “corpi di fabbrica a cielo aperto”, basta avere un po’ di occhio e soprattutto l’ausilio della dea bendata.

             La selce, questa meravigliosa e sorprendente roccia tagliente, ha accompagnato l’evoluzione del genere umano, favorendone, nel corso del tempo, dominio sul mondo. Pietra formata da sedimenti di organismi marini a guscio o scheletro o da accumuli di silice, emersi dal mare nel corso delle ere geologiche.

             Il tratto roccioso terminale di Palano ove noi ci poteremo avanti, così detto “Ripa maiala”  - (forse perché quel povero animale un tempo, curiosando tra le alte rocce il mondo con i suoi baffi “rosci” e gli occhi cerulei, ci perse la vita rovinando al suolo) -  è frequentato spesso dai freeclimber’s. Scalatori di piccoli tratti petrosi. Belli e coreografici i loro disegni sulla roccia rosso grigia … tra cordami multicolori, scrocchi metallici, e fisici muscolari. Ma la loro seppur bella presenza ha allontanato i rapaci che qui nidificavano (bianconi, poiane, gheppi). Inoltre la frequenza degli scalatori su queste rocce è stata contingentata, regolata e limitata nel tempo. Ma qualcuno ha mai reso operativa questa ordinanza?

             Nel fianco sinistro di questo nostro “Palano”, corre il sentiero che Sant’Agostino, nel 380 a.C. circa, avrebbe percorso per raggiungere il Monastero della Trinità, proveniente dalla nostra spiaggia della Frasca. Qui sorgeva, in prossimità del mare, una fonte di fresca acqua con accanto un monastero di frati Agostiniani. Proprio su questo nostro mare, che ne porta ancora l’etimo, che il Santo, forse in senso metaforico, per convincere se stesso ed il mondo cattolico, ha reso il concetto enigmatico della Santa Trinità. Sant’Agostino ha speso delle parole molto significative, per spiegare l’incarnazione di Dio in un uomo e il concetto del Dio trinitario, prerogativa del cristiano. Il Santo ha scritto: “Signore nostro Dio, crediamo in te, Padre e Figlio e Spirito Santo.

             Avrebbe, il noto episodio di Padre Agostino, del bambino e della pozza d’acqua, sortito risonanza a carattere religioso mondiale se il comprensorio civitavecchiese fosse stato abitato da gente che amava il suo territorio.   Il santo incontro, forse seppur in senso metaforico, alla Frasca con Dio-bambino, forse sarebbe apparso più credibile ed accettabile dalla nostra intelligenza, che  rosse lacrime scaturite dagli occhi di una statuetta di gesso.

             Per l’ orgoglio di voi Tiburziani … dopo circa,1700 anni, per la caparbietà di un Sacerdote e per una certa dimestichezza territoriale … è in atto la ricostruzione del percorso di Sant’Agostino. Dalla Frasca al Monastero della Trinità.

Indicazioni utili

Percorso auto a/r km. 35 c.a.

Lunghezza escursione km. c.a. 6. Difficoltà media, presenza di qualche “falso piano”. No guadi e no macchia mediterranea. No sosta caffè.

Pranzo al sacco

NELLA MATTINATA

Ore 8.15 ritrovo nel parcheggio del  Tribunale di Civitavecchia

Ore 8.30 partenza

Ore 9.20 circa parcheggio sulla carrareccia in località Fontanile di Caciotta, a fianco di Monte Palano, che si raggiunge (passata Allumiere) percorrendo la strada Farnesiana superato di un paio di Km. il Cimitero del paese, prendendo poi la suddetta carrareccia sulla sinistra poco prima del Fontanile della “Connotta”). Qui partenza escursione, zaini in spalla con il necessario per pranzare con traversamento del bel sentiero dei “carbonari”, che lascia stupefatta ogni vista. Si prosegue poi sulla sterrata che percorre tutto il crinale di Palano da est ad ovest.

Ore 12.30 circa pranzo sotto le rocce di “Ripa Maiala”.

Ore 13.30 si torna verso le macchine seguento la sterrata che fiancheggia Monte Palano

Ore 16.00 c.a. si raggiungono le vetture

 

Vanì, 21/09/2021. Ore 23.30 c.a.

 




DATA: 18 Sep 2021

OGGETTO: Romitorio di Poggio Conte ... Ripatonna Cicognina

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Romitorio di  Poggio Conte ... Ripatonna Cicognina 19 settembre 2021

                                                  

Signori Tiburziani,

                                nel pomeriggio di domani, nella zona oggetto della nostra escursione, è ipotizzato che possano cadere alcuni millimetri di pioggia. Si tratta di una previsione fatta da alcuni siti meteo che, comunque, qualora si verificasse, sarebbe opportuno munirsi di un Kway o di un ombrello, per superare tranquillamente il disagio. Data la caratteristica della nostra passeggiata, potremmo in qualsiasi momento raggiungere in breve le vetture, qualora le condizioni meteo si manifestassero più avverse di quanto previsto.

                                 Un saluto,                     

                                                                                             Vanì ...  18/09/2021 0re 13.20 

                             




DATA: 02 Sep 2021

OGGETTO: Gruppo Tiburzi, Romitorio di Poggio Conte ... Ripatonna Cico

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gruppo Tiburzi Civitavecchia.

Note integrative a precedente comunicazione del 1° settembre 2021

 

- Utile una torcia per illuminare ambienti bui delle Chiese Rupestri.

- Integrazione info parzialmemte omesse nella biografia di San Colombano:

                        .......... San Colombano, risulta  nato a Monte Leinster (Irlanda), nel 540 circa, ma  la sua morte è avvenutaBobbio (Piacenza), il 23 novembre 615ove il Santo ha fondato una bella abbazia.

Vanì 2 settembre 2021




DATA: 01 Sep 2021

OGGETTO: Gruppo Tiburzi 19 settembre 2021 Eremo di Poggio Conte e Rip

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Amici trekkisti,

                                                  

                                                                                    Il Tiburzi ritorna a Voi con il cammino dei Monaci di San CoIombano  ….  dal Romitorio Poggio Conte  … alla Chiesa Rupestre di Ripatonna Cicognina, in agro territorio Ischia di Castro ed ai margini della Valle del Fiora.

……………………….

Esattamente nella giornata di domenica 19 settembre cominceremo con un percorso  naturalistico archeologico composto da due diverse frazioni di km. 3,5 ciascuna, intervallate dall’ora del pranzo.

 

Nostri soliti canoni …

NELLA MATTINATA

Ore 8.15 ritrovo nel parcheggio del  Tribunale di Civitavecchia

Ore 8.30 partenza

Ore 9.10 sosta caffè sul percorso stradale presso Bar Ristorante Isolina

Ore 10.00 circa parcheggio sulla strada provinciale, zaini in spalla con il necessario per pranzare ed inizio prima escursione con visita al Romitorio di Poggio Conte ed al suo incantante territorio.

Ore 12.30 circa pranzo sulle rive del Fiume Fiora.

 

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NEL PRIMO POMERIGGIO

Ore 14.00 si torna alla macchine, si raggiunge il parcheggio posto più avanti (circa un km.) per visitare la straordinaria Chiesetta Templare.

Ore 16.00 termine giornata

 

NOTE GENERALI

Utilizzo auto proprie.

Pranzo al sacco o grigliata sulle rive del Fiora (condizioni meteo permettendo).

Escursioni di bassa difficoltà

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Note utili

PERCORSO STRADALE CIVITAVECCHIA – AREA SOSTA ROMITORIO DI POGGIO CONTE

DAL PARCHEGGIO DEL TRIBUNALE DI CIVITAVECCHIA SI PRENDE L’A12 – DIREZIONE MONTALTO DI CASTRO. PRIMA DELLA CITTADINA SI GIRA A DESTRA DIREZIONE CANINO (STRADA CASTRENZE S.R. 312). SI INCONTRA UNA ROTONDA (PRENDERE SECONDA USCITA DIREZ. CELLERE). SI PROSEGUE DETTA STRADA E SI GIRA A SINISTRA DOPO CIRCA. 2,300 KM   DIREZIONE MANCIANO-VULCI-CELLERE (S.P. 106) SI PROSEGUE  PER C.A. 14 KM PRESSO IL RISTORANTE ISOLINA POSTO SULLA SINISTRA (QUI SOSTA CAFFE’) OVE E’ ANCHE PRESENTE UNA CHIESETTA CON IL CAMPANILE A VELA. SI RIPARTE E DOPO C.A. 600 METRI. SI GIRA A SINISTRA PER RAGGIUNGERE IL LUOGO PARCHEGGIO PRIMA TRATTA ESCURSIONE. LA STRADA, PROVINCIALE 109, SI PERCORRE PER CIRCA 9 KM.

VANI’ 388 6958494

 

LUOGHI OGGETTO DELL’ESCURSIONE

Ciò che scrivevo in passato …. Vanì, 03-01-2019    -    ore 20,45

EREMO DI SAN COLOMBANO IN LOCALITA’ POGGIO CONTE (CHIUSA DEL VESCOVO) SUL FIORA Ischia di Castro.
Finalmente venne il giorno dell’Eremo di San Colombano! L’escursione ci porta in un luogo immerso in un vero Paradiso terrestre, estremo Eden della nostra cara “Tuscia” Viterbese! Una naturale esedra protetta da un’elevata costa tufacea del Fiora, circondata da fitta vegetazione.

Così dove concepito, l’eremo, privo di indicazioni turistiche, riesce difficile individuarlo! Ben nascosto da occhi indiscreti e posto su un tratto del fiume ove il sentiero, poco più avanti, si chiude contro alte rocce inaccessibili, onde il nome di Chiusa

Giunti al cospetto di quel naturale “anfiteatro”, del minuscolo cenobio appena si scorge il suo rosone a “giorno”. Posto in alto sulla sinistra, una piccola scalinata, intagliata nel tufo cosparsa di foglie e muschi, porta avanti l’ingresso.

E’ qui che alcuni monaci eremitani dell’ordine di San Colombano, hanno trovato pace, conducendo vita grama. A fianco del piccolo eremo, sono presenti altri ambienti ove i religiosi, in maniera “spartana” vivevano, svolgendo le loro attività pastorali vivendo delle elemosine dei frutti del bosco e dei contadini.  Luoghi di profondo isolamento, inevitabile contemplazione, dalla più profonda preghiera alla penitenza corporale.

Con mimetismo perfetto altre grotte si intravedono sulle pareti intorno, lungo ed oltre il nostro sentiero..

Gli storici fanno risalire le opere al XIII secolo, così come ci appaiono, mentre in tutta evidenza, si riconosce la mano dell’uomo etrusco. Il riutilizzo di sue emergenze, abilmente rimaneggiate da artigiani medievali (maestranze guidate da religiosi seguaci del Rito di San Colombano, secondo architetture gotiche). Capolavoro di intagli, lesene, colonne ed archi, il romitorio presenta due ambienti veri e propri. Quello d’ingresso sul cui soffitto sono ricavate delle cornici a forma di cuore. Alla base di questo, intorno alle pareti a destra e sinistra del portale, erano dipinti i dodici apostoli, le cui immagini, separate dalla pietra sono state trafugate ed avviate al mercato clandestino “svizzero”. In seguito sei di queste sono state recuperate dai carabinieri ed ora esposte al Museo di Ischia di Castro.

Sulla sinistra dell’ingresso, un corridoio laterale, che sfugge all’occhio a prima vista. Con andamento circolare, porta dietro l’altare. L’accesso alla seconda sala è diretto, questa rappresenta il luogo più interessante e più controverso del tempio!

Il “cielo”, si presenta con volta a crociera quadripartita, mentre ogni angolo risulta ancora diviso da una carenatura centrale. Tutta la volta, così concepita, è stata affrescata con dipinti che presentano motivi boschivi e floreali, tralci di vite selvatica e foglie di quercia. Altri dipinti assimilabili al mondo onirico, al gioco delle carte ed alla riproduzione del genere umano, lasciano un po’ perplessi!

Nella foto forse elementi sessuali maschili e femminili stilizzati. Potrebbero rappresentare il succedersi del genere umano sulla terra. Giacché ogni uomo non è altro che la perpetuazione del suo genere (maschile!) fin dalla nascita della specie umana, come la donna ne rappresenta la discendenza femminile.

Dietro l’altare presenti una sedia intagliata nella roccia e due dipinti ormai appena leggibili, che ritraevano San Colombano e S.Antonio Abate.

Il rosone, sovrapposto al portale di ingresso, risulta orientato a mezzogiorno a permettere, con straordinaria precisione, in ore diverse a seconda di ciascun equinozio, che un fascio di luce penetri nel suo interno per far risplendere il romitorio nella sua bella ricchezza di motivi, pittorici e strutturali. Lo stesso dicasi per la determinazione esatta del giorno dei solstizi.

Era questo un orologio solare, così come tanti altri in Europa, molto utile, ancor prima dell’introduzione nel mondo di strumenti meccanici, per il calcolo del tempo. Mostrava con esattezza i cicli stagionali annuali. Elementi utili  per l’agricoltura e la liturgia. Dal rosone si proietta verso abside un fascio di luce solare che scandisce esattamente l’inizio dell’inverno, quando si orienta verso l’estrema sinistra (solstizio invernale). A mano a mano, nel decorso stagionale detta luce si sposta su una linea orizzontale, quando il sole si trova allo zenith fino, a raggiungere l’estrema destra (solstizio estivo). Ma, il motivo essenziale per cui il rosone è stato concepito in quella posizione, è per stabilire con esattezza il giorno degli equinozi. Quando un fascio di luce entra perpendicolare all’asse architettonico della Chiesetta e ne illumina il centro abside.

 

Il fatto che furono gli etruschi a realizzare in negativo il tempio, nello spesso banco tufaceo, dà adito come al solito ad alcune perplessità. L’orientamento della sua porta sulla linea equinoziale permette di stabilire con esattezza il perpetrarsi delle stagioni annuali, quindi agli etruschi erano già noti elementi di astronomia? E’ sufficiente prendere in esame altri “orologi” solari, disseminati nel mondo, per suffragare tale ipotesi.  L’uomo, molto tempo prima della nascita di Cristo, già si serviva di “finestre” fisse sull’universo, per stabilire l’orientamento geografico e per lo scandire del tempo sulla terra. “Stonehenge” e tanti altri monumenti orientati ad arte, utilizzavano il punto di levata e tramonto di alcuni astri e del sole (prossimo a noi abbiamo i megaliti di Poggio Rota che venivano utilizzate per questo). Quando la declinazione del sole era pari a zero iniziava esattamente la primavera o l’autunno. Nel momento del solstizio d’inverno, il sole si eclissava nel punto massimo inferiore, mentre nella tarda estate tramontava nel punto massimo superiore.

Il calendario c.d. “Giuliano”, soppiantato da quello “Gregoriano” nel XVI secolo, accumulava una lieve differenza, pari a circa un centesimo di giorno sull’anno solare che, col passare dei secoli, la data d'inizio delle stagioni si spostava man mano all'indietro (si perdeva un giorno ogni 128 anni circa) ed ogni mille anni le stagioni subivano un ritardo significativo.

L’introduzione dell’anno Gregoriano ( 1582) mise un po’ d’ordine nel conto del tempo in Europa. Questo nuovo sistema toglieva parzialmente l’errore dello scivolamento nel tempo, dei mesi convenzionali. Gli anni bisestili ed altre piccole correzioni di riallineamento, previste nel corso dei secoli, facevano il resto. Fu per questo utile creare delle finestre equinoziali nelle chiese, mentre il giorno pasquale veniva stabilito che fosse celebrato nella prima domenica successiva al primo giorno di plenilunio post equinozio di primavera. Aggiungo che San Colombano, risulta nato a Monte Leinster, nel 540 circa a Bobbio, il 23 novembre 615.  E’ stato un monaco missionario ed evangelizzatore irlandese, uomo di azione ed abile diplomatico, noto per aver fondato da abate numerosi monasteri e chiese in Europa. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalle Chiese ortodosse e dalla Chiesa anglicana. La creazione di un dispositivo nel Romitorio di Poggio Conte, che poteva indicare con esattezza le giornate dell’anno, risultava utile per stabilire la decorrenza del 23 novembre, in una landa sperduta della Tuscia, onde poter celebrare il necrologio del Santo.

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Tra le quinte dell’esedra naturale posta avanti la chiesetta rupestre, quasi passa inosservato un altro bel monumento, che lascia sospettare che il suo aspetto attuale fosse stato aiutato dalla mano dell’uomo: un doppio cono roccioso continuamente levigato dallo stillicidio di una minuscola vena d’acqua….a mò di clessidra!

Nel corso di una visita pomeridiana a Ripatonna Cicognina, un solitario escursionista del luogo ci ha riferito che nella giornata del 23 novembre, giungono in visita nel romitorio di San Colombano, di Poggio Conte, alcune delegazioni di Irlandesi. Il Santo, come indicato, nato in Irlanda aveva assunto il nome Colum bàn (colomba bianca) dalla lingua gaelica. Sappiamo che un monastero dedicato al Santo era presente nel circondario, ma di questo non ne conosciamo l’ubicazione anche perché “si dice” che non ne resta più alcuna traccia.

 

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RIPATONNA CICOGNINA

I Cavalieri Templari della Maremma

 

“Non nobis, Domine, non Nobis sed Nomini tuo ad gloriam” 
Non a noi, non a noi Signore da' gloria, ma al nome tuo" . 
                         (Motto dei Cavalieri Templari dell’ordo del Tempio.)

 

Le Vie Francigene (o Romee), dall’Europa Centrale (Canterbury) erano percorse da migliaia di pellegrini in viaggio verso Roma od alla Terra Santa. L’incolumità di questi viaggiatori era assicurata dai Monaci Templari. L’ordine religioso “cavalleresco” cristiano aveva creato, sulle vie di comunicazione, tutta una serie di insediamenti, posti a distanza di 20 30 chilometri l’uno dall’altro, capaci di accogliere e gestire questi flussi. Precettorie, Mansioni e Case Fortezza templari, ospitavano seguivano e garantivano sicurezza a queste migliaia di pellegrini in viaggio verso i luoghi Santi.

Dietro un modesto compenso questi viandanti si fermavano la notte presso Mansioni Templari, consumavano un sobrio pasto e ricevevano informazioni utili sul viaggio che li attendeva. Conoscendo a priori rischi,  caratteristiche e  luoghi di approvvigionamenti. Di queste centri di accoglienza ce n’erano distribuiti in tutta Europa circa un migliaio. Con il tempo, l’ordine cavalleresco si arricchì notevolmente, l’invidia generale non mancò tanto che il Papa Clemente V, sobillato dal re di Francia, mise al bando questi onesti cavalieri di Cristo.

I pellegrini, per raggiungere il loro scopo, sceglievano quale via percorrere, a seconda della stagione, delle credenze religiose legate alle reliquie dei Santi dislocate nelle chiese incontrate sul loro cammino ed alla situazione politica dei territori attraversati.

La Via Francigena vera e propria partiva da Canterbury, attraversata la Manica, percorreva Francia, Svizzera, Val D’aosta. Sfiorava poi Milano, toccava rispettivamente Piacenza, Faenza, Pontremoli, Aulla, Sarzana, Pietrasanta, Lucca, Altopascio, San Miniato, San Gimignano, Monteriggioni, Siena, Monteroni d’Arbia, Buonconvento, San Quirico d’Orcia, Acquapendente, San Lorenzo Nuovo, Bolsena, Montefiascone, Viterbo, Vetralla, Capranica, Sutri, Monterosi, Campagnano, Formello, Isola Farnese, per giungere a Roma, attraverso la Via Trionfale. Dal Sud partiva da Brindisi, attraversava la Puglia, la Campania, per buona parte del percorso seguiva il tracciato della Via Appia.

Ma oltre alla via ufficiale, tutta una serie di “ragnatele” prossime a questa, veniva utilizzata per bypassare alcuni passaggi divenuti impercorribili (frane o ponti saltati dalle piene) o ritenuti “pericolosi” per l’incolumità dei pellegrini. Non era infrequente l’assalto di bande di briganti infestanti le zone frequentate, che “ripulivano” i viandanti di ogni cosa, senza ritegno, uccidendo a volte i malcapitati.

Nella cittadina di Valentano, era attiva una “Precettoria” che controllava i viandanti che provenivano da Acquapendente e, che, volutamente transitavano al di qua del Lago di Bolsena, lasciando la Via Francigena vera e propria.

Oltre alle vie predette erano attive ed anche molto frequentate altre strade più occidentali alla “francigena”, quali l’Aurelia e la Via Clodia.

L’Aurelia veniva percorsa dai pellegrini provenienti dalla Spagna, dal Portogallo e dalla Francia meridionale, ma in prossimità di Civitavecchia, i viandanti ripiegavano per vie interne, perché la consolare era interrotta in località San’Agostino.

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Ripatonna Cicognina é posta a picco su una rupe scoscesa sul corso terminale del Torrente Olpeta. Presumibilmente, il toponimo ricorda la nidificazione di alcune garzette bianche (c.d. cicognine).

Sul margine alto della costa tufacea, entro cavità naturali ove, da tempo immemorabile, ha abitato l’uomo, intorno al XII secolo i Cavalieri Templari realizzarono una loro bella e nascosta Mansione.

IN UNA SALA INTERNA DEL SITO DI “RIPATONNA” E’ ANCORA PRESENTE SU UNA PARETE, SCOLPITA, LA CROCE PATENTE DEI TEMPLARI. LA STESSA HA SUPERATO LA DISPOSIZIONE DEL RE DI FRANCIA E DEL PAPA DI FAR CANCELLARE OGNI SIMBOLO PRESENTE IN EUROPA DELL’ORDINE CAVALLERESCO, MA NON HA SUPERATO IL CINISMO DI VANDALI ATTUALI CHE DI RECENTE, NE HANNO ASPORTATO UN BRACCIO.

La posizione consentiva il controllo dei pellegrini che transitavano sulla Via Clodia, posta nei pressi, per raggiungere Roma. La strada superava il Fiora attraverso il Ponte San Pietro, lì prossimo, proveniente da Grosseto, Sorano-Sovana-Pitigliano. Mentre a sud toccava Castro diruta, Pietrafitta, Tuscania ed il Castello di Respampani, ove entro le grotte della Porcareccia potevano passare la notte e ricevere un piatto caldo. Le grotte in parola, da noi aperte di recente, saranno oggetto di una prossima escursione. Tali grotte potevano ospitare pellegrini a centinaia. La Via Clodia proseguiva per Norchia ed il basso viterbese e quindi Roma.

 




DATA: 28 Jun 2021

OGGETTO: Sabato 3 luglio 2021 Giornata sul Lago di Martignano

ALLEGATO: DEVIAZIONE PER MARTIGNANO.jpg

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA

Lago di Martignano “3 Luglio 2021” – partenza ore 8.00 dal Park del Tribunale di Civitavecchia

 

PARTENZA ORE 8.00

Signori Tiburziani,

                                  ci siamo lasciati a Castelgiuliano, il giorno della recente conviviale, dandoci appuntamento per una successiva giornata distensiva sul pittoresco laghetto prossimo a Bracciano, il cui periplo già a tanti noto, perché affrontato piacevolmente nella decorsa stagione “trecchistica”.

                           Vi invito ad intervenire sabato tre luglio p.v., tenendo presente che la sponda del Lago verrà raggiunta con dei pulmini comunali, partenti da un parcheggio (a pagamento) posto sulla strada provinciale, avanti la carrareccia di accesso al sito.

                           Non si tratta di un’escursione vera e propria. Giunti nel punto di sosta auto anzidetto si paga un pedaggio per l’auto, ed a pagamento ci si porta con i mezzi comunali sulla riva del Lago.  La parte lacuale Anguillarese presenta numerosi alberi alla cui ombra ciascuno potrà soffermarsi. “Chi prima arriva … meglio alloggia”  … la partenza prevista per le ore 8 è giustificata anche per questo. In alternativa bisognerebbe munirsi di un ombrellone o tenda da campo per ripararsi dal sole.

                           Qui è anche presente un camper che fornisce bevande ed anche qualcosa da mangiare. In alternativa si consiglia una giusta quantità di acqua al seguito ed un lauto pranzo al sacco. Per la sistemazione sulla spiaggia le solite stuoie od asciugamani per distendersi.

                           Non è necessario comunicare la personale partecipazione. La presenza nel luogo di ritrovo all’ora stabilita è sufficiente per farVi aggregarVi al Gruppo. Aggiungo che generalmente, nelle precedenti annate, il Tiburzi si dispone sotto le prime file di alberi che si incontrano sulla spiaggia nel punto di discesa dei pulmini  (il capolinea però potrebbe variare ed essere posto all’inizio della discesa). Il biglietto pagato per l’andata è valido anche per il ritorno. Mentre chi volesse raggiungere a piedi il Lago può farlo tranquillamente. Ammonisco chi volesse transitare con l'auto la carrareccia per raggiungere la cima della collina prospiciente al luogo, pena pesanti sanzioni. La strada è vietata al transito non autorizzato e controllata da lettori al laser.

                           Un caro saluto.

                                                                Vanì … 28/6/2021

 

P.S.

In caso di condizioni meteo avverse l’iniziativa verrà rimandata.

Ognuno provvederà per proprio conto al pagamento della sosta e del biglietto del pulmino. Salvo poi ritrovarci sulla sponda del Lago.

Le strade che verranno percorse … A 12 uscita Cerveteri. Direzione Bracciano. Sosta al solito bar per caffè, posto in prossimità del semaforo e deviazione per Bracciano, poco dopo l’uscita A 12. Poi si raggiunge la rotonda nei pressi di Bracciano per girare a destra direzione Roma. Dopo 5 Km. circa di quella strada, si gira a sinistra per Anguillara Sabazia. Raggiunto il lungolago e  la cittadina, si prosegue in direzione Roma, ma dopo quattro o cinquecento metri si gira a sinistra in un punto dove è presente una chiesuola con una croce di ferro (vedi immagine allegata). Si prosegue per quella strada fino a raggiungere il parcheggio sulla sinistra.  

 

Per chi volesse qualche informazione....

 

IL LAGO DI MARTIGNANO

Note “tiburziane”.

Formazione

                La parte occidentale del Centro Italia, di cui è parte integrante l’intera Tuscia (Toscana Meridionale - Alto Lazio), durante l’era cenozoica, sprofonda lentamente nel sottosuolo per effetto dell’assottigliamento della sottostante crosta terrestre e del sollevamento della catena appenninica, che man mano va elevandosi, sospinta dallo scontro delle masse continentali alla deriva (Africa contro Europa Occidentale). Ovunque si producono numerose lacerazioni della crosta terrestre (faglie), con andamento parallelo alla catena appenninica, allineate in direzione NW-SE, che fanno ulteriormente abbassare il livello della superficie terrestre.

 

Nasce il Tirreno – esplodono i vulcani

Si creano, ovunque,  depressioni, vere e lunghe fosse:  c.d. “Graben”,  separate da lievi emergenti  dorsali montuose allineate  all’attuale linea della costa tirrenica.  Il mare lentamente penetra le crepe terrestri e ricopre  tutto  fino a sommergere l’area che diverrà il bacino del Tevere, mentre ad ovest comincia a delinearsi  il Tirreno nella sua estensione, la cui costa, prossima a quella attuale, ancor oggi si intuisce dai fori della lithopfaga (o dattero di mare), visibili entro le antiche arenarie emergenti. Dalle faglie della sottostante crosta terrestre emergono una serie di vulcani che daranno origine ai  complessi Vulsini,  Vico e  Sabatini.  Sopra le ghiaie, sabbie ed argille, del sottostante mare, si accumulano prodotti del vulcanesimo (lave, piroclastiti  etc.)  che sbarrando corsi d’acqua e tratti marini, creano ampi specchi lacustri e conche di acqua salmastra ed ovunque singolari paesaggi  collinari. La bellezza della Tuscia si sta man mano formando.  Al termine della fase “acuta” dei fenomeni vulcanici, circa 60.000 anni fa, alcuni crateri collassano e  vengono invasi dalle acque marine. Il Martignano si sta così formando. Il suo bacino risulta ora composto da tre crateri distinti, in linea, tangenti per la circonferenza.

Nessuno studio risulta agli “atti”, in internet, di questo articolato complesso vulcanico, che lascerebbe supporre un’attività non contemporanea dei suoi tre vulcani, di cui il terzo ( di Stracciacappa o Paparano) ultimo in direzione est, presenta oggi un cratere  meno profondo e più paludoso degli altri.

 

Il Lago di Martignano

 

                Oggi, composto di due crateri soltanto, ha un’area di Kmq. 2,440, una lunghezza massima di Km. 2,000 c.a. ed una larghezza di Km. 1,500 c.a. Se esaminiamo il suo diametro maggiore, partendo dalla sponda ovest, il livello delle acque scende rapidamente e con regolarità fino a raggiungere una profondità di 50/60, per tutta la circonferenza del primo cratere. Mentre al centro di esso,  è situato un pianoro che affiora tra i 18 ed i 25 metri dal pelo dell’acqua. Questo elevato deve rappresentare il bordo di contatto dei due crateri. Mentre oltre, proseguendo verso est, il fondo torna  a scendere per riportarsi a 60 metri di profondità e risalire in prossimità della riva opposta.

 

L’uomo ed il Lago

L’area di Martignano risulta frequentata fin dal Paleolitico Inferiore. Ad  una profondità di  mt. 32 circa, nel settore nord orientale,  è stato localizzato un piccolo villaggio palafitticolo, delimitato da pietre conficcate al suolo, ed alcuni residui di fuochi. Impensabile il gioco del livello delle sue acque negli ultimi 60 mila anni.

Tra le due età, del bronzo e del ferro, gli insediamenti umani diventano sempre più consistenti, ne sono testimoni  gli innumerevoli frammenti di “coccetti” affioranti dalle sponde, riportati alla luce dal moto ondoso delle acque del Lago.

I Romani chiamavano il Lago di  Martignano, “Alsietinus” (in qualche modo doveva avere strette connessioni con Alsium, il porto etrusco sul Tirreno), ed Augusto, nel 2 a.C., fece costruire un acquedotto che, attraverso un percorso di 32 Km.  c.a., raggiungeva la Regione Trans-tiberina (Trastevere). L’acqua della condotta veniva utilizzata, in Roma, per irrigare i giardini, ville rurali e per la pratica della “naumachia”: in un’area ai piedi  del Gianicolo, che veniva allagata, ove venne combattuta la prima battaglia navale simulata. Oltre ai rematori, si affrontarono trecento militi romani a bordo di imbarcazioni a fondo piatto. Che dire dei “Romani in mare”?

 Sull’Aurelia, verso la fine del diciannovesimo secolo, vennero alla luce alcuni tratti dell’acquedotto Alsietino, di cui si erano perdute notizie storiche e tracce. Si scoprì così  la presenza dell’imponente opera etrusco-romana. L’Alsietinus, presumibilmente venne soppiantato nel secondo secolo d.C. dall’acquedotto Traiano, più efficiente e di più ampia portata.

                Nel 1610, Papa Paolo V, fece incrementare e restaurare l’acquedotto Traiano il cui nuovo tracciato intercettò, nei pressi di Galeria, la vecchia condotta dell’Alsietino.

Nel  diciannovesimo secolo venne aperto un traforo, dal Lago Martignano a quello di Bracciano, per elevare il livello di quest’ultimo. In breve il Martignano si abbassò di c.a. 12 metri, si prosciugarono le collegate paludi dello  Stracciacappa (Paparano), facente parte del più ampio bacino. Oggi l’incile emissario, si trova a circa 12 metri sopra il livello del Lago. Ed è questo  inspiegabile: la presa d’acqua del traforo operato si dovrebbe ancor oggi trovare poco sopra il livello del’acqua del lago e non così più in basso. Stanti così le cose, significa che il lago sta perdendo lentamente la portata delle sue acque. Le acque del lago hanno sempre goduto di una particolare purezza, malgrado l’incuria di alcuni e di chi si ostina a farci fare il bagno agli amici dell’uomo a 4 zampe. Non ho preclusioni nei riguardi dei cani e talvolta alcuni risultano anche più puliti di qualche essere umano. Gli animali non capiscono certi rispetti. Il lago ricambia le sue acque ogni 200 anni. Questo vuol dire che noi stiamo le acque che si sono raccolte nell’epoca napoleonica.

 

La foresta fossile

Nelle profondità del Martignano è stata identificata una foresta fossile di grosse querce, la cui data di morte viene fatta risalire al V secolo  d.C.. Tutte le emergenze, rinvenute  a diverse profondità del bacino lacustre, sono chiara testimonianza delle continue consistenti oscillazioni di livello del Lago nel tempo.

 

Il Martignano nel suo ultimo millennio

Con il decadere dell’impero Romano il luogo viene del tutto abbandonato dall’uomo, soltanto nel Medioevo, torna a ripopolarsi l’area, che risulta posseduta da un tal Martinus, che ha dato l’attuale nome al Lago. Nel dodicesimo secolo risultano proprietari di un borgo e di un castello i Curtabraga. Nel quindicesimo secolo  Martignano risulta disabitato anche in conseguenza delle due pestilenze che colpirono il Lazio e per le lotte feudali tra le varie “signorie” romane che distrassero il dominio sul patrimonio della chiesa.

Oggi, del luogo e della sua storia passata, soltanto il nostro Lago sopravvive, grazie al suo ancora gradevole aspetto ed all’oasi paesaggistica ivi creata. Mentre i Curtabraga, più volte nominati, si saranno  girati “nella lor fossa”, ripescati dopo secolari silenzi dalla storia provinciale e tarocca. Della loro Signoria  e del Lago Paparano non v’è traccia alcuna nella storia “ufficiale”, sopravvivono soltanto nei ricordi della gente del luogo, tramandati oralmente. Ed io posso soltanto azzardare e dirvi che il nome attribuito alla loro “casata” potrebbe derivare dall’uso “ante-litteram” di braghe corte, proprio così come si portano oggi. Moderni no questi Signori!

 

L’ambiente, la flora e la fauna.

Il Lago non presenta emissari ed immissari, le sue acque si ricambiano molto lentamente per effetto dell’acqua piovana e delle falde sotterranee sconosciute. Occorrono duecento anni  e più, come già accennato. Perché si determini un ricambio completo del bacino, per questo è importante per la sua sopravvivenza rispettarlo affinché il suo plancton, i suoi abitanti e le sue piante collaborino tutti per mantenere in salute le sue acque. Andrebbero contingentate le presenze umane in estate, quando da Roma dilagano a frotte migliaia di “Romani”.  Corsi e ricorsi storici, è così che questa “romanizzazione” no ha mai termine.

Era marina l’acqua originariamente raccolta nel lago, tracce di salinità si conserverebbero ancora sul suo fondo. Dato il lento ricambio del bacino, alcune piante e parte della fauna del lago, appartenenti al regno marino, si sono lentamente adattate alle nuove condizioni di vita. Vivono comunque all’interno del bacino potamogeneti e miriofili, mentre verso la riva piante galleggianti quali  le ninfee e  lenticchie d’acqua. Sul  bagnasciuga canne, equiseti crescione, iris, menta acquatica e trifoglio (scirpus lacustris macrofite, caracee) consentono un ottimo rifugio ad animali ed  insetti. Mentre la vegetazione circostante, una volta bosco di lecci e querce secolari, è costituita da arbusti di macchia mediterranea (smilacee, caprifoglio, dermatidi, rovi, rosmarino ed elicriso e la pioniera ginestra). Sopravvivono sulle sponde inclinate del lago piante di gelso e salice.  Gli animali che popolano il territorio circostante sono i classici frequenti delle zone mediterranee, come così pure i pesci.

Ma è stata soltanto sufficiente una piccola “ricerca” nei siti internet, sulle piante acquatiche citate, per conoscere che la maggior parte di queste, nei paesi d’avanguardia, vengono utilizzate, data la peculiarità di ciascuna, per depurare le acque reflue degli scarichi fognari nelle grandi città, sia che contengano queste elementi organici che inorganici, con sviluppo di ossigeno.

C’è poi un particolare, degno di riferimento: il  vecchio gestore del Martilandia, tal Gino (mi confidò  tempo fa di essere figlio di  “madre ignota” ciò risultava anche da documento di identità): mi raccontò che in un certo giorno dell’anno sciamano nelle acque del Martignano piccole e rare meduse, non urticanti, che sono state oggetto di studio da parte dell’Università “La Sapienza” di Roma, mentre nel bacino fu pescato, con le reti, il carapace  di una grossa testuggine (caretta caretta marina?), reperti subito inviati al Museo Pigorini di Roma (chissà che fine avranno fatto!). Di questo rinvenimento non se ne è saputo più nulla,  e soprattutto delle eventuali considerazioni e studi fatti al riguardo. Ma finisce sempre così,  la scienza ed i suoi studi nascondono tanti reperti capaci di raccontare la loro interessante millenaria storia, e la gente oggi, in mancanza di cose appassionanti e di docenti, capaci di “farti prendere” con la loro cultura, si appassiona e si riduce a gioire per il “Grande Fratello” (farsa abilmente costruita a tavolino), od un certo “manovrato” Festival canoro (questo poi a spese di tutti gli italiani), od altro impiastro simile abilmente propinato dalle Tv. Cose somministrate ad arte che allontanano, tra l’altro, dal vivere e dai reali problemi della nazione, proprio così come l’attuale Covid, il pensiero degli italiani. Mentre qualcuno resta affascinato da quelle quattro misere cose che racconto, ad ogni inizio dei nostri periodici “viaggi”, e che distrattamente riesce a starmi dietro!

                               Un caro saluto a voi …..  

 




DATA: 08 Jun 2021

OGGETTO: Conviviale del 13 giugno 2021

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CONVIVIALE 13 GIUGNO 2021

RISTORANTE AI DUE LEONI BRACCIANO VIA DI CASTEL GIULIANO ORE 12.30  

 

Nota per i Tiburziani aderenti,

                                         chi si fosse iscritto alle iniziative della giornata e non avesse ricevuto riscontro alcuno (circa sistemazione posti a tavola nel ristorante od altro) è pregato di contattarmi 388 6958494. Per l'escursione prevista "ante prandium", prevedere una piccola scorta di acqua da bere. Non necessarie scarpe da trekking. Sufficienti scarpe robuste da ginnastica. Giornata metereologica calda ... adeguarsi. Durante l'escursione mantenere, sempre, contatti visivi con le guide del Gruppo. Chi decidesse di venire alle ore 12.30 direttamente al Ristorante "Ai due Leoni", saltando l'escursione, è pregato di avvisarmi.

PERCORSO AUTO

Partenza ore 8.30 dal Park del Tribunale. Poi verso l'A 12 per direzione Roma. Si esce a Cerveteri, sosta bar, in prossimità del semaforo. Quindi per la strada provinciale 492 direzione Bracciano. Giunti nel suburbio alla rotonda (la prima che si incontra) si gira a sinistra direzione Manziana, per la strada Braccianese. Dopo 2 km. alla rotonda, si gira per Castel Giuliano (Via Perugini). Alla successiva rotonda si gira a sinistra per via di Castel Giuliano (qui si trova il ristorante Ai due Leoni) mentre noi proseguiamo per la cittadina di Castel Giuliano, dove lasceremo le auto per inizio escursione. Al termine si deve tornare al ristorante, dove siamo passati prima.

                               Saluti ed arrivederci,

                                                                                                Vanì




DATA: 03 Jun 2021

OGGETTO: Parco Naturalistico dell Uccellina ... nuovo appuntamento pe

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,in merito all'oggetto ....

                               rammento, per il più impegnati, le seguenti note:

                               - Partenza  auto dal parcheggio del Tribunale di Civitavecchia .... ore 8;

e, per ogni evenienza

                              -  Di munirsi di

                                  ..... ombrellino pieghevole/impermeabilino da trek:

                                  ..... telo da spiaggia per stendersi;

                                  ..... ciabatte da mare;

                                  ..... spray antizanzare. Consigliati pantaloni e camicia lunghi;

                                  ..... una sufficiente quantità di acqua pers.

 

Chi volesse evitare il tratto più impegnativo, ma più panoramico, (le Torri), può giungere direttamente sulla spiaggia ed attendere gli altri che percorreranno il sentiero completo, impegnati oltre per circa 45 minuti (tale deviazione verrà sufficientemente indicata dalle guide). I Tiburziani in coppia che dovessero temporaneamente dividersi seguendo un diverso percorso, in base a quanto anzidetto, dovranno tener conto delle esigenze di ciascuno (di acqua e cibarie) se "trasportati" nello zaino dall'altro.... (esperienze passate....!!!!)

 

Infine indico di seguito i riferimenti per una prevista e raccomandata sosta caffè di Gruppo, dopo circa un ora di percorrenza auto: 

 

NOTA DI SERVIZIO

Sosta caffè di 15 minuti – presso il “Distributore – Bar il Girasole” km. 127,560 S.S.Aurelia Nord, posto sulla destra per noi che viaggiamo in direzione di Grosseto.  Si trova in Toscana, 4,5 km. circa superato il confine con il Lazio. Il luogo è segnalato da un grosso cartello stradale. Ritengo di giungere sul posto alle ore 8.35, quindi di ripartire per le 8.50 – 388 69589494

Chiunque che, per distrazione, (o perchè non volesse), superasse il punto di sosta, non potendo tornare indetro perchè la S.S.1 non permette inversioni ad "U", ci aspetterà al parcheggio del Parco, ove è possibile fare i biglietti di ingresso e prendere un caffé nei bar del luogo.

Ad ogni buon conto rimando e consiglio, per ogni altra utile informazione, la consultazione della circolare precedentemente inviata sull'argomento.

       Un arrivederci, 

                                              Vanì 

 




DATA: 22 May 2021

OGGETTO: Parco Naturalistico dell Uccellina ... nuovo appuntamento pe

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ESCURSIONE ODIERNA PRECAUZIONALMENTE RINVIATA

 

Quanto al Parco dell'Uccellina .... ci si riprova sabato 5 giugno 2021.

 

Signori Tiburziani,

                                           questa mattina, sconfortati dal bollettino Meteo dell'Ente Parco Maremma, abbiamo abbandonato l'idea di raggiungere la destinazione in programma  per una serie di ovvie e dovute considerazioni. Vento forte oltre 40 km. orari e pioggerella dalle ore 11 in poi, condizioni  previste in zona. Il Parco va visto ed assaporato, in specie al primo approccio, in giornate serene. Generalmente entro vi cadono 630 millimetri di pioggia annua (630 litri annui per metro quadro), misura irrisoria veramente e, comunque, non abbiamo voluto correre il rischio di una inzuppata, complice anche un forte vento che avrebbe impedito di percorrere la bella ed estesa spiaggia.

 

                          Come recita un noto adagio ... "occorre fare di necessità ... virtù", e noi sfrutteremo  questa situazione climatica avversa per trarne comunque un vantaggio.Non ci fermeremo qui ... il gioco continua!

                                L'appuntamento all'Uccellina è rinviato a sabato 5 giugno, come su indicato. Invariate le altre note e prescrizioni già diramate. Mentre di seguito riporto il probabile programma residuo, adattato all'anomalo andamento climatico stagionale che stiamo vivendo.

                           

                                  Sabato 5/6/2021 - Parco Uccellina

                                  Domenica 13/6/2021 - Conviviale con un ... salto alle prime due belle cascate di Castel Giuliano

                                             Un caro saluto a tutti, mentre per chi oggi ha desistito dal  seguirci, informo che in alternativa all'Uccellina, abbiamo optato per una veloce escursione sui Monti della Tolfa, Zona Piantangeli, riuscita anche con un certo ed inusitato successo.

                                                  Saluti

                                                                  Vanì

 




DATA: 22 May 2021

OGGETTO: Parco Naturalistico dell Uccellina ... nuovo appuntamento pe

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ESCURSIONE ODIERNA PRECAUZIONALMENTE RINVIATA

 

Quanto al Parco dell'Uccellina .... ci si riprova sabato 5 giugno 2021.

 

Signori Tiburziani,

                                           questa mattina, sconfortati dal bollettino Meteo dell'Ente Parco Maremma, abbiamo abbandonato l'idea di raggiungere la destinazione in programma  per una serie di ovvie e dovute considerazioni. Vento forte oltre 40 km. orari e pioggerella dalle ore 11 in poi, condizioni  previste in zona. Il Parco va visto ed assaporato, in specie al primo approccio, in giornate serene. Generalmente entro vi cadono 630 millimetri di pioggia annua (630 litri annui per metro quadro), misura irrisoria veramente e, comunque, non abbiamo voluto correre il rischio di una inzuppata, complice anche un forte vento che avrebbe impedito di percorrere la bella ed estesa spiaggia.

 

                          Come recita un noto adagio ... "occorre fare di necessità ... virtù", e noi sfrutteremo  questa situazione climatica avversa per trarne comunque un vantaggio.Non ci fermeremo qui ... il gioco continua!

                                L'appuntamento all'Uccellina è rinviato a sabato 5 giugno, come su indicato. Invariate le altre note e prescrizioni già diramate. Mentre di seguito riporto il probabile programma residuo, adattato all'anomalo andamento climatico stagionale che stiamo vivendo.

                           

                                  Sabato 5/6/2021 - Parco Uccellina

                                  Domenica 13/6/2021 - Conviviale con un ... salto alle prime due belle cascate di Castel Giuliano

                                             Un caro saluto a tutti, mentre per chi oggi ha desistito dal  seguirci, informo che in alternativa all'Uccellina, abbiamo optato per una veloce escursione sui Monti della Tolfa, Zona Piantangeli, riuscita anche con un certo ed inusitato successo.

                                                  Saluti

                                                                  Vanì

 




DATA: 21 May 2021

OGGETTO: INIZIATIVE ESTEMPORANEE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA

CONVIVIALE DEL 13/6/2021

Elenco prenotazioni pranzo. Segnalare eventuali discordanze…

 

1

20/05/2021

GAUDENZI SIMONA

1

2

20/05/2021

MORGAGNI MARCO

1

3

20/05/2021

ORSETTI LAURA

1

4

20/05/2021

ROMITI IVANO

1

5

20/05/2021

SACCO MASSIMO

2

6

20/05/2021

TUVERI MASSIMO

3

7

20/05/2021

ZANELLA GIUSEPPE

2

 

 

 

Gruppo Tiburzi Civitavecchia

Pranzo di chiusura estiva attività  escursionistica

“Settembre 2020 … maggio 2021”

Domenica 13 Giugno 2021

Presso il

Ristorante “Ai Due Leoni”

Bracciano - Via di Castel Giuliano, 13

Tel. 06 – 9987167

************************

 

Signori Tiburziani … (a gentile richiesta),

                                    ricalcando le abitudini ormai consolidate del Gruppo, Vi invito all’appuntamento fissato per domenica 13/6/2021 – alle ore 13.00, presso il Ristorante “Ai due Leoni” di Bracciano, ove daremo l’addio alla stagione escursionistica “2020/2021”. Un incontro, prima della pausa estiva, per cambiarci i saluti e per concludere bene la nostra attività, secondo consuetudine … a “tarallucci e vino”.  Entro un clima sereno e conviviale, come al solito, degno del Tiburzi.

            Prima del pranzo è prevista una breve escursione alla  Cascata della Mola di Castel Giuliano, prossima al Ristorante, di circa 5 km. a/r. Chi volesse partecipare al solo pranzo, previo avviso, si troverà per le ore 13 presso il Ristorante.

                                        

PROGRAMMA DI MASSIMA

 

  • Partenza da Civitavecchia, dal punto di ritrovo del Park Tribunale di Civitavecchia, alle ore 8.30. Per le ore 9.45 si raggiunge Castel Giuliano.
  • Ore 10.00 passeggiata alla Cascata della Mola.
  • Ore 13.00 Pranzo al ristorante “Ai due Leoni” di Bracciano. Max posti prenotabili 55.
  • Il menù comprende un antipasto, due mezzi primi, un secondo, contorno, bevande, dolce, caffè. Euro 25.00

 

Vi esorto ad inviare prima possibile a vanivani@alice.it le adesioni, comunque non oltre il 30/5/2021, Oltre tale data scade la nostra opzione presso il Ristorante e potremmo perdere la prenotazione acquisita.

 

Non occorre inviare danaro, è sufficiente l’impegno formale di ciascuno di Voi.

                           

                                       Un caro saluto…

 

                                Vanì




DATA: 19 May 2021

OGGETTO: 13 giugno 2021 .... conviviale a conclusione dell annata esc

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gruppo Tiburzi Civitavecchia

Pranzo di chiusura estiva attività  escursionistica

“Settembre 2020 … maggio 2021”

Domenica 13 Giugno 2021

Presso il

Ristorante “Ai Due Leoni”

Bracciano - Via di Castel Giuliano, 13

Tel. 06 – 9987167

************************

 

Signori Tiburziani … (a gentile richiesta),

                                    ricalcando le abitudini ormai consolidate del Gruppo, Vi invito all’appuntamento fissato per domenica 13/6/2021 – alle ore 13.00 -, presso il Ristorante “Ai due Leoni” di Bracciano, ove daremo l’addio alla stagione escursionistica “2020/2021”. Un incontro, prima della pausa estiva, per cambiarci i saluti e per concludere bene la nostra attività, secondo consuetudine … a “tarallucci e vino”.  Entro un clima sereno e conviviale, come al solito, degno della tradizione Tiburziana.

            Prima del pranzo è prevista una breve escursione, (sempre a  cortese richiesta) alla  Cascata della Mola di Castel Giuliano, prossima al Ristorante. Percorso a/r di circa 5 km. Chi volesse partecipare al solo pranzo, previo avviso, si troverà per le ore 13 presso il Ristorante.

                                         

PROGRAMMA DI MASSIMA

 

  • Partenza da Civitavecchia, dal punto di ritrovo del Park Tribunale di Civitavecchia, alle ore 8.30. Per le ore 9.45 si raggiunge Castel Giuliano.

  • Ore 10.00 passeggiata alla Cascata della Mola.

  • Ore 13.00 Pranzo al ristorante “Ai due Leoni” di Bracciano. Max posti prenotabili 55.

  • Il menù comprende un antipasto, due mezzi primi, un secondo, contorno, bevande, dolce, caffè. Euro 25.00

 

Vi esorto ad inviare prima possibile a vanivani@alice.it le adesioni, comunque non oltre il 30/5/2021, Oltre tale data scade la nostra opzione presso il Ristorante e potremmo perdere la prenotazione acquisita.

 

Non occorre inviare danaro, è sufficiente l’impegno formale di ciascuno di Voi.

                           

                                       Un caro saluto…

 

                                Vanì




DATA: 15 May 2021

OGGETTO: Parco Naturalistico dell Uccellina - Sabato 22 maggio 2021

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

TREKKING TIBURZI - CIVITAVECCHIA

 

Signori Tiburziani,

                              affrancati, più o meno, dalle imposizioni COVID, Vi propongo infine questa ultima uscita prima della chiusura dell'attività della stagione primaverile del Gruppo. Spero soltanto, di aver elencato tutto ciò che avevo in mente di dire. Note utili da prenderne atto per una tranquilla... giornata nel meraviglioso incanto del Parco dell' Uccellina di  Alberese (Gr)

 

Sabato 22 Maggio 2021

Escursione di Km. 13 circa

Natura ed archeologia

 

PARTENZA CON AUTO PROPRIE ORE 8.00 PARK. RITROVO PRESSO IL TRIBUNALE CIVITAVECCHIA

(RIPETO DICASI ORE 8.00 “OTTO” DELLA GIORNATA DI SABATO 22/5)

 

PER GIUNGERE AD ALBERESE

 

ALBERESE – SEDE DEL PARCO – SI RAGGIUNGE PERCORRENDO UN TRATTO DELL’A12 E L’AURELIA VERSO GROSSETO. SI ESCE POI A DESTRA DELLA CONSOLARE DOPO CIRCA 90 KM. E CI SI DIRIGE VERSO LA CITTADINA. POCO FUORI DI ESSA SI TROVA IL PARCHEGGIO E LA BIGLIETTERIA PARCO.

PERCORRENDO L’AURELIA SI CORRE IL RISCHIO DI MULTE PER ECCESSO DI VELOCITA’, SI INCONTRANO SEMPRE DISPOSITIVI FISSI E MOBILI. PER EVITARE GLI EFFETTI DI QUESTI SPIACEVOLI INCONVENIENTI E’ OPPORTUNO VIAGGIARE ALLA VELOCITA’ IMPOSTA DALLA SEGNALETICA STRADALE CHE VA DAI 90 KM ORARI AI 70.)

 

 

 

°°°°°°°°

 

PUNTI DI SOSTA LUNGO IL  PERCORSO

 

************************************

(1)

(Partenza)

 

PARK TRIBUNALE DI CIVITAVECCHIA

 *****************************************************************

(2)

SECONDA SOSTA

PARCHEGGIO CENTRO VISITE PARCO ALBERESE PER LA BIGLIETTERIA

(ove sono presenti servizi bagno)

 

************************************************************************

(3)

SOSTA DEFINITIVA AUTO

E PUNTO PARTENZA ESCURSIONE

PARCHEGGIO PINOTTOLAI ENTRO IL PARCO

(Da qui parte l’escursione. Luogo che si raggiunge con le vetture dopo aver pagato il biglietto di ingresso e percorso un tratto di strada di 3 - 4 Km)

 

 

************************************************************

 

 

L’ESCURSIONE ENTRO IL PARCO

 

 A2 Torri di Castel Marino e  Collelungo

*************

 

Si inizia con la classica traversata della Pineta Granducale nel Parco, per proseguire l'escursione secondo quanto di seguito indicato.

 

…………….

 

Per meglio assecondare il sistema organizzativo ed  assicurarsi un immediato e sicuro accesso all’Uccellina prendere nota di quanto segue (se possibile stampare i punti più indicativi di quanto raccomandato, per utili consultazioni lungo il percorso):

 

 

  • 1 … Non perdere contatti con le guide sia in auto che nel corso dell’escursione.

 

  • 2 … L’anticipo alle ore 8 della partenza dal Park del Tribunale di Civitavecchia, è stabilito per giungere “presto” al Centro Visite di Alberese.

 

  • 3  … Giunti in Alberese, verso le ore 9.20 c.a. … parcheggiata “temporaneamente” la vettura avanti il predetto Centro visite,  ciascuno provvederà, con cortese sollecitudine, a recarsi alla biglietteria per pagare il ticket di accesso (c.a. euro 10 pers.) presenti anche servizi bagno. Qui richiedere le utili cartine dei sentieri (gratis). 

 

  • 4 … Coordinarsi con le Guide Tiburzi, per una ripartenza comune (non distogliersi) … dobbiamo risalire in macchina per portarci in luogo c.d. Pinottolai (distante 3 o 4 Km. partenza escursione). Occorrerà superare una barriera con accesso consentito previa introduzione nella fessura dell’apposito dispositivo di controllo del biglietto magnetico di accesso ricevuto. Lo stesso procedimento verrà ripetuto al ritorno. Si raccomanda di munirsi di un portadocumenti per introdurre i biglietti di accesso. E’ consigliabile qui riporre anche le chiavi della vettura, da conservare in una tasca sicura dello zaino. I biglietti potrebbero essere richiesti per controllo da personale del Parco.  Necessario viaggiare con le macchine a vista. Nel parcheggio di Pinottolai ci ricompattiamo per partire, tutti insieme  per l’escursione. Le caratteristiche dei luoghi verranno brevemente fornite sul sito Tiburziano (o dal sottoscritto direttamente entro il Parco). In linea di massima, percorreremo un bel tratto del percorso A2 (Pineta Granducale). Ci porteremo sul Colle panoramico della Torre di Castel Marino, tangente alle bellissime Falesie con le loro Grotte Marine (sono cavità carsiche già abitate dall’uomo di Neardenthal circa 50 mila anni fa Gli scavi condotti dal Dipartimento di Scienze Archeologiche dell'Università di Pisa hanno permesso di accertare che lo strato più basso del riempimento di una di queste conteneva resti di pasto  e strumenti di selce del Paleolitico Medio abbandonati da quel nostro antenato). Di seguito ci porteremo alla Torre di Collelungo, sulla spiaggia per il pranzo. Per il ritorno si può percorrere la spiaggia fino a Marina di Alberese per risalire la strada asfaltata verso il parcheggio auto di Pinottolai, od una comoda sterrata, parallela alla costa marina, che riporta al punto di partenza. Ribadisco … alla biglietteria farsi consegnare le cartine degli itinerari.

 

  • 5 … Per quanto possibile consiglio di portare più che sufficiente acqua al seguito (suggerirei 1,5 o 2 litri a persona).

 

  • 6 … In due tratti del percorso si debbono fare i conti con le zanzare, ovvero area sosta ristoro Spiaggia Alberese (ci si passa nel pomeriggio), e parte terminale del canale Granducale (poco prima di giungere in spiaggia). Per ovviare a questo spiacevole inconveniente consiglio pantaloni lunghi, una camicia a maniche lunghe e l’uso di spray antizanzare  per proteggere viso e mani. Consigliati anche un cappello per proteggersi dal sole, delle ciabatte da mare da calzare sulla spiaggia, un costume da bagno, perché  sosteremo almeno 2 ore sulla spiaggia ed a qualcuno verrà in mente di fare un bel bagno. Un Kway ed un ombrellino - per evenienze meteo contrarie - da lasciare in macchina in caso di giornata serena accertata. Utili teli od asciugamani per stendersi sulla meravigliosa spiaggia di Collelungo.

 

  • .

 

  • 7 … Per il ritorno alle vetture, si potrà seguire il tratto di spiaggia (3 km. c.a.) per portarsi sulla strada asfaltata, che chiude l’anello del percorso A2, oppure seguire un bel sentiero abbastanza evidente ed indicato sufficientemente, diverso da quello effettuato all’andata, ma a questo parallelo. Ognuno potrà scegliere il percorso di ritorno, in genere si formano due gruppi che poi si ricongiungono al park Pinottolai - sulla spiaggia presente un tratto frequentato da nudisti, non tutti di piacevole aspetto. Per quanto i sentieri di andata e ritorno siano segnati da cartelli, alla biglietteria farsi consegnare le cartine che indicano i facili itinerari sommariamente  indicati.

 

  • 8 … Alla biglietteria non lasciar trapelare che si fa parte di un Gruppo organizzato, pena l’imposizione di una guida a pagamento, spiacevole e limitante dei movimenti! (Imposizione per gruppi composti scatta da 20 presenti almeno).

 

 

 

Il Parco dell’Uccellina, per la sua straordinaria bellezza, ad alcuni stupirà e lascerà scioccati da “sindrome di Stendhal”.

 

 

Stralcio note e raccomandazioni dell’Ente Parco

 

Come comportarsi

 

  • Rimanere sui sentieri indicati e seguire le indicazioni delle guide.

  • Rispettare le piante, gli animali e l’ambiente e non portare via nulla di ciò che s’incontra lungo i sentieri.

  • Evitare di creare rumori

  • Non disturbare gli animali selvatici e non dar loro cibo. Questa pratica può provocare la trasmissione di patologie, creare dipendenza di alcuni individui dall'uomo e interferire nei cuccioli con il processo di apprendimento che li rende in grado di procacciarsi il cibo autonomamente. Per l'uomo esiste inoltre il concreto pericolo di ricevere morsi (anche involontari) con possibile trasmissione di patologie.

  • Non lasciare rifiuti.

  • Non fumare lungo gli itinerari.

  • Non accendere fuochi perché oltre ad essere vietato, può essere molto pericoloso.

  • Non introdurre animali domestici, anche se al guinzaglio. La loro presenza può essere fonte di disturbo, diretta o indiretta, per molte specie di fauna selvatica. Alcune patologie "fisiologicamente" presenti nelle popolazioni selvatiche possono inoltre essere trasmesse al cane mediante escreti eventualmente presenti sul terreno o sulla vegetazione.

 

 

 

Un caro saluto a Voi tutti … partecipanti e non, ed un augurio di buone vacanze!

 

                                                                                            Vanì  del Tiburzi 13 maggio 2021

 




DATA: 09 May 2021

OGGETTO: Invio multiplo di una nota informativa

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TIBURZI

...............................................................................

Signori Tiburziani ...

                                   ricevo segnalazioni che la nota informativa da me inviataVi questa mattina e riguardante, tra l'altro, l'uscita alle Sorgenti della Nova dell'8/5, per un sussulto del sistema informatico Vi pervenuta almeno 4 volte. Chiedo scusa per questa anomalia a nome del sistema internet utilizzato, mentre Vi invito ad annullare le mail pervenuteVi in eccesso.

                                 Saluti .... Vanì 9/5/2021




DATA: 09 May 2021

OGGETTO: Sorgenti della nota rendiconto

ALLEGATO: sfondo tuscia.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Sorgenti della Nova

 

Gentili Signori Tiburziani Tutti

Signori Tiburziani  presenti alle Sorgenti della Nova

 

                                                         le dolci e soavi note delle immagini di ieri nel nostro ricordo, degli sconfinati orizzonti della “Nova”, rischiano di offuscarsi nel corso della prossima settimana. Il Lazio, come alcune altre regioni italiane, rischia di tornare in zona arancione, per effetto di un gioco perverso dell’indice RT. Ciò che dobbiamo sperare è che il parametro di calcolo di questo coefficiente venga rivisto, perché da tanti non ritenuto più attuale.  Altrimenti dovrò comunicare la chiusura con anticipo della nostra attività escursionistica.

Frattanto in linea di massima, se dovessimo continuare a restare in zona rischio più favorevole, per la giornata di domenica 23 maggio (o meglio per quella di sabato 22/5) vedrò di programmare la comunicata uscita al Parco dell’Uccellina. Queste nuvole, non fisiche,  si profilano all’orizzonte e potrebbero  impedire di andare avanti. Non vorrei poi che il numero degli accessi a detto Parco venga contingentato. Sto verificando tutte le ipotesi che si potrebbero frapporre tra noi ed il nostro mondo e spirito di libertà.

 Mentre, ALMENO, condivido con Voi una lieta notizia, … il razzo del satellite cinese, che rischiava di cadere stanotte sulle teste degli abitanti dell’Italia Centrale, come ipotizzato dalle traiettorie calcolate dagli astronomi, è finito nell’Oceano Indiano, in luogo prossimo alle Maldive. Questi cinesi …. prima il COVID … poi la storia del razzo! Mi sembra che si debbano dare una “calmata”. Ricordo che una volta, pazientemente, aspettavano passare il cadavere del proprio nemico sulla sponda del fiume!

Doverosamente ringrazio i “fotografi” che ieri mi hanno inviato i loro scatti, fatti nel corso dell’escursione. Foto davvero eccezionali, tanto che mi sarà difficile scegliere le migliori tra le tante, belle e significative pervenutemi.

Ne allegherò alla presente qualcuna, sperando che Vi giunga. Spunto della bella natura della nostra Tuscia Farnesiana.

Mentre vi saluto  …..

                                                                               Vanì 9/5/2021

 




DATA: 09 May 2021

OGGETTO: Sorgenti della nova ... rendiconto

ALLEGATO: VID_20210508_101920_HSR_120 2 (8).JPG

TESTO: (leggi tutto)

Sorgenti della Nova ...

 

Gentili Signori Tiburziani Tutti

Signori Tiburziani presenti alle Sorgenti della Nova

 

                                                         le dolci e soavi note delle immagini di ieri nel nostro ricordo, degli sconfinati orizzonti della “Nova”, rischiano di offuscarsi nel corso della prossima settimana. Il Lazio, come alcune altre regioni italiane, rischia di tornare in zona arancione, per effetto di un gioco perverso dell’indice RT. Ciò che dobbiamo sperare è che il parametro di calcolo di questo coefficiente venga rivisto, perché da tanti non ritenuto più attuale.  Altrimenti dovrò comunicare la chiusura con anticipo della nostra attività escursionistica.

Frattanto in linea di massima, se dovessimo continuare a restare in zona rischio più favorevole, per la giornata di domenica 23 maggio (o meglio per quella di sabato 22/5) vedrò di programmare la comunicata uscita al Parco dell’Uccellina. Queste nuvole, non fisiche,  si profilano all’orizzonte e potrebbero  impedire di andare avanti. Non vorrei poi che il numero degli accessi a detto Parco venga contingentato. Sto verificando tutte le ipotesi che si potrebbero frapporre tra noi ed il nostro mondo e spirito di libertà.

 Mentre, ALMENO, condivido con Voi una lieta notizia, … il razzo del satellite cinese, che rischiava di cadere stanotte sulle teste degli abitanti dell’Italia Centrale, come ipotizzato dalle traiettorie calcolate dagli astronomi, è finito nell’Oceano Indiano, in luogo prossimo alle Maldive. Questi cinesi …. prima il COVID … poi la storia del razzo! Mi sembra che si debbano dare una “calmata”. Ricordo che una volta, pazientemente, aspettavano passare il cadavere del proprio nemico sulla sponda del fiume!

Doverosamente ringrazio i “fotografi” che ieri mi hanno inviato i loro scatti, fatti nel corso dell’escursione. Foto davvero eccezionali, tanto che mi sarà difficile scegliere le migliori tra le tante, belle e significative pervenutemi, per costruire un filmato.

Ne allegherò alla presente qualcuna, sperando che Vi giunga. Spunti della bella natura della nostra Tuscia Farnesiana.

Mentre vi saluto  …..

                                                                               Vanì 9/5/2021

 




DATA: 09 May 2021

OGGETTO: Sorgenti della nova ... rendiconto

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Sorgenti della Nova ...

 

Gentili Signori Tiburziani Tutti

Signori Tiburziani presenti alle Sorgenti della Nova

 

                                                         le dolci e soavi note delle immagini di ieri nel nostro ricordo, degli sconfinati orizzonti della “Nova”, rischiano di offuscarsi nel corso della prossima settimana. Il Lazio, come alcune altre regioni italiane, rischia di tornare in zona arancione, per effetto di un gioco perverso dell’indice RT. Ciò che dobbiamo sperare è che il parametro di calcolo di questo coefficiente venga rivisto, perché da tanti non ritenuto più attuale.  Altrimenti dovrò comunicare la chiusura con anticipo della nostra attività escursionistica.

Frattanto in linea di massima, se dovessimo continuare a restare in zona rischio più favorevole, per la giornata di domenica 23 maggio (o meglio per quella di sabato 22/5) vedrò di programmare la comunicata uscita al Parco dell’Uccellina. Queste nuvole, non fisiche,  si profilano all’orizzonte e potrebbero  impedire di andare avanti. Non vorrei poi che il numero degli accessi a detto Parco venga contingentato. Sto verificando tutte le ipotesi che si potrebbero frapporre tra noi ed il nostro mondo e spirito di libertà.

 Mentre, ALMENO, condivido con Voi una lieta notizia, … il razzo del satellite cinese, che rischiava di cadere stanotte sulle teste degli abitanti dell’Italia Centrale, come ipotizzato dalle traiettorie calcolate dagli astronomi, è finito nell’Oceano Indiano, in luogo prossimo alle Maldive. Questi cinesi …. prima il COVID … poi la storia del razzo! Mi sembra che si debbano dare una “calmata”. Ricordo che una volta, pazientemente, aspettavano passare il cadavere del proprio nemico sulla sponda del fiume!

Doverosamente ringrazio i “fotografi” che ieri mi hanno inviato i loro scatti, fatti nel corso dell’escursione. Foto davvero eccezionali, tanto che mi sarà difficile scegliere le migliori tra le tante, belle e significative pervenutemi, per costruire un filmato.

Ne allegherò alla presente qualcuna, sperando che Vi giunga. Spunti della bella natura della nostra Tuscia Farnesiana.

Mentre vi saluto  …..

                                                                               Vanì 9/5/2021

 




DATA: 09 May 2021

OGGETTO: Sorgenti della nova ... rendiconto

ALLEGATO: VID_20210508_101920_HSR_120 2 (8).JPG

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Sorgenti della Nova ...

 

Gentili Signori Tiburziani Tutti

Signori Tiburziani presenti alle Sorgenti della Nova

 

                                                         le dolci e soavi note delle immagini di ieri nel nostro ricordo, degli sconfinati orizzonti della “Nova”, rischiano di offuscarsi nel corso della prossima settimana. Il Lazio, come alcune altre regioni italiane, rischia di tornare in zona arancione, per effetto di un gioco perverso dell’indice RT. Ciò che dobbiamo sperare è che il parametro di calcolo di questo coefficiente venga rivisto, perché da tanti non ritenuto più attuale.  Altrimenti dovrò comunicare la chiusura con anticipo della nostra attività escursionistica.

Frattanto in linea di massima, se dovessimo continuare a restare in zona rischio più favorevole, per la giornata di domenica 23 maggio (o meglio per quella di sabato 22/5) vedrò di programmare la comunicata uscita al Parco dell’Uccellina. Queste nuvole, non fisiche,  si profilano all’orizzonte e potrebbero  impedire di andare avanti. Non vorrei poi che il numero degli accessi a detto Parco venga contingentato. Sto verificando tutte le ipotesi che si potrebbero frapporre tra noi ed il nostro mondo e spirito di libertà.

 Mentre, ALMENO, condivido con Voi una lieta notizia, … il razzo del satellite cinese, che rischiava di cadere stanotte sulle teste degli abitanti dell’Italia Centrale, come ipotizzato dalle traiettorie calcolate dagli astronomi, è finito nell’Oceano Indiano, in luogo prossimo alle Maldive. Questi cinesi …. prima il COVID … poi la storia del razzo! Mi sembra che si debbano dare una “calmata”. Ricordo che una volta, pazientemente, aspettavano passare il cadavere del proprio nemico sulla sponda del fiume!

Doverosamente ringrazio i “fotografi” che ieri mi hanno inviato i loro scatti, fatti nel corso dell’escursione. Foto davvero eccezionali, tanto che mi sarà difficile scegliere le migliori tra le tante, belle e significative pervenutemi, per costruire un filmato.

Ne allegherò alla presente qualcuna, sperando che Vi giunga. Spunti della bella natura della nostra Tuscia Farnesiana.

Mentre vi saluto  …..

                                                                               Vanì 9/5/2021

 




DATA: 05 May 2021

OGGETTO: SORGENTI DELLA NOVA SABATO 8 MAGGIO 2021

ALLEGATO:

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Buona giornata Signori Tiburziani,

 

P.M.

PROSSIMA USCITA

SABATO 8 MAGGIO 2021

SORGENTI DELLA NOVA

 

Ritrovo ore 8.20 presso l’area Park Tribunale di Civitavecchia

Partenza ore 8.30

Km. 4 (forse poco meno) escursione. No macchia mediterranea o guadi. Breve salita per portarsi sul sito.

Pranzo … per chi vuole “grigliata di Gruppo” (portare occorrente). Per gli altri pranzo al sacco.

Prima sosta sul percorso auto, per caffè presso il ristorante di Isolina.

Centro abitato prossimo al luogo escursione … FARNESE

 Km. 150 A/R percorso auto … si entra in territorio toscano per un centinaio di metri per raggiungere le Sorgenti della Nova (territorio del Lazio).

Utile un telo di plastica per stendersi sul prato. Non dimenticare di porre nello zaino un ombrellino ed un Kway.

S.O.S. 388 6958494

 

Strade per il punto partenza escursione ….

Dal Park ritrovo in Civitavecchia si raggiunge l’A 12…. direzione Tarquinia per uscire a Montalto di Castro e girare a destra per la strada Castrense S.R- 312 (si percorre per c.a. km. 2,600). Al bivio girare a Sinistra direzione Ischia di Castro – Manciano. La strada è sempre la S.R. 312, che poi diviene S.P. 106, si percorre per c.a. Km. 12,8 (intorno al Km. 12,300 sulla Sinistra si fermiamo presso il Ristorante Bar Isolina per sosta Caffè e non solo). Quando si riparte, dopo un centinaio di metri si gira a Sinistra per la S.P. 109, che si percorre per c.a. 11 km. per direzione Manciano. Al termine di questa strada si gira a Destra direzione Farnese per la S.P. 116 che si percorre per circa 4,200 Km.. Allo Stop si gira a Sinistra direzione Pitigliano per la S.P. 47 che si percorre per  c.a. Km. 4,4. Appena entrati in territorio toscano si deve girare a destra per una carrareccia in buono stato, dove mi fermerò per farmi raggiungere da tutti. Percorreremo detta sterrata per circa km. 3,00. Tranquilli … siamo ormai quasi arrivati. Parcheggeremo sulla destra dove mi fermerò, cercando di lasciare spazio per le auto che dovessero transitare. Occorrerà qui prendere tutto l’occorrente per la giornata di escursione. Percorreremo a piedi c.a. 300 metri per entrare nell’area delle Sorgenti, dove ci fermeremo fino al termine escursione.

             Un doveroso saluto rivolgo a chi non sarà presente Sabato, mentre per gli altri ... un arrivederci alle Sorgenti del Fiume Nova.    

 

                                                                                                                     Vanì, 05/05/2021

                                                                                        

 

 




DATA: 27 Apr 2021

OGGETTO: Sabato 8 maggio 2021 Escursione alle Sorgenti della Nova

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

TREKKING TIBURZI - CIVITAVECCHIA

 

Signori Tiburziani …

                                      eccomi a Voi per preannunciarVi la ripresa della nostra attività. Seppur rimasto questo breve scampolo di primavera, Vi propongo le ultime felici spire del Tiburzi:

 

  • Sabato 8 maggio p.v. – escursione alle “Sorgenti della Nova”. Ritrovo ore 8.20 al solito Parcheggio del Tribunale di Civitavecchia. Partenza ore 8.30.”.

Km. auto a/r 150 c.a.. Escursione c.a. 4 Km. a sfondo naturalistico ed altamente archeologico, nei dintorni di “Farnese. No guadi o punti di macchia mediterranea. Grigliata di Gruppo. Possibile attingere acqua dalla Sorgente del luogo. Di seguito qualche nota storica,  ove questo luogo risultasse sconosciuto.

 

 

 

LE FONTI DELLA NOVA – IN SENSO LATO, COMPRENDONO UNA BELLA E PERENNE FONTE D’ACQUA ED UN ABITATO SU UN ERTO COLLE OSPITE DI POPOLAZIONI DAL NEOLITICO FINO AL MEDIOEVO ALMENO.

Il luogo posto a nord, a ridosso della Selva del Lamone, già meta di nostre recenti escursioni. Appare al limitare di una amena pianura con vista a perdere, verso una estesa e fascinosa maremma, in direzione ovest, in ispecie intorno alle ore del tramonto con il cielo blu  e le sue striature vermiglioni.

Ci troviamo nel Lazio, ma per poter giungere alla nostra meta occorre penetrare da territorio toscano. I Toscani sono animati da forte campanilismo, tanto che più volte ho letto, in alcune recensioni, il rammarico di questi per via del’appartenenza del sito delle belle Sorgenti della Nova al territorio laziale. Non esiste certo uno spassionato spirito italianità anche tra amanti della natura, che dovrebbe far superare fili spinati, barriere, muri divisori o confini regionali!

             Giunti sul punto “partenza escursione” non ci si rende ancora conto dello sperone di roccia del sito, a guisa di isola emergente, che ci si pone avanti e che prospettivamente si defila, man mano che si procede, tra l’orografia collinare circostante, l’orizzonte e le sue “nuances”. Sfumature ocra del tufo e delle rocce colonizzate da arbusti di macchia mediterranea fanno il resto. Quasi si stenta a credere che lassù, su quel colle, come tanti altri della nostra Tuscia e che, man mano che ci si avvicina, sembra sollevarsi dal basso e stagliarsi in cielo, sia passata tanta vita, tanta storia millenaria. Ma è proprio così, se pensiamo alle sue particolari caratteristiche. Un ricovero della specie rappresentava un sicuro ostacolo ad assalti invasori.  Posto tra due fossi confluenti, della Varlenza e della Porcareccia, con la sua altitudine media di circa 80 metri dal suolo e con alte pareti verticali sul perimetro. Al sicuro da animali predatori, protetto dalla malaria, autentico flagello per quelle popolazioni. E per il rifornimento idrico? … no problem, ci pensavano le Fonti della nova con i suoi 120 litri al secondo di ottima acqua. Tutt’intorno le amene ed estese pianure di fertili zolle vulcaniche, favorivano le colture agricole e l’allevamento di bestiame. L’immensa ed adiacente Selva del Lamone, autentico sbarramento naturale, con le sue estese rocce insormontabili, per chi intendeva attaccare l’abitato della Nova da est, sud-est.

Quanto a storia, qui sul colle c’è di tutto un po’  …. da emergenze del Bronzo finale, a grotte di  popolazioni Rinaldoniane (rammento per chi è ormai mi segue da anni del Tiburzi, che questa popolazione, precipua, della bassa Toscana Alto Lazio, apparteneva ad una sottocultura della civiltà appenninica. Ma le caratteristiche di questo popolo era la straordinaria altezza media umana, superiore ai due metri, che non trova riscontro in altri popoli stanziali, se non nelle mie supposizioni, che poteva discendere direttamente, con successivi incroci e mutazioni, dalla razza Neandertaliana, e chi lo può dire disponendo soltanto di parte di qualche cranio di quel popolo, estintosi circa 40 mila anni fa).

Ed anche “l’etrusco”,  qui visse ed affondò le mani in questa terra. Presente una scala c.d. “ Santa”  di chiara fattura Rasenna. Il sito presenta caratteristiche di profonda sacralità etrusca ed entrava in connessione e sintonia con il vicino Monte Becco, il cui tempio, secondo la tradizione del luogo ***, era forse dedicato al dio Voltumna (o Veltha o Vel), divinità ctonia **, che divenne il principe supremo del pantheon etrusco, il “deus etruriae princeps” secondo Varrone.

Infine rileviamo l’insediamento medievale presente, che corrisponde al nome di Castello di Castiglione e relative abitatazioni sudditali, che appartenne agli Aldobrandeschi (famiglia toscana di origine longobarda) ed ai Caninensi Farnese, parenti di Papa Paolo III.

 

** Divinità ctonia, nella mitologia greca, Dèi Ctoni, divinità sotterranee, il cui mito era collegato alla vita terrestre o sotterranea. Divinità Ctonie greche furono Ade, signore degli inferi, Dite, per i latini.

*** Prossimo al Fanum del dio Voltumna ove si svolgevano le olimpiadi etrusche. Incerta la sua precisa collocazione in Etruria.

Un caro saluto a Voi tutti …

 

                                                                                              Vanì. 27/04/ 2021




DATA: 30 Mar 2021

OGGETTO: Pasqua al Tizzone

ALLEGATO: VIDEO-2021-03-27-13-16-02.mp4

TESTO: (leggi tutto)

Un augurio a tutti Voi con scampanio in  crescendo rossiniano ...




DATA: 12 Mar 2021

OGGETTO: Periplo Lago di Martignano

ALLEGATO: ULTIMO MIGLIO.jpg

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA

Periplo Lago di Martignano

14 marzo 2021

 

Signori Tiburziani,

                                               comunico la fattibilità dell'uscita di domenica prossima, data la straordinaria facoltà accordata, alla nostra Regione, di entrare, di fatto, in zona Rossa a decorrere da Lunedì 15 marzo p.v.

                                              Ribadisco ai partecipanti il rispetto della normativa Covid, per la verificata maggiore incidenza zonale del virus, calcolata nel periodo "6 Marzo - 12 Marzo" decorsi.

Rammento: Luogo di ritrovo solito Park Tribunale CV. Soliti Orari ritrovo partenza auto8.20-8.30). Pranzo al sacco. Prossibile presenza fango e rovi per i nostri diplomati decespugliatori. Qualche salita. Km. auto 120 c.a.. A cavallo di S. Antonio 11 c.a.

Percorso auto: Dal Park all'A 12 uscita S.Severa per poi strada Sasso. Sosta Bar Due Casette. Si va verso Manziana ma si gira a destra per la Braccianese Claudia. Si Supera Bracciano verso Roma e dopo 4 km. si gira a sinistra per Anguillara. Si raggiunge la cittadina e si supera di circa 300 metri verso Roma. Si gira a sinistra per strada della Mola (vedi foto). Si percorre per km. 1,300 c.a. per giungere a Park . Inizio escursione.

                                                    Saluti, Vanì ... non do per certa la chiusura, regolare, dell'annata trekkistica

CV. 12-03-2021 ore 22.30

 

 




DATA: 11 Mar 2021

OGGETTO: Presumibile rinvio dell uscita del ...Periplo Lago di Marti

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

14 MARZO 2021

PERIPLO LAGO MARTIGNANO ...Rinvio???

 

Signori Tiburziani,

                              buon giorno, innanzi tutto, mentre Vi intrattengo con questa mia perché, se interessati a presenziare l’escursione di domenica 14/3 p.v., saprete che si prospetta l’eventualità di ulteriori “strette” Covid, che possano decorrere da questo Week-end, con presumibile rinvio della nostra "camminata"..

                              Sarete quindi interessati da una mia comunicazione “bruciante”, che Vi perverrà, sull’agomento, tra le giornate di venerdì e sabato p.v.

                          Dalle titubanze ed incertezze normative del momento, trapela un’impreventiva ed immediata decorrenza di alcune revisioni del DCM vigente, senza un adeguato e logico preavviso. Ma a questo ormai siamo avvezzi. Cittadini italiani di serie "A"!

                           Dalla “Stampa” trapela il passaggio di alcune Regioni a colori “più restrittivi”, mentre tutta l’Italia (esclusa la "bianca" Sardegna - che già isola -  per questo rimarrà ancor più isolata) passerà i weekend, in zona “rossa”, a prescindere dall’appartenenza a colori diversi e più consezienti.

                           “Mala tempora currunt sed peiora parantur” … a Voi un caro saluto, stante così la situazione, anche se dovessimo noi del Lazio rimanere in zona gialla, non mi resterebbe che organizzare le uscite in un giorno feriale, purché non inaspriscano i divieti per l’attività sportiva amatoriale in genere.

                             Vanì, 11/03/2021

 

 




DATA: 06 Mar 2021

OGGETTO: 14 marzo 2021 Periplo del Lago di Martignano

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA

14 MARZO 2021

PERIPLO DAL LAGO DI MARTIGNANO

Gentili Signori Tiburziani,

                                          Voi tutti avrete appreso che il Lazio si trova ancora in zona "gialla" per la settimana "8/3 - 14/3", risultando in regola con i parametri Rt, presi a conteggio per il controllo del Covid. Tale confortante notizia ci rasserena, perchè ci dice che nella nostra Regione si corrono meno rischi che in altre più sfortunate! Mentre ci allieta perché possiamo ancora dedicarci alla nostra rilassante attività, seppur sottoposti a qualche particolare prescrizione.

                                         Forte di questi risultati, ho indetto, senza battere ciglio, una bella escursione al Lago di Martignano, cercando di non perdere la "settimana fuggente". Di seguito le consuente informazioni.

Purtroppo rilevo che il programma utiizzato sta creando problemi. Vi ha spedito un'informativa sull'uscita, non richiesta, omettendo la data di programmazione.

Sul sito ufficiale ha poi deliberatamente impostato una data che corrisponde a quella della antecedente uscita  in quel luogo, ovvero del maggio 2016.

 

-  Ritrovo/Partenza Park adiacente Tribunale di Civitavecchia;

-  probabile breve spola auto;

-         Orario di ritrovo ore 8.20 - partenza 8.30

-         Km. percorrenza auto 120 a/r per raggiungere il luogo partenza a piedi;

-         Area oggetto di escursione ... Anguillara Sabazia 

-        Km.  da percorrere in escursione 11;

-         Pranzo al sacco;

-         Presente qualche salita;

-         Orario di rientro ore 16.00;

-         Probabile presenza di rovi superabile con forbici decespugliatrici che alcuni porteranno al seguito;

-         Probabile sporadica presenza fango;

 

                                         Per quanto superfluo Vi rammento che nel Gruppo si può viaggiare senza indossare la mascherina, purché ci si ponga a distanza di almeno 2 metri da altri trekkisti. 

                                         Un caro saluto a tutti Voi ......   Vanì

 

 

 

 




DATA: 23 Feb 2021

OGGETTO: Domenica 28 febbraio p v Escursione nell area Falisca. Sosti

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ESCURSIONE DELLA DOMENICA PROSSIMA DI FINE FEBBRAIO 2021

 

Gentili Signori Tiburziani,

                                               mi corre obbligo precisare alcune cose, riguardo l'uscita della giornata di domenica prossima,

28 FEBBRAIO 2021

CHE

.... non andremo più a visitare la Grotta del Brigante "Rico" (Strada Marano Tolfa),

 

 in alternativa,

 effettueremo il giro del Tempio di Apollo ... Fiume Treja ...Mazzano Romano ... Cavone e necropoli di Monte Li Santi (Area Falisca di Calcata). Con Ritorno.

               Escursione di tutto rispetto, inserita per sopperire ai noti e contingenti problemi verificati nel corso di una pre-verifica propedeutica alla omologazione (per sicurezza) dell'uscita vera e propria del Gruppo alla Grotta di "Rico", che ha messo in luce ragioni di criticità delle vetture nella percorrenza stradale obbligata. La strada del Marano, che avremmo dovuto percorrere, ridotta ormai in una condizione così pietosa che potrebbe provocare danni irreparabili alle normali vetture, tranne, forse, i furistrada ed i Suv.

           Come da nota già inviatavi, ma che il sistema automatico utilizzato, impensabilmente, ha trasmesso posponendo l'ordine delle pagine del comunicato, creando dissenso.  Lo sconcerto che potrebbe essere emerso, cui non sono abituato, per mia natura ialina, a diffondere, va interpretato in questo senso ... il gruppo Dirigente Tiburzi che, nelle more Covid, si era assicurato - verificando ed approvando, ai fini tutti, con vantaggio nel tempo - bei percorsi alternativi, Vi offre una bella passeggiata serena, sicura e tranquilla che non farà rimpiangere quella, purtroppo destituita. Un puro e semplice cambio di destinazione, nulla più.

 

                   Un caro saluto, non illuso, sollazzato e giubilato dalla fiducia cui sempre sono abituato, da voi, a riscuotere, 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     VANI'. 23/02/2021-ore 21.07




DATA: 15 Feb 2021

OGGETTO: Alla ricerca del Brigante Rico

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gruppo Tiburzi Civitavecchia

Domenica 28 febbraio 2021

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GRUPPO TREKKING  TIBURZI – CIVITAVECCHIA

ESCURSIONE SUI MONTI DELLA TOLFA ALLA RICERCA DELLA GROTTA DEL BRIGANTE RICO

DOMENICA 28 febbraio 2021

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Conoscevo da anni l’esistenza della Grotta di Rico, la sua storia, ma non la sua esatta  ubicazione. Questa, dicevano i vecchi, doveva trovarsi sulla sponda sinistra orografica del Fiume Mignone, nei pressi di Poggio Finocchio, a nord dei Monti della Tolfa.

Grazie al Dott. Gianluca Muratore, laureato in scienze forestali, esperto ed amante del nostro territorio, abbiamo avuto più precise indicazioni. Con cautela e curiosità ci siamo decisi,  un bel giorno dell’anno 2013 ad andare a scovarla. Questa, protetta da una grossa lastra di tufo, l’abbiamo comunque individuata e raggiunta.

 Alla Grotta, poi, siamo ancora tornati per studiare meglio il percorso, perché con le coordinate geografiche avevamo raggiunto la meta a “rocchio”, senza seguire i giusti sentieri!

 

 

Si trova questa in quota, su una costa di tufo nei pressi di Poggio Finocchio. Il luogo é infarcito di tombe, sepolte da sedimenti di cui si scorge soltanto il vano di accesso interrato. Anfratti preclusi da alberi morti, liane, tenace e spinosa vegetazione di sottobosco, rovi, smilax asper e radici secolari di alberi di alto fusto, alla ricerca della vita.

La Grotta di Rico è indiscutibilmente frutto dell’ingegneria etrusca … sicuramente una tomba principesca. Sul pianoro soprastante sorgeva acropoli e paese, dal nome sconosciuto. Era uno dei tanti piccoli centri dei “Campi di Minione” citati da Virgilio nell’Eneide. Le numerose pestarole poste sul piano lasciano supporre che un giorno qui prosperò una florida vita “agreste”, un centro di discrete dimensioni che dall’epoca del bronzo è giunto fino al tempo degli etruschi.


Gli storici locali tramandano che la Grotta in questione fu abitata dal Vaccaro Rico (a Tolfa dicono Ricò). Le cui “specialità” criminose e gli ultimi momenti di libertà lasciano supporre che questo potrebbe identificarsi con il brigante Enrico Stoppa di Talamone, catturato a Roma e finito nelle carceri di Firenze.

Enrico Stoppa, toscano di nascita (Talamone 1834 – Firenze 1863),  ma la sua famiglia era originaria di Caprarola (Caprolatta). L’uomo alternava la residenza tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio, tra un mandato di cattura e l’altro.

 Egli rappresentava la cattiveria impersonificata, elevata al quadrato. Sprezzante e prepotente (godeva della protezione di uno zio), come tutti i membri della sua famiglia. Le sue gesta, accertate, sono costellate di crimini efferati, compiuti, a volte, per il semplice sospetto di “spiate” o compiuti per questioni banali.

Ma, per quanto abile ed astuto, la sua attività criminosa finì nel 1862, dopo un arresto in Roma. La classica scivolata su una buccia di banana, che dette la possibilità di tirare un sospiro di sollievo alle persone del suo paese scampate dalle sue efferate grinfie, che ebbero la sfortuna di trovarsi nell’ambito del programma criminoso del brigante.

Condannato al carcere a vita,  trasferito nella dura prigione delle Murate di Firenze, rinchiuso in una cella di piccole dimensioni, ove soltanto una minuscola finestra lo legava al resto del mondo, con ostinata volontà rifiutò di alimentarsi, dandosi pazzamente al fumo ed alla “masturbazione”, per togliersi di mezzo. Anticipò così la data della sua morte, cosa che non si fece aspettare nel 1863, per l’aggravamento di una forma di tisi che aveva contratto. Amava definirsi “lo sparviere” della Maremma e, come si sa, gli uccelli selvatici mal sopportano la detenzione. Lui, avvezzo alla libertà dei boschi dell’Uccellina, agli azzurri e profondi cieli della Maremma, così recluso, si dette la morte proprio come a volte fa un uccello rinchiuso in gabbia!

Pur simpatizzante dei nostri briganti in genere, per questo personaggio, leggere le sua gesta, non mi ha affatto scaturito alcun senso di rispetto ed ammirazione!

 

Quel brigante aveva allora 29 anni soltanto, un vissuto spaventoso e raccapricciante, come soltanto pochi della sua risma potevano “vantare”. Non si accertò mai il numero delle persone che effettivamente soccombettero, senza pietà, sotto i colpi del suo fucile. Arma che ben sapeva maneggiare, perché dotato di una mira infallibile pur sparando, a distanza, a “palla”, nel suo dominio incontrastato.

Un giorno sfidò persino da solo, tre carabinieri contemporaneamente, che stavano pedinandolo, si fermò e li uccise immancabilmente e spietatamente, uno dietro l’altro. Altre tre persone furono fatte fuori in un sol mattino. La sua furbizia superava la sua genialità. Se qualcuno nelle “osterie”, di passaggio da Talamone e dintorni, luoghi che lui spesso frequentava, e sotto l’effetto dei fumi dell’alcool si lasciava sfuggire, in tutta confidenza, di essere in possesso di una certa somma per un particolare affare, aveva di certo chiuso con la vita! Lo Stoppa seguiva il malcapitato, lo uccideva proditoriamente, ripulendogli le tasche. Non lasciava tracce! Il corpo finiva scaricato nel folto delle macchie. Quando qualche tempo dopo, quando i pietosi resti venivano rinvenuti, difficile stabilire a chi appartenessero, senza documenti o denuncia di scomparsa e, soprattutto, ormai impossibile identificarne l’omicida.

 Un certo Cirri, cantastorie di Poggio a Caiano, così cantò:

“Il cuore di costui feroce e forte

Ostinossi, a non prendere alimento.

Senza mangiare, da passion convinto,

nella sua cella fu trovato estinto.”

 

COME (FORSE) LO STOPPA FINI’ NELLA GROTTA DEL FU RICO …

Leggendo la storia dello Stoppa “Lo Sparviere della Maremma”, libro di Alfio Cavoli, si apprende che intorno al 1860, fuggendo dalla natia Talamone, il brigante capitò dalle nostre parti perché ricercato nel Granducato.

Presso la tenuta della Farnesiana venne informato che, per giungere in maniera “sicura” a Roma, schivando opportunamente Civitavecchia, doveva transitare per i Monti della Tolfa. Questa informazione la raccolse da alcuni butteri al servizio del Marchese Guglielmi, tra cui un certo Carlo Pasquini di Tolfa. Qui presumibilmente apprese l’esistenza di una grotta ben nascosta ove avrebbe potuto passare la notte.

Dalle nostre parti trovò opportuna quella residenza così lontana dalla gente e dagli sbirri, forse si trattenne qui per due o tre mesi, forse anche di più, sotto il falso nome di Giulio Lena.

Prestò opera di vaccaro nella fattoria di Bartolomeo e Sante Pescini in S. Severa Nord, comune di Tolfa. In serata presumibilmente rientrava a cavallo nella grotta, lontano da occhi indiscreti, seguendo sentieri aperti verso i boschi circostanti.

In quel luogo, impervio ed isolato dal mondo, si trovava a suo completo agio ed in tutta sicurezza. Il bosco era molto simile a quello dell’Uccellina, lontano dal Granducato, ove l’aria, per lui, era divenuta ormai irrespirabile.

******************

 

L’ESCURSIONE ODIERNA

 

Una bella discesa ci porta ai “Campi di Minione”, alta sulla destra sorride l’amena tenuta di un sardo: carrareccia con file cipressi alla “toscana” verso bel casale “terra Siena chiaro”, tutt’intorno prati svizzeri e querce rade. Mentre il Fosso di Costa Grande ci accompagna giù verso un’ansa recondita del Mignone, ovunque natura bella e selvaggia, oggi inospitale per l’uomo.

Risaliamo l’erta china di un colle, descrivendo mezzo giro, e ci troviamo davanti all’ingresso della Nostra Grotta. Con potenti pile illuminiamo l’antro profondo e tetro, ma sembra quasi impossibile, la luce viene assorbita e non restituita a guisa di “buco nero” cosmico.

 Notiamo i fori nei muri ove erano piantati i tirafondi per tenere le catene che tenevano immobilizzata la ragazza che Rico aveva sequestrato a Blera o Civitella. Questo per impedire che scappasse quando andava in “giro” a sbrigare i suoi affari. La prima stanza é alta circa due metri e venti, larga quattro e profonda almeno dodici ed ha, sull’ingresso, un’apertura nel cielo per scaricare i fumi del focolare.

Un’altra stanza adiacente, il cui pesante soffitto, nel cedere una parete laterale, si è posto pericolante in diagonale. Una finestra lascia filtrare una luce insufficiente. Qualche dubbio che la sua apertura sia coeva al resto della grotta.

Il soffitto delle stanze è colonizzato da un fungo e da alcune famiglie di pipistrelli, che illuminati soffrono i fasci di luce. Ci sono ancora, sulle pareti, grossi ragni e falene. Tutti questi abitanti convivono perfettamente senza danneggiarsi tra loro, in una perfetta e strana simbiosi. Finisce qui, oggi, il  tuffo nel mondo del nostro “brigantaggio” che, per quanto perverso e discutibile, seppur sepolto sotto una nuvola di polvere e fango, esercita un certo fascino.

 

*************************

Prof. Ferdinando Bianchi, volume “Il racconto dei Tolfetani”– Ed. Comune di Tolfa – Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia.

"la grotta di rico' "

Anche noi al Poggio del Finocchio, abbiamo trovato quello che, in un suggestivo articolo comparso sul periodico la Goccia, lo studioso civitavecchiese Carlo De Paolis, chiamò la Grotta di Rico.

Quella grotta si chiamava, prima di allora, con nomi diversi, ma non importano i nomi, a me dava l’idea della spelonca dei ladroni del profeta Geremia.

Tombe rupestri, abitazioni preistoriche o protostoriche, tombe etrusche o miniere abbandonate, dolmen come quello di Pian Soldano, il menhir Corona del Nibbio di Pian Cisterna, fanno del territorio tolfetano a volte ideale per i “briganti”, siano essi Robin Hood, Ghino di Tacco o Rico (o Rigo), e quel luogo in discreto pendio sopra il quale, quando arrivammo, risplendevano arcobaleni di nebbia, estiva, nelle pur profonde cavità, trasmise una sensazione vaga. Rigo, se Rigo il vaccaro abitava quella caverna a due stanze, non era un buon eremita come Piselletto, la Puttanella e Pietro il Santo, il quale a dispetto del nome sognava incontri notturni con una cantante degli anni sessanta, e altri che vollero scegliere l’emarginazione e la vita solitaria.

Aveva una donna incatenata (Rigo), rapita a Bieda quando era ancora fanciulla ed aveva un cane che gli divorava i figli che lei partoriva. Il vecchio Belisario, sotto la Rocca, il più convincente fabulatore orale di cui si ha memoria nella nostra terra, raccontò una volta che Rigo, il crudele, terribile, odioso brigante entrò in una sua capanna. Era il tempo della vendemmia ed era accompagnato da un cane. Chiese da mangiare per se e per il suo cane. Belisario non aveva bambini da offrire per il macabro sacrificio né aveva altro che potesse soddisfare quella sorta di sgraziato minotauro. Ma ne conosceva la leggenda e, volutamente, fece cadere addosso alla bestia un liquido che aveva sottratto, quella stessa estate alle lucciole, pazientemente ad una ad una quando la luna e la brina fanno inargentare il grano. Appena uscì dalla capanna il brigante, nutrito di olive e di noci, Belisario corse alla Tolfa a chiamare gli sbirri, e li porto dalle parti della sua capanna. Bella è la vendemmia, ma di notte se non c’è luna, i tralci delle viti hanno forme spettrali. Belisario e gli sbirri videro in lontananza la luminosità delle lucciole e circondarono la grotta di Rigo. Rigo si arrese, ma lì appena fuori dalla grotta, videro il cane che spolpava gli ultimi ossi dell’orrendo pasto. C’erano rimasti soltanto gli occhi e la madre, la donna di Bieda, piangeva su essi, con i capelli sciolti. Altri pastori e contadini la raccontano in modo diverso, ma se è vero che il sogno è l’infinita ombra del vero, a noi piace questa versione, così tragica e colta, di una nuvola di luce impigliata una notte d’autunno fra gli antichi rami della Tolfa. Così finì la leggendaria storia del brigante Rigo, come lo descrive “Balilla Mignanti” … uomo prestante, anche cortese, ma anche uno che …

“chi capitava in quegli orrendi artigli finiva in pasto al cane insieme ai figli.’- “


 

Vani 15 febbraio 2021


NOTE LOGISTICHE

-  Ritrovo ore 8.20/ – partenza 8.30 . Park Tribunale di Civitavecchia

-  Spola auto;

 

-         Km. percorrenza auto 40 a/r per raggiungere il luogo partenza a piedi;

- Oggetto escursione “Vecchio tratturo” che dalla Via del Marano discende verso i Campi di Mignone;

 -        Km.  da percorrere in escursione 7,5;

-         Pranzo al sacco;

-         Orario di rientro ore 16.30;

-         Forse  alcuni tratti con fango;

-   Presenza salite;

 

 




DATA: 15 Feb 2021

OGGETTO: Alla ricerca del Brigante Rico

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gruppo Tiburzi Civitavecchia

Domenica 28 febbraio 2021

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GRUPPO TREKKING  TIBURZI – CIVITAVECCHIA

ESCURSIONE SUI MONTI DELLA TOLFA ALLA RICERCA DELLA GROTTA DEL BRIGANTE RICO

DOMENICA 28 febbraio 2021

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Conoscevo da anni l’esistenza della Grotta di Rico, la sua storia, ma non la sua esatta  ubicazione. Questa, dicevano i vecchi, doveva trovarsi sulla sponda sinistra orografica del Fiume Mignone, nei pressi di Poggio Finocchio, a nord dei Monti della Tolfa.

Grazie al Dott. Gianluca Muratore, laureato in scienze forestali, esperto ed amante del nostro territorio, abbiamo avuto più precise indicazioni. Con cautela e curiosità ci siamo decisi,  un bel giorno dell’anno 2013 ad andare a scovarla. Questa, protetta da una grossa lastra di tufo, l’abbiamo comunque individuata e raggiunta.

 Alla Grotta, poi, siamo ancora tornati per studiare meglio il percorso, perché con le coordinate geografiche avevamo raggiunto la meta a “rocchio”, senza seguire i giusti sentieri!

 

 

Si trova questa in quota, su una costa di tufo nei pressi di Poggio Finocchio. Il luogo é infarcito di tombe, sepolte da sedimenti di cui si scorge soltanto il vano di accesso interrato. Anfratti preclusi da alberi morti, liane, tenace e spinosa vegetazione di sottobosco, rovi, smilax asper e radici secolari di alberi di alto fusto, alla ricerca della vita.

La Grotta di Rico è indiscutibilmente frutto dell’ingegneria etrusca … sicuramente una tomba principesca. Sul pianoro soprastante sorgeva acropoli e paese, dal nome sconosciuto. Era uno dei tanti piccoli centri dei “Campi di Minione” citati da Virgilio nell’Eneide. Le numerose pestarole poste sul piano lasciano supporre che un giorno qui prosperò una florida vita “agreste”, un centro di discrete dimensioni che dall’epoca del bronzo è giunto fino al tempo degli etruschi.


Gli storici locali tramandano che la Grotta in questione fu abitata dal Vaccaro Rico (a Tolfa dicono Ricò). Le cui “specialità” criminose e gli ultimi momenti di libertà lasciano supporre che questo potrebbe identificarsi con il brigante Enrico Stoppa di Talamone, catturato a Roma e finito nelle carceri di Firenze.

Enrico Stoppa, toscano di nascita (Talamone 1834 – Firenze 1863),  ma la sua famiglia era originaria di Caprarola (Caprolatta). L’uomo alternava la residenza tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio, tra un mandato di cattura e l’altro.

 Egli rappresentava la cattiveria impersonificata, elevata al quadrato. Sprezzante e prepotente (godeva della protezione di uno zio), come tutti i membri della sua famiglia. Le sue gesta, accertate, sono costellate di crimini efferati, compiuti, a volte, per il semplice sospetto di “spiate” o compiuti per questioni banali.

Ma, per quanto abile ed astuto, la sua attività criminosa finì nel 1862, dopo un arresto in Roma. La classica scivolata su una buccia di banana, che dette la possibilità di tirare un sospiro di sollievo alle persone del suo paese scampate dalle sue efferate grinfie, che ebbero la sfortuna di trovarsi nell’ambito del programma criminoso del brigante.

Condannato al carcere a vita,  trasferito nella dura prigione delle Murate di Firenze, rinchiuso in una cella di piccole dimensioni, ove soltanto una minuscola finestra lo legava al resto del mondo, con ostinata volontà rifiutò di alimentarsi, dandosi pazzamente al fumo ed alla “masturbazione”, per togliersi di mezzo. Anticipò così la data della sua morte, cosa che non si fece aspettare nel 1863, per l’aggravamento di una forma di tisi che aveva contratto. Amava definirsi “lo sparviere” della Maremma e, come si sa, gli uccelli selvatici mal sopportano la detenzione. Lui, avvezzo alla libertà dei boschi dell’Uccellina, agli azzurri e profondi cieli della Maremma, così recluso, si dette la morte proprio come a volte fa un uccello rinchiuso in gabbia!

Pur simpatizzante dei nostri briganti in genere, per questo personaggio, leggere le sua gesta, non mi ha affatto scaturito alcun senso di rispetto ed ammirazione!

 

Quel brigante aveva allora 29 anni soltanto, un vissuto spaventoso e raccapricciante, come soltanto pochi della sua risma potevano “vantare”. Non si accertò mai il numero delle persone che effettivamente soccombettero, senza pietà, sotto i colpi del suo fucile. Arma che ben sapeva maneggiare, perché dotato di una mira infallibile pur sparando, a distanza, a “palla”, nel suo dominio incontrastato.

Un giorno sfidò persino da solo, tre carabinieri contemporaneamente, che stavano pedinandolo, si fermò e li uccise immancabilmente e spietatamente, uno dietro l’altro. Altre tre persone furono fatte fuori in un sol mattino. La sua furbizia superava la sua genialità. Se qualcuno nelle “osterie”, di passaggio da Talamone e dintorni, luoghi che lui spesso frequentava, e sotto l’effetto dei fumi dell’alcool si lasciava sfuggire, in tutta confidenza, di essere in possesso di una certa somma per un particolare affare, aveva di certo chiuso con la vita! Lo Stoppa seguiva il malcapitato, lo uccideva proditoriamente, ripulendogli le tasche. Non lasciava tracce! Il corpo finiva scaricato nel folto delle macchie. Quando qualche tempo dopo, quando i pietosi resti venivano rinvenuti, difficile stabilire a chi appartenessero, senza documenti o denuncia di scomparsa e, soprattutto, ormai impossibile identificarne l’omicida.

 Un certo Cirri, cantastorie di Poggio a Caiano, così cantò:

“Il cuore di costui feroce e forte

Ostinossi, a non prendere alimento.

Senza mangiare, da passion convinto,

nella sua cella fu trovato estinto.”

 

COME (FORSE) LO STOPPA FINI’ NELLA GROTTA DEL FU RICO …

Leggendo la storia dello Stoppa “Lo Sparviere della Maremma”, libro di Alfio Cavoli, si apprende che intorno al 1860, fuggendo dalla natia Talamone, il brigante capitò dalle nostre parti perché ricercato nel Granducato.

Presso la tenuta della Farnesiana venne informato che, per giungere in maniera “sicura” a Roma, schivando opportunamente Civitavecchia, doveva transitare per i Monti della Tolfa. Questa informazione la raccolse da alcuni butteri al servizio del Marchese Guglielmi, tra cui un certo Carlo Pasquini di Tolfa. Qui presumibilmente apprese l’esistenza di una grotta ben nascosta ove avrebbe potuto passare la notte.

Dalle nostre parti trovò opportuna quella residenza così lontana dalla gente e dagli sbirri, forse si trattenne qui per due o tre mesi, forse anche di più, sotto il falso nome di Giulio Lena.

Prestò opera di vaccaro nella fattoria di Bartolomeo e Sante Pescini in S. Severa Nord, comune di Tolfa. In serata presumibilmente rientrava a cavallo nella grotta, lontano da occhi indiscreti, seguendo sentieri aperti verso i boschi circostanti.

In quel luogo, impervio ed isolato dal mondo, si trovava a suo completo agio ed in tutta sicurezza. Il bosco era molto simile a quello dell’Uccellina, lontano dal Granducato, ove l’aria, per lui, era divenuta ormai irrespirabile.

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L’ESCURSIONE ODIERNA

 

Una bella discesa ci porta ai “Campi di Minione”, alta sulla destra sorride l’amena tenuta di un sardo: carrareccia con file cipressi alla “toscana” verso bel casale “terra Siena chiaro”, tutt’intorno prati svizzeri e querce rade. Mentre il Fosso di Costa Grande ci accompagna giù verso un’ansa recondita del Mignone, ovunque natura bella e selvaggia, oggi inospitale per l’uomo.

Risaliamo l’erta china di un colle, descrivendo mezzo giro, e ci troviamo davanti all’ingresso della Nostra Grotta. Con potenti pile illuminiamo l’antro profondo e tetro, ma sembra quasi impossibile, la luce viene assorbita e non restituita a guisa di “buco nero” cosmico.

 Notiamo i fori nei muri ove erano piantati i tirafondi per tenere le catene che tenevano immobilizzata la ragazza che Rico aveva sequestrato a Blera o Civitella. Questo per impedire che scappasse quando andava in “giro” a sbrigare i suoi affari. La prima stanza é alta circa due metri e venti, larga quattro e profonda almeno dodici ed ha, sull’ingresso, un’apertura nel cielo per scaricare i fumi del focolare.

Un’altra stanza adiacente, il cui pesante soffitto, nel cedere una parete laterale, si è posto pericolante in diagonale. Una finestra lascia filtrare una luce insufficiente. Qualche dubbio che la sua apertura sia coeva al resto della grotta.

Il soffitto delle stanze è colonizzato da un fungo e da alcune famiglie di pipistrelli, che illuminati soffrono i fasci di luce. Ci sono ancora, sulle pareti, grossi ragni e falene. Tutti questi abitanti convivono perfettamente senza danneggiarsi tra loro, in una perfetta e strana simbiosi. Finisce qui, oggi, il  tuffo nel mondo del nostro “brigantaggio” che, per quanto perverso e discutibile, seppur sepolto sotto una nuvola di polvere e fango, esercita un certo fascino.

 

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Prof. Ferdinando Bianchi, volume “Il racconto dei Tolfetani”– Ed. Comune di Tolfa – Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia.

"la grotta di rico' "

Anche noi al Poggio del Finocchio, abbiamo trovato quello che, in un suggestivo articolo comparso sul periodico la Goccia, lo studioso civitavecchiese Carlo De Paolis, chiamò la Grotta di Rico.

Quella grotta si chiamava, prima di allora, con nomi diversi, ma non importano i nomi, a me dava l’idea della spelonca dei ladroni del profeta Geremia.

Tombe rupestri, abitazioni preistoriche o protostoriche, tombe etrusche o miniere abbandonate, dolmen come quello di Pian Soldano, il menhir Corona del Nibbio di Pian Cisterna, fanno del territorio tolfetano a volte ideale per i “briganti”, siano essi Robin Hood, Ghino di Tacco o Rico (o Rigo), e quel luogo in discreto pendio sopra il quale, quando arrivammo, risplendevano arcobaleni di nebbia, estiva, nelle pur profonde cavità, trasmise una sensazione vaga. Rigo, se Rigo il vaccaro abitava quella caverna a due stanze, non era un buon eremita come Piselletto, la Puttanella e Pietro il Santo, il quale a dispetto del nome sognava incontri notturni con una cantante degli anni sessanta, e altri che vollero scegliere l’emarginazione e la vita solitaria.

Aveva una donna incatenata (Rigo), rapita a Bieda quando era ancora fanciulla ed aveva un cane che gli divorava i figli che lei partoriva. Il vecchio Belisario, sotto la Rocca, il più convincente fabulatore orale di cui si ha memoria nella nostra terra, raccontò una volta che Rigo, il crudele, terribile, odioso brigante entrò in una sua capanna. Era il tempo della vendemmia ed era accompagnato da un cane. Chiese da mangiare per se e per il suo cane. Belisario non aveva bambini da offrire per il macabro sacrificio né aveva altro che potesse soddisfare quella sorta di sgraziato minotauro. Ma ne conosceva la leggenda e, volutamente, fece cadere addosso alla bestia un liquido che aveva sottratto, quella stessa estate alle lucciole, pazientemente ad una ad una quando la luna e la brina fanno inargentare il grano. Appena uscì dalla capanna il brigante, nutrito di olive e di noci, Belisario corse alla Tolfa a chiamare gli sbirri, e li porto dalle parti della sua capanna. Bella è la vendemmia, ma di notte se non c’è luna, i tralci delle viti hanno forme spettrali. Belisario e gli sbirri videro in lontananza la luminosità delle lucciole e circondarono la grotta di Rigo. Rigo si arrese, ma lì appena fuori dalla grotta, videro il cane che spolpava gli ultimi ossi dell’orrendo pasto. C’erano rimasti soltanto gli occhi e la madre, la donna di Bieda, piangeva su essi, con i capelli sciolti. Altri pastori e contadini la raccontano in modo diverso, ma se è vero che il sogno è l’infinita ombra del vero, a noi piace questa versione, così tragica e colta, di una nuvola di luce impigliata una notte d’autunno fra gli antichi rami della Tolfa. Così finì la leggendaria storia del brigante Rigo, come lo descrive “Balilla Mignanti” … uomo prestante, anche cortese, ma anche uno che …

“chi capitava in quegli orrendi artigli finiva in pasto al cane insieme ai figli.’- “


 

Vani 15 febbraio 2021


NOTE LOGISTICHE

-  Ritrovo ore 8.20/ – partenza 8.30 . Park Tribunale di Civitavecchia

-  Spola auto;

 

-         Km. percorrenza auto 40 a/r per raggiungere il luogo partenza a piedi;

- Oggetto escursione “Vecchio tratturo” che dalla Via del Marano discende verso i Campi di Mignone;

 -        Km.  da percorrere in escursione 7,5;

-         Pranzo al sacco;

-         Orario di rientro ore 16.30;

-         Forse  alcuni tratti con fango;

-   Presenza salite;

 

 




DATA: 12 Feb 2021

OGGETTO: LA VALLE DEL MARANGONE E LA SUA CASTELLINA 14 febbraio 2021

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREKKING TIBURZI - CIVITAVECCHIA

Escursione alla Valle del Marangone ed alla sua Castellina

Domenica 14 febbraio 2021

 

Ai Signori Tiburziani interessati ...

                                                              a seguito delle note già diramate, e visibili sul sito Trekking Tiburzi 2016, sottolineo alcuni punti che si discostano dalle linee proprie del programma del nostro Gruppo, ovvero:

- orario partenza  9.00 - ritrovo 8.45.

- luogo di ritrovo parcheggio scoperto Coop Civitavecchia, Via Boccelle. In fondo a destra.

- dal punto di ritrovo ci sposteremo con la macchina di un centinaio di metri soltanto. In luogo ove parcheggeremo le auto e prossimo al punto partenza escursioni. Questa ...  "manfrina" al solo scopo di evitare che il Gruppo venga notato nel tratto di pre-escursione, e tacciato di assembramento.

- ricordo di portare al seguito uno o due mascherine ciascuno e di mantenere una adeguata distanza tra un escursionista e l'altro, a meno che non si tratta di un familiare convivente. (non mi risulta che qualche tiburziano abbia contratto il Covid).  

- presumibile presenza di fango per le modeste piogge che cadranno questa notte.

- grigliata nel bosco per chi desidera mangiare carni al fuoco. Munirsi del necessario....

           Un'ultima segnalazione relativamente importante. Si profila una giornata soleggiata ma con basse temperature e forse caratterizzata da vento di bora, proveniente dall'Europa dell'Est. Per quanto io possa attingere alla mia passata esperienza, posso assicurarVi che il freddo nel bosco non si avverte affatto. Si potrà percepire nei tratti esposti, limitatamente alla parte panoramica, il resto dell'escursione si svolge entro una forra al riparo. Quindi ci presenteremo adeguatamente coperti, vestiti ad immagine della nostra cara "cipolla" alimentare, indossando più indumenti da togliere nei momenti opportuni. Utili berretti di lana.

 

                       Un caro saluto,

                                                                                         Vanì, 12-02.2021 - ore 9.40




DATA: 05 Feb 2021

OGGETTO: Il Marangone la Castellina e la sua Valle domenica 7 febbrai

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO ESCURSIONI TIBURZI - CIVITAVECCHIA

DOMENICA 14 FEBBRAIO 2021

Signori Tiburziani,

                                  persistendo previsioni di perturbazione nella giornata di Domenica 7 febbraio 2021, rinvio, senz'altro avviso, l'escursione al 14/02/2021. Ferme restando tutte le altre indicazioni utili già inviate ed a Voi note, aggiungo, perché richiestomi  ......

 

VIENI .... C'E' UNA GRIGLIATA NEL BOSCO....

 

pertanto chi volesse cimentarsi nel campo culinario, provveda con carni, grigliette e carbonella e ... con appetito al seguito.

 

                Vanì .... stufo di tanta sedentarietà  05/02/2021- ore 9.27

                                                                             




DATA: 04 Feb 2021

OGGETTO: Castellina e Valle del Marangone - Civitavecchia

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gruppo Trekking Tiburzi

Escursione alla Castellina e Valle del Marangone del 7 febbraio 2021

 

Signori Tiburziani,

                                  ferme restando le attuali previsioni meteo in "zona", e nelle more di ... salvo nuove condizioni anticovid, si prefigura un rinvio al 14/2/2021 dell'escursione indicata.

                                 Entro la giornata di domani Vi raggiungerò con una nuova e più aggiornata comunicazione.

                                            Un caro saluto a tutto Voi ...

                                                                                                                                                Vanì - 04/02/2021 , ore 8.30




DATA: 31 Jan 2021

OGGETTO: LA VALLE DEL MARANGONE E LA SUA CASTELLINA VERIFICATE IL 30

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

DOMENICA 07 FEBBRAIO 2021 

VALLE DEL MARANGONE E SUA CASTELLINA

 

ATTENZIONE SI PARTE ALLE ORE 9.00

LUOGO DI RITROVO ... PARCHEGGIO SCOPERTO SUPERMERCATO COOP CIVITAVECCHIA BOCCELLE

 

Signori Tiburziani,

                                             con la presente uscita inizia il novero delle escursioni “fuori porta” consentite dalle ultime norme anti Covid, come utile concessione governativa, giacché la Regione Lazio è stata posta in zona gialla dal 1°/02/2021. Naturalmente ferme restando le imposizioni volute, arcinote, dettate ai fini della sicurezza sanitaria di ciascuno.  Distanze tra escursionisti, mascherine ... ora un po' più tollerate spero, carnevale si avvicina!

               L'escursione è molto bella, naturalistica ed archeologica. Visiteremo il luogo (ciò che resta) ove gli abitanti della nostra già etrusca, Città (denominata dai posteri romani "Castellina"), risiedevano prima che gli imperatori della dinastia degli "Antonini", Traiano e Adriano, dessero mano alla costruzione del porto di Civitavecchia. Vedremo il corso d'acqua, mezzo di comunicazione, c.d. Marangone, utilizzato dalla popolazione dell'età del bronzo, per il trasporto fluviale fin qui del minerale ferroso "cavato" dai Monti della Tolfa.

 

          La visita alla Castellina sul Marangone ed alla sua Valle, si rende opportuna per riempire necessariamente i vuoti del periodo che stiamo vivendo. Ed ora riaperti i cancelli interregionali della nostra dorata prigione, via al programma ad altre uscite “Tusciane”, che porremo in calendario, prima che sia troppo tardi - non si sa mai con i tempi di incertezza che corrono!

          L’escursione ci porterà a visitare luoghi ove resta parte di una bellissima macchia mediterranea vera e propria, come quella che cingeva le nostre cittadine in passato. Sembra impossibile che certe colline possano essere sfuggite alle mire dei contadini od altri abili speculatori politici, avidi di terre ove coltivare sementi od altro che, data la loro natura, sono solo adatte ed appena sufficienti a mantenere il bestiame in pascolo brado.                Questo residuo di macchia nella sua particolare tipologia, a parere dello scrivente, è presente soltanto nelle isole maggiori che si affacciano sul Tirreno, nella Toscana e nell’alto Lazio.

DEDICO QUESTO MODESTO MOMENTO AL RICORDO DEI SIGG.RI  PROF. SALVATORE BASTIANELLI ED AL M.o FABRIZIO PIRANI  PER AVER RIORTATO IN LUCE LA  CASTELLINA  ED AL DOTTOR FRANCO CAPUANI CARO COMPAGNO DI STUDI, CHE NELLA SOTTOSTANTE MACCHIA DELLE VOLPELLE RINVENNE STRUMENTI LITICI DELL'ETA' DELLA PIETRA. MENTRE NOI AD ALTRE FACCENDE AFFACCENDATI ... PERDEVAMO TEMPO DIETRO L'AVVENENZA DELLE  NOSTRE BELLE COETANEE. 

Qualche cenno personale di storia …

    La Castellina, nel suo insieme, acropoli e necropoli arcaica, si trova ormai amorevolmente avvolta e custodita entro una coltre intensa di macchia mediterranea di lentischi, erica arborea, olea oleaster ed altro. E mentre amorevolmente la protegge da incauti avventori, tombaroli od altri individui più o meno autorizzati, indisturbati, continuano ad esercitare la loro criminale attività. E’ così che, ormai mal ridotta ... malmenata, si presenta! Difficile l’identificazione e l’ubicazione ai nostri occhi se non Vi fosse indicata da chi Vi porta e che l’ha vista risorgere dalle fondamenta. Macchina del tempo ... in passato, forse dalla media età del bronzo al 295 a.C., deve aver avuto i suoi bei fasti. Sorta quale baluardo ed avamposto della Lucumonia di Tarquinia, controllava e ne difendeva il tratto di mare “sud” dagli attacchi marittimi e terrestri. Sulla Foce del Marangone disponeva di un porto con mezzi navali, mentre sulla sottostante Via marittima che collegava i centri etruschi, era sicuramente ubicato un contingente militare.

      Il porto stesso, in periodi relativamente tranquilli, smistava i minerali del bacino minerario dei monti della Tolfa, raggiunto da imbarcazioni che fungevano da spola. Sul territorio sono inoltre presenti varie sterrate, utilizzate per lo stesso scopo nei periodi siccitosi. Quanto alla sua conquista, avvenuta nel 295, questa si pone in un lasso di tempo parallelo alla disfatta di Tarquinia, ultima lucumonia ad arrendersi ai romani, a seguito della battaglia di Sentino, terminata in quell’anno, combattuta dai romani contro un’alleanza formata da Sanniti, Etruschi e Galli Senoni. E da ultimo dalle battaglie del Lago di  Vadimone (Etim. Lago della Valle del Demonio). Il motivo per cui il dominio dell’Etruria partì dall’interno (Selva Cimina) deve sicuramente attribuirsi ad uno speciale contingente militare etrusco, marittimo e terrestre, dislocato sotto e nei pressi della nostra Castellina. E’ ignoto il nome storico del luogo, che certamente non corrispondeva a quello affibbiatogli, che risulta comunemente attribuito ai centri etruschi minori di cui non si è voluto tramandare il nome, purché posti su alture. Ma quando Tarquinia fu conquistata la nostra Castellina sul Marangone ne seguì sorte peggiore. La popolazione fu deportata nella colonia di c.d. di “Castro Novo”, poco più avanti verso Capo Linaro, sul luogo ove era presente l’accampamento romano, che diede mano alla conquista di quella nostra antica città e che, per vostra conoscenza, recenti scavi del Comune di Santa Marinella stanno riportando in luce.

PERTANTO:

-  Ritrovo/Partenza Park Coop di Civitavecchia;

-  Orario di ritrovo ore 9,00

-  Km. percorrenza auto 1 a/r per raggiungere il luogo partenza a piedi;

-  Oggetto escursione “Castellina sul Marangone” posta al confine tra Civitavecchia e Santa Marinella

-  Km.  da percorrere in escursione 4,5;

-  Pranzo al sacco;

-  Presente qualche salita;

-  Munirsi di Kway e/o ombrellino da zaino;

-  Orario di rientro ore 14.30;

-  Probabile presenza di rovi superabile con forbici decespugliatrici che alcuni porteranno al seguito;

-  Probabile presenza fango;

 

 

 

Arrivederci … spero ….  Vanì 31/01/2021




DATA: 29 Jan 2021

OGGETTO: Rinvio uscita alla Castellina del Marangone del 31 gennaio 2

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,

                                             come ipotizzato nella precedente nota, Vi comunico il rinvio dell'escursione di domenica prossima, 31 gennaio 2021. La stessa verrà  effettuata il 7 febbraio 2021, mentre riporto, di seguito, le indicazioni di massima utili per quella giornata:

…. Ritrovo/Partenza Park Coop di Civitavecchia;

….  Orario di ritrovo ore 9,00;

…. Km. percorrenza auto 1 a/r per raggiungere il luogo partenza a piedi;

…. Oggetto escursione “Castellina sul Marangone” posta al confine tra Civitavecchia e Santa Marinella;

…. Km.  da percorrere in escursione 4,5;

…. Pranzo al sacco;

…. Presente qualche salita;

…. Presente un guado superabile con buste o stivali;

 …. Orario di rientro ore 15.00;

 …. Probabile presenza fango;

                                    Un caro saluto......                           Ivano

 

 




DATA: 26 Jan 2021

OGGETTO: Escursione alla Valle del Marangone 31.01.2021

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

31 01 2021

ESCURSIONE ALLA VALLE DEL MARANGONE

Signori Tiburziani,

                               si paventa, per domenica 31/1, una giornata piovosa. Ove le previsioni si consolidassero è possibile un rinvio dell'escursione al 6 febbraio 2021. Per cui farò seguito con un'ulteriore nota esplicativa entro la giornata di venerdì p.v.

                              Un saluto ...... Ivano




DATA: 22 Jan 2021

OGGETTO: Rinvio escursione del 24 gennaio 2021

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Cari Tiburziani,

a causa delle avverse previsioni meteo per la domenica del 24 gennaio sono costretto a rinviare alla settimana prossima l'escursione alla valle del Marangone e Castellina.

Ci vediamo quindi (salvo diverse comunicazioni) domenica 31 gennaio, solito luogo di ritrovo (Parcheggio Tribunale) e solito orario (8,30).

Un saluto a tutti

Ivano

 




DATA: 20 Jan 2021

OGGETTO: Note varie

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,

                                            nel nostro sito, pagina Home, sono riportate alcune note di "Default" come si dice ormai oggi. Queste se verranno mutate ve ne verrà opportunamente data informativa. Ad esempio "grigliata nel prato" pranzo in punto di ristoro.

                                      Questo è il caso del pranzo nelle escursioni, che si intende sempre "al sacco". Lo stesso dicasi per il punto ed orario di ritrovo.

                                     Questa indicazione, come detto è indicata nella pagina Home del nostro sito che, purtroppo può passare inosservata. Al riguardo ho provveduto a contattare il gestore di detto sito pregandolo di mettere in chiaro tali note nella pagina informazioni.

                                                       Un caro saluto ... Ivano

 

        Pagina  ….. “CHI SIAMO” Sito Tiburziano

 

O m i s s i s

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NOTE IMPORTANTI

 

·Luogo di ritrovo e partenzaSempre presso il parcheggio adiacente  il Tribunale Civitavecchia 

·orari: ritrovo h. 8.15 – partenza h. 8.30, salvo diverso avviso che verrà specificamente diramato.

·Lo spostamento al punto di partenza escursione avverrà con AUTO PROPRIA ! Chi non conosce già il percorso stradale è pregato di porsi dietro l’auto di testa. Necessario pervenire con auto munite di carburante sufficiente.

·E’ consigliato abbigliamento ed attrezzature da trekking, scarponi, pantaloni, camicia robusta, pullover da strapazzo, giacca antistrappo, kway. Abbigliamento che si può trovare al Decatlon di Fiumicino oppure nei mercati. 

·E’ consigliato l’uso di bacchette da trekk !!

·Al punto di ritrovo si segnala opportunità di ridurre le auto al seguito, onde viaggiare almeno con 4 passeggeri per vettura e dividere poi le spese auto (carburante/pedaggi).

·Pranzi sempre al sacco, a volte anche grigliate di gruppo nel prato, preventivamente indicate! Munirsi di cibarie sufficienti.

·Graditi dolci, dolcetti, liquorini casalinghi per allietare la pausa pranzo. 

 

CELL. IVANO 388 6958494

 

 

 

 




DATA: 16 Jan 2021

OGGETTO: Note dolenti

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani

                                                              faccio seguito alla nota di stop del Gruppo, in data 5 gennaio u.s., alla luce delle ultime novità e delle nuove limitazioni personali imposte dal nuovo Dpcm 16/01/2021.

           Come avrete già sicuramente appreso dagli organi di stampa, il particolare che ci riguarda da vicino è il passaggio della regione Lazio dalla zona “gialla” a quella “arancione”. Le conseguenze che implicano tale classificazione è il divieto assoluto di spostamento da un comune all’altro in ambito regionale, nota dolente per la nostra attività di trekking. (parzialmente escluse Località con popolazione inferiore a 5.000 abitanti).

         Previsioni non rosee alla luce di dette misure contenitive ... eventuali diverse situazioni, verranno riviste (migliorative o peggiorative) entro i primi di marzo (nuova decorrenza 5 marzo), al verificarsi di migliori e/o diversi parametri assunti dalla nostra regione.

        La nostra attività verrà comunque ricondotta entro i limitati confini comunali della città. Rispettando una distanza di almeno 2 metri, tra un escursionista e l’altro. Solo così si potrà continuare a fare attività fisica motoria ma attenzione, a carattere “individuale”.

         Nel territorio comunale di Civitavecchia risultano possibili non più di tre escursioni che possono definirsi tali. Altro il luogo non offre, cercherò di programmarle.Di conseguenza se dovessimo riprendere le uscite in questo modo, non bisognerà lasciar trapelare, in caso di controlli, il nostro rapporto pseudo-associativo che ci lega. Ognuno dovrà asserire, a richiesta, che sta muovendosi per conto proprio seppur seguendo lo stesso sentiero! Ritengo comunque poco probabile che vengano istituiti  dei posti di controllo in tal senso!

        Vi saluto caramente    ...   rammaricato per i Tiburziani “dissidenti”, che per loro principi personali non vorranno o potranno seguirci.   Non ultimo il “distacco” forzato da quelli residenti in altri comuni, amici carissimi, con i quali spero di ricollegarmi in un futuro meno incerto.

                                                               Ivano

Civitavecchia, 16/01/2021

 

 

 




DATA: 05 Jan 2021

OGGETTO: Valle del Treja - Monte Gelato - Mazzano R. - Calcata

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Valle del Treja – Monte Gelato – Mazzano – Calcata

10 gennaio 2021

GENTILI SIGNORI TIBURZIANI,

                                                         con non poco rammarico Vi comunico che, per superiori e note imposizioni COVID,  rinvio a data da destinare l’escursione su evidenziata.

                             Credetemi avevo tanto sperato di poterla fare.... Sarà mia cura anticiparVi quando, usciti dal tunnel, potremo riprendere quel nostro piacevole cammino.

                     Al riguardo mi corre obbligo rilevare che nessuno degli escursionisti che in questi ultimi mesi ha voluto seguirmi nelle varie uscite, è risultato positivo al Virus del Covid, al contrario... Ciò potrebbe significare che l’attività fisica in genere, entro nature incontaminate preservi da malattie infettive delle vie respiratorie.  Vi esorto quindi a praticare, nel Vostro piccolo, entro i limiti consentiti, attività fisica motoria, anche nei dintorni di casa Vostra.

                   Altro non so aggiungere o dire che i miei saluti “Ad meliora et maiora semper!

 

                                                                                                            VANI’




DATA: 12 Dec 2020

OGGETTO: CONVIVIALE NATALIZIA TOLFA PRANZO AL CASALE DELL ACQUA BIANC

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Ai Signori Tiburziani iscritti alla Conviviale

                                                                        Vi trascrivo la nota delle "ripartizioni posti a tavola" prevista per il pranzo natalizio di Domenica 20 dicembre 2020. Nel grande salone del Ristorante verranno allestiti tavoli da 3 e 4 persone, come indicato, riservati al nostro Gruppo, che potrete liberamente occupare, qualora il gestore del luogo non abbia riportato i nominativi sui tavoli stessi.

                                                       Saluti, Ivano

 

 

Posti  3 TAVOLO 1 : ROMITI IVANO 2 – MORGAGNI MARCO 1

 

Posti 4 TAVOLO 2: PANICO ANSELMO 2 – SACCO MASSIMO 2

 

Posti 3 TAVOLO 3: ORSETTI LAURA 1 – DE FELICI ERNESTO 1 – DI BIANCO CENZINA 1

 

Posti 4 TAVOLO 4: BENEDETTI AUGUSTO 2 – AIELLO SANTO 2

 

Posti 3 TAVOLO 5: PARIGIANI ERCOLE 2 – VOGEL FRANCOISE 1

 

Posti 3 TAVOLO 6: CARUCCI LILIANA 3

 

Posti 3 TAVOLO 7: MANCINETTI ANTONIO 3

 

Posti 4 TAVOLO 8 : SPINELLI LIVIO 2 – BIONDI GIANFRANCO 2

 

Posti 4 TAVOLO 9 : NUNZI FRANCO 4

 




DATA: 08 Dec 2020

OGGETTO: CONVIVIALE NATALIZIA TOLFA CASALE DELL ACQUA BIANCA 20 DICEM

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NOTA PER GLI ISCRITTI AL PRANZO NATALIZIO

SEGNALARE EVENTUALI INESATTEZZE

Romiti Ivano 2

Morgagni Marco 1

Vogel Francoise 1

Panico Anselmo 2

Sacco Massimo 2

Orsetti Laura 1

Di Bianco Cenzina 1

Nunzi Franco 2

Benedetti Augusto 2

Aiello Santo 2

Spinelli Livio 2

Parigiani Ercole 2

Mancinetti Antonio 3

Carucci Liliana 3

                 Posti utili residui nr. 8. Per due tavoli. Il pranzo inizia alle 12.45, non è prevista una breve escursione. I dolci natalizi non sono stati prefissati nel menù. L'opzione termina giovedì 10/12/2020.

 Saluti Ivano

 

 




DATA: 07 Dec 2020

OGGETTO: PRANZO CONVIVIALE NATALIZIO TOLFA CASALE DELL ACQUA BIANCA 2

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

A  RICHIESTA DI ALCUNI SECONDO INVIO

 

GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA

PRANZO DI FINE ANNO

Domenica 20 DICEMBRE 2020

Casale dell'Acqua Bianca

Km 15.600 strada prov.le 3A ex Braccianese Claudia Tolfa(Rm)

Tel. +39 3474428450 / +39 3487429027

(Partenze auto ore 11.30 dal Park Tribunale - salvo altre indicazioni)

Signori Tiburziani,

                             volendo mantenere viva la tradizione annuale del pranzo natalizio, abbiamo contattato il Casale dell’acqua Bianca – Tolfa, prefissando la sistemazione su 9 tavoli da 4 posti ciascuno, ovvero 36 coperti convenzionali. Il massimo della capienza del grande salone presente. Questo alla luce delle attuali norme sanitarie. Deroga per i nuclei familiari, attestati, che possono occupare 6 posti a tavola.

Pertanto vi invito ad inviare le vostre prenotazioni, purtroppo entro una scadenza molto bruciante

Giovedì 10/12/2020,

La composizione delle persone in ciascuna postazione dovrà essere da voi espressamente indicata previo vostro preventivo accordo, onde poter formare gruppi omogenei al tavolo. Ove non fosse possibile ciò potremmo provvedere noi dell’organizzazione a comporre gruppi da tre a quattro persone a caso, del che dovrete rilasciarci consenso.

 

MENU’

Antipasto della casa

Tagliatelle al cinghiale

Maialino al forno

Patate arrosto

Vino acqua

Euro 25 a persona.

Le richieste scritte verranno riportate su un protocollo secondo l’ordine di arrivo. Nel caso di superamento del numero massimo dei posti previsti a tavola (36), verrà creata una un lista di attesa. previa comunicazione scritta. Nulla è dovuto in anticipo! Con la prenotazione ciascuno impegna la propria presenza anche in caso di rinuncia per giustificato impedimento, con l’obbligo di rifondere eventuali penalità richieste.

Per prenotazioni       vanivani@alice.it

 

                                                                           Un caro saluto,                Vanì 06/12/2020

 




DATA: 06 Dec 2020

OGGETTO: CONVIVIALE NATALIZIA TOLFA CASALE DELL ACQUA BIANCA 20 DICEM

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA

PRANZO DI FINE ANNO

Domenica 20 DICEMBRE 2020

Casale dell'Acqua Bianca

Km 15.600 strada prov.le 3A ex Braccianese Claudia Tolfa(Rm)

Tel. +39 3474428450 / +39 3487429027

(Partenze auto ore 11.30 dal Park Tribunale - salvo altre indicazioni)

Signori Tiburziani,

                             volendo mantenere viva la tradizione annuale del pranzo natalizio, abbiamo contattato il Casale dell’acqua Bianca – Tolfa, prefissando la sistemazione su 9 tavoli da 4 posti ciascuno, ovvero 36 coperti convenzionali. Il massimo della capienza del grande salone presente. Questo alla luce delle attuali norme sanitarie. Deroga per i nuclei familiari, attestati, che possono occupare 6 posti a tavola.

Pertanto vi invito ad inviare le vostre prenotazioni, purtroppo entro una scadenza molto bruciante

Giovedì 10/12/2020,

La composizione delle persone in ciascuna postazione dovrà essere da voi espressamente indicata, onde poter formare gruppi omogenei al tavolo. Ove non fosse possibile ciò potremmo provvedere noi dell’organizzazione a comporre gruppi da tre a quattro persone a caso, del che dovrete rilasciarci consenso.

 

MENU’

Antipasto della casa

Tagliatelle al cinghiale

Maialino al forno

Patate arrosto

Vino acqua

Euro 25 a persona.

Le richieste scritte verranno riportate su un protocollo secondo l’ordine di arrivo. Nel caso di superamento del numero massimo dei posti previsti a tavola (36), verrà creata una un lista di attesa. previa comunicazione scritta. Nulla è dovuto in anticipo! Con la prenotazione ciascuno impegna la propria presenza anche in caso di rinuncia per giustificato impedimento, con l’obbligo di rifondere eventuali penalità richieste.

Per prenotazioni       vanivani@alice.it

 

                                                                           Un caro saluto,                Vanì 06/12/2020




DATA: 26 Nov 2020

OGGETTO: Rovine cittadina di Monterano domenica 20 novembre 2020

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ESCURSIONE ALLE ROVINE DI MONTERANO (Canale Monterano)

Domenica 29 novembre 2020

Invariati luogo di ritrovo ed orari ritrovo e partenza

(Park Tribunale - 8.15 ... 8.30)

Signori Tiburziani

                                le condizioni meteo previste per domenica 29 novembre sembrano volgere al meglio per cui, ad oggi, viene confermato l'impegno per l'uscita "Monteranese", salvo improvvise variazioni fino ad ora escluse. Qualora si dovessero consolidare le attuali previsioni, diramate dai principali siti metereologici nazionali, ci vedremo all'appuntamento solito (magari muniti di idonea e completa copertura anche per leggeri piovaschi), in caso contrario entro la giornata di sabato riceverete una comunicazione di rinvio alla successiva domenica.

                                         Con l'occasione Vi segnalo che domani venerdì 27 novembre, su Rai tre, nel corso della nota trasmissione di Geo a partire dalle ore 16.10, verrà proiettato un documentario su Norchia e le sue tombe rupestri. In occasione della nostra visita di verifica a quel luogo (mercoledì 18.11), abbiamo incontrato il biologo Francesco Petretti e la sua Troupe, ai quali, su loro specifica richiesta, abbiamo fornito indicazioni utili sul sito.  Riteniamo comunque che il nostro intervento non verrà citato nel corso della trasmissione.

                                         Un saluto ...

                                                                                                                          Vanì 26.11.2020




DATA: 27 Oct 2020

OGGETTO: A.DI.CIV (Associazione Diabetici Civitavecchia ) - VIA ISON

ALLEGATO: JUWN4155.JPG

TESTO: (leggi tutto)

INVIO SECONDO ALLEGATO




DATA: 27 Oct 2020

OGGETTO: A.DI.CIV (Associazione Diabetici Civitavecchia ) - VIA ISON

ALLEGATO: QATY7227.JPG

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,

                                             dal nostro associato Rolando Fracassa, responsabile dell'Associazione Diabetici Civitavecchia - con la quale il Gruppo Tiburzi ha collaborato e collabora per la promozione del movimento fisico quale mezzo utile per combattere il diabete ed altre patologie favorite anche dalla sedentarietà -  ricevo gli inviti che mi premuro di inviarvi. Sono proposte per accesso a presidi medici completamente gratuiti. Più eloquente del mio preambolo sono le note stesse.

                                            Un caro saluto,

                 

                                                                                         Vanì

 

INVIO PRIMO ALLEGATO




DATA: 27 Oct 2020

OGGETTO: A.DI.CIV (Associazione Diabetici Civitavecchia ) - VIA ISON

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,

                                             dal nostro associato Rolando Fracassa, responsabile dell'Associazione Diabetici Civitavecchia - con la quale il Gruppo Tiburzi ha collaborato e collabora per la promozione del movimento fisico quale mezzo utile per combattere il diabete ed altre patologie favorite anche dalla sedentarietà -  ricevo gli inviti che mi premuro di inviarvi. Sono proposte per accesso a presidi medici completamente gratuiti. Più eloquente del mio preambolo sono le note stesse.

                                            Un caro saluto,

                                                                                                           Vanì

 

Gentili Signori Tiburziani,

                                         presa visione di una recente circolare del Ministero dell’Interno che, con decorrenza immediata, consente l’esercizio dell’attività di Trekking senza l’obbligo della mascherina purché ci si mantenga ad una distanza di almeno 2 metri l’uno dall’altro

 comunico il ripristino attività del Gruppo Tiburzi a far data dal

25 ottobre 2020

ATTENZIONE ORA SOLARE IN RIPRISTRINO TRA LA NOTTE DI SABATO 24 E DOMENICA 25

QUINDI LANCETTE INDIETRO DI 60 MINUTI

Programma della giornata

 

RITROVO PARCHEGGIO TRIBUNALE CIVITAVECCHIA ORE 8.20 PARTENZA  ORE 8.30

DESTINAZIONE

GOLE DEL BIEDANO 1 - DA BARBARANO A BLERA …  IL SENTIERO DELLE MOLE E DEI VALLONI

Dalla Cittadina di Barbarano si raggiunge il Ponte del Diavolo sulla strada Clodia, in prossimità di Blera. Il percorso piuttosto agevole, si snoda entro una foresta pluviale di tipo Amazzonico,  presenta qualche tratto con difficoltà superabile con relativa attenzione. L'escursione molto bella, si dipana lungo il Torrente Biedano con alberi ripariali secolari e piante di sottobosco di straordinaria bellezza. Presente qualche guado. Si incontrano alcune tagliate tra rocce, che dall'altura dell'alto piano discendono sulla sponda del torrente. Non certo un spralluogo alle stesse. Ben quattro mole, già etrusche, passate attivamente senza soluzione di continuità fino agli anni '900, fanno bella mostra di sé con altrettanti sbarramenti (chiuse) e cascatelle. Pranzo al sacco. Spola auto … prestarsi alle indicazioni che verranno fornite.

Usciremo, ovviamente salvo condizioni meteo avverse, non giudicabili alla data odierna

ULTERIORI INDICAZIONI CONSULTABILI SUL SITO DEL TIBURZI CLICCANDO L’ICONA PRESENTE NELLA PAGINA ALLEGATA ALLA PRESENTE COMUNICAZIONE

Condizioni “sine qua non” necessarie per intervenire alle escursioni del Tiburzi:

-       Registrazione su un foglio dei nominativi partecipanti con indicazione del nr. del proprio telefonino.

-       Distanza tra un trekkista e l’altro di almeno 2 metri.

-       Mascherina “al collo” per poterla indossare nel caso si verificassero distanze inferiori.

-       Scrupolosa osservanza di quanto premesso, evitando avvicinamenti non consentiti nel Gruppo.

-       Di contro evitare non distanziarsi troppo per non perdere un proficuo contatto visivo con il resto del Gruppo, le Gole del Biedano presentano tratti con foresta del tipo equatoriale.

Un saluto ….Vanì 22/10/2020

 

 




DATA: 19 Oct 2020

OGGETTO: Gruppo Tiburzi - Temporanea sospensione attività trekking

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Cari amici "Trekking Gruppo Tiburzi",

                                                                   con rammarico, a  far tempo dalla data odierna, comunico la momentanea sospensione della nostra attività di trekking. Le nuove imposizioni governative, tendenti a ridurre la diffusione del virus Covid ... xn, che impongono l'uso della mascherina non appena "si mette il naso" fuori della porta di casa, mentre già quasi impediscono, in alcuni casi, di poter svolgere normale attività dembulatoria, contrastano pienamente con la necessità di incamerare aria, quindi ossigeno, se si intende svolgere un'attività fisica di una certa importanza, quale il nostro trekking.

                     Ritengo di interpretare giustamente le nuove norme emanate che non derogano, alla nostra attività fisica motoria, l'uso della nota "mascherina". Sembrerebbe che le uniche società sportive autorizzate ad "esercitare" siano quelle professionistiche e dilettantistiche, e non già quelle amatoriali, come il nostro TIburzi".

                    Noi potremmo ancora perseverare nella nostra attività, muniti della nota protezione imposta, ma le difficoltà di movimento non tarderebbero molto a farsi sentire, proprio nel  momento in cui serve un maggior afflusso ed apporto al nostro fisico dell'aria che respiriamo. Né io sono autorizzato a superare od a farvi superare tali imposizioni, contravvenerei/remmo comunque a detta norma e potremmo essere soggetti a pesanti sanzioni.

                        Mi ripeto, con rammarico, comunico il blocco della nostra attività, spero temporaneamente, in attesa di una discesa verticale dei noti contagi virali in campo nazionale, onde possa ricondurre i nostri governanti a riconsiderare le norme oggi imposte, per tornare a rivivere normalmente la nostra vita.

                        Un caro saluto,

                                                                                 Vanì del Tiburzi. 

 

indispensabile per poter fare attività fisica.

nel corso delle uscite riducono notevolmente contrasta pienamente con la necessità di assumere a sufficienza aria ed ossigeno 




DATA: 08 Oct 2020

OGGETTO: PIANTANGELI SABATO 10 OTTOBRE 2020

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

N O T A    D I   C O R T E S I A

SIGNORI TIBURZIANI

VI RAMMENTO CHE

L'ESCURSIONE  SUI MONTI DELLA TOLFA E' STATA SPOSTATA ALLA

GIORNATA DI SABATO 10 OTTOBRE 2020

 

                                Nel corso della stessa ci adegueremo alle norme diramate dalle autorità governative per contrastare la diffusione del Covid Xn. In particolare ...

 

- Ci presenteremo forniti di mascherine protettive, per alcuni momenti diversi dall'attività motoria (auto max 3 persone con solo autista avanti, eviteremo momenti di aggregazione accanto al fuoco etc.). Raggiungeremo i Monti della Tolfa percorrendo la strada del "Marano".

- Parcheggeremo in luogo consentito, presso la c.d. Grasceta dei Cavallari". Partiremo con zaini e quanto occorre per il pranzo all'aria aperta. Alle macchine faremo ritorno nel primo pomeriggio

- Esercitando attività fisica motoria siamo esentati dall'indossare i predetti mezzi di prevenzione, fermo restando la facoltà individuale di comportarsi diversamente. Rispetteremo la distanza di sicurezza prevista tra un escursionista e l'altro, fissata in metri uno, anzi ...  posti in fila consiglio di portare tale distanza ad almeno 3 metri tra un Tiburziano e l'altro (sembra che la polverizzazione nell'aria dell'umor del respiro umano sia attivo entro tale distanza).  Eviteremo inutili assembramenti.  

- Ci porteremo sul pianoro di Piantangeli, percorrendo un agevole e bel sentiero tra boschi ed alberi. Ci affacceremo infine dalle panoramiche coste sui "Campi di Minione", per fare ritorno in luogo attrezzato con tavoli, il c.d. il Tecchio. Lì potremo accendere un fuoco per arrostire carni ed anche castagne. Tra le cose da portare rammento acqua carni da arrostire, pane, castagne e tanti dolcetti.

- Prederemo posto su tavoli che il Parco offre, mantenendo le dovute distanze.

- Nel luogo ci sono meravigliosi alberi di castagne con frutti. Molto belli da vedere. Noi non deturperemo l'ambiente, non scuoteremo gli alberi per prendere le castagne e né raccoglieremo quelle cadute in terra. Ci limiteremo a godere di quelle immagini, di fotografare il prato costellato di questi caratteristici frutti e rispetteremo un posto così sacro.

- Questo è tutto quanto il Tiburzi possa offrire in questo particolare e delicato momento, contingente, certo di contare di persone fortemente amanti della natura che mantengono il massimo rispetto per il prossimo e per i luoghi visitati. Ne ricaverete un'ottima giornata all'aria pura, in ambiente sano, circondati da boschi meravigliosi e da "distanziati" amici di avventura.

                                   

                                                 Ad maiora semper ... Vanì  08/10/2020




DATA: 06 Oct 2020

OGGETTO: SABATO 10 OTTOBRE 2020 - Piantangeli ... Monti della Tolfa

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NOTA IMPORTANTE …

DATE LE CONTINUE AVVERSE CONDIZIONI METEO PER LE GIORNATE DOMENICALI OTTOMBRINE

 

RACCOLTA

UN’OPPORTUNA SEGNALAZIONE DI UN TIBURZIANO

 

ANTICIPO A SABATO

10 OTTOBRE 2020

L’USCITA DI PIANTANGELI

(sembra che sabato 10 ottobre sia bel tempo!!!)

 

Grazie Paolo…

 

 

Piantangeli Sabato 10 ottobre 2020  

 Sui Monti della Tolfa

 

Signori Tiburziani,

                                   causa probabili condizioni meteo avverse, nella giornata di domenica 11/10/2020,

comunico

l’anticipo alla giornata di sabato 10/10 - giornata soleggiata (sic!), la prevista escursione sui Monti della Tolfa.

                                     Ferme restando le indicazioni già fornite, percorso - grigliata etc., è ormai notorio che la Regione Lazio, a partire dal  3 ottobre 2020, ha reiterato le disposizioni concernenti l'obbligo della mascherina all'aperto su tutto il territorio regionale. Tale obbligo esclude alcune categorie di persone, in particolare quelle che svolgono attività motoria e/o sportiva; nelle more di eventuali maggiori chiarimenti regionali/nazionali, trascrivo un consiglio Tiburziano  …

premesso l’obbligo di indossare la mascherina nei momenti antecedenti l’escursione,  nel corso della passeggiata la terremo attorno al collo, pronta per attimi di maggiore assembramento.

 Rispetteremo comunque una distanza, dagli altri escursionisti, di almeno 3 metri se posti in fila indiana. Di 1 metro se affiancati. Sembra che il nostro aerosol è attivo in linea entro l’arco di metri 3,  a fianco di metri uno. Sappiamo che la protezione in viso protegge il prossimo e non chi la porta!

 

 Comunque chi vorrà potrà usare questa precauzione l’intera camminata.

                           Altro  momento di maggior protezione sarà quello della grigliata, mentre al tavolo ci si potrà liberare rispettando le altre prescrizioni previste. I nuclei familiari potranno rispettare distanze minori.

          6 ottobre 2020

                         Saluti  Vanì

 




DATA: 02 Oct 2020

OGGETTO: Rinvio all 11/10/2020 dell Escurs

ALLEGATO: IMG_7338.JPG

TESTO: (leggi tutto)

 

RINVIO A DOMENICA SUCCESSIVA 11/10/2020

Piantangeli 4 ottobre 2020 - Monti della Tolfa

Signori Tiburziani,

                                   causa probabili condizioni meteo avverse, comunico il rinvio all'11/10/2020 dell'escursione su indicata. Ferme restando le indicazioni già formite, percorso - grigliata etc. Informo inoltre che la Regione Lazio, a partire da domani 3 ottobre 2020, ha reiterato le disposizioni concernenti l'obbligo della mascherina all'aperto. Tale obbligo esclude alcune categorie di persone e  sembrerebbe anche chi svolga attività sportiva. Nelle more di chiarimenti in tal senso mi riservo di ritornare sull'argomento prima possibile, onde partecipare alle nostre uscite di gruppo in conformità della  giusta normativa.

                                   Saluti

                                                                                                                                                                                                     Vanì




DATA: 30 Sep 2020

OGGETTO: Piantangeli 4 ottobre 2020

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

PREAVVISO DI PROBABILE RINVIO ALLA DOMENICA SUCCESSIVA

Piantangeli 4 ottobre 2020

Gentili Signori Tiburziani,

                                              pongo, tra le incertezze, la possibilità di un rinvio a domenica 11/10/2020 l'uscita su indicata. Se siete interessati a partecipare Vi invito a controllare una mia successiva mail che Vi perverrà entro la giornata di venerdi p.v.

                                              Frattanto, in sede di verifica, ho dovuto modificare il programma previsto, che risulterà comunque ugualmente interessante al precedente già inviato.

                                         In sostanza .... non più spola auto ma parcheggio in Località Grasceta de' Cavallari - escursione fino all'Abbazia di San Michele Arcangelo, ritorno e sosta - ore 12.00 c.a. - in luogo ameno c.d. il "Tecchio", in area attrezzata con tavoli. Grigliata con carni ed invito a portare castagne da arrostire, carbonella e divolina.

Note dolenti

                                             In presenza delle misure restrittive dettate per contenere l'influenza Covid 19, si renderà opportuno mantenere una distanza adeguata tra un escursionista e l'altro, tranne trattarsi di persone appartenenti allo stesso nucleo familiare. Mentre l'uso della mascherina sarà opportuno in prossimità del luogo ove si effettuerà la "grigliata" comune. Al parcheggio del Tribunale, ciascun capomacchina dovrà registrare la propria presenza su un apposito modulo (comune) che verrà fornito dal sottoscritto, indicando il proprio numero telefonico. Per quanto superfluo ... rammento che in auto, in presenza di persone stranee al proprio nucle familiare, è possibile che salga un numero di persone non superiore a tre e che tutti indossino la mascherina, autista compreso, che prenderà posto senza persona accanto. 

                                                      Un saluto ,

                                                                                                                                                       Ivano

 




DATA: 22 Sep 2020

OGGETTO: DOMENICA 4 OTTOBRE 2020 - PIANTANGELI E DINTORNI

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

DOMENICA 4 Ottobre 2020

TIBURZI IN ESCURSIONE

DAL FONTANILE DI POGGIO BALDONE AL CASTELLO DEI GUASTAPANE ED ALL’ABBAZIA TEMPLARE CISTERCENSE DI PIANTANGELI. PER IL SENTIERO DEI MONACI. CON VISTA SUI  CAMPI DI MINIONE - IL TEMPIO ETRUSCO SULLA VIA CORNELIA

SOLLECITATA DAI PIU’ – UNA GRIGLIATA SUL COLLE -  MUNIRSI DI GRIGLIE – CARBONELLA E DELLA MATERIA PRIMA …  CARNI DA ARROSTIRE

 

Gentili Signori Tiburziani,

                                             provvedo ad integrare la nota spedita poco fa perchè il programma mi ha escluso, cosa importante,  l'invio della data dell'uscita. Era racchiusa tra apici, che qui non trascrivo, per evitare che neanche questa  informativa vi giunga.

 

..... Vanì




DATA: 09 Sep 2020

OGGETTO: Cencelle 12 settembre 2020 - breve escursione e cena Agritur

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CENA PRESSO L’AGRITURISMO DELLA FARNESIANA

NOTA IMPORTANTE

 

                                  Signori Tiburziani iscritti …  mentre ribadisco quanto già comunicato con mail precedenti, ovvero di munirsi del danaro pari a quanto è indicato di pagare nel prospetto allegato, eviteremo difficoltà nel dare i “resti”, aggiungo quanto segue ....

 

  •   La riscossione di quanto dovuto si effettuerà all’atto di accesso alla sala ristorante.

 

  • Ai fini della prevenzione sanitaria conseguente la pandemia “COVID-19”, i posti al tavolo saranno distanziati di un metro, l’uno dall’altro, come prevede la normativa in atto.  Per accedere ai locali si dovrà indossare la nota “mascherina”. Seduti al tavolo si potrà togliere la protezione, che dovrà reindossarsi, nel momento del ritiro del buffet.
  •  La sistemazione ai tavoli è stata disposta, come indicato, cercando di non dividere i gruppi familiari più numerosi. Gli occupanti dei due tavoli lunghi potranno sistemarsi, man mano che accedono alla sala ristorante, evitando di lasciare poltroncine libere al proprio fianco.

 

  •  

La composizione dei tavoli …

  • Numero due da otto posti e numero uno da 12 posti, nominativi già designati. Numero 2 da venticinque posti (per i quali la disposizione è facoltativa al momento dell'accesso in sala). Gli occupanti di questi tavoli lunghi eviteranno di lasciare posti vuoti al proprio fianco.

 

 

                   La Direzione dell’Agriturismo ha riconosciuto due “gratuità” al Gruppo, le stesse verranno utilizzate per  un giro di spumante “gratis” per tutti, al termine cena.

                  PER FINIRE RACCOMANDO ... 

                 Nota ultima, ma per questo non meno importante delle altre …., gli autisti eviteranno l’assunzione di  bevande alcoliche per un tranquillo rientro a casa.

                

                                        Un caro saluto ed  un arrivederci a Voi tutti  … 

                                                                                                                                   Vani’ 09/09/2020.

 

 

 

TAVOLO  A   POSTI A SEDERE  12

DESIGNATI

DOMINICI FABIO

4

ROMEO NICOLA

5

ROMITI IVANO

3

 

12

   

TAVOLO   B   POSTI A SEDERE 8

DESIGNATI

DIBIANCO VINCENZA

1

MARSILI M.GRAZIA

1

NUNZI FRANCO

1

ORSETTI LAURA

1

PANICO ANSELMO

1

SACCO MASSIMO

2

TAPETE ANDREA

1

 

8

   

TAVOLO    C   POSTI A SEDERE 8

DESIGNATI

AIELLO SANTO

2

MARTINO SALVATORE

2

PISANO SALVATORE

2

RAMACCI PATRIZIA

2

 

8

   

2 TAVOLI LUNGHI DA 25

 

PERSONE CIASCUNO

 

BENNI EMANUELA

1

CARUCCI MARISA

3

CASALINI CLAUDIA

1

CORDELLI MARIA RAZIA

1

FALLERONI PAOLO

4

FRACASSA MASSIMO

4

JOVALE' & ALESSANDRI

4

MANCINETTI ANTONIO

2

BALBI PAOLO

2

MORGAGNI MARCO

1

MOYA HUGO

3

PERETTI ARIANNA

1

PIROLI MARCELLO

3

PODENZANA & PANICO

4

SASSU GIANFRANCO

3

SELIS LUIGI

2

SINI MAURO

2

TASSELLI AUGUSTO

3

TUVERI MASSIMO

3

VOGEL FRANCOISE

1

ZANELLA GIUSEPPE

2

 

50

  NOM NR    
1 AIELLO SANTO 2    22,00 €

                44,00 €

2 BALBI PAOLO 2    22,00 €                 44,00 €
3 BENNI EMANUELA 1    22,00 €                 22,00 €
4 CARUCCI MARISA 3    22,00 €                 66,00 €
5 CASALINI CLAUDIA 1    22,00 €                 22,00 €
6 CORDELLI MARIA RAZIA 1    22,00 €                 22,00 €
7 DIBIANCO CENZINA 1    22,00 €                 22,00 €
8 DOMINICI FABIO 4    22,00 €                 88,00 €
9 FALLERONI PAOLO 4    22,00 €                 88,00 €
10 FRACASSA MASSIMO 4    22,00 €                 88,00 €
11 JOVALE' & ALESSANDRI 4    22,00 €                 88,00 €
12 MANCINETTI ANTONIO 2    22,00 €                 44,00 €
13 MARSILI MARIA GRAZIA 1    22,00 €                 22,00 €
14 MARTINO SALVATORE 2    22,00 €                 44,00 €
15 MORGAGNI MARCO 1    22,00 €                 22,00 €
16 MOYA HUGO 3    22,00 €                 59,00 €
17 NUNZI FRANCO 1    22,00 €                 22,00 €
18 ORSETTI LAURA 1    22,00 €                 22,00 €
19 PANICO ANSELMO 1    22,00 €                 22,00 €
20 PERETTI ARIANNA 1    22,00 €                 22,00 €
21 PIROLI MARCELLO 3    22,00 €                 59,00 €
22 PISANO SALVATORE 2    22,00 €                 44,00 €
23 PODENZANA & PANICO 4    22,00 €                 88,00 €
24 RAMACCI PATRIZIA 2    22,00 €                 44,00 €
25 ROMEO NICOLA 2    22,00 €                 44,00 €
26 ROMITI IVANO 3    22,00 €                 54,00 €
27 SACCO MASSIMO 2    22,00 €                 44,00 €
28 SASSU GIANFRANCO 3    22,00 €                 66,00 €
29 SELIS LUIGI 2    22,00 €                 44,00 €
30 SINI MAURO 2    22,00 €                 44,00 €
31 TAPETE ANDREA 1    22,00 €                 22,00 €
32 TASSELLI AUGUSTO 3    22,00 €                 66,00 €
33 TUVERI MASSIMO 3    22,00 €                 59,00 €
34 VOGEL FRANCOISE 1    22,00 €                 22,00 €
35 ZANELLA GIUSEPPE 2    22,00 €                 44,00 €
    75             1.617,00 €



DATA: 05 Sep 2020

OGGETTO: Cencelle 12 settembre 2020 - breve escursione e cena Agritur

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,

                                             come convenuto ho provveduto, oggi, a comunicare, all'Agriturismo Farnesiana - Allumiere, la vostra iscrizione alla conviviale in oggetto indicata che sancirà l'inizio della nostra attività di trekking, stagione "Settembre 2020-Maggio 2021". Ho chiesto ai gestori del ristorante che mi comunicassero le prescrizioni da seguire nei saloni del  Ristorante ai fini delle normative Covid. Sarà mia cura notificarvele. Un salone interno verrà occupato completamente dal Gruppo Tiburzi, che sarà sistemato su due o più tavoli mentre, essendo prevista ristorazione a buffet, non verrà svolto il servizio dei camerieri, che sono a disposizione protetti da barriere di vetro. Mentre raccomando di munirsi del danaro giusto, così come indicato dal prospetto sottonotato, eviteremo immaginabli difficoltà nel rendere resti. Mentre vi invio i miei saluti ed un arrivederci a presto ... Ivano

 

 

NOM

NR

DATA

     

1

AIELLO SANTO

2

03/09/2020

22,00 €

               44,00 €

 

2

BALBI PAOLO

2

02/09/2020

  22,00 €

               44,00 €

 

3

BENNI EMANUELA

1

26/08/2020

  22,00 €

               22,00 €

 

4

CARUCCI MARISA

3

25/08/2020

  22,00 €

               66,00 €

 

5

CASALINI CLAUDIA

1

31/08/2020

  22,00 €

               22,00 €

 

6

CORDELLI MARIA RAZIA

1

27/08/2020

  22,00 €

              22,00 €

 

7

DIBIANCO CENZINA

1

20/08/2020

  22,00 €

               22,00 €

 

8

DOMINICI FABIO

4

29/08/2020

  22,00 €

               88,00 €

 

9

FALLERONI PAOLO

4

02/09/2020

  22,00 €

               88,00 €

 

10

FRACASSA MASSIMO

4

24/08/2020

  22,00 €

               88,00 €

 

11

JOVALE' & ALESSANDRI

4

01/09/2020

  22,00 €

               88,00 €

 

12

MANCINETTI ANTONIO

2

31/08/2020

  22,00 €

               44,00 €

 

13

MARSILI MARIA GRAZIA

1

23/08/2020

  22,00 €

               22,00 €

 

14

MARTINO SALVATORE

2

29/08/2020

  22,00 €

               44,00 €

 

15

MORGAGNI MARCO

1

23/08/2020

  22,00 €

               22,00 €

 

16

MOYA HUGO

3

02/09/2021

  22,00 €

              59,00 €

 

17

NUNZI FRANCO

1

28/08/2020

  22,00 €

               22,00 €

 

18

ORSETTI LAURA

1

23/08/2020

  22,00 €

               22,00 €

 

19

PANICO ANSELMO

1

23/08/2020

  22,00 €

               22,00 €

 

20

PERETTI ARIANNA

1

26/08/2020

  22,00 €

               22,00 €

 

21

PIROLI MARCELLO

3

29/08/2020

  22,00 €

               66,00 €

 

22

PISANO SALVATORE

2

29/08/2020

  22,00 €

               44,00 €

 

23

PODENZANA & PANICO

4

30/08/2020

  22,00 €

                88,00€

 

24

RAMACCI PATRIZIA

2

31/08/2020

  22,00 €

               44,00 €

 

25

ROMITI IVANO

3

23/08/2020

  22,00 €

               54,00 €

 

26

SACCO MASSIMO

2

25/08/2020

  22,00 €

               44,00 €

 

27

SASSU GIANFRANCO

3

26/08/2020

  22,00 €

              

66,00 €

 

28

SELIS LUIGI

2

30/08/2020

  22,00 €

               44,00 €

 

29

SINI MAURO

1

20/08/2020

  22,00 €

               22,00 €

 

30

TASSELLI AUGUSTO

3

29/08/2020

  22,00 €

               66,00 €

 

31

TUVERI MASSIMO

3

29/08/2020

  22,00 €

               59,00 €

 

32

VOGEL FRANCOISE

1

02/09/2020

  

22,00 €

               

22,00 €

 

33

ZANELLA GIUSEPPE

2

24/08/2020

  22,00 €

               44,00 €

 
 

 

 

 

     



DATA: 01 Sep 2020

OGGETTO: ELENCO ISCRITTI E NOTE PERCORSO Cencelle 12 settembre 2020

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori iscritti

                                 ... si raccomanda di munirsi di moneta spicciola per evitare problemi nel pagare quanto dovuto alla ristorazione. Per quanto superfluo

ribadisco 

 che tutti pagano il corrispettivo previsto per la ristorazione, nessuno escluso, compreso il sottoscritto. Né sono previste "gratuità" del tipo una ogni 25 persone. Non so se previste ma, non richieste, che comunque qualora vi fossero verrebbero girate a favore di tutto il Gruppo.

 

 

  

1 BENNI EMANUELA 1 26/08/2020      22,00 €          22,00 €
3 CARUCCI MARISA 3 25/08/2020      22,00 €          66,00 €
4 CASALINI CLAUDIA 1 31/08/2020      22,00 €          22,00 €
5 CORDELLI MARIA RAZIA 1 27/08/2020      22,00 €          22,00 €
6 DIBIANCO CENZINA 1 20/08/2020      22,00 €          22,00 €
7 DOMINICI FABIO 5 29/08/2020      22,00 €       110,00 €
8 FRACASSA MASSIMO 4 24/08/2020      22,00 €          88,00 €
9 MANCINETTI ANTONIO 2 31/08/2020      22,00 €          44,00 €
10 MARSILI MARIA GRAZIA 1 23/08/2020      22,00 €          22,00 €
11 MARTINO SALVATORE 2 29/08/2020      22,00 €          44,00 €
12 MORGAGNI MARCO 1 23/08/2020      22,00 €          22,00 €
13 NUNZI FRANCO 1 28/08/2020      22,00 €          22,00 €
14 ORSETTI LAURA 1 23/08/2020      22,00 €          22,00 €
15 PANICO ANSELMO 1 23/08/2020      22,00 €          22,00 €
16 PERETTI ARIANNA 1 26/08/2020      22,00 €          22,00 €
17 PIROLI MARCELLO 3 29/08/2020      22,00 €          66,00 €
18 PISANO SALVATORE 2 29/08/2020      22,00 €          44,00 €
19 PODENZANA & PANICO 4 30/08/2020      22,00 €          88,00 €
20 RAMACCI PATRIZIA 2 31/08/2020      22,00 €          44,00 €
21 ROMITI IVANO 1 23/08/2020      22,00 €          22,00 €
22 SACCO MASSIMO 2 25/08/2020      22,00 €          44,00 €
23 SASSU GIANFRANCO 2 26/08/2020      22,00 €          44,00 €
24 SELIS LUIGI 2 30/08/2020      22,00 €          44,00 €
25 SINI MAURO 1 20/08/2020      22,00 €          22,00 €
26 TASSELLI AUGUSTO 2 29/08/2020      22,00 €          44,00 €
27 TUVERI MASSIMO 3 29/08/2020      22,00 €          66,00 €
28 ZANELLA GIUSEPPE 2 24/08/2020      22,00 €          44,00 €

                                                         

                                                 PERCORSO STRADALE CIVITAVECCHIA – ALLUMIERE – FARNESIANA – CENCELLE

DAL PARK ADIACENTE IL TRIBUNALE SI PRENDE PER VIA DI TERME DI TRAIANO PROSEGUENDO FINO AD ALLUMIERE. SI ENTRA NELLA CITTADINA PERCORRENDO LA STRADA CHE LA ATTRAVERSA E CHE PORTA VERSO IL CIMITERO (VIA DELLA FARNESIANA). STRADA STRETTA E TORTUOSA CHE SI DISCENDE FINO AL PIANO PER CIRCA 7 KM. RAGGIUNTO IL PIANO SI GIRA A SINISTRA SEGUENDO LE INDICAZIONI “AGRITURISMO FARNESIANA”. QUI COMPATTEREMO LE VETTURE PERCHE’ DOBBIAMO CONTINUARE PER ALTRI 2,500 KM DI STRADA (STERRATA) PER AGGIUNGERE LE PENDICI DEL COLLE DI CENCELLE.  PER EVENTUALI RICOLLEGAMENTI VETTURE CELL- 388 6958494.




DATA: 28 Aug 2020

OGGETTO: Cencelle 12 settembre 2020 - breve escursione e cena Agritur

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

               ELENCO PERSONE ISCRITTE ALL'USCITA DI CENCELLE E CENA IN AGRITURISMO - SEGNALARE EVENTUALI OMISSIONI.

SUL SITO trekking-tiburzi-2016.it inserite alcune note "storiche"  sulla cittadina di Cencelle.       

PROGR NOM NR DATA
       
1 BENNI ELISABETTA 1 26/08/2020
3 CARUCCI MARISA 3 25/08/2020
4 CORDELLI MARIA RAZIA 1 27/08/2020
5 DIBIANCO CENZINA 1 20/08/2020
6 FRACASSA MASSIMO 4 24/08/2020
7 MARSILI MARIA GRAZIA 1 23/08/2020
8 MORGAGNI MARCO 1 23/08/2020
9 ORSETTI LAURA 1 23/08/2020
10 PANICO ANSELMO 1 23/08/2020
11 PERETTI ARIANNA 1 26/08/2020
12 ROMITI IVANO 1 23/08/2020
13 SACCO MASSIMO 2 25/08/2020
14 SASSU GIANFRANCO 2 26/08/2020
15 SINI MAURO 1 20/08/2020
16 ZANELLA GIUSEPPE 2 24/08/2020
       



DATA: 24 Aug 2020

OGGETTO: Mancata ricezione email

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Faccio seguito alle precedente email di Ivano, che lamenta che non tutti gli iscritti alla mailing list ricevono le email che Ivano invia.

Consiglio a tutti di controllare anche la cartella SPAM (per alcuni provider di posta elettronica viene chiamata POSTA INDESIDERATA o qualcosa del genere)

Molte volte questi provider decidono di testa loro che una mail è indesiderata e la mettono nella cartella SPAM

Nota: Visto che anche questa mia arriverà in quella cartella, e quindi non sarà letta come le altre, fate girare la voce tra i vostri amici.

Gianfranco Sassu

 

 




DATA: 24 Aug 2020

OGGETTO: Cencelle 12 settembre 2020 - breve escursione e cena Agritur

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,

                                                         ad oggi mi risultano pervenute, alle iniziative in argomento, soltanto le iscrizioni sottonotate.  Qualotra riscontraste errate indicazioni vi sarei grato di una gentile segnalazione.  Alcuni di voi, contattati di persona, riferiscono di non aver ricevuto la mail di invito originale, da me recentemente inviata. Purtroppo oggi appuro che il sistema Wapp sta soppiantando di fatto l'uso della posta elettronica generica, vuoi per la notevole quantità di messaggi, indesiderati e trascurati, che pervengono con quella "via", giornalmente a ciascuno di noi, vuoi per disservizi propri ed insiti nel sistema telematico. Non so proprio come sopperire a tali deficenze. Un saluto Ivano ...

 

 

PROGR NOM NR DATA
1 BASSI SERGIO 3 22/08/2020
2 DIBIANCO CENZINA 1 20/08/2020
3 FRACASSA MASSIMO 2 24/08/2020
4 FRANCI LUCA 2 22/08/2020
5 MARSILI MARIA GRAZIA 1 23/08/2020
6 MASSI SIMONA 2 22/08/2020
7 MORGAGNI MARCO 1 23/08/2020
8 ORSETTI LAURA 1 23/08/2020
9 PANICO ANSELMO 1 23/08/2020
10 ROMITI IVANO 1 23/08/2020
11 SINI MAURO 1 20/08/2020
12 ZANELLA GIUSEPPE 2 24/08/2020



DATA: 22 Aug 2020

OGGETTO: Inizio attività del Gruppo Settembre 2020 - maggio 2021 -

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREKKING TIBURZI CIVITAVECCHIA

 

ESCURSIONE A CENCELLE 

 “NOSTRA SECONDA PATRIA”

A SEGUIRE CENA IN AGRITURISMO LOCALE

SABATO  12 SETTEMBRE 2020

Tema …

“Tiburzi 2020  … diamoci una contatina. Vediamo di riprendere. Bacchette … zaino in spalla”

 

************************************

Signori Tiburziani,

                                  nell’imminenza della stagione trekkistica “Settembre 2020 - maggio 2021”, tra obbligati e non graditi slalom entro meandri di ordinanze ministeriali, prodotte in quantità industriale, farcite di

“Grida quali ...  Visto che … tenuto conto di … Si dispone che",  ed altre imposizioni varie …

alla luce di più o meno “giuste” precauzioni

comunico ufficialmente la prima uscita del Gruppo, inquadrata nella prossima "stagione", da me fissata per …

                                                                      

Sabato 12 Settembre 2020

 

QUANTO AL COVID E SUE IMPLICAZIONI … PREMETTO CHE L’USCITA E RELATIVA CENA VERRANNO EFFETTUATE PREVIO PRELIMINARE IDENTIFICAZIONE DI CIASCUNO ALLE QUALI SONO AMMESSI ESCLUSIVAMENTE REGOLARI ISCRITTI AL GRUPPO. DEROGHE EVENTUALI, CONSENTITE SOLTANTO PREVIA RICHIESTA DA INVIARE AL SOTTOSCRITTO

 

Programma ed indicazioni di massima

  • Escursione di circa un Km, facile con visita dei ruderi di Cencelle, cittadina costruita dai "Centumcellesi" in periodo altomedievale, per alcune opportune motivazioni di sopravvivenza. Si risale il Colle di ubicazione con breve salita non “mozzafiati” . Luogo posto nei pressi della Valle del Mignone, sotto la cittadina di Allumiere. Distanza auto c.a. 15 km. Al termine, intorno alle ore 20, ci intratterremo nell’ameno borghetto della Farnesiana, tanto per vedere e comprenderne il presupposto della sua edificazione, i successivi passaggi storici ed altro. Chi non ha mai posto lo sguardo sulla bellissima Chiesa del Borgo, con architetture e stile prettamente “Berniniani” Alto Laziali, colmerà questo “gap.  Argomenti da me trattati discretamente sul sito ufficiale e vigente … trekking-tiburzi-2016.it   A  seguire cena presso il noto Agriturismo c.d. della “Farnesiana”. Luogo di precedenti felici e spensierati “convivi”,  ove si fa volentieri ritorno.

 

  • Inizio cena, ore 20.00 c.a.. Costo individuale menù … euro 22, comprendente una cena completa a “buffet”, servita da personale al di là delle transenne, come Covid-19 “vole”. In breve … notevole antipasto veramente. Possibilità di consumare tre primi piatti, altrettanti secondi e contorni, e repliche per chi fosse dotato di superstomaco!  Vino ed acqua a volontà.  Per partecipare alla cena ed alla breve escursione occorre inviare mail al sottoscritto indicando il numero dei partecipanti al seguito, nomi e cognomi e possibilmente numero di telefono di ciascuno se persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare. Mail  ….  vanivani@alice.it. Le iscrizioni sono aperte fin d’ora e si consolidano nella giornata del 5 settembre, oltre la quale potrebbe essere richiesta dal gestore del ristorante, una certa “penale”.

 

  • Luogo di ritrovo solito, ovvero parcheggio sulla Strada Mediana antistante il Tribunale di Civitavecchia ore 15.45. Ore 16.00 precise partenza con auto proprie per raggiungere il luogo di inizio escursione.

                          Ciò premesso, in attesa di vostre comunicazioni riguardo l’iniziativa proposta, vi invio i miei ormai residui salutoni estivi, con la mente rivolta al pensiero di immergermi nei miei “panni” da escursione, im più congegnali luoghi sereni e freschi.

                                                                      Ivano del Tiburzi. CV22/08/2020. ORE 9.46 CIRCA




DATA: 04 Aug 2020

OGGETTO: Concerto lirico ... Santa Marinella 7 Agosto 2020 - ore 18 -

ALLEGATO: CWCY2268.JPG

TESTO: (leggi tutto)

Agosto con Sergio Grech e gli amici dell'Arte del Canto.

 

Signori Tiburziani,

                                      nelle more di più consoni fasti, più conformi alla nostra selvaggia natura di "trekkisti", Vi giro l'invito al Concerto ... "La nota verde", del Grande Tenore Tiburziano, Sergio Grech, Santa Marinella 7 Agosto 2020 - ore 18.

Assisteremo ad una rappresentazione lirica "sotto le stelle", nella splendida cornice degli ameni spazi dello Sporting Club di Santa Marinella.

                                        Un caro saluto "canicolare" sic...   Vanì

 

Prenotazione obbligatoria ... Info Patrizio 331 2858081. Ingresso e Drink




DATA: 23 Apr 2020

OGGETTO: Prova allegato

ALLEGATO: Test.txt

TESTO: (leggi tutto)

Grazie




DATA: 05 Apr 2020

OGGETTO: Un augurio all arcobaleno ...

ALLEGATO: IMG_4402 (2).JPG

TESTO: (leggi tutto)

Cari Tiburziani,

                              vi invio un dipinto tratto da una foto scattata a due nostri cari amici nel corso del Sentiero Natura di San Giovenale. Certo che l'immagine non rimarrà un emblema soltanto per chi, come me, dentro freme nel vedersi alla finestra, con il sole di giornate serene, sorgere e tramontare, senza soluzione di continuità, costretto dalle norme ad una forzata immobilità. E poi si dice ... anno bisesto!

                              Mentre vi anticipo i miei più schietti auguri per le prossime festività pasquali .... Vanì 5-4-2020




DATA: 29 Mar 2020

OGGETTO: Prova allegato

ALLEGATO: A.JPG

TESTO: (leggi tutto)

PROVA




DATA: 29 Mar 2020

OGGETTO: Prova allegato

ALLEGATO: A.JPG

TESTO: (leggi tutto)

Prova




DATA: 29 Mar 2020

OGGETTO: Prova allegato

ALLEGATO: A.JPG

TESTO: (leggi tutto)

Testo di prova




DATA: 06 Mar 2020

OGGETTO: PRECISAZIONE SULLA Temporanea sospensione dell attività trek

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani facendo seguito alla mia odierna comunicazione di "interruzione temporanea uscite",

                                ...  ricevo dei chiarimenti su presunta attività di escursione ridotta del Gruppo Tiburzi in questo periodo di "fermo", attività comunicata su "Watsapp", cosa che disconosco e che non è partita ad iniziativa del sottoscritto. Da tempo l'attività di questo strumento social contrasta con quella ufficiale del Tiburzi, del che mi vedo costretto di chiedere alla responsabile di togliergli la dizione  "Tiburziani" e di chiamarla in un altro modo possibile. Chiarisco che un'attività collaterale in tal senso non contrasta con i miei principi liberi, ma preciso che il sottoscritto non ha affatto avallato o condiviso con chicchessia, ora e fino a nuova comunicazione, professionalmente, iniziative del genere.  Ciascuno è libero di  organizzare liberamente con componenti "pescati" dal Gruppo Tiburzi, avendolo costituito con tutti i crismi di libertà personale, non nutro quindi astio o risentimento alcuno verso questi eventuali organizzatori, ma ribadisco ... "io non c'entro niente"!.

                                              Un caro saluto a tutti ... Vanì - 06-03-2020. ore 18.30




DATA: 06 Mar 2020

OGGETTO: Temporanea sospensione dell attività trekkistica Tiburzi

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                                        con decisione sofferta, comunico il blocco dell'attività trekking di Gruppo del Tiburzi, per un periodo di tempo indeterminato. Tale decisione allinea le nostre iniziative a provvedimenti governativi tendenti a bloccare il diffondersi, nella fase acuta non quantificabile, della particolare influenza che va colpendo il nostro Paese ed il mondo intero, ove nessuno, resta fuori da questa situazione emergente anche se questa "peste" possa venire attribuita ad un paio di nazioni soltanto. Tutta la popolazione mondiale ne verrà coinvolta, anche se letale per una piccola percentuale di persone. Bisogna solo attendere che il morbo faccia il suo corso e vada a mano a mano allentando la sua presa!

                                   Mi terrò in contatto con voi, onde poter, eventualmente, riattivare la nostra attività, nelle more di sperati momenti migliori. 

                                    Un caro saluto a tutti Voi .... Vanì - 06-03-2020

 




DATA: 06 Mar 2020

OGGETTO: Temporanea sospensione dell attività trekkistica Tiburzi

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

 

Signori Tiburziani,

                                        con decisione sofferta, comunico il blocco dell'attività trekking di Gruppo del Tiburzi, per un periodo di tempo indeterminato. Tale decisione allinea le nostre iniziative a provvedimenti governativi tendenti a bloccare il diffondersi, nella fase acuta non quantificabile, la particolare influenza che va colpendo il nostro Paese ed il mondo intero, ove nessuno, resta fuori da questa situazione emergente anche se questa "peste" possa venire attribuita ad un paio di nazioni soltanto. Tutta la popolazione mondiale ne verrà coinvolta, anche se letale per una piccola percentuale di persone. Bisogna solo attendere che il morbo faccia il suo corso e vada a mano a mano allentando la sua presa!

                                   Mi terrò in contatto con voi, onde poter, eventualmente, riattivare la nostra attività, nelle more di sperati momenti migliori. 

                                    Un caro saluto a tutti Voi .... Vanì - 06-03-2020




DATA: 05 Mar 2020

OGGETTO: Conferma uscita domenica 8.3 Monterano Diruta

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani ... confermo l'uscita di domenica 8/3 al Parco archeologico natura di Monterano diruta. Possibile grigliata... volendo munirsi necessario. Saluti vani




DATA: 28 Feb 2020

OGGETTO: RINVIO USCITA DI DOMENICA PRIMO MARZO 2020 . ROVINE DI MON

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

INVIO FORSE DUPLICATO PER SICUREZZA

 

Gentili Signori Tiburziani,

                                             mentre, a malincuore, mi domando come possa passare una giornata, come quella odierna così soleggiata e serena, ad una piovosa, come riportato dai più noti siti consultati, per il primo marzo, mi vedo costretto a rinviare l'uscita di cui trattasi così come, per maggiore chiarezza, di seguito riporto

 ROVINE DI MONTERANO

RINVIATA A DOMENICA OTTO MARZO 2020

POSSIBILE GRIGLIATA SUL PRATO - MUNIRSI DEL NECESSARIO

                                            Un arrivederci quindi per una bella passeggiata archeologico-paesaggistica alle Rovine di Monterano.

                                                                                                                                                                                     Vanì, 28/02/2020




DATA: 28 Feb 2020

OGGETTO: RINVIO USCITA DI DOMENICA PRIMO MARZO 2020 - ROVINE DI MONT

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,

                                             mentre, a malincuore, mi domando come possa passare una giornata, come quella odierna così soleggiata e serena, ad una piovosa, come riportato dai più noti siti consultati, per il primo marzo, mi vedo costretto a rinviare l'uscita di cui trattasi così come che maggiore chiarezza di seguito riporto

 ROVINE DI MONTERANO 

RINVIATA A DOMENICA OTTO MARZO 2020

POSSIBILE GRIGLIATA SUL PRATO - MUNIRSI DEL NECESSARIO

                                            Un arrivederci quindi per una bella passeggiata archeologico-paesaggistica alle "Rovine di Monterano".

                                                                                                                                                                                     Vanì, 28/02/2020




DATA: 27 Feb 2020

OGGETTO: Rinvio uscita Gole Biedano uno di domenica 1 marzo p.v..pr

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

EVENTUALMENTE  ANDREMO A VISITARE LE ROVINE DI MONTERANO DIRUTA

Gentili Signori Tiburziani,

                                           prendete nota che sono costretto a rinviare l'escursione alla Gole del Bidano, per la nota perturbazione abbattutasi sulla Regione mercoledì sera 26/2/2020. Il percorso che corre lungo l'interno del sentiero, tra le delle alte rocce, sarà sicuramente improponibile. In alternativa propongo l'uscita alle rovine di Monterano diruta, uscita jolly, che non presenta i problemi eccessivi nei guadi e fango. L'escursione, semprechè si faccia - del che Vi darò conferma nella serata di domani (venerdì) - dal momento che domenica è prevista pioggia nel Lazio, si presenta di difficoltà media e di circa 5 Km., no guadi. Restano invariate le altre indicazioni fornite. Il Biedano verrà riproposto a tempo debito! Quindi in campana ... in attesa di notizie importanti al riguardo.   Vanì 27-02-2020 - ore 14.22




DATA: 20 Feb 2020

OGGETTO: GOLE DEL BIEDANO UNO - DOMENICA PRIMO MARZO 2020 - PARTENZA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

 

GOLE DEL BIEDANO UNO - DOMENICA PRIMO MARZO 2020 - PARTENZA 8.30 PARK TRIBUNALE DI CIVITAVECCHIA

NOTA IMPORTANTE

...........................................................................................................

Gentili Signori Tiburziani, 

                                                      nel ritornare sull'uscita a margine, previa verifica odierna, sono emerse alcune criticità che vado ad elencare. Fermo restando la lunghezza del percorso (Km. 5) -  e le altre raccomandazioni (stivali e buste edili per quanto oggi qualcuno di noi ha guadato senza bagnarsi i piedi con scarponi da trekk)  - abbiamo riscontrato la presenza di ostacoli fisici presenti sul cammino dovuti ad alberi caduti di recente. Il percorso non è interrotto, si effettua lo stesso, ma qualche difficoltà in più si presenta. L'umidità del sentiero, forse dovuta a recente pioggia, poi lo ha reso scivoloso. Occorre quindi usare più prudenza nell'escursione che, comunque si può qualificare, quanto a bellezza, da 10 e lode. Noi contiamo di dedicare più tempo ed attenzioni nel percorrere il Biedano Uno, anche per ciò che riguarda la tutela dei partecipanti, raccomandando comunque di prendere atto di quanto riportato, onde qualifichiamo la difficoltà riscontrata, da caratteristica "Media" a  "Medio alta". Di seguito il mio commento all'uscita: 

 

NOTE SUL BIEDANO UNO

***************************

Scesi da Barbarano Romano, attraverso un’antica tagliata, preceduto da un breve fosso  (c.d. dell’Ortolano), che costeggia le pendici del colle, percorriamo il primo tratto fluviale del Torrente Biedano. Ci attende una bella “traversata” lungo un sentiero riportato encomiabilmente alla luce dall’Ente Parco. Una decina di anni fa le Gole del Biedano, luogo impenetrabile senza vie di fuga, percorrerle incutevano una certa paura. Si correva il rischio di entrare e di uscirne con estrema difficoltà. Tanti bravi escursionisti hanno qui perso orientamento e …  “cappa”!

Ma il Popolo etrusco percorreva comunemente questi sentieri. Permettevano un rapido e nascosto collegamento Barbarano-Blera ed oltre. Anche la Via Clodia univa questi centri etruschi ma, alla luce del sole, su una carreggiata decisamente più comoda. Autentica spina dorsale etrusca, questa Via, nasceva dal suburbio Rasenna verso il Tevere, per proiettarsi in direzione Alto Lazio, Tuscania e Bassa Toscana. Queste due regioni una volta erano la nostra “Bella Etruria”. Il territorio, nel corso di un paio di millenni, tutto ha perso, autonomia e risorse economiche, data la sua marginalità tra due Regioni limitrofe. A partire dalla romanizzazione, autentica “maledizione pandemica” che tuttora ci perseguita, ai “Grandi Proprietari terrieri”, che con le proprietà hanno assunto anche titoli nobiliari. Per finire con lo Stato Vaticano Chiesa, ed il suo potere temporale, ed il Granducato di Toscana.

Il nostro percorso odierno veniva frequentato per raggiungere alcuni opifici presenti nel corso del Torrente Biedano, una volta attivi ed utili alle comunità, le Mole. Ma era anche utilizzato da coltivatori di canapa e, per motivi di sicurezza, da “pellegrini”, per recarsi nelle regioni limitrofe. Assicurava Incolumità e segretezza nel transito, mentre la Clodia, seppur complanare, era più esposta a controllo ed al brigantaggio.

Questa via, come detto, era quotidianamente battuta dai coltivatori di canapa e dai mugnai che lavoravano ai mulini ad acqua. Lungo il torrente sono ancora visibili i ruderi di più mole senza età e stagni d’acqua per la macerazione della canapa. Chi fosse interessato a sapere qualcosa sulla coltivazione della canapa, prenda atto della nota  (1) in calce riportata.

Il percorso di Biedano “Uno” è ricavato, sulle sponde del Torrente, percorrerlo significa ripetere un verso antico, assaporarne il suo tempo ed i suoi molteplici connessi storici. Un piacevole cammino, in sicurezza e protezione, entro un “amnios” del tutto vegetale. Felci primordiali, svariate piante ripariali ed alberi di alto fusto protesi al cielo, per raccogliere quella scarsa luce che trafila nella forra dall’alto e la pioggia che vi penetra.

Per quanto difficoltoso risulti seguire il torrente, l’aspetto delle “gole”, ripaga ampiamente le fatiche impiegate. Aspetto “natura” di tutto rispetto che raramente si riscontra in altri luoghi, proprio da sindrome di Stendhal.

Ogni goccia d’acqua che scende l’impluvio del canyon, entra nel circuito, e difficilmente si disperde. La ricca vegetazione meticolosamente e con parsimonia ricicla ogni cosa di “umido”, di “organico ed inorganico”, seguendo un processo naturale e perfetto, che gira bene e giusto, dalla notte dei tempi; ma i principali artefici del processo e del mantenimento in vita di tutto l’ecosistema, sono le radici delle piante mesofile, di felci ed altro sottobosco, che si ingozzano di acqua più che possono passando a “valle”, meno possibile liquido ed umus.

“L’interessante” di questa escursione è la presenza di mole sul torrente, ben quattro, per la macina dei cereali, la cui immagine, seppur ormai ridotta a rudere, colpisce per le tinte dei muschi che hanno colonizzato gli sbarramenti sul Biedano, che spiccano sulle scure rocce. Pittoreschi laghetti sono presenti a valle delle stesse ove le pozze d’acqua assumono colori blu verde per la profondità ed il riflesso della vegetazione circostante. Mentre numerosi macigni di pietra, di quando in quando, sbarrano il sentiero, precipitati dall’alto entro il torrente. Elevati alberi secolari accompagnano il cammino e salgono su su, fino a lambire le pareti alte dei Canyons. La vita di queste secolari piante è segnata - l’ente parco non fa nulla per proteggerle da cadute, parassiti od altro - perché le loro radici poco affondano nello scarso humus sul tufo e, quando il peso della pianta supera la presa che hanno sul terreno, queste immancabilmente precipitano giù. Altra caratteristica peculiare è la presenza di profondi tagli nelle rocce che consentivano il passaggio immediato da una alta sponda all’altra del torrente. Sono enunciate queste con il nome di “calatori” o “tagliate”. Si può così scendere al torrente, dall’alto del piano, attraverso la Tagliata di Caio, superarlo, utilizzando lo sbarramento sul Biedano delle mole, per risalire dal Calatore delle Cerquete sul piano opposto.

 

 

(1)

La pianta della canapa, da Linnaeus detta Cannabis (anno 1753), più comunemente detta “canapa sativa”, rappresentava un ottima risorsa per le nostre popolazioni passate. Con la macerazione dell’arbusto entro vasche d’acqua, si realizzavano tessuti, corde, fibre tessili, mangime per animali, sostanze oleose per l’illuminazione e l’energia. Lungo il Torrente Biedano varie erano le pozze d’acqua naturali utilizzate per questo scopo. L’Italia era uno dei principali produttori “mondiali” di canapa, che commercializzava ed utilizzava per gli scopi anzidetti. Caratteristica negativa di questa pianta, come noto, è l’utilizzo per ricavarne droga, cosa che ha spinto il Governo a bandirne la coltivazione. Questa motivazione, a dire il vero, non l’ho mai bevuta! Il divieto di coltivazione della canapa ha tagliato di fatto, alla nostra nazione, una importante voce di esportazione, nonché l’utilizzo dei prodotti ricavati per scopi e fabbisogno interni. Si è così agevolata l’importazione di fibre sintetiche a favore di aziende estere, protette dall’alta egemonia bellica. Imposizione interessata, tanto per abbreviare il mio panegirico, voluta dal “vincitore” sui “vinti”!

 

Vanì. 20.02.2020

 

 

 

 

 




DATA: 17 Feb 2020

OGGETTO: GOLE DEL BIEDANO UNO - TRA CANYIONS E NATURA INCONTAMINATA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

TRA BARBARANO ROMANO E BLERA  ATTRAVERSO I CANYONS DEL BIEDANO

**************************************************

DOMENICA PRIMO MARZO - PARTENZA SOLITA - PARK TRIBUNALE DI CIVITAVECCHIA ORE 8.30 - RITROVO ORE 8.15

AUTO PROPRIE - PRANZO AL SACCO - PRENDERE NOTA DELLE IMPORTANTI PRESCRIZIONI EVIDENZIATE

Gentili Signori Tiburziani,

                                     domenica primo marzo sarà la volta delle Gole del Biedano "UNO”. Bella escursione a sfondo naturalistico, nel solco di profonde forre, le cui pareti ricordano i canyons del fiume Colorado. La vegetazione rigogliosa si presenta sempreverde perché il microclima interno del luogo mantiene perennemente la sua umidità. Per chi non ci è mai stato ... si tratta di un'uscita particolare al cui termine esordirà (come al solito!) "questa è la più bella escursione del Tiburzi!" In realtà tutte le escursioni del Tiburzi sono di una bellezza eccezionale, perché di eccezionale bellezza è tutto il territorio della "Tuscia-Maremma", ove sono orientate quasi tutte le uscite del Gruppo!.  Il torrente Biedano che qui scorre per raggiungere Blera e la Necropoli di Norchia, e viaggiare verso il Traponzo, ha scavato per millenni solchi profondi nell’alto banco tufaceo. Presenti vari guadi, per cui si consiglia di munirsi di stivali o buste edili da utilizzare più volte.

                E' un arrivederci per gli appassionati, mentre rammento che mancano ormai soltanto due mesi al termine della stagione "escursiva".  Quindi ancora cinque uscite circa, poi sarà la volta della consueta tre giorni , che ci vedrà, quest'anno, in quel di Nocera Umbra, tra sorgenti di “chiare fresche,  dolci acque” e solenni pranzi umbri.... Vani'/17-02-2020




DATA: 14 Feb 2020

OGGETTO: Castelli di Respampani, Ponte Fra Cirillo, Torrente Biedano

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Uscita del Gruppo Domenica 16 febbraio 2020

Partenza auto proprie dal Park adiacente il Tribunale di Civitavecchia ore 8.30 - ritrovo ore 8.15

 

Gentili Signori Tiburziani,

                                            confermo l'uscita prevista per domenica prossima, mentre comunico che da riscontri climatici, la giornata si presenterà soleggiata. Il luogo dei due castelli Respampani è posto nel "tuscanese", pranzo al sacco.  

Indicazioni varie percorso:

- escursione totale km. 10 - parziale km. 5. Il Gruppo transita su una sterrata lineare, qualche lieve salita per la prima trance, ove ciascuno si potrà fermare ed attendere il resto degli escursionisti che vorrà onorare l'intera uscita, ove è presente un'altra salita non eccessivamente impegnativa.

                                            Un saluto ....

                                                                                                                              Vanì, 14.02.2020




DATA: 03 Feb 2020

OGGETTO: Comunicazione agli iscritti nelle liste tiburziane....

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREKKING TIBURZI - CIVITAVECCHIA

Gestione Mailing List - comunicazioni uscite ed attività varie Gruppo escursione

Gentile Signore/a,

                                      in merito alla tua/sua iscrizione nel registro dei Tiburziani, a suo tempo richiesta, ti/la informo che se non volessi più ricevere comunicazioni da parte nostra, inerenti "Trekking" ed altre analoghe attività, puoi "cliccare" sul link, posto in fondo pagina, apposito. Verrai automaticamente escluso dal novero dei nominativi "registrati", senza farne richiesta in tal senso,  e quindi non riceverai più nostri messaggi.

                                Un saluto comunque .... Vanì




DATA: 28 Jan 2020

OGGETTO: SAN GIOVENALE - PERCORSI NATURA E STORICO ETRUSCO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

SAREBBE IL CASO DI STAMPARE LE INFORMAZIONI CHE SEGUONO PER UTILE CONSULTO

MENTRE INOLTRO QUESTE PARTICOLARI RACCOMANDAZIONI ... RICEVO DA FABIO LAMBERTUCCI (TIBURZIANO) ALCUNE NOTE INTERESSANTI, CHE RIGUARDANO LA PROSSIMA USCITA AI CASTELLI RESPAMPANI. HO PROVVEDUTO AD INSERIRLE NELLE INFORMAZIONI RELATIVE ONDE CHI RITENESSE OPPORTUNO NE PUO' PRENDERE VISIONE E COMPLETARE COSI' LA PROPRIA CULTURA.

 

SAN GIOVENALE – PERCORSI NATURA E “MONDO ETRUSCO”

DOMENICA 2 FEBBRAIO 2020

Ritrovo Park Tribunale di Civitavecchia ore 8.15 . partenza 8.30

Area … Civitella Cesi

NOTE IMPORTANTI  DA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE

Signori Tiburziani,

                                 quanto all’uscita di domenica prossima, se fattibile per favorevoli condizioni meteo, ritengo opportuno precisare quanto segue:

 

  • Percorso auto, CVecchia/Civitella Cesi A/R Km. 68 c.a.. –

….. Cvecchia” ingresso Nord A12 – uscita per Monteromano – fuori della cittadina si gira a destra per “Blera – Civitella Cesi” – dopo una decina di Km. si gira a destra per Civitella Cesi. Si raggiunge quindi il Centro Antiquitates, qui sosta caffè e luogo di partenza escursione. Il Centro è posto sulla strada di circonvallazione del paese, seguire le indicazioni stradali. Non allontanarsi dal luogo nel tempo necessario che gli autisti impiegheranno per porre in atto la così detta Spola. Il Gruppo si muoverà unito dopo aver fatto gli spostamenti auto. Cosa che avverrà circa 20 minuti dopo l’arrivo nel luogo.

  • Percorso escursione Km. 5,500. Difficoltà media.
  • Pranzo al sacco.

 

PER QUESTA USCITA OCCORRE FARE SPOLA AUTO

(PRESTARSI SECONDO QUANTO RACCOMANDATO)

 

SPOLA AUTO

 

Sosta caffè presso il Centro Antiquitates, quello della “conviviale” natalizia. Gli autisti, CON CORTESE SOLLECITUDINE, lasceranno tutti i passeggeri -  zaini e ciò che occorre per l’escursione, anche l’occorrente per  il pranzo al sacco – per seguire l’auto delle Guide.

 Quindi TUTTE LE VETTURE, si porteranno nel punto designato ( parcheggio area archeologica San Giovenale), ove terminerà l’escursione! Detto parcheggio è posto a circa 4 km. dal Centro Antiquitates. Chi non si attenesse a quanto raccomandato arrecherebbe disagio al proprio equipaggio.

Dal parcheggio di cui sopra una determinata quantità ridotta di auto tornerà al Centro Antiquitates con tutti gli autisti al seguito. Il numero verrà stabilito sul posto in base alla quantità di partecipanti. I proprietari di vetture più capienti dovranno prestarsi per questo trasbordo.

Naturalmente al termine escursione occorrerà riportare gli autisti che hanno lasciato le vetture presso il Centro Antiquitates.

 Prestarsi per questo particolare spostamento, secondo quanto verrà richiesto  dalle guide.

 

 

 

IL TORRENTE VESCA VERRA’ GUADATO DUE VOLTE, ACCESSORI UTILI PER QUESTA PARTICOLARE ESCURSIONE

 

  • Scarpe/scarponi da trekking – buste edili per effettuare i due guadi. Queste si calzano,  quando si guada la prima volta il torrente, e poco dopo quando occorre ritraversarlo. Quando si tolgono dette buste andrebbero poste in un contenitore di plastica, evitando di  camminarci “fuori guado”, altrimenti si potrebbero bucare!  I guadi sono brevi ed anche poco profondi. Buona alternativa sono gli stivali alti con cui effettuare anche l’intera escursione.
  • Bacchette da trekking.
  • Soliti Kway – ombrellino pieghevole da zaino.
  • Una torcia di media potenza per visualizzare l’interno di una bella tomba a thòlos.

 

 

QUANTO AL METEO

 

Entro la sera di venerdì 31 GENNAIO 2020, avremo le idee più chiare in proposito! Se nel frattempo non riceverete comunicazioni di rinvio, causa pioggia, l’escursione probabilmente verrà effettuata.

 

Un caro saluto …. Vanì 27-01-2020

 




DATA: 23 Jan 2020

OGGETTO: Castelli di Respampani, Ponte Fra Cirillo, Torrente Biedano

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Escursione del 16/02/2020 Tuscania Castelli Respampani .... 

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Gentili Signori Tiburziani,

                                             Vi ho spedito, ier sera, una mail di pari oggetto ma il programma, contrariamente a quanto assicurato, non ha trasportato tutti i campi significativi, utili per quel fine. Completo quindi quanto la moderna attività informatica non sia riuscita, nel suo intento, integrando le informazioni necessarie, raccomandando comunque di voler consultare il sito per dettagli più definiti e "storie" che ho voluto raccontare per farVi conoscere. Storie facenti parte di una cultura etrusca - che ho messo su poco alla volta nel mio modesto bagaglio, e che avrei piacere di tramandare a Voi ed a quanti iniziati ed iniziandi nella nostra nobile arte - sul nostro territorio e la sua piccola, forse, povera avventura, ormai di provincia. Molto per questo, gestisco ancora questa mia attività di volontariato, spinto da una forte passione ed amore per il mio modesto, ma molto significativo mondo, dalla riva destra del Tevere alla sinistra dell'Arno che, pur senza tema di falso orgoglio ..., ha avviato a far grande Roma ed alla sua romanità, dando il "la" alla conquista delle nostre provincie etrusche e via via, a mano a mano, dell'Italia intera e,  a seguire, del più importante mondo europeo, asiatico, africano e mediorientale.

Partenza e ritrovo soliti ... 8.30 - 8.15 ... Park adiacente Tribunale di Civitavecchia

Pranzo al sacco.

Auto proprie

 

Vanì 23-01-2020




DATA: 17 Jan 2020

OGGETTO: CASTEL GIULIANO - LE PRINCIPALI CASCATELLE - ORARI PARTENZA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,

                                            la giornata di domenica non si presenterà con condizioni meteo avverse, come qualcuno va asserendo, pertanto comunico che l'escursione prevista si effettuerà nel rispetto di quanto già diramato, ovvero pranzo al sacco ed eventuale grigliata sul prato. Consigliate doppie scarpe per il cambio perchè presente qualche pozzanghera causata da moto e/o quod, che rendono il terreno impermeabile. Munirsi anche di uno scaramantico ombrellino da zaino ed una mantellina, certo comunque di non doverne fare uso, servono solo per pararsi da eventuali "gufate" spero! 

Percorso auto: Civitavecchia A 12 - Direzione Roma - uscita Santa Severa Aurelia verso Roma. Poi strada del Sasso, (sosta caffè sulla destra di questa strada dopo 300 metri passato il cavalcavia autostradale), Al termine di questa provinciale si prende a destra direzione Bracciano e nel suo suburbio, al semaforo, si svolta a destra per il Paesino di Castel Giuliano (dove ci saremo per le ore 9.30). Dopodichè si percorre un breve tratto in discesa ripida e si parcheggia. Questo per evitare quella salita al ritorno. Seguire comunque le guide del Gruppo.

Un saluto .... Vanì.

 




DATA: 11 Jan 2020

OGGETTO: Cascatelle di Castel Giuliano 19-01-2020 - partenza ore 8.30

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CASCATELLE DI CASTEL GIULIANO - 19-01-2020 

Per info dettagliate vedere sito

Gentili Signori Tiburziani,

                                           abbiamo verificato, in data odierna, il percorso "escursione alle Cascatelle di Castel Giuliano" al fine di poter stabilire i  passaggi tra i sentieri, anche alla luce di presumibili  impedimenti causati da dissesti idrogeologici, verificati dopo le abbondanti piogge del mese scorso. Sostanzialmente non abbiamo notato evidenti cambiamenti sui nostri percorsi. per cui l'escursione si farà ma di ridotta distanza, su quanto inizialmente previsto. Contiamo infatti di percorrere circa Km. 6,500 soltanto, nel corso dei quali ci porteremo sotto due belle cascate d'acqua. Al termine abbiamo previsto una grigliata sui prati, se le condizioni meteo lo consentono. L'escursione si presenta con qualche breve ma intensa salita.

                                                 Un caro saluto,                       Vanì 11.01.2020

                                          




DATA: 08 Jan 2020

OGGETTO: CASTEL GIULIANO - LE PRINCIPALI CASCATELLE - ORARI PARTENZA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Escursione di c.a. 9 km. presenza salite non impegnative - munirsi di doppie scarpe per possibile fango sul percorso in caso di pioggia nei giorni precedenti. Grigliata sul prato ...  munirsi del necessario ...

 

Cascatelle di Castel Giuliano

Graziosi salti d’acqua formati da un ampio e variegato impluvio naturale, a sud ovest del lago di Bracciano, su tratti di una serie di fossi e torrenti e torrentelli, posti a “ragnatela”.

Questi corsi d’acqua sono alimentati superficialmente da piogge, acqua termale e forse dal naturale bacino del giusto livello idrico del lago tramite falde sotterranee od un non identificato fosso, pertanto alcuni hanno “andamento” stagionale.

Non sarebbe stato sufficiente, per creare le cascate in argomento “cascate”, un territorio pianeggiante del tipo alluvionale! Qui la natura ci ha messo del suo, ed il lento logorio degli agenti atmosferici e l’impatto dei corsi d’acqua, hanno messo in luce/evidenza, elementi geologici diversi per natura e compattezza.

Dobbiamo per questo prendere in esame la stratificazione geologica del territorio, e poi dare il giusto peso agli elementi naturali e meteorologici che lo hanno profondamente modellato e determinato.

Il territorio del Lazio, come del resto quello di gran parte della penisola italiana, ha iniziato a formarsi ed evolversi circa 200 milioni di anni fa, ed è tutt’ora sottoposto a continua trasformazione, definita “instabilità idrogeologica”.

La nostra Regione si presentava dapprima come una sorta di mare paludoso, poco profondo, che si estendeva dalla catena montuosa degli Appennini fino alla attuale linea di costa del Tirreno.

In alcuni punti, come isole, per effetto di movimenti tettonici, emersero banchi di scuro basalto del tipo “colonnare”.

Il basalto è frutto del magma di antichi vulcani sottomarini venuto a contatto con l’acqua che ne ha causato l’improvviso raffreddamento e solidificazione.

In seguito queste rocce sono emerse e le loro depressioni sono state ricoperte da depositi alluvionali e da fenomeni vulcanici più recenti, ceneri vulcaniche … tufi.

I corsi d’acqua e gli agenti atmosferici hanno cominciato ad incidere e modellare il territorio così eterogeneo, asportando ciò che veniva più facilmente portato via, sabbie, argille, lapilli, ceneri e tufi, formando profonde forre.

Ma i banchi di scuro basalto, posti a diversi livelli, data la loro elevata resistenza all'usura e alla compressione, sono stati portati in luce. Sono questi che ci hanno regalato le nostre belle “Cascatelle” che, comunque, il lento logorio atmosferico ha dato vita alle sabbie scure (ferrose) presenti sulle spiagge dell’adiacente litorale, graffiate agli scuri basalti!

L’idrografia del luogo.

Il Fosso della Caldera: nasce dall’omonima pozza d’acqua termale, nei pressi di Manziana, per finire nel Fosso della Mola.

Il Fosso di Pianciano: poi detto di Monte La Guardia, genera la Caduta dell’Ospedaletto o del Moro (la 1^ - Mt. 35 c.a.), si immette nel Fosso della Mola.

Il Fosso della Mola: nasce nei pressi di Bracciano e forma la cascate della Mola (la 2^), e di Castel Giuliano (la 3^ 30 Mt. c.a.). Appena a valle dei due salti d’acqua, il fosso anzi citato è chiamato “Torrente delle Ferriere” (per la presenza di due opifici che servivano, in un recente passato, per la estrazione del ferro dalle rocce). In questo tratto del corso d’acqua si trova una cascata d’acqua, che forma un ameno laghetto, detta (Braccio di Mare – la 4^).

Poco più avanti si incontra il Fosso Vaccinella, che si immette nel Fosso principale, e presenta una bella caduta di acque così detta del “Vaccinello” (la 5^ 40 Mt. c.a.).

La suggestiva rassegna dei salti d’acqua è chiusa dalla cascatella c.d. dell’Arenile (la 6^). Mentre le peripezie del Fosso principale non si esauriscono qui! Nei pressi di Castel Dannato, riprende il suo primo nome (ma non l’ultimo), ovvero “Fosso della Mola”. Ma davanti a Cerveteri, il corso d’acqua, arricchito dai vari apporti, seppur di piccoli immissari, ricambia “generalità” e si presenta ufficialmente, non per suo volere, con il nome, ormai definitivo, di “Fosso Vaccina”.

Questi brevi cenni, forse ancora incompleti, potranno un po’ chiarire alcune lacune che generalmente affiorano nella lettura dei siti Internet analoghi al nostro, nel descrivere il luogo in esame e le sue “cascatelle”.

La storia del Borgo.

Tratto da Testo apocrifo posto a corredo dell’escursione “Tiburziana” del 9 marzo 2003

La frazione di Castel Giuliano rappresenta un interessante esempio di insediamento agricolo seicentesco: si sviluppa su tre file parallele di case a due piani costruite secondo un’unica tipologia; le case terminano su un piazzale dominato dal Castello padronale. Castel Giuliano fu feudo dell’Ospedale del S.Spirito e, in seguito, della Famiglia Patrizi.

Nel cuore di una grande tenuta, alla pendici dei Monti della Tolfa, si trova il suggestivo parco secolare di Castel Giuliano, antico insediamento etrusco e romano, divenuto proprietà dei marchesi Patrizi fin dal Cinquecento.

Dopo secoli di abbandono, i proprietari hanno voluto restituire, grazie a lunghi ed accuratissimi restauri, al Parco, al Castello ed alla Chiesa di famiglia un lustro ed uno splendore dimenticati da tempo.

Entrando in questo giardino incantato dove una natura incontaminata si fonde armoniosamente con una sapiente ricerca botanico-paesaggistica, si è subito immersi in una vegetazione dove trovano il loro posto ideale erbe aromatiche e cespugli fioriti sovrastati da pini marittimi, querce e cedri del Libano centenari che accentuano il contrasto tra la natura spontanea ed una voluta raffinatezza di toni e colori.

Ma la vera particolarità di questo giardino sono comunque le rose per cui la marchesa Umberta Patrizi nutre da anni una vera passione che le ha consentito di trasformare Castel Giuliano in uno dei maggiori roseti italiani privati. Centinaia di rose antiche si arrampicano sulle vecchie mura, altre arbustive riempiono grandi spazi insieme alle digitali, ai mirti ed agli azzurri ceanoti. Resti di tombe e magazzini etruschi coperti da felci e licheni affiorano dalla fitta macchia a ricordare il passato.

Castel Giuliano fu abitato da etruschi e romani dai tempi più remoti, dei quali ancora oggi è possibile riconoscerne le vestigia, costituite dai resti di un muro di cinta e da numerose tombe etrusche ormai da tempo violate.

Nel Medio Evo fu proprietà della famiglia Venturini (Patrizi Romani) da allora fu frazionata e passò, come bene dotale, in numerose famiglie, tra cui gli Orsini, i Massimo, i Chigi con Agostino il Magnifico. Nel 1546 tutti i lotti furono acquistati e riuniti da Giovanni Patrizi ed i suoi discendenti, comprese le tenute del Sasso e del Sambuco. Nel 1635 tutta la proprietà fu eretta a marchesato dal Papa Alessandro VII (Cardinale Fabio Chigi) in favore di Patrizio Patrizi che ricoprì la carica di Generale delle Poste e Senatore di Roma.

Le tenute di Castel Giuliano, Sasso e Sambuco, arrivarono a ricoprire 5287 ettari. Il territorio è ancora attraversato da numerosi cunicoli etruschi, alcuni ostruiti, ma altri alimentanti ancora oggi i fontanili della proprietà.

Sono rimasti dal 1500 circa, i resti di un’antica ferriera, vicino al Fosso della Caldara, proveniente dalla Caldara di Manziana, attorno alla quale si trovano ancora numerose scorie ferrose.

L’insieme dei terreni di Castel Giuliano è costituito da terre e colline di origine vulcanica; quest’ultime ricoperte da flora e fauna tipicamente mediterranea con l’eccezione di qualche intrusione di piante di castagno. Per quanto riguarda la fauna, numerosi sono i cinghiali, i daini ed i mufloni.

Alcune di queste colline boscose, chiamate “monti” sono percorribili su stradoni tracciati sia per facilitare la gestione forestale, sia per la tradizionale caccia al cinghiale, detta “cacciarella”.

L’edificio principale di Castel Giuliano è il Palazzo Patrizi, costruito in più tempi ed il cui assetto definitivo è stato portato a termine tra il ‘600 ed il ‘700 dall’arch. Cipriani, con l’aggiunta al nucleo più antico di un grande scalone e di una galleria affrescata dal Passeri.

Adiacente al Palazzo si trova la Chiesa padronale del 1700, che fu parrocchia per moltissimi anni, intitolata a S.Filippo Neri, e che è stata recentemente restaurata dal proprietario. Prospiciente al palazzo il parco dello stesso. Dal tempo della loro acquisizione nel 1546, le tenute sono rimaste, sia pur ridimensionate, alla famiglia Patrizi.

Il Parco e le sue Collezioni.

Il Parco del Castello è frutto di un’intensa opera di ricostruzione e trasformazione, la corte, dove fino a pochi anni fa i trattori percorrevano sentieri di terra battuta, è ora un giardino dove il sapiente gioco dei colori, la profusione dell’erba, l’armonioso succedersi delle fioriture al ritmo delle stagioni e la stessa abbondanza delle presenze vegetali viene percepita come lieve e leggera: da una parte vediamo rivivere le antiche ed alte mura della dimora, dall’altra si stempera e fonde con i grandi spazi circostanti.

Nel parco si possono ammirare alcune delle più belle collezioni botaniche, ecco alcuni esempi:

·  Le rose antiche,moderne e botaniche, più di mille piante.

·  Le artemisie.

·  I cistus.

·  I senecil ceanotus.

·  Le salvie.

·  Le clematis.

·  I pelargan odorosi.

·  I gelsomini helirisium.

·  I viburnum e viole.

Vanì, 8-01-2020

 




DATA: 06 Jan 2020

OGGETTO: Tuscania le sue Chiese - Castel Cardinale - Tomba dei Princi

ALLEGATO: ProShow Slideshow TUSCANA.mp4

TESTO: (leggi tutto)

Prova invio filmato ....




DATA: 04 Jan 2020

OGGETTO: Tuscania le sue Chiese - Castel Cardinale - Tomba dei Princi

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

INDICAZIONI UTILI SULL'USCITA - DIRAMATE I PRIMI DI DICEMBRE CON PIU' MESSAGGI SOFFERTI

- Ritrovo ... Park Tribunale di Civitavecchia - ore 8.15 ... partenza 8.30

- Sosta caffè presso Tuscania, posto sulla sinistra della Provinciale 3 -- 300 metri circa prima della rotonda della cittadina.

-Visita Chiesa San Pietro in Tuscania, che si raggiunge girando a sinistra, dopo circa un Km. dal Bar, sempre della Provinciale 3.

-si riparte per Castel Cardinale imboccando la Provinciale 2 "Vetrallese". Dopo circa 7 od 8 Km. si imbocca sulla sinistra la strada Chirichea - località la Gnignera, asfaltata inizialmente e poi sterrata con carracci. Procedere con cautela distanziandosi dalla vetture che vi precedono.

-in luogo tranquillo sosta auto,  quindi si raggiunge il castello ove si pranza (un Km. circa di distanza dal park auto). Possibile grigliata purchè ci si munisca di carbonella, accendini, diavolina, griglia e ... carni!

-nel primo pomeriggio visita della tomba dei Principi Alethnas (un km. c.a. di distanza).

-Rientro con eventuale visita luogo panoramico di Tuscania "Parco Torre Lavello".

A domani ... ivano




DATA: 30 Dec 2019

OGGETTO: Tuscania le sue Chiese - Castel Cardinale - Tomba dei Princi

ALLEGATO: AWWB8404.JPG

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,

                                           nell'augurarVi buon anno ovunque Voi siate ... Vi intrattengo per rammentarVi l'uscita del 5/01/2020, il cui programma è sufficientemente riportato sul Nostro sito, mentre aggiungo la possibilità di un'eventuale grigliata sui prati, sotto il bel Castel Cardinale, le cui immagini sono riportate nella slide inviata ai Tiburziani utenti watsapp. Per cuocere le carni, sempreché il tempo sia clemente, è opportuno munirsi dell'occorrente, carbonella ed altro. 

                                                In linea di massima giungeremo nei pressi di Tuscania verso le 9.15, dove in un bar faremo sosta caffé, poi ripartiremo per visitare la Chiesa di S.Pietro. Di nuovo in marcia, raggiungeremo, tramite la Strada Provinciale Vetrallese, la Strada Chirichea (dopo una decina di km. girando a sinistra che si percorre per un paio di Km.), sterrata, con presenza di carracci, onde l'opportunità di procedere con moderazione.  Al parcheggio inizio escursione, dove mi troverete, si parte e si raggiunge dopo 700 - 800 metri il Castello. Quindi il pranzo! Nel primo pomeriggio raggiungiamo la Monumentale Tomba Principesca degli Alethnas. Utile anche qualche pila per illuminare le stanze della Tomba. Poi ritorno con sosta sotto le mura di Tuscania (prima del parcheggio grande) per portarci al Parco panoramico della Torre di Lavello. Quindi ritorno alle auto e rientro in Civitavecchia.

                                                      Per chi fosse impossibilitato di essere tra noi in escursione, segnalo, per la stessa giornata, un bel pomeriggio musicale (ore 16,30) nella Chiesa di Sant'Antonio in Tolfa, con il Gruppo Cantori ... "Grech Sergio", di cui cerco trasmettervi la locandina con riferimenti più incisivi.

                                                     Un caro saluto,   Vanì - 30-12-2019




DATA: 28 Dec 2019

OGGETTO: Concerto di Natale - Domenica 29 Dicembre - ore 18.15 Chies

ALLEGATO: RASY3746.JPG

TESTO: (leggi tutto)

Su Invito del Tenore Sergio Grech ... sempre più lirico e meno "Tiburziano" ....

Con Cantanti dell'Associazione "L'arte del Canto" di Kumiko ed Armando Caforio & "I cantori di Tolfa" diretti da Francesco Ceccarelli - al pianoforte Horoko Sato.

Ingresso libero - Chiesa del Gesù Divino Lavoratore




DATA: 16 Dec 2019

OGGETTO: 5 gennaio 2020 - Tuscania e le sue Chiese - La Tomba dei Pri

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Per un lapsus Freudiano ho erroneamente indicato 5 dicembre 2020 anziche gennaio 2020, la data dell'uscita in oggetto. Me ne scuso .. anche perchè oggi ci siamo risentiti abbastanza

Vanì




DATA: 16 Dec 2019

OGGETTO: Tuscania le sue Chiese - Castel Cardinale - Tomba dei Princi

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

La precedente mail inviata non ha trasmesso le informazioni che ora allego di nuovo.

 

Domenica 5 dicembre 2020 -  partenza ore 8,30 - ritrovo 8.20 - Park Tribunale di Civitavecchia

Escursione facile, no guadi, una lieve salita, km. 3,5 - probabile grigliata.

Buona lettura per i  Tiburziani ...

"" RACCONTI DAL VITERBESE DI ANGELA CONSOLI
TUSCANIA: FLASH DI JOHN IL CALIFORNIANO

Mi chiamo John ….

 

“Mi chiamo John e sono originario di Los Angeles. Nel primo viaggio in Italia ho apprezzato le città più famose e ho fatto tappa a Firenze, Bologna, Napoli, Roma,….Ho trascurato, per mancanza di tempo, non certo per mancanza di interesse, le località, ricche di storia, dell’ Alto Lazio.
La curiosità intellettuale provocava al mio essere una strana inquietudine e non riuscivo ad accettare l’ Idea di non aver visitato Tuscania e il suo “scoglio” tufaceo dal quale si elevano le famose, meravigliose chiese di San Pietro e Santa Maria Maggiore. Camilian, il mio grande amico Camilian, studioso del Romanico e delle sue simbologie così misteriose, mi aveva esortato:” Vai a vedere le due chiese di Tuscania…”.


Un americano non può immaginare, neanche con tutta la fantasia possibile, certe forme architettoniche….che spesso nascono in siti abitati da migliaia di anni….


Sono tornato a Tuscania, finalmente, per festeggiare, nel mondo degli Etruschi, il decimo anno di matrimonio con Patty; con noi c’è anche la piccola Claudia…ho scelto questo nome pensando alla via Clodia, panoramica e rilassante…così mi era stato descritto questo antico tracciato che dal Lazio entrava in Toscana…


Giunto presso la Chiesa di San Pietro, affascinante ed inquietante nella zona esterna dell’ abside, drammaticamente a strapiombo…ma avvolgente e rassicurante nella zona anteriore della fabbrica, dinanzi alla facciata, ho preso la mano di Patty e con lei ho rinnovato le promesse matrimoniali. La piccola Claudia è testimone dell’ evento, lei che rappresenta il rinnovamento del nostro amore, della nostra storia. C’è anche un secondo testimone con noi, altro simbolo di rinnovamento e di vita che scorre, il rosone della splendida facciata, il rosone che scorre eternamente purificando il mondo dalle inevitabili “scorie”.


Scendiamo a Santa Maria Maggiore, poco distante da San Pietro. Incredibile vedere due chiese/capolavoro così vicine, ma siamo in Italia e qui certi miracoli sono possibili. Anche su questa facciata un bellissimo e ampio rosone, sottolineato dai simboli dei quattro evangelisti. All’ interno un fonte battesimale…ancora purificazione…ancora benessere…ancora Claudia e la sua integrità……rimpianto …per non esser vissuto nelle terre di Etruschi e Romani.

Rimpianto per non esser vissuto nei luoghi dell’ elegante Medioevo…


 

CONCLUSIONE
Mi chiamo John, vengo da Los Angeles, ma vivo a Tuscania, nei pressi di una necropoli etrusca, circondato dal grano e dal rosso delle rocce, la mia casa è protetta da una quercia secolare.

Il mio gatto è felice dinanzi al camino, il mio cane passeggia tra fiabeschi ruderi.
Sono uno studioso, ma anche un gourmet, cucino legumi e li condisco con ottimo olio locale.

Bevo vino e storia.

Respiro profondamente in questa notte di primavera inoltrata e osservo, dal portico del mio casale, madame istrice, credo di origine etrusca, che attraversa il cortile con la sua prole…”"

 

 

 

 




DATA: 15 Dec 2019

OGGETTO: CONVIVIALE NATALIZIA CIVITELLA CESI (BLERA) - 15.12.2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gruppo Trekking “Domenico Tiburzi” - Civitavecchia

TRADIZIONALE  INCONTRO  NATALIZIO  2019. 

Resoconto della giornata ....

Ore 10.10 appuntamento al Park del Tribunale di Civitavecchia.

Ore 10.30 partenza - sosta caffè al Paese di Monteromano, peraltro in festa.

Ore 11.40 - 12.35 a passeggio per Civitella 

Ore 13.00 pranzo

A N T I Q U I T A T E S     S . r . l .

Località Montegrosso, snc – Civitella Cesi 0101

OSTERIA DEL TEMPO PERDUTO!!!

Menu’

ANTIPASTO:

  • affettati misti
  • bruschetta olio e sale,
  • bruschetta pomodorini,
  • fagioli in umido con salsicce,
  •  trippa

PRIMI PIATTI

  • -Fettuccine alla boscaiola
  • pappardelle al cinghiale

SECONDO

  • Maialino al forno

 

CONTORNI

                 Patate al forno

                 Insalata mista

*****

Crostata fatta in casa

                Frutta mista di stagione

                Acqua minerale

                Vino ¼ pers.

                Caffè

Al termine giochi di società del tempo perduto.

                                                          PERCHE’ OGGI LA TOMBOLA ……………………

 

GIOCO DELLA TOMBOLA

Nasce a Napoli nel 1.734, per una sorta di diatriba tra il Re di Napoli, Carlo di Borbone III ed il frate Domenicano Gregorio Maria Rocco. Il Re voleva rendere pubblico il gioco del lotto, che avrebbe fruttato ingenti somme alle casse dell’erario cittadino. Il religioso riteneva, tale gioco, di azzardo ed immorale, distraeva i fedeli dalla preghiera. Alla fine la spuntò il re, accordando però la sospensione del lotto durante le feste natalizie. Fu così che i napoletani, non potendo giocare al lotto pubblico durante quel periodo, si portarono a casa quel gioco, inventando la Tombola.

 I numeri dall’uno al 90 venivano messi in un cesto di vimini, detto panariello, mentre le cartelle recavano 15 numeri diversi, posti su tre file, per evitarne la ripetizione ogni 6 di queste contenevano una sola volta i 90 numeri.

 Il termine tombola sembra essere di origine incerta, una lieve somiglianza dei dischetti di legno circolari, su cui sono impressi i numeri, con la forma cilindrica simile all’apparecchio per realizzare il tombolo (merletto) di una volta, lascia ipotizzarne quel riferimento etimologico.

Mentre il termine, in italiano significa “caduta”.

Affrontando questo argomento mi sono tornati alla mente episodi di vita familiare degli anni “1950 … 1970”, penso comuni ad una seppur piccola parte di voi, per gli altri cercherò di passarli in breve rassegna, anche se ricordare il tempo passato possa dare adito a patologie classiche di età senile!

Ricordo le lunghe tombolate del periodo natalizio che si giocavano nelle case, i segnalini utilizzati per coprire i numeri …  cocci di piatti rotti, ridotti in piccoli pezzi  … lo stesso si faceva con le bucce di arancio e mandarino, con i fagioli ed i rigatoncini. Era il tempo delle riffe e, più in grande, dei tredici al totocalcio. Delle forti ideologie politiche, del partito dell’Uomo Qualunque. Del festeggiamento del lunedì di Pasqua della Borghesia ed il Primo Maggio dei Lavoratori.

 In casa poi si preparavano …

                                        biscottini, ciambellette, fette, pan pepato. I liquori quali il Latte di vecchia, il Maraschino, la Strega, la Crema Cacao.

Dopo estenuanti tombolate la signora ospite, che riceveva un compenso per il disturbo e per la “luce”, passava il “bicchierino” agli adulti. Ai ragazzini toccavano i dolci, conservati gelosamente entro le federe dei cuscini.

In seguito fece capolino sulle nostre tavole il panettone, il tronchetto di cioccolato, (stavamo già perdendo pezzi!).  Per la serata del 24 dicembre si andava di magro … , in ogni famiglia venivano preparati gli spaghetti con pomodoro, 10 15 alici fresche, aglio olio e peperoncino. I più  abbienti cenavano con la zuppa di pesce. Era il tempo dell’Idrolitina dell’Idriz, della Befana ai vigili urbani. Nel periodo natalizio i negozi di regali della città si arricchivano, il mercato del pesce poi era una vera attrazione, i banchi più illuminati, ovunque festoni e coccarde, a qualche pesce di una certa dimensione veniva messo un cappellino di carta colorata. Veniva poi San Silvestro con le sue immancabili lenticchie e salsicce, perché alludevano ai soldi, i cotechini piuttosto rari. Verso  mezzanotte poi, tutti con gli occhi puntati sull’orologio di casa per contare i secondi alla rovescia, raramente allietati da bicchieri di spumante (lo schiumante) per il brindisi, mentre i ragazzi scaricavano la loro tensione con spari di castagnole, tric e trac, pistole con le capsule (così dette i cappuse), che avevano acquistato da giorni e rimirato continuamente.  Mentre dalla finestra volava fuori di tutto, piatti bottiglie mobili vecchi, i pochi avanzi della cena, tanta immondizia. Tanto il mattino passavano gli scopini che poi venivano immancabilmente a bussare per la consueta mancia annuale.

 Chi doveva rientrare alla propria casa attendeva mezzanotte e mezza, per evitare di essere accoppato, comunque doveva superare autentici percorsi di guerra. Tutte le feste, come noto, venivano portate via dall’Epifania.  Comunque anche Lei si difendeva bene nelle piazze con le sue particolari bancarelle di regali, bambole di pezza, fuciletti latta che sparavano freccette a ventosa ed altre mille cose attraenti. C’erano gli immancabili banchetti di autentici truffaldini che giungevano da fuori con le loro caratteristiche specialità. La zingara che leggeva la mano, il gioco delle tre carte, quello della pallina sotto i tre bicchieri, del martello per piantare i chiodi con tre colpi, delle tre buste con i soldi dentro. Di tanto in tanto si udiva la voce … ragazzini scansatevi … lasciateci lavorare. Temevano la caduta del loro tavolo da lavoro, che avrebbe messo in luce qualche trucco.

Nel primo pomeriggio i “più”,  in soldi, finivano al Cinema Bernini od al Traiano per vedere un film in Tecnicolor. Gli altri erano costretti all’Isonzo, al  Cinestar (il Pidocchietto) od ai Salesiani, per subirsi “in bianco e nero”, ma a basso prezzo,  i films western di Tommy Mike, dalla pellicola fragile e delicata. Era uno spasso quando alla fine giungeva la Cavalleria in aiuto  dell’eroe o dei nostri in difficoltà, tutti si alzavano in piedi, urlando e fischiando. Non si vedeva più lo schermo, né si sentiva più nulla.

 

Poi, negli anni ’50, fecero capolino i primi televisori con le prime trasmissioni, Lascia e Raddoppia, il Musichere, visti in strada dai vetri dei negozi di elettrodomestici che, in verità, ci portarono avanti nel tempo. Ma era il principio della fine, un ingannevole gioco fatuo innescato a nostro danno.  Dimenticammo in breve la tombola, le nostre case da gioco, cancellammo troppo velocemente il nostro meraviglioso mondo di immaginazione e tutto il nostro bagaglio culturale passato.  Periodo che pur, con le privazioni del difficile momento post-bellico, si ricorda ancora  con  molto rimpianto. Da allora in ogni campo si è innescata una corsa inarrestabile contro il tempo, la tecnologia ha volato, ha fatto impensabili passi avanti e non si ferma più, ma ci sta traghettando verso un futuro incerto, isolante e galeotto, che può definirsi con un sol termine “globalizzazione”. La forza assassina del capitale sta distruggendo tutto un passato, millanta realtà culturali, storiche, linguistiche, forse con più violenza della più sanguinosa realtà bellica umana.

Con rinnovati auguri a tutti ….

Vanì Dicembre 2019.

Per finire degnamente ... canzoni degli anni '60, alla chitarra due noti musicisti....

 

 

 

 

 

 

 




DATA: 11 Dec 2019

OGGETTO: CONVIVIALE NATALIZIA CIVITELLA CESI (BLERA) - 15.12.2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ULTIMA CHIAMATA

**************************************

 

Signori,

                 nel rinviare ogni altra calorosa ed agurale formalità natalizia al 15/12 e cordiale accoglienza, rammento l'orario di accesso al ristorante previsto per le 12.30. Chi intendesse raggiungere per proprio conto il luogo di ristoro, se non lo avesse già fatto, dovrà comunicarlo al sottoscritto che, comunque, partirà dal noto parcheggio del Tribunale alle ore 10.20, dopo aver controllato la presenza dei partecipanti. La prima sosta (caffè e compattamento vetture) è prevista nella cittadina di Monteromano, dopodichè raggiungeremo, senza altre divagazioni, Civitella C.  per una breve passeggiata entro il paese (facoltativa), per poi recarci direttamente al ristorante. Al termine del pranzo, per rispolverare le nostre radici e tradizioni di italiani, verrà giocata una partita a tombola (una soltanto), per la quale verrà venduta una sola cartella a nucleo familiare, composto da due persone, e chiamati i numeri con termini "ghettaroli" da un bambino (è mio nipote e lo sto compromettendo pian piano). Per nuclei più numerosi sarà consentito l'acquisto di due cartelle. Il costo di ciascuna cartella è fissato in euro 5. Al termine del gioco verrete intrattenuti da un noto chitarrista tiburziano per una breve pausa musicale, canzoni "anni '60". Al termine ... tutti a casa satolli (spero, memore delle note disavventure passate in Casa Caponetti), ma alcuni che baciati dalla Dea bendata, sicuramente più ricchi, ... mentre quindi un prossimo arrivederci ...  riproponendo ai tiburziani assenti i miei saluti, auguri ed un arrivederci alla prossima escursione prevista per il 5/01/2020 che verrà confermata per iscritto (Tuscania ... le sue chiese storiche e Castel Cardinale con le tombe della Famiglia Alethnas) ... Vanì

11/12/2019

  PROTOCOLLO ADESIONI    CONVIVIALE NATALIZIA 15-12-2019    
  12/11/2019        
  NOMINATVI NR N O T E - PRESCRIZIONI DATA PRENOTAZIONE SPESA  
1 AIELLO SANTO 2 NN 18/11/2019        50,00 €
2 BELLI TIZIANA 2 NN 17/11/2019        50,00 €
3 BENEDETTI AUGUSTO 4 NN 27/11/2019      100,00 €
4 BENNI EMANUELA 1  SECONDO SPEZZATINO CACCIATORA 17.11.2019        25,00 €
5 BIONDI GIANFRANCO 3 NN 01/12/2019        75,00 €
6 BRIZZI MAURIZIO 2 1 SECONDO SPEZZATINO CACCIATORA 12/11/2019        50,00 €
7 CARUCCI PATTI 3 NN 01/12/2019        75,00 €
8 CUCCHI FRANCESCO 4 NN 05/12/2019      100,00 €
9 DE NEGRI ANGELO 2 NN 02/12/2019        50,00 €
10 DI BIANCO CENZINA 1 NN 13/11/2018        25,00 €
11 MORGAGNI MARCO 1 NN 13/11/2018        25,00 €
12 NAPOLITANO M.GRAZIA 1 NN 20/11/2019        25,00 €
13 NUNZI FRANCO 4 NN 20/11/2019      100,00 €
14 ORSETTI LAURA 2 NN 12/11/2019        50,00 €
15 PARIGIANI ERCOLE 2 NN 18/11/2019        50,00 €
16 PISANO SALVATORE 2 NN 03/12/2019        50,00 €
17 PODENZANA DANTE 4 NN 20/11/2019      100,00 €
18 RIVOLI M. ORONI M. 2 NN 20/11/2019        50,00 €
19 ROMEO NICOLA 4 NN 11/12/2019      100,00 €
20 ROMITI IVANO 1 NN 12/11/2019        25,00 €
21 ROMITI M.VALENTINA 4 NN 12/11/2019      100,00 €
22 SACCO MASSIMO 2 NN 20/11/2019        50,00 €
23 SINI MAURO 2 NN 21/11/2019        50,00 €
24 TASSELLI AUGUSTO 3 NN 21/11/2019        75,00 €
25 TUVERI MASSIMO 6 NN 25/11/2019      150,00 €
26 VITALI AGOSTINO 2 NN 12/11/2019        50,00 €
           
  NR. ISCRITTI 66       1.650,00 €
           
           
           
           



DATA: 01 Dec 2019

OGGETTO: PRANZO CONVIVIALE NATALIZIO CIVITELLA CESI (BLERA) - 15.12.2

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NOTA PER I SOLI PATECIPANTI

Quindici dicembre partenza dal Park del Tribunale ore 10.20 - pranzo ore 12.30 circa

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

Signori Tiburziani,

                                    mentre sta per concludersi l'anno 2019 e le escursioni del Tiburzi programmate sono ormai finite, "abrenuntio",  "fresco fresco" dalla bella uscita odierna di Corviano, riporto di seguito, perché richesto, il prospetto riassuntivo delle iscrizioni pervenute al pranzo natalizio del Fruppo, con utili indicazioni già diramate, ma che si possono dimenticare.

                                     La giornata del 15/12 inizia con l'appuntamento al parcheggio del Tribunale previsto per le ore 10.   La partenza avverrà alle ore 10.20, con auto proprie. Si raggiungerà Monteromano dovre si farà sosta caffè. Si ripartirà alla volta di Civitella Cesi, girando a destra poco dopo l'uscita della cittadina. Dopo una decina di chilometri si girerà a destra per Civitella.

                                     Si passerà con le auto avanti il posto di ristoro per raggiungere un parcheggio a nord del paese, per fare una breve visita a piedi, per poi discendere giù al Centro Antiquitates Srl - in località Montegrosso senza numero civico - posto sempre in Civitella, intorno alle ore 12.15. 

                                 Il Ristorante è posto entro una caratteristica Casa Appenninica, ricostruita, che se non ricordo male una volta recava un'insegna di una osteria romana, così detta "Osteria del Tempo Perduto". L'interno si presenta con due lunghi tavoli in legno rustico, in fondo è posto il camino. Regolarsi con le temperature entro l'ambiente per i posti prossimi a quest'ultima fonte di riscaldamento. Il tetto è realizzato con fascine di erica e/o ginestra, così come facevano i nostri antenati uomini "appenninici", ma è completamente isolato dall'esterno e da eventuali piogge.

                                  Si prenderà posto al tavolo cercando di non scomporre i gruppi legati da vincoli di parentela e/o di amicizia. A dire il vero i gestori mi avrebbero assicurato disponibilità di 85 coperti, cosa che ho evitato a priori, limitandone il numero, onde meglio gestire queste ripartizioni.

                          Una simpatica ragazza ha avuto l'idea di organizzare una tombolata nel nostro ambito, cosa che ho accettato, incaricando lei di gestire il gioco. Ovvero una sola partita, una cartella ciascuno magari a 5 euro cad., almeno chi vincerà i premi potrà andare con la propria famiglia a passare San Silvestro a Cortina! Ma non so come, quando e se verrà poi giocata questa partita ...

                            C'è poi un noto chitarrista tiburziano che, gratuitamente, strimpellerà canzoni degli anni '60, per concludere con un po' di allegria-nostalgica (qualche persona colta rileverà l'uso di questo ossimoro) la giornata, anche corroborata e promossa da qualche bicchiere di vinello "paesano". Qui occorrerà regolarsi nelle quantità perché il convento passa 1/4 di litro a persona e poi per via della solerzia dei carabinieri di Blera. Altre cose non mi viene in mente di dire, se non, di rinnovare ai Tiburziani, impossibilitati a stare con noi perché impegnati a Sharm el-Sheikh, od in altro posto di "lavoro", un lieto Natale ed un Felice Anno Nuovo .... in tutta sincerità .... VANI' - 1-12-2019 

PROTOCOLLO ADESIONI 

 

CONVIVIALE NATALIZIA 15-12-2019

 

 

12/11/2019

 

 

 

 

NOMINATVI

NR

N O T E - PRESCRIZIONI

DATA PRENOTAZIONE

 

BRIZZI MAURIZIO

2

1 SECONDO SPEZZATINO CACCIATORA

12/11/2019

 

AIELLO SANTO

2

NN

18/11/2019

 

BELLI TIZIANA

2

NN

17/11/2019

 

BENEDETTI AUGUSTO

4

NN

27/11/2019

 

BENNI EMANUELA

1

 SECONDO SPEZZATINO CACCIATORA

17.11.2019

 

CARUCCI PATTI

3

NN

01/12/2019

 

DI BIANCO CENZINA

1

NN

13/11/2018

 

MORGAGNI MARCO

1

NN

13/11/2018

 

NAPOLITANO M.GRAZIA

1

NN

20/11/2019

 

NUNZI FRANCO

8

NN

20/11/2019

INCERTI

ORSETTI LAURA

2

NN

12/11/2019

 

PARIGIANI ERCOLE

2

NN

18/11/2019

 

PODENZANA DANTE

4

NN

20/11/2019

INCERTI

RIVOLI M. ORONI M.

2

NN

20/11/2019

 

ROMITI IVANO

1

NN

12/11/2019

 

ROMITI M.VALENTINA

5

NN

12/11/2019

 

SACCO MASSIMO

2

NN

20/11/2019

 

SINI MAURO

2

NN

21/11/2019

 

SPINELLI LIVIO

4

NN

01/12/2019

 

TASSELLI AUGUSTO

3

NN

21/11/2019

 

TUVERI MASSIMO

6

NN

25/11/2019

 

VITALI AGOSTINO

2

NN

12/11/2019

 

 

 

 

 

 

NR. ISCRITTI

60

 

 

 

DISPONIBILITA' POSTI

65

 

 

 

NE RESTANO 

-5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




DATA: 28 Nov 2019

OGGETTO: Corviano 1/12/ 2019 - Pranzo Conviviale Natalizio 15/12/201

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                                   ricevo alcune richieste di conferma del  programma escursioni in atto, peraltro ormai residuo e parco, dal momento che alcuni disservizi non ne hanno consentito un'informativa certa e precisa, pertanto do sicura l'uscita di Corviano, per la quale raccomando l'uso di bacchette o bastoni da escursione, meglio due che una soltanto. Nel luogo è anche possibile fare del fuoco, garantendo la presenza di un bel cerchio di pietre poste per l'occorrenza. Per questo dovrete munirvi del necessario ormai noto. Fermo restando alimenti alternativi in caso di impossibilità di fare della brace. Il programma 2020 è in fase di elaborazione, tenuto nel debito conto dell'attività dei cacciatori di cinghiali, ma mi dicono, alcuni cari amici del bosco, che ora ci sono più lupi che cinghiali. L'attività di cacciarella purtroppo si protrarrà fino al 31/01/2020 e per le escursioni più belle dovremo aspettare che passi quel giorno! Tranquilli non temete per i lupi, ma anche per i cinghiali, la loro indole è buona (ne so qualcosa io….) , ve lo garantisce uno che conosce bene i boschi e che di incontri del genere ne ha avuti...! Perfino il lupo di Gubbio, dove in primavera abbiamo passato tre giornate meravigliose, ci ha spiegato una ragazza, “Guida” della Cittadina, che forse non si trattava di un vero e proprio lupo, ma di un uomo molto cattivo, forse un brigante, che imperversava con le sue scorrerie nella zona. Ma San Francesco riuscì ad ammansirlo. Di alcuni uomini vedete, sì, ci si deve appunto guardare e temere! Si trattava presumibilmente di una vera e propria metafora quindi …  non è certo... ma calza più questa versione dell’altra.

…………………..

                         Mio nonno materno, di famiglia abruzzese, mi raccontava che suo nonno, pensate un po' che scaletta!, nei dirupi della Maiella, da ragazzo insieme al papà (erano pecorai quindi), per non farsi mangiare le pecore dai lupi, passavano alcune notti sugli alberi, sopra le greggi. Così appostati attendevano l'arrivo di questi per ucciderli poi con il fucile. Ma questo mio antenato a volte si addormentava e cadeva  giù dall'albero. Ma non veniva affatto sbranato da questi predatori, annzi si davano alla fuga quando lui piombava giù dai rami improvvisamente, e non era poi altro che un ragazzo.

 

PER I SOLI MAGNACCIONI

( pregasi comunicare eventuali discordanze, omissioni od altro - un di voi si è segnato per ben due volte!!! Ho capito che gli fa piacere stare con noi!)

PROTOCOLLO ADESIONI

 

CONVIVIALE NATALIZIA 15-12-2019

   

12/11/2019

       

NOMINATVI

NR

N O T E - PRESCRIZIONI

DATA PRENOTAZIONE

 

BRIZZI MAURIZIO

2

1 SECONDO SPEZZATINO CACCIATORA

12/11/2019

 

AIELLO SANTO

2

NN

18/11/2019

 

BELLI TIZIANA

2

NN

17/11/2019

 

BENEDETTI AUGUSTO

4

NN

27/11/2019

 

BENNI EMANUELA

1

 SECONDO SPEZZATINO CACCIATORA

17.11.2019

 

DI BIANCO CENZINA

1

NN

13/11/2018

 

MORGAGNI MARCO

1

NN

13/11/2018

 

NAPOLITANO M.GRAZIA

1

NN

20/11/2019

 

NUNZI FRANCO

8

NN

20/11/2019

INCERTI

ORSETTI LAURA

2

NN

12/11/2019

 

PARIGIANI ERCOLE

2

NN

18/11/2019

 

PODENZANA DANTE

4

NN

20/11/2019

INCERTI

RIVOLI M. ORONI M.

2

NN

20/11/2019

 

ROMITI IVANO

1

NN

12/11/2019

 

ROMITI M.VALENTINA

5

NN

12/11/2019

 

SACCO MASSIMO

2

NN

20/11/2019

 

SINI MAURO

2

NN

21/11/2019

 

TASSELLI AUGUSTO

3

NN

21/11/2019

 

TUVERI MASSIMO

6

NN

25/11/2019

 

VITALI AGOSTINO

2

NN

12/11/2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NR. ISCRITTI

53

 

 

 

DISPONIBILITA' POSTI

65

 

 

 

NE RESTANO

-12

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




DATA: 25 Nov 2019

OGGETTO: CONVIVIALE NATALIZIA CIVITELLA CESI (BLERA) - 15.12.2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NOTA PER I TIBURZIANI ISCRITTISI

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Signori prendete nota delle iscrizioni registrate per la giornata conviviale, verificate e comunicate eventuali discordanze da comunicare a stretto giro di posta vanivani@alice.it

 

PROTOCOLLO ADESIONI 

 

CONVIVIALE NATALIZIA 15-12-2019

 

 

12/11/2019

 

 

 

 

NOMINATVI

NR

N O T E - PRESCRIZIONI

DATA PRENOTAZIONE

 

BRIZZI MAURIZIO

2

1 SECONDO SPEZZATINO CACCIATORA

12/11/2019

 

AIELLO SANTO

2

NN

18/11/2019

 

BELLI TIZIANA

2

NN

17/11/2019

 

BENNI EMANUELA

1

NN

17.11.2019

 

DI BIANCO CENZINA

1

NN

13/11/2018

 

MORGAGNI MARCO

1

NN

13/11/2018

 

NAPOLITANO M.GRAZIA

1

NN

20/11/2019

 

NUNZI FRANCO

3

NN

20/11/2019

 

ORSETTI LAURA

1

NN

12/11/2019

 

PARIGIANI ERCOLE

2

NN

18/11/2019

 

PODENZANA DANTE

4

NN

20/11/2019

 

RIVOLI M. ORONI M.

2

NN

20/11/2019

 

ROMITI IVANO

1

NN

12/11/2019

 

ROMITI M.VALENTINA

4

NN

12/11/2019

 

SACCO MASSIMO

2

NN

20/11/2019

 

SINI MAURO

2

NN

21/11/2019

 

TASSELLI AUGUSTO

3

NN

21/11/2019

 

TUVERI MASSIMO

3

NN

25/11/2019

 

VITALI AGOSTINO

2

NN

12/11/2019

 

 

 

 

 

 

DISPONIBILITA'  POSTI 65

39

 

 

 

65

 

 

 

 

39

 

 

 

 

26

 

 

 

 

 

 

     

 

 




DATA: 24 Nov 2019

OGGETTO: Strenna Natalizia - Slideshow immagini escursioni anno 18

ALLEGATO: STRENNA USCITE 2018.px

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,

                                               spero Vi pervenga il lavoretto c.d. Strenna Natalizia, comprendente frazione escursioni anno 2018 Tiburzi .... un caro saluto Vanì




DATA: 20 Nov 2019

OGGETTO: CONVIVIALE NATALIZIA CIVITELLA CESI (BLERA) - 15.12.2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NOTE PER I SOLI SCRITTI ALLA COMNVIVIALE:

-------------------------------------------------------------------------------------

Orario pranzo : 12.30 presso il Centro Antiquitates di Civitella Celi - posti ai tavoli non assegnati

 

                              Cari Tiburziani,

                                                          Vi trascrivo di seguito, per Vostro controllo, il prospetto delle prenotazioni da Voi effettuate al pranzo natalizio 15/12, rilevate alla data odierna. Eventuali discordanze dovranno essere prontamente segnalate per le opportune rettifiche ... grazie Vanì

 

PROTOCOLLO ADESIONI 

CONVIVIALE NATALIZIA 15-12-2019

 

12/11/2019

 

 

 

NOMINATVI

NR

N O T E - PRESCRIZIONI

DATA PRENOTAZIONE

BRIZZI MAURIZIO

2

1 SECONDO SPEZZATINO CACCIATORA

12/11/2019

AIELLO SANTO

2

NN

18/11/2019

BELLI TIZIANA

2

NN

17/11/2019

BENNI EMANUELA

1

NN

17.11.2019

DI BIANCO CENZINA

1

NN

13/11/2018

MICOZZI BRUNO

4

NN

17/11/2019

MORGAGNI MARCO

1

NN

13/11/2018

NUNZI FRANCO

3

NN

20/11/2019

ORSETTI LAURA

1

NN

12/11/2019

PARIGIANI ERCOLE

2

NN

18/11/2019

PODENZANA DANTE

4

NN

20/11/2019

ROMEO NICOLA

5

NN

17/11/2019

ROMITI IVANO

1

NN

12/11/2019

ROMITI M.VALENTINA

4

NN

12/11/2019

SACCO MASSIMO

2

NN

20/11/2019

VITALI AGOSTINO

2

NN

12/11/2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DISPONIBILITA'  POSTI 65

37

 

 

65

 

 

 

37

 

 

 

28

 

   



DATA: 20 Nov 2019

OGGETTO: Tre giornate Umbre - 31/12/2019 - 2/1/2020

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                                      privo di comunicazioni e di informativa su eventuali richieste e prenotazioni per l'iniziativa in argomento ...  ho provveduto, oggi, a disimpegnare in tal senso l'Hotel Don Bosco - Polino (Tr). Pertanto chi volesse trascorrere San Silvestro ed i primi giorni dell'anno in quella località dovrà farlo autonomamente, prendendo contatto con i gestori dell'albergo. Presumibilmente, in quei giorni in "Umbria", ma non ne sono certo, potreste incontrare il sottoscritto che, comunque, non rispetterà il programma a suo tempo diramato.

                                        Un caro saluto.

                                                                                     Vanì

 

CV . 20-11-2019

                                      




DATA: 17 Nov 2019

OGGETTO: RISCONTRO ISCRITTI CONVIVIALE NATALIZIA 15-12-2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NOTA PER I SOLI  ISCRITTI ALLA CONVIVIALE NATALIZIA

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Signori

                    Vi trascrivo il prospetto "iscritti" alla data odierna, con preghiera di controllare se sono state ben registrate le Vostre comunicazioni e preferenze, Solo eventuali discordanze dovranno essere segnalate per le opportune rettifiche ... un saluto Vanì

 

 

PROTOCOLLO ADESIONI  CONVIVIALE NATALIZIA 15-12-2019    

12/11/2019

 

 

 

 

NOMINATVI

NR

N O T E - PRESCRIZIONI

DATA PRENOTAZIONE

 

BRIZZI MAURIZIO

2

1 SECONDO SPEZZATINO CACCIATORA

12/11/2019

 

DI BIANCO CENZINA

1

NN

13/11/2019

 

MICOZZI BRUNO

4

NN

17/11/2019

 

MORGAGNI MARCO

1

NN

13/11/2019

 

ORSETTI LAURA

1

NN

12/11/2019

 

ROMEO NICOLA

5

NN

17/11/2019

 

ROMITI IVANO

1

NN

12/11/2019

 

ROMITI M.VALENTINA

4

NN

12/11/2019

 

VITALI AGOSTINO

2

NN

12/11/2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DISPONIBILITA'  POSTI 65

21

 

 

 

65

 

 

 

 

21

 

 

 

 

44

 

 

 

 

         



DATA: 15 Nov 2019

OGGETTO: Rinvio Escursione 17/11/2019 SAN GIOVENALE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

DOMENICA 17/11  RINVIO DELL'USCITA C.D. “SAN GIOVENALE”

A DATA DA DESTINARE

ALTRE CONSIDERAZIONI SULLA TRASCURATEZZA DEL TERRITORIO

--------------------------------------------------------------------------------------

Signori Tiburziani,

                                   le abbondanti manifestazioni piovose abbattutesi ieri notte sul nostro litorale, sono cosa più eloquente di ogni altro "panegirico" o discorso sul tempo, relative condizioni meteorologiche del periodo ed iniziative di protezione del territorio e dei suoi abitanti. Impropriamente utilizzai per modo di dire, nel mio avviso precauzionale di giovedì scorso, il termine di "ALLERTA METEO", lungi da me, per l'occasione, di voler imitare od esser considerato emulo della greca  "Cassandra", visto come sono andate le cose!

PERTANTO

comunico senz’altro il rinvio dell’uscita in argomento a data da destinare per motivi contingenti "pioggia … fango", e per altri banali motivi (concomitanza di caccia al cinghiale in zona escursione della “c.d. cacciarella” nelle successive domeniche al 17/11 e questo fino al 30/1/2020 - vedi calendario venatorio Regione Lazio 2019/290). Con il gestore del Centro Antiquitates di Civitella C., eravamo riusciti a contattare i cacciatori locali per farci lasciare libero da caccia per quel giorno  l’ufficiale “Sentiero Natura” (sic tamen ! creato per escursionisti, che da Civitella porta fin sotto l’abitato e acropoli e necropoli etrusca di San Giovenale) utilizzato, non so a quale titolo, per scopi venatori. Trascuro ogni commento, inutile, oggi in Italia chi alza più la voce risulta sempre “vinciticcio”.

PER CHI VUOL SAPERE IL MIO PENSIERO SUL TERRITORIO

Conosco a memoria quasi tutta la nostra Etruria, sue debolezze e criticità. A prescindere da una indiscriminata operata deforestazione non giustificata per un territorio così collinare e sassoso come il nostro. Ad ogni abbondante manifestazione piovosa corrisponde una altrettanto abbondate perdita di humus, che unito ad acqua piovana, con velocità sorprendente, tutto travolge scaricandosi in mare da  strade e sentieri  divenuti "torrenti" e da nostri fiumiciattoli "ufficiali", che, normalmente, bene reggono le piene. Il loro alveo è abbastanza ampio per manifestazioni “normali”, ma ogni 30 o 40 anni, Mignone ... Marangone ... Fiora ... Marta … Fosso Cupo ... Castel Secco ... Sciatalone, per autentiche “bombe d’acqua” locali, esondano, trasportando a valle (anche la pendenza orografica gioca il suo ruolo e la non compattezza geologica), nell’arco di 5  - 15 ore, una gran quantità d’acqua fangosa, invadendo il territorio fluviale circostante che, per almeno un centinaio di metri, si scarica in mare. Gli etruschi, che questo ben sapevano,  lungi dal costruire i loro villaggi intorno agli argini dei fiumi, anzi maestri di regimentazione acque, risolvevano il problema con continui drenaggi degli alvei sassosi. Ma noi no! La romanizzazione, per precipui scopi tattici, ha di fatto trasferito gli abitanti della “Castellina sul Marangone”, in località “Castronovo” sul litorale, evito ogni commento. E da allora è stata una continua escalation … una corsa tesa a togliere spazi ai nostri fiumi per costruire abitazioni speculative.  Ma che si creda o no, ciò che "a natura si toglie … natura riprende"!

                   Un caro saluto a voi tutti, sperando che per questa volta, dati gli eventi catastrofici atmosferici verificatisi,  non ci siano state vittime nel nostro territorio

Ci rivediamo, tempo permettendo, il 1°/12 per Corviano e poi con il programma a seguire ovvero, “Conviviale Natalizia 15/12/19” e “Tre Giornate Umbre 31/12 – 2/1/2020”, per questi due ultimi eventi sono aperte le iscrizioni!.                                                          

                                                                                                  … Vanì

 

15-11-2019 – ore 19.30

 




DATA: 14 Nov 2019

OGGETTO: San Giovenale 17-11-2019 - ALLERTA METEO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

A L L E R T A    M E T E O

.................................................................................................

Signori Tiburziani,

                                   risultano ancora imprevedibili le condizioni meteo per la giornata di Domenica 17 novembre 2019,  peranto venerdì, a tre giorni dall'evento, vi

comunicherò l'eventuale fattibilità dell'escursione prevista.

 

                                 Un caro saluto ... Vanì  (di questo "passo" spero di non dover reinventare le escursioni ....!!!)




DATA: 12 Nov 2019

OGGETTO: CONVIVIALE NATALIZIA CIVITELLA CESI (BLERA) - SALA DA PRANZO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori,

                           ove non rammentassimo le festività che tra breve giungeranno,  gli addobbi  natalizi entro gli esercizi commerciali sono lì a ricordarlo.  I loro motivi, le molteplici decorazioni dai colori smaglianti misurano quanto del "bambino" è rimasto ancora nella nostra persona! Per noi del "Tiburzi" "questi colori" ricordano che è tempo di "conviviali"! A volte mi chiedo se sia il caso di far "saltare" questo impegno, poi vince il senso positivo di vita che ancora è in me ed ecco quindi, ancora, per quest'anno ....

 

               A N T I Q U I T A T E S     S . r . l .

Località Montegrosso, snc – Civitella Cesi 01010 Blera (VT)

 

Gruppo Trekking “Domenico Tiburzi” - Civitavecchia

15 dicembre 0re 13.45 - TRADIZIONALE  INCONTRO  NATALIZIO  2019.

PRANZO  - M  e  n  u’

ANTIPASTO:

  • affettati misti

  • bruschetta olio e sale,

  • bruschetta pomodorini,

  • fagioli in umido con salsicce,

  •  trippa

PRIMI PIATTI

  • Fettuccine alla boscaiola

  • pappardelle al cinghiale

SECONDO

  • Maialino al forno

 

CONTORNI

  • Patate al forno

  • Insalata mista

  • Acqua minerale

Vino ¼ pers.

Per concludere

  • crostata fatta in casa

Frutta mista di stagione

Caffè

 

Altre note. Euro 25 persona - termine iscrizione 5 dicembre p.v.. Disponibilità coperti ...  65 circa. Inviare prenotazioni al sottoscritto vanivani@alice.it.  ed eventuali prescrizioni personali

Ritrovo ore 10.00 park Tribunale Civitavecchia - partenza ore 10.15.  Sosta Monteromano per caffè. Breve giro del "paesino" di Civitella Cesi. Non è necessario inviare acconti, eventuali defezioni oltre una certa data verranno valutate ove si dovessero corrispondere penali al gestore. 

                                   

                                            Mentre Vi saluto .... Vanì  3886958494

 

 




DATA: 09 Nov 2019

OGGETTO: Rinvio a Domenica 10/11/2019 - Escursione Corviano

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ERRATA-CORRIGE

------------------------------------------------------------------

 

- tre giornate umbre  periodo esatto

30-12-2019 // 2-1-2020   o 31-12-2019  //  2-1-2020

vedere opzioni di programma




DATA: 09 Nov 2019

OGGETTO: RINVIO ESCURSIONE 10-11-2019 - CORVIANO

ALLEGATO: Prnz-16DC07Ca_226[1].jpg

TESTO: (leggi tutto)

RINVIO ESCURSIONE A DATA DA CONFERMARE

******************************************************************************************************************

 

Gentili Signori Tiburziani,

                                             comunico, senz'altro avviso, il rinvio dell'escursione in quel di Corviano, prevista per domani

10-11-2019.

                                       Le peggiorate condizioni meteo di queste ultime ore sconsigliano decisamente l'uscita, che prevede passaggi su sentieri rocciosi, resi scivolosi dalle piogge battenti che si stanno verificando.

                                                  Domenica 17/11/2019 sarà la volta di San Giovenale, mentre "Corviano" verrà rinviato presumibilmente al primo di dicembre p.v.. Verrete comunque informati in tempo adeguato. Traccio di seguito, in linea di massima, il programma residuo previsto per l'anno in corso.

 

- 17/11/2019   - uscita San Giovenale

- 1°/12/2019    - uscita Corviano (da confermare)

- 15/12/2019  - Conviviale natalizia etrusca entro una caratteristica "Casa appenninica". Località Civitella Cesi.

- 30/12/2019-2/1/2010 o 31/12/2019-2/1/2010. Tre giornate umbre "Polino" . Iniziativa programmata da prenotare!

                        

Dettagli da comunicare ... non appena verrete informati ufficialmente inizieranno le iscrizioni.

 

                                      Un caro saluto,             

                                                                                        Vanì

 

 

 

 




DATA: 01 Nov 2019

OGGETTO: Rinvio a Domenica 10/11/2019 - Escursione Corviano

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                                    comunico il rinvio a domenica 10 novembre 2019, l'escursione c.d. "Corviano e la sua provincia". Le condizioni meteo diramate dai più accreditati "siti", confermano ancor oggi le piogge per quell'intera giornata nell'area interessata. Restano invariate, tutte le altre indicazioni utili alla partecipazione all'uscita, peraltro già note, diramate nelle nostre precedenti e riportate sul sito.

                                     Un caro saluto a Voi tutti ....

                                                                                                                    Vanì

 

CV 1-11-2019 - tra le 7.00 e le 8.00

 

PS. IN LINEA DI MASSIMA IL 17/11/19 SARA' LA VOLTA DI "S.GIOVENALE"




DATA: 30 Oct 2019

OGGETTO: Causa pioggia probabile rinvio escursione domenica 3/11/201

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ESCURSIONE A CORVIANO .  Domenica 3 Novembre 2019

****************************************************************************************

Signori Tiburziani,

                                        preannuncio un eventuale rinvio della prossima uscita, basato sulle diramate previsioni meteo dai più accreditati siti di metereologia posti su internet. Per quasi l'intera giornata di domenica è prevista pioggia, comunque, come ormai è d'abitudine, aspetterò un paio di giorni per inviarVi la conferma del rinvio. In base al monitoraggio delle condizioni atmosferiche, e della loro evoluzione, sarà mia cura far seguito con una comunicazione certa e definitiva.

 

                                         Un caro saluto

                                                                                                Vanì 30 ottobre 2019 - ore 8.00

 




DATA: 22 Oct 2019

OGGETTO: Corviano e la sua provincia domenica 3 novembre 2019 - pa

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Pranzo al sacco - km. 4,5 circa - presenza di un guado - utili stivali o buste - generalmente superabile anche senza. Dipende dalle acque piovane cadute negli ultimi giorni.

Corviano

il castello, le sue tombe ipogee, la Chiesa Altomedievale con sarcofagi antropoidali, i massi erratici nella Selva di Malano ed altre emergenze ancora ….

             Una escursione di tutto rispetto, pur con i suoi 5 km. appena, traversa luoghi dai forti sapori naturalistici ed aspetti archeologici  che vanno, con sospetta continuità, dalla “lontana” preistoria, fino al 1200 d.C. almeno. Poi, per motivi legati a sconosciute esigenze storiche, tutto va alla malora, tutto trascende in stato di abbandono.  Per incuria …  piccole “frazioni”, castelletti e torri, cadono in rovina.  Millenarie vie di comunicazione, diventano sentieri, man mano fagocitati dalla vegetazione spontanea o cancellati dall’attività poco seria di alcuni latifondisti che, per incrementare il valore delle loro proprietà, non esitano ad occludere il passaggio all’uomo comune, su strade che Vi transita di “diritto” da oltre quattromila anni. Ma il fatto ancora più grave è che, azioni di  questo genere, cancellano le nostre radici storiche! Al passaggio di qualche generazione poi, si perdono i ricordi.  Così, “Corviano”, esce di scena!!!  Recede dai suoi mondi ed entra in un torpore millenario. I suoi visibili aspetti archeologici sopravvissuti, case ipogee etrusche (?) scavate nel duro peperino, il suo anonimo castello medievale (del 1000 ?) ed altro, appartengono a diversi contesti storici apparentemente slegati tra loro, di cui nessuno sa dirci nulla o quasi. Allora ci si deve affidare alla introspezione, alla analogia dei reperti. Ancora … al contesto storico ed alle possibili influenze territoriali. Pur impediti dal notevole e continuo frazionamento delle proprietà, costantemente divise, accorpate e ridivise, passate di proprietario in proprietario.

           Tutto questo caos gioca in favore del trekkista, per la gioia dei suoi occhi e della sua “digitale”, di fronte ad una mola su una cascata d’acqua,  ad un fondo boscoso, avanti a suggestivi resti di una chiesa altomedievale diruta, sorta su attacchi di un tempio etrusco, sottostanti a blocchi di pietra del periodo romano. Ma lo storico … è  spiazzato…

            Tutto questo è Corviano, il suo toponimo (per la presenza di Corvi?), il suo ruolo politico e storico, solo congetture .... Lo stesso dicasi di altri centri similari. Di Corviano non si sa proprio nulla e, se non fossero le sue straordinarie emergenze a denunciarlo - su quello sperone roccioso prepotentemente proteso sulla Selva di Malano, con vista sulla valle del Tevere, con scorci su Ameria (Amelia) ed i prossimi monti Umbri - nessuno avrebbe  sospettato che una volta almeno (?), la “storia”, vi ha fatto capolino!

Contesti storici influenti …

              Bomarzo, la “Polimartius” dei romani, ma forse già dagli etruschi il paese era dedicato alla divinità della guerra, data la sua posizione verso il laghetto “Vadimone”, teatro dell’ultima battaglia “etruschi-romani”, che ha sancito la definitiva supremazia di Roma sull’Etruria.    

             E’ ancora il vicino paese di Vitorchiano (letterale … “vicus orclanus”) ad accrescere l’importanza del nostro Centro, cui doveva essere legato. Vitorchiano   – fondato ed inurbato da genti in stato di abbandono della nostra bella Norchia, seppur su emergenze di un centro del “bronzo”- la cui “prima pietra”, in abiti etruschi, presumibilmente risale al IV secolo a.C

            Il “circondario” del nostro Corviano nasconde numerosi altri tesori disseminati su una vasta area apparentemente disomogenea. Sul torrente Martelluzzo, sono presenti un ponte ed una bella mola. Sotto le sue impervie rocce è presente una scala intarsiata per rapide evacuazioni di genti in caso di assedio. Qua e là disseminate mura etrusche a testimoniare un tentativo di fortificazione. Una chiesa Longobarda e relativi sepolcreti antropoidali. Un castelletto anonimo. In fondo a Monte Casoli, grotte preistoriche trogloditiche, inglobate in un ulteriore castello. Poi una meravigliosa tagliata ed ancora tombe etrusche tutt’intorno...  La Selva con i suoi innumerevoli massi erratici con le sue irreplicabili opere … la tomba del Re, della Regina, il Sasso del Predicatore uno e due, l’altare della Regina (Minerva?). La chiesa di (1) San Nicolao. Ed ancora una imponente Piramide etrusca, l’abitato di Santa Cecilia, il Ponte etrusco sul Fosso di Castello  e relative cascate. Per non trascurare il terremotato o franato paese di Chia, la Torre di Chia meglio nota come Torre Pasolini, la Torre di Santa Maria di Luco. E vi par poco ? Poi ovunque, appaiono modeste sporadiche emergenze etrusche anonime, romane, medievali, cose che all’estero, prese singolarmente, avrebbero fatto felice più di un popolo . Che dire di questa contea, ce n’è di storia nascosta …

 

Vanì, addì 22 ottobre 2019 – tra le ore 19 e le 21.

 

PS

 

  1.  (1) Alcuni luoghi magici dei nostri territori che ben si adattano alla losca attività di fantomatici “santoni”, sono stati da questi cooptati abusivamente, impedendo di fatto le visite e la fruizione del patrimonio comune. Nel corso di “Messe nere” od altro, anche con l’ausilio di “guardie del corpo”, non permettono di transitare liberamente e di accedere entro gli ambienti scelti per le visite, prima che non abbiano terminato i loro riti  satanici, per il seguito di merli da spennare. Da questo pulpito vi invito, in caso di “incontri” di questo genere, di non esitare e fare ricorso alle forze dell’ordine.

 

UN PO’ DI GEOLOGIA ALLA MOVIOLA

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La struttura geologica di buona parte dell’area dell’Italia Centrale, sommersa dalle acque del mare viene a formarsi, nel corso di 200 milioni  anni da sedimenti fluviali poi trasformatisi in rocce. Negli ultimi due milioni di anni, prodotti eruttivi leggeri di vulcani formatisi dalle crepe della crosta terrestre hanno colmato e conformato i contorti rilievi della regione Lazio, il cui substrato risulta fondamentalmente composto da tufi posti su argille e sabbie. Dopo le ultime significative manifestazioni vulcaniche, risalenti anche a 300 /400 mila anni fa, il territorio in esame, si presentava molto tormentato, composto da rocce laviche superficiali (peperino o basalto) sovrapposte a rocce sedimentarie. Questa zona superficiale dell’alto Lazio venne completamente ricoperta da depositi di peperino, frutto del vulcano Cimino facente parte del maggior complesso dei Vulsini. Nel corso dell’ultima deglaciazione, risalente a circa 10.000 anni fa, i ghiacci, in fase di scioglimento, seguendo l’andamento collinare presente, decrescente verso est, si sono spostati in direzione del bacino del Tevere.  Nel lento movimento hanno letteralmente tranciato le sporgenze delle rocce trascinandole a valle, depositando ovunque una gran quantità di massi (erratici) in particolare nel vasto territorio della Selva di Malano, creando modesti  “altipiani”. Ma grazie al lento lavorio delle acque del Vezza (nome sicuramente etrusco che ci riporta al Vesca di Civitella Cesi), del Martelluzzo, del Serraglio, di S.Maria ed altri,  l’aspetto della Selva ha assunto pressappoco l’attuale aspetto, incidendo alte forre tra gli elevati banchi di peperino.




DATA: 21 Oct 2019

OGGETTO:

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

Gentili Signori,

                          al fine di gestire con più cognizione di causa il sito e le relative mail che ne derivano, se non desideraste più avere "contatti" diretti con il "Tiburzi", Vi prego di seguire le indicazioni sotto evidenziate. Cliccando sulla parola "link", posta nelle comunicazioni che vi perverranno, verrete automaticamente esclusi dal "giro" tiburziano.

                                           Un caro saluto ........ Vanì

                                       

 

Ciò che è riportato in calce a ciascuna mail in arrivo .....

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DATA: 18 Oct 2019

OGGETTO: Anello di Calcata - 20-10-2019 - Invio nota.

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ANELLO DI CALCATA

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Ai Signori Tiburziani "partecipanti" all'uscita

                                                                    .....  consiglio per domenica, di preparare un "pasto veloce", dati gli esigui spazi a disposizione ove,

presumibilmente ci troveremo nell'ora di pranzo.

                                                                           Vi saluto ..... Vanì

 

18-10-2019.

                                      




DATA: 17 Oct 2019

OGGETTO: Anello di Calcata - 20-10-2019 - Conferma escursione.

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani, 

                                             onde consentirVi una più opportuna gestione del Vostro tempo libero, Vi anticipo che domenica 20 ottobre l'escursione per il giro di Calcata verrà effettuato, per variazione positiva delle condizioni metereologiche, ad onta dei più attendibili siti previsionali, che davano temporali e pioggia per quel giorno. Restano dunque ferme tutte le indicazioni e prescrizioni già note, fermo restando, fatti i necessari scongiuri, ciascuna dotazione trekk personale che comprende, oltre al pranzo al sacco, alla consueta macchina fotografica digitale, forse ormai soppiantata dal telefonino, anche un Kway od ombrellino pieghevole, anti iettatura.

                                               Lieto d averVi dato, anzitempo, la buona notizia, Vi saluto ed attendo al Park del Tribunale di Civitavecchia verso le ore 8.15, per muoverci alle ore 8.30, direzione Lago di Bracciano Via A12. In quanto possibile ... ridurre il numero delle maacchine al seguito.

Percorso: A 12 CVecchia Nord, uscita Cerveteri. Alla rotonda di Bracciano seconda uscita per Anguillara Sabazia.Lungolago e subito dopo aver passato la cittadina, si gira a sinistra direzione Trevignano, poco prima di arrivarci si gira a destra direzione Roma - Calcata - Mazzano Romano. Giunti a quest'ultima località, sosta caffè al primo Bar che si incontra. Si riparte dopo 15 minuti, WC permettendo, direzione Calcata e prima di arrivare al Paese, sosta auto nel parcheggio che avrò cura di indicarVi. Partenza escursione con pranzo al seguito.

                                                      Un caro saluto .... Vanì del Tiburzi.




DATA: 16 Oct 2019

OGGETTO: PREAVVISO DI PROBABILE RINVIO - CONFERMA TRA VENERDI E SABA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

Gentili Signori Tiburziani,

                                          ferme restando le non più rosee previsioni diramate, ad oggi , dai più attendibili siti di informazione metereologica nazionale, per la giornata del 20/10, preavverto un eventuale rinvio a domenica 27-10-2019, l'uscita in argomento, che intendo svolgere con condizioni meteo accettabili e consone a passaggi entro boschi e visita di centri Falisci di particolare bellezza. Invierò comunicazioni tra venerdi p.v. e sabato.

                                              Vi saluto ....

Vanì 16-10-2019




DATA: 13 Oct 2019

OGGETTO: Concerto per il 404° Anniversario dell Arrivo a Civitavecchi

ALLEGATO: IMG-20191007-WA0004.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani, vi giro,  più eloquente delle mie parole, l'invito del Tenore Sergio Grech, mentre in allegato, tento di spedire la locandina della manifestazione, mentre aggiungo che l'ingresso è gratuito, un saluto a Voi tutti Ivano.

 

Caro Ivano, come da accordi Ti invio locandina manifestazione che si terrà venerdì prossimo ore 19.00 presso la chiesa SS. Martiri Giapponesi via della vittoria in Civitavecchia. Vi attendo numerosi.




DATA: 10 Oct 2019

OGGETTO: Domenica 20 ottobre 2019 - anello di Calcata - ore 8.10 ritr

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

20-10-2019 – Anello di Calcata di km. 4,5 c.a. – presenza di una salita per giungere al Paese. Boschi – Fiume - Tratti paesaggistici qualche Emergenza Falisca che passa inosservata.

…………………..

          Una  tranquilla passeggiata tra boschi rigogliosi, lungo la sponda sinistra del Treja, tra forre elevate, vegetazione rigogliosa, pronunciate anse del fiume che, ora, scivola indisturbato quieto su un più largo letto, ora corre gorgogliante tra gole anguste, a presagire qualche lieve cascatella. Qua e la obliqui raggi solari tagliano il sentiero e mostrano la bellezza di reconditi angoli, resi ancor più belli e più profondi dai naturali e sempre diversi giochi di luce. Ma ora si deve traversare il Treja … tranquilli, un ponticello propizio ci toglie dall’incomodo del guado. Si salgono simpatici gradini in legno e si varcano altri ponticelli…  Poi d’improvviso, all’ultimo piano, dopo angoli ed aspetti sempre diversi, dove è evidente la mano dell’uomo passato, si alza il sipario sulla cittadina che tutto travolge con i suoi colori, i suoi aspetti, le sue strane figure, i suoi personaggi teatranti da favola. Comparse di un “attimo”, fuori del mondo, che fuori tutto travolge, ma nel Paese no! Tutto lì avanti ai nostri attoniti sguardi …  abbarbicate che si abbracciano e stringono tra loro, una manciata di case a scongiurare l’incombente precipizio, ti portano “fuori” dai pensieri del “quotidiano” sempre più pesante ed incombente!  Calcata … tutto qui sembra immenso, i tuoi vicoli … strade interminabili, la sua piazza … immensa anch’essa. Qual è il tuo mistero, la tua magia, che porta fuori dal convenzionale, cos’è questo roseo alone che trapela dai nostri occhi? E' forse un ballo in maschera di Carnevale?

               Scusa Calcata … a volte mi lascio prendere … e meglio dire che stavo scherzando … le nostre spoglie non possono esser rimaste all’ingresso del Paese.

Vanì 10-10-2019

 




DATA: 02 Oct 2019

OGGETTO: Errata corrige... Consolare Amerina

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                             il sistema di correzione automatica del mio PC ha modificato i termini "Consolare Amerina" in Consolare America. Me ne accorgo soltanto dopo aver inviato la precedente informativa. Non si tratta di un lapsus Freudiano, anche se personalmente preferisco un escursione in territorio Falisco, che americano ... sono un puro nazionalista ... saluti Ivano 




DATA: 02 Oct 2019

OGGETTO: 6-10-2019 - SOLITE 8.20 - 8.30 - CONSOLARE AMERICA - ED ANNE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CIVITAVECCHIA – CHIESA DI S.MARIA FALLERI – PARCO FALISCO – VIA AMERINA - MUSEO CIVICO FALISCO CIVITA CAST.

PERCORSO STRADALE ED INDICAZIONI … IN GRASSETTO LE LOCALITA’ TRAVERSATE.  IL GPS DELLE VETTURE LE RICONOSCONO (ANCHE IL PARCO FALISCO)

METEO … GIORNATA SOLEGGIATA

CV A12 VERSO GROSSETO – SI GIRA PER MONTEROMANO (Aurelia bis) – SUPERSTRADA PER VITERBO – SI ESCE PER VETRALLA – SI IMBOCCA LA CASSIACAPRANICA SUTRI POCO DOPO FINE PAESE SI PRENDE PER VIA DELLE CASSIE STR. P. 82 …  DIREZIONE FABBRICA DI ROMA – POI SI PRENDE S.P. 36 SI GIUNGE A FABBRICA E SI IMBOCCA LA STR. PROV. 27 FALERINA – SI GIRA  A DX DOPO CIRCA KM. 5,400  PER VIA FALERI NOVI E DOPO C.A. 500 MT  SULLA SINISTRA VISITIAMO (ORE 10 – 11) LA BELLA CHIESA DI S.MARIA DI FALLERI OVE E’ STATA GIRATA QUALCHE SEQUENZA DEL FILM L’ARMATA BRANCALEONE (VED. FILMATO SUL SITO). AL TERMINE SI RIPARTE E POCO PIU’ AVANTI (C.A.  UN KM E 700 MT) ENTRIAMO NEL PARCO FALISCO – LASCIAMO LE AUTO QUI INIZIA L’ESCURSIONE DI C.A. 4 KM PORTARE PRANZO AL SEGUITO – SI RITORNA ALLE VETTURE VERSO LE 14.00 PER ANDARE A VISITARE IL MUSEO FALISCO A CIVITA C. NEL FORTE DEL SANGALLO IL V.  VIA DEL FORTE 1 – CIVITACASTELLANA.

SALUTI VANI’ 02-010-2019




DATA: 30 Sep 2019

OGGETTO: Faleri Novi - Veteres la Via Amerina - appunti di viaggio ..

ALLEGATO: ETRURIA (2).jpg

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                              spero di fare cosa gradita, inviando un mio "lavoretto" del 2010, fatto senza alcuna pretesa, utile introduzione per chi volesse ampliare le proprie conoscenze sulla impostazione delle vie di comunicazione romane. Allego "fragmenta" della carta Peutingeriana, con particolare riferimento alla nostra Etruria, ove i tracciati viari romani, hanno ricalcato precedenti strade etrusche-falische-sabine.

LE STRADE “ROMANE” – CONSOLARI E PROVINCIALI.

La politica espansionistica romana e le mire verso i ricchi territori limitrofi alla Repubblica, prendono le mosse dalla conquista di Veio, nel IV secolo a.C., posta a poco più di 10 km. da Roma, in territorio Etrusco-Falisco. Di seguito, la continua “escalation” tra guerre e conquiste di altri popoli, sempre più distanti, ha quasi predisposto i romani, per meglio gestire ed amministrare i territori, alla costruzione di strade, che permettessero un rapido e sicuro collegamento con le zone periferiche dominate. E a dire il vero quel popolo risultò particolarmente versato nella costruzione di ottime strade, reti fognarie ed acquedotti, che correvano alcune volte paralleli agli assi viari. La costruzione delle tratte stradali avveniva seguendo valide tecniche, che assicuravano lunga durata. Il manto stradale era formato da una pietra lavica durissima, il basalto, capace di sostenere le più forti sollecitazioni. La stesura dei grossi basoli pentagonali era preceduta da uno scavo profondo 40 o 50 cm, che veniva riempito con pietra terra e sabbia, cementate con malta. Poi, le lastre di basalto, erano tenute ferme, tra loro da petrisco. In questa maniera il fondo stradale filtrava l’acqua piovana, ed il manto superficiale risultava sempre perfettamente asciutto e percorribile in tutte le circostanze. La larghezza della carreggiata stradale, di mt. 4 o 6, costante, permetteva il transito nei due sensi di marcia di due carri. Mentre alcune piazzole, di quando in quando, consentivano a carri più lenti, di lasciar il passo ad altri e non intasare il traffico.

Le strade consolari partivano tutte da Roma, conseguentemente a questa tutte riportavano. Le arterie raggiungevano i confini dell’impero e raramente collegavano le provincie, trasversalmente fra loro, per evitare accordi ed insubordinazioni comuni. Parecchie di esse erano state costruite sotto l’egida di un console e di questi ne portavano il nome, Via Aurelia, Cassia etc.. Altre, pur di una certa dimensione, ricordavano il motivo per cui erano state create: Salaria (trasporto del sale), oppure il nome della località di destinazione Ardeatina (Ardea) Amerina (Ameria).

Queste vie di comunicazione venivano costruite secondo il sistema ortogonale, utilizzando l’etrusca groma (gruma), strumento che consentiva di mantenere l’itinerario sempre diritto rispetto al punto di partenza. Ad ogni miglio era posta una pietra “miliare”, numerata, che portava il nome della strada, la distanza da Roma e quella per giungere al termine. La prima pietra miliare, posta a Roma, era detta “miliario aureo”. Nei tratti urbani erano ricavati passaggi pedonali su pietre, che sporgevano dal terreno ad una distanza, tra le stesse, tanto da permettere il transito delle ruote dei carri ed il passaggio dei pedoni sulle pietre sopra il livello di eventuali allagamenti. La manutenzione delle strade era affidata ai centri urbani collegati. I tracciati stradali superavano i corsi d’acqua attraverso appositi ponti, eretti con criteri e tecniche valide. Molte di queste strutture risultano ancora attive e probabilmente lo saranno ancora per molto. I piloni venivano realizzati entro gabbie lignee, formate da una serie circolare di pali conficcati nel letto del fiume. Pompe idrovore asciugavano l’acqua entro queste gabbie di legno ed al termine cominciava la erezione dei piloni con ciclopici macigni alla base, e via via con pietre sempre più piccole abilmente sagomate, rette con malta cementizia romana.

Lungo tutte queste strade erano poste, per uso e servizio, tra un centro urbano e l’altro, tutta una serie di strutture che rispondevano al nome di: “mansiones”, “cauponae”, “mutationes” “stationes”, “tabernae“,

  • MANSIONES: Poste ad una distanza di 15 – 20 miglia, l’una dall’altra, erano alberghi per usi ufficiali di dignitari del popolo romano. L’ospite veniva identificato da passaporto ed autorizzato all’accesso nella “mansione”

  • CAUPONAE: Poste più o meno vicine alle precedenti (locande), erano punti di sosta e riposo della gente comune, ma di reputazione inferiore. Erano frequentate anche da gente poco abbiente, da ladri e prostitute.

  • MUTATIONES: Era il punto di cambio dei cavalli, utilizzate in particolare dai postiglioni, che trasportavano posta ed altre spedizioni di un certo valore e riguardo.

  • TABERNAE: Erano ostelli, punti di sosta e ristoro per tutti, anche per i più abbienti ed erano le progenitrici degli attuali autogril, ove ci si poteva ristorare con una buona tisana, del mosto, dell’acqua fresca di sorgente, e mangiare del buon pane e salumi del luogo.

  • STATIONES: Assimilabili alle attuali stazioni autobus/ferroviarie, erano punti di fermata e sosta per servizi di trasporto promiscuo persone/cose.

Sappiamo che i viaggi su queste strade non erano celeri. Ci si metteva in viaggio per giorni, con particolari vesti ( sopravvesti, spolverini da viaggio, che salvavano le vesti dal polverone delle strade) e si percorrevano 30 o 40 chilometri al giorno. Ci si fermava presso le stationes pernottando nelle cauponae, ove si poteva cenare con un piatto di calda minestra, della carne ed un buon bicchiere di vino che il luogo, generalmente dispensava. Non infrequenti erano le aggressioni dei briganti o malfattori, in agguato su particolari postazioni naturali lungo le strade, che sottraevano ogni cosa al seguito dei viandanti, fino a mettere a repentaglio la loro sopravvivenza. Non vi erano allora persone che sovraintendevano alla incolumità dei viaggiatori. Soltanto pochi dignitari potevano contare su scorte armate al seguito, che assicuravano incolumità da ogni scorreria.

I sistemi di trasporto erano il cavallo, il mulo, carri a trazione animale, principalmente cavalli o buoi. E ci si metteva in marcia per mille motivi, raggiungere parenti in località limitrofe, andare a Roma per lavoro, per commerciare, per assistere a spettacoli gladiatori, per cause civili, per visitare la Città, per cercare fortuna, pur senza contare talune volte, giunti a destino, su un riferimento certo. Particolarmente intenso era il trasporto di derrate alimentari nonché, senza alcun controllo, il passaggio di bestiame brado (cavalli, mucche, pecore) diretto ai mattatoi e verso gli ampi mercati di Roma.

Le strade costruite dai romani, generalmente per scopi militari o commerciali, raggiunsero, nel periodo della massima espansione della tarda repubblica 80.000 / 100.000 chilometri di estensione, la maggior parte di queste rappresentano ancora  il tracciato dell’attuale rete stradale europea. 

La mappa generale delle vie di comunicazioni consolari romane, era realizzata in marmo, ed era esposta al foro romano. Era questa una forma orgoglio del popolo, a cui venivano ostentatati i risultati della politica espansionistica centrale romana e metteva in risalto le conquiste territoriali e le eccezionali e molteplici vie di comunicazione realizzate.

Sempre presso il foro romano erano in vendita pergamene che ricalcavano parziali tracciati delle strade romane che dovevano servire, a guisa delle nostre carte stradali, per orientamento e per consentire di intraprendere, con sicurezza, viaggi entro i territori dominati. Chissà in quale archivio sono finite tutte queste copie di carte stradali. Oggi sarebbe favoloso possedere una di queste pergamene.

La “tabula” Peutigenriana

Quando l’umanista ed antichista Konrad Peutinger, cercò di pubblicare la famosa “tavola”, che peraltro ereditò dal suo amico Konrad Bichel, che rappresentava la carta di 200.000 chilometri di strade romane, su 11 pergamene, non avrebbe certamente mai immaginato che il suo cognome avrebbe viaggiato nel tempo. Correva allora l’anno 1540 circa. Ma morì, il Peutinger, come il Bichel, prima di riuscire a raccogliere i frutti del suo progetto.

La carta porta la posizione delle città, dei mari, dei fiumi, delle foreste e delle catene montuose. Essa non è una riproduzione fedele della realtà geografica, non era stata concepita per questo, tutt’altro, non esistevano neanche i mezzi per conoscere perfettamente la forma dei continenti. Essa deve essere considerata come rappresentazione simbolica geografica, una sorta di diagramma, una indicazione tale e quale a quelle che si trovano sulla porta di ingresso delle metropolitane, e che danno contezza sulla sequenza delle fermate, delle località toccate, delle distanze e della conformazione orografica relativa.

La “tabula” è, probabilmente, stata realizzata nel I II Secolo d.C., su una copia della carta del mondo elaborata da Marco Vipsanio Agrippa  del 64 a C. - 12 a C., genero dell’Imperatore Augusto. La redazione del documento si deve alla illustrazione, al senato romano, della rete viaria pubblica, della illustrazione delle stazioni di posta, delle località toccate e delle distanze calcolate in miglia romane (un miglio km.1,480).

La carta fu incisa su marmo e posta sotto il Porticus Vipsaniae, prossimo all’Ara Pacis, lungo la Via Flaminia. La “Tabula” rappresentava tutto l’impero romano, l’Oriente, l’India, riportava il Gange e o Sri Lanka, e vi era menzionata anche la Cina.

Ben 555 città erano evidenziate, con altri 3500 punti di interesse geografico. Santuari, fari ed altre emergenze importanti, sui tracciati stradali.

La Tabula, come anzi detto, era composta da 11 pergamene, ma una dodicesima, forse smarrita, doveva rappresentare la Penisola Iberica, risultata mancante.

La Tabula attuale, è stata stampata nel 1591 ad Anversa ricopiando l’originale, con il nome di “Fragmenta tabulae antiquae”, dall’editore Johannes Moretus. Il manoscritto è datato nel XIII secolo. Sarebbe opera di un copista di Colmar, che avrebbe riprodotto intorno al 1265 il documento più antico.

La prima copia originale doveva comunque essere posteriore al 328 perché riportava la città di Costantinopoli, che fu fondata in quell’anno, mentre per altri particolari, si ritiene che riporti località già presenti in epoche antecedenti al 109 a.C.

Tale tavola è tutt’oggi in vendita, in copia, anche tramite “internet”, e rappresenta un quadro ornamentale per uffici di viaggio ed altro. E’ comunque un documento molto legato alla nostra storia e cultura, scippato dal solito viaggiatore europeo, che scartabellando gli innumerevoli archivi comunali e parrocchiali del nostro Paese, rinvenendo l’interessante documento, ha intravisto la possibilità di arricchirsi con la pubblicazione e vendita di innumerevoli copie. Rappresenta ciò, un attestato, un inventario storico della rete stradale italiana/europea, di alcuni tratti viari oggi scomparsi perché non più percorsi (Via Amerina ad esempio!) che per cultura oggi sentiamo la necessità di ritracciare, al fine di riscrivere la nostra storia, di capire movimenti e strategie dei popoli, per riappropriarci della nostra realtà e per avvertire, sempre vicine a noi, le nostre radici!

 




DATA: 27 Sep 2019

OGGETTO: note importanti escursione Lè DOVE NASCE MIGNONE ....

ALLEGATO:

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Signori Tiburziani, 

                             ormai quasi certo che la giornata di domenica ci consentirà di trascorrere una escursione all'insegna del bel tempo, passo in rassegna alcune note utili, resesi necessarie a seguito di contingenti fattori che sono maturati nelle more dei noti rinvii dell'uscita sul Mignone:

- PERCORSO STRADALE, non più quello per la Tolfa, essendo impegnato, il tratto Terme Taurine-Tramontana, da una competizione di auto da corsa. Alla luce di ciò non conviene percorrere la deviazione  S.Lucia - Sassicari, perché propabilmente intasato dal pubblico e dalle sue auto e dagli automezzi che normalmente transitano su/giù per i monti. Ben conosciamo le strane abitudini dei parcheggiatori locali nell'inventarsi le più inverosimili soste. Quindi prenderemo per l'A12 uscendo a S.Severa - poi la strada del Sasso, con uscite per Manziana (SP 493) la stessa traversa la cittadina e ci porta verso Montevirginio ... quindi Oriolo Romano. Giunti ad Oriolo dovremo sempre proseguire sulla 493 in direzione Capranica-Bassano. Quindi la SP 40. Da Oriolo dobbiamo percorrere circa 7 Km. per portardi su una sterrata sulla sinistra prima del Ponte della vecchia Ferrovia di CVecchia-Orte.

- Non potremo accendere il fuoco per la grigliata perche vietato nel Parco del Mignone ove andremo a mangiare. Quindi Panini imbottiti, tramezzini, frittate, pasta asciutta a freddo e poi ... tanti dolci e grappe

- la carrareccia, che di ritorno dalle Sorgenti del Mignone. imboccheremo da Oriolo Romano, per raggiungere la Mola, a seguito del nubifragio verificatosi di recente si è un po' dissestata e presenta, nel tratto finale, dei "carracci", sarà quindi il caso di procedere a passo d'uomo cercando di camminare con le ruote sui tratti più elevati.

- utili teli per stendersi per la pausa pranzo. Ci sono due tavoli in legno che possono ospitare una ventina di persone soltanto.

- nel pomeriggio, volendo, ci si può fermare in Oriolo, perché dopo la Sagra del locale Fungo Porcino, si sono inventati la sagra del peperoncino, con tanto di camper con vendite di tutto. Sarà un poco difficoltoso trovare parcheggio, ma volendo, anche sulla strada principale sarà possibile.

- contemporaneamente, fino alle ore 19.00 sarà possibile visitare il palazzo ALTIERI/ORSINI, costo ingresso euro 5, situato nel punto Sagra, ovvero al centro del Paese.

Spero di aver illustrato un po' tutto, vi rinvio i miei saluti, e di persona, a domenica 29/09/2019. Vanì 27/09/2019




DATA: 23 Sep 2019

OGGETTO: Lè dove nasce Mignone - Il Fiume e la sua mola - breve escur

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

Caro Tiburziano, 

                                                   la caparbietà è la unica nostra valida arma contro chi ci gufa, avverso manifestazioni climatiche bizzarre e birboncelle... contro la sfiga.... Ritentiamo la storia del Mignone? Penso che sia proprio il caso di riprovare per portare a compimento i nostri propositi, non eccessivamente ambiziosi poi! Quindi domenica prossima ci ritroveremo all'appuntamento per ripartire verso la nostra meta! L'orario è il solito, 8.15 ritrovo - 8.30 partenza. Sono pervenute più volte richieste in tal senso, da parte di nuovi adepti, pertanto informiamo  che sul sito sono ben chiariti tutti i particolari per seguire e  svolgere le nostre escursioni. Sempre gli stessi orari, sempre lo stesso luogo di ritrovo. Sempre le stesse raccomandazioni. Quindi domenica, superata Oriolo Romano, dopo aver preso visione del luogo dove il nostro Fiume prende le mosse, torneremo nella cittadina, per andare alla Mola del Mignone, fare pranzo al sacco e partire per una breve escursione (facoltativa). Chiunque puo' rimanere nel punto di arrivo/vetture ed attendere il rientro degli escursionisti. dove speriamo di accendere un bel fuoco. Sarà anche tentata la visita del Palazzo Orsini/Altieri nel pomeriggio.

Frattanto passiamo ad indicarti le probabili nostre mosse nel tempo breve che intercorre tra ottobre e l'anno nuovo:

- ottobre

             6 - Via Amerina - Falerii Novi - Civita Castellana ed il suo museo

             20 - Corviano le sue rocce ... il villaggio ipogeo etrusco, il Castello senza                         storia

 - novembre            

             3 -  Le Cascatelle di Castel Giuliano

            17 - Vulci ed il suo Parco

  - dicembre

            1 - Tuscania -  Castel Cardinale - Tombe Halethnas Musarna

          15 - San Giovenale

           31 - 2/1/2020 - tre giornate umbre - Polino. Convenuti con l'Hotel Don                               Bosco prezzi eccezionali, presto riceverete il programma per le                               prenotazioni.

 

           Ovviamente le date indicate potranno essere modificate, previa nota informativa, in relazione alle condizioni meteo.

S.E.&.O.

                  Vi saluto Vani' - 23-09-2019




DATA: 22 Sep 2019

OGGETTO: DOMENICA 22 SETTEMBRE 2019 - Là DOVE NASCE MIGNONE - Rinvia

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani, 

                                     comunico il rinvio dell'uscita odierna, decisione anche logica dal riscontro obiettivo del tempo in Civitavecchia! Ma non completamente convinto, con il pensiero corroborato dalle previsioni meteo ufficiali, che davano tempo soleggiato su Oriolo, per lo meno fino alle ore 15, ho telefonato a Tiziana Belli alle ore 7.38, vi domanderete perchè? La stessa mi ha confermato che tutta la notte ad Oriolo ha infuriato il temporale. E' andata con il camper ier sera allo spettacolo in onore di Claudietta Sacco, che si teneva a pochi km dal luogo di escursione e poi, senza rientrare in CV si è fermata in una piazzola del luogo. i avrebbe aspettato questa mattina per unirsi al Gruppo. Un caro saluto, buona domenica "casalinga", un po' troppo restrittivo per chi non trova pace tra le mura domestiche. Ma oggi rammento che è giornata di equinozio. BUON EQUINOZIO DI AUTUNNO A VOI TUTTI




DATA: 21 Sep 2019

OGGETTO: Là dive nasce Mignone - 22 settembre 2019 L ESCURSIONE SI FA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

              dopo aver monitorato per tutta la giornata le condizioni meteo sulla cittadina di Oriolo, sono giunto alla determinazione di non rinviare l'escursione. La pioggerella, se ci sarà, la affronteremo con un ombrellino od il classico KWAY. In dubbio la prevista grigliata, nel caso dovessimo trovare il terreno umido. Semmai tramezzini o panini sostituiranno le carni alla brace. Nel pomeriggio, nel caso di pioggia verso le ore 17, come indicato anche nelle previsioni del nostro sito, saremmo già di ritorno od in giro per Oriolo per la Sagra.

Che Iddio ce la mandi buona e senza vento.

Vanì, 21-09-2019. Ore17 c.a.




DATA: 21 Sep 2019

OGGETTO: DOMENICA 22 SETTEMBRE 2019 - Là DOVE NASCE MIGNONE - AVVISO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,

                                          le previsioni meteo per domani, nella zona di Oriolo Romano, sono date in peggioramento rispetto a quanto indicato fino al giorno di ieri. In considerazione di ciò avverto un probabile rinvio dell'uscita, del che riceverete informativa nel tardo pomeriggio di ques'oggi. Nel caso, ma sareste nuovamente informati, domenica 29-09-2019  ritenteremmo l'escursione.

Vanì, 21-09-2019 - ore 8,04

 




DATA: 19 Sep 2019

OGGETTO: DOMENICA 22 SETTEMBRE 2019 - Là DOVE NASCE MIGNONE - NOTE I

ALLEGATO: ORTOFOTO PER RAGGIUNGERE LA MOLA DEL MIGNONE.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Ulteriore foto con indicazioni stradali ...




DATA: 19 Sep 2019

OGGETTO: DOMENICA 22 SETTEMBRE 2019 - Là DOVE NASCE MIGNONE - NOTE I

ALLEGATO: ORTOFOTO PER RAGGIUNGERE FONTI DEL MIGNONE.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Percorso stradale e note

Si raggiunge Oriolo Romano dopo aver passato le cittadine di Allumiere – Tolfa – Canale Monterano – Monte Virginio. La strada provinciale che traversa Oriolo è la 493 e dopo circa 5 Km. si prende, al bivio direzione di CAPRANICA – BASSANO ROMANO, per la Provinciale nr. 40. Poco prima del sottopassaggio  /Ponte della Ferrovia Oriolo-Capranica, si gira a sinistra verso la strada comunale della Dogana (sterrata). Si percorre per circa due o tre km., si troverà un ristorante c.d. FATTORITA,  in fondo, ad un parcheggio si lasciano le vetture, possibilmente senza oggetti in vista, si scende a piedi per un breve tratto i resti della Via Clodia. Si giunge direttamente alla sorgente del Nostro Fiume, che nasce dalla confluenza dei Fossi Pusugliano - e della Strega. Qui si possono osservare gli attacchi di un ponte alto medievale (su lacerti etruschi) andato in rovina, che permetteva il superamento del nostro  fiume. La Via Clodia attraversava quindi il Mignone e portava direttamente a Vejano per congiungere poi gli altri paesi e piccoli centri etruschi (Barbarano – Blera – Villa S. Giovanni in Tuscia – Pietrara – Grotta Porcina – Norchia – Cava Buia – Tuscania … etc.) Detta Via si diramava, nella Tuscia, anche per altre deviazioni o diverticoli ad essa paralleli.

Dopo qualche foto al nostro Fiume, si torna al parcheggio per raggiungere di nuovo Oriolo Romano dove, si girerà a destra per la strada della Mola Sul Mignone che imboccheremo per portarci al parcheggio, dove sosteremo per il pranzo (speriamo di poter accendere un bel fuoco – portare grigliette carbone accendini e carni- soprattutto) per poi partire per una breve escursione di due o tre km. Nel pomeriggio chi avrà deciso di fermarsi e vivere la sagra del fungo Porcino in Oriolo R., dovrà trovarsi un parcheggio posto a disposizione dal Comune,  nei pressi del Palazzo Altieri-Orsini (visitabile) chiedere eventualmente indicazioni ai vigili con i quali ho parlato. Purtroppo proprio nel tardo pomeriggio è previsto qualche piovasco sulla cittadine, sperando di contraddire le previsioni meteo, cmq munirsi di Kway – ombrellino. Per quanto riguarda poi la Sagra del Fungo Porcino, ci si regolerà ove avessero previsto tavoli al coperto.

Prendere visione delle due immagini inviate e confrontarle con GOOGLE Earth del proprio PC.

Un caro saluto … Vanì 19-09-2019




DATA: 18 Sep 2019

OGGETTO: CLOUD - UNA GIORNATA CON CLAUDIA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Eccomi di nuovo a voi per aggiungere una piccola nota al programma previsto per la giornata in ricordo di Claudietta Sacco.

Partecipate numerosi.


I fondi raccolti andranno interamente a sostegno di AIRC
 

 

PROGRAMMA



LA LOCANDINA DELLA MANIFESTAZIONE


 




DATA: 16 Sep 2019

OGGETTO: DOMENICA 22 SETTEMBRE 2019 - Là DOVE NASCE MIGNONE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

MIGNONE E DINTORNI – 22 SETTEMBRE 2019

(Consultare il programma sul sito)

Gentili Signori Tiburziani,

                                                 freschi reduci dagli “ozi” braccianesi, con gli occhi ripieni di appaganti immagini del Bel Lago e delle sue periferie, con gli abiti e la pelle ancora intrisi della profumata e fresca brezza che sul battello ci ha accarezzato dolcemente corpo ed anima, prima di aver svolazzato blu onde lacuali … passiamo subito, senza sospiro alcuno, al programma di domenica prossima, quando vivremo per alcune ore, il nostro caro Fiume Mignone. Caro perché è nostro Familiare, caro perché le sue acque ci costano abbastanza … chiedete la bolletta acqua ad ATO 2.

                Dunque il 22 settembre … dopo aver consumato il programma già diramato, ci si presenta in zona, un’altra simpatica opportunità …  ovvero trascrivo testualmente il comunicato fornitomi: … invito al Tiburzi di partecipazione alla  “XVI SAGRA DEL FUNGO PORCINO DI ORIOLO ROMANO” -  Domenica 22 settembre 2019 – Bancarelle – visite al Palazzo Altieri Orsini ed alle ore 19 Cena in piazza.

La Mola sul Mignone si raggiunge da quel Paese, e noi saremo lì in quel giorno, allora perché non approfittare di quella occasione? Evito antipatiche disquisizioni sui termini usati dagli organizzatori della Sagra … non posso non domandarmi … ma saranno serviti veramente soltanto porcini nati nel circondario Oriolese? Comunque sia … nella piazza antistante il Castello Altieri/Orsini, che per l’occasione si può visitare come detto cercando di fare le ore 19 … tra un sollazzo ed un altro, all’ora prefissata si potrà gustare il menù proposto dall’organizzazione, prendendo posto sui tavoli allestiti. I prezzi delle portate sono da “sagra” che esattamente riguardano:

 

“XVI SAGRA DEL FUNGO PORCINO DI ORIOLO ROMANO” -  Domenica 22 settembre 2019.

DALLE ORE 19.00

MENU’ DA PROGRAMMA DIRAMATO VIE BREVI

  • Bruschette varie attinenti

  • Fettuccine funghi porcini – ragù

  • Zuppa di funghi porcini e fagioli

  • Porcini fritti dorati

  • Hamburgher crema di porcini

  • Carni di maiale alla brace.

 

Rammento in proposito, ai Signori Tiburziani, che nel nostro programma è prevista una grigliata nel bosco, che potrebbe contrastare con quanto poi propinato dalla Sagra in argomento, bisognerà quindi prendere esatte misure per concordare le due occasioni gastronomiche. Nessuna comunicazione in tal senso dovrà pervenire al Comitato Tiburziano. Chiunque deciderà in totale autonomia di partecipare alla Sagra, lo farà per gruppetti o per proprio conto, felici però di stare tutti insieme anche se in tavoli adiacenti.

 

Un caro saluto …. Vanì 16-09-2019.




DATA: 14 Sep 2019

OGGETTO: GIRO LAGO BRACCIANO domenica 15 settembre 2019 - VARIAZIONE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Buona giornata Tiburziani,

              si conferma  la variazione del programma che sostanzialmente non muta i passaggi previsti nella comunicazione ufficiale del 13/9, questo a causa della sospensione delle partenze nella mattinata di domenica 15/9 dei battelli.

 

NUOVO PROGRAMMA

Ore 9.45 ritrovo a Cv presso park Tribunale, partenza ore 10. Si raggiunge Bracciano dopo una breve sosta in un Bar di Cerveteri (presso il primo semaforo). Si raggiunge il Lungolago di Bracciano dove parcheggiate (luogo a voi già comunicato)  le vetture ci si porterà, un centinaio di metri più avanti, su una spiaggia libera dove si consumerà il pranzo al sacco e si potrà fare un bel  bagno nel lago. Alle 14.45 (prima partenza battello in programma) si salirà a bordo per raggiungere Anguillara Sabazia (arrivo 15.20). Sosta ad Anguillara. Alle 17.05 si riprende il battello per Trevignano ( arrivo 17.40), Alle 19.15 si riparte per Bracciano con arrivo alle ore 19,45 al punto di partenza iniziale.

Un caro saluto a Voi tutti, affermando e promettendo che trattasi dell'ultima comunicazione/variazione della nota crociera ad opera del sottoscritto, crociera che sembra proprio nata all'ombra di una cattiva stella.

Vanì, 14-09-2019 - ore 14.15




DATA: 14 Sep 2019

OGGETTO: LEGGERE MESSAGGIO URGENTE - GIRO LAGO BRACCIANO domenica 1

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Se interessati all'uscita di domani, prendere visione del messaggio testè inviato sull'argomento. Vanì




DATA: 14 Sep 2019

OGGETTO: GIRO LAGO BRACCIANO domenica 15 settembre 2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

MESSAGGIO URGENTE

 Dopo aver chiamato più volte, invano, fin da ieri la Segreteria della Navigazione del Lago di Bracciano, solo ora apprendo che gli orari per il Battello sono variati e che nel mattino, sembra che non partano. Salvo conferme gli orari certi per il momento sono:

da Bracciano 14.45 - 16.30 - 18.15   - da Anguillara 15.20 - 17.05 - da Trevignano 15.55 - 17.40

Alla luce di ciò il programma inviato va rivisto. Fermo restando che più tardi, forse verso le 14 risponderanno al telefono, ed avrò conferme, stanti così le cose per il momento, prevedo di arrivare alle ore 11.30 sul lungo lago di Bracciano dove entreremo in una spiaggia libera - bagno e pranzo. Il battello lo prenderemo alle 14.45 per Anguillara. Alle 17,05 si riparte per Trevignano, dove non si fa sosta e si prosegue per Bracciano. Mi riservo di tornare sull'argomento nel pomeriggio quando avrò accertato. Un caro saluto Ivano

 




DATA: 13 Sep 2019

OGGETTO: GIRO LAGO BRACCIANO domenica 15 settembre 2019

ALLEGATO: PER IL MOLO DEGLI INGLESI 2.jpg

TESTO: (leggi tutto)

A richiesta di alcuni provvedo a trasmettere anche l'altra cartina ortofoto... saluti ancora




DATA: 13 Sep 2019

OGGETTO: GIRO LAGO BRACCIANO domenica 15 settembre 2019

ALLEGATO: BRACCIANO 3.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Si allega ortofoto Bracciano utile per raggiungere il Molo degli Inglesi (Porticciolo) che il sistema ha omesso di trasmettere. Un salulo nuovo ...




DATA: 13 Sep 2019

OGGETTO: GIRO LAGO BRACCIANO domenica 15 settembre 2019

ALLEGATO: BRACCIANO 3.jpg

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREKKING TIBURZI

15 SETTEMBRE 2019

Appuntamento 9.45 – partenza ore 10 esatte

LOGISTICA – NOTE PER I “CROCERISTI”

***************************

SPOSTAMENTI AUTO

Negli orari indicati …. dal parcheggio del Tribunale si raggiunge l’A 12  che si percorre fino all’uscita di Cerveteri, quindi ci si immette a sinistra per la SP 4, dopo circa 500 metri ci si ferma sulla destra ad un Bar in prossimità del semaforo, per una sosta caffè/margherite di c.a. 15 minuti. Si imbocca ora via Settevene Palo Nuova e di seguito la SP 4 per Bracciano. Nei pressi di Bracciano, dove bisogna rispettare la velocità di 50 km. …. si imbocca una rotonda. Si esce alla seconda traversa per Via Claudia (la prima porta a Roma!). Si percorre la Via fino al centro di Bracciano ed all’incrocio si gira a destra per Via S. Negretti, fino a passare avanti l’ingresso del Castello Odescalchi prendendo giù per Via del Lago che ci porta diritti al Lungolago (qui consultare le cartine Ortofoto inviate “per chi le riceve”!!!). Comunque si deve raggiungere il Lungo Lago per portarsi al Molo degli Inglesi (poi vi spiegherò perché si chiama così!). Poco prima sulla destra c’è il grande parcheggio gratuito (attenzione entrare alla seconda rampetta. La prima è dissestata). Il biglietto di imbarco si fa direttamente sul battello.

………

………

Dal porticciolo di Bracciano si raggiunge Anguillara. Sosta pranzo al sacco sulla spiaggia destra scendendo. Alle 15.20 si riprende il Battello per Trevignano, dove ci si trattiene fino alle 17.40 (partenza battello per Bracciano).

Non trattandosi di un’escursione vera e propria, fermo restando le soste al Lago ad Anguillara e a Trevignano, consigliate, ciascuno potrà scegliere cosa fare nelle cittadine in visita, se shopping in caso di mercatini o giro nei bei centri storici.

 

Un saluto quindi a domenica mattina, od alle prossime uscite, non dimenticate ... il Tiburzi c'è  ….

Vanì 13-09-2019 ore 15.59

 

 




DATA: 04 Sep 2019

OGGETTO: GIRO LAGO BRACCIANO domenica 8 settembre 2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori,

                                            debbo purtroppo rinviare di nuovo l'uscita di Bracciano, causa condizioni meteo previste per domenica 8/9! Quindi il tutto è rimandato alla domenica successiva 15/9/2019. Invariato il resto del programma mensile diramato ed a Voi noto.

                                     Un caro saluto Vanì 4-9-2019 ore 15.12




DATA: 01 Sep 2019

OGGETTO: CLOUD - UNA GIORNATA CON CLAUDIA

ALLEGATO: BDGM2758.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Desidero sottoporre a tutti i Tiburziani l'iniziativa dell'Associazione
"Gli Argonauti - raccolta fondi per l'AIRC"


CLOUD - UNA GIORNATA CON CLAUDIA


nella memoria di Claudietta Sacco


L'evento si terrà presso:


Casale della Nocerqua
Località Pescatore, 1
01012 Capranica Scalo – Viterbo

E' previsto uno spettacolo con cena (pochi euro)
I fondi raccolti andranno interamente a sostegno di AIRC

E' necessaria la prenotazione.

In allegato trovate la locandina dell'evento

Info e prenotazioni:
info@gliargonauti.net
www.gliargonauti.net

 




DATA: 01 Sep 2019

OGGETTO: CLOUD - UNA GIORNATA CON CLAUDIA

ALLEGATO: BDGM2758.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Desidero sottoporre a tutti i Tiburziani l'iniziativa dell'Associazione
"Gli Argonauti - raccolta fondi per l'AIRC -"


CLOUD - UNA GIORNATA CON CLAUDIA


nella memoria di Claudietta Sacco.


L'evento si terrà presso:
Casale della Nocerqua
Località Pescatore 1,
01012 Capranica Scalo – Viterbo

E' previsto uno spettacolo con cena (pochi euro)
I fondi raccolti andranno interamente a sostegno di AIRC

E' necessaria la prenotazione.

In allegato trovate la locandina dell'evento

Info e prenotazioni:
info@gliargonauti.net
www.gliargonauti.net

 




DATA: 01 Sep 2019

OGGETTO: Mail Claudietta

ALLEGATO: BDGM2758.jpg

TESTO: (leggi tutto)

mail claudietta




DATA: 27 Aug 2019

OGGETTO:

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GIROLAGO BRACCIANO CON SOSTE IN CIASCUN PAESE LACUALE

CAUSA PIOGGIA (PREVISTA) RINVIATA

All'Otto settembre 2019

 

Invariato il resto

 

Vanì, 27-08-2019

Partenza Park Tribunale ore 10.00 - auto proprie (ritrovo ore 9.45);

Sosta Bar Cerveteri (incrocio deviazione per Bracciano)

Si raggiunge il lungolago intorno alle ore 11.00 c.a.

Alle ore 11.20 parcheggio auto apposito per crocieristi (seguire le guide)

Ore 11.45 partenza dal Porticciolo di Bracciano "Molo degli inglesi", seguire le guide";

Ore 12.40 si raggiunge Anguillara Sabazia. Sosta sulla riva del lago, bagno e pranzo al sacco. Utile un ombrellone qualche sedia (si devono percorre 100 - 200 metri per raggiungere la spiaggia. Pranzo al sacco, come detto, nella cittadina è possibile acquistare panini - esercizi ambulanti - pizzerie - supermercatini. Utile qualche bottiglia di acqua fresca. No problem per il caffè. Se possibile giro centro storico.

Ore 15.20 si riparte, meta Trevignano Romano. Sosta per ulteriore bagno nel lago, giro del paese

Ore 17.40 (Trevignano)  si riprende il battello per tornare a Bracciano (ore18.20). E' possibile prendere il battello alle 19.15 che giunge a Bracciano alle ore 20 c.a.

Rientro a Civitavecchia.

Costi battello, così come proposto: Euro 3 per ciascuna tratta-persona. I biglietti si fanno al momento dell'accesso sul battello. Munisi di monete o banconote da 5 o 10 euro.

SUL BATTELLO POSSONO ACCEDERE I NOSTRI AMICI A QUATTRO ZAMPE, SENZA PAGARE IL BIGLIETTO. LA BALNEAZIONE DI QUESTI NEL LAGO E' CONSENTITA SOLO IN ALCUNI LUOGHI. PER QUANTO SI NOTANO POSSESSORI E CANI FARE IL BAGNO NEL LAGO.

La crociera non  verrà effettuata in presenza di condizioni meteo avverse.

Vanì, 20-08-2019 - ore 12.20 c.a




DATA: 20 Aug 2019

OGGETTO: Minicrociera sul Lago di Bracciano

ALLEGATO: IMG_3178[1].MP4

TESTO: (leggi tutto)

 

 

 

GIROLAGO BRACCIANO

CON SOSTE IN CIASCUN PAESE LACUALE

 

 

 

 

 

Primo settembre 2019

                                                     

 

 

 

 

 

 




DATA: 04 Jul 2019

OGGETTO: HUSHANG - UN ANNO DOPO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Cari Amici escursionisti,

 

“Sabato 6 luglio 2019”,

nel ricordo del caro amico

Hushang Mahdavi

Tiburziano doc”,

deceduto il 6/07/2018, in Teheran in un banale, ma tragico incidente stradale,

 

verrà rievocato, a parenti ed amici, dalle ore 18.30 alle 21.00

nella ex Chiesa di San Giovanni di Dio – Piazza Calamatta Civitavecchia.

 

L’invito ad intervenire all’evento, rivolto a chi ha apprezzato, seppur nel corso di un breve scambio di  fugaci parole, le notevoli qualità morali ed umane dell’uomo.

 

************

 

A seguire , alle ore 22.00, un concerto di musica Persiana - in Piazza Leandra, Civitavecchia - tenuto da noti musicisti Iraniani, qui convenuti per solennizzare il ricordo del caro Hushang, che in vita ne furono grandi amici.

Un caro saluto a Voi tutti, da chi non è ancora riuscito a cancellarne la memoria. Mi conforta solo il pensiero che Hushang segue ovunque le nostre escursioni. Ed ora, Zaino in spalla, ha già percorso numerosi degli “infiniti” sentieri di questo Infinito Inspiegabile Universo.

Arrivederci” Indimenticabile …. e Caro Amico Mio …

 

                                                                                                                          Vanì, 04/07/2019

 




DATA: 05 Jun 2019

OGGETTO: UCCELLINA IN BICI

ALLEGATO: UCCELLINA IN BICI.jpg

TESTO: (leggi tutto)

“UCCELLINA IN BICI”

Domenica 23 giugno 2019

*****************************************

 

Cari Tiburziani,

                               il 23 giugno è programmata un’uscita all’Uccellina, Parco della Maremma, con un inconsueto mezzo di locomozione. Un motivo per cui, almeno per una sola volta, lasciati a casa i consueti scarponi da trek, ci potremo muovere in bicicletta e raggiungere boschi, macchie mediterranee e spiagge da sogno, del vicino Parco Naturalistico. La possibilità di percorrere i sentieri con andatura più lesta, con la brezza marina in viso, percorrendo in breve, Km. 15 (A/R), parte degli itinerari A2 A3 in barba al caldo incipiente di questa strana stagione, e dedicare più tempo alle selvagge spiagge dell’Uccellina .

                                Per chi fosse sprovvisto di bicicletta, è possibile noleggiarne una con una spesa relativa, Chiunque comunque può recare al seguito un proprio mezzo, accedere al Parco, pagando soltanto l’ingresso  (euro 10).

 

COME NOLEGGIARE UNA BICICLETTA:

Prendere preliminari accordi con …

Soc. OMB Alberese (Gr)  - deposito Biciclette – Centro Visite Alberese. Fabrizio Bambagioni tel. 339 4609310

 

CONDIZIONI DI NOLEGGIO

--------------------------------------

City bike (Consigliata) – Mezza giornata Euro 7 – intero giorno euro 10

fornita con cestino anteriore – con possibilità di borse laterali a richiesta senza supplemento, seggiolini post porta bimbo senza sovrapprezzo.

Idem c.s. mezzo con pedalata assistita – Mezza giornata Euro 18 – intero giorno Euro 30 (se presa in coppia euro 50 per tutta la giornata)

--------------------------------------

Mountain-bike  - Mezza giornata Euro 25 – Intero giorno euro 40

Idem c.s. – mezzo con Pedalata Assistita

 

*****************************

Programma:

Ritrovo partecipanti Park Tribunale – ore 7.50 – partenza ore 8,00. Occorre circa un ora per arrivare al Paese di Alberese, percorrendo tutta l’A 12 ed a seguire SS. 1 Aurelia. Giunti al Centro visite paghiamo l’ingresso al Parco (Euro 10), e ci allestiamo per partire in gruppo, aspettando chi deve rilevare la bicicletta a noleggio. Zaini in spalla cappello per protegge dal sole. Al seguito creme solari ed altro per eventualmente affrontare il primo bagno stagionale. Forse necessaria anche una crema per allontanare le zanzare. Si raccomanda, oltre ad un pranzo al sacco prettamente vegetariano, almeno 1,5 litri di acqua a testa.

 

Giunti ad Alberese….

Partenza in gruppo percorrendo l’apposita pista ciclabile e poi la strada asfaltata riservata per il Parco che porta verso la Torre di avvistamento di Castel Marino (propabile risalita a piedi). Ripartenza verso la spiaggia di Collelungo, si parcheggiano i mezzi a 100 metri dal mare. Si raggiunge la lunga spiaggia, per una giusta sosta, ed un bagno ristoratore in mare, poi pranzo al sacco. Nel pomeriggio si riparte verso Marina di Alberese, attraverso la Pineta Granducale, per rientrare in Alberese Paese.

Percorso… presenza di qualche salita nel tratto iniziale. Lineare nel resto.

Vani’ 05-06-2019

 




DATA: 03 Jun 2019

OGGETTO: ESCURSIONE AL LAGO DI MARTIGNANO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Tiburziani,

                           ricevo segnalazione di una imprecisione riportata sulla precedente mail - di pari oggetto -. Si tratta di errata indicazione nel corpo della lettera della data, riportata nella seconda parte, come sabato 16 giugno 2019 e non 15. E' giustamente un'erronea indicazione in cui sono incorso nel digitare tale numero del giorno come giustamente è indicato nella parte iniziale della comunicazione, ovvero:

AL LAGO DI MARTIGNANO “SABATO 15 GIUGNO 2019”

 

 me ne scuso e ringrazio la Tiburziana .... Vittoria, per la pronta segnalazione mentre Vi saluto cordialmente. Ivano

 

 




DATA: 03 Jun 2019

OGGETTO: AL LAGO DI MARTIGNANO - 15/06/2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

AL LAGO DI MARTIGNANO “SABATO 15 GIUGNO 2019”

 

Note informative …

 Cari Tiburziani,

                         puntuale in linea al noto programma, Vi comunico gli indirizzi utili per partecipare ad una delle ultime uscite “Semestrali” del Gruppo.

                         Per quanto superfluo, aggiungo che ogni iniziativa escursionistica o “para”, in programma, programmata o programmabile, sara’ sempre e comunque riservata a tutto il folto numero degli iscritti del “Tiburzi”. La relativa notifica avverrà solo attraverso esclusivamente il presente mezzo di comunicazione.

 

MARTIGNANO – PICCOLO E SUGGESTIVO LAGO VULCANICO NEI PRESSI DI ANGUILLARA.

SABATO 16 GIUGNO 2019

(Brevi cenni storico-geografici posti sul nostro sito Internet)

  • Luogo di ritrovo … solito ore 8.20 – partenza con auto proprie ore 8.30. Si raggiunge la destinazione in c.a. un ora. Sosta caffè in area ceretana – prima del semaforo dove si deve poi girare a destra per Bracciano.

  • Percorso stradale avanti indicato, da cui si raggiunge il parcheggio auto in area “Anguillarese”. Da qui, attraverso appositi pulmini, si raggiunge il punto di partenza di una “piccola obbligata escursione” di mt. 500 c.a., che, si diparte dal luogo sommitale del cono vulcanico che ha dato origine allo specchio lacuale e che, attraverso una comoda sterrata, si raggiunge il Lago. Man mano che il gruppo viene trasportato a questo capolinea, si procede a scendere a piedi verso la sponda del lago, dove ci si ritrova.

  • Pranzo al sacco, ma sono presenti (in genere) alcuni automezzi autorizzati per la somministrazione di panini bibite od altro.

  • Non sono presenti fonti d’acqua… provvedere per il proprio fabbisogno idrico.

  • Nel giorno 15/6, il clima dovrebbe essersi allineato alle medie stagionali, per cui dovremo regolarci con il rapporto sole/tintarella personale.

  • Propabilmente non sarà possibile sistemarci tutti insieme sullo stesso punto del Lago, cercheremo di farlo in quanto possibile, numero partecipanti permettendo. Utile un ombrellone per proteggersi dal sole. Per chi non fosse mai andato al Martignano, faccio presente che il tratto del lago che occuperemo presenta caratteristiche ottime per fare il bagno, acque relativamente profonde. Per l’uscita, è stata scelta la giornata di sabato, per evitare lo scontro con il notevole flusso di persone provenienti da Roma nei giorni di domenica.

  • Nel pomeriggio si percorre la strada in senso inverso, raggiungendo il punto “Capolinea” per utilizzare i pulmini e raggiungere il parcheggio auto, senza pagare un nuovo biglietto. I pulmini sono in servizio fino ad una certa ora del pomeriggio, forse fino alle ore 17, altrimenti si deve ridiscendere a piedi. Occorrono circa 40 minuti per raggiungere il parcheggio.

  • Utili zaini capienti per portare con sé il necessario per la giornata, forse necessario anche un ombrellone.

  • Per quanto sopra detto, preciso che non occorre, come al solito, dare comunicazione della propria partecipazione.

  • Utile anche un thermos caffè caldo, grappa al Sambuco….!

  • Percorso stradale: CVecchia-Park accesso Lago. Civitavecchia A 12 direzione Roma – uscita autostrada Cerveteri. Poco prima del primo semaforo ci ricompattiamo e facciamo sosta caffè sulla sinistra ove c’è un bar per la bisogna. Poi si prende direzione Bracciano per la SP. 4 . Giunti in area “braccianese”, alla rotonda prendere “seconda uscita” per lungo Lago – Anguillara. Via di San Celso giunti al Lungolago si gira a destra per Anguillara … SP. 11b. Giunti in Anguillara si prende per la SP. 5° direz. ROMA, che si percorre per un breve tratto, c.a. 500 metri, per girare a sinistra per la strada della MOLA VECCHIA. Dopo circa km. 1,5 sulla destra si trova un parcheggio auto. Da qui partono i pulmini per il lago. Dopo aver pagato il biglietto si sale sui mezzi, compatibilmente con il nr. dei presenti, si raggiunge il punto partenza escursioni, in discesa verso il Lago.

Un caro saluto ormai “estival” …  arrivederci … Ivano

03-06-2019

 

PS. In allestimento: Uccellina in “Bici” 23/6/2019.

Propabile “Conviviale” di fine stagione escursionistica ... “Breve visita ai ruderi di “Cencelle”, a seguire pranzo alla Farnesiana.

Fine Luglio, Parco Nazionale Abruzzi.

 

 




DATA: 15 May 2019

OGGETTO: GRAZIE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Stavolta scrivo io (Gianfranco) al posto di Ivano.

Volevo qui ringraziare il nostro "cinghiale" per il tempo e l'impegno che dedica e ha dedicato al Gruppo Trekking Tiburzi, con l'unico scopo di farci trascorrere splendide giornate in compagnia, farci conoscere luoghi meravigliosi, e tutto attraverso un'organizzazione sempre perfetta.

Per questo vi chiedo di unirvi a me in un virtuale abbraccio per un sonoro e sentito

GRAZIE IVANO PER TUTTO QUELLO CHE FAI E HAI FATTO PER NOI !!!

 

 

 

 




DATA: 15 May 2019

OGGETTO: Chiusura calendario escursioni 2018-2019 Gruppo Tiburzi

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ESCURSIONE LUBRIANO CIVITA ED I LORO CALANCHI RIMANDATA A "SETTEMBRE...."

Gentili Signori Tiburziani,

                                              comunico, senza ulteriori riserve, la chiusura delle uscite ordinarie previste per la campagna 2018/19, causa il protrarsi di condizioni meteo avverse. La tre giorni Abruzzese (Prati di Tivo) semprechè non dovessero subentrare le conclamate chiusure dei Trafori Autostradali Abruzzesi, dovrebbe effettuarsi tra luglio ed agosto. Così pure l'escursione estemporanea sull'Isola del Giglio, se verrà programmata, sarà per il mese di giugno c.a.

                                                    Comunque vada, verrete tempestivamente avvisati con i nostri mezzi di comunicazione. A voi tutti buone vacanze.

 

Vanì, 15-05-2019 - ore 10.00

 

 




DATA: 12 May 2019

OGGETTO: aaa

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

aaa




DATA: 12 May 2019

OGGETTO: MAIL DI PROVA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

MAIL DI PROVA




DATA: 12 May 2019

OGGETTO: MAIL DI PROVA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

MAIL DI PROVA




DATA: 09 May 2019

OGGETTO: Ennesimo rinvio uscita nella Valle dei Calanchi

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Lubriano - Civita ed i loro Calanchi

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Cari Amici Tiburziani,

                                  le previsioni meteo di domenica 12/5, decisamente avverse per quei luoghi di escursione, mi costringono nuovamente a spostare l'uscita al giorno 19/5. Questo mese somiglia molto a Marzo per i suoi repentini cambiamenti di scena. La temperatura ballerina e le piogge che si alternano a giornate primaverili, lasciano pensare che ancora il clima non si sia assestato con le sue "vere e proprie" aree anticicloniche, consentendo l'accesso nel Mediterraneo a perturbazioni nordiche.

                                        In questo contesto Vi do appuntamento al 19 maggio 2019, nella speranza di situazioni climatiche più favorevoli.

 

                Un caro saluto, Vani' 9/05/2019 - ore 10.07 

 

(n.d.r. - L'argilla presente nei Calanchi deve essere ben asciutta, altrimenti non è il caso di percorrere quei sentieri.




DATA: 30 Apr 2019

OGGETTO: TRE GIORNATE UMBRE - 4 - 5 - 6 MAGGIO 2018 E DINTORNI

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ALLIANA O75 9275956 Segreteria Hotel

PROMOTER UMBRIA DANILO  333 2931792

PROGRAMMA

NOTA DI RAPIDA CONSULTAZIONE (si consiglia di stampare per p.m.)

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  • 3 maggio, Gubbio,  entro le ore 19 19.30 distribuzione camere (la segreteria chiude ore 20). Per i pernotti più le due prime colazioni euro 70 cad, meno euro 20 corrisposte cad.. Pagare alla Segreteria dell’Hotel.quando richiesto.
  • Ore 20.30 cena di benvenuto Ristorante “Cucina ‘89” euro 28 incluse badget euro 183. Da corrispondere al termine cena.

Tempo previsto sereno – temperatura da 10 a 17 gradi

 

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  • 4 maggio prima colazione. Ore 9 partenza per Frasassi (*) che si raggiunge in circa h.1.10 minuti.

Al Park di Frasassi si prende la navetta apposita per arrivare all’ingresso Grotte, costo biglietto euro 18, NESSUNA PRENOTAZIONE E’ STATA FATTA … CIASCUNO DOVRA’ FARE IL PROPRIO BIGLIETTO.SCONTO PER GLI ULTRA SESSANTACINQUENNI, con lo stessobiglietto si accede ai musei dei paesi limitrofi, si utilizza la navetta e si visitano le Grotte. Orario ingresso Grotte ore 11.00. Ricordo di munirsi di una felpa.

 

  • Pranzo libero.
  • Rientro a Gubbio. Pomeriggio libero (si consiglia, tempo permettendo,  la funivia per Colle Eletto Stazione di partenza Via San Girolamo)
  • Ore 18.oo visita Guidata euro 5 inclusa nel badget  (forse 6 euro per riduzione dei partecipanti) – si parte dall’Hotel
  • Ore 20.30 cena presso il Ristorante “La Locanda del Duca” euro 25 cad. da corrispondere alla segreteria dell’Hotel-
  • Tempo previsto…  perturbato, pioggia moderata intera giornata – temperatura da 9 ad 11 gradi.​​​​​​​

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  • 5 maggio prima colazione in Hotel – ore 9 partenza per Monte Cucco, che si raggiunge in 30 minuti circa. Ingresso Grotte ore 10.00, PRENOTATO MA CIASCUNO DEVE PAGARE FACENDO RIFERIMENTO AL GRUPPO TIBURZI CIVITAVECCHIA.  Si raggiunge il Paese di Sigillo (*) e si devia per il Monte – euro 12  ingresso che si pagano sul Monte. Si raccomanda un Kway e guanti  per corrimano in acciaio freddi.
  •  Ore 12. c.a. pranzo prossimo ristorante “La Lepre” euro 25 da corrispondere in loco.

 

Il giorno 5/5 l’Hotel mette a disposizione un ambiente ove poter lasciare i bagagli nel tempo che si raggiungono le Grotte di Montecucco.

  • Tempo previsto … perturbato pioggia moderata fino ad ore 13, oltre tale ora ... pioggia vera e propria – temperatura da 8 a 9 gradi.

 

 

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Qualche considerazione sul tempo.

 

Le previsioni meteorologiche riportate, desunte dal nostro sito,dovrebbero essere più o meno attendibili mancando 4 giorni alla partenza soltanto. Potremmo incontrare, nelle ore di nostra attività,“piogge moderate”, è quindi necessario munirsi di ombrelli ed impermeabili, per quanto, tolta la visita guidata in Gubbio, le altre uscite previste vengono svolte entro grotte. Escluso il percorso “biglietteria-ingresso Grotte Montecucco” di c.a. km. 1,7, dove ci muniremo di adeguata attrezzatura antipioggia. Ricordo ancora una felpa ed i guanti per proteggere le mani dai corrimano in acciaio che sono alquanto freddini.

​​​​​​​

INDICAZIONI STRADALI

 

Per raggiungere Gubbio si entra dopo Monteromano sulla superstrada e si prosegue fino a girare a destra in area Ternana per imboccare l’E 45 PERUGIA-CESENA.In area Perugina si gira verso destra per la SS. 318 (direzione Valfabbrica-Ancona)per poi deviare poi a sinistra per la SS. 219 che porta diritta a Gubbio /con indicazioni “Fano-Gubbio”, in uscita prendere per Gubbio-Centro. Via Mazzatinti n. 2.

 

Faremo sosta caffè sulla superstrada Area di Servizio Agip “La Molinella”, dopo Bomarzo.

 

(*) –PER FRASASSI, dall’Hotelsi prende la S.R. 298 direzione Scheggia, da questa Località si devia a sinistra direzione “Sassoferrato – parcheggio Grotte Frasassi (Località Genga)”.

 

(*)- PER GROTTA MONTECUCCO , dall’Hotelsi prende la S.R. 298 direzione Scheggia, da questa Località si prosegue per COSTACCIARO E X SIGILLO E DA QUESTO PAESE PER “VAL DI RANCO – MONTE CUCCO”

 

 

Termine servizi

Vanì 338 6958494




DATA: 26 Apr 2019

OGGETTO: INIZIATIVE TIBURZIANE - TRE GIORNATE UMBRE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NOTE GENERALI…. PER I PARTECIPANTI ALLA "TRE GIORNATE UMBRE"

GUBBIO – FRASASSI – GROTTE DI MONTE CUCCO

3 – 4 – 5  MAGGIO 2019

 

PREMESSO CHE CIASCUNO PUO’ RAGGIUNGERE GUBBIO PER PROPRIO CONTO

 

 

IL 3 MAGGIO 2019

  • ORE 15.00 PARTENZA AUTO UFFICIALE DEL GRUPPO – RITROVO AL SOLITO PARK DEL TRIBUNALE DI CIVITAVECCHIA – ARRIVO PREVISTO A GUBBIO INTORNO ALLE ORE 18.15; SOSTE CAFFE’ LUNGO IL PERCORSO;

  • ENTRO LE ORE 19.00 - 19.30 PRESA POSSESSO DELLE CAMERE (HOTEL ALLA CASELLA VIA G. MAZZATINTI, 2 – CENTRO STORICO  - PARCHEGGI IN PROSSIMITA’ DELL’ALBERGO);

  • ORE 20.30 - CENA IN RISTORANTE PROSSIMO ALL’ALBERGO;

 

  ….. IL PROGRAMMA PER LE GIORNATE SUCCESSIVE VERRA’ DIRAMATO GIORNO PER GIORNO.

 

PS: PER IL TIBURZI, IN DATA ODIERNA, CESSA L’OPZIONE ALBERGHIERA. CHI VOLESSE EVENTUALMENTE AGGIUNGERSI AL GRUPPO, DOVRA’ CONTATTARE LA SEGRETERIA DELL’HOTEL  “RICCARDO PIERINI 075 9275956” E NEL CASO INFORMARE IL SOTTOSCRITTO.

         

 

Civitavecchia, 26-04-2019.

 




DATA: 25 Apr 2019

OGGETTO: RINVIO USCITA 28-04-2019 - LUBRIANO VALLE DEI CALANCHI CIVI

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,

                                          nella giornata di ieri ho provveduto a verificare il percorso dell'escursione nella Valle dei Calanchi, prevista per Domenica 28 aprile 2019. Ho purtroppo accertato che l'argilla presente sul sentiero, date le piogge recenti, non favorirebbe una facile escursione per cui ne comunico il rinvio al

 

12 MAGGIO 2019

 

restano invariati orari e luogo di ritrovo. Un caro saluto a tutti, mentre presto diramerò indicazioni generali per chi ha provveduto ad iscriversi alla tre giorni Umbra "3 - 4 - 5 Maggio P.V.

 

Ivano, 25/04/2019




DATA: 15 Apr 2019

OGGETTO: STRALCIO DI PRIMAVERA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Cari Tiburziani,

                         sento che mi corre un obbligo, avvicinandosi una delle feste che più mi è cara, ma non so spiegare il perché, tra tutte quelle impresse in calendario e che routinamente si perpetuano nel tempo e che entrano immancanbilmente nella nostra vita, questa è quella che più mi affascina e che mi dona, e che ha sempre a me donato, fin da bambino, una sorta di mistica senzazione di serenità, di avvicinamento al divino, al senso della vita..... quindi

 

UNA PASQUA SERENA

A VOI TUTTI TIBURZIANI,

IN PARTICOLARE A QUELLI CUI NON HO POTUTO FARE GLI AUGURI PERSONALMENTE PERCHE' NON PRESENTI DOMENICA SCORSA

ALL'ESCURSIONE IN QUEL DEL "MARANGONE E DELLA CASTELLINA".

 

Ora seguira l'elenco delle persone presenti alla tre giorni Umbra che, nel contesto, suona un po' come i cavoli a merenda!

 

3 giornate Umbre ALLANA ,,,,, O75 9275956    
          OPZIONE OPZIONE
NR NOMINATIVO PERSONE CAMERA DPL CAMERA SINGOLA 2 PASTI 2 GROTTE
1 CALIUMI GUALTIERO 2 1   SI SI
2 ROMITI IVANO 2 1   SI SI
3 PARIGIANI ERCOLE 2 1   SI SI
4 SACCO MASSIMO 2 1   SI NO
5 SELIS LUIGI 2 1   COMUNICANO SI
6 VITALI  AGOSTINO 2 1   SI  
7 ZANELLA GIUSEPPE 2 1   SI SI
8            
9            
             
Mentre sono in corso altre 4 prenotazioni comunicatemi ma ancora non
perfezionate        
TERMINE POSSIBILE ISCRIZIONE 26/4      
             



DATA: 12 Apr 2019

OGGETTO: LA CASTELLINA E LA VALLE DEL MARANGONE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

LA CASTELLINA E LA VALLE DEL MARANGONE

14-04-2019

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

Signori Tiburziani,

                                   faccio seguito alla nota del 9/4 u.s. per confermare l’uscita di domenica 14/4/2019. Le condizioni meteo sembrano volgere al meglio, pur con la possibilità di qualche pioggerellina di breve durata. Quindi consiglio di partecipare all’uscita portando al seguito un Kway od un ombrellino pieghevole. Utili eventualmente degli stivali in gomma per il fango che, comunque, con un paio di scarpe di riserva  …  la “fangofobia” passa.

                Tanto Vi dovevo, mentre Vi saluto.    

                                                                                                                            Vanì, 12-04-2019




DATA: 12 Apr 2019

OGGETTO: LA CASTELLINA E LA VALLE DEL MARANGONE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

LA CASTELLINA E LA VALLE DEL MARANGONE

14-04-2019

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

Signori Tiburziani,

                                   faccio seguito alla nota del 9/4 u.s. per confermare l’uscita di domenica 14/4/2019. Le condizioni meteo sembrano volgere al meglio, pur con la possibilità di qualche pioggerellina di breve durata. Quindi consiglio di partecipare all’uscita portando al seguito un Kway od un ombrellino pieghevole. Utili eventualmente degli stivali in gomma per il fango che, comunque, con un paio di scarpe di riserva  …  la “fangofobia” passa.

                Tanto Vi dovevo, mentre Vi saluto.    

                                                                                                                            Vanì, 12-04-2019




DATA: 09 Apr 2019

OGGETTO: CASTELLINA E VALLE DEL MARANGONE - 14-04-2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ESCURSIONE ALLA CASTELLINA ED ALLA VALLE DEL MARANGONE

14 APRILE 2019

RIDIMENSIONATA –  KM. 7

PRESENTE QUALCHE SALITA – BREVI TRATTI FANGOSI – DUE GUADI FACILMENTE SUPERABILI

EVENTUALE RINVIO VERRA’ COMUNICATO ENTRO LA GIORNATA DI VENERDI’

Ritrovo Park Tribunale

appuntamento ore 8.20 - partenza 8.30

Luogo partenza escursione Foce del Marangone che si raggiunge con le auto

 

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Gentili Tiburziani,

                                  è giunto il tempo della visita alla Castellina sul Marangone ed alla sua Valle. L’escursione ci porterà a visitare luoghi ove resta parte di una bellissima macchia mediterranea vera e propria, come quella che cingeva le nostre cittadine in passato. Sembra impossibile che certe colline possano essere sfuggite alle mire dei contadini, avidi di terre ove coltivare sementi che, data la loro natura, sono solo adatte e sufficienti a mantenere il bestiame in pascolo brado. Questo residuo di macchia nella sua particolare tipologia, a parere dello scrivente, è presente soltanto nelle isole maggiori che si affacciano sul Tirreno, nella Toscana e nell’alto Lazio.

                Passo in rassegna la sua più presente composizione di piante mediterranee:

Specie arborea.

Famiglia: …Quercia Comune, Sughera, Roverella … 

Famiglia: Oleacee …  Olivo Comune … Olea Europaea, Olivo Selvatico Olea Europaea Oleaster…

Famiglia Fabaceae (o Leguminose): … Albero di Giuda o Siliquastro … Cercis Siliquastrum. In questo periodo già presente con la sua fioritura di un intenso colore lilla-violaceo.

 Famiglia:  Rosacee … Perastro o Pero Selvatico (Pyrus Pyraster)     

 

Specie arbustiva.

Famiglia: Ericaceae … Erica Arborea.

Famiglia: Anacardiaceae … Lentisco (Pistacea Lentiscus)

Famiglia: Cistus … Cisto Villoso/Marino

Famiglia: Rosacee … Rosa Canina. Questa pianta deve il nome canina a Plinio il Vecchio, che affermava che un soldato romano fu guarito dalla rabbia con un decotto di radici. È l'antenata delle rose coltivate, quella di partenza per le varietà oggi conosciute.

Famiglia: Rosacee … Biancospino Crataegus monogyna

Famiglia: Rosacee … Pruno Selvatico (Prunus Spinosa)

Famiglia: Rhamnaceae … (Spina di Cristo)

 

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Qualche cenno personale di storia …

La Castellina, nel suo insieme, acropoli e necropoli arcaica, si trova ormai amorevolmente avvolta e custodita entro una coltre intensa di macchia mediterranea. E mentre la protegge da incauti avventori, tombaroli od altri individui più o meno autorizzati, con le sue radici ne distrugge le fondamenta ed avviluppa le emergenze. E’ così che, ormai mal ridotta, si presenta di difficile identificazione ed ubicazione. Ma non è stato sempre così, in passato, forse dalla media età del bronzo al 295 a.C., deve aver avuto i suoi bei fasti. Sorge quale baluardo ed avamposto della Lucumonia di Tarquinia, controlla e ne difende il tratto di mare “sud” dagli attacchi marittimi e terrestri. Sulla Foce del Marangone dispone di un porto con mezzi navali, mentre sulla sottostante Via marittima che collega i centri etruschi, è sicuramente ubicato un contingente militare. Il porto stesso smista i minerali del bacino minerario dei monti della Tolfa, raggiunto da imbarcazioni che fungono da spola. Sul territorio sono inoltre presenti varie sterrate, utilizzate per lo stesso scopo nei periodi siccitosi. Quanto alla sua conquista, avvenuta nel 295, questa corrisponde alla disfatta di Tarquinia, ultima lucumonia ad arrendersi ai romani, a seguito della battaglia di Sentino, terminata in quell’anno, combattuta dai romani contro un’alleanza formata da Sanniti, Etruschi e Galli Senoni. Ma il motivo per cui il dominio dell’Etruria partì dall’interno (Selva Cimina) deve sicuramente attribuirsi ad uno speciale contingente militare etrusco, marittimo e terrestre, dislocato sotto e nei pressi della nostra Castellina. E’ ignoto il nome storico del luogo, che certamente non corrispondeva a quello affibbiatogli, che risulta comunemente attribuito ai centri etruschi ignoti, perché posti su alture. Ma quando Tarquinia fu conquistata la Castellina sul Marangone ne seguì la stessa sorte. La popolazione fu deportata nella colonia di “Castro novo”, sul luogo ove era presente un accampamento romano.

Arrivederci … spero  Vanì 09-04-2019




DATA: 03 Apr 2019

OGGETTO: 14/04/2019 - Escursione nella Valle del Marangone

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                                fatti i dovuti calcoli sulle previsioni meteo,  ho preso l'iniziativa di rinviare al 14/4 la prevista escursione, optando per la nostra Valle del Marangone, con rinvio dell'uscita nella Valle dei Calanchi al 28/04/2019.

 

Un caro saluto a tutti Voi, Vanì ..... 03-04-2019. Ore 11.40




DATA: 01 Apr 2019

OGGETTO: INIZIATIVE TIBURZIANE RESIDUE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                                     in una delle prossime domeniche, 7 o 14/4, è prevista la penultima escursione del Gruppo, prima della sosta Pasquale. Nutro purtroppo delle riserve sulla fattibilità di questa uscita in una delle date indicate.  Le previsioni meteo rilevate per quei due giorni registrano perturbazioni. Sarete avvertiti sulle decisioni prese, con un max di 48 ore di anticipo. Il motivo è che le due mete più papabili presentano luoghi ove è presente argilla o terra in gran quantità che, in caso di pioggia, creerebbero difficoltà nel muoversi. Controllate la Vostra posta elettronica riceverete, come al solito, nota sulle decisioni prese. Comunque indicherò di seguito il probabile programma residuo prima della pausa estiva:

MESE DI APRILE

7/4 o14/4  -   I Calanchi di Civita di Bagnoregio o la Valle del Marangone

28/4 –            Una delle due escursioni sopra indicate non effettuata oppure – una delle due se in entrambe

                        le giornate si è verificata pioggia.

MESE DI MAGGIO

3 –5               TRE GIONATE UMBRE (GUBBIO) prenotazioni in corso ….

A data da destinarsi 

Un giorno all’Isola del Giglio

Un giorno sul Lago di Martingano

TRA I MESI DI LUGLIO-AGOSTO

Tre giornate sul Corno Grande – escursione di difficoltà media sul Gran Sasso – ed una non difficile alla Cascata “nascosta” di Prati di Tivo.

 

Vi saluto come al solito … Vanì

Civitavecchia, 1/4/2019

(senza pesce d’aprile)

 




DATA: 27 Mar 2019

OGGETTO: PENNE SUI PRATI 31 MARZO 2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NOTE VARIE

***********************************************

Tiburziani si precisa, a seguito domande poste, ...

 -   9.30 orario di partenza auto proprie dal Park del Tribunale;

 -   si raggiunge il Parco del Timone (area attrezzata di Cellere con tavoli e panche);

 -   a cura del Gruppo vengono servite "Penne all'arrabbiata", inclusi piatti e forchette;

 -   altre posate no;

 -   verrà acceso un fuoco ove ciascuno potrà cuocere carni, portare della        carbonella.

ELENCO ISCRITTI AD OGGI IN CASO DISCORDI COMUNICARE 388 6958494

 UN CARO SALUTO A TUTTI I TIBURZIANI, MENTRE INFORMO CHE GIA' CI SONO ISCRIZIONI ALLA "TRE GIORNI" UMBRA

 

 

NOMINATIVI

NR.

1

BRIZI MAURIZIO

2

2

CARAVELLO EVA

1

3

DIBIANCO CENZINA

2

4

FICINI VITTORIA

1

5

FRACASSA MASSIMO

1

6

GUARINO GIUSEPPINA

2

7

JOVINE LUIGI

2

8

MANCINETTI ANTONIO

1

9

MANZANO BISO MONICA

1

10

MARSILI MARIA GRAZIA

1

11

ORSETTI LAURA

1

12

PARIGIANI ERCOLE

2

13

ROMITI IVANO

1

14

SACCO MASSIMO

2

15

SASSU GIANFRANCO

2

16

SELIS LUIGI

2

17

TASSELLI AGOSTINO

4

18

TUVERI MASSIMO

3

19

VITALI AGOSTINO 

2

20

ZANELLA GIUSEPPE

2




DATA: 19 Mar 2019

OGGETTO: TIBURZIANI ALLA RIBALTA

ALLEGATO: b97d69d5-1e73-4d2c-984c-40a2d02106da.JPG

TESTO: (leggi tutto)

Tiburziani che ne dite dell'invito di Sergio Grech .... non solo scarpinate .....

 

Quando Civitavecchia mi piace .... Ivano

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

I CANTANTI DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE MUSICALE

L’ARTE DEL CANTO

DIRETTI DA

 

KUMIRO YOSHII

&

ARMANDO CAFORIO

 

PRESENTANO

 

CONCERTO PER ISHINOMAKI

MUSICHE DI MOZART, ROSSINI, VERDI

CANZONI NAPOLETANE E DI MUSICA LEGGERA

 

26 MARZO 2019 - ORE 19.00

Ingresso libero

 

SALA MORRICONE

 

CITTADELLA DELLA MUSICA CIVITAVECCHIA

 

***************************




DATA: 18 Mar 2019

OGGETTO: INIZIATIVE TIBURZIANE - Penne sui prati

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

G I O R N A T E    T I B U R Z I A N E

 

Il Guppo nel Parco del Timone

 

“Annuale Convivio sui Prati con puntatina ornitologica”

 

 

************

 

VARIAZIONE ORARIO DI PARTENZA

 

ORE 9.30

 

 

            Come preannunciato, ho organizzato una giornata particolare per il 31/3. Controversa, se vogliamo, per i Tiburziani - dal carattere forte, e temperamento coriaceo - abituati a “perdersi” nel cuore selvaggio degli sconfinati territori di Tuscia e Maremma…. ove, come dice un compianto stornello locale “….l’uccello che ci va perde la penna…”.

         Partiremo alle ore 9.30 (tenendo nel dovuto conto che alla mezzanotte di sabato 30/3 è subentrata la fastidiosa ora legale). Giungeremo con comodo a destino dopo un “caffettino” al Bar di Isolina. Mentre raggiungeremo l’area “Pic nic” del Parco di Cellere, intorno alle ore 11.00 per cominciare la giornata nel più completo “relax”. Occuperemo i tavoli dell’area, mentre potremo/dovremo coadiuvare  i Sigg. Tuveri e Jovine a sistemare le cucine da campo per iniziare il pranzo sacrale. Dai Ragazzi di servizio verranno preparate le “penne all’arrabbiata”, verrà servito un etto per ciascuno circa di pasta al sugo piccante, l’organizzazione fornirà  piatti e posate. Ciascuno dovrà portarsi altre stoviglie utili (bicchieri, tovaglioli, coltelli per la carne od altro). Al suono della campana i Tiburziani si disporranno in fila per ritirare la pasta per il proprio nucleo. Qualche anima santa accenderà il fuoco con la carbonella portata al seguito Nelle griglie del campo si potranno cuocere carni ad “libidum”, mentre, ne sono certo, scorreranno fiumi di vino e grappa, per meglio deglutire gli abbondanti dolci portati al seguito dalle forti donne “Tiburziane” e compensare qualche bicchiere forato. Nella battaglia alimentare come sul campo … , vinceranno senz’altro, i Tiburziani, l’amicizia ed il loro buon temperamento.

         Pomeriggio dedicato ad una breve escursione alla Grotta del Tiburzi, al Paese di Cellere ed a Pianiano, Borgo natale del nostro eponimo ed alla graziosa Chiesa di Sant’Egidio del San Gallo il Giovane, iniziative precedute da un gioco singolare, “il trespolum di Ivano ed Ercole”.

         I Tiburziani che vorranno fruire del “Primo piatto” tiburziano, dovranno comunicarmi la presenza e la composizione del proprio nucleo familiare onde ben approntare il numero dei coperti. Questo non oltre il 29/3/2019. Ciascuno contribuirà alle spese di quanto fruito (mail a vanivani@alice.it).

        

Un caro saluto,

                                                                                                          Vanì, 18/03/2019, ore 20,23

 

 

 

 

 




DATA: 14 Mar 2019

OGGETTO: INIZIATIVE TIBURZIANE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                                nel rammentare che domenica 24/3 sarà la volta della Vale del “Mignone – Luni”, insolita uscita che percorre i tratti più belli di due escursioni adiacenti, mi permetto di sponsorizzare l’impegno del 31/3/2019 che ci vedrà immersi nei prati della cittadina di Cellere per una giornata particolare. Visiteremo i luoghi ove il Brigante Tiburzi è nato e vissuto, anche se la maggior parte della sua vita l’ha passata, latitante, nei suoi boschi. Il Gruppo sta organizzando di preparare un pranzo “maremmano” doc! Le penne all’arrabbiata per tutti, da consumare nell’area atrezzata di un bel parco. Occorre quindi che i partecipanti comunichino sul mio dominio di posta elettronica (vanivani@alice.it), entro il 29-3-2019, la propria partecipazione. I Sigg. Tuveri e Jovine provvederanno, in base al nr. degli aderenti a predisporre sugo e pasta per quanti si prenoteranno. Quindi piatti posate pasta, saranno dispensate a cura del Tiburzi, dai predetti Signori la cui dedizione al volontariato è a tutti voi ben nota. Le relative spese, irrisorie, verranno poi ripartite tra tutti. Il luogo del pranzo dispone di griglie apposite per cucinare carni, occorrerà quindi munirsi di carbonella. Un caro saluto mentre Vi elenco di seguito gli impegni rimasti da onorare prima della chiusura del programma escursioni 2018-19 (si riprenderà a camminare a settembre 2019).

  • 24/3  Valle Mignone Luni

  • 31/3  Una giornata sui prati

  • 7/4    Valle del Marangone

  • 28/4  Lubriano ed i calanchi della Valle della Civita

  • 3-4-5 Maggio Giornate Umbre (Gubbio – Grotte di Monte Cucco e Frasassi)

  • Mentre Vi comunicheremo … una giornata al Lago di Martignano – idem Giannutri-Giglio e, per i più rampanti, 3 giorni sul Gran Sasso (Prati di Tivo).

 

Un caro saluto a tutti, Vani’ 14-03-2019




DATA: 12 Mar 2019

OGGETTO: VARIAZIONE LUOGO DI ESCURSIONE VALLE DEL MIGNONE-LUNI. NON P

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

VARIAZIONE IMPORTANTE

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DOMENICA 24 MARZO 2019

"LA VALLE DEL MIGNONE E LUNI"

DI KM. 9 – NO GUADI E SALITE IMPEGNATIVE

NON PIU’ CIVITA ED I SUOI CALANCHI

RINVIATA AD APRILE PER CONDIZIONI METEO

 

Partenza ore 8.30 dal Parcheggio del Tribunale

 

 

Cari amici Tiburziani,

                                          verificando le condizioni meteo delle prossime settimane ho ritenuto opportuno rinviare l’uscita tra i "calanchi della Civita" al mese di aprile, proponendo al suo posto “La Valle del Mignne e Luni”. Si tratta di una bella escursione di 9 Km. circa, naturalistica ed archeologica. Non presenta guadi e salite impegnative Indispensabili le fatidiche bacchette. Pranzo al sacco. L'escursione tra i calanchi verrà programmata per il mese di aprile a data da destinare.

                                          Un caro saluto a tutti,

                                                                                    Vanì – 12-03-2019

 




DATA: 07 Mar 2019

OGGETTO: ESCURSIONE CIVITA DI BAGNOREGIO LUBRIANO 10-03-2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani, 

                                                debbo purtroppo significarvi che sono costretto a rinviare l'escursione di Domenica 10/3 al 24/3. Ciò a causa di un forte mal di gola a seguito "sudate" trascurate nel corso di tre uscite effettuate di seguito, nell'arco di tempo di 5 giorni. Mi dispiace veramente e chi conosce l'impegno che pongo nel preparare le escursioni potrà giustamente comprendermi. Un caro saluto a tutti ed ,,, alla prossima. Ivano 7-03-2019 ore 18.27




DATA: 07 Mar 2019

OGGETTO: Nota percorso Civitavecchia-Lubriano utile per escursione di

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Stamparsi la presente nota in caso di partecipazione all'escursione.

DAL PARK TRIBUNALE DI  CIVITAVECCHIA PER RAGGIUNGERE LUBRIANO PASSANDO PER BAGNOREGIO.

A 12 .. si raggiunge ed oltrepassa Monte Romano. Si imbocca la Superstrada per uscire allo svincolo Montefiascone-Bagnaia, si sono già oltrepassate alcune uscite per Viterbo. Al bivio Montefiascone-Bagnaia in uscita si gira a sinistra direzione Montefiascone. Al successivo bivio, dopo un km. c.a., si gira a destra direzione "Bagnoregio – Lubriano" imboccando la strada prov. 5 “Teverina”. Si percorre detta provinciale per circa 30 km. superando poi Bagnoregio. Si Raggiunge il Paese di Lubriano e poco prima del Centro del Paese ci si ferma per compattare il Gruppo nel parcheggio della Chiesa posta sulla destra, ( si può parcheggiare nei pressi facendo attenzione  a non intralciare il traffico). Si riparte girando poco più avanti a destra per scendere in basso verso la Valle del Paese, strada strettina, luogo partenza escursioni.

(

Vanì, 7-03-2019




DATA: 04 Mar 2019

OGGETTO: ERRATA-CORRIGE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                                         ricevo segnalazione da Vittoria Ficini della inesattezza nella indicazione sulla data del mese di agosto p.v., quando ho programmato la tre gioni sul Gran Sasso. Ho praticamente fatto partire il mese non da Giovedì ma da sabato. Prendetene atto mentre ringrazio pubblicamente la Signora per la giusta segnalazione.

 

 

 

 

 

 

 

Tabella esatta

 

 

Tabella errata

 

 

ago-19

 

 

 

ago-19

 

1

Giovedì

 

 

1

Sabato

 

2

Venerdì

CORNO GRANDE

 

2

Domenica

CORNO GRANDE

3

Sabato

RIF. FRANCHETTI

 

3

Lunedì

RIF. FRANCHETTI

4

Domenica

CASCATA 

 

4

Martedì

CASCATA 

5

Lunedì

(D'ACQUA)

 

5

Mercoledì

(D'ACQUA)

6

Martedì

3 GIORNI

 

6

Giovedì

3 GIORNI

7

Mercoledì

2 ESCURSIONI

 

7

Venerdì

2 ESCURSIONI

8

Giovedì

SEGUONO

 

8

Sabato

SEGUONO

9

Venerdì

INDICAZIONI

 

9

Domenica

INDICAZIONI

10

Sabato

 

 

10

Lunedì

 

 

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Rileggendo poi il testo dell'uscita di domenica, avendo fatto il lavoretto "copia ed incolla" perchè il sistema Word non accettava la funzione voluta nella trasmigrazione dati-foto, alcune didascalie  non si sono poste correttamente. Ho dovuto eliminare le foto, significative, e si è così creato l'equivoco. Me ne scuso a nome di Apple e Windows, ormai fedele  telematicodipendente.

Vanì 04/03/2019.




DATA: 04 Mar 2019

OGGETTO: UNA GIORNATA PARTICOLARE TRA I CALANCHI DI CIVITA DI BAGNORE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

10 MARZO 2019-03-04

UNA DOMENICA TRA I CALANCHI DELLA CIVITA

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Cari amici Tiburziani,

                                           tempo di calanchi! L’escursione, che una volta partiva dalla nostra bella Civita, per motivi idrogeologici è stata modificata nel tratto iniziale. Questa ha perso un po’ del suo fascino perchè una volta accedevamo nella valle dalla Civita, ma è pur vero che passando per Lubriano si sono aperti nuovi eccezionali orizzonti. Il percorso di c.a. 4 Km. presenta un paio di salite ed un guado superabile senza necessità di stivali od altro. Credo che non ci siano “passeggiate e viste” cui paragonare questa uscita. Indescrivibile quindi, mentre apposto il commento storico/informativo del luogo sul nostro sito, porgo un arrivederci a chi vorrà vivere con il Tiburzi una giornata del tutto “particolare”.

Vanì, 4-3-2019




DATA: 25 Feb 2019

OGGETTO: INVIO ULTIMA PARTE PROGRAMMA

ALLEGATO: ESCURSIONI PROGRAMMA 2019.xlsx

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani, vi trasmetto in allegato, in file exel,  lo scorcio 2019  delle escursioni in programma. Prendetene atto, tenendo conto delle possibili variazioni preannunciate in funzione delle condizioni meteo che si prospetteranno, che verrebbero prontamente notificate.

Vanì, 25-02-2019 ore 11.35




DATA: 23 Feb 2019

OGGETTO: NORCHIA E LE SUE TOMBE RUPESTRI - 24 FEBBRAIO 2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

DOMENICA 24 FEBBRAIO 2019

norchia

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LA VALLE DELL’ECO – LE MAGNIFICHE TOMBE RUPESTRI - L’ACROPOLI – LE SUE CHIESE MEDIEVALI – LA CAVA BUIA – LE TOMBE A TEMPIO DORICO – I SUOI TORRENTI PILE – ACQUA ALTA -

 

 

NOTE UTILI PER I TIBURZIANI (gia' inviate ma non ervenute ad alcuni

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DOMENICA TEMPO PREVISTO: CIELO PARZIALMENTE SERENO NELLE PRIME ORE DEL MATTINO,  SERENO PER IL RESTO DELLA GIORNATA, LIEVE BREZZA DA NORD, TEMPERATURA MEDIA INTORNO AGLI 8 GRADI Cgd

 

SI RIBADISCE L’UTILITA' DELLE BACCHETTE DA TREKK, DI STIVALI ALTI IN GOMMA, IN ALTERNATIVA DI BUSTE EDILI ALTE IN PLASTICA (*) ED ELASTICI (2) O SPAGO PER  SOSTENERLE  SOPRA IL GINOCCHIO (CONSIGLIATE QUESTE PER LA LORO VERSATILITA' NEL CASO NECESSARIA ANCHE UNA BUSTA DI PLASTICA OVE RIPORRE QUELLE EDILI, UNA VOLTA UTILIZZATE PER NON DETURPARE L’AMBIENTE, DA INSERIRE NELLO ZAINO).

ATTENZIONE .... DATA LA PARTICOLARITà DEL LUOGO POSSIBILE “SHOCK STENDALIANO”. 

UN ARRIVEDERCI QUINDI AI PARTECIPANTI.

(*) IN FERRAMENTA PASSERINI PIAZZA MERCATO CIVITAVECCHIA - PACCHI DA 10  AD EURO 2,5

SUL SITO PUBBLICATI  IMMAGINI, VIDEO, RESOCONTO.

VANI’ 19.02.2019

 

 




DATA: 19 Feb 2019

OGGETTO: NORCHIA E LE SUE TOMBE RUPESTRI - 24 FEBBRAIO 2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

DOMENICA 24 FEBBRAIO 2019

norchia

*********************************************

LA VALLE DELL’ECO – LE MAGNIFICHE TOMBE RUPESTRI - L’ACROPOLI – LE SUE CHIESE MEDIEVALI – LA CAVA BUIA – LE TOMBE A TEMPIO DORICO – I SUOI TORRENTI PILE – ACQUA ALTA -

 

 

NOTE UTILI PER I TIBURZIANI

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DOMENICA TEMPO PREVISTO: CIELO PARZIALMENTE SERENO NELLE PRIME ORE DEL MATTINO,  SERENO PER IL RESTO DELLA GIORNATA, LIEVE BREZZA DA NORD, TEMPERATURA MEDIA INTORNO AGLI 8 GRADI Cgd

 

SI RIBADISCE L’UTILITA' DELLE BACCHETTE DA TREKK, DI STIVALI ALTI IN GOMMA, IN ALTERNATIVA DI BUSTE EDILI ALTE IN PLASTICA (*) ED ELASTICI (2) O SPAGO PER  SOSTENERLE  SOPRA IL GINOCCHIO (CONSIGLIATE QUESTE PER LA LORO VERSATILITA' NEL CASO NECESSARIA ANCHE UNA BUSTA DI PLASTICA OVE RIPORRE QUELLE EDILI, UNA VOLTA UTILIZZATE PER NON DETURPARE L’AMBIENTE, DA INSERIRE NELLO ZAINO).

ATTENZIONE .... DATA LA PARTICOLARITà DEL LUOGO POSSIBILE “SHOCK STENDALIANO”. 

UN ARRIVEDERCI QUINDI AI PARTECIPANTI.

(*) IN FERRAMENTA PASSERINI PIAZZA MERCATO CIVITAVECCHIA - PACCHI DA 10  AD EURO 2,5

SUL SITO PUBBLICATI  IMMAGINI, VIDEO, RESOCONTO.

VANI’ 19.02.2019

 




DATA: 19 Feb 2019

OGGETTO: NORCHIA E LE SUE TOMBE RUPESTRI - 24 FEBBRAIO 2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

DOMENICA 24 FEBBRAIO 2019

norchia

*********************************************

LA VALLE DELL’ECO – LE MAGNIFICHE TOMBE RUPESTRI - L’ACROPOLI – LE SUE CHIESE MEDIEVALI – LA CAVA BUIA – LE TOMBE A TEMPIO DORICO – I SUOI TORRENTI PILE – ACQUA ALTA -

 

 

NOTE UTILI PER I TIBURZIANI

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DOMENICA TEMPO PREVISTO: CIELO PARZIALMENTE SERENO NELLE PRIME ORE DEL MATTINO,  SERENO PER IL RESTO DELLA GIORNATA, LIEVE BREZZA DA NORD, TEMPERATURA MEDIA INTORNO AGLI 8 GRADI Cgd

 

SI RIBADISCE L’UTILITA' DELLE BACCHETTE DA TREKK, DI STIVALI ALTI IN GOMMA, IN ALTERNATIVA DI BUSTE EDILI ALTE IN PLASTICA (*) ED ELASTICI (2) O SPAGO PER  SOSTENERLE  SOPRA IL GINOCCHIO (CONSIGLIATE QUESTE PER LA LORO VERSATILITA' NEL CASO NECESSARIA ANCHE UNA BUSTA DI PLASTICA OVE RIPORRE QUELLE EDILI, UNA VOLTA UTILIZZATE PER NON DETURPARE L’AMBIENTE, DA INSERIRE NELLO ZAINO).

ATTENZIONE .... DATA LA PARTICOLARITà DEL LUOGO POSSIBILE “SHOCK STENDALIANO”. 

UN ARRIVEDERCI QUINDI AI PARTECIPANTI.

(*) IN FERRAMENTA PASSERINI PIAZZA MERCATO CIVITAVECCHIA - PACCHI DA 10  AD EURO 2,5

SUL SITO PUBBLICATI  IMMAGINI, VIDEO, RESOCONTO.

VANI’ 19.02.2019




DATA: 16 Feb 2019

OGGETTO: NORCHIA E LE SUE TOMBE RUPESTRI - 24 FEBBRAIO 2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

 

 

DOMENICA 24 FEBBRAIO 2019

norchia

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LA VALLE DELL’ECO – LE MAGNIFICHE TOMBE RUPESTRI - L’ACROPOLI – LE SUE CHIESE ALTOMEDIEVALI – LA CAVA BUIA – LE TOMBE A TEMPIO DORICO – I SUI TORRENTI PILE – ACQUA ALTA - BIEDANO

La civitas etrusca tanto cara a Nortia dea etrusca del destino e della fortuna - donde la derivazione del nome.

 

IL MIO RESOCONTO “STORICIZZATO” DI UNA PRECEDENTE USCITA E LE CARATTERISTICHE DEL PERCORSO – 15 MARZO 2011  SU QUESTO SITO

 

VANì, 16-02-2019




DATA: 08 Feb 2019

OGGETTO: LE SEI PIU BELLE TAGLIATE DEL MARTURANUM

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

IMPORTANTE MODIFICA

ELIMINATE DIFFICOLTA’ PERCORSO LE PIU’ BELLE 6 TAGLIATE DEL MARTURANUM

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Gentili Signori Tiburziani

                                            Contrariamente alle raccomandazioni già diramate per l'escursione di Domenica 10 febbraio, nel riverificare il percorso, ho ritenuto opportuno escluderne un tratto già piuttosto critico per obbligo di passaggio con corde. Recenti abbondanti piogge lo hanno reso piuttosto ancora più difficoltoso. Pertanto il nuovo percorso è stato migliorato, ormai più affrontabile, perché più sicuro. Utili sempre due bacchette, scarpe da trekking, dovendo affrontare un paio di guadi. Gli stessi sono stati sistemati da noi nella giornata di ieri ed ora presentano minime difficoltà di transito.

Vanì, 8-02-2019 – ore 10.10




DATA: 30 Jan 2019

OGGETTO: INIZIATIVE TIBURZIANE - proposte da associati

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NOTA DA UN TIBURZIANO

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Affitto appartamento a Civitavecchia, posto in zona centrale a pochi metri dal mare, dal mercato e dall’ingresso del Porto Storico e da quello Crocieristico. Composizione: 2 camere da letto, sala, bagno, ripostiglio, cucina abitabile, posto auto interno area proprietà. Mesi estivi, settimana, pochi giorni o periodi brevi intermedi. Tel. 345 0687514.




DATA: 28 Jan 2019

OGGETTO: LE SEI PIU BELLE TAGLIATE DEL MARTURANUM

ALLEGATO: IMG_6366.MOV

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori TiburzianI

                                            Domenica 10 febbraio. – alla solita ora (8.15) -  ci ritroveremo al Pak del Tribubale per partire, alle ore 8.30, alla volta del Parco Archeologico e suburbano di “Marturanum”. Percorreremo  un sentiero di circa km. 7 entro i Maestosi Canyon penetrando da ben sei tagliate (suggestivi accessi incassati tra le rocce) . Non si tratta di una escursione facile, quanto eccezionale.  Per accedere al percorso entro la prima tagliata abbiamo poste delle corde per maggior tutela dei partecipanti, dovendo scendere una scalinata un po’ dissestata. Daremo comunque assistenza a tutti i partecipanti mentre chi ritenesse di incontrare problemi consiglio di non  partecipare, uscita comunque alla portata della maggior parte di Voi.

Il percorso si snoda per buona parte sulle sponde dei maggiori torrenti del luogo, ove la natura ha dato sfogo a tutta la sua vasta immaginazione. Si tratta di una nuova escursione, da me “pensata” grazie alla particolare conoscenza del Parco.

Raccomando di munirsi di bacchette da Trek (due!) per un maggiore equilibrio sul percorso.

 

Saluti il cinghiale!

Civitavecchia, 28-01-2019- ore 11.10




DATA: 26 Jan 2019

OGGETTO: ROMITORI DI CASTRO - RIPATONNA CICOGNIGA - CASCATE DEL SALAM

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

Signori Tiburziani,

                                        le partenze dal punto ritrovo  per le delle escursione è prefissato sempre per le ore 8.30 (8.15 Park Tribunale CV.). Qualora questo orario fosse modificato verreste interessati von apposita mail. Visto che sono tornato sull'argomento vi ricordo di portare al seguito una pila discreta.

                                        Saluti Ivano




DATA: 26 Jan 2019

OGGETTO: ROMITORI DI CASTRO - RIPATONNA CICOGNIGA - CASCATE DEL SALAM

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Uscita del 27 Gennaio 2019

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Cari amici Tiburziani,

                                     

                                    rispondendo ad alcuni di Voi credo di poter esaudire le domande di quanti di Voi abbiano programmato di seguirmi, domani, per il Ducato di Castro.... l'escursione si farà malgrado la evidente odierna giornata serena dovrebbe lasciar posto ad un'altra con cielo velato. Alle 16.30 dovrebbe verificarsi qualche lieve precipitazione. Ma a quell'ora saremo già in macchina, sulla via del ritorno.

                                           

                                     Un caro saluto a tutti Voi  ... Ad majora semper...!   Ivano

26-01-2019, ore 9.40




DATA: 19 Jan 2019

OGGETTO: ROMITORI DI CASTRO - RIPATONNA CICOGNIGA - CASCATE DEL SALAM

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                                   continua l’incertezza meteo anche alla vigilia dell’escursione … penso proprio che sia consigliato rinviare di nuovo l’uscita. La visita al Ducato di Castro merita una giornata serena “come si deve” e per il calcolo delle statistiche … prima o poi dovrà passarci davanti.

                        Con l’occasione rammento di procurarsi una torcia per vedere gli straordinari affreschi, all’interno dei due interessanti luoghi che visiteremo.

                        Quasi vorrei scusarmi con Voi! Vi consoli che Il programma pensato verrà portato quasi tutto a compimento.

                          Un caro saluto … Ivano

19-01-2019, ore 10.02




DATA: 19 Jan 2019

OGGETTO: ROMITORI DI CASTRO - RIPATONNA CICOGNIGA - CASCATE DEL SALAM

ALLEGATO: ER_PgC-299.JPG

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                                   continua l’incertezza meteo anche alla vigilia dell’escursione. Penso proprio che sia consigliato rinviare di nuovo l’uscita. La visita al Ducato di Castro "Val bene una messa" e merita una giornata serena, “come si deve”. Per il calcolo delle statistiche … prima o poi questa ci dovrà pure passare davanti.

                        Con l’occasione rammento di procurarsi una torcia per vedere gli straordinari affreschi, all’interno dei due interessanti luoghi che visiteremo.

                        Quasi vorrei scusarmi con Voi per il rinvio! Vi consoli che Il programma pensato verrà comunque portato quasi tutto a compimento.

                          Un caro saluto … Ivano

19-01-2019, ore 10.02




DATA: 18 Jan 2019

OGGETTO: Uscita giornata di Domenica 20 gennaio 2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Romitori di Castro e Chiesa Longobarda Ripatonna Cicognina

.......................................................................................................

Signori Tiburziani,

                               le condizioni meteo della giornata di Domenica p.v. non ha ancora ben mostrato di che pasta è fatta.  Alcuni siti Internet si

contraddicono per cui in base a quanto verificheremo sabato mattina potremo stabilire se poter "uscire" in escursione.

 

                            Riceverete comunicazione via Internet in tal senso.

                                    Saluti .... Ivano




DATA: 10 Jan 2019

OGGETTO: RINVIO ESCURSIONE ROMITORI D CASTRO E D INTORNI

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,      

                                              credo di avere un po' di febbre per cui mi vedo costretto a rinviare la prossima uscita a

DOMENICA  20 GENNAIO - INVARIATO IL RESTO

 

Un caro saluto,

                                       vanì

CV. 10-01-2019




DATA: 04 Jan 2019

OGGETTO: Alba e tramonto 13-01-2019 - Nota integrativa ad escursione

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                                   indicazioni diramate in precedenza prevedevano una "grigliata" sui prati, nella escursione ai Romitori di Castro e Ripatonna Cicognina. Le ore "solari" del giorno 13/01/2019 ... calcolate in 9 e 36 minuti ( il sole sorge alle 7.36 e tramonta alle ore 17.01) ci inducono a consumare un pranzo più veloce, "al sacco", per evitare di affrettare il passo di marcia e per consentirci di trascorrere una giornata con più relax, dopo gli "strapazzi" gastronomici subìti nelle festività testé trascorse e la necessità di un pasto più leggero.

                                           Questo é quanto ... un caro saluto a Voi, Vanì

                                    




DATA: 03 Jan 2019

OGGETTO: Escursioni anno 2019 -

ALLEGATO: DSC04100.JPG

TESTO: (leggi tutto)

 

 

Domenica 13 Gennaio 2018

 

Ritrovo Parcheggio adiacente Tribunale di Civitavecchia

******************

Solito Orario Partenza

Ore 8.30

******************

 

COMUNE DI FARNESE

 

Romitorio di Poggio Conte – Ripatonna Cicognina

Cascate del Salambrone e Pelicotonno

Escursione facile, naturalistica – archeologica, ripartita in tre frazioni.

Informazioni dettagliate e qualche foto … sui siti istituzionali ….   trekking-

tiburzi-2016.it  ….   gruppo trekking tiburzi – home page

 

A rivederci… saluto Voi tutti … Vanì

Utile una buona torcia al seguito

03-01-2019 - ore 20.14




DATA: 03 Jan 2019

OGGETTO: I nostri regali per il 2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

2019



 

 

 




DATA: 03 Jan 2019

OGGETTO: I nostri regali per il 2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

2019



 




DATA: 22 Dec 2018

OGGETTO: Nel ricordo di ....

ALLEGATO: PGCE8100.JPG

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani ...

                                         il 4 gennaio del nuovo anno tutti alla "Cittadella della Musica" ore 21 ...  "Dancing in the Clauds  - Una Vita a testa in giù" - Via Gabriele d'Annunzio 2  Civitavecchia. Evento programmato nel "ricordo" della nostra cara Claudietta Sacco.... Vanì per tutti. 22/12/2018 - ore 10.52




DATA: 21 Dec 2018

OGGETTO: Concerto di Natale

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                                        siamo invitati, per mano del nostro Tenore Sergio Grech, al Concerto di Natale che si terrà domenica 23 dicembre alle ore 21.30 presso la CHIESA EVANGELICA BATTISTA - Via dei Bastioni 18 - Civitavecchia. Si esibiranno gli allievi dell'Associazione "l'Arte del Canto" di Kumico e Caforio. Ingresso libero.

 

Saluti Vanì , 21-12-2018 ore 21.51




DATA: 20 Dec 2018

OGGETTO: AUGURI!

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

 

 

 




DATA: 18 Dec 2018

OGGETTO: CONVENZIONI TIBURZIANE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,      

 

                                                Vi segnalo la possibilità di effettuare i Vostri acquisti con un trattamento particolare presso gli esercizi sottonotati.  Chi ne fosse interessato e volesse fruire di uno sconto si può presentare qualificandosi come Tiburziano, riferendo la parola d’ordine “cinghiale”:

“Zucchero e Caffè” Civitavecchia – Via Duca degli Abruzzi, 8  (Zona Mercato)

  • Vendita Caffè, miele, marmellate

  • Compatibili tutti i sistemi

  • Caramelle, cioccolate

  • Grappa, vini, panettoni

 

Prodotti Venchi, Borbone, Bonollo, Caffarel, Mucci, Fiasconaro, Attilio Servi.

 

                                               Saluti …         Ivano

 

Segue….




DATA: 11 Dec 2018

OGGETTO: Conviviale natalizia - 16-12-2018

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Nota per i Tiburziani del “Pranzo Natalizio 2018.

 

 Gentili Signori,

                                Vi informo che le prenotazioni per la nota conviviale hanno ormai raggiunto il massimo numero consentito nella sala grande del Ristorante “Casale dell’Acqua Bianca”(Posti 60). Restano fuori il numero previsto, purtroppo, una decina di amici. Qualora ci fosse qualche iscritto che fosse impossibilitato a partecipare al pranzo, per sopravvenuti impedimenti, può senz’altro contattarmi, 3886958494, perché dispongo di una certa lista di attesa, recuperando in tal modo l’anticipo versato.

 Di seguito l’elenco partecipanti che dovrà darvi contezza della vostra iscrizione, un caro saluto a voi ... Ivano

 

11/12/2018 – ore 20.22

 

nr

NOMINATIVI

persone

1

ANGELELLI CLAUDIO

2

2

BALBI PAOLO

2

3

BATTAGLIA IVETTA

2

4

BELLI TIZIANA

2

5

BENNI EMANUELA

1

6

BRIZZI MAURIZIO

2

7

CACCAMO PATRIZIA

2

8

CARAVELLO EVA

1

9

CASALINI CLAUDIA

1

10

CENCI ISOTTA

1

11

CESARINI E COLANICCHIA

2

12

DE VITO PAOLO

1

13

DOMINICI FABIO

3

14

FICINI VITTORIA

1

15

GUARINO GIUSEPPINA

1

16

LAMBERTUCCI FABIO

1

17

MARINI GIUSEPPE

2

18

MONTINI LUCIANO

3

19

MORGAGNI MARCO

1

20

NAPOLITANO MARIA GRAZIA

1

21

ORONI MAURIZIO

2

22

ORSETTI LAURA

1

23

PARIGIANI ERCOLE

2

24

PISANO SALVATORE

2

25

PODENZANA DANTE

4

26

ROMEO NICOLA

2

27

ROMITI VANO

1

28

SASSU GIANFRANCO

2

29

SELIS LUIGI

2

30

TASSELLI AGOSTINO

2

31

TUVERI MASSIMO

3

32

VENTURINI DINO

1

33

VITALI AGOSTINO

2

34

ZANELLA GIUSEPPE

2

 

 

 

 

 

60

 




DATA: 03 Dec 2018

OGGETTO: Conviviale natalizia al Ristorante Casale Acqua Bianca di To

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,

                                              Vi trascrivo di seguito  l'elenco delle persone che hanno aderito alla conviviale natalizia di domenica 16/12/2018. Il Ristorante convenuto è quello ben noto del Casale dell'Acqua Bianca, posto al Km. 15,600 della  Braccianese Claudia, ora denomimata Strada Provinciale, 3 A. Il pranzo sarà preceduto da una breve visita alle tombe della necropoli di Pian Conserva (già Pagus dei Campi di Minione). In sostanza alle ore 10.00 partiremo per il Ristorante suddetto ove lasceremo le macchine per proseguire, seguendo un persorso di c.a. 2,5 Km. (complessivo) per la necropoli, chi ci raggiungerà direttamente nel luogo di partenza escursione (Casale dell'Acqua Bianca stesso) dovrà attenderci intorno alle ore 10.40.(aggiungo che la passeggiatina verrebbe rinviata per condizioni meteo avverse nel caso l'appuntamento è prefissato per le 12.45). Al termine prenderemo posto al ristorante, ove non sono stati stabiliti i posti sui tavoli. Si raccomanda di sedersi senza lasciare, tra un gruppo ed un altro, sedie libere. Vi prego di segnalare via mail  vanivani@alice.it ogni eventuale discordanza, errori grafici od omissioni. Grazie Ivano

nr

NOMINATIVI

persone

 

 

 

1

ANGELELLI CLAUDIO

2

 

 

 

2

BALBI PAOLO

2

 

 

 

3

BATTAGLIA IVETTA

1

 

 

 

4

BELLI TIZIANA

2

 

 

 

5

BENNI EMANUELA

1

 

 

 

6

BRIZZI MAURIZIO

2

 

 

 

7

CARAVELLO EVA

1

 

60

DISP. 

8

CASALINI CLAUDIA

1

 

57

PRENOTAZ.

9

CENCI ISOTTA

1

 

3

P.LIBERI

10

CESARINI E COLANICCHIA

2

 

 

 

11

DE VITO PAOLO

1

 

 

 

12

DOMINICI FABIO

3

 

 

 

13

FICINI VITTORIA

1

 

 

 

14

GUARINO GIUSEPPINA

1

 

 

 

15

LAMBERTUCCI FABIO

1

 

 

 

16

MARINI GIUSEPPE

2

 

 

 

17

MONTINI LUCIANO

3

 

 

 

18

MORGAGNI MARCO

1

 

 

 

19

NAPOLITANO MARIA GRAZIA

1

 

 

 

20

ORONI MAURIZIO

2

 

 

 

21

ORSETTI LAURA

1

 

 

 

22

PARIGIANI ERCOLE

2

 

 

primi senza funghi x uno

23

PISANO SALVATORE

2

 

 

 

24

PODENZANA DANTE

4

 

 

 

25

ROMEO NICOLA

2

 

 

 

26

ROMITI VANO

1

 

 

 

27

SASSU GIANFRANCO

2

 

 

 

28

SELIS LUIGI

2

 

 

 

29

TASSELLI AGOSTINO

2

 

 

 

30

TUVERI MASSIMO

3

 

 

 

31

VENTURINI DINO

1

 

 

 

32

VITALI AGOSTINO

2

 

 

 

33

ZANELLA GIUSEPPE

2

 

 

 

34

 

 

 

 

 

35

 

57

 

 

 

 




DATA: 01 Dec 2018

OGGETTO: ESCURSIONI ... PIANTANGELI 2-12-2018

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NOTA DI CORTESIA - PERCORSO STRADALE PER ESCURSIONE DI DOMENICA 2 DICEMBRE 2018 - SI CONFERMA GRIGLIATA (NON OBBLIGATORIA) MUNIRSI DI CARBONELLA  ATTREZZATURA IDONEA E CARNI DA ARROSTIRE.

NOTA PER GLI AUTISTI … UTILE LEGGERE E SE POSSIBILE VERIFICARE LE INDICAZIONI FORNITE CON L’AUSILIO DI GOOGLE EARTH . PERCORSO STRADALE DAL PARK TRIBUNALE CIVITAVECCHIA X PUNTO PARTENZA ESCURSIONE MONTE PIANTANGELI: SI PRENDE LA BRACCIANESE CLAUDIA IN DIREZIONE DI ALLUMIERE, SUPERATA LA CITTADINA SI GIRA A SINISTRA PER LA CIRCONVALAZIONE POLVERIERA CONCIA RAGANO (STRADA PULLMAN) PER KM. 1,321 AL TERMINE SI GIRA A SINISTRA X LA STRADA PROVINCIALE 3A CHE SI PERCORRE PER 415 METRI  FINO AL BIVIO PER LA STRADA DEL MARANO – OVE E’ POSTO SULLA SINISTRA UN CARTELLONE GIALLO (SEGNALE TURISTICO) CON INDICAZIONE TEMPIO ETRUSCO ROMANO  RUDERI ABBAZIA DI PIAN D’ANGELO  RUDERI CASTELLO MONTE COCOZZONE – SI GIRA A SINISTRA PER UNA STRADA ASFALTATA STRETTA  IN LIEVE DISSESTO (STRADA DEL MARANO) CHE SI PERCORRE PER 1,291 KM  FINO AL BIVIO POSTO SULLA SINISTRA CON INDICAZIONE TURISTICA “TEMPIO ETRUSCO ROMANO – RUDERI ABBAZIA DI S.MICHELE ARCANGELO O PIAN D’ANGELO O PIANTANGELI“ SI GIRA QUINDI A SINISTRA PER UNA STRADA STERRATA IN BUONE CONDIZIONI MA CON CANALINE DI SCOLO TRASVERSE  PERCORRENDOLA PER C.A. 700 MT. PER POI RIGIRARE A SINISTRA PER L’AREA ATTREZZATA DI GRANSCETA DEI CAVALLARI. LUOGO DI PARCHEGGIO AUTO E PARTENZA ARRIVO-ESCURSIONI. SI RACCOMANDA DI APPRONTARSI PER L’ESCURSIONE CON SOLLECITUDINE “L’INSOLAZIONE” IN QUESTO PERIODO E’ DI BREVE DURATA – DOBBIAMO INOLTRE PERCORRERE UN TRATTO DI STRADA ASFALTATA DI KM. 1,500 EVITANDO LA SPOLA AUTO PRELIMINARMENTE PREVISTA. NON E’ STATA ORGANIZZATA INOLTRE UNA SOSTA CAFFE’ PER INESISTENZA DI LOCALI BAR SUFFICIENTI LUNGO IL PERCORSO STRADALE. ATTREZZARSI CON THERMOS PER BEVANDE CALDE. RESTANO FERME LE ALTRE INDICAZIONI FORNITE A SUO TEMPO PER IL DECORSO DELLA GIORNATA. SOS IVANO 388 6958494




DATA: 26 Nov 2018

OGGETTO: PRANZO NATALIZIO 2018 - BREVE ESCURSIONE A PIAN CONSERVA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CARO AMICO TIBURZIANO,

                                       COME ANTICIPATO PER LE VIE BREVI, NELLA GIORNATA DI DOMENICA 16 DICEMBRE P.V., ALLE ORE 10.00 PRIMA DEL PRANZO NATALIZIO,  E’ PREFISSATO UN APPUNTAMENTO PER CHI VOLESSE EFFETTUARE UNA BREVE PASSEGGIATA ALLA NECROPOLI DI PIAN CONSERVA (TRANNE SE SI PRESENTASSE UNA GIORNATA METEO AVVERSA). PER LE ORE 12.30 C.A., AL TERMINE ESCURSIONE,  I PRESENTI  PRENDERANNO POSTO AL RISTORANTE PER IL PRANZO NATALIZIO, ED UNIRSI AL RESTO DEL GRUPPO CHE MAN MANO GIUNGERA’. NESSUNA COMUNICAZIONE E’ DOVUTA PER EFFETTUARE L’ESCURSIONE, ALLE ORE 10 PRECISE “CHI C’E’ C’E’” ED I PRESENTI PARTIRANNO (CI SARO’  IO ALL’APPUNTAMENTO) CON LE VETTURE PER RAGGIUNGERE IL CASALE DELL’ACQUA BIANCA E PROCEDERE ALLA PREDETTA BREVE ESCURSIONE. PER GIUNGERE AL CASALE DELL’ACQUA BIANCA BISOGNA PERCORRERE LA BRACCIANESE CLAUDIA E GIUNGERE AL KM. 15.600 OVE SULLA SINISTRA PER CHI VIENE DA TOLFA E DESTRA PER CHI INVECE PROCEDE DA BRACCIANO, E’ INDICATA CON UN CARTELLO L’UBICAZIONE DEL RISTORANTE. OCCORRE APRIRE IL CANCELLO (E POI RICHIUDERLO) E PERCORRERE UNA STRADA STERRATA PER CIRCA 500 METRI, SULLA SINISTRA QUANDO SI INCONTRA IL LOCALE  C’E’ IL PARCHEGGIO. NON VERRA’ FATTA ALCUNA RIPARTIZIONE POSTI SUI TAVOLI PER CUI SI PREGA DI OCCUPARE LE SEDIE SENZA LASCIARE POSTI LIBERI.

NR. 41 NOMINATIVI CHE AD OGGI HANNO PROVVEDUTO AD ISCRIVERSI ALLA CONVIVIALE. RESTANO ANCORA 19 POSTI LIBERI, OLTRE A QUELLI DELL’ALTRA SALETTA ADIACENTE A QUELLA PREFISSATA – TERMINE ISCRIZIONE 7-12-2018:

ANGELELLI CLAUDIO

2

BALBI PAOLO

2

BELLI TIZIANA

2

BENNI EMANUELA

1

BRIZZI MAURIZIO

2

CENCI ISOTTA

1

DE VITO PAOLO

1

GUARINO GIUSEPPINA

1

LALLI MASSIMO

1

LAMBERTUCCI FABIO

1

MARINI GIUSEPPE

2

MONTINI LUCIANO

2

MORGAGNI MARCO

1

NAPOLITANO MARIA GRAZIA

1

ORONI MAURIZIO

2

ORSETTI LAURA

1

PARIGIANI ERCOLE

2

PISANO SALVATORE

2

ROMEO NICOLA

2

ROMITI VANO

1

SASSU GIANFRANCO

2

VASTARELLA E SELIS

2

TASSELLI AGOSTINO

2

VENTURINI DINO

1

VITALI AGOSTINO

2

ZANELLA GIUSEPPE

2

 

 

 

PRANZO NATALIZIO 2018 – 16/12/2018

ORE 13.00

PRESSO IL

RISTORANTE “CASALE DELL’ACQUA BIANCA”

Nella esclusiva cornice del territorio incontaminato dei Monti della Tolfa

Via Braccianese Claudia Km. 15,600 Tolfa

******************************************

 

MENU’ PREFISSATO

ANTIPASTO: Tagliere misto servito in fiamminga. Bruschette miste, verdure miste, affettati, formaggi;

PRIMI:

  1. Tortelli ripieni di funghi al sugo di funghi funghi (serviti nei piatti);
  2. Fettuccine al sugo di cinghiale (servite nei piatti);

SECONDO: Maialino con contorni di insalata e patate; (Serviti in fiamminga)

Sorbetto.

Acqua (o bibite) vino caffè inclusi.

Euro 25.00 cad.

Posti prenotati 60

Iscrizioni entro 7/12/2018

Saranno graditi biscottini, ciambellette, panettoni e spumanti per scambiarci gli auguri e brindare insieme al Santo Natale.

Per partecipare al convivio occorre iscriversi e corrispondere contestualmente un anticipo di 10 euro a persona ai preposti incaricati, nelle giornate di escursione fissate per le domeniche del 18/11* e 2/12*, in occasione del ritrovo al parcheggio del Tribunale o nel corso delle escursioni. La prenotazione verrà registrata su un apposito protocollo fino al raggiungimento di nr. 60 persone. Eventuali ulteriori iscrizioni verranno prese con riserva, tenuto conto che le persone eccedenti il nr. di 60 verrebbero sistemate in una sala comunicante, adiacente a quella principale da 60 posti (la sala più capiente del ristorante tanti ne contiene). Chi fosse nella impossibilità di iscriversi di persona al pranzo natalizio, potrà preventivamente contattare il sottoscritto con mail, vanivani@alice.it, (cell. 388 6958494) ed in caso di posti liberi, effettuare il versamento dell’acconto previsto sul c/c bancario del sottoscritto – Iban   IT22E0306939031100000090004, specificando nomi e cognomi degli interessati. Gli acconti di cui sopra, nel caso di sopravvenuta impossibilità materiale di partecipare al pranzo, comunicata oltre la data di impegno del 7/12, verranno corrisposti ai gestori del ristorante a titolo di penale, salvo eventuale copertura di partecipanti in lista di attesa. Oltre la data del 7/12, le prenotazioni verranno consolidate previo contatti con il gestore del ristorante. Per ogni ulteriore informazione contattare il sottoscritto (cell. 388 6958494).

*18/11 – Parco Naturalistico ed archeologico Monterano diruta – *2/12 Piantangeli (Monti della Tolfa)

 

Saluti     ….. Ivano, 26-11-2018 ore 9.19.

 




DATA: 19 Nov 2018

OGGETTO: Piantangeli ed i suoi dintorni

ALLEGATO: PIANTANGELI 5.png

TESTO: (leggi tutto)

DOMENICA 2 DICEMBRE 2018

“TIBURZI IN ESCURSIONE”

DAL FONTANILE DI POGGIO BALDONE AL CASTELLO DEI GUASTAPANE ED ALL’ABBAZIA TEMPLARE-CISTERCENSE DI PIANTANGELI PER IL SENTIERO DEI FRATI. I CAMPI DI MINIONE - IL TEMPIO ETRUSCO SULLA VIA CORNELIA”

SOLLECITATA DAI PIU’ – UNA GRIGLIATA SUL COLLE -  MUNIRSI DI GRIGLIE – CARBONELLA E SOPRATTUTTO DI CARNI DA ARROSTIRE.

Partenza soliti ora e luogo ritrovo in Civitavecchia. Giunti al Fontanile di Poggio Baldone, sulla strada del Marano, occorre fare spola auto, ovvero: si lasciano i passeggeri e bagagli e si vanno a posizionare le auto alla Gransceta dei Cavallari. Seguire pedissequamente le guide del Gruppo, non intrattenersi. Gli autisti torneranno con un giusto numero di vetture, al Fontanile ed inizierà l’escursione.

 

IL FONTANILE DI POGGIO BALDONE

 (LONGOBARDONE)

Utilizzato per rifornimenti d’acqua dai frati dell’Abbazia Cistercense posta sul Colle. Particolarmente utile in passato nei periodi siccitosi, quando il vasto impluvio di Piantangeli rimaneva a secco. Il luogo, dall’altipiano, veniva raggiunto attraverso il loro sentiero, donde il  toponimo. Una certa storia racconta che l’acqua che sgorga dal fontanile potesse curare  la sterilità femminile.

PIANTANGELI

Altopiano posto in leggera pendenza con andamento nord-ovest  - nord-est. Per la bellezza del luogo detto “Piano degli Angeli”. Ai suoi margini è possibile ammirare “vasti orizzonti” e quelli che furono i “Campi di Minione”, citati da Virgilio nel Canto X dell’Eneide e che dettero un contingente militare alle armate di Enea, giunto qui per reclutare uomini e conquistare Roma. L’orografia dell’Ermo Colle, permette sguardi lontani, in “profondissima quiete e sovrumani silenzi”. Piantangeli presenta una strana analogia con i luoghi dell’Infinito del Leopardi… Sul margine est dell’altipiano sono visibili cospicui resti dell’Abbazia benedettina di Sant’Arcangelo, forse già tempio etrusco, poi attivo tempio cristiano sotto il dominio longobardo, nel medioevo ed oltre.

IL CASTELLO DIRUTO

Del Castello poco si sa ma doveva essere legato in qualche maniera al complesso religioso e posto sotto il condominio della Famiglia Guastapane, mentre la sua edificazione deve risalire a prima del mille, esattamente costruito ad opera ed uso dei Longobardi. Il suo scopo iniziale di controllare le principali prossime Vie di comunicazione, dalle ingerenze ed invasioni bizantine, ha perennemente attratto le mire dei regnanti suoi contemporanei. Tuttora scarse emergenze sono visibili del maniero, emergono soltanto le mura di cinta che inglobano l’Abbazia di Piantangeli e qualche massiccio attacco di fondamenta.

.

I CAMPI DI MINIONE

Vari insediamenti umani sorsero nel territorio circostante l’alveo del Mignone, che dai Monti Cimini porta le sue acque avanti il territorio di Tarquinia.  Attivi nel periodo del bronzo, alcuni di questi sono piccoli centri scomparsi nel periodi del ferro ed etrusco, altri sono giunti fino al medioevo, mentre ben pochi sono sopravvissuti fino ai giorni nostri. Partendo dalla foce del fiume, ipotizzando di trovarci qualche centinaio di anni prima del  mille a.C., in volo entro un elicottero, passiamo in rassegna i Villaggi che si incontrano: Rapinum posto sulla foce del fiume, Cencelle, Luni sul Mignone e San Giovenale, Pagus di Monte Rovello e Piantangeli, La Tolfa (Tulfa), Pian Conserva, Pian Cisterna, Monte li Santi, Rota, San Pietro e San Pietrino, la Tolfaccia, Monte Fortino, il Ferrone, Monterano ed Oriolo Romano. Di questi si sa che dettero un certo contingente militare ad Enea, contributo che gli consentì in alleanza di altre popolazioni italiche, di attribuirsi il controllo dell’area tiberina. L’episodio è ben trattato nell’opera virgiliana, alquanto verosimile, anche se discutibili date e indicazione di alcuni popoli. (Di questo se ne potrebbe parlare a richiesta nel corso dell’uscita!!!)

 

 

ENEIDE – PUBLIO VIRGILIO MARONE 

ALTO LAZIO NEL TEMPO DI ENEA – 1180 a.C. c.a.

LIBER X – DE ETRUSCIS SOCIIs

"……media Aeneas freta nocte secabat ……” 


" … Enea nel mezzo della notte con la sua imbarcazione tagliava le onde…

 

" Massicus aerata princeps secat aequora Tigri, sub quo mille manus iuvenum, …."
"… Massico, seguiva, per primo con la bronzea Nave Tigri, al suo comando mille schiere di giovani, di Chiusi e di Cosa, armati di frecce nelle leggere faretre sulle spalle e l'arco le 

"Una torvus Abas huic totum insignibus armis agmen et aurato fulgebat Apolline puppies …"

Vien dietro il torvo Abante con la sua nave, sulla poppa risplende la statua di un apollo dorato. La sua armata brillava di scintillanti armi, Populonia, sua Patria, gli aveva affidato seicento giovani esperti di guerra.

 

"Tertius ille hominum divumque interpres Asilas, cui pecudum fibrae, caeli cui sidera parent et linguae volucrum et praesagi fulminis ignes,"

Terzo Asila profeta degli uomini e degli dei, interprete di viscere delle bestie, delle stelle del cielo, del canto degli uccelli e di fulmini. Ha mille uomini al seguito, armati di aste appuntite, “figli” di Pisa, città Alfea, etrusca per posizione.

 

"Sequitur pulcherrimus Astyr, Astyr equo fidens et versicoloribus armis. ter centum adiciunt (mens omnibus una sequendi) qui Caerete domo, qui sunt Minionis in arvis, et Pyrgi veteres intempestaeque Graviscae."

tale …”"

Per ultimo il bellissimo Asture, “cavaliere” dalle armi variopinte. Trecento lo seguono “in un unico cuore”, son di Cerete, dei Pirgy antichi, dei Campi di Mignone e della non salutifera Gravisca.

 Significativa l’immagine del bellissimo Asture, cavaliere, a capo di una schiera di trecento soldati a cavallo, armati di lance, frecce ed archi. La schiera di cavalieri non è altro che l’immagine dei nostri antenati butteri, dei Monti della Tolfa, quelli che vinceranno la sfida equestre con i cowboy di Buffalo Bill, abilissimi nel cavalcare e combattere in movimento, con lance, archi e frecce, il cui valore e ricordo è ancora perpetrato nelle sagre paesane.

 

 

IL TEMPIO ETRUSCO

Posto avanti la Gransceta dei Cavallari, presenti soltanto le fondamenta dell’edificio cultuale. Posto sulla Via Cornelia ed alla confluenza di altre diramazioni viarie. Forse attivo dal VI secolo a.C.

 

Vanì, 19-11-2018

 

 

 

 

 




DATA: 17 Nov 2018

OGGETTO: NOTA PER RAGGIUNGERE IL PARK DIOSILLA

ALLEGATO: ORTOFOTO X RAGGIUNGERE LA DIOSILLA - PARTICOLARE.jpg

TESTO: (leggi tutto)

PERCORSO STRADALE DAL PARK TRIBUNALE CIVITAVECCHIA X PUNTO PARTENZA ESCURSIONE ROVINE CANALE MONTERANO: SI PRENDE LA BRACCIANESE CLAUDIA IN DIREZIONE ALLUMIERE, SUPERATA LA CITTADINA SI GIRA A SINISTRA PER LA CIRCONVALAZIONE POLVERIERA CONCIA RAGANO (STRADA PULLMAN) AL TERMINE SI GIRA A SINISTRA X LA STRADA PROVINCIALE 3A CHE SI PERCORRE FINO A CANALE MONTERANO, QUI SI GIRA A SINISTRA PER IL PAESE E GIUNTI AL BIVIO OVE E’ LA CHIESA  DI SANTA MARIA ASSUNTA IN CIELO SI GIRA ANCORA A SINISTRA. DA QUI SEGUIRE L’INDICAZIONE DEL PARCHEGGIO DIOSILLA.




DATA: 12 Nov 2018

OGGETTO: PARCO NATURALE E ROVINE DI MONTERANO - 18-11-2018

ALLEGATO: fabrizio-de-andre-la-canzone-di-marinella.mp3

TESTO: (leggi tutto)

In allegato: "La Canzone di Marinella" di F. De André, nel ricordo della piccola Deosella di Monterano scivolata nel torrente.

 

 




DATA: 12 Nov 2018

OGGETTO: PARCO NATURALE E ROVINE DI MONTERANO - 18-11-2018

ALLEGATO: fabrizio-de-andre-la-canzone-di-marinella.mp3

TESTO: (leggi tutto)

In allegato: "La Canzone di Marinella" di F. De André, nel ricordo della piccola Deosella di Monterano scivolata nel torrente.




DATA: 12 Nov 2018

OGGETTO: PARCO NATURALE E ROVINE DI MONTERANO - 18-11-2018

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

La Canzone di Marinella F. De André, nel ricordo della piccola Deosella di Monterano scivolata nel torrente.

 

 




DATA: 12 Nov 2018

OGGETTO: PARCO NATURALE E ROVINE DI MONTERANO - 18-11-2018

ALLEGATO: La canzone di Marinella - Fabrizio De André.mp3

TESTO: (leggi tutto)

La Canzone di Marinella F. De André, nel ricordo della piccola Deosella di Monterano scivolata nel torrente.




DATA: 11 Nov 2018

OGGETTO: Conviviale natalizia entro i Monti della Tolfa

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

PRANZO NATALIZIO TIBURZIANO 2018 – DOMENICA 16 DICEMBRE 2018

ORE 13.00

CONSUETUDINE ORMAI CONSOLIDATA NEL GRUPPO

POTREMO SCAMBIARCI GLI AUGURI

PRESSO IL

RISTORANTE “CASALE DELL’ACQUA BIANCA”

Nella esclusiva cornice del territorio incontaminato dei Monti della Tolfa

Via Braccianese Claudia Km. 15,600 Tolfa

******************************************

 

MENU’ PREFISSATO

***********************************************************************************

ANTIPASTO: Tagliere misto servito in fiamminga. Bruschette miste, verdure miste, affettati, formaggi;

PRIMI:

  1. Tortelli ripieni di funghi al sugo di funghi (serviti nei piatti);

  2. Fettuccine al sugo di cinghiale (servite nei piatti);

SECONDO: Maialino con contorni di insalata e patate; (Serviti in fiamminga)

Sorbetto.

Acqua (o bibite) vino caffè inclusi.

Euro 25.00 cad.

Posti prenotati 60

Iscrizioni entro 7/12/2018

Saranno graditi biscottini, ciambellette, panettoni e spumanti per scambiarci gli auguri e brindare insieme al Santo Natale.

Per partecipare al convivio occorre iscriversi e corrispondere contestualmente un anticipo di 10 euro a persona ai preposti incaricati, nelle giornate di escursione fissate per le domeniche del 18/11* e 2/12*, in occasione del ritrovo al parcheggio del Tribunale o nel corso delle escursioni. La prenotazione verrà registrata su un apposito protocollo fino al raggiungimento di nr. 60 persone. Eventuali ulteriori iscrizioni verranno prese con riserva, tenuto conto che le persone eccedenti il nr. di 60 verrebbero sistemate in una sala comunicante, adiacente a quella principale da 60 posti (la sala più capiente del ristorante tanti ne contiene). Chi fosse nella impossibilità di iscriversi di persona al pranzo natalizio, potrà preventivamente contattare il sottoscritto con mail, vanivani@alice.it, (cell. 388 6958494) ed in caso di posti liberi, effettuare il versamento dell’acconto previsto sul c/c bancario del sottoscritto – Iban   IT22E0306939031100000090004, specificando nomi e cognomi degli interessati. Gli acconti di cui sopra, nel caso di sopravvenuta impossibilità materiale di partecipare al pranzo, comunicata oltre la data di impegno del 7/12, verranno corrisposti ai gestori del ristorante a titolo di penale, salvo eventuale copertura di partecipanti in lista di attesa. Oltre la data del 7/12, le prenotazioni verranno consolidate previo contatti con il gestore del ristorante. Per ogni ulteriore informazione contattare il sottoscritto (cell. 388 6958494).

*18/11 – Parco Naturalistico ed archeologico Monterano diruta – *2/12 Piantangeli (Monti della Tolfa)

Ivano, 10-11-2018.

 




DATA: 05 Nov 2018

OGGETTO: PARCO NATURALE E ROVINE DI MONTERANO - 18-11-2018

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ELUCUBRAZIONI  IVANESCHE …. L' ESCURSIONE

 

Domenica 18 novembre: finalmente riusciremo a sgranchirci le gambe e le articolazioni rugginose e crocchianti, dopo un forzato riposo quindicinale imposto da “Giove pluvio”?

 L’escursione in programma è notevole, e sarebbe già sufficiente percorrere soltanto i due eccezionali percorsi “natura” del Parco per appagare le lunghe attese del Gruppo. Questo grazie alle cure dell’Ente gestore del sito, e bisogna riconoscere che questo non teme confronto con analoghi luoghi presenti nel Lazio. Un appunto? Il divieto di accesso entro il palazzo Ducale, nella Chiesa di San Bonaventura e nel Cavone etrusco. Noi per fortuna conosciamo dei passaggi segreti!

Il cielo, spero, sarà coperto al punto giusto, le luci soffuse e l’aria ovattata, classici spunti del mese di novembre. Il bosco e la natura, così, ci renderanno i più bei colori e le migliori sensazioni proprie autunnali.

Giù dal parcheggio, scenderemo il ben restaurato sentieretto, per portarci sotto la gradevole cascata della Diosilla - ove un tempo scivolò e perse la vita una ragazza del luogo, tal Deosella - posta sulla confuenza del Fosso della Fonte del Lupo e del Torrente Bicione. Che pur con scarsa portata di acque, compensa  l’effetto “vista” con i  colori delle rocce, affioranti sull’alto della cascata e nella sottostante pozza. Ricorda un po’ il fatto “Deosella”,  la storia della “Canzone di Marinella” del compianto Fabrizio De Andrè.

Le forti e calde tinte “ruggine” del minerale di ferro e “blu primario cyan” dello zolfo, presenti sulle rocce, contornate dal verde intenso degli abbondanti muschi completano un quadro in tecnicolor. Ovunque a strapiombo, nei ritagli scenici rocciosi della cascata, si affacciano felci, capelvenere e piccoli arbusti riparali. Non c’è alcun dubbio che qualsiasi pittore impressionista non sarebbe in grado di dipingere e superare, con la propria arte, scorci così belli, dispensati da Natura con estrema naturalezza, ove anche tutto, in un disordine cosmico, mostra immagine cromatica paradisiaca, dalla puntualità matematica.

Sarà attendibile la mia supposizione che il Bernini, sul luogo per volere di papa Clemente X Altieri, abbia tratto spunto da questa “modesta” ed umile cascatella, per progettare la Fontana del Leone in Monteranno e quella di Trevi in Roma?

Proseguiremo oltre per il sentiero natura il cui fascino sconfinato è così grande come immenso è il suo meraviglioso dono. Ed ovunque, ove il torrente va a serpeggiare a valle intersecando il nostro cammino, opportunamente sistemati, quasi compaiono dal nulla “precedente”, simpatici ponticelli in legno. Ci permettono, questi caldi strumenti, di superare agevolmente i graziosi greti. Il sentiero procede addossato sulla sinistra del canyon dell’alta parete di tufo, ricoperto da un tappeto di foglie d’acero, ricco di colori rosso e giallo fulvo, in un festival di ocre e terre senesi. Mentre accidentalmente dagli elevati e frondosi alberi filtrano raggi di sole, lasciando innalzare, lentamente, passo dopo passo, piccole nuvole di vapore ed un intenso profumo di sottobosco, micelio di sconosciuti e misteriosi funghi. Folletti, fate, gnomi ed elfi nascosti, attenti guardiani del loro mondo, ovunque ci riconoscono, ed a loro compiacendo, ci accompagnano senza lasciarci scivolare.

A tratti ci si alza dal greto del Bicione, che si lascia piacevolmente ora appena intravedere, ora osservare con le sue ridenti cascatelle variopinte. Mentre alcuni enormi blocchi di tufo precipiti dall’alta costa, interdicono il passaggio. Autentiche forche caudine che ci  costringono a chinarci al loro cospetto. Poi ancora avanti grotte, naturali o scavate dall’uomo, un tempo relativamente recente, per graffiare e predare minerale dalle viscere della terra.  Mentre un intenso, pungente acre odore di zolfo sparso nell’aria, ci preannuncia che stiamo per uscire, con rammarico, dal bosco. Passando dal paradiso all’inferno! Giunti all’aria aperta, avanti un bianco e denso paesaggio lunare, spettrale, ci accolgono tondi ciottoloni grossi anche due o tre volte un pallone di calcio, deposti in un immenso greto fluviale asciutto. Siamo or ora penetrati nel regno di Manturna o Mania etrusca, regina degli inferi, che ha conferito il toponimo al luogo, a Mantova, ed al Parco di Manturanum..

Rappresentò quella divinità, molto più tardi, la Dite dei Romani, che dette spunto a Dante per dare nome alla città infernale ove ha sede il Sesto Cerchio dell’inferno, abitata dagli eretici (epicurei): Epicuro, Farinata degli Uberti, Cavalcante dei Cavalcanti, Papa Anastasio, per citare i più noti e maggiorenti ospiti.

E’ qui che le manifestazioni del vulcanesimo si fanno più presenti ed è qui che gli etruschi ritenevano più breve la strada per raggiungere gli inferi, che avrebbero percorso un dì per ritrovarsi al cospetto dei loro cari defunti, per congiungersi a loro, ed alle divinità dell’oltretomba: Tukulca, Charun, Vanth, Le Lase, ragazze rappresentate nelle tombe di Tarquinia vestite con una minigonna retta da bretelle incrociate ed una torcia nelle mani. Quasi uno schizzo dello stilista Armani….

 Ma ho l’impressione che quelle divinità, dai nostri padri, non fossero ritenute infernali ed avverse, ma amiche accompagnatrici  nell’aldilà nel cammino per l’eterno cammino.

 Per fare poi un pochino “mente locale”, l’odore di zolfo non giustificato, non è frequentemente associato, dall’immaginario comune, alla presenza di Satana? Cosa è cambiato allora nella concezione dell’aldilà, dopo il declino del popolo etrusco? Forse si è trattato soltanto di un passaggio forzoso delle divinità dell’oltretomba pagane nei ranghi nelle immagini delle divinità malvagie ed infernali del nostro “Credo” attuale!

 Ci porteremo poi verso la mofeta che ovunque, tutt’intorno a se, ha sparso secolare cenere bianca di zolfo, proprio sotto due caverne preistoriche. Qui il solito scherzo dell’acqua bollente ed ormai quasi nessuno più ci casca, un po’ come la storia del Maone di Angelo. Poi, dopo un breve pendio, il suggestivo cavone etrusco, che percorrerlo suscita impressioni difficilmente descrivibili. Ma c’è ancora il fascino delle rovine di Monterano. Le suggestive case dirute. I resti del campanile della Cattedrale di S.Maria. Le chiese di San Bonaventura e di San Rocco. Il Convento di S. Bonaventura, l’acquedotto medievale a doppie arcate, altre anonime emergenze. Il castello baronale degli Altieri con le sue due torri asimmetriche, la loggia a sei arcate.  E per finire, la Fontana del Leone, dominata da una notevole statua del felino realizzata in pietra locale, mentre colpisce le alte rocce con una zampata, facendo sgorgare uno zampillo d’acqua, che andava a formare una suggestiva cascata d’acqua sui tormentati massi giù nel basso, finendo entro una vasca semicircolare per l’uso potabile dei Monteranesi.

 Chiara è l’allegoria del leone con il signore, il principe del luogo, che aveva finanziato l’opera, portando l’acqua da Monte Monastero sul colle siccitoso monteranese, facendogli abilmente superare, con apposite arcate abilmente “romanizzanti”, vari dislivelli.

Dopo il frugale pranzo ed una gratuita distribuzione di dolci sguardi, biscotti prenatalizi e caffè, ripartiamo per il nostro alto corso del Mignone, per il bel Fosso del Rafanello, dalla sorgente  fortemente acetosa,  ingresso di ulteriori e future escursioni del Gruppo!

Vanì, 05-11-2018

 




DATA: 03 Nov 2018

OGGETTO: CASCATELLE DEL SASSO - 4-11-2018

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ESCURSIONE ALLE CASCATELLE DEL SASSO

Signori Tiburziani,

                         come già comunicato poco fa, per le vie brevi (Wattsup), confermo a Voi tutti il rinvio dell’uscita di Domani 4/11/18. I bollettini meteo, fermamente, continuano a prevedere pioggia dalle ore 10 alle 18 nella giornata, e già le nostre campagne si presentano con tratti fangosi. Non considerando poi eventuali piovaschi notturni, forse la mia decisione é cosa giusta e logica. Vi comunicherò, presto, prossima uscita e data designate. Mentre Vi porgo i miei saluti. Ivano del Tiburzi 3-11-2018 ore 19.28




DATA: 31 Oct 2018

OGGETTO: NEL RICORDO DI EMILIO RICCOBONO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Emilio Riccobono,

                    tiburziano doc, innanzi tutto, anche se indotto per la profonda amicizia che ci legava. Aveva diversi anni più di me e l’avevo raggiunto a scuola, perché più volte ripetente, nel corso degli studi superiori all’Istituto Baccelli di Civitavecchia. Fin da adolescente si è dedicato alla poesia in particolare dialettale, componendone ben oltre 200. Soggetti evocati nelle sue rime …  la famiglia, il lavoro, gli amici, le ricorrenze ed i luoghi cari. La sua partecipazione a svariati concorsi di poesia è stata caratterizzata dal conferimento di numerose attestazioni.

                 Recentemente scomparso, ho ritenuto doveroso far conoscere ai tiburziani attuali, nel corso di un’uscita, le due poesie dedicate al trekking oltre quella c.d. “Nostargia”, che rievoca personaggi “passati” del secolo scorso, con la quale ha vinto il primo premio di un importante quotidiano. Se vi capita di consultare il sito storico del Gruppo  ovvero … gruppo trekking tiburzi – home page, c’è una parte completamente dedicata a lui con vari video, ripresi al termine di ogni uscita, quando declamava poesie sue o di altri, sotto il link Poesie “Emiliane”.

Ivano, 31-10-2018

 

ER TREKKINGHE

 

Er trekkinghe, da vecchio, me mancava,

me so comprato l’equipaggiamento,

un ber bastone pe’ tenemme ‘n piede,

ma casco sempre e me ritrovo a sede …

 

Se ‘n fosse pe’ Ivanetto, core granne,

e de tutte ‘sta amici c’ho trovato,

nun ce starebbe a ffa ‘ste maratone,

co’ rischio de piamme ‘n coccolone …

 

Però che v’ho da dì, è troppo bello,

l’arberi che se specchino sur fiume,

le foje t’accarezzino sur viso:

te pare d’esse ‘n cima ar paradiso.

 

Cervetèri, Manciano, Bagnoreggio,

Norchia, Tolfaccia, Luni sur Mignone,

Gole dell’Infernaccio e Cascatelle,

sortanto qui te poe ‘n griccia la pelle.

 

Cammine cor sorriso su le labbra,

quarcuno s’è poggiato su ‘na roccia,

se sente er GIPIESSE der CINGHIALE …

sembra che se fermamo: meno male!!!

 

Se semo in un minuto già sbragate,

c’è chi s’è ‘nturcinato cor zainetto,

in questo paradiso che splendeva,

mancava solamente Adamo ed Eva.

 

LA BRIGATA TIBURZIANA

La sveja sona so’ le sette e mezza,

però nun dormo da du’ ore e ‘n quarto,

oggi adè giornata eccezzionale,

cor Gruppo festeggiamo un ber Natale

 

Er celo adè abbottato, quasi piove,

sposto la tenna pe’ vedè di fora,

sur tavolo ‘u cucina c’è ‘r zainetto,

ciò ‘n dubbio: me rimetto dentro a letto?...

 

Mi moje me ‘nturcina le lenzola:

sbrigate, arzite, mette su’ ‘r caffè,

saremo come sempre ‘na fiumara,

cià spetta la Brigata Tiburziana.

 

Spesso se lamentamo der percorso,

quarcuno vo anna’ solo giù ‘ndiscesa…

so’ tutto cionco da oggi a giovedì,

ma quanto è bello trovasse sempre lì.

 

Saluti, baci, pacche su le spalle,

già semo pronti pe’ sta camminata,

in fila indiana cor bastone in mano,

se parte  su ‘n salita piano-piano.

 

Un gruppo eccezionale, ce poe crede,

da tanti inutilmente ricopiato,

chi guida ‘sta brigata con amore,

po’ esse solamente: IVANO ER CORE.

 

 

         NOSTARGIA

‘Na nuvola dar cielo s’è abbassata,

se move piano-piano dolcemente.

‘Na fila lunga come dieci mesi,

piena de gente: so’ Citavecchiesi!

 

Se sbraccino, salutino contenti

Quarcuno addirittura è mascherato,

Ovidio a cavacecio a ‘n carrettino

S’è mascherato ancora da scupino.

 

Agusto de le Serve in prima fila,

annuncia la sfilata de le carre,

la Pazzariella piena de cestine,

è pronta a venne semi co’ lupine.

 

Casti co’ la lambretta ‘n po’ truccata,

dietro ar sedile cia’ la Biscottina,

cor fazzoletto rosso de colore,

arriva mo’ Tonino ‘r Paperone.

 

Ade’ ‘n pienone, c’è ‘na gran caciara,

Zenone, la Pescetta co’ Pietraccio,

guardino compiaciuti er Carnovale

co’ nostargia ricordino ‘r Viale.

 

Le musiche accompagnino le carre,

le strade so’ coperte de colore,

vola ‘n gabbiano, scivola sur mare,

la nuvola s’innarza e poe scompare.

 

Ovidio. (Ovidio Gargiullo Civitavecchia 1922-1995)Personaggio singolare … svolgeva le funzioni di accalappiacani e di spazzino in servizio presso il Comune di Civitavecchia, non in piena armonia con se stesso, fisicamente dotato di forza straordinaria, un “buono” comunque , spesso veniva preso di “mira” da buontemponi, privi di spirito che lo esasperavano ed allora usava tutta la sua energia anche manifestando con atti di violenza.

Agusto de le Serve, (Augusto de’ Guidi Civitavecchia 1885-1940 c.a.), banditore popolare che annunciava il suo arrivo con il fischio modulato e caratteristico quale lo squillo militare dell’attenti. Scapolo e donnaiolo impenitente (forse frequentando le domestiche, donde il soprannome), viveva con i modesti compensi di banditore di piazza. Si prestava ad eseguire per le vie piccoli annunci  …  “ S’è perzo un rigazzino che abbita a le du’ colonne (portone in Via Pietro Manzi) ….” , “hanno aperto un nigozio in Via…”Etc.  

 

La Pazzariella, non si hanno notizie anagrafiche di questa donna un po’ “pazzerella”, donde  il  soprannome. Forse abruzzese. Civitavecchia nel dopo guerra si è ritrovata con tanti sbandati in giro, venuti da chissà dove, benignamente accolti, poi divenuti personaggi “particolari”.  Sui marciapiedi avanti le scuole la si trovava a vendere semi, lupini, caramelle, lacci di liquerizia, mostaccioli. Un po’ “fuori testa”, non per i suoi conti, che sapeva ben fare.

 

Casti Salvatore, detto l’inventore, caratteristica maschera della Civitavecchia del tempo che fu, portava i capelli come Albert Einstein, da scienziato pazzo, vestiva con giacca e pantaloni grigi, sempre sgualciti. Ha lavorato presso gli stabilimenti chimici di Aurelia. Nel dopo guerra aprì un’officina di lattonerie e carrozzeria in Via degli Orsini. Era molto preciso nell’eseguire i lavori, con pochi attrezzi rudimentali. Morì intorno al 1995 in miseria. Si prodigò tanto per far funzionare una lambretta con carburante accadueo, ovvero ad acqua. E gli fecero lo scherzo di fargli il pieno di benzina invece che di acqua, immaginabili le conseguenze. Un bel giorno dei bravi ragazzi gli fecero saldare la bicicletta addosso ad un palo di ferro, che aveva parcheggiato fuori di un bar di Corso Centocelle.

 

Biscottina, barbona civitavecchiese, che dicono sia stata molto bella da giovane. Per la sua bella carnagione veniva paragonata ad un biscotto.

 

Tonino ‘r Paperone, nella letteratura locale non ho trovato riferimenti su questo singolare personaggio. Alto poco meno di un metro e mezzo, di sesso indefinito, curtilineo robusto, grossa e dura capoccia, lavorava tra i banchi del mercato sfangando la giornata. Prestava l’opera  manuale giornalmente a chi ne avesse  bisogno, guadagnandosi la giornata. Riusciva con il mezzo busto a sollevare un carro carico dal peso di vari quintali. Di lui raccontavano che avesse rotto la testa al nano “Bagonghi”.

Il fatto … giunge un circo in città, tra le varie attrattive, anche la sfida di fare a “capocciate” con il nano circense, ben noto per averla dura e grossa. Pensate che intorno al 1900 anche un uomo di colore rappresentava un’attrazione per la gente, tanto che mio nonno mi raccontata che in un circo c’era un certo napoletano che per sembrare un “nero” si colorava la pelle con del lucido da scarpe e per apparire così alla gente … ma tornando allo scontro del nostro Paperone con il nano, si racconta che quando si diffuse la notizia della sfida lanciata dai gestori del circo, venne rintracciato Tonino ‘r Paperone. I due al rullo dei tamburi vennero posti di fronte nella pista circolare. Al via sono partiti con le testa inclinata impattando le due capocce s metà circa della pista. Tornati al loro posto sembrava che non ci fosse un vincitore ma, poco dopo, il nano cadde a terra svenuto tra gli applausi per Tonino “l’ariete” locale.

 

Zenone. Non ho trovato nulla, sui libri degli storici locali, che ricordasse questo personaggio. Ricordo solo che nel secolo scorso girava in città l’adagio “ti acchiappa Zenone”, credo con il significato spregiativo.

Pescetta. Caratteristica venditrice ambulante di pesce, donde il nome, arrangiava la vita con il gioco della riffa. Ancora in Città circola l’adagio “o de riffe o de raffe ‘a Pescetta ha da campà”, con il quale l’Avv. Annovazzi fece scagionare la donna avanti il giudice, incriminata per “lotteria non autorizzata”.

Pietraccio. Altro barbone molto noto in città. Era nato a Roma nel 1880, inabile al lavoro, con un carrettino a mano svolgeva piccoli servizi di trasporto in città. Anziano, si ridusse a fare il mendicante divenendo oggetto di scherno e di scherzi, anche di pessimo gusto. Una volta lo affissero ad un gancio esterno della macelleria Caravani, in zona centrale, e vi rimase del tempo, così appeso che pur divincolandosi non riusciva a sganciarsi. Con le parolacce e bestemmie di Pietraccio si poteva scrivere un libro, ne inventava così tante. Quando girando per il borgo nessuno lo degnava di un insulto, era lui che cercava di provocare la gente per essere sfottuto.

 




DATA: 26 Oct 2018

OGGETTO: CASCATELLE DEL SASSO -4-11-2018

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ESCURSIONE 4-11-2018 – CASCATELLE DEL SASSO

NEL TERRITORIO CERITE

FOSSO NORCINO E SUE CASCATELLE – MONTETOSTO LUOGO DI LAPIDAZIONE DI 500 FOCESI DA PARTE DEL POPOLO RASENNA NEL QUINTO SECOLO AVANTI CRISTO.

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Il Fosso Norcino nasce almeno 6 chilometri più a monte del punto raggiunto, dove fruisce di un ampio impluvio, adiacente il territorio manzianese. La maggior parte del suo bacino presenta andamento pianeggiante. Nelle stagioni invernali e primaverili, quando piove regolarmente, la sua portata risulta costante per buona parte dell’anno. Soltanto nelle sporadiche giornate di intensa pioggia la vasta piana retrostante restituisce una gran quantità d’acqua nel breve arco di tempo. Inizialmente lo scarso pendio spinge lentamente a valle la massa d’acqua, ma quando questa raggiunge le strettoie del Fosso, aumenta di energia cinetica e velocità, favorite dalle alte coste e dalla pendenza.

Così si provocano le “bombe” d’acqua che tutto travolgono e trasportano a valle. Ma placatesi, le sponde del Norcino non sono più riconoscibili e l’interno dell’alveo presenta di tutto, perfino il sottobosco viene stravolto e distrutto. Ma nel tempo relativamente breve la natura riesce a rimarginare le sue ferite e ripresentare dignitosamente il luogo.

 

CAERE BREVI RIFERIMENTI STORICI

CAERE (Latino) – KYSRY (Etrusco) – AGILLA (greco)

DAL VILLANOVIANO AL IV SECOLO A.C :

Le prime presenze etrusche sul territorio cerite risalgono al IX secolo a.C., per raggiungere il massimo fulgore con un’esplosione di potenza e di ricchezza ineguali propria nel periodo orientalizzante, che nel luogo si protrae dal VII secolo fino a tutto il VI a.C.

Più antiche presenze sul territorio, risalgono al periodo “villanoviano”, attestate dalle necropoli di Montetosto (posto di lato alla nostra escursione), del Sorbo e della Cava di Pozzolana, che si inseriscono in un orizzonte cronologico che va dalle ultime fasi dell’era del Bronzo a quella del Ferro (X secolo a.C.).

Non ci è dato modo di sapere se il popolo “Villanoviano”, noto per l’aspetto cultuale dalle caratteristiche deposizioni ad incinerazione entro urne biconiche, sia precursore di quello etrusco o di diversa origine, italico proprio. La sua particolare “sepoltura”, cede poi il posto a deposizioni ad inumazione, lasciando supporre influenze di popolazioni allotrie, ben tollerate dai nuclei indigeni, che apportano nuove espressioni di civiltà e cultura. Tombe a tholos ad inumazione, proprie della penisola Anatolica con falsa cupola ad aggetto, uso della porpora Tiria, immagini di animali non propri del luogo, su coroplastica o bronzo (Vatl – Vetulonia).

Tale civiltà etrusca, in loco, si sviluppa entro un vasto territorio, stimato in c.a. 800 ettari. Esso si affacciava per un’ampiezza di c.a. 50 chilometri sulla costa tirrenica, compreso tra la foce del torrente Marangone fino ad oltrepassare il porto (etrusco) di Fregene e giungere quasi alla foce del Tevere. All’interno il dominio comprendeva i Monti della Tolfa, raggiungeva Blera e Barbarano, buona parte occidentale del Lago di Bracciano fino ad Angularia (Anguillara), il Lago di Martignano, il territorio di Ceri, per ricongiungersi verso il mare di Fregene. I suoi principali porti erano Punicum (Fenicio), Pyrgi (etrusco-fenicio) ed Alsium (etrusco).

La sua vasta necropoli, in Caere (Cerveteri), risulta progettata seguendo linee ortogonali (schema ippodameo). Chiaro disegno di persone qualificate. Le sue imponenti tombe a Tumulo sono affiancate, utilizzando il minimo spazio disponibile. In alcuni casi si assiste a sovrapposizione di diramazioni o celle dell’una o dell’altra sepoltura. I suoi architetti furono senz’altro, nel bacino del mediterraneo, maestri nell’arte funeraria. Caere viene ricordata per questo. Così come Tarquinia è nota nel mondo per l’arte pittorica, Vulci per la realizzazione dei “bronzi” e delle statue in “nenfro”, mentre Veio per le statue in terracotta realizzate dal famoso Vulca (Apollo di Veio) e dalla sua scuola.

QUALCHE CENNOPER CHI NE VUOL SAPERE DI  PIU’

SULLA TALASSOCRAZIA ETRUSCA E SARDO-PUNICA

Caere nel V secolo a.C. fu protagonista di un fatto singolare. i Focei o Focesi, abitanti greci dell’Asia minore, sospinti dall’avanzare del popolo persiano abbandonano le coste Lidie per stanziarsi in Corsica. Gran parte di quel popolo, dopo lunghi e ripetuti viaggi via mare, raggiunge l’isola, fondando la città di Alalia e nel sud della Francia, alla foce del Rodano, Marsiglia.

I Sardo-punici e gli Etruschi, mal digeriscono l’invasione di loro territori. Da poco hanno scoperto giacimenti di stagno sulla montagne Corse, utili per le leghe con il rame, oggetto di lucrosi scambi commerciali. Quel metallo se lo andavano a cavare in Inghilterra, traversando le Colonne di Ercole.

L’invasione “focese”, seppur pacifica, danneggiava molto gli interessi commerciali ed “industriali” delle due popolazioni.

Sardo-punici ed Etruschi erano accomunati da un’unica origine, vivevano in due territori diversi ma i loro rapporti erano rimasti molto “stretti”, probabilmente avevano un medesimo idioma.

Discendevano dai cosiddetti “Popoli del mare”. Abili pirati mercenari ricercati che per i loro preziosi servigi militari. Basti pensare che in una battaglia navale che vede protagonisti gli Egiziani di Ramses III, contro invasori mediorientali (II millennio a.C.), questi “popoli” si ritrovano a combattere su entrambi i fronti, perché ingaggiati contemporaneamente dai due avversari!

Pirati del mare, pleonastico parlare della loro audacia, ferocia. e competenza.

Erano stanziati nel vasto Delta del Nilo, ma quando il Faraone, si rende conto di avere una “spina nel fianco”, li scaccia via.

Dalla letteratura egizia apprendiamo la composizione completa di questi Popoli. Ne facevano parte: Derden, Luka, Akawasha, Sheklesh, Tursha e Sherden. Dietro questa grafia si riconoscono, a giudizio concorde di molti autorevoli studiosi, nomi a noi familiari: Dardani, Lici, Achei, Siculi, Tusci o Tirreni e Sardi.

Sardi e Tusci si stanziano in Sardegna e sulla costa tosco-laziale.

LA BATTAGLIA DI ALALIA O DEL MARE SARDONIO – PARTE DELLO SVOLGIMENTO DI QUESTO CONFLITTO EVIDENZIATO IN GIALLO E’ MIA PURA IMMAGINAZIONE FORSE ANCHE PROSSIMA ALLA REALTA’!

La Battaglia di Alalia fu condotta dalla Lucumonia di Caere, alleata con il popolo “Sardo-punico.

Ma appare evidente che altre popolazioni rivierasche etrusche, di Tarquinia, Vulci e Vetulonia, siano intervenute nella contesa, seppur con un ridotto contingente di mezzi ed uomini.

Dall’etruria partono ben 60 navi da guerra. Ne salpano dai porti di Alsium, Pyrgi e Punicum, altre si uniscono, “strada facendo”, dai porti di Gravisca (Tarquinia), Regisvillae, ed infine da quelli di Vetulonia.

La flotta segue rotta “a vista”. Doppiato il promontorio dell’Argentario, raggiunto il Lago Prile punta verso l’Isola d’Elba. Traversa il breve tratto di mare e si porta nell’ampio Golfo di Portoferraio.

Da qui le navi, rinnovate le scorte, con il favore dei venti e delle maree, si ancorano in rada avanti Pianosa e Montecristo, prossime ad Alalia (Aleria).

Le etrusche biremi e triremi, sono molto veloci. Utilizzano una doppia velatura per la navigazione, sanno andare controvento (bolina). e quando debbono combattere utilizzano anche la propulsione a remi. Sono dotate di un rostro fisso di prora, posto ad una data altezza, che impatta la nave avversaria ove il fasciame è meno spesso. Sfondate le paratie trascinano l’imbarcazione avversaria privata di governo, utilizzando appositi uncini, ove non sia già prossima all’affondamento. Autentici corsari, sulla prua dell’elevato ponte sono posti arcieri per colpire gli avversari, mentre soldati armati si calano sulla nave per completare il resto.

I Focesi dispongono di 60 navi del tipo “pentecontero”, sono mezzi molto capienti ma pesanti e non agili per il mare. Dall’uso misto, ma adatte sia per la guerra che per il commercio, si muovono grazie alla propulsione di 25 remi per parte.

Anche i Sardo-punici partecipano al conflitto con 60 “pentecontero”. La lotta appare già impari.

La battaglia navale è ben studiata dagli “alleati”. Gli etruschi con le loro navi veloci si lasciano inseguire, fingendo ritirata. Trascinano verso le Bocche di Bonifacio le “pentecontero” focesi, ove la marineria Sardo-punica attende in agguato. Appena i Focesi vengono aggrediti di lato dalle navi sardo-puniche, le imbarcazioni etrusche, ripiegano velocemente ad arco su se stesse, chiudendo a tenaglia il nemico.

Per i focesi non c’é scampo, perdono ben 40 navi. Erodoto, noto storico greco (alquanto partigiano), narra di una vittoria greca, dice che le 20 navi superstiti non potettero continuare la battaglia perché avevano il rostro ripiegato …. ma che il conflitto fu vinto dai Focesi seppur con vittoria Cadmea !!!

Appare illogico quanto tramandato da Erodoto, se gli etruschi tornano in “patria” con 500 prigionieri e navi catturate e che altrettanto bottino ottennero i sardo-punici. Ad avviso di altri autori (e del sottoscritto!) la vittoria non fu affatto dei Focesi, tanto che le loro navi superstiti con il resto della popolazione fecero poi rotta verso la Magnagrecia ove fondano Elea (Velia), abbandonando per sempre la costa Corsa. Ma, come vedremo, non più tardi di un secolo, i greci si prenderanno la loro rivincita!

IL BOTTINO DI GUERRA

Gli schiavi vengono ripartiti in egual numero, così pure gli oggetti preziosi. La Corsica ed il Mar Tirreno restano di dominio etrusco, ai Sardo-punici vanno il Mediterraneo occidentale, le coste francesi e spagnole.

IL RITORNO IN PATRIA DEGLI EROI

Gli etruschi fanno ritorno, vittoriosi, in Patria! Le loro navi stanno per raggiungere Pyrgi. Recano al seguito le Pentecontere catturate, con tutti gli equipaggi ed il bottino di guerra.

Fama, messaggera, ha diffuso ovunque le notizie della battaglia di Alalia. Tutti i Ceriti accorrono al porto di Pyrgi esultanti, quando tre prolungati suoni solenni di buccini preannunciano l’arrivo degli eroi. Dal Popolo Rasenna si leva un lento canto quando una indistinta scia bianca appare all’orizzonte. Sono le navi etrusche. Hanno alzato i vessilli di guerra. Man mano che si avvicinano alla costa si pongono a cuneo rovescio, in centro è la Capitana. Appaiono gli scafi dai disegni geometrici di porpora Tiria. Poi un prolungato suono di tamburi e di auleti a scandire il tempo ai rematori. Suoni man mano sempre più frequenti e cupi che incutono timore, mentre le audaci prore segnano il mare. Sotto la prora di ciascuna imbarcazione, un grosso delfino in bronzo (*), simbolo del popolo Rasenna, nasconde un’insidia, é un micidiale rostro, terrore delle navi nemiche, mentre sulla plancia delle imbarcazioni gli eroi accennano una danza di guerra.

Mentre le Vestali accendono bracieri ove arde l’antico sacro fuoco, da cui si sprigionano aromi di mirto, alloro e ginepro, ovunque manifestazioni festose mentre squilli di tromba annunciano l’arrivo del Lucumone. Iniziano le cerimonie ufficiali. E’ gloria terrena per chi è tornato, imperitura per chi ha perso la vita in mare nel sacro compito di difendere la Patria.

(*) Nell’Inno a Dioniso. Attribuito ad Omero, è narrato che gli etruschi, nella loro attività piratesca, catturarono Dioniso, figlio di Sèmele, “ma mal gliene incolse”! Il Dio li tramutò immediatamente in guizzanti delfini! Da allora le genti etrusche consideravano di buon auspicio l’incontro in mare con i delfini perché ritenuti loro antenati. Il simbolo del delfino guizzante è presente in alcune pitture tombali e sta a significare che il defunto, in vita, aveva avuto a che fare con il mare. Anche nella monetazione etrusca sono presenti immagini di delfini. Quanto al ratto di Dioniso si può ipotizzare che si faccia allusione al furto di vitigni greci.

L’ECCIDIO DEI 500 FOCEI

Anche gli etruschi non si sottrassero ai macabri riti del sacrificio umano!

La storia ci tramanda dell’eccidio di tutti i prigionieri di Alalia. Ma fu la popolazione civile caeretana, nel ricordo di atti vandalici e scorrerie piratesche compiute dai focesi, a voler eseguire la condanna. La triste esecuzione sembra avvenuta sulla collina di Montetosto, ove era ubicato un tempio. Qualche autore riferisce che sia avvenuta presso il porto di Pyrgi (* ved. nota sulla ricchezza degi templi etruschi posti sul Tirreno), avanti il Tempio, quale sacrificio alla etrusca UNI ed ASTARTE fenicia.

Con i cadaveri viene composta sulla spiaggia, una immane catasta a forma piramidale.

Con il tempo, andati in decomposizione i corpi, il cumulo di bianche ossa, rimase a “monito” di chiunque!

Ma in Etruria cominciano a manifestarsi fatti strani! Chiunque, passando, avesse volto lo sguardo verso quei miseri resti umani, bestia da pascolo, da soma od uomo, subiva strani prodigi. Diventava storpio, contraffatto od impotente.

Presso il Tempio di Pyrgi, era ubicato un libero emporio ove convenivano commercianti da ogni dove. I Sacerdoti che amministravano la raccolta delle ricche offerte votive e le vestali pensano che quei nefasti prodigi, inspiegabili, siano messaggi degli Dei!

Viene così deciso di interpellare l’Oracolo di Apollo in Delfi, ove Caere ha un proprio thesaurus. Inviati i legati in Grecia, il responso sentenzia le cause di quelle disgrazie.

Per placare le ire delle avverse divinità per l’ingiustificato l’eccidio, occorre dare sepoltura ai miseri resti umani abbandonati sulla spiaggia di Pyrgi. Bisogna poi offrire sacrifici, giochi ginnici ed ippici in onore di quei caduti.

Il caso vuole che in Caere, dopo l’attuazione dell’oracolo delfico, torna tutto normale!

La letteratura antica ricorda Mezenzio, re di Caere, per la sua cattiveria. Questo sovrano faceva legare un prigioniero vivo ad uno morto “viso a viso”, per lasciar marcire lentamente entrambi i corpi. Molto appropriata sarebbe l’identificazione di Mezenzio, con il lucumone crudele che ha condannato alla lapidazione gli schiavi focesi, ma non fu così.

Mezenzio, racconta Virgilio nell’Eneide, tra gli episodi della conquista del Lazio, viene sfidato in duello da Enea (od Ascanio) restando ucciso, correva allora l’anno 1200 a.C. circa.

Appare anacronistico questo racconto, se lo volessimo collimare con la data di apparizione degli etruschi sul suolo italico, fissata dai dotti? intorno al 1000 a.C. c.a., per quanto Virgilio, probabilmente fosse bene informato da Mecenate sul popolo etrusco, perché suo amico. Mecenate apparteneva ad una ricca famiglia etrusca di Arezzo e viveva in Roma intorno al I secolo a.C. e frequentava ambienti di letterati!

L’arrivo di Enea sulle coste laziali viene posto intorno al 1250 a.C., dopo la Guerra di Troia. In quel periodo Caere e la nostra Etruria era soltanto un rifiorire di nuclei di villaggi proto villanoviani più o meno agglomerati.

Ritengo utile riportare per i più assidui lettori, cioè che ebbi modo di trascrivere a commento di un’uscita nei pressi del Mignone. Note presenti sul sito Link “Saggi”:

 

 “”Virgilio nel X canto dell’Eneide, narra che Enea dopo lunghe peregrinazioni lungo le foci del Tevere, fortemente determinato a dare origini ad un popolo che potesse vendicare la sconfitta subita dal popolo troiano da parte dei Greci, intendesse stanziarsi lungo il corso del Tevere. Ma qui incontrò l’ostilità dei nativi, il popolo dei latini, che poi vinse con l’ausilio di una lega composta da uomini etruschi tra cui " qui sunt in arvis Minionis", località che riteneva patria del suo progenitore, il re dei Dardanidi, Corito:

Màssico il primo in su la Tigre imposto avea di mille giovini un drappello, che di Chiusi e di Cosa eran venuti con l'arco in mano e con saette a' fianchi.

Appresso a lui, seguendo, il torvo Arbante sotto l'insegna del dorato Apollo seicento n'imbarcò di Populonia, trecento d'Elba, in cui ferrigna vena abbonda sì, che n'erano ancor essi dal capo ai piè tutti di ferro armati.

Asìla il terzo, sacerdote e mago che di fibre e di fulmini e d'uccelli e di stelle era ‘nterprete e ‘ndovino, mille ne conducea, ch'un'ordinanza facean tutta di picche: e tutti a Pisa eran soggetti, a la novella Pisa, che, già figlia d'Alfeo, d'Arno ora è sposa. Asture, ardito cavaliero e bello, e con bell'armi di color diverse, vien dopo questi con trecento appresso di vari lochi, ma d'un solo amore accesi a seguitarlo. Eran mandati da Cerète e dai campi di Mignone, dai Pirgi antichi e da l'aperte spiagge de la non salutifera Gravisca.””

 

IL RISCATTO DEL POPOLO GRECO

Nel 340 a.C. circa, il Tiranno di Siracusa, Dioniso il Vecchio, approfittando del momento di crisi politica ed economica che stava attraversando l’Etruria, risale con le sue navi il Tirreno ed espugna i porti di Caere. Dai templi di Pyrgi ( A e B) sottrae ex voto ed altri doni per circa 1500 talenti.

VALUTAZIONE PERSONALE AD UN CAMBIO VALUTARIO PRESUPPOSTO

Un talento, antica misura di capacità e/o monetaria greca, viene valutato pari ad Euro 6.500 (fonte Internet). Per cui Dioniso il Vecchio dai templi di Pyrgi potrebbe aver tratto una somma pari a 9 milioni e 750 mila euro (quasi 19 miliardi delle vecchie lire). Un bel bottino!

Ma dal saccheggio si salvano, perché nascoste nelle intercapedini del muro del tempio, le famose lamine d’oro. I due frontoni in altorilievo, posti sulla facciata dei templi, furono frantumati, ma ricostruiti, rappresentano il mito dei “Sette a Tebe”, in cui viene proposto il duello mortale tra Melanippo e Tideo e le fatiche di Ercole.

La profanazione e la distruzione dei templi etrusco-punici di Pyrgi seppur sacrileghe non pareggiano comunque i conti con l’eccidio dei 500 focesi, perpetrato sulle rive del Tirreno c.a. 100 anni prima.

Le famose lamine d’oro, due scritte in etrusco ed una in Fenicio. Riportano forse episodi diversi, il contenuto di una di questa è stato tradotto con una certa sufficienza. Vi è detto, tra l’altro, che il lucumone Thefarie Velianas ha dedicato un’edicola sacra alla divinità Cartaginese Astarte (Leucotea-Ilizia) per avergli concesso di regnare in Caere. La dedica nasconde un maggior interesse per divinità punico-cartaginesi.

(* nota sulla ricchezza dei templi etruschi posti sul Tirreno)) – Nei templi adiacenti ai porti etruschi (ma forse anche in tutti quelli del Mediterraneo) erano presenti luoghi ove si praticava una sacra prostituzione, erano postriboli veri e propri ove i commercianti, terminata la ricca attività negli empori, dopo una rilassante sosta alle terme presenti, si incontravano con donne del luogo. Questa sorta di remunerata attività veniva esercitata anche da fanciulle di buona famiglia, che si “concedevano” per procurarsi una consistente dote, per poi convolare a nozze. Di questo discutibile “passato”, posto poi nel cassetto, non veniva dato alcun conto. A proposito trascrivo una sorta di fattarello, riportato su un volumetto “Gli Etruschi, magia, sesso e politica” di Pierluigi Albini – per i tipi della Tipografia Scipioni 1997 - Valentano. Premetto che di quanto trascivo non sono riuscito a trovare altro riscontro sui cento testi etruschi e passa di cui dispongo. Ma  che sicuramente l’Albini lo avrà tratto da un’epigrafe, come appunto dice, riportata su qualche pietra del tempio Tarquiniese.

“”Basterà invece ricordare il delizioso soprannome di Lenticchia Rotonda, con il quale una prostituta di Gravisca, il porto di Tarquinia, nell’abbandonare la professione esercitata nell’area del tempio, lasciava un iscrizione votiva alla divinità. E la delusione del marinaio greco che, approdato di nuovo, dopo pericolose traversate, all’emporio etrusco e che andava in cerca della sua mite e frizzante piccolina, che nel frattempo si era sposata? Non l’avvertite ancora anche voi al suono di quell’insolito soprannome?””

Vani, 25-10-2018

 

 




DATA: 22 Oct 2018

OGGETTO: CASCATELLE DEL SASSO -4-11-2018

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREKKING TIBURZI

Uscita

 4 novembre 2018

Le Cascatelle del Sasso

******************************************

Partenza solita – ore 8.30  ritrovo 8.15

Grigliata di Gruppo, se permessa da condizioni meteo favorevoli precedenti il giorno dell’escursione – pranzo al sacco.

Escursione facile di Km. 5 c.a. – Presenza di una salita ed un guado, entrambi di lieve difficoltà.

Munirsi di carbonella e griglie.

            Dopo questa passeggiata ci inoltreremo nella fascia del programma più intenso, che prevede uscite di media difficoltà come lunghezza di percorso od ostacoli naturali … salite, guadi ed altro. Nel distendere il programma (consultare il sito) ho tenuto conto del grado di “forma fisica” iniziale dei partecipanti, difficoltando man mano, sempre più, le uscite. Non ho, tra l’altro, trascurato la presenza dei simpatici cacciatori sul nostro territorio che, salvo proroghe potranno “cacciare”, speriamo soltanto la fauna!, fino al 31 gennaio p.v..

Ho dovuto quindi tenermi alla larga dai luoghi notoriamente presi di mira da questi sportivi nel periodo “Settembre al 31 gennaio”.  Con tutta la franchezza e la sincerità che mi contraddistingue, vi assicuro che nel corso delle mie continue presenze nei nostri boschi, in questo ultimo decennio, raramente ho incontrato cinghiali, che dicono invece in presenza massiccia ( per non parlare poi dell’avifauna che è del tutto, se non completamente, scomparsa dai nostri territori). I cinghiali al contrario, hanno abbandonato i boschi,  occupando con non curanza le periferie delle città, i cassonetti rappresentano le loro mangiatoie preferite. Vedrete che fra poco questi signori raccomandati si faranno rilasciare licenza per andare a caccia presso le discariche comunali.

Non so proprio come interpretare le dicerie della presenza massiccia dei cinghiali nei loro territori istituzionali, anzi quale sia lo scopo di questa gente lo posso capire. I loro “pozzetti” debbono riempirsi di carne da consumarsi per tutto l’anno. Comprensibile poi è la ragione politica di questa sensibilità verso i seguaci di Diana. Ma sapete che tra tutte le divinità pagane, Diana od Artemide che sia, è quella che mi “sta” più antipatica. Ma veniamo a noi, vi do quindi il mio prossimo appuntamento alle Cascatelle del Sasso. Il nostro calendario di massima “2018/19” presente sul sito verrà possibilmente rispettato, pur prevedendo qualche modifica o posposizione migliorative di alcune escursioni.

Un saluto ed arrivederci sul campo …. Ivano

22-10-2018




DATA: 18 Oct 2018

OGGETTO: Collaborazioni Tiburzi con Enti Associati. SERATA LIRICA N

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Cari amici Tiburziani,

                                     Vi giro l’invito del caro amico Sergio Grech, Tenore, Tiburziano doc, che avete avuto il piacere di ascoltare nelle sue interpretazioni liriche entro il bosco del Caiolo.    

                                                                                                               Saluti Vani'

 

“Caro Ivano,

                       volevo invitare te e tutti i tiburziani al 1° Festival di Cultura Giapponese. Cordiali saluti.

                                                                                                                                                Sergio Grech.

                Civitavecchia 18-10-2018

INGRESSO GRATUITO

NB: LA SERATA CLOU, MUSICALE,  E' SABATO 20 ORE 19.00 ALLA CHIESA SS. MARTIRI GIAPPONESI - CIVITAVECCHIA




DATA: 18 Oct 2018

OGGETTO: Collaborazioni Tiburzi con Enti Associati.

ALLEGATO: IMG-20181017-WA0013.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Caro Ivano,

                                  volevo invitare te e tutti i Tiburziani al 1° Festival di Cultura Giapponese. Cordiali Saluti ... Sergio Grech.

La Serata Clou è Sabato 20 ore 19 alla Chiesa dei SS. Martiri Giapponesi. Civitavecchia Largo San Francesco di Assisi (Viale della Vittoria.

Cari amici Tiburziani,

                                   Vi giro l'invito dell'amico Sergio, facente parte dell'Associazione l'Arte del Canto di Civitavecchia. Ricorderete tutti Sergio ed i suoi meravigliosi canti durante le escursioni "Tiburziane".               

                                                                                                                                                                                              Vanì - 18-10-2018




DATA: 18 Oct 2018

OGGETTO: Collaborazioni Tiburzi con Enti Associati.

ALLEGATO: IMG-20181017-WA0013.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Caro Ivano,

                                  volevo invitare te e tutti i Tiburziani al 1° Festival di Cultura Giapponese. Cordiali Saluti ... Sergio Grech.

La Serata Clou è Sabato 20 ore 19 alla Chiesa dei SS. Martiri Giapponesi. Civitavecchia Largo San Francesco di Assisi (Viale della Vittoria.

Cari amici Tiburziani,

                                   Vi giro l'invito dell'amico Sergio, facente parte dell'Associazione l'Arte del Canto di Civitavecchia. Ricorderete tutti Sergio ed i suoi meravigliosi canti durante le escursioni "Tiburziane".               

                                                                                                                                                                                              Vanì - 18-10-2018

                 




DATA: 16 Oct 2018

OGGETTO: INIZIATIVE TIBURZIANE - S.MARIA DI GALERIA - INDICAZIONI STR

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

PER RAGGIUNGERE SANTA MARIA DI GALERIA

 

PER CHI PARTE DA CIVITAVECCHIA

(Non passiamo per Bracciano perché la Provinciale Cerveteri-Bracciano, causa “lavori in corso” è impraticabile)

Da Civitavecchia si prende per l’A12 accesso Nord. Si prosegue l’autostrada e si esce a Torrimpietra, per la SS.1 Aurelia direzione Roma. Dopo 4 km. si gira a destra per Anguillara-Cesano (poco prima c’è l’uscita per Fregene), imboccando la strada dell’Arrone (o Strada di S.Maria di Galeria) direzione Cesano/Anguillara che si percorre per 15 km. circa (quasi tutta). Giunti in prossimità di Santa Maria di Galeria (luogo di ritrovo) si entra a destra nella breve deviazione per il paesino e si parcheggia intorno alla fontana tonda. Qui si fa sosta e si visita il piccolo centro. Per imboccare poi il sentiero che porta a Santa Maria di Galeria diruta verranno fornite indicazioni utili in loco. Ovvero trasbordo passeggeri ad inizio sentiero con l’auto che torna al parcheggio intorno alla fontana del paese.

 

PER CHI PARTE DA SANTA MARINELLA

(non si passa per Bracciano - Provinciale impraticabile)

 Si prende per l’A12, sosta all’autogrill, per intercettare il gruppo macchine proveniente da Civitavecchia (intorno alle ore 9). Il sig. Biondi contatterà il 388 6958494 per avere informazioni utili onde unire i due gruppi organicamente.   Si prosegue l’autostrada e si esce a Torrimpietra, per la SS.1 Aurelia direzione Roma. Dopo 4 km. si gira a destra per Anguillara-Cesano (poco prima c’è l’uscita per Fregene), imboccando la Strada dell’Arrone (o Strada di S.Maria di Galeria) direzione Cesano/Anguillara che si percorre per 15 km. circa (quasi tutta). Giunti in prossimità di Santa Maria di Galeria (luogo di ritrovo) si entra a destra nella breve deviazione per il paesino e si parcheggia intorno alla fontana tonda. Qui si fa sosta e si visita il piccolo centro. Per imboccare poi il sentiero che porta a Santa Maria di Galeria diruta verranno fornite indicazioni utili in loco. Ovvero trasbordo passeggeri ad inizio sentiero con l’auto che torna al parcheggio intorno alla fontana del paese.

PER CHI PARTE DA BRACCIANO

Si prende la Cassia e poco dopo Osteria Nuova si gira a destra direzione Fregene. Dopo qualche centinaio di metri si gira a sinistra per entrare nel picco paese di Santa Maria di Galeria in Celsano.  Il gruppo, verosimilmente, giungerà intorno alle ore 10 nel luogo di ritrovo. Qui si fa sosta e si visita il piccolo centro. Per imboccare poi il sentiero che porta a Santa Maria di Galeria diruta verranno fornite indicazioni utili in loco. Ovvero trasbordo passeggeri ad inizio sentiero con l’auto che torna al parcheggio intorno alla fontana del paese.

Vanì, 15-10-2018

 




DATA: 15 Oct 2018

OGGETTO: SANTA MARIA DI GALERIA 21-10-2018

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

INDICAZIONI STRADALI ED ORARI

PER RAGGIUNGERE SANTA MARIA DI GALERIA

PER CHI PARTE DA CIVITAVECCHIA ORE 8.30

(Non passiamo per Bracciano perché la Provinciale Cerveteri-Bracciano, causa “lavori in corso” è impraticabile)

Da Civitavecchia si prende per l’A12 accesso Nord. Si prosegue l’autostrada e si esce a Torrimpietra, direzione Roma. Dopo 4 km. si gira a destra per Anguillara-Cesano (poco prima c’è l’uscita per Fregene), imboccando la strada dell’Arrone direzione Cesano/Anguillara che si percorre per 15 km. circa. Giunti in prossimità di Santa Maria di Galeria (luogo di ritrovo) si entra a destra nella breve deviazione per il paesino e si parcheggia intorno alla fontana tonda. Qui si fa sosta e si visita il piccolo centro. Per imboccare poi il sentiero che porta a Santa Maria di Galeria diruta verranno fornite indicazioni utili. Trasbordo passeggeri ad inizio sentiero con l’auto che torna al parcheggio intorno alla fontana.

PER CHI PARTE DA SANTA MARINELLA

 Si prende per l’A12, sosta all’autogrill, per intercettare il gruppo macchine proveniente da Civitavecchia (intorno alle ore 9). Il sig. Biondi contatterà il 388 6958494 per avere informazioni utili onde unire i due gruppi organicamente.   Si prosegue l’autostrada e si esce a Torrimpietra, direzione Roma. Dopo 4 km. si gira a destra per Anguillara-Cesano (poco prima c’è l’uscita per Fregene), imboccando la strada dell’Arrone direzione Cesano/Anguillara che si percorre per 15 km. circa. Giunti in prossimità di Santa Maria di Galeria (luogo di ritrovo) si entra a destra nella breve deviazione per il paesino e si parcheggia intorno alla fontana tonda. Qui si fa sosta e si visita il piccolo centro. Per imboccare poi il sentiero che porta a Santa Maria di Galeria diruta verranno fornite indicazioni utili. Trasbordo passeggeri ad inizio sentiero con l’auto che torna al parcheggio intorno alla fontana.

PER CHI PARTE DA BRACCIANO

Si prende la Cassia e poco dopo Osteria Nuova si gira a destra direzione Fregene. Dopo qualche centinaio di metri si gira a sinistra per entrare nel picco paese di Santa aria d Galeria in Celsano.  Il gruppo, verosimilmente, giungerà intorno alle ore 10 nel luogo di ritrovo.

Vanì, 15-10-2018

 




DATA: 15 Oct 2018

OGGETTO: INIZIATIVE TIBURZIANE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NOTE TIBURZIANE – MAIALETTO AL FORNO SUL PRATO

Santa Marinella – Parco Martiri delle Foibe 

 14 ottobre 2018

**************

             Grande successo dell’inziativa proposta dalla Famiglia Tuveri, che ha visto il via sui tavoli di un ameno luogo in Santa Marinella, con la presenza di ben oltre 60 Tiburziani a far onore al menù proposto dalla casa. A dimostrazione che con il volontariato  ci si diverte e, soprattutto, ci si sazia e si mangia bene con una modica spesa. Dolci e liquori a volontà hanno accresciuto il morale dei presenti, portando la conviviale ai massimi livelli di piacere e soddisfazione, in particolare per il palato dei più golosi, pur con il rischio di finire all’inferno. Chissà poi perché Dante ha relegato al terzo cerchio dell’inferno i peccatori di gola!

Ora per il piacere dell’animo Vi proponiamo il seguente brano, buona lettura – Vanì 14-10-2018:

 

TESTO TRATTO DA INTERNET TRADUZIONE DAL LATINO A CURA DI E. MORI

MORI'S HUMOR PAGE

Umorismo, facezie, testi letterari curiosi


 

 

Testamentum porcelli - Il testamento del maiale

 

 

 

TESTAMENTUM PORCELLI

Traduzione di E. Mori

 

L'autore di questo scritto è ignoto e si pensa sia vissuto attorno all'anno 350 d. C. Lo cita San Gerolamo nella prefazione al commentario ad Isaia raccontando che veniva letto dagli studenti delle scuole, tra grandi risate (vedi anche Erasmo, nell'introduzione all'Elogio della Pazzia). Nulla vieta di ritenere che sia molto più antico, considerando quanto il linguaggio popolare divergesse dal latino dotto.

 

TESTAMENTUM PORCELLI

IL TESTAMENTO DEL MAIALE

Incipit testamentum porcelli.

M. Grunnius Corocotta porcellus testamentum fecit. Quoniam manu mea scribere non potui, scribendum dictavi.

Inizia il testamento del maiale

Il sottoscritto M. Grugno Corocotta (1), maiale, ha fatto testamento. E non potendolo scrivere di mano sua, lo ha dettato affinché venisse scritto.

Magirus cocus dixit: "veni huc, eversor domi, solivertiator, fugitive porcelle, et hodie tibi dirimo vitam".

Il cuoco Cuciniere (2) mi disse "vieni qua, porco che metti sottosopra tutta la casa, girovago e sempre fuggiasco, oggi porrò fine alla tua vita".

Corocotta porcellus dixit: "si qua feci, si qua peccavi, si qua vascella pedibus meis confregi, rogo, domine coce, vitam peto, concede roganti".

E il maiale Corocotta disse "se ho fatto qualche cosa di male, se ho peccato, so ho rotto dei vasi con i miei piedi, o signor cuoco, ti chiedo di avere salva la vita, fai questa grazia a chi ti prega.

Magirus cocus dixit: "transi, puer, affer mihi de cocina cultrum, ut hunc porcellum faciam cruentum".

E il Cuciniere disse "vai garzone e portami un coltello dalla cucina per scannare questo maiale".

Porcellus comprehenditur a famulis, ductus sub die XVI Kal. Lucerninas, ubi abundant cymae, Clibanato et Piperato consulibus. Et ut vidit se moriturum esse, horae spatium petiit et cocum rogavit, ut testamentum facere posset.

E il maiale viene afferrato dai servi il sedicesimo giorno delle calende di Candelora (3), sotto il consolato dei consoli Tegame (4) e Speziato quando abbondano le verze. E quando egli vide che doveva ormai morire, implorò un'ora di tempo e chiese al cuoco di poter fare testamento.

Clamavit ad se suos parentes, ut de cibariis suis aliquid dimitteret eis. Qui ait:

E così chiamò a sé i suoi parenti per poter lasciar loro le sue cibarie. E così disse:

""Patri meo Verrino Lardino do lego dari glandis modios XXX, et matri meae Veturinae scrofae do lego dari Laconicae siliginis modios XL, et sorori meae Quirinae, in cuius votum interesse non potui, do lego dari hordei modios XXX.

""A mio padre Verro de' Lardi do e lego che siano dati trenta moggi di ghiande e a mia madre Vetusta Troia (5) do e lego che siano dati quaranta moggi di segale della Laconia e a mia sorella Grugnetta (6) , alle cui nozze non potei esser presente, do e lego che siano dati trenta moggi di orzo.

Et de meis visceribus dabo donabo sutoribus saetas, rixoribus capitinas, surdis auriculas, causidicis et verbosis linguam, bubulariis intestina, isiciariis femora, mulieribus lumbulos, pueris vesicam, puellis caudam, cinaedis musculos, cursoribus et venatoribus talos, latronibus ungulas. et nec nominando coco legato dimitto popiam et pistillum, quae mecum attuleram: de Thebeste usque ad Tergeste liget sibi collum de reste.

Delle mia interiora do e donerò ai calzolai le setole, ai litigiosi le testine (7), ai sordi le orecchie, a chi fa continuamente cause e parla troppo la lingua, ai bifolchi le budella, ai salsicciai i femori, alle donne i lombi (8), ai bambini la vescica (9), alle ragazze la coda (10), ai finocchi i musculi (11), ai corridori ed ai cacciatori i talloni, ai ladri le unghie ed infine al qui nominato cuoco lascio in legato mortaio e pestello (12) che mi ero portato: da Tebe fino Trieste ci si leghi il collo usandolo come laccio.

Et volo mihi fieri monumentum ex litteris aureis scriptum: "M. Grunnius Corocotta porcellus vixit annis DCCCC . XC . VIIII . S . quod si semis vixisset, mille annos implesset.

E voglio che mi sia fatto un monumento con su scritto in lettere d'oro: "Il maiale M. Grugno Corocotta visse 999 anni e mezzo e, se fosse campato ancora sei mesi, sarebbe arrivato a mille anni". (13)

Optimi amatores mei vel consules vitae, rogo vos ut cum corpore meo bene faciatis, bene condiatis de bonis condimentis nuclei, piperis et mellis, ut nomen meum in sempiternum nominetur. Mei domini vel consobrini mei, qui testamento meo interfuistis, iubete signari"".

Carissimi miei estimatori e preparatori, chiedo che con il mio corpo vi comportiate bene e che lo condiate di buoni condimenti, di mandorle, pepe e miele (14) in modo che il nome mio sia lodato in eterno. E ordinate al mio padrone e a mio cugino che sono stati presenti al testamento, di firmarlo.""

Lardio signavit. 
Ofellicus signavit. 
Cyminatus signavit. 
Lucanicus signavit. 
Tergillus signavit. 
Celsinus signavit. 
Nuptialicus signavit.

Firmato da Lardone. 
Firmato da Bisteccone. 
Firmato da Comino. 
Firmato da Salsiccio. 
Firmato da Coppa. (15)
Firmato da Capocollo. 
Firmato da Prosciutto.

Explicit testamentum porcelli sub die XVI Kal. Lucerninas Clibanato et Piperato consulibus feliciter.

Qui finisce in tutta regola il testamento del maiale redatto il giorno 16° delle calende di Candelora, consoli Tegame e Speziato

 

 

Note

1) La traduzione non è facile perché non sempre si riesce a comprendere il gioco di parole. Ma se gli studenti di San Gerolamo ridevano tanto, vuol dire che ogni parola richiamava loro alla mente cose spiritose. 
Già la ragione del nome Corocotta non è chiara. In latino Corocotta era, secondo Plinio, il nome di un animale africano corrispondente ad un tipo di iena e si ha notizia, in Dione Cassio, di un bandito spagnolo che si era dato, per l'appunto, il nome (o soprannome?) di Corocotta e su cui Augusto aveva posto una taglia di un milione di sesterzi. Pare che questo eroe della resistenza spagnola abbia avuto l'ardire di andare a chiedere ad Augusto la taglia su sé stesso, ottenendo taglia e perdono! Il cognome Corocotta è comunque attestato da iscrizioni in Spagna ed a Roma.
È possibile che il cognome ricordasse la frase corium coctum, cuoio cotto e allora si potrebbe intendere il nome come "Pellaccia" visto che il cuoio bollito si indurisce notevolmente; è possibile che si alluda anche alla cotenna.

2) Cocus Magirus: Il cuoco Magiro, ma la parola magirus indica anch'essa il cuoco.

3) Lucerninas: dovrebbe indicare il "giorno o festa della lucerne" di cui non di ha notizia. Qualcuno ipotizza che sia la festa pagana poi divenuta la Candelora al tempo di Giustiniano e fissata al due febbraio. Sedici giorni prima fanno il 17 gennaio che corrisponde bene all'epoca di macellazione dei maiali e alla presenza di "cymae" (propriamente le cime di rapa, ma anche verze, broccoli).

4) Clibanato: clibantus indicava un recipiente entro cui cuocere al forno. Piperatum vuol dire pepato, ma era anche il garum al pepe

5) Veturinae scrofae: non è chiaro il gioco di parole con "veturinae" che dovrebbe contenere un riferimento all'età.

6) Quirinae: altro riferimento oscuro; il termine quiritatio significava schiamazzi.

7) Capitinas : non riesco a individuare il significato della parola; qualcuni interpreta come "setole della testa".

8) Lumbulos: i piccoli lombi; il "lombo" maschile in relazione alla donna è nota allusione erotica.

9) Vescica: pare i che bambini medievali usassero la vescica per fare dei pallonicini

10) Caudam: l'utilità della "coda" per le ragazze e fin troppo chiara.

11) I cinedi erano i finocchi dell'epoca e non è chiaro se i muscoli dovessero servir loro per apparire meno effeminati o se vi è un altro gioco di parole. Il nome di "finocchio" deriva, del resto, con tutta verosimiglianza, dai giochi di parole creati sul nome latino della verdura "foeniculum", che poteva suonare come "prestito del culo".

12) Popiam è termine ignoto. Se collegato a pistillum, dovrebbe voler dire mortaio e la frase dovrebbe significare, più o meno, che il cuoco doveva legarseli al collo e andare a morire affogato. Non si comprende l'espressione "che mi ero portato" e ogni ipotesi è valida (che pistillum indichi il pene e popiam lo scroto?).
Da "Tebeste a Tergeste" dovrebbe essere un'espressione del tipo "dall'Alpi alle Piramidi".

13) Sfugge la battuta; probabilmente parodiava l'iscrizione di qualche personaggio noto.

14) Nuclei: indica i noccioli o semi; ma non si riesce a sistemare nella frase con il nominativo plurale.

15) Tergillus, Celsinus, Nuptialicus: sfugge il gioco di parole; siccome i primi termini indicano prodotti del maiale,traduco come se le parole si riferissero a parti destinate a far salumi.


Riporto qui una piacevole versione moderna del "Testamento del maiale" a riprova della popolarità che l'argomento ha mantenuto nei secoli.

Io peccatore e lurido maiale 
devo morire perché è Carnevale, 
ma prima che sia morto e scenda all'orco, 
sentite che vi dice questo porco!

Al sindaco, che conoscete tutti, 
gli lascio i miei buonissimi prosciutti 
perché‚ per tutto l'anno, inverno e estate, 
si faccia le sue solite pappate.

Poi lascio al segretario comunale 
il mio grugnante grifo di maiale, 
perché lo ficchi sempre dappertutto, 
e s'ingozzi e non resti a becco asciutto.

Lascio il mio fiele al medico condotto, 
perché ci faccia un utile decotto, 
da dare come cura ai suoi malati, 
finché alla fine non li avrà spacciati.

Al parroco gli lascio la ventresca, 
che gli ricordi la sua bella tresca 
con la moglie del povero speziale, 
al quale lascio in dote un bel guanciale, 
su cui possa dormire sonni tranquilli, 
senza mettersi in testa certi grilli!

Infine lascio il resto del mio corpo, 
a chi gradisce e apprezza questo porco, 
che fra salsicce, sfrizzoli e prosciutto 
non se ne spreca niente, è buono tutto!

Così io vi farò peccar di gola anche da morto, 
basta la parola. 
Fra salsicce, salami e bei prosciutti 
uno per uno vi accontento tutti!

 

**************

            

 

 

 

 

 

 

 




DATA: 10 Oct 2018

OGGETTO: INIZIATIVE TIBURZIANE - MAIALETTO AL FORNO SUL PRATO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

INIZIATIVE TIBURZIANE – MAIALETTO AL FORNO CON VERDURE FRESCHE

SANTA MARINELLA VIA LOMBARDIA – PARCO MARTIRI DELLE FOIBE

DOMENICA 14 OTTOBRE ORE 12.45

******************************************

                     Il nostro caro amico Massimo Tuveri dai più sollecitato, data la sua provenienza regionale, che è una garanzia per un piatto particolare che i Sardi sanno ben cucinare! “Spintaneamente”, ha fissato per domenica 14 ottobre, una giornata all’insegna della gastronomia, dell’aria aperta, della simpatia, allegria e Karaoke.

                    Verrà appunto servito il maialetto al forno con verdure, preceduto da antipasto di terra. Acqua e vino ovviamente! Mentre incoraggia i “pasticceri” Tiburziani a preparare una montagna di dolci tale, che possa ricoprire le forre di Marturanum. Analogo discorso per i liquoristi  .... graditi limoncelli, sambuche con la mosca, grappe anche estere, che so io ad esempio “polacche” che possano anche essere estratte da sambuco od altro.

                   Il “misfatto” si consumerà in Santa Marinella, al Parco Martiri delle Foibe, Via Lombardia, entro un’area attrezzata, ed effettuato con qualsiasi condizioni di tempo, avendo la possibilità di disporre di un luogo al coperto.

                  I primi 60 (sessanta diconsi) verranno registrati ed accettati al convivio per la spesa pro-capite di 10 max 12 euro a persona. Il parco è dotato di giochi per i bambini, quindi se qualche nonno volesse montare di servizio anche di domenica …. (inviare le richieste di partecipazione a  vanivani@alice.it)

                 Un caro saluto a Voi tutti ed un particolare ringraziamento a Massimo per la brillante idea...

                                                                                                                                                                      

                                                                                                                                                                                         Ivano, 10-10-2018




DATA: 05 Oct 2018

OGGETTO: 21 ottobre 2018 - SANTA MARIA DI GALERIA – LA CITTA’ MORTA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

SANTA MARIA DI GALERIA – LA CITTA’ MORTA

DOMENICA 21 OTTOBRE

ESCURSIONE GRUPPO TIBURZI

PARTENZA ORE 8.30 – SOLITO LUOGO DI RITROVO

**************

ROVINE DI CAREIA

Reminiscenze / brevi cenni storici

Primo approccio …

                                giunti entro il perimetro della “città morta” in piacevole compagnia di Nicola, Giuliana e Roberto, divorammo con gli occhi le interessanti rovine medievali che ci si presentavano avanti, avendo, man mano, la sensazione di penetrare entro un territorio amico, “déJà vu”.

           Quei reperti potevano ricalcare, pur non palesandolo apertamente, un preesistente anonimo centro etrusco perché verosimilmente edificati sopra emergenze antiche.

L’acropoli etrusca sotto il castello baronale, poteva starci benissimo! Mentre le chiese di S. Andrea e S. Nicola sovrapposte ai templi “pagani”. Un profondo fossato, coperto da vegetazione, fiancheggiante le mura perimetrali, probabile opera di difesa del IV secolo a. C., realizzato contro le invasioni nemiche.

Sul ponticello dell’Arrone, di fronte alla graziosa mola, arriva la conferma! Si presenta infatti, inequivocabile, l’ingresso di una tomba etrusca a tholos, giunta a noi direttamente dall’Orientalizzante (VIII – VII sec. A.c.). Un’ampia cavità scavata nel banco di tufo, la cui volta, per sicurezza statica, poggia al centro su una colonna ancora in situ, secondo i canoni edilizi etruschi. Questa tomba gentilizia sul colle opposto a quello di Careia, segna l’area necropolare del piccolo centro, da questo divisa dal fiume Arrone (Acheronte metaforico?). Il colle di origine alluvionale, custodisce presumibilmente entro sé la necropoli etrusca (che resti fra noi!!!).

Careia, si presenta come una penisola, in cui l’Arrone ed un fosso ( di Santa Maria ?), impediscono l’accesso da tre lati, mentre un istmo la lega, attraverso una selciatina, al resto del mondo, che converge entro un gran portale volto ad est, sotto le imponenti mura. Un ulteriore porta, poco più avanti, assicura un doppio controllo all’ingresso nella città. Ciò nonostante queste precauzioni Careia e stata espugnata più volte. Ma sul perimetro esterno si incontra ciò che resta di un’altra porta, questo verso il corso dell’Arrone.  La città, dopo la conquista romana, le invasioni barbariche e dei popoli dal mare (saraceni), cade in un profondo torpore e degrado, per risorgere, dopo un secolare letargo, con l’avvento del medioevo.

Imponenti elevate mura di difesa “a scarpa”, in parte ancora conservate, vestigia notevoli, seppur dirute, della città, ancora visibili, rendono l’idea del suo florido passato medievale. Vicino a Careria passavano ben due acquedotti l’Alsietino proveniente dal Lago di Martignano e il Sabatino dal Lago di Bracciano. Era posta inoltre su un fiume navigabile, e prossima alla Vie Clodia e Cornelia.  

Tutte queste infrastrutture ponevano in comunicazione il centro con il ricco entroterra ed i porti del Tirreno.

Il suo sviluppo era quindi legato, a fatti di strategicità economica, territoriale e viabilità.

Nel maggio del 1321 Galeria viene saccheggiata dei marmi antichi per la costruzione del Duomo di Orvieto.

 

Dopo faziose alterne vicende tra le varie signorie romane, il centro si spopola fino al completo abbandono, avvenuto nel 1700. Si dirà per un’epidemia malarica! Mah chi ce lo potrà confermare! Ma è pur vero che poco avanti, verso Torrinpietra era presente una vasta area paludosa.

Lo sviluppo del territorio era stato anche avviato con la creazione, nelle vicinanze, di due domuscultae, ad opera dei Papi, Adriano I e Zaccaria. Società agricole organizzate, tese a ripopolare l’agro romano.

I pochi superstiti costruiranno poco avanti S. Maria di Galeria, ove confluiranno.

Ma il piccolo Centro, retto da una società prettamente agricola, forse nel ricordo delle domuscultae, create in zona almeno mille anni prima, stenterà a decollare. Le impostazioni canoniche del S.Spirito non saranno state sufficienti per il sostentamento degli abitanti, che migreranno verso centri egemoni limitrofi volti ad economie più moderne, commerciali ed industriali.

La città, ormai “fantasma” è validamente vigilata da guardiani rovi ed urtiche.

 

 

ALCUNI BRANI SU QUANTO E' STATO SCRITTO IN PROPOSITO SUL LUOGO.

Anna Maria Respighi volume “Galeria” – Istituto di Studi Romani – Ed. ”Il nome di Galeria”

”Come centro di vita e di attività sociale, la cittadina di Galeria, tanto fiorente nell’età medievale, è oggi scomparsa; ne rimangono solo rovine a strapiombo sull’Arrone; al disopra delle rovine si erge il campanile della chiesa baronale, circondata dai muri robusti del castello e da quelli perimetrali delle case e delle chiese; più in basso, le mura possenti con la porta di ingresso; sul fiume il ponte e la mola. La vita, un giorno tanto intensa nella località, fiorisce oggi poco lontano, in una piccola borgata agricola: Santa Maria di Galeria, detta anche Santa Maria di Galeria in Celsano. Nel piccolo centro sopravvive il nome della città morta. Nome la cui origine si perde nei secoli. Galeria infatti è nome citato in numerosi testi classici, fra cui Livio e Plinio; inoltre compare in parecchie iscrizioni, sia per intero che abbreviate. Le menzioni sono relative alla tribù Galeria, una delle 17 tribù rustiche nelle quali fu suddivisa la popolazione dell’Agro Romano all’epoca di Servio Tullio (578 – 539 a. C.).” Anna Maria Respighi


N.d.R. : Discutibile appare quest’ultima nota. Nel periodo Serviano Roma non aveva ancora annesso alcun centro della Tuscia. Presumibilmente il nome la città, anziché dalla tribù Galeria, lo deriva dal termine etrusco “Careia”, in qualche modo legato ai carri ed al trasporto. Careia era forse una stazione di cambio cavalli posta sulla confluenza di due strade. Maggiore attenzione merita un’epigrafe latina, forse ancor oggi fra le rovine della chiesa di S. Nicola, dedicata a un Tarcontio, nome di chiara origine etrusca (Tarquinia). Di seguito il testo dell’iscrizione e la nostra traduzione “scolastica” :

C. Tarcontio C F Qui Maximo et C Tarcontio C L Pietati et Tarcontiae C L Primigeniae et LIberisque et Liberab Meorum C Tarcontius C F Qui Maximo Vix ann V Mens II Dieb XIX

 

Caio Tarcontio Capo Famiglia Pietosamente qui seppellì (i propi figli) Quirino Massimo - Caio Tarcontio  - Tarcontia C L (Primigenia) Quirino Massimo visse soltanto anni cinque.

 19 aprile

 

PERIODO MEDIEVALE

Galeria risorge come castello feudale, fino a divenire una vera e propria cittadina, tanto che - con una bolla del 1027 di Giovanni XIX, si parla di un “amplus et magnus populus Galerianus. Al tempo era già dotata di due chiese: S. Nicola e S. Andrea. La stessa bolla riferisce di un certo Joannes Tocco, in nomina di “Comes Galeriae”( conte).

Il “golpe” dei Signori di Tuscolo. – Benedetto X l’antipapa

Papa Stefano IX, in viaggio per Firenze, il 20 marzo 1058 morì appena giunto. Sepolto nel Duomo della città, si attendeva dal Vaticano presto la nuova nomina. Ma in Roma, i potenti signori di Tuscolo, parenti di Stefano IX tentarono il colpo, facendo eleggere al soglio pontificio, col nome di Benedetto X, il vescovo di Velletri, una persona a loro vicina, tal Giovanni il Mincio (il Minchione!).

Frattanto nel gennaio del 1059, con il placet delle case regnanti europee e delle alte cariche ecclesiali, Gerardo, Vescovo di Firenze saliva al trono di Pietro. Nello stesso anno, “l’antipapa”, Papa Benedetto X, viste le cattive acque, riparava in Galeria. Rintracciata la località di fuga, gli avversari di Benedetto dopo inutili tentativi di espugnarla, con l’ausilio di truppe Normanne ed un ulteriore assedio, costrinsero la città a farselo consegnare Deposto Benedetto, viene relegato entro il convento di S.Agnese in Roma.

Il motivo per cui l’antipapa, si rifugia in Galeria, fiutati gli avversi venti di guerra che spiravano in Roma, va ricercato nella sua “chiacchierata” parentela con i Conti Tuscolani e con quelli di Galeria.

Signorie che si sono succedute nel vecchio borgo - periodo medievale

Fino al 1276 fu proprietà dei conti di Galeria, che la ricostruirono ed ampliarono dopo che nel 840, fu saccheggiata e distrutta dai saraceni; subito dopo appartenne alla potente famiglia romana degli Orsini, poi agli Odescalchi ed ai Manciforte. Nel 1486 divenne di proprietà dei Colonna, vennero poi i Caetani, i Savelli ed infine i Sanseverino.

LA MOLA SULL’ARRONE

Sotto il borgo di Galeria, ove un robusto ponte in selce permette di superare ancora il fiume, è posta una graziosa mola, per la macina del grano, altri cereali, ed olive. Svolge il suo lavoro da molto tempo, anche prima del periodo medievale, fruendo della continua portata delle acque dell’Arrone.

Ancora presente, seppur in pezzi un’elegante ruota della macina, in trachite, posta su una piazzola antistante la casupola dell’opificio, mentre ambienti interni mostrano ancora le prese per la captazione delle acque del fiume e le fessure ove passavano le strutture lignee per il movimento del molino.

 

ALTRI BRANI SU GALERIA

Domenico Gnoli scrive .

in prosa :

Chi muova a Bracciano, a 15 miglia da Roma, vede a sinistra della Via sorgere di lontano, sul verde di vive boscaglie un campaniletto e rompere l’occidente acceso dal tramonto…

ed in poesia :

Ero l’altr’ieri a Roma, e andai soletto
nella gran fiamma della bionda estate
ad un castello che Galeria è detto.
Non è lontana da Vejo. Ricordate la 
torre, la cascata, la fontana? Ma
l’altr’ieri con me non eravate. Piccolo
e nero spunta sulla piana lontananza 
del magico orizzonte un campanile 
senza la campana. Non sentieri, non 
voce, non impronte di passi. Scendo
ove un burron s’oscura, e l’Arrone
spumeggia sotto un ponte. Entro un
ombra che invita alla congiura. Sulla 
rupe tagliata erge il castello l’antichità
delle dirute mura. Salgo tra le macerie
e giungo a quello. La rosa degli Orsini
è sulla porta, ma senza tetto ed il
baronale ostello rivestito dell’edera
ritorta. Una boscaglia fitta ingombra
d’erbe strade e le mura della terra
morta. Gli abitatori lasciaron deserte
le case ove fumava il focolare. Porte e
finestre lasciaron aperte, e i lor sepolti
ai piedi dell’altare e ozioso nell’aria il 
campanile, e tacque il canto delle 
lavandare che battevano i panni al
fontanile, preser le madri le lor cune
in testa i padri in spalle presero il
badile, e via migraron dalla terra

infesta. Il sole non l’addorme alla
partita; quando si leva, il sole non la
desta. Vuota è la terra e ne svanì la
vita come se da una vitrea fiala sia
l’essenza odorifera svanita, che vuota
ancora un odor morto esala Ed ecco,
io vidi, In veste di broccato, una 
fanciulla scendere la scala della torre:
“fratello, ove sei nato? Quando? Hai
castelli contro a’ la nemica possa, e
vassalli del comun casato?” “Non ho
vassalli, o mia sorella antica: Ho una
padrona che mi signoreggia Con una
dolce potestà d’amica. M’ha fatto
paladina alla sua reggia. Io tornerò
con lei qui, nel recinto Del tuo castel
che lacero torreggia, e tu ci mostrerai
come fu vinto da Normanni d’assalto,
ed in che stanza dormì la maestà di
Carlo Quinto”. Belava un gregge nella
lontananza di quella solitudine
romana che d’alcun’altra non ha
somiglianza. Al castello tornò la
castellana io verso Roma ripresi la via,
e il campanile senza la campana
dentro a’ silenzi dell’anima mia, a
rintocchi batteva, e batte ancora,
un’eco lunga di malinconia.


“lazionascosto.it” di Andrea Mucciolo – il Portale del Lazio scomparso:

“Il fantasma senz’affanni” “Un’antica leggenda del luogo narra la storia di un fantasma menestrello di nome “Senz’affanni”. Morto circa trecento anni fa, torna puntualmente ogni anno, tra le antiche mura di Galeria cantando e suonando per la sua amata donna in sella ad un bellissimo cavallo bianco. Ma la leggenda sembra aver preso vigore tra coloro che asseriscono di sentire il rumore di zoccoli e un suono simile ad un lamento che proviene dalla valle sottostante l’antico abitato. Le stesse persone asseriscono di averlo sentito specialmente in inverno, durante le piene del fiume Arrone. Chi non crede alla presenza del fantasma sostiene che il rumore che si ode, accompagnato da un sibilo simile ad un lamento, altro non è che lo scorrere del fiume sulle rocce nel punto in cui questo attraversa alcune cavità sotto il borgo.” – Andrea Mucciolo.


SANTA MARIA IN CELSANO - LA CITTA’ NUOVA – CHIESA DI SANTA MARIA

Il minuscolo borgo agricolo (che appena si intravede dalla strada), venne edificato, su alcune preesistenti emergenze, intorno al 1700. Prese il nome, su proposito degli abitanti di “Careia”, nel ricordo del loro sfortunato paese.

Si compone di due piazzette rettangolari, unite nel tratto più breve, fiancheggiate da “casaloni” divise da una torretta con orologio. Nella minore una serie di abitazioni per i ceti più abbienti, non eccessivamente signorili, poi la chiesa di S. Maria ed un arco che lascia accedere alla piazza più ampia.

La chiesa dalla stretta ed elevata facciata, è incastonata in un angusto angolo della piazza minore. Attorno ad essa, si stringono le abitazioni. Un sottile campaniletto svetta alto, conferendo immagine agile anche al tempio, pur esso slanciato nel suo falso stile dorico. Sulla destra dell’ingresso, un sarcofago bisomo, posto a decoro della piazza, fu già fontana, ora fioriera. Rammenta i legittimi, non perenni penultimi, proprietari – Catiae Rufinae uxori Q. Catius Felix.

Sull’arco d’ingresso è posto un dragone alato in marmo, stemma di Papa Gregorio tredicesimo. Una piccola rampa di scale porta all’interno della chiesetta, ove sulle pareti, si intravedono vari affreschi, ormai danneggiati dal tempo, quasi illeggibili. Quattro basse colonne di granito, forse romane, sostengono pareti divisorie, poi altro materiale di risulta. Pitture di discutibile fattura Un fonte battesimale anch’esso di materiale riciclato, porta alla definitiva convinzione di un arredo, di certa classe, ma rabberciato da proventi vaticani.

Un epigrafe sulla parete di fondo, sicuramente di interesse maggiore su tutto, ricorda la consacrazione a vari Santi, della chiesa di S. Andrea della città morta, avvenuta nell’anno 1204. Per noi del trek, spicca su tutti gli altri il nome di un tal “ Sancti Tiburtii Martiris”: Tiburzio martire, ucciso nel IV secolo d.C, durante le persecuzioni di Diocleziano. Di lui si dice: “camminando a piedi nudi sopra carboni ardenti, confessava Cristo con maggior costanza, fu fatto condurre fino a tre miglia fuori di Roma ed ivi ucciso con la spada!”

La seconda piazza, da cui si accede attraverso l’arco posto sotto l’orologio, più ampia dell’altra, è circondata da ordinarie abitazioni coloniche, mentre al centro è posta un’ampia fontana.

Tutto il complesso di Santa Maria di Galeria è posto su territorio del Vaticano e gode del beneficio dell’extraterritorialità. Esso è ampio almeno dieci volte il territorio dello Stato della Città della Chiesa, ed è esempio di fattorie agricole del Santo Spirito.

Vanì, 16-10-2010   –   12-11-2014  -  21-10-2018

 




DATA: 01 Oct 2018

OGGETTO: MARCIA DELLA PACE - UMBRIA 7 OTTOBRE 2018

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,

                                        Vi trascrivo l'elenco dei partecipanti all'uscita di cui trattasi, significandoVi che sono ancora disponibili 8 posti sul pullman di servizio, entro mercoledì p.v. consegnerò la lista agli organizzatori. Dopo tale data non raccoglierò più iscrizioni, ritornando al mittente la disponibilità dei posti non prenotati che, a quel che mi risulta, ci sono molte richieste inevase. Per quanto riguarda le condizioni meteo nella giornata del 7/10, Vi invito a consultare i bollettini su internet, posti anche sul nostro sito. In quella giornata non dovremmo trovare cattivo tempo, per quanto la previsione a 7 gg., non è del tutto certa. Mentre per le indicazioni generali Vi rinvio alla nota diramata a suo tempo e Vi do appuntamento al giono 7 e Vi rammento di non lesinare sugli indumenti di una certa consistenza, che possono essere lasciati in un contenitore nei bagagliai del pullman. Chi dovesse aver problemi di "mal d'auto" vorrà presentarsi con un certo anticipo all'appuntamento: partenza pullman ore 6.00 ritrovo ore 5.45.

Vanì 1-10-2018

 

 

 

     

MARCIA DELLA PACE DOMENICA 7 OTTOBRE 2018

PARENZA PULLMAN ORE 6,00 PARK TRIBUNALE DI CIVITAVECCHIA

RITROVO ORE 5.45

 

 

 

 

 

 

 

nr

NOM

NR

 

 

 

1

BELLI PAOLA

1

 

 

 

2

BIONDI GIANFRANCO

2

 

 

 

3

CORDA ALFREDO

2

 

 

 

4

FRACASSA MASSIMO

2

 

 

 

5

GUARINO GIUSEPPINA

1

 

 

 

6

MARSILI MARIA GRAZIA

1

 

 

 

7

NUNZI FRANCO

1

 

 

 

8

PARIGIANI ERCOLE

2

 

 

 

9

ROMITI IVANO

1

 

 

 

10

SACCO MASSIMO

2

 

 

 

11

SCOTTO GIANNI

1

 

 

 

12

SCOTTO GIULIO CESARE

1

 

 

 

13

TIBURZI ANDREINA

1

 

 

 

14

TISSELLI SANDRO

1

 

 

 

15

TUVERI MASSIMO

3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

partecipanti

22

30

-8

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




DATA: 28 Sep 2018

OGGETTO: Programma definitivo escursioni 2018-19

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,               

                                         elenco di seguito gli impegni che mi assumo per la stagione escursionistica 2018/19. Ho omesso l'indicazione delle date di effettuazione perché queste pur seguendo un andamento bisettimanale, potrebbero subire rinvii per cause accidentali, come modifiche di programma. Saranno queste di volta in volta da me confermate o comunicate per iscritto. Ho cercato di codificare, in quanto possibile, le varie caratteristiche, pur questa cosa prettamente soggettiva, ardua e non esattamente precisa. Non faccio che augurarvi serene e tranquille uscite per l'incipiente attività, mentre mi firmo ... Vanì del Tiburzi, 28/9/2018 - ore 18,05

PS. Il presente programma, e tutte le sue eventuali successive variazioni, potete trovarlo anche sul nostro sito istituzionale a questo indirizzo.

Ricordo a tutti che il nostro sito è il luogo prezioso ove si mantiene la memoria storica di tutte le nostre uscite, tutte le mail inviate, la galleria delle foto di tutte le nostre escursioni, e molto altro ancora.

Invito pertanto tutti a consultarlo regolarmente.

 

NR

 

DENOMINAZIONE USCITA

LOCALIZZAZIONE

NOTE

DIFF.

GUADI

SALITE

SALITE

KM

SP. AUTO

ALTRE NOTE

A

B

C

D

E

F

G

H

I

L

 

1

GIRO GREPPO CENALE/CAIOLO

BARBARANO ROMANO

2

1

NO

SI

1A

3,5

NO

 

2

CAMMINO DI SAN FRANCESCO

ASSISI

1

2

NO

NO

 

15

NO - SI

PULLMAN

2

S.MARIA DI GALERIA ROVINE DELLA CITTA' SCOMPARSA

BRACCIANO

1

1

NO

SI

1A

4

NO

 

3

CASCATELLE DEL SASSO

SASSO DI CERVETERI

1

2

SI

SI

1A

5

NO

GRIGLIATA COMUNE

4

ROVINE DI CANALE MONTERANO

CANALE MONTERANO

1

1

NO

SI

1A

6

NO

 

5

EREMI DI CASTRO

FARNESE - ISCHIA DI C

1

1

NO

NO

 

5

NO

GRIGLIATA COMUNE

6

PIANTANGELI E LE SUE GRANSCETE

MONTI DELLA TOLFA

1

2

NO

SI

2A

5

SI

GRIGLIATA COMUNE

7

CASTELLINA DEL MARANGONE

CIVITAVECCHIA

1

1

NO

SI

2A

4

NO

 

8

IL TIBURZI - VULCI - CELLERE

MONTALTO DI CASTRO

1

1

NO

SI

1A

4

NO

 

9

VIA AMERINA  - CAVO DEGLI ZUCCHI

CIVITA CASTELLANA VT

1

1

NO

NO

 

5

NO

 

10

NORCHIA - TOMBE - CAVA BUIA - TOMBE A TEMPIO

MONTEROMANO

1

2

SI

SI

1A

8

NO

 

11

DALLA FRASCA ALLA  SS. TRINITA' DI ALLUMIERE

CVECCHIA-ALLUMIERE

1

1

NO

SI

2A

8,5

SI

 

12

CALANCO CATTEDRALE CIVITA DI BAGNOREGIO

CIVITA DI BAGNOREGIO

1

2

NO

NO

 

5

N0

 

13

DA LUBRIANO A CIVITA - CALANCHI - CIVITA DI B.

CIVITA DI BAGNOREGIO

1

3

SI

SI

3A

5

NO

 

14

VALLI DEL  MIGNONE  - LA CIUFFA DI MONTEROMANO

MONTEROMANO

1

3

NO

SI

2A

12

NO

 

15

DA BARBARANO A SAN GIOVENALE

BARBARANO ROMANO

1

1

NO

NO

 

8,5

SI

 

16

FOSSO MAGNAFERRO

MONTI DELLA TOLFA

1

2

NO

SI

2A

8

NO

 

17

I SENTIERI DELL'ISOLA DEL GIGLIO

ISOLA DEL GIGLIO

3

3

NO

SI

3A

10

NO

 

18

GROTTE CARSICHE DI MONTECUCCO-FRASASSI-GUBBIO

GUBBIO

3

2

NO

SI

2A

 

NO

 

19

IL CORNO GRANDE - RIFUGIO FRANCHETTI

PRATI DI TIVO ABRUZZI

3

3

NO

SI

3A

5

NO

PERCORSI ALTERNATIVI

 

NOTE-PRANZO - COLONNA D

 

             

 

 

1 =  al sacco

 

             

 

 

2 =  presso struttura

 

             

 

 

3 = presso struttura con pernotti

 

             

 

 

 

 

             

 

 

GRADO DIFFICOLTA' PERCORSO - COLONNA E

 

             

 

 

1 = basso

 

             

 

 

2  = medio

 

             

 

 

3 = medio alto

 

             

 

 

 

 

             

 

 

PRESENZA GUADI - COLONNA F

 

             

 

 

SI o NO

 

             

 

 

 

 

             

 

 

PRESENZA SALITE - COLONNA G

 

             

 

 

NO

 

             

 

 

SI

 

             

 

 

 

 

             

 

 

 

 

             

 

 

GRADO IMPEGNO SALITE - COLONNA H

 

             

 

 

1A - LIEVE

 

             

 

 

2A - AFFRONTABILE CON MEDIA DIFFICOLTA'

 

             

 

 

3A - SALITE IMPEGNATIVE

 

             

 

 

 

 




DATA: 28 Sep 2018

OGGETTO: DAL CAIOLO PER LE TOMBE THANSINAS – ATTRAVERSO IL FOSSO VARL

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

DAL CAIOLO PER LE TOMBE THANSINAS – ATTRAVERSO IL FOSSO VARLUNGO – AL CAIOLO

23 SETTEMBRE 2018

 

Il bel sentiero nr. 14 del Parco da Poggio Caiolo sfiora  la provinciale e porta verso la “panoramica” con vista su profonde forre di un verde acceso.

E’ qui che la mia compagna di nuoto inciampa su un’onda di tufo e cade a terra. Sospetta frattura del polso sn, tanto spavento. Per lei la giornata “escursiva” è finita, ma forse si tratta di una contusione ossea!

La tomba del Guardiano, con il suo  fedele pipistrello, improvvisamente appare sul sentiero e ci da il ben venuto. Sfoggia un imponente scalinata di accesso al vano superiore ed un lungo dromos. Sulla piatta facciata è scolpita la porta del cielo etrusco,  di là è la vita eterna!

Poco più avanti si incontrano su una bella e scoscesa rupe traversa, le tombe dei Principi Thanzinas. Il più importante esponente, “Aule”, è ricordato all’interno. Il nobile etrusco con la passione del flauto a due canne, fece incidere, ancora in vita, alcune frasi – ma le uniche due parole tradotte… il nome gentilizio Thansinas (quello della Famiglia) ed il prenome o nome personale Aule - ciò è molto suggestivo, ed oltremodo strana è la loro posizione. Ma immaginabile è vedere l’uomo ed il suo flauto … ascoltare l’eco delle dolci note, diffuse da questo principe nella sua vallata.

Scendiamo verso un anonimo torrente che ha messo a nudo le sue fondamenta geologiche. Ovunque enormi massi precipiti, sbarrano il sentiero. Passaggi angusti, quanto mai suggestivi adornati di belle felci, angoli di muschi e ciclamen e poi fossi, altri ancora. Il sentiero a tratti non si intravede, poi scompare del tutto, si oltrepassa attraverso rocce e greto di fossi, tratti buio notte. Il sole qui non è mai sorto! Il mondo, la sua globalizzazione ed i suoi affanni sono da qui lontani anni luce! Deus inest, spazi abitati dal sacro. Qui “rise l’etrusco” portando le sue mani al cielo e sulla fronte in segno di rispetto al tempio poco più avanti posto. Quale sia la Divinità cui il luogo sacro fu dedicato, non è dato modo di sapere, forse Tinia od Uni, o Menerva ma più certo è Aplu qui molto venerato.

Bella, elegante, la sua facciata, sporge di poco fuori dal suolo, scolpita certamente da un’abile scultore per la sua raffinatezza. Montagne di terra alluvionale lo hanno protetto e difeso per oltre duemilacinquecento anni. Per altrettanto tempo lo faranno proteggendo gli innumerevoli ex voto deposti sull’altare dalle migliaia di devoti accorsi da ogni dove a chiedere grazie per una più equità della vita.

Finalmente intercettiamo il fosso Verlungo ed a sud sud-est, le alte rocce dell’etrusco villaggio di San Giuliano, forse Cortuosa o  Contenebra, si erge a guisa di isola tra le alte forre. Circondato dalle sue innumere necropoli dalle suggestive tombe di tipologia funeraria che abbracciano un arco temporale di ben otto secoli.

Noi ripieghiamo a sinistra sfiorando un enorme blocco di tufo semisferico. E’precipitato giù dall’alto ed ha sbarrato la strada all’esiguo passaggio posto sulla sponda del torrente. Superiamo lo sbarramento… poco oltre iniziano i sentieri del Marturanum, noi volutamente abbiamo traversato queste “piste nere” disconosciute dall’Ente Parco. Ma non a tutti i torti, non è raro che incauti gruppi di escursionisti si imbattano, ammaliati,  in queste forre per perdere poi, disperati e preda del panico, l’orientamento.

La Tomba del Cervo con il suo bassorilievo, simbolo del Parco, ci dà il benvenuto. Significativo esempio di architettura rupestre di epoca ellenistica (IV – III sec. a.C.). Si tratta di una tomba a dado, con tanto di gradinate ripide e di vano soprafacciata per accogliere il corteo funebre. Un sottostante dromos con andamento orizzontale porta alla camera sepolcrale, ove non è presente nessun banco di deposizione.

Superiamo oltre un suggestivo ponte in legno, interdetto al passo perché pericolante. Portava attraverso una tagliata all’abitato di San Giuliano.

Il sentiero ci porta ora alla Tomba della Regina, così chiamata per la sua imponenza. Esempio di architettura rupestre a semidado. Alta ben 10 metri, la sua facciata ormai rastremata, presenta due accessi ed una gradinata per accedere al vano superiore. Singolare è la risonanza musicale nella valle della prima stanza, quella di destra quando si guarda la tomba. Le suggestive note diffuse dal nostro tenore Sergio Grec … “vincerò …. Vinceròòò” ne danno testimonianza. Il Tiburzi tace, non s’ode altro che una bella voce, mentre l’aria vibra freme ed il millenario scenario benevolmente perdona l’incauta invasione!

Continuando il sentiero per il Caiolo si incontrano tante altre tombe, purtroppo anonime ma non per questo meno affascinanti, fino ad intercettare le cosi dette “Palazzine”, una raggruppamento cemeteriale così fitto, che rappresenta l’immagine di quello che poteva essere una via di una città etrusca.

Si è fatto già tardi, le tagliatelle al sugo di cinghiale di Vittorio ci attendono, affretto il passo e dopo aver traversato una simpatica tagliata di rocce, porto il Tiburzi finalmente alla luce sull’ameno colle del Caiolo. Basta un attimo ed ovunque è mensa … carni alla brace, formaggi, salumi, vini, liquori, simpatie amicizie affabilità … il pasto tutto rasserena, accomuna e lascia dolcemente dimenticare le dure fatiche delle erte etrusco-italiche, come immergersi in un bicchiere di buon vino rosso.

Vanì, 23-09-2018

 




DATA: 23 Sep 2018

OGGETTO: PERUGIA ASSISI MARCIA DELLA PACE 2018

ALLEGATO: th copia 2.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Cari amici Tiburziani,

                                       ho volentieri accettato e condiviso l’iniziativa propostami dagli organizzatori dell’evento

“Verso il 7 ottobre 2018

Rimettiamoci in marcia

sulla via della pace nel Cammino di San Francesco”

 che verrà celebrato nei luoghi Umbri che furono tanto cari al Santo.

Chi volesse prendere parte all’iniziativa dovrà farmi pervenire, al più presto la propria richiesta di partecipazione, specificando nome e cognome del partecipante, sul dominio della mia posta elettronica vanivani@alice.it. La partenza per Ponte San Giovanni (PG) inizio escursione, avverrà con pullman, con partenza ore 6.00 precise di domenica 7 ottobre, dal parcheggio del Tribunale di Civitavecchia.

Preciso che il “Tiburzi”, nella circostanza, è ospite degli organizzatori della manifestazione.

Giunti a destinazione si inizierà il percorso a piedi di circa 12,700 Km. che ci porterà a Santa Maria degli Angeli (Basilica Inferiore). Qui ha termine l’escursione principale (che durerà circa 2 ore e 40), mentre chi vorrà raggiungere la Basilica Superiore a piedi, dovrà percorrere altrettanti chilometri. Ogni luogo ove si svolgeranno le manifestazioni, e dove ciascuno di noi vorrà portare a termine la propria camminata (e sono almeno 4 i siti, tra cui Assisi, Tomba del santo etc.), sarà collegato con mezzi pubblici messi a disposizione gratuitamente dalla Regione Umbria. Quindi facile riunirsi agli altri partecipanti per raggiungere il proprio pullman lasciato nell’apposito parcheggio. Al termine si farà ritorno in Civitavecchia.

Note Logistiche:

-          Costo pulmann persona euro 20,00. Chiunque si iscriverà dovrà pagare la somma indicata agli organizzatori del Pullman direttamente il giorno 7 ottobre. Per ora non si dovrà anticipare niente, ma dovrà comunque essere onorato l’impegno preso.

-          La partecipazione alla marcia è gratuita.

-          Al Tiburzi sono stati riservati 30 posti sull’automezzo di servizio posto a disposizione. A proposito verrà approntato un protocollo richieste per assicurare correttezza alle prenotazioni pervenute, che verranno trascritte in ordine cronologico. E’ possibile che di posti ce ne vengano assegnati degli altri e sarà mia cura informarvi in merito. Ciascuno comunque potrebbe anche partecipare con la propria auto, accodandosi all’automezzo dell’organizzazione!

-          Consigliata attrezzatura da trekking, ombrellino, Kway. Il pranzo si farà al sacco, per quanto il percorso è costellato di vari punti vendita – ristoro ove poter acquistare di tutto. Consigliabile è portarsi una discreta scorta di acqua.

Eventuali ed ulteriori informazioni verranno fornite in seguito.

Resto quindi in attesa di ricevere le vostre adesioni e vi porgo i miei saluti.

 

Ivano addì, 23-09-2018

 

 




DATA: 19 Sep 2018

OGGETTO: Escursione Poggio Caiolo - Barbarano Romano. BACCANALI A POG

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NOTA PER I SOLI BANCHETTANTI

GIRO POGGIO CAIOLO - GREPPE CENALE – TOMBE THANZINAS – FOSSO VARLUNGO – POGGIO CAIOLO – INIZIO ATTIVITA’

PARTECIPANTI AI BACCANALI  DEL 23 SETTEMBRE 2018

NR

NOM

NR

MENU' 17

MENU' 18

MENU' 20

ALTRO

1

ANGELELLI CLAUDIO

1

****

1

****

 

2

BALBI PAOLO

3

****

3

****

 

3

BELLI EMMA

1

****

****

1

 

4

BIONDI GIANFRANCO

1

1

****

****

 

5

CONTI CARLA

2

****

2

****

 

6

DE SANTIS UMBERTO

2

****

****

2

 

7

DI BIANCO CENZINA

1

****

****

1

 

8

ERCOLE SANDRA

2

****

2

****

 

9

LALLI MASSIMO

1

****

****

1

 

10

MEI ENZO

1

****

1

****

 

11

MELIA CARMELO

1

****

1

****

 

12

NUNZI FRANCO

1

****

****

1

 

13

ORSETTI LAURA

1

****

****

****

1/2 FETTUCCINE ED INSALATA

14

PISANO SALVATORE

2

1

1

****

 

15

ROMITI IVANO

1

****

****

1

 

16

SASSU GIANFRANCO

2

1

****

1

 

17

SELIS LUIGI

1

****

1

****

 

18

SPINELLI LIVIO

1

****

1

****

 

19

ZANELLA GIUSEPPE

2

2

****

****

 

20

 

 

 

 

 

 

21

 

 

 

 

 

 

22

 

 

 

 

 

 

 

 

27

5

13

8

1

             

 

 

 

 

 

CTRL

27

 

I suddetti signori avranno posti riservati sotto la pagoda grande adiacente la struttura ristorazione. 

 

 

a -Antipasto – grigliata mista di maiale – contorno – acqua – vino in ragione di 1/3 di litro a persona – coperto. Euro 17.00 cad.

b - Fettuccine al ragù di cinghiale – bistecca maiale – salsiccia – contorno – acqua – vino in ragione di 1/3 a persona coperto. Euro 18,00 cad.

c - Fettuccine al ragù di cinghiale – bistecca scottona – contorno – acqua – vino in ragione di 1/3 a persona – coperto. Euro 20 cad.

                      Per cortesia controllare e contattarmi in caso di discordanze da quanto richiesto a quello che ho riportato. Ivano

 




DATA: 18 Sep 2018

OGGETTO: INIZIATIVE TIBURZIANE - NOTE USCITA AL PARCO MARTURANUM

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

PERROCO STRADALE CIVITAVECCHIA (PARCHEGGIO TRIBUNALE) PARCO MARTURANUM

POGGIO CAIOLO AREA ATTREZZATA

ALTRE UTILI INDICAZIONI

**********

Dal Parcheggio del Tribunale di Civitavecchia si raggiunge l’A 12 attraverso la “bretella area industriale”, si prende direzione di Tarquinia per uscire al  bivio per Monte Romano (Aurelia Bis). Poco dopo il paese si gira a destra per la strada Provinciale 42.  Si percorre fino al paese di Barbarano Romano che si supera e dopo  400 metri si gira a sinistra per la strada della Chiusa di Valleriani, seguendo l’indicazione “Area Parco Archeologico di Marturanum”. Percorrendo circa Km. 2,800 di quella strada si deve imboccare il bivio a sinistra (strada bianca sterrata) ove è posto il parcheggio ed il Punto ristoro di Poggio Caiolo. Luogo partenza escursione, ove lasceremo le vetture, ed ove torneremo per il pranzo. Quindi gli escursionisti qui dovranno lasciare ogni cosa, tranne le bacchette da trek, un piccolo zaino per l’acqua da bere e qualche genere di pronto ristoro (biscotti od altro), ovviamente in caso di tempo incerto, un Kway od ombrellino, (con tutti i debiti scongiuri!).

 Al punto di ristoro faremo sosta caffè e “raccolta margherite”, possibilmente con ogni sollecitudine possibile! I nuovi adepti, per il comportamento da seguire nelle escursioni, debbono necessariamente uniformarsi alle indicazioni fornite sui nostri siti ufficiali, ovvero … non attardarsi prima della “partenza escursione”, entro i sentieri mantenere il contatto costante con il gruppo che li precede, non prendere iniziative diverse all’interno dei sentieri che non siano quelle disposte dalle guide ufficiali.  In caso di sosta forzata, dovranno avvertire gli escursionisti più prossimi per chiedere tutela e collaborazione dai responsabili dei “Tiburziani”. Sul percorso, in alcuni punti particolari, verranno prese misure di sicurezza per la incolumità degli escursionisti.

Le c.d. Gole del Biedano rappresentano un complesso di diramazioni entro alte forre di non facile orientamento! Entriamo in un percorso aperto, ad hoc dal Tiburzi, non tutelato e non previsto dall’Ente Parco. Per questo non dovrete comunque pensare che tutto ciò che si traversa sia affidato al caso ed all’improvvisazione. Tutto il sentiero è stato più che sufficientemente testato e ricontrollato, per una tranquilla serena e bellissima passeggiata in seno ad una foresta del tipo “sub tropicale”.

Al rientro sul Poggio Caiolo, chi ha optato per il pranzo, potrà prendere posto entro l’area perimetrata dell’ente parco, riservata al punto ristoro. I gestori hanno ricevuto richieste ed indicazioni dei richiedenti. Evitare, possibilmente, variazioni delle portate come indicato. La cucina dell’Ente, a gestione domestico familiare, direi, provvede a preparare i pasti in base a ciò che è ordinato. Ovviamente il Punto Ristoro fornirà, a richiesta, acqua, vino, panini con salumi, formaggi od altro in dispensa, a prescindere dalle prenotazioni effettuate. Gli altri potranno occupare l’area attrezzata libera, posta sulla destra rispetto alla direzione della strada di accesso, ove è presente una grossa griglia.

Prenotazioni al momento pervenute. I nominativi indicati vorranno comunicarmi eventuali inesattezze da me riportate …. Grazie – “errare humanum est”!

NR

 

 

MENU' 17

MENU' 18

MENU' 20

ALTRO

 

1

ANGELELLI CLAUDIO

1

 

1

 

 

 

2

BALBI PAOLO

3

 

3

 

 

 

3

BELLI DI BIANCO

2

 

2

 

 

 

4

CONTI CARLA

2

 

2

 

 

 

5

DE SANTIS UMBERTO

2

 

 

2

 

 

6

ERCOLE SANDRA

2

 

1

 

 

 

7

MELIA CARMELO

1

 

1

 

 

 

8

ORSETTI LAURA

1

 

 

1/2 FETTUCCINE ED INSALATA

 

 

9

ROMITI IVANO

1

 

 

1

 

 

10

 

 

 

 

 

 

 

 

 Mentre vi auguro una buona giornata. Vi saluto caramente … Vanì del Tiburzi

 




DATA: 13 Sep 2018

OGGETTO: Iniziative collaterali di enti ed associazioni collegati - C

ALLEGATO: NZJT5195.JPG

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Tiburziani,

                              vi giro l'invito del prof. Francesco Tescione di Tolfa, riguardante una rappresentazione teatrale-musica sui briganti dell'Alto Lazio. Più eloquente delle mie parole la locandina allegata.  Potrete trovare le indicazioni necessarie per intervenire, saluti ... Ivano

 

Buon giorno Ivano, sono Francesco Tescione, da Tolfa, collega di Livio Spinelli.

Ho anche partecipato ad alcuni trekking del Brigante Tiburzi. Vorrei invitarVi a uno spettacolo di Teatro-canzone particolare. Racconta proprio dei briganti dei monti della Tolfa.

Buona giornata.   tuo Francesco

 




DATA: 09 Sep 2018

OGGETTO: Escursione al Parco Marturanum di Barbarano Romano - Tombe T

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GIRO POGGIO CAIOLO - GREPPE CENALE – TOMBE THANZINAS – FOSSO VARLUNGO – POGGIO CAIOLO – INIZIO ATTIVITA’

 

Cari amici trekkisti,

 

                                    posso anticipare che domenica 23 settembre daremo inizio alla  nostra attività trekkistica con l’uscita al Parco Regionale Naturalistico ed Archeologico “Marturanum” – di Barbarano Romano. Seguendo i nostri tempi e metodi … partenza ore 8.30 dal parcheggio del Tribunale di Civitavecchia, con attrezzature da trekking, auto proprie, pranzo presso area attrezzata od al sacco.

                                        Escursione naturalistico-archeologica di km. 3,5 c.a.. Dall’area attrezzata di Poggio Caiolo, attraverso un sentiero si raggiunge una terrazza panoramica con vista sulle forre sottostanti su scenari e rocce di straordinaria bellezza. Meraviglia la profondità di queste voragini, generate da intense piene di torrenti, di un impluvio relativamente ampio. La zona presenta chiare immagini di intensi sconvolgimenti tellurici di un recente passato (ipotizzo tra 50 mila e trecentomila anni fa).

                                       Presenti sulle pareti tufacee tombe a dado e semidado, del tipo Ceretano, risalenti verosimilmente al V - IV secolo a.C.

                                      Raggiunto il fosso Varlungo si torna al punto di partenza, il Poggio Caiolo.

                                     Escursione ove è vivamente consigliato l’uso  delle bacchette da trekking o bastoni in legno, che possano assicurare un buon equilibrio.

                                    Nel complesso si raggiungono le Tombe della nobile e principesca Famiglia Thanzinas del Greppo Cenale e di altre prossime al Pianoro del Caiolo, ove sono parcheggiate le macchine. Ipotizzo di far ritorno al punto di partenza verso le ore 12.30 c.a.

                                             Per chi decidesse di pranzare presso l’Area attrezzata del Parco, trascrivo i menù proposti dai Gestori per quel giorno:

  • Antipasto – grigliata mista di maiale – contorno – acqua – vino in ragione di 1/3 di litro a persona – coperto. Euro 17.00 cad.

  • Fettuccine al ragù di cinghiale – bistecca maiale – salsiccia – contorno – acqua – vino in ragione di 1/3 a persona – coperto. Euro 18,00 cad.

  • Fettuccine al ragù di cinghiale – bistecca scottona – contorno – acqua – vino in ragione di 1/3 a persona – coperto. Euro 20 cad.

                       Attendo quindi di ricevere, soltanto, le iscrizioni per il pranzo presso l’area attrezzata del Caiolo, da pervenire con mail sul mio dominio di posta elettronicavanivani@alice.it, entro e non oltre il 19/09/2018.

                      Chi decidesse di consumare il pranzo al sacco potrà utilizzare i tavoli dell’area, posti sulla destra della strada di accesso al Parco.

Caratteristiche dell’escursione .... breve che presenta qualche salita di 40 50 mt, e passaggi da affrontare con calma e cautela, niente di che preoccuparsi, però occorre camminare e fare attenzione in alcuni tratti ove, come suddetto, prima di muovere il passo si rende opportuno fare affidamento a delle bacchette od attrezzi simili. Le guide tiburziane si prodigheranno per facilitare una tranquilla camminata a tutti i partecipanti.

 

                     Vani, 09-09-2018

 

 




DATA: 31 Aug 2018

OGGETTO: INIZIATIVE TIBURZIANE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

         Signori Tiburziani,

                                        come già comunicato con nota in calce a comunicazione precedente, Vi rammento che in data 8/9 il Gruppo Tiburzi si riunirà, per sancire l'inizio delle attività di cammino, presso la Pizzeria "La Dolce Vita", posta nei locali indicati. Dovendo impegnare l'intera sala del ristorante o parte di essa, debbo riferire entro il 5/9 il numero esatto dei posti prenotati.   Come già indicato, attendo le vostre prenotazioni da inviarmi sulla posta elettronica vanivani@alice.it, per ora ho ricevuto soltanto 20 prenotazioni   per cui ritengo sia sfuggito ai più il senso della precedente mail. Un caro saluto Ivano. 31/8/2018

Mail del 21/8/2018

 O M I S S I S

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 .... ...A seguire ci trasferiremo presso il Ristorante – Pizzeria – Bar “La Dolce Vita” Via Terme di Traiano, 119 – Civitavecchia, per il nostro inizio attività di cammino, una classica “pizzata”. Il prossimo anno escursionistico “Settembre 2018 – Maggio 2019” è in fase di avvio. Per la circostanza ho convenuto con il titolare del locale un certo numero di posti, al costo di 12 euro, per la somministrazione di bruschettine propiziatorie, pizza al taglio ed una bevanda da 66 cc a testa (birra od altro) ed acqua minerale, cosa che dovrò confermare.




DATA: 23 Aug 2018

OGGETTO: INIZIATIVE TIBURZIANE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

CIVITAVECCHIA 8 SETTEMBRE - LOCALI ASP RI-ME

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RETTIFICA ORARIO DI RITROVO

Per esigenze della Società ASP RI-ME, l’incontro per il saluto ad Hushang è posticipato alle ore 19.00, fermo il resto.

Ivano 23-08-2018




DATA: 23 Aug 2018

OGGETTO: INIZIATIVE TIBURZIANE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Trekking Tiburzi …. nel ricordo di Hushang e di altri, partiti per l’ultima escursione!

 

******************

Cari amici trekkisti,

                                    “l’8 settembre 2018”, alle ore 18.30, ci vedrà riuniti nei locali postici a disposizione dalla Dottoressa Benni Emanuela, Tiburziana doc, per un devoto saluto della/ed alla Famiglia Madhavi tra i convenuti, grata ai Tiburziani per aver manifestato tanto affetto nella triste circostanza della dipartita al caro Hushang.

                                    La convocazione è in particolar modo indirizzata a chi ha avuto l’opportunità di conoscere Hushang, dirigente attivo del Tiburzi, impegnato nelle operazioni di verifica escursioni, che avrà piacere di incontrare e salutare la Signora Liliana Carucci, i suoi figli Lida Yasmin Matthias. L’uomo nato a Teheran ha conseguito gli studi di architettura presso una università di Firenze, laureandosi a pieni voti. Nel 1966 quando la Città toscana fu colpita da un tremendo alluvione che ha causato oltre 40 morti nella Toscana, Hushang si pone a disposizione del Comune di Firenze per aiutare le “mille” persone bisognose di aiuto e per salvare le innumerevoli opere dell’ingegno Toscano che finirono sotto il livello dell’acqua dell’Arno. Il Fiume aveva superato in buona parte della città l’altezza dei primi piani delle abitazioni. Firenze richiamò, in quella triste circostanza migliaia di ragazzi, disposti a dare una mano ovunque ce ne fosse stato bisogno. I convenuti dormivano e mangiavano dove e come si poteva.

                                     Vennero chiamati gli “Angeli del Fango”, tanto ne era stato trasportato dalle acque del fiume e depositato nelle vie cittadine, nelle abitazioni, entro i negozi, nei ricchi sotterranei dei musei, allagati. Hushang fu uno di questi e qui che conosce la Signora Liliana Carucci, anche Lei accorsa in Firenze, per quella utile ed importante causa. Nel corso dei “lavori” dell’alluvione, tra la signora Liliana ed Hushang, scoppia la scintilla dell’amore. Amore che verrà suggellato con il matrimonio e la successiva nascita di una bella Famiglia.

                         Purtroppo, come la maggior parte dei Tiburziani non sanno, Hushang era partito recentemente per l’Iran, cosa che periodicamente faceva. A Teheran risiedono molti suoi congiunti e dove non disdegnava, per l’occasione, di effettuare un’escursione montana, cosa che aveva nel sangue. Ma proprio nella sua Città natale ha perduto la vita in un incidente stradale, una banale circostanza … dobbiamo credere al “fato”!

                        L’Iran, nella zona di Teheran presenta configurazioni montuose di un certo rilievo. Si pensi che i Monti Elburz, prossimi alla Capitale contano ben 200 cime oltre i 4.000 mt. Amante delle escursioni e della montagna, con alcuni suoi amici iraniani, risaliva i suoi monti. Per l’occasione e per quello scopo, prima di partire, mi aveva invitato a seguirlo in Iran, ma non l’ho potuto seguire per i miei tanti impegni di famiglia in questo particolare periodo. Peccato avrei conosciuto quel suo meraviglioso Mondo e fatto qualche escursione montana sotto la sua guida, di Hushang. Forse il destino avrebbe avuto un corso diverso, ma imprevedibile.

*************

                        I locali ove ci riuniremo la sera dell’8 settembre, sono ubicati in Via Alessandro Cialdi n. 20 Civitavecchia, presso l’Associazione “ASP RI-ME”. A seguire ci trasferiremo presso il Ristorante – Pizzeria – Bar “La Dolce Vita” Via Terme di Traiano, 119 –Civitavecchia, per il nostro inizio attività di cammino, una classica “pizzata”. Il prossimo anno escursionistico “Settembre 2018 – Maggio 2019” è in fase di avvio. Per la circostanza ho convenuto con il titolare del locale un certo numero di posti, al costo di 12 euro, per la somministrazione di bruschettine propiziatorie, pizza al taglio ed una bevanda da 66 cc a testa (birra od altro) ed acqua minerale, cosa che dovrò confermare.

*****************

Attendo quindi di ricevere le vostre iscrizioni alla iniziativa suddetta, fermo restando che nessuna comunicazione dovrà pervenirmi qualora partecipaste alla riunione presso la Società ASP MRI-ME, per il saluto al nostro caro Hushang.

 

                      

Vani, 21-08-2018




DATA: 09 Jul 2018

OGGETTO: INIZIATIVE TIBURZIANE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Caro Ivano

ho ottenuto dall'amico Roberto, gestore delle piscine di via Mar Nero a Prato del Mare - Santa Marinella (vedi Dépliant) una convenzione per l'ingresso in piscina degli amici "TIBURZIANI" ad un importo scontato di .€ 5 giornaliero e € 4 per i ragazzi dal lunedì a venerdì . E' opportuno telefonare a Roberto al n. 348 84 17 598 per prenotare.

Per usufruire della convenzione trasferisci questa notizia agli amici ricordandogli che per lo sconto la parola d'ordine è "CINGHIALE"

Un caro saluto   

Cucchi Francesco Maria

 




DATA: 09 Jul 2018

OGGETTO: Vipere

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Caro Tiburziano,

                                 il Tiburzi ha istituito, a richiesta, un circuito di veloce comunicazione attraverso il noto social “wattsapp”. Buona parte degli iscritti al Gruppo ha aderito a questa iniziativa. Le comunicazioni sono diffusissime e noi “wattsappiani” siamo perennemente in contatto, anche dopo l’arrivederci datoci per Settembre. Da qualche giorno Salvatore Pisano ha postato su Wap due foto. E’ stato ripreso, vicino la Stazione ferroviaria di Santa Marinella, un rettile che aveva catturato un topolino,  che era caduto da un alto pino.  In Santa Marinella si asseriva trattarsi di una vipera, del tipo Berus (o Marasso di palude), di sesso femminile. La Sig.ra Di Bianco Cenzina, incredula, ha formulato il quesito  “mi dite cosa c’è nella foto? Una vipera, un altro serpente, un topo? …

      

Cara Cenzina,

                         il tuo dilemma “una vipera, un altro serpente, un topo” sulla identificazione di quell’ofide ripreso nella foto inviata da Salvatore, ed altri connessi animaletti presenti, ha giusta causa. Ringraziamo il “Tiburziano” per le interessanti immagini ed apriamo pure il dibattito alquanto interessante.  Sono episodi del mondo animale ove la vita e la morte si succedono senza soluzione di continuità dove la maggior parte delle specie, se carnivore od insettivore, sopravvivono a spese di altre, mantenendo un certo equilibrio numerico di esseri viventi senza pericolo di estinzioni. I topi sono in grado di riprodursi durante tutto l'anno. Nel caso in cui il cibo sia disponibile con continuità, la femmina può partorire e rimanere nuovamente gravida pressoché in continuazione, con un massimo di quindici parti annuali. La gravidanza dura all'incirca tre settimane, al termine della quale vengono dati alla luce un numero di cuccioli che varia fra i 3 ed i 14. 

                       Ai margini delle nostre abitazioni, seppur antropizzati, vivono tanti esseri che neppure sospettiamo e che la loro vista potrebbe anche generare sdegno, repulsione. Il genere umano si è impossessato di quasi tutti i territori della terra, inventando la “proprietà”, registrata e trascritta nei catasti. Il mondo animale vive libero la terra, senza necessità di partizioni registrate entro territori che consentono la sopravvivenza alimentare, le loro proprietà comunque vengono gestite attraverso la marcature del territorio, relazionandosi con l’ambiente attraverso “segnature” con urina o feci che emanano forti odori segnalanti. Superare certe invisibili barriere e limiti, che vengono avvertiti con l’olfatto ed anche con l’udito, in alcuni casi, può comportare seri rischi e mettere a repentaglio la propria incolumità. Se pensiamo di andare in Africa ed avvicinarsi al territorio di caccia di un leone, o sulle rive del Nilo ove spadroneggiano indisturbati enormi coccodrilli! O tentare di sfrattare le formiche dal nostro giardino..

Nelle nostre città, o campagne, o nelle are delle nostre abitazioni, sarebbe sufficiente piazzare una telecamera per verificare la presenza di un certo mondo animale particolarmente attivo di notte e di giorno.

Tornando alla nostra sospetta vipera, avevo già qualche dubbio dalle immagini, che quel rettile non fosse una vipera Berus (o Marasso di palude) come ipotizzato dal nostro amico, ma ho lasciato correre …! Ho avuto modo di vivere campagne e boschi e non ho difficoltà a distinguere un serpente da un altro.

Anche la preda che quel rettile ha catturato, è sicuramente un topolino arboricolo od un ghiro, che vivono sugli alberi, non è un ratto comune. Mentre il rettile  presenta una lunga e sottile coda, caratteristica comune delle serpi.

Ma per poter identificare con una certa sicurezza i serpenti nostrani, e rispondere sufficientemente a Cenzina, occorre esaminare le caratteristiche che differenziano le varie specie erpetoligiche. Nel  nostro caso indicherò le peculiarità delle vipere italiane, i serpenti che hanno aspetti diversi non saranno classificati come tali, ovvero animali “velenosi”.

 Tutte le vipere presenti sul suolo italiano, tranne che per colore, disegni e dimensione, presentano quattro o cinque cose comuni, che le differenziano dai comuni serpenti:

CARATTERISTICHE DELLA VIPERA IN GENERE

  • la proiezione della testa della vipera ha forma triangolare (vista dall’alto o dal basso, il collo distinto da questa come la punta di una lancia, una serpe ha una leggera differenza tra la circonferenza della testa e del collo), il resto della corporatura poi è piuttosto massiccio e muscolare;
  •  nella vipera la parte terminale (coda) non si assottiglia con lenta e continua progressione, peculiarità delle serpi, ma finisce con una breve protuberanza, quasi un  coda monca;
  • la pupilla dell’occhio è verticale, come nei gatti, ed infine ha le scaglie carenate (cioè gibbose, quelle delle le serpi sono aderenti al corpo). La maggior parte di queste caratteristiche non sono abbastanza evidenti da potersi controllare da una foto, tanto meno da una fugace apparizione. Occorre vedere bene il rettile, anzi, purtroppo, talvolta risulta necessario uccidere l’animale per essere certi di una esatta identificazione, specialmente se ha morso qualcuno per somministrare il siero, che pure arreca qualche danno alla salute.

Ma esistono anche altri elementi o motivi obiettivi che consentono un sicuro riconoscimento di questi rettili. La vipera non scappa in presenza dell’uomo, la serpe si! La vipera non soffoca le prede (dall’immagine di Salvatore si vede bene che il serpente ha avvolto con una o due spire la sua preda per provocarne il soffocamento). La vipera non ha bisogno di uccidere per soffocamento le sue prede, per lei è più che sufficiente un morso, ed il malcapitato “interlocutore” resta immediatamente paralizzato o fulminato. Il suo veleno contiene sostanze emotossiche e neurotossiche. Quanto al colore della pelle aggiungo che questo negli ofidi è alquanto discutibile, ci sono specie melaniche, grigie soltanto, con o senza striature.

 Dal corso delle mie esperienze  ho notato che le vipere salgono gli alberi, come pure le altre serpi, per catturare prede, in genere nidiacei o per divorare le uova dai  nidi. Ma una volta sui rami non sono capaci di ridiscendere, così come succede ai gatti, perche a testa in giù rischiano di cadere nel vuoto. Si lanciano giù dagli alberi anche con le prede catturate, nell’impatto con il terreno o contro arbusti, non si producono alcun danno fisico al corpo.

                Le vipere sono predate da cinghiali, volpi, donnole, falchi, ricci, fagiani, galline, tacchini ed anche da altri serpenti. Sono uccise senza pietà dall’uomo. Sono molto ricercate dagli animali predatori perché molto carnose, onde la loro probabile estinzione. Una volta in prossimità di Luni sul Mignone abbiamo notato una serpe che era penetrata in una crepa rocciosa e che sporgeva fuori di circa metà della sua lunghezza. Volendola fotografare intera l’ho delicatamente presa per la coda ed estratta dalla crepa. Ebbene fuoriuscita in bocca aveva una piccola vipera, era penetrata in una tana e stava divorandone una dietro l’altra.

La vipera partorisce i viperotti, non depone cioè le uova come gli altri serpenti. E’ dunque ovovivipara. In Italia ci sono 4 specie di vipera distribuite variamente nella penisola: Vipera ammodytes (vipera dal corno, dalla livrea molto bella e di dimensioni notevoli) presente sulle Alpi, Vipera berus (marasso) presente nell’italia del nord, Vipera aspis(vipera comune) presente ovunque, e la Vipera ursinii  presente sull’Appennino Centrale (di dimensioni modeste, è la più misconosciuta ed il suo veleno è meno potente di quello delle sue altre consorelle). Il morso della vipera raramente uccide un uomo di una certa corporatura. Qualche Tiburziano ha sperimentato questo fatto perché morso da un aspide è ancora vivo e vegeto tra noi senza che gli sia stato iniettato il siero! Posso affermare questo perché il malcapitato era proprio il sottoscritto! (Per dovere di cronaca devo aggiungere che l'unica a spirare è stata proprio la povera vipera!)

                Il nostro caro amico Salvatore ci riferisce altresì che il rettile, oggetto di tutta questa discussione, era di sesso femminile. A dire il vero sono rimasto basito e  molto perplesso  di fronte a questa affermazione, avendo gli ofidi gli apparati sessuali all’interno del loro corpo, ma alla fine ho capito il perché abbia riferito ciò. Una delle due foto inviata mostra uno strano corpo, quasi una massa informe, accanto al rettile mentre ancora stringe nelle fauci il topolino.  Poi alla fine ho intuito che il rettile era stato ucciso, forse nella convinzione di eliminare un animale velenoso, dalla sua pancia è fuoriuscita placenta ed uova che avrebbe di lì a poco deposto. Aggiungo infine che il termine “vipera” deriva dalla lingua latina e per l’esattezza dalla parola ovovi… vipara, cioè che partorisce viperotti vivi. Non escludo l’ipotesi che il rettile “di” Salvatore possa anche essere stato importato dell’Africa od America del Sud, da qualche famiglia amante, poi abbandonato o scappato dalla teca. Comunque dal  morso non mortale. La sua livrea apparente non è associabile ad alcun rettile italiano, almeno dall’aspetto della foto.

Ivano 28-06-2018

 

 




DATA: 08 Jul 2018

OGGETTO: INIZIATIVE TIBURZIANE

ALLEGATO: piscina (2) (2).JPG

TESTO: (leggi tutto)

Caro Ivano

ho ottenuto dall'amico Roberto, gestore delle piscine di via Mar Nero a Prato del Mare - Santa Marinella (vedi Dépliant) una convenzione per l'ingresso in piscina degli amici "TIBURZIANI" ad un importo scontato di .€ 5 giornaliero e € 4 per i ragazzi dal lunedì a venerdì . E' opportuno telefonare a Roberto al n. 34884 17 598 per prenotare.

Per usufruire della convenzione trasferisci questa notizia agli amici ricordandogli che per lo sconto la parola d'ordine è "CINGHIALE"

Un caro Saluto   Cucchi Francesco Maria




DATA: 08 Jul 2018

OGGETTO: Vipere

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Caro Tiburziano,

                                 il Tiburzi ha istituito, a richiesta, un circuito di veloce comunicazione attraverso il noto social “wattsapp”. Buona parte degli iscritti al Gruppo ha aderito a questa iniziativa. Le comunicazioni sono diffusissime e noi “wattsappiani” siamo perennemente in contatto, anche dopo l’arrivederci datoci per Settembre. Da qualche giorno Salvatore Pisano ha postato su Wap due foto. E’ stato ripreso, vicino la Stazione ferroviaria di Santa Marinella, un rettile che aveva catturato un topolino,  che era caduto da un alto pino.  In Santa Marinella si asseriva trattarsi di una vipera, del tipo Berus (o Marasso di palude), di sesso femminile. La Sig.ra Di Bianco Cenzina, incredula, ha formulato il quesito  “mi dite cosa c’è nella foto? Una vipera, un altro serpente, un topo? …

      

Cara Cenzina,

                         il tuo dilemma “una vipera, un altro serpente, un topo” sulla identificazione di quell’ofide ripreso nella foto inviata da Salvatore, ed altri connessi animaletti presenti, ha giusta causa. Ringraziamo il “Tiburziano” per le interessanti immagini ed apriamo pure il dibattito alquanto interessante.  Sono episodi del mondo animale ove la vita e la morte si succedono senza soluzione di continuità dove la maggior parte delle specie, se carnivore od insettivore, sopravvivono a spese di altre, mantenendo un certo equilibrio numerico di esseri viventi senza pericolo di estinzioni. I topi sono in grado di riprodursi durante tutto l'anno. Nel caso in cui il cibo sia disponibile con continuità, la femmina può partorire e rimanere nuovamente gravida pressoché in continuazione, con un massimo di quindici parti annuali. La gravidanza dura all'incirca tre settimane, al termine della quale vengono dati alla luce un numero di cuccioli che varia fra i 3 ed i 14. 

                       Ai margini delle nostre abitazioni, seppur antropizzati, vivono tanti esseri che neppure sospettiamo e che la loro vista potrebbe anche generare sdegno, repulsione. Il genere umano si è impossessato di quasi tutti i territori della terra, inventando la “proprietà”, registrata e trascritta nei catasti. Il mondo animale vive libero la terra, senza necessità di partizioni registrate entro territori che consentono la sopravvivenza alimentare, le loro proprietà comunque vengono gestite attraverso la marcature del territorio, relazionandosi con l’ambiente attraverso “segnature” con urina o feci che emanano forti odori segnalanti. Superare certe invisibili barriere e limiti, che vengono avvertiti con l’olfatto ed anche con l’udito, in alcuni casi, può comportare seri rischi e mettere a repentaglio la propria incolumità. Se pensiamo di andare in Africa ed avvicinarsi al territorio di caccia di un leone, o sulle rive del Nilo ove spadroneggiano indisturbati enormi coccodrilli! O tentare di sfrattare le formiche dal nostro giardino..

Nelle nostre città, o campagne, o nelle are delle nostre abitazioni, sarebbe sufficiente piazzare una telecamera per verificare la presenza di un certo mondo animale particolarmente attivo di notte e di giorno.

Tornando alla nostra sospetta vipera, avevo già qualche dubbio dalle immagini, che quel rettile non fosse una vipera Berus (o Marasso di palude) come ipotizzato dal nostro amico, ma ho lasciato correre …! Ho avuto modo di vivere campagne e boschi e non ho difficoltà a distinguere un serpente da un altro.

Anche la preda che quel rettile ha catturato, è sicuramente un topolino arboricolo od un ghiro, che vivono sugli alberi, non è un ratto comune. Mentre il rettile  presenta una lunga e sottile coda, caratteristica comune delle serpi.

Ma per poter identificare con una certa sicurezza i serpenti nostrani, e rispondere sufficientemente a Cenzina, occorre esaminare le caratteristiche che differenziano le varie specie erpetoligiche. Nel  nostro caso indicherò le peculiarità delle vipere italiane, i serpenti che hanno aspetti diversi non saranno classificati come tali, ovvero animali “velenosi”.

 Tutte le vipere presenti sul suolo italiano, tranne che per colore, disegni e dimensione, presentano quattro o cinque cose comuni, che le differenziano dai comuni serpenti:

CARATTERISTICHE DELLA VIPERA IN GENERE

  • la proiezione della testa della vipera ha forma triangolare (vista dall’alto o dal basso, il collo distinto da questa come la punta di una lancia, una serpe ha una leggera differenza tra la circonferenza della testa e del collo), il resto della corporatura poi è piuttosto massiccio e muscolare;
  •  nella vipera la parte terminale (coda) non si assottiglia con lenta e continua progressione, peculiarità delle serpi, ma finisce con una breve protuberanza, quasi un  coda monca;
  • la pupilla dell’occhio è verticale, come nei gatti, ed infine ha le scaglie carenate (cioè gibbose, quelle delle le serpi sono aderenti al corpo). La maggior parte di queste caratteristiche non sono abbastanza evidenti da potersi controllare da una foto, tanto meno da una fugace apparizione. Occorre vedere bene il rettile, anzi, purtroppo, talvolta risulta necessario uccidere l’animale per essere certi di una esatta identificazione, specialmente se ha morso qualcuno per somministrare il siero, che pure arreca qualche danno alla salute.

Ma esistono anche altri elementi o motivi obiettivi che consentono un sicuro riconoscimento di questi rettili. La vipera non scappa in presenza dell’uomo, la serpe si! La vipera non soffoca le prede (dall’immagine di Salvatore si vede bene che il serpente ha avvolto con una o due spire la sua preda per provocarne il soffocamento). La vipera non ha bisogno di uccidere per soffocamento le sue prede, per lei è più che sufficiente un morso, ed il malcapitato “interlocutore” resta immediatamente paralizzato o fulminato. Il suo veleno contiene sostanze emotossiche e neurotossiche. Quanto al colore della pelle aggiungo che questo negli ofidi è alquanto discutibile, ci sono specie melaniche, grigie soltanto, con o senza striature.

 Dal corso delle mie esperienze  ho notato che le vipere salgono gli alberi, come pure le altre serpi, per catturare prede, in genere nidiacei o per divorare le uova dai  nidi. Ma una volta sui rami non sono capaci di ridiscendere, così come succede ai gatti, perche a testa in giù rischiano di cadere nel vuoto. Si lanciano giù dagli alberi anche con le prede catturate, nell’impatto con il terreno o contro arbusti, non si producono alcun danno fisico al corpo.

                Le vipere sono predate da cinghiali, volpi, donnole, falchi, ricci, fagiani, galline, tacchini ed anche da altri serpenti. Sono uccise senza pietà dall’uomo. Sono molto ricercate dagli animali predatori perché molto carnose, onde la loro probabile estinzione. Una volta in prossimità di Luni sul Mignone abbiamo notato una serpe che era penetrata in una crepa rocciosa e che sporgeva fuori di circa metà della sua lunghezza. Volendola fotografare intera l’ho delicatamente presa per la coda ed estratta dalla crepa. Ebbene fuoriuscita in bocca aveva una piccola vipera, era penetrata in una tana e stava divorandone una dietro l’altra.

La vipera partorisce i viperotti, non depone cioè le uova come gli altri serpenti. E’ dunque ovovivipara. In Italia ci sono 4 specie di vipera distribuite variamente nella penisola: Vipera ammodytes (vipera dal corno, dalla livrea molto bella e di dimensioni notevoli) presente sulle Alpi, Vipera berus (marasso) presente nell’italia del nord, Vipera aspis(vipera comune) presente ovunque, e la Vipera ursinii  presente sull’Appennino Centrale (di dimensioni modeste, è la più misconosciuta ed il suo veleno è meno potente di quello delle sue altre consorelle). Il morso della vipera raramente uccide un uomo di una certa corporatura. Qualche Tiburziano ha sperimentato questo fatto perché morso da un aspide è ancora vivo e vegeto tra noi senza che gli sia stato iniettato il siero! Posso affermare questo perché il malcapitato era proprio il sottoscritto!

                Il nostro caro amico Salvatore ci riferisce altresì che il rettile, oggetto di tutta questa discussione, era di sesso femminile. A dire il vero sono rimasto basito e  molto perplesso  di fronte a questa affermazione, avendo gli ofidi gli apparati sessuali all’interno del loro corpo, ma alla fine ho capito il perché abbia riferito ciò. Una delle due foto inviata mostra uno strano corpo, quasi una massa informe, accanto al rettile mentre ancora stringe nelle fauci il topolino.  Poi alla fine ho intuito che il rettile era stato ucciso, forse nella convinzione di eliminare un animale velenoso, dalla sua pancia è fuoriuscita placenta ed uova che avrebbe di lì a poco deposto. Aggiungo infine che il termine “vipera” deriva dalla lingua latina e per l’esattezza dalla parola ovovi… vipara, cioè che partorisce viperotti vivi. Non escludo l’ipotesi che il rettile “di” Salvatore possa anche essere stato importato dell’Africa od America del Sud, da qualche famiglia amante, poi abbandonato o scappato dalla teca. Comunque dal  morso non mortale. La sua livrea apparente non è associabile ad alcun rettile italiano, almeno dall’aspetto della foto.

Ivano 28-06-2018

 

 




DATA: 08 Jul 2018

OGGETTO: Vipere

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Caro Tiburziano,

                                 il Tiburzi ha istituito, a richiesta, un circuito di veloce comunicazione attraverso il noto social “wattsapp”. Buona parte degli iscritti al Gruppo ha aderito a questa iniziativa. Le comunicazioni sono diffusissime e noi “wattsappiani” siamo perennemente in contatto, anche dopo l’arrivederci datoci per Settembre. Da qualche giorno Salvatore Pisano ha postato su Wap due foto. E’ stato ripreso, vicino la Stazione ferroviaria di Santa Marinella, un rettile che aveva catturato un topolino,  che era caduto da un alto pino.  In Santa Marinella si asseriva trattarsi di una vipera, del tipo Berus (o Marasso di palude), di sesso femminile. La Sig.ra Di Bianco Cenzina, incredula, ha formulato il quesito  “mi dite cosa c’è nella foto? Una vipera, un altro serpente, un topo? …

Foto

 

      

Cara Cenzina,

                         il tuo dilemma “una vipera, un altro serpente, un topo” sulla identificazione di quell’ofide ripreso nella foto inviata da Salvatore, ed altri connessi animaletti presenti, ha giusta causa. Ringraziamo il “Tiburziano” per le interessanti immagini ed apriamo pure il dibattito alquanto interessante.  Sono episodi del mondo animale ove la vita e la morte si succedono senza soluzione di continuità dove la maggior parte delle specie, se carnivore od insettivore, sopravvivono a spese di altre, mantenendo un certo equilibrio numerico di esseri viventi senza pericolo di estinzioni. I topi sono in grado di riprodursi durante tutto l'anno. Nel caso in cui il cibo sia disponibile con continuità, la femmina può partorire e rimanere nuovamente gravida pressoché in continuazione, con un massimo di quindici parti annuali. La gravidanza dura all'incirca tre settimane, al termine della quale vengono dati alla luce un numero di cuccioli che varia fra i 3 ed i 14. 

                       Ai margini delle nostre abitazioni, seppur antropizzati, vivono tanti esseri che neppure sospettiamo e che la loro vista potrebbe anche generare sdegno, repulsione. Il genere umano si è impossessato di quasi tutti i territori della terra, inventando la “proprietà”, registrata e trascritta nei catasti. Il mondo animale vive libero la terra, senza necessità di partizioni registrate entro territori che consentono la sopravvivenza alimentare, le loro proprietà comunque vengono gestite attraverso la marcature del territorio, relazionandosi con l’ambiente attraverso “segnature” con urina o feci che emanano forti odori segnalanti. Superare certe invisibili barriere e limiti, che vengono avvertiti con l’olfatto ed anche con l’udito, in alcuni casi, può comportare seri rischi e mettere a repentaglio la propria incolumità. Se pensiamo di andare in Africa ed avvicinarsi al territorio di caccia di un leone, o sulle rive del Nilo ove spadroneggiano indisturbati enormi coccodrilli! O tentare di sfrattare le formiche dal nostro giardino..

Nelle nostre città, o campagne, o nelle are delle nostre abitazioni, sarebbe sufficiente piazzare una telecamera per verificare la presenza di un certo mondo animale particolarmente attivo di notte e di giorno.

Tornando alla nostra sospetta vipera, avevo già qualche dubbio dalle immagini, che quel rettile non fosse una vipera Berus (o Marasso di palude) come ipotizzato dal nostro amico, ma ho lasciato correre …! Ho avuto modo di vivere campagne e boschi e non ho difficoltà a distinguere un serpente da un altro.

Anche la preda che quel rettile ha catturato, è sicuramente un topolino arboricolo od un ghiro, che vivono sugli alberi, non è un ratto comune. Mentre il rettile  presenta una lunga e sottile coda, caratteristica comune delle serpi.

Ma per poter identificare con una certa sicurezza i serpenti nostrani, e rispondere sufficientemente a Cenzina, occorre esaminare le caratteristiche che differenziano le varie specie erpetoligiche. Nel  nostro caso indicherò le peculiarità delle vipere italiane, i serpenti che hanno aspetti diversi non saranno classificati come tali, ovvero animali “velenosi”.

 Tutte le vipere presenti sul suolo italiano, tranne che per colore, disegni e dimensione, presentano quattro o cinque cose comuni, che le differenziano dai comuni serpenti:

CARATTERISTICHE DELLA VIPERA IN GENERE

  • la proiezione della testa della vipera ha forma triangolare (vista dall’alto o dal basso, il collo distinto da questa come la punta di una lancia, una serpe ha una leggera differenza tra la circonferenza della testa e del collo), il resto della corporatura poi è piuttosto massiccio e muscolare;
  •  nella vipera la parte terminale (coda) non si assottiglia con lenta e continua progressione, peculiarità delle serpi, ma finisce con una breve protuberanza, quasi un  coda monca;
  • la pupilla dell’occhio è verticale, come nei gatti, ed infine ha le scaglie carenate (cioè gibbose, quelle delle le serpi sono aderenti al corpo). La maggior parte di queste caratteristiche non sono abbastanza evidenti da potersi controllare da una foto, tanto meno da una fugace apparizione. Occorre vedere bene il rettile, anzi, purtroppo, talvolta risulta necessario uccidere l’animale per essere certi di una esatta identificazione, specialmente se ha morso qualcuno per somministrare il siero, che pure arreca qualche danno alla salute.

Ma esistono anche altri elementi o motivi obiettivi che consentono un sicuro riconoscimento di questi rettili. La vipera non scappa in presenza dell’uomo, la serpe si! La vipera non soffoca le prede (dall’immagine di Salvatore si vede bene che il serpente ha avvolto con una o due spire la sua preda per provocarne il soffocamento). La vipera non ha bisogno di uccidere per soffocamento le sue prede, per lei è più che sufficiente un morso, ed il malcapitato “interlocutore” resta immediatamente paralizzato o fulminato. Il suo veleno contiene sostanze emotossiche e neurotossiche. Quanto al colore della pelle aggiungo che questo negli ofidi è alquanto discutibile, ci sono specie melaniche, grigie soltanto, con o senza striature.

 Dal corso delle mie esperienze  ho notato che le vipere salgono gli alberi, come pure le altre serpi, per catturare prede, in genere nidiacei o per divorare le uova dai  nidi. Ma una volta sui rami non sono capaci di ridiscendere, così come succede ai gatti, perche a testa in giù rischiano di cadere nel vuoto. Si lanciano giù dagli alberi anche con le prede catturate, nell’impatto con il terreno o contro arbusti, non si producono alcun danno fisico al corpo.

                Le vipere sono predate da cinghiali, volpi, donnole, falchi, ricci, fagiani, galline, tacchini ed anche da altri serpenti. Sono uccise senza pietà dall’uomo. Sono molto ricercate dagli animali predatori perché molto carnose, onde la loro probabile estinzione. Una volta in prossimità di Luni sul Mignone abbiamo notato una serpe che era penetrata in una crepa rocciosa e che sporgeva fuori di circa metà della sua lunghezza. Volendola fotografare intera l’ho delicatamente presa per la coda ed estratta dalla crepa. Ebbene fuoriuscita in bocca aveva una piccola vipera, era penetrata in una tana e stava divorandone una dietro l’altra.

La vipera partorisce i viperotti, non depone cioè le uova come gli altri serpenti. E’ dunque ovovivipara. In Italia ci sono 4 specie di vipera distribuite variamente nella penisola: Vipera ammodytes (vipera dal corno, dalla livrea molto bella e di dimensioni notevoli) presente sulle Alpi, Vipera berus (marasso) presente nell’italia del nord, Vipera aspis(vipera comune) presente ovunque, e la Vipera ursinii  presente sull’Appennino Centrale (di dimensioni modeste, è la più misconosciuta ed il suo veleno è meno potente di quello delle sue altre consorelle). Il morso della vipera raramente uccide un uomo di una certa corporatura. Qualche Tiburziano ha sperimentato questo fatto perché morso da un aspide è ancora vivo e vegeto tra noi senza che gli sia stato iniettato il siero! Posso affermare questo perché il malcapitato era proprio il sottoscritto!

                Il nostro caro amico Salvatore ci riferisce altresì che il rettile, oggetto di tutta questa discussione, era di sesso femminile. A dire il vero sono rimasto basito e  molto perplesso  di fronte a questa affermazione, avendo gli ofidi gli apparati sessuali all’interno del loro corpo, ma alla fine ho capito il perché abbia riferito ciò. Una delle due foto inviata mostra uno strano corpo, quasi una massa informe, accanto al rettile mentre ancora stringe nelle fauci il topolino.  Poi alla fine ho intuito che il rettile era stato ucciso, forse nella convinzione di eliminare un animale velenoso, dalla sua pancia è fuoriuscita placenta ed uova che avrebbe di lì a poco deposto. Aggiungo infine che il termine “vipera” deriva dalla lingua latina e per l’esattezza dalla parola ovovi… vipara, cioè che partorisce viperotti vivi. Non escludo l’ipotesi che il rettile “di” Salvatore possa anche essere stato importato dell’Africa od America del Sud, da qualche famiglia amante, poi abbandonato o scappato dalla teca. Comunque dal  morso non mortale. La sua livrea apparente non è associabile ad alcun rettile italiano, almeno dall’aspetto della foto.

Ivano 28-06-2018

 

 




DATA: 07 Jul 2018

OGGETTO: Decesso Hushang Madavi - Tiburziano Doc

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani, con molto dolore e rammarico partecipo il decesso del caro Hushang, avvenuta ore 4 in Iran, ore 2 italiane. Hushang iraniano, si era recato a Teheran, sua città natale, per motivi professionali. È stato investito da una moto e ke sue condizioni sono apparse subito gravi. Non c’è l’ha fatta... seguirà il gruppo escursioni dal cielo, ne sono convinto. Ora mi trovo a Roma per lavoro, al mio rientro ho intenzione di inviare a voi ed ai familiari un degno necrologio. Il mio pensiero ... Hushang mi aveva invitato a seguirlo in Iran. Voleva mostrarmi la sua città e portarmi in escursione tra i suoi bei Monti, i più alti del mondo. Forse sarebbe cambiata qualcosa forse saremmo volati in cielo entrambi chissà. A volte il destino è strano ... Vani’ del Tiburzi




DATA: 07 Jul 2018

OGGETTO: Decesso Hushang Madavi - Tiburziano Doc

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani, con molto dolore e rammarico partecipo il decesso del caro Hushang, avvenuta ore 4 in Iran, ore 2 italiane. Hushang iraniano, si era recato a Teheran, sua città natale, per motivi professionali. È stato investito da una moto e ke sue condizioni sono apparse subito gravi. Non c’è l’ha fatta... seguirà il gruppo escursioni dal cielo, ne sono convinto. Ora mi trovo a Roma per lavoro, al mio rientro ho intenzione di inviare a voi ed ai familiari un degno necrologio. Il mio pensiero ... Hushang mi aveva invitato a seguirlo in Iran. Voleva mostrarmi la sua città e portarmi in escursione tra i suoi bei Monti, i più alti del mondo. Forse sarebbe cambiata qualcosa forse saremmo volati in cielo entrambi chissà. A volte il destino è strano ... Vani’ del Tiburzi




DATA: 24 Jun 2018

OGGETTO: Concerto del Tiburziano Sergio Grech - Sabato 30 Giugno 2018

ALLEGATO: IMG-20180612-WA0000 SERGIO GRECH IN CONCERTO.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Caro Ivano,

                            sono diventato NONNO ed ho dovuto spostare il mio concerto a sabato 30 giugno ore 21.00 come da locandina allegata. Spero di annoverarti tra il caloroso pubblico che interverrà, mentre ti prego di diffondere l'iniziativa ai Tipo Tiburziani. Cordiali saluti Sergio Grech.

 

Caro Sergio,

                       provvedo subito, ad informare i Tiburziani dello spostamento del giorno del tuo concerto, quanto alla mia presenza, e tu sai quanto amo ogni genere di musica, ed in particolare poi mi piace sentire la tua meravigliosa voce nelle interpretazioni operistiche, ma per quel giorno sono in apertura sui sentieri dell'Isola del Giglio. Nell'occasione Ti prego di cantare per me la famosa canzone della Cavalleria Rusticana del Grande Pietro Mascagni, meglio nota come "Siciliana", tratta da una novella di Verga, opera che mi piace in modo particolare. Grazie auguri e successo .....

O LOLA, CH’AI DI LATTI LA CAMMISA
Testo siciliano

Turiddu

O Lola ch’ai di latti la cammisa
Si bianca e russa comu la cirasa,
Quannu t’affacci fai la vucca a risa,
Biato cui ti dà lu primu vasu!
Ntra la porta tua lu sangu è sparsu,
E nun me mporta si ce muoru accisu…
E s’iddu muoru e vaju mparadisu
Si nun ce truovo a ttia, mancu ce trasu.




DATA: 24 Jun 2018

OGGETTO: INIZIATIVE ESTEMPORANEE TIBURZIANE

ALLEGATO: IMG_2090.JPG

TESTO: (leggi tutto)

PARCO DI MARTURANUM – SABATO 7 LUGLIO 2018 – MATRIMONIO ETRUSCO

Buon giorno Signori Tiburziani,

                                                        nella mia instancabile smania di girare per terre etrusco/Falische apprendo e porto a Vostra conoscenza che nell’Area di Marturanum – Punto Ristoro del Caiolo – verrà celebrato – nella data indicata - secondo dotte cognizioni, un Rito Matrimoniale Etrusco. Si tratta di una bella manifestazione creata da autori locali con la partecipazione di attori estemporanei. Ricostruzione scenica di un cerimoniale intuito ed elaborato attraverso iconografie rinvenute nelle necropoli etrusche, corroborato da informazioni indirette attinte dalla letteratura latina.

                                           Il Tiburzi non interverrà nella organizzazione della giornata, ciascuno di Voi per partecipare potrà attingere informazioni dalla più che eloquente locandina che allego alla presente (nella speranza che Vi pervenga leggibile).

                                         Con l’occasione Vi informo altresì che  sono venuto a conoscenza della scoperta sull’Area di San Simone, una delle zone archeologiche del Parco (San Simone, Poggio Caiolo, San Giuliano ed altre minori collegate) è stata scoperta recentemente una tomba a fossa dell’ottavo Secolo a.C.. All’interno era sepolta una principessa etrusca con tutto il suo corredo rituale e scheletro intatti, deposti! La stipe votiva di particolare interesse, otto vasi dipinti e tanti oggetti di bronzo, tra cui una collana che mi dicono dalla bellezza eccezionale. Manufatti appartenenti alla “principessa” , cui era particolarmente legata, che i suoi cari hanno voluto che l’accompagnassero per l’eternità. Non posso non rilevare il raggiungimento di tale scopo, oggi, alla distanza di ben 2.818 anni, verrà allestita (SPERO DAL MOMENTO CHE LA SOPRINTENDENZA STA OPERANDO IN COLLABORAZIONE CON UNA UNIVERSITA’ AMERICANA!!!!) nel piccolo anacronistico e sparuto museo di Barbarano, una sala ad hoc. Si potrà osservare, e trarre le proprie impressioni e pensieri, quando non so … la ricostruzione del mondo di quella Signora deposta. Mondo e cose  che l’hanno accompagnata nel doloroso momento del distacco dalla vita terrena, seppure il Credo etrusco, per opinione personale (!!!) riteneva che si rimanesse in vita finché il corpo  deposto non si disfacesse… per poi passare ad altre forme di esistenza ultraterrena.

Ivano, 24-06-2018




DATA: 22 Jun 2018

OGGETTO: NUOVO PROGRAMMA ESCURSIONI

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Cari Tiburziani ,

                               mentre vi trovate sulle spiagge, al riparo del caldo sole, sotto l’ombrellone, complice questa improvvisa ondata di caldo africano, corroborato dallA recente entrata del solstizio estivo, Vi invio, per rinfrescarVi il corpo e la mente,  l’Ipotesi di programma escursioni “settembre 2018 maggio 2019”, vivamente richiestomi dai più:

 

Le uscite elencate verranno sottoposte a regolare verifica. Non sono indicate in ordine di esecuzione, la relativa calendarizzazione verrà successivamente riproposta e confermata anche alla luce della loro effettiva e sicura fattibilità.

  • GIRO GROTTE CENALE/CAIOLO CON PRANZO FACOLTATIVO AL PUNTO DI RISTORO DI MARTURANUM;

  • CALANCO CATTEDRALE DI CIVITA DI BAGNOREGIO;

  • DA LUBRIANO A CIVITA DI BAGNOREGIO E GIRO CALANCHI;

  • CANALE MONTERANO;

  • PIANTANGELI;

  • NORCHIA – TOMBE – CAVA BUIA – TOMBE A TEMPIO DORICO;

  • VALLI DEL MIGNONE (IN ALLESTIMENTO);

  • I SENTIERI DELL’ISOLA DEL GIGLIO (IN ALLESTIMENTO);

  • DALLA FRASCA ALL’EREMO DELLA TRINITA’ DI ALLUMIERE – SEGUENDO IL PERCORSO DI SANT’AGOSTINO (Aurelio Agostino d'Ippona - in latinoAurelius[2] Augustinus HipponensisTagaste13 novembre 354 – Ippona28 agosto 430) è stato un filosofovescovo e teologo berbero con cittadinanza romana.)

  • CASCATELLE DEL SASSO;

  • EREMI DI CASTRO;

  • FOSSO MAGNAFERRO;

  • CASTELLINA DEL MARANGONE;

  • VIA AMERINA – CAVO DEGLI ZUCCHI – ISOLA CONVERSINA;

  • VULCI;

  • DA BARBARANO A SAN GIOVENALE.

                                            Un caro saluto a settembre! L’uscita al Lago di Martignano, con il Gruppo, sottoposta a duplice verifica, non è risultata fattibile per una serie di problematiche sorte! Sono cambiate le regole “in campo”, non si adattano affatto ad un gruppo organizzato come il nostro. Chiunque volesse recarvisi per proprio conto, cosa invece attuabile, potrà raggiungere il luogo dall’accesso di Anguillara, ove è stato posto un ampio parcheggio. Qui con euro 3 a persona, potrà andare/venire, con pulmino comunale, per la spiaggia. La stessa é stata “liberata” deagli stabilimenti balneari e relativi ristorantini. Presente un solo camion ristoro, panini e bibite soltanto. Ad orari prestabiliti è possibile fruire dello stesso mezzo per il ritorno alle auto. Le spiagge sabbiose risultano ora più naturali e selvagge, ma la bassa vegetazione ha pressoché colonizzato a monte le coste rivierasche. Nelle giornate di sabato e domenica il posto risulta “letteralmente” invaso dagli avventori, più consone alle nostre abitudini le giornate infrasettimanali, cosa non possibile per buona parte dei tiburziani ancora attivi sul posto di lavoro, onde la rinuncia alla programmazione! Come si diceva qualche anno fa,  “Torna a settembre” il Tiburzi …

Ivano, 22-06-2018




DATA: 08 Jun 2018

OGGETTO: Iniziative di alcuni Tiburziani - Sergio Grech in Concerto

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Mail di poco fa ... "Errata corrige"

Via Terme Traiano 25 (non Trauano)




DATA: 08 Jun 2018

OGGETTO: Iniziative di alcuni Tiburziani

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

TIBURZIANI ....

Venerdì 15 giugno 2018

Ore 21.00

Presso l'Auditorium Salotto delle Idee

Civitavecchia Via Terme di Trauano 25

Sergio Grech in Concerto 

"Viaggio Musicale dalla Lirica in poi"

Ingresso euro 7 

Info. 338 5806359




DATA: 08 Jun 2018

OGGETTO:

ALLEGATO: GROTTE DI CASTRO.jpg

TESTO: (leggi tutto)

Cari Tiburziani, vi giro l'invito pervenutomi dal Museo di Grotte di Castro, se intendete partecipare potrete chiedere informazioni direttamante al museo 0763 796983   797173  798002
 
----Messaggio originale----
Da: museo@novacastrum.it
Data: 8-giu-2018 12.26
A: <sara.gentili@tiscali.it>, <loredana.sabbi@siae.it>, <alessandra.sensi@yahoo.com>, <calvarix@libero.it>, <federico.remilli@gmail.com>, <vanivani@alice.it>, <edoardo.pesci@gmail.com>, <ghe1965@fastwebnet.it>, <castegnetelle@gmail.com>, <alberto.piccio@fastwebnet.it>, <loredana.redivo@libero.it>, "<claudiopolvanesi@libero.it>"<veromarissiaux@yahoo.it>, <scarletta@libero.it>, <salvatoreg42@libero.it>
Ogg: inaugurazione centocamere
 

Sperando di fare cosa gradita invio in allegato la locandina dell'inaugurazione della necropoli di Centocamere.
Cordiali saluti
Museo Civita di Grotte di Castro 




DATA: 26 May 2018

OGGETTO: Normativa europea sulla protezione dei dati

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentile Tiburziano

a seguito dell'entrata in vigore del nuovo Regolamento Europeo (UE) 2016/679 (c.d. GDPR) relativo alla privacy e in conseguenza delle modifiche alla normativa sulla protezione dei dati, abbiamo bisogno di verificare la tua volontà di continuare a ricevere comunicazioni da parte dell’associazione “Trekking Tiburzi".

Pertanto, desideriamo chiederti se vuoi continuare a ricevere le nostre comunicazioni.
 
Se vuoi riceverle ancora non devi fare nulla, in caso contrario, ti chiediamo gentilmente di comunicarcelo cliccando il link in fondo a questa pagina

Cordiali saluti

Il coordinatore del sito
Gianfranco Sassu




DATA: 24 May 2018

OGGETTO: Funerali di Claudietta Sacco

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Cari Tiburziani,

vi comunico con dolore che Claudietta, la figlia di Massimo Sacco e di Amelia Dell'Anno è purtroppo volata in cielo. Iddio l'ha voluta con sè anzitempo. 

I funerali si svolgeranno presso la Chiesa del Gesù Divino Lavoratore in Civitavecchia domani 25 maggio alle ore 15,30

Chi volesse dare conforto a questi nostri Cari Amici in un momento di giustificato profondo dolore potrà farlo per l'ultimo saluto terreno.

Ivano (molto affranto da significati inspiegabili ...)

 

 




DATA: 07 May 2018

OGGETTO: PARCO UCCELLINA - PERCORSO A2 GROTTE MARINE - TORRI

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,  come da più richieste sto organizzando una escursione al Parco dell’Uccellina per

DOMENICA 27 MAGGIO 2018

partenza auto ore 8.00 Park Tribunale

Pranzo al sacco  

 Si tratta veramente dell’ultima uscita fuori porta del Tiburzi “Settembre 2017/ maggio 2018”, perché la stagione calda comporta alcuni rischi, propabile contatto con ofidi ed insetti molesti, e poi perché la maggior parte di noi comincia, opportunamente, a frequentare le spiagge.

Ho contattato proprio questa mattina l’Ente Parco per avere informazioni su orari ed altro che ho in mente di realizzare, che di seguito trascrivo:

Stagione primaverile

  1. Apertura biglietteria Paese di Alberese Via del Bersagliere “ore 8,30 – 16”  - servizio pullman “da e per” Marina di Alberese “ore 8 – 19”.

  2. Costo biglietto di ingresso euro 10 pers. Con diritto di utilizzo pullman "da e per" Marina di Alberese con partenze ogni 30 minuti c.a.(ore 8 – 19).

  3. Entro il Parco non possono accedere i “gruppi da soli” che devono obbligatoriamente essere accompagnati da una guida assegnata, a pagamento. Questo inconveniente si può superare evitando di far comprendere ai gestori che si fa parte del “Tiburzi”, presente in gran numero. Poi ad inizio percorso, ci si riunisce di  nuovo tutti insieme … partecipanti in bici ed altri che preferiscono di utilizzare il pullman. Un anno cademmo nel “tranello”. La  nostra   guida, un ragazzo giovane, sì preparato, impose un “passo” per alcuni di noi non sostenibile. Raggiunta la destinazione ci lasciò sul sentiero principale di uscita perché destinato ad altri incarichi. Ovviamente le guide del Tiburzi non hanno niente da imparare da questi Signori, conoscono bene il luogo.

 

Quest’anno vorrei sperimentare l’utilizzo delle biciclette per il tratto “Alberese-Marina di Alberese”, collegate da una comoda pista ciclabile (8 km. andata). I percorsi a piedi si dipanano dal litorale, ove si lasciano i mezzi negli appositi spazi riservati, assicurati da catene antifurto. Chi disponesse di una bicicletta e di attrezzatura adatta per poterla portare con la macchina, può farlo benissimo. Il costo di affitto di una bicicletta “in loco” è di 10 euro al giorno.

Non c’è naturalmente obbligo di noleggiare un mezzo per raggiungere il punto partenza escursioni, si tratta soltanto di uno sfizio che vorrei provare. Il Gruppo Tiburziano si ricompatterà secondo le indicazioni che forniremo in seguito, sia che si decida per l’uno (bici) o l’altro mezzo di locomozione (pullman di servizio).

Chi non avesse mai frequentato il Parco dell’Uccellina può consultare il sito internet dell’Ente. In breve posso riassumere qualche utile indicazione … rispetto del Parco innanzi tutto, mancanza di fonti approvvigionamento acqua da bere, utilizzo di scarpe da trekking, abbigliamento adeguato, camicia a manica lunga e pantaloni altrettanto lunghi per evitare punture di zanzare presenti in alcuni punti. Forse utile l’uso di un repellente antizanzare. Altrettanto opportuno il costume da bagno, per chi volesse fare un piacevole tuffo nel “pulito” mare della bella spiaggia naturale e selvaggia di Collelungo. Oltremodo utile un telo per stendercisi sopra nell’ora di pranzo e forse anche una crema solare protettiva. Immancabili poi negli zaini un ombrellino pieghevole(pioggia/sole) ed un kway.

                     Chi decidesse di venire all’Uccellina e noleggiare un velocipede per raggiungere in gruppo Marina di Alberese (3394609310), dovrà opportunamente comunicarmelo al nr. cell. 388 6958494 o tramite la mail a Voi nota (vanivani@alice.it), perché io prenda per lui impegno.

                    

Termino con il mio saluto, fiducioso di numerosa Tiburziana partecipazione.  Ivano

 




DATA: 01 May 2018

OGGETTO: Tiburzi e dintorni ....

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

USCITA DOMENICA 29-04-2018 - POGGIO COLONE - TOMBA A TRULLO - FOSSO PANTACCIANO - SOLFATTARA - PORCARECCE - CASCATA D'ACQUA

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Informo i Gentili Signori Tiburziani presenti domenica 29/4 nell'escursione "Tuscanese",  che l'intero percorso effettuato è stato da me oggi ricalcolato con Google Earth e, per difetto, è risultato di Km. 10,350. Un caro saluto a Voi tutti. Nel corso della simpatica cena di chiusura presso l'Agriturismo di Pierluigi "Poggio Colone" mi è stata estorta una promessa... un'uscita all'Uccellina prima che inizi l'estate. Cercherò di accontentare i richiedenti e presto riceverete una mia  comunicazione in tal senso. Ivano 30-04-2018

 

(Mail del TIBURZIANO  Bandella Domenico 1°-05-2018)

 

….  Giusto Ivano ne parlavo giorni fa con qualche tiburziano  di lanciare la proposta dell'uccellina….. Domenico

 

 

 

Vedrò, Domenico, compatibilmente ai tre giorni Umbri (alcuni di noi stanno facendo le valigie!) ed ai miei impegni, di organizzare l'Uccellina. Anche perché ora hanno cambiato gli itinerari nel Parco, non si entra più dai Pratini, ma il Pullman ti porta a Spergolaia, leggi Marina di Alberese.  Da lì hai più o meno tre itinerari divergenti ma poco distanti tra loro che non si intersecano e non si disturbano. Uno è il percorso sulla spiaggia, ove sono presenti molti nudisti, ma la maggior parte di noi gradisce le nudiste, e ti porta a Marina di Collelungo, ove generalmente arrivavamo noi dai Pratini, e poi si può andare lungo la spiaggia in direzione di Cala di Forno, che non è raggiungibile perché rocce ed un tratto di mare che dividono la spiaggia in due tronchi. Un altro percorso traversa la Pineta Granducale, e l'altro ancora, più bello a mio parere, passa a ridosso delle interessanti Grotte Marine. Giunge poi sotto la Torre di Castelmarino. Qui può risalire per godere del bellissimo orizzonte verso Marina di Grosseto, Castiglione della Pescaia, Puntala ed oltre. Poi scendendo si può andare lungo la spiaggia seguendo lo stesso itinerario del giro precedente. Ma se volessimo poi prendere per San Rabano e Cala di Forno, i problemi aumentano, crescono i Km. fino ad avvicinarsi a 20. Le cose belle in questo Mondo (Italia?) purtroppo sono costrette dall'egoismo dell'uomo a morire!!! e non so per quale interesse. lì, abbiano modificato l'accesso e, a mio parere, complicato i sentieri e reso minore servizio. Ma c'è un'altra possibilità che non voglio trascurare, ed è l'affitto di biciclette (montabyche) lì alla biglietteria, per poi recarsi al mare e forse poi fare un'escursione a piedi ad libidum (a nostro piacere e gradimento!). Ma devo sentire quanto costa questo servizio, fermo restando la possibilità di portarsi la propria bici sulla vettura, pagando il solo ingresso. Cercherò quindi una soluzione anche perché ora in bicicletta pedalando, si sta più freschi che a piedi, domenica abbiamo sofferto il caldo!. Un caro saluto Dom, ci sei mancato domenica, più di uno a chiesto di Voi, Un abbraccio cmq vada Ivano

PS INVIERO' QUESTO COLLOQUIO PROFICUO A TUTTI I TIBURZIANI.

 




DATA: 26 Apr 2018

OGGETTO: ESCURSIONE ALLE GROTTE PORCARECCE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ESCURSIONE ALLE PORCARECCE

29 APRILE 2018

PARTENZA PARK TRIBUNALE CIVITAVECCHIA 0RE 9.00

 

ULTIMA CHIAMATA PER LA CENA PRESSO L’AGRITURISMO POGGIO COLONE

 

Un saluto Ivano




DATA: 03 Apr 2018

OGGETTO: Note generali ai Tiburziani

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                                  mentre la stagione “trekkistica 2017/18” sta volgendo al termine ( domenica 8/4 apriremo “Lo Stazzalone” sulla strada Santa Severa Tolfa), colgo l’opportunità per fare alcune utili raccomandazioni ed indicare i nostri residui impegni:

  • Per le prossime uscite, dato l’aumento della temperatura ovunque, quando sosteremo sui prati per consumare il pranzo al sacco, si rende opportuno munirsi di teli di plastica da stendere per terra. Questo per evitare il contatto con insetti molesti che si stanno risvegliando e che, al termine delle escursioni, potremmo ritrovarceli addosso. A prescindere da questo “provvedimento”, quando giungeremo a casa si renderà opportuno liberarci dei panni indossati, che stenderemo alla finestra. Mentre un controllo visivo sul corpo potrebbe non essere inutile. Con questo non voglio spaventarvi, ma mettervi solo in guardia di fronte ad eventuali spiacevoli e sporadiche eventualità. I boschi, le campagne, ora sono all’apice della loro bellezza e non dobbiamo privarci di frequentarli per questi banali motivi superabili.
  • Prossime uscite quindi   8/4 “Lo Stazzalone” – 29/4 l’ultima uscita stagionale con cena (riceverete l’invito ufficiale per il quale  dovrete darmi conferma di partecipazione), nell’hinterland tuscanese. Visiteremo una Tomba a Trullo, costeggeremo un torrente ed un fiume con aspetti naturalistici meravigliosi. Una solfatara dismessa, delle Grotte immense e favolose già etrusche, riutilizzate per ospitare i pellegrini nel corso dei loro viaggi verso le Terre Sante, poi adattate a porcarecce!!! Quindi una bella cascata d’acqua sul Torrente Piantacciano. Verso le ore 18 entro l’agriturismo Casa Colone cercheremo di organizzare un Karaoke e quindi consumeremo una cena per salutarci (come già detto riceverete la comunicazione per la cena e dovrete dare il vostro assenso di partecipazione), con promessa, di ritrovarci poi a settembre 2018 per il nuovo programma escursionistico.
  • Infine per i “Polinesiani” sarà la volta delle Tre Giornate Umbre 4 - 5 - 6 maggio 2018.
  • Fine dei nostri servizi….

 

Un caro saluto a tutti, Ivano  3-4-2018

 




DATA: 01 Apr 2018

OGGETTO: INIZIATIVE A GROTTE DI CASTRO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani, su invito di Valentina Vi invio la proposta di uscita prevista per sabato 7/4

 

 

Buongiorno,
mando in allegato la locandina dell'evento che si svolgerà Il giorno 7 aprile ore 15,00 a Grotte di Castro.

Valentina Annulli
Museo Civita 

 

 

Grotte di Castro, sabato 7 aprile 2018

Partenza da piazza Giacomo Matteotti, ore 15

 

 

 

Progetto “Ager”. I 13 musei del SIMULABO (Sistema museale del lago di Bolsena) si raccontano. Ostetrica d’eccezione: Banda del racconto.

Dopo i successi di Castro, Bolsena (prima l'acquario poi il Museo territoriale) e Gradoli,  il dodicesimo appuntamento di Ager è a Grotte di Castro per una passeggiata/racconto attraverso la ricca serie di necropoli e di insediamenti che circondano Grotte.

 

Protagonista, insieme con Antonello Ricci di Banda del racconto, Mariaflavia Marabottini, direttrice del Museo Civita. Letture affidate a Pietro Benedetti.

 

Appuntamento sabato 7 aprile, ore 15.00 davanti al Museo Civita di Grotte di Castro. Si consigliano calzature adeguate all'escursione. Sarà attivo un servizio di navetta gratuito per il rientro il paese. PARTECIPAZIONE GRATUITA INFO 3913103629

 

* * * * *

 

Dodicesima tappa di “Ager”. Un progetto targato SIMULABO (Sistema museale del lago di Bolsena). Complice-ostetrica la Banda del racconto, i 13 musei del SIMULABO finalmente si raccontano. Per la prima volta i direttori della bella costellazione museale squadernata intorno al più grande lago vulcanico d’Europa si “confidano” pubblicamente: la loro formazione; la loro personale esperienza-idea di museo; i rapporti tra il museo da loro diretto e la comunità locale (ma anche il modo in cui la comunità vede-vive il proprio museo); la certezza condivisa della tensione a una pedagogia civile che scorre, come linfa vitale, a rinvigorire il Sistema stesso; peculiarità e vocazioni specifiche che connettono, con puntuale originalità, il museo da loro diretto alla realtà specifica dell’ager su cui il museo stesso fa perno: intorno ai singoli borghi, il territorio agricolo, boschivo, lacuale, il paesaggio ergologico delle comunità e quello storico-archeologico delle più antiche civiltà. Ma soprattutto infine – quale novello Aladino – ciascun direttore sfregherà, per noi di Banda del racconto, la sua lampada delle storie, rievocando dallo scrigno del suo museo, dalle profondità del tempo e dello spazio, una vicenda inedita e scordata. Da ciascuna storia, una passeggiata/racconto. Dalla raccolta delle passeggiate, infine, un libro (per i tipi di Davide Ghaleb Editore): una guida davvero sui generis, un virtuoso biglietto da visita (nuovo-nuovo di zecca) per il SIMULABO e il suo territorio. Un volume destinato alla curiosità dei turisti ma anche di noi “indigeni” alto laziali.

Ager è un progetto finanziato dalla Regione Lazio con L.R. 23 ottobre 2009, n. 26 – Disciplina delle iniziative regionali di promozione della conoscenza del patrimonio e delle attività culturali del Lazio (e successive modifiche).

 

 




DATA: 28 Mar 2018

OGGETTO: TRE GIORNATE UMBRE - 4 - 5 - 6 MAGGIO 2018 E DINTORNI

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,

                                          faccio ricorso alla Vostra cortese attenzione per chiedere se tra le vostre conoscenze ci siano le persone sottonotate. Le stesse si sono iscritte alla tre Giornate Umbre a nome del Gruppo Tiburzi ma di queste,  non conoscendole di persona, non dispongo di alcun mezzo per poter comunicare loro alcune utili variazioni intervenute all'uscita indicata:

 

MATTEI DANIELA  -  FALORONI PAOLO

LANZI FRANCESCO - SPATARO PINA

NICOLA SCANU - ORIETTA TELLONI

SILVIO SEBBIO - SCORSA ANNA

                       Grato per le segnalazioni che vorrete fornirmi, Vi porgo i miei saluti Ivano




DATA: 26 Mar 2018

OGGETTO: LO STAZZALONE DI SANTA SEVERA NORD - 8 APRILE 2018

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

TREKKING TIBURZI – CIVITAVECCHIA

Escursioni in Terra d’Etruria

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DOMENICA 8 APRILE 2018 – ESCURSIONE ALLO STAZALONE

 

Signori Tiburziani nell’augurare a Voi ed alle Vostre famiglie i miei più sinceri auguri per le prossime festività Pasquali, Vi invito alla prossima uscita del Gruppo che ci vedrà impegnati in un percorso breve e nervoso, di circa 6 Km, entro boschi dietro casa nostra. L’ escursione a sfondo naturalistico si snoda entro il meraviglioso Parco dei Monti della Tolfa. La stessa, per la presenza di una salita impegnativa, può classificarsi di medio-alta difficoltà. Giunti sul prato della  Montagna accenderemo un mega fuoco per arrostire carni. Munirsi quindi dell’occorrente necessario. Con l’occasione propongo, per chi avesse impostato watsapp sul proprio telefonino, di farsi includere nel gruppo “Tiburziani”, i richiedenti avranno, in tempo reale, informazioni utili ai nostri  fini escursionistici. Per quanto indicato chiamare Tuveri Massimo 340 8963906 / Romiti Ivano 388 6958494.   Ivano

Civitavecchia 26-03-2018




DATA: 24 Mar 2018

OGGETTO: Uscita alle Tufarelle 25-03-2018

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,

                                               su richiesta di una cara ragazza Vi comunico che la partenza di domani per le Tufarelle è ritardata di 15 minuti rispetto all’orario prefissato. Ciò in relazione alla fastidiosa entrata in vigore dell’ora legale. Ora ritrovo 8.30 con partenza 8.45. Per la verità, pur riconoscendo valido l’appello rivoltomi, (la stessa aveva chiesto lo spostamento di un’ora), per un’esperienza passata reputo giusto di non rinviare di 60 minuti la partenza dal Park del Tribunale di Civitavecchia, per evitare spiacevoli disguidi, purtroppo verificatisi in passato. Oggi il numero dei Tiburziani è levitato molto (ne conto ben 180) anche se tutti non vengono con regolarità, a qualcuno potrebbero sfuggire i comunicati "brucianti".

                                              A domani, quindi, per le ore 8.30, con partenza 8.45. Il freddo diminuirà un poco ed alle Tufarelle, entrerà la primavera tra anemoni crochi e primule, garantito. Rammento la grigliata, il carbone, gli accendini e, soprattutto le carni da cuocere. Ivano

CV 24-03-2018




DATA: 22 Mar 2018

OGGETTO: ORA LEGALE ..... ED ESCURSIONE ALLE TUFARELLE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NOTA DI CORTESIA PER I TIBURZIANI

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L’ORA LEGALE ENTRA MATERIALMENTE ALLE  ORE 2.00 DELLA  NOTTE TRA SABATO 24 E DOMENICA 25/3/2018 – PORTANDO AVANTI LE LANCETTE DI UN’ORA (QUINDI ORE 3.00)

Rammento che per effetto di quanto a margine indicato, per l’entrata dell’ormai consueta “ora legale”, bisognerà spostare le lancette avanti di un’ora! Quindi la notte di domenica sarà più breve di 60 minuti. Per le Tufarelle quindi ci vediamo domenica mattina alle ore 8.20 (pari alle vecchie h. 7.20), per partire alle 8.30. Un saluto … Vanì




DATA: 21 Mar 2018

OGGETTO: TRE GIORNATE UMBRE - 4 - 5 - 6 MAGGIO 2018 E DINTORNI

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NOTA PER I SIGNORI PARTECIPANTI ALLE TRE GIORNATE UMBRE

PERCORSO STRADALE PER RAGGIUNGERE NORCIA – CASTELLUCCIO – HOTEL DON BOSCO POLINO

Nel premettere che ho apportato una piccola ma opportuna variazione al programma in Vostro possesso, concernente la sosta pranzo del venerdì 4/5, che verrà effettuata nella cittadina di Norcia non a Castelluccio. Norcia offre più esercizi commerciali (tavole, calde, pizzerie e ristoranti), del piccolo e pittoresco paesino del Pian Grande. Restano ferme le altre tappe ed iniziative previste nelle tre giornate Umbre.

Percorso stradale.

Civitavecchia/A 12 – Aurelia Bis x Monteromano – Ingresso Super strada per Viterbo SS 675 – Sosta caffè Distributore Agip area servizio Molinella – Ripresa la Super strada si continua fino ad oltrepassare Spoleto – dopo circa 3 Km si gira a destra e si supera un traforo seguendo la SS 685 – all’uscita del traforo presso il bivio di Sant’Anatolia si gira a sinistra seguendo sempre la SS 685 direzione Norcia  – più avanti, dopo Borgo Cerreto e Cerreto di Spoleto, si gira a destra prendendo la SR 320 sempre per Norcia. A Norcia si parcheggia fuori delle mura  - visita della cittadina pranzo – al termine del pranzo punto di ritrovo statua di San Benedetto al centro della piazza principale di Norcia ore 13 c.a. od altro orario che verrà stabilito sul luogo dalla guida – partenza per Castelluccio di Norcia – si riprende la SS 685 e si segue fino all’incrocio con la SP 477 (presso una rotonda) si gira a sinistra per questa strada e si comincia la risalita fino alla Piana di Castelluccio Forca Canapina – si traversa tutto il Pian Grande fino al Paese. Dopo aver visitato il Paese ed acquistato le famose lenticchie è un obbligo per questa località terremotata, ci si ritrova nella piazza per ripartire insieme. Ritornando verso Norcia effettueremo una sosta presso un laboratorio di carni suine norcine (F.lli Ansuini) sulla sinistra della SS 685 e poco più avanti presso una cioccolateria di Arianna e Gabriele Verucci sulla destra della stessa strada – al termine di si riparte – avanti si imbocca per la Valnerina la SR 320 – all’altezza di Cerreto di Spoleto dove siamo già passati, si gira per la SS 685 che si lascia, all’altezza di Sant’Anatolia, per imboccare la SP 209 (o strada della Valnerina. Che ci porta fino al Paese di Arrone dove si gira a sinistra per la SP 17 ed  in salita dopo serie di tornanti si giunge fino al Paese di Polino, ma noi superiamo Polino di circa 3 km per raggiungere sulla sinistra il nostro hotel – frattanto, per i più curiosi, pur transitando sulla stessa strada, essa è divenuta SP 66.

PER QUANTO SOPRA SI RACCOMANDA DI GUIDARE CON PRUDENZA DI FARE PRELIMINARMENTE IL PIENO DI CARBURANTE – DI FARE ATTENZIONE AI LIMITI DI VELOCITA’ IN PARTICOLARE NELLA SP 209 COSTELLATA DI APPARECCHI RILEVATORI DELLA VELOCITA’ – DI COMUNICARE EVENTUALI SOSTE NON DESIDERATE. CHI PENSA DI AVERE DIFFICOLTA’ A RAGGIUNGERE I LUOGHI DESIGNATI SI PUO’ PORRE DIETRO LE VETTURE DI TESTA.

Un saluto Vanì




DATA: 12 Mar 2018

OGGETTO: Gruppo Archeologico del Territorio Cerite - programma 2018

ALLEGATO: Conferenze 2018 web.pdf

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Signori Tiburziani ,

vi invio in allegato il programma conferenze/escursioni redatto per l’anno 2018 dal Gruppo Archeologico del Territorio Cerite. Se interessati a qualche iniziativa indicata potrete partecipare seguendo le indicazioni fornite.

Un caro saluto Ivano




DATA: 11 Mar 2018

OGGETTO: GIORNATE UMBRE 4 - 6 MAGGIO 2018

ALLEGATO:

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Per i Signori Partecipanti alle Giornate Umbre.

                                              Si conferma che per ben partecipare all’uscita di fine stagione Trekk  2017/2018 occorre:

 

 

  • Telefonare preventivamente alla Sig.ra Serena 0744 789 120 e chiedere la sistemazione camera necessaria. Qualora la tipologia delle camere necessaria fosse esaurita, farsi assegnare una di maggiore capienza, senza supplementi vari, come da accordi da me presi.
  • Effettuare, a conferma avvenuta della disponibilità alberghiera, un bonifico bancario/postale sul c/c dell’Hotel Don Bosco di Polino (Tr) di euro 15 persona a titolo di quota iscrizione Week-End. Tale somma verrà defalcata all’atto del pagamento dall’uscita dall’Hotel, (quindi euro 100 persona – 15 = 85 pers.). Nella motivazione del bonifico indicare: MARIO ROSSI – LUCIA BIANCHI PENSIONE COMPLETA DALLA CENA DI  VENERDI’ “4/5/2018 AL  PRANZO DI DOMENICA 6/5/2018” – CONVENZIONE IVANO DEL TIBURZI CIVITAVECCHIA.

 

  • Informare il sottoscritto P-E- vanivani@alice.it di quanto sopra. Ciò per consentirmi di controllare alla partenza i partecipanti.

 

Un saluto Ivano del Tiburzi - 11-03-2018

 




DATA: 10 Mar 2018

OGGETTO: Integrazione comunicazioni precedenti 3 giornate umbre - esc

ALLEGATO:

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Facendo seguito alle precedenti comunicazioni diramate in merito all'oggetto, ad integrazione delle stesse, significo quanto segue:

GIORNATE UMBRE

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Distanza auto Civitaveccia - Castelluccio c.a. Km. 210 / tempo medio di percorrenza ore 3 circa. Disanza auto Civitavecchia - Polino Km. 140 / tempo medio di percorrenza ore 2 circa. L'escursione sul Monte della Pelosa a/r è di circa 7 Km. Giungere ai piedi della vetta non presenta difficoltà (salite ben affrontabili) e gia rappresenta un'ottima escursione. Per salire sulla vetta occorre affrontare una bella salita a schiena d'asino di c.a. 300 metri che, il più delle volte, io conduco il gruppo temporizzando i passi, riuscendo a portare in cima circa  il 95% delle persone. Le altre che avessero difficoltà potranno restare sotto ove sono presenti prati rivestiti di bellissimi fiori di montagna.

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Escursione 25-3-2018 Tufarelle

Gentili Tiburziani,

                                  nella giornata di ieri le guide del Tiburzi, hanno controllato i tempi di percorrenza dei sentieri per giungere alle Tufarelle e giudicata fattibile una grigliata di gruppo. Pertanto chi volesse decidere di cuocere sulla brace le carni potrà farlo. Fermo restando di munirsi degli strumenti adatti. Nel luogo è presente molta legna, ma un po’ di carbonella potrebbe essere utile qualora l’eventuale pioggia, nei giorni immediatamente precedenti il 25, la  dovessero inumidire.

Un saluto,   Vanì 10-03-2018




DATA: 07 Mar 2018

OGGETTO: TRE GIORNATE UMBRE - 4 - 5 - 6 MAGGIO 2018

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREKKING TIBURZI – CIVITAVECCHIA

TRE GIORNATE UMBRE

4 – 5 e 6 Maggio 2018

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PROGRAMMA DI MASSIMA

VENERDI’ 4 MAGGIO 2018 (per chi avesse impegni il mattino, può raggiungere direttamente Polino nel tardo pomeriggio)

Con auto propria

Da Civitavecchia – ai Piani di Castelluccio di Norcia – Partenza ore 9.00 – ritrovo Park Tribunale di Civitavecchia. Ore 10.30 sosta caffè sul percorso. Ore 12 c.a. si raggiunge Castelluccio. Pranzo libero (al sacco o presso esercizi locali, bar, pizzerie o ristoranti). Ore 14.30 si riparte per raggiungere Norcia, visita della cittadina. Ore 17.30 si procede per Polino. Giunti in Hotel distribuzione camere, cena.

 

SABATO 5 MAGGIO 2018

h. 7.15 - Prima colazione in Hotel

h. 7.45 - Partenza per un’interessante escursione sui Monti Umbri.

Si risale il Monte della Pelosa, giunti in vetta, un bel panorama si distende su 360 gradi. E visibile il Gran Sasso, i Monti della Laga, il Monte della Priora ( Marche), il Terminillo e, se non c’è foschia, si possono vedere anche i Monti della Tolfa. E’ perfino la cupola di San Pietro.

Dopo una piccola colazione sul posto, si rientra in Hotel per il pranzo. Nel Pomeriggio visita libera di Spoleto. Rientro in Hotel – cena.

 

DOMENICA 6 MAGGIO

Prima colazione in Hotel – mattinata libera. Santa Messa in Paese – Lago di Piediluco – mummie di Ferentillo. Pranzo in Hotel, nel primo pomeriggio si parte. Nella strada di ritorno breve sosta alle Cascate delle Marmore.

 

TERMINI E CONDIZIONI

STRUTTURA CONTATTATA – HOTEL DON BOSCO DI POLINO (TERNI) Località Piano Monte, 4  Tel. 0744 789120 (SIG.RA SERENA) – LEGGERE RECENSIONI SU INTERNET

Abbiamo convenuto un prezzo di euro 100 a persona, in pensione completa, dalla cena del venerdì al pranzo di domenica (ovviamente pernottamenti inclusi).

La sistemazione in camere di varia tipologia dovrà essere richiesta telefonicamente all’Hotel inviando un bonifico bancario di euro 15 a persona. Occorre.  Della iscrizione dovrà essere data comunicazione al sottoscritto all’indirizzo di P.E. vanivani@alice.it

Disponibilità e tipologia delle camere:

nr. 23 doppie/matrimoniali (a richiesta trasformabili)

nr. 3 quadrifamiliari

nr. 5 singole

nr. 8 con 5 posti letto.

 

I bambini sotto ai 5 anni pagano la metà (euro 50). Non è previsto il supplemento camera singola!!!  IBAN  Hotel IT 95 B 03069 144051 0000000 5133

 

La prevista partenza nella mattinata di venerdì, come già avanti indicato, può essere posticipata nel tardo pomeriggio per raggiuntere l’Hotel intorno alle ore 19.00, saltando l’escursione di Castelluccio.

Vanì 7-03-2018




DATA: 16 Feb 2018

OGGETTO: Escursioni del Gruppo

ALLEGATO:

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Signori escursionisti,

                                          ho ricevuto richieste circa la data della prossima uscita ma, al momento, non è stata ancora stabilita. Appena fissati, giorno e luogo, sarà mia cura informarvi con il consueto solito mezzo.

                                             Un caro saluto,

                                                                                                       Ivano del Tiburzi – 16.02.2018




DATA: 09 Feb 2018

OGGETTO: TUSCANIA CHIESA DI SANTA MARIA MAGGIORE - CASTEL CARDINALE -

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ESCURSIONE 11-02-2018 – PUNTI DI SOSTA

TUSCANIA SOSTA CAFFE’ – VISITA CHIESA DI SANTA MARIA MAGGIORE – PARK INIZIO ESCURSIONE – CASTEL CARDINALE SOSTA PRANZO GRIGLIATA – TOMBA ALETHNAS.

PERCORSO STRADALE

CIVITAVECCHIA-A12 USCITA TARQUINIA PER TUSCANIA- POI STRADA PROV.LE N. 3-SI GIUNGE A TUSCANIA ALLA ROTONDA SI GIRA A DESTRA (SEMPRE STRADA PROV.LE N. 3). SOTTO LE MURA DI TUSCANIA SOSTA AL PARCHEGGIO  PER CAFFE’- SI RIPARTE RIPRENDENDO ANCORA LA PROV.LE 3 - 300 MT PIU’ AVANTI SI GIRA A SINISTRA PER LA STRADA DI S.MARIA (IN PROSSIMITA’ DELLA CHIESA CHE VISITEREMO – NO FOTO…) - IL PARK E’ POCO PIU’ AVANTI GIRANDO SULLA SINISTRA ALL’INCROCIO CON LA STRADA  PROV.LE 12 -  VISITATA LA CHIESA SI TORNA SULLA STRADA PROV.LE 3 CHE PORTA VERSO VETRALLA-DOPO 8 KM. CIRCA SI GIRA A SINISTRA PER LA STRADA DI CASTEL DI SALCE O CHIRICHEA- DOPO CIRCA 1,5 KM. SI PARCHEGIA ED INIZIA L’ESCURSIONE – ZAINI IN SPALLA.




DATA: 05 Feb 2018

OGGETTO: CASTEL CARDINALE - TOMBA DEGLI ALETHNAS - TUSCANIA

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ALLA RICERCA DI MUSARNA DEGLI ALETHNAS

SULLE TRACCE DI CASTELLI DIMENTICATI

Castelli avvolti di mistero, privati della loro storia!

(parziali modifiche ai luoghi di visita)

 

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Signori Tiburziani,

                              Domenica 11 febbraio p.v. visiteremo Castel Cardinale, bel maniero posto nell’hinterland tuscanese ed alcune tombe della vicina necropoli.

E’ previsto che nel luogo accenderemo un bel fuoco per la solita nostra grigliata. Se interessati all’argomento, munitevi di carni, griglie, diavolina, carbonella e di tanto appetito. Nel primo pomeriggio sarà la volta della Tomba della Famiglia Alethnas, mentre nella restante parte della giornata potreste dedicarvi alla visita della città di Tuscania.

Restano invariate le altre indicazioni c.d. di “base”, orari e luogo di ritrovo.

Un caro saluto,

                                        Ivano

 

 

05-02-2018

 

 




DATA: 30 Jan 2018

OGGETTO: Inviti di altri gruppi/Enti od altri che condividono lo stes

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani Vi invio l'invito rivoltoci dal Prof. Spinelli riguardante una interessante conferenza che si terrà in Roma il 9-2 p.v. in occasione del 169° Anniversario della Repubblica Romana.
 
Cari Amici,
 
Vi invio in allegato il programma della cerimonia al Gianicolo del prossimo 
 
9 febbraio alle ore 10.50 in occasione del 169° ANNIVERSARIO DELLA REPUBBLICA ROMANA 
 
al termine della quale ci sarà una Conviviale con Donna Anita Garibaldi 
al Ristorante LO SCARPONE 
via S.Pancrazio n.15
€  30 per chi prenota entro il 7 febbraio - €35 per gli altri.
 
per prenotare telefonare a Dott.ssa Gloria Maria Diani 06 8123719 oppure 339 2146176.
 

 

169° ANNIVERSARIO DELLA REPUBBLICA ROMANA

9 febbraio - 4 luglio 1849

 

ROMA al Gianicolo – venerdì 9 febbraio 2018

 

            Il prossimo 9 Febbraio sarà ricordato a Roma, al Gianicolo, il periodo di cinque mesi durante il quale un triunvirato (composto da Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellini) tentò di far diventare Repubblica l’esistente Monarchia dello Stato Pontificio retta dal Papa Pio IX, che il 24 novembre1848 si era trasferito a Gaeta perché a Roma c’erano pericolosi tumulti popolari.

            Per tale ragione il triunvirato chiamò a Roma tanti volontari da ogni parte d’Italia (fra cui Giuseppe Garibaldi e la sua Legione Italiana) per organizzare la difesa armata di Roma. Ben presto essi furono però affrontati da un sovrastante contingente francese, inviato a Roma per agevolare il ritorno del Papa Pio IX.

            Gli scontri interessarono tutto il territorio romano, con gravitazione sul settore del Gianicolo, e dopo alterne vicende, inizialmente favorevoli ai difensori, si conclusero il 4 Luglio 1849 con la sconfitta dei volontari, dei garibaldini e dei tanti cittadini romani che li avevano affiancati perché sospinti dal forte desiderio di libertà.

            Quegli atti eroici e quelle molte pagine di gloria non furono però vani perché unirono il popolo romano, fecero consolidare l’idea che Roma potesse diventare capitale d’Italia e consentirono l’emanazione della prima Costituzione Repubblicana, intrisa di principi per la maggiore uguaglianza fra i cittadini. Inoltre, per quei fatti, la città di Roma meritò la Medaglia d’Oro al Valor Militare, di cui oggi è decorato il Gonfalone della Città Eterna.

            La celebrazione rievocativa di questa pagina di storia sarà effettuata dall’Associazione Nazionale Giuseppe Garibaldi, presieduta da Anita Garibaldi (pronipote dell’Eroe dei Due Mondi). E’ prevista in particolare la presenza di militari con banda musicale in uniformi storiche dell’epoca, di persone in uniforme garibaldina, di Autorità civili e militari, di Crocerossine, di Associazioni, di cittadini e di molte classi di studenti liceali.   

PROGRAMMA

- 10.50 Inizio dell’afflusso nel piazzale del Mausoleo-Ossario Garibaldino, Via Garibaldi 29/E  

             (Roma Gianicolo) ove è situata anche la tomba di Goffredo Mameli.

- 11.00 Deposizione di una corona di alloro ai Caduti. Discorsi rievocativi: Storico a cura del

            Gen. Bruno Simeone e sul pensiero garibaldino a cura di Anita Garibaldi.

            Inno nazionale e di Garibaldi.

- 11.45 Saluti finali e conclusione della cerimonia rievocativa ufficiale.

 

            A seguire - per gli studenti e per chi lo desidera - sarà possibile presenziare alla deposizione di una corona di alloro e di fiori presso il vicino monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi, al monumento/tomba dedicato ad Anita Garibaldi e infine presso la targa ricordo dedicata ad Eroi garibaldini di Varese.

Nella considerazione dell’alto valore storico e culturale della cerimonia nonché della unicità della presenza di tanti uniformi d’epoca si auspica una nutrita partecipazione di cittadini, soprattutto di giovane età.

 




DATA: 29 Jan 2018

OGGETTO: ALLA RICERCA DI CASTELLI DIMENTICATI - LE TOMBE DELLA FAMIGL

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Caro Tiburziano,

                             domenica 11 febbraio visiteremo le Belle Tombe Etrusche di Musarna, e gli sconosciuti Castelli di Cordigliano e Cardinale. Il percorso, di circa 7 km., presenta qualche salita, ma nel complesso si può definire di media difficoltà. Sono emergenze archeologiche di straordinario pregio, non tanto note ai gruppi trekking per la loro recondita collocazione. Per avere notizie storiche più dettagliate sui luoghi che visiteremo, ti invito a consultare il nostro sito trekking-tiburzi-2016.it  “informazioni” e “foto”. Utile una torcia per visitare l’interno delle tombe. Pranzo al sacco, soliti orari e luogo di ritrovo. Distanza auto da punto partenza escursione Km. 50 c.a.. Prevista la percorrenza auto di un tratto di km. 1,5 di strada sterrata in discrete condizioni.

Un caro saluto  … Ivano

29-01-2018




DATA: 24 Jan 2018

OGGETTO: BOMARZO PIRAMIDE ETRUSCA - VILLAGGIO SANTA CECILIA - FOSSO C

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Caro Tiburziano, ritenendo che il 28/1 ci seguirà un gruppo di persone alquanto numeroso, e quindi di difficile gestione, provvedo a darti dei flash interessanti sulle emergenze che andrò a proporti. Potrai stampare e portare con te questo semplice appunto che ti sarà utile ai fini della conoscenza e comprensione di ciò che vedrai a mano a mano. Resto comunque a disposizione per esaudire, spero, eventuali richieste di curiosi, precisando che, quanto segue, è frutto della mia modesta cultura applicata con sforzo alle rocce lavorate che si incontrano nel sito!

  • Primo tratto escursione. Intorno al sentiero presenti sulle rocce vari interventi operati nel periodo etrusco. Forse fondi di case o capanne od altro.
  • Secondo tratto. Tagliata etrusca fatta propria dalla Famiglia Domitiorum. Sulla sinistra in alto appare la scritta “ITER PRIVATUS DUORUM DOMITIORUM” – Proco più in basso “ITER”. Tale interessante reperto potrà essere fotografato a piccoli gruppi, dal momento che la sua visione è possibile soltanto da un lato della Tagliata. La Famiglia dei Domitii, da cui discende anche Nerone, era molto attiva in Etruria, il Padre di Nerone muore in una villa di S.Marinella. Varie ville romane sono ovunque  presenti in Etruria /Isola di Giannutri). I Fratelli Domitii erano proprietari di due fabbriche di mattoni, poste poco più avanti, di cui si impossessarono dopo la romanizzazione della zona ( III secolo a.C.). I mattoni fabbricati a Bomarzo servirono per costruire vari monumenti in Roma.
  • La Piramidina, posta in linea con quella più grande e con la c.d. Casaccia. Era forse una piccola postazione militare etrusca.
  • La Piramide vera e propria. Immane esempio di opera degli scalpellini etruschi, era forse un tempio od altare dedicato al dio della Guerra Etrusco Laran. Presenti gradini per accedere ai piani superiori, piani per sacrifici animali od umani. Mentre il sangue delle vittime sacrificali doveva scorrere entro apposite canaline visibili nell’opera. Sulla sinistra della Piramide presente una roccia che forse era la copertura dell’opera e che, con il tempo, si è distaccata e scivolata in basso.
  • La c.d. Casaccia, posta sopra la Piramide, doveva ospitare i sacerdoti dedicati al tempio sottostante, abitazione realizzata in negativo sul banco di peperino.
  • La stele della tomba di musetto. Dedicata ad un cavallo che morì durante una corsa indetta per i festeggiamenti della cittadina di Bomarzo.
  • Il percorso panoramico sulla forra, ove in un tratto è presente un muro di protezione etrusco.
  • L’abitato di S.Cecilia, già etrusco, presente anche un’abitazione realizzata su una roccia. Nel sito sono  evidenti  numerose  pestarole utilizzate per pigiare le uve e ricavare il vino. Data la numerosa presenza di queste, realizzate nella roccia, ipotizzo la dedica del luogo al dio Fufluns o Bacco etrusco e festeggiamenti annuali in occasione della vendemmia.

Presente anche una chiesa Paleocristiana, poi longobarda (ved. Sarcofagi antropoidali) sicuramente su tempio etrusco dedicato alla divinità. Abitazioni del popolo etrusco, in genere rappresentato da capanne in legno, dovevano essere poste ovunque, per questo non sono giunte ai tempi nostri.

 

  • Il bel fosso Castello e le sue cascatelle, ove il Pasolini ha ambientato una parte del suo Film Il Vangelo secondo Matteo. La Torre di Chia, su emergenze etrusche, controllava la via di comunicazione nei pressi posta, che collegava la costa all’interno, con ponte sul Fiume Tevere, proprio sotto la Torre di Chia, un ponte etrusco supera un torrente laterale.
  •  

Aggiungo che opposta alla Torre di Chia è posta la Torre di Lugo, quasi simile e con analoghe funzioni, ed anche numerose vestigia etrusche. Altro ancora … posso aggiungere che poco più avanti, verso la Valle del Tevere, in località Lago di Vadimone (der. da demonio), furono combattute più battaglie tra etruschi e romani. Quella più importante del 309 a.C. sancì quasi la fine dell’egemonia del popolo etrusco nella sua Etruria. Gli Etruschi (sicuramente sono presenti Tarquinii e Volsinii, uniche città ancora in armi) radunano un esercito in forza della lex sacrata. Chi viola questa lex si espone alla vendetta degli dei, diventa sacer (maledetto) ed è passibile della pena di morte. Con questo sistema di arruolamento il comandante designa i soldati più valorosi, obbligandoli con giuramento all'adempimento del dovere fino al sacrificio della vita. Ognuno di tali soldati si sceglie un compagno di pari valore, questi un altro e così via fino a che si raggiunge il numero richiesto. Il risultato di questo metodo singolare ed anomalo è la formazione di un corpo scelto di combattenti molto determinati.

Mentre di Bomarzo, romano Polimartium nulla si conosce, si affaccia nella letteratura con Paolo Diacono nell’ VIII secolo d.C  (Historia Longobardorum cap. IV – par. 8) con riferimento alla riconquista bizantina ai longobardi nel 592 d. C..  Forse paese dedicato dai Romani alla divinità di Marte, per rispetto al dio etrusco Laran (ovvero il loro di della guerra, associato a Marte) sacro nella zona, che poteva rappresentare il mondo militare del tempo, dato il teatro storico che rappresentò, proprio alla fine del Popolo Etrusco.

 

Vanì, 24-01-2018




DATA: 15 Jan 2018

OGGETTO: BOMARZO PIRAMIDE ETRUSCA - VILLAGGIO SANTA CECILIA - FOSSO C

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

DOMENICA 28 GENNAIO 2018

USCITA PIRAMIDE BOMARZO – VILLAGGIO SANTA CECILIA

FOSSO CASTELLO – PIRAMIDE DI CHIA O DEL PASOLINI

Soliti luogo ritrovo ed orari di appuntamento

Pranzo al sacco

Percorso auto Km. 85 per raggiungere Bomarzo… da Civitavecchia, park Tribunale, si raggiunge l’A12 verso Tarquinia. Si devia per Monte Romano. Sosta caffè Bar il Gabbiano poco prima di imboccare la Super strada per Viterbo-Bomarzo. Si esce per Bomarzo – Soriano. Sul cavalcavia si gira a sinistra e si va verso Bomarzo. Prima della Cittadina si parcheggiano le auto mentre si deve organizzare una spola auto (breve).

Si prega di favorire questa iniziativa soprattutto per evitare, al termine dell’escursione, di rimanere privi di collegamento con le auto lasciate in sosta (inizio escursione). Quindi ascoltare le direttive dalle guide del Tiburzi, circa il nr. delle auto spola, che verranno calcolate la mattina dell’escursione, in rapporto al nr. dei partecipanti.

Passeggiata molto bella, che entra nel vivo della piena stagione escursionistica “tiburziana”, tra nature incontaminate di straordinaria paesaggistica eccezionale e parti storiche inusitate, per la presenza di reperti etruschi particolari unici al mondo. Tra cui una piramide etrusca, che non trova riferimenti altrove in Etruria, ove trascurassimo il Parco dei Mostri di Bomarzo e le limitrofe uscite di Corviano e Santa Maria di Monte Casoli. Proprio là, dove nel 309 a.C., con la Battaglia del lago Vadimone, si consumarono gli ultimi istanti di felicità del popolo etrusco.

 L’escursione terminerà su un tratto roccioso con cascate del Fosso Castello, ove il Pasolini, innamorato di questi luoghi, ha ambientato una parte del suo capolavoro il “Vangelo secondo Matteo”, abitando la prossima Torre di Chia.

         Troppo presto abbiamo abbandonato il ricordo questo straordinario personaggio dalla profonda cultura ed intelligenza, grazie a pregiudizi tipici della nostra cultura clericale, vuoi per la sua ostentata omosessualità, “valigia troppo pesante” per gli anni settanta, vuoi per la sua miserabile fine, di cui nulla sappiamo e nulla mai sapremo di certo, tenuto conto di come e da chi venne gestita l’informazione, a quel tempo, nella nostra bene amata Italia … Paese di poeti, navigatori, santi e … reticenti!

Vanì, 15-01-2018

 

 

 

 




DATA: 05 Jan 2018

OGGETTO: Monte Soratte - Bunker : 14-01-2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,

                                               si avvicina il 14/01, giornata dedicata al Monte Soratte ed alla visita del Bunker sottostante. Ad oggi, le iscrizioni per visitare l’ex centro militare antiatomico, sono state scarse, per cui, stanti così le cose, chiederò di abbinare il nostro gruppo ad altri visitatori estemporanei. Ovviamente, per noi, questo non cambia nulla! Attenderò comunque la scadenza prevista del fatidico 8 gennaio, ultimo termine iscrizione, che comunicherò agli organizzatori.

           Ho sempre anticipato gli eventi del Gruppo, per evitare di esser preso alla sprovvista e, da buon cinghiale, ora anche apprendista “stregone”, integro il calendario della giornata.

  • Domenica 14/01 sarà una giornata soleggiata e dovrebbe consentirci di visitare il Soratte, il mattino.  Nel pomeriggio visiteremo il famoso Buncher.

  • MA......

  • ove la giornata si dovesse presentare incerta, potremmo organizzarla così:

  •   fermo restando l’orario di partenza, recarci presso “l’Outlet Soratte”, prossimo alla nostra meta, pranzo al sacco (od in qualche pizzeria o tavola calda), per poi visitare il Bunker nel pomeriggio.

 

        Un caro saluto a Voi tutti             …    Ivano

 

CV/5-1-18

 

 




DATA: 25 Dec 2017

OGGETTO: Monte Soratte - Bunker : 14-01-2019

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani innanzi tutto buon anno 2018, poi …  

                                  faccio seguito alla comunicazione dell’uscita sul Soratte per aggiungere altre note utili. La risalita del Monte presenta difficoltà per  la presenza di una salita ripida per raggiungere i luoghi più panoramici, superabile da chi non ha problemi fisici, inoltre per visitare il Bunker entro gallerie sotto il Monte, è necessario che mi spediate la vostra richiesta sulla mia posta elettronica vanivani@alice.it entro il giorno 8 gennaio. Il giro entro il Bunker e vivamente raccomandato dal sottoscritto perché molto bello ed interessante. Provvederò quindi io personalmente a fare le prenotazioni per voi. Per questo non dovete anticipare soldi, il biglietto di ingresso verrà corrisposto da ciascuno al momento dell'accesso:

 

RIFERIMENTI UTILI

  • Monte Soratte e Bunker “14-11-2018”, partenza ore 8.30 dal Park del Tribunale (ritrovo 8.20). Pranzo al sacco, auto proprie. Abbigliamento da trekking (attrezzatura completa – compresi ombrellino o kway e bacchette per coadiuvare la deambulazione) - . Escursione di difficoltà “Medio alta. Accesso al Bunker, ritrovo avanti portone di ingresso ore 15.00, ingresso  ore 15.30. Durata visita da h. 1.45 a 2.

 

  • Visita del Bunker, è TASSATIVAMENTE OBBLIGATORIA la prenotazione. Il biglietto di ingresso è fissato in E. 10 cad., sono previste agevolazioni per gli ultrasettantacinquenni (sic), per ragazzi e bambini da 6 a 15 anni, per diversamente abili. Per portatori di handiapp non autosufficienti e loro accompagnatori ingresso gratis.

Per documentarsi www.bunkersoratte.it/

 Cell. Guide Bunker 380-3838102

 

 

REGOLAMENTO VISITE PRESSO LE GALLERIE IPOGEE DEL MONTE SORATTE CON GUIDE VOLONTARIE DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE “BUNKER SORATTE”

 

Il presente regolamento è stato stilato per rendere più sicura e piacevole la visita presso gli ipogei del monte Soratte.

A) Il percorso di visita non presenta pericoli per quanti ne fruiscono e ad ogni apertura viene minuziosamente ispezionato al fine di verificare la tenuta di ogniprotezione, allestimento e della cartellonistica generale: è obbligatorio tuttavia seguire scrupolosamente le indicazioni della Guida e dell'Accompagnatore di coda, senza mai allontanarsi dal tracciato.

 

B) Il percorso, pur essendo prevalentemente pianeggiante ed effettuato in ambienti di notevole ampiezza, è sconsigliato a quanti hanno difficoltà deambulatorie, a chi soffre di claustrofobia, di attacchi di panico, di allergie alle polveri o sintomatologie legate all’incapacità di rimanere al buio o in mezzo alla folla, ai bambini sotto i 5 anni. All’interno del bunker, inoltre, sono presenti alcune rampe di scale che rendono non accessibile ai motulesi su sedia a rotelle e ai passeggini il piano superiore del bunker anti-atomico.

 

C) Il percorso di visita è illuminato in maniera scenografica, ma può comunque risultare utile dotarsi

di torcia, al fine di migliorare ulteriormente la visibilità in alcuni ambiti.

D) Le Guide sono preparate per indicare ogni ambito dettagliatamente e per organizzare un veloce edefficace esodo in caso di emergenza.

 

E) All’interno dei bunker è vietato:

1) Accendere fuochi o fumare;

2) Schiamazzare, parlare ad alta voce e produrre rumori di ogni genere;

3) Mettere in pericolo la propria e l’altrui incolumità con comportamenti non adeguati e trasgredendo

le indicazioni della Guida o dell'Accompagnatore di coda;

4) Fotografare, registrare o filmare durante le visite guidate: le fotografie saranno concesse soltanto nel corso di appositi tours a tema, nei quali bisognerà comunque rispettare le direttive che fornirà l'Associazione;

5) Gettare rifiuti a terra;

6) Mangiare o bere alcolici;

7) Toccare mezzi e allestimenti;

8) Portare fuori oggetti rinvenuti negli ambienti ipogei;

9) Superare le recinzioni di sicurezza;

10) Rimanere all’interno dei bunker fuori dell’orario della propria visita;

11) Esporre simboli politici o ideologici, se non autorizzati dall'Associazione per puri scopi rievocativi;

12) Introdurre animali.

 

F) Per una comoda fruizione del percorso si consiglia di portare con sé indumenti caldi (una felpa, una giacca a vento, ecc.), anche in estate, ed un paio di scarpe comodee con suola molto robusta (evitare assolutamente tacchi a spillo, infradito, ecc.): la temperatura interna è costante

mente pari a 10°-14°C e l'ambiente presenta spesso un alto tasso di umidità.

 

G) Il parcheggio ed il transito con ogni tipo di mezzo motorizzato non sarà possibile all'interno della ex-zona militare; l’accesso carrabile viene garantito solo al personale di “Bunker Soratte”, a coloro che dispongono di autorizzazioni rilasciate dagli Enti preposti, ai figuranti ed ai

portatori di handicap con un accompagnatore.

 

H) L’area è dotata di WC, garantiti sempre aperti durante gli eventi, nei pressi dello stabile denominato “Casa delle Arti e dei Mestieri”; si raccomanda di mantenere puliti i servizi, segnalando tempestivamente ogni eventuale disfunzione o problematica ad essi legata ad un rappresentate del

l’Associazione.

 

I) Sarà possibile visitare i bunker solo munendosi di biglietto d’entrata. L’importo, fatte salve le s

pese di organizzazione, è interamente devoluto a titolo di contributo per finanziare opere di miglioramento della fruibilità del percorso interno ed esterno ed operazioni di ricerca storica e culturale che l'Associazione porta avanti da anni negli archivi di tutto il mondo. Sul sito web www.bunkersoratte.it e presso la biglietteria sono esposte le tariffe con indicazione di gratuità.

 

L) I bambini/ragazzi al di sotto dei 16 anni possono effettuare la visita solo se accompagnati da un a

dulto (genitore, tutore o docente) e debbono procedere comunque alla prenotazione; la loro custodia e tutela nel corso delle visite è ad esclusivo carico dei rispettivi genitori, tutori o docenti.

 

M) Per visitare l'interno dei bunker si ricorda che la prenotazione è sempre obbligatoria. I visitatori che non prenotano i propri posti e che si presentano in loco il giorno dell'apertura del sito, potranno entrare solo nel caso in cui i turni di visita non siano esauriti; in caso contrario, per questioni di sicurezza e di razionale fruizione degli ipogei, non potranno essere ammessi.

 

N) Nel corso delle aperture del sito organizzate dall'Associazione ci si deve recare in biglietteria almeno 20 minuti prima del proprio turno per ritirare i biglietti prenotati od acquistarne in loco.

 

O) Il tour guidato dura circa 1 ora e 45 minuti.

 

P) L'Associazione, al fine di garantire una visita corretta e sicura, si riserva il diritto di allontanare quanti trasgrediscono le regole del presente Regolamento, a giudizio insindacabile della Guida o dell'Accompagnatore di coda

 

 

Vanì, 25-12-2018




DATA: 18 Dec 2017

OGGETTO: Risalita del Monte Soratte - visita del sottostante Bunker a

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

MONTE SORATTE – S.ORESTE –

GALLERIE RIFUGIO E BUNKER ANTIATOMICO

 

Domenica 14 Gennaio 2018

 

Partenza solito posto – ore 8.30 – ritrovo 8.20

Ottima escursione  con profondi riferimenti storici e paesaggistici. Di Km. 6 circa, Viaggio in macchina Km. 99 c.a. per raggiungere il Punto di partenza escursione (Sant’Oreste).

 

*************

 

 

Elucubrazioni Tiburziane …

 

E venne finalmente il giorno del Soratte! Maestoso e fiero già ammicca invitante il suo sguardo, lungi e dall’alto della sua più elevata cima.. Ora benigno e sereno, ora tenebroso in cielo avvolto da nubi arcigno e dispotico, a contestare … l’ingiustificata e prolungata assenza del Tiburzi.

Già, con noi, fu subito franco e sincero! Ha svelato i suoi avvolti e segreti sentieri senza tante remore, come una giovane ragazza al suo primo appuntamento con l’amore.  

Lui lì, con i suoi 693 metri di altezza soltanto, proiettati nella luce azzurra del cielo, così sorgente, dal centro di una vasta pianura, con i suoi cinque rilievi a guisa di placche ossee di schiena di Stegosauro, così immane ed imponente. Incute certo ben più ampio timore di quanto in realtà nasconda …  malcelando nel suo seno le sue gioie, i suoi segreti, le sue storie recondite entro le naturali cavità (i meri) che, chissà dove …  andranno a parare, e che a nessuno ha mai svelato!

I suoi magri, bianchi e superbi pinnacoli dolomitici, dominio di turbini imperterriti, di incontrastati venti polari che, franchi di ripari, spruzzano i lori gelidi fiocchi di neve dall’Est, sulle bianche pietre dedicate ad Aplu, Aplu Sorano, Tinia, Menerva, Uni, e sui suoi fantasmi, gli “Hirpi Sorani”. Là, ove l’uomo antico pose i suoi templi e visse felice, accanto ai suoi Dei.

Finché un uomo camuffato da amico, venuto dal sud, varcò la porta con inganno e si appropriò di tutti i valori e doni dell’amicizia, offerti su un ampio vassoio. La fine del Popolo Falisco!

In un baleno i sogni di tutti volarono in cielo. Solo il lungo tempo riconsegnò gli erti colli al sacro silenzio ed alla solitudine, alla Casaccia ed ai suoi Ladri, al quadraro ed alle sue aquile, all’Eremo di S. Silvestro, di Apollo e di S. Lucia, alle Carbonare, ed ai suoi Meri”, che sprofondano i colori del cielo nel cuore del monte, che sussurra con tutta la sua anima una storia, delle sue ampie ferite!

 

Note della Giornata…

 

Uscita, arrivo previsto al Soratte ore 10.30, risalita del Monte, visita dei luoghi panoramici più interessanti. Pranzo al sacco. Ore 15.00 accesso al Bunker Antiatomico – visita guidata di ore 2 c.a. – utile giacca a vento e felpa per la particolare temperatura delle immense gallerie – ingresso euro cad. 10 Euro – previsti sconti per ragazzi ed ultrasettantacinquenni. Al termine rientro . Escursione di Km. 6 c.a. Si percorre una strada in salita, con alcuni tratti ripidi,  per raggiungere i luoghi panoramici. Il ritorno, ovviamente, tutto in discesa. Sentieri ben transitabili, su tratti in asfalto, cemento e roccia-

 

 

**************************************

 

 

QUALCHE CENNO GEOLOGICO E STORICO.

 

Merita qualche cenno storico-geografico questo fossile vivente, sopravvissuto antidiluviano, posto dal “massimo fattor” - ben lungi da suoi consimili della dorsale appenninica, che adornano l’orizzonte verso l’Umbria, l’Abruzzo e le Marche - in zona Antiappenninica. Per questo più meraviglia, stupisce e colpisce la nostra attenzione ben oltre le sue caratteristiche intrinseche e fisiche, questo sperone roccioso di appena 690 metri s.l. del mare con pianta a forma di ellissoide avente un asse longitudinale che si sviluppa per circa 5,5 km.

E’ quindi la sua anomala posizione che ne ha decretato  successo e conferita austerità, magnificandone dimensione ed altitudine: esso è come uno Ieti che abbia deciso di scendere in piazza! Enorme scheggia calcarea emersa dal profondo del mare nel periodo giurassico, eocene-cretaceo, con i suoi pinnacoli carbonatici martoriati sull’alto da litodomi, e con i suoi profondi “meri”, frutto di millenarie corrosioni di piogge acide che hanno creato innumerevoli gallerie sotterranee di cui si conosce l’accesso, ma  che non si sa poi dove vadano a parare. Ma  ancora il tratto est “cornicolano”, scaglioso verso S. Oreste e ad ovest tufaceo superficiale marrone/ocra, frutto di spruzzate dei prossimi vulcani Sabatino e Vicano, che ne fanno un’acqua cotta tutta nostrana! 

Ma è il suo aspetto storico, molto articolato, complesso e misterioso, che suscita maggiormente la comune curiosità e la fervida fantasia. I suoi stretti legami con toponimi e mitologia Sabina, Sannita, Falisca e Romana, ed infine ciò che, non servilmente, termini quali Apollo Sorano, Hirpi Sorani, i Meri, evocano ed altro ancora vogliono dirci, e continuano a sopravvivere, a guisa di punte di iceberg che celano gelose la loro ampia storia e realtà soffolta, mentre si allontanano ogni giorno, inesorabilmente, sempre  più, condannate alla liquidità.

Antichi reperti e ceramiche attestano la presenza dell’uomo preistorico. Luogo di culto di popolazioni etrusco-falische nel tempio di “Aplu”, eretto sulla vetta più alta, pur senza poter escludere, con certezze, la frequentazione dell’uomo  del paleolitico, alias  il “Neandertaliano”. 

Ma è la presenza di un tempio dedicato a questa divinità, tra le più importanti del “Dodecatheon” greco a disorientarci un poco.  E ci disorienta la discendenza di questo figlio illegittimo di Zeus “Uni etrusco” e di Leto, gemello di Artemide, presso i Greci ricco di attributi ed epiteti quali, ad esempio: divinità della musica, della medicina e della profezia.  Ed ancora patrono della poesia e, in un successivo “passaggio” tra le divinità romane, “sol invictus”, dio del sole.

            Ma è forse quest’ultimo aspetto ad interessarci vieppiù, giacché furono i romani a tramandare nel tempo ciò che etruschi e falisci attribuivano ad Aplu “nostrano”. E questo è sicuramente  un fatto di straordinaria importanza storica ove considerassimo che alcuni etruscofili (compreso lo scrivente) ed etruscologi, ritengono che Greci ed Etruschi, quando cessarono le loro strette frequentazioni, ancor prima del X e IX secolo a.C., presumibilmente, condividevano lingua e  pantheon.

            Ed allora, filtrando l’ampia  letteratura “religiosa romana”, che possiamo asserire, seppur con qualche riserva, che la maggior parte degli attributi conferiti dai romani, appunto alla nostra Divinità, proviene direttamente dalla religione etrusca, avendo questi massimo rispetto per le divinità dei popoli conquistati. I quali, quanto al mito di Apollo, non furono secondi a nessuno. Vedi il tempio di Apollo a Veio e la sua straordinaria statua, esempio non comune di mega coroplastica del tempio di Portonaccio. E relativamente accanto, presso Stigliano, le fonti termali denominate “aquae apollinares”. Il tempio di Apollo Sosiano in Roma poi e per finire il nostro tempio sul Soratte.

            Ma esaminiamo ancora, sperando di non aver eccessivamente tediato chi tanto amabilmente ha avuto la forza di sopportare oltre il mio “brodo” storico, altri innumerevoli aspetti collegati alla divinità apollinea.

            Le rappresentazioni scultoree giunte fino a noi, lo rappresentano coronato di alloro, sotto la cui pianta sembra sia venuto alla luce, con arco e cetra e talune volte affiancato da tripode sacrificale, con chiara allusione ai suoi poteri profetici. Gli erano sacri il cigno (simbolo di bellezza), la cicala (musica e canto), il lupo (lyceios), i falchi i corvi ed i serpenti, segno di poteri oracolari (Delfi), ed il grifone. Gli era attribuito, per la bellezza, il titolo di Febo (splendente, lucente). Si riteneva che scacciasse il male (apotropaico), era patrono degli arcieri e della fondazione delle colonie greche oltremare. E qui termino l’elenco, convinto di aver comunque trascurato tanti altri ed altri ancora epiteti ed attributi conferiti al nostro Apollo nell’area mediterranea    .

            Ma ora non posso fare a meno di annotare strane similitudini con l’associazione di “Apollo ad Oreste” della mitologia greca, con il paese di S. Oreste ed il prossimo tempio di Apollo sul Soratte.

 Secondo fonti storiche il popolo falisco discenderebbe da Halesus pronipote di Agamennone. Oreste, figlio di Agamennone istigato da Apollo, attraverso la pizia dell’oracolo di Delfi, uccide la madre Clitennestra ed il suo giovane amante Egisto, entrambi rei di aver tradito, durante la guerra di Troia, suo padre e poi di averlo ucciso. E’ forse impensabile che i Micenei, giunti in territorio falisco, così legati ai propri miti e divinità, abbiano fatto erigere il tempio di Apollo sul Soratte edificando il prossimo paese di S.Oreste?

Ma è riesaminando e filtrando più attentamente storia, mitologia, tradizioni, storia orale e toponimi, che complessivamente emergono nella zona del Soratte e dintorni, che si evincono - pur in presenza di racconti smozzicati, fatti e riferimenti slegati - tante altre possibili ed interessantissime interpretazioni.

 La notte dell’ultima domenica di maggio, per le funzioni del mese dedicato alla Madonna, si celebra la “Fiaccolata” in processione, festa che si conclude con un immenso incendio di fascine e fuochi pirotecnici, alle pendici del Soratte. E la montagna brucia e lancia chiari messaggi al  mondo circostante; la manifestazione, con chiari significati apotropaici, affonda le radici nella civiltà contadina.

Ma molto controversa, o controvertibile, è la storia che si tramanda nella zona, quella degli Hirpi Sorani (*), termine che ci viene consegnato dalla cultura locale così, “sic et simpliciter”. Dunque durante una cerimonia pastorale, nel corso di sacrifici animali, alcuni lupi, affamati si appropriarono di carni sacrificali. Gli animali inseguiti dai pastori si rifugiarono entro una prossima spelonca. Una cavità dei “meri”? Ma un inspiegabile “fiato” pestilenziale fuoriuscì dalla grotta pervadendo l’aria, uccidendo chiunque ne entrò in contatto. Si diffuse in seguito una grave pestilenza che, per debellarla, si rese opportuno interpellare un oracolo (**)?  Ne venne fuori una lettura secondo la quale la pestilenza si sarebbe estirpata se i pastori superstiti avessero imitato il gesto dei lupi. Così fu fatto e da allora quei pastori vennero chiamati “Hirpi Sorani” lupi sorani. Ma in seguito il rito del furto delle carni arrostite, presumibilmente, rappresentato da uomini mascherati da lupi intenti al furto delle carni arrostite e dalla la loro successiva fuga entro una grotta, si trasfigurò e si tradusse in un'altra tradizione: quella del camminare sui carboni ardenti. Una volta l’anno, nella coincidenza del Solstizio d’estate, nel luogo, venivano allestiti carboni ardenti su una strada, su cui questi “Hirpi” procedevano, cadendo spesso in uno stato ipnotico:  

 

“Hirpi Sorani, 'Soractis lupi', sacerdotes qui in Soracte monte supra candentes carbones salierunt. De origine huius sodalitatis fabula est: dum Soractis incolae Diti Patri sacrificium dicauerunt, lupi, qui ab igne hostiarum carnis partes abstulerunt. Sacris operantes lupos persecuti sunt, sed illi in cauerna se receperunt; a hac cauerna odor pestifer, qui cum operantes tum montis incolas occidit, exiit. Lues in ciuitate se manauit sic ut aliqui legati sortes interrogauerint: responsio similes lupis esse debere fuit: id uiuere raptis est.” ( da sito Internet: “liberarespublica .altervista .org/hirpi_soran i.htm”)

 

Per questo particolare rito gli “Hirpi” erano esentati dai romani dal prestare servizio nella milizia e dal corrispondere altri oneri.

 

(*) – “Hirpi nella lingua Sannitica, da cui deriva, significa lupo. Ma Sorano, che ha dato il nome al Monte, può derivare dalla divinità infernale etrusca Suri, alla quale era associato il dio Apollo. Ma ci sono altre interpretazioni.

(**) – Allora perchè non pensare al tempio di Apollo con funzioni oracolari sul Soratte?

 

Le straordinarie vie di fuga della X Armata tedesca del Feld-Generale Albert Kesselring.

Nelle ultime fasi della seconda guerra mondiale il nostro Soratte, con le sue profonde gallerie, scavate dal Genio Militare di Roma nel 1937, entra nella Storia. I bunker scavati con funzioni di ultimo rifugio in caso di guerra, del Comando supremo dell’esercito italiano, vengono occupati ed utilizzati dalle truppe della X Armata Tedesca. Ma ciò che particolarmente ci interessa raccontare, per l’occasione, non è tanto il seguito della vicenda bellica quanto, secondo storie locali, dove abbiano sepolto i soldati dell’esercito tedesco in ritirata dall’Italia, le 68 casse piene zeppe d’oro e beni sottratti alla comunità ebraica ed oro sottratto alle casse della Banca d’Italia.

Sembra che Kesselring  abbia dato ordine di interrare le casse entro le gallerie del Soratte dopo averle fatte minare. Ma, a pensarci bene, uno stratega come il nostro feld maresciallo, pur con l’acqua alla gola, non avrebbe mai potuto impartire un ordine così banale e scarsamente intelligente: interrare le casse nelle gallerie del Monte e minarle. Forse sarà stato diffuso il suo ordine, ad arte, in giro in modo che ciò fosse ritenuto plausibile. Ma le sue casse, Kesselring, non le ha certo lasciate entro i luoghi ove aveva stazionato per mesi, dove anche l’uomo più privo di fantasia ed immaginazione, avrebbe rovistato. Il nostro feld-maresciallo era un valido stratega militare in seno al Terzo “Reich”, forse il migliore in fatto di logistica e tattica, e di questo se ne rese conto, tardi, anche il Furer, che gli aveva sempre preferito altri generali, per missioni solutive ed importanti. E a valutare bene le innumere linee di fuga di cui il generale poteva disporre, entro le aree del centro Italia, molto variegate, sicuramente scelse, per la ritirata, diverse direttrici, per persone e mezzi, facendo viaggiare cose di pregio, pesanti ed ingombranti per un breve tratto e verso un punto ove seppellirle, seguendo itinerari privi di logica, impensabili, munendole di ridotte scorte militari, per non dare sull’occhio e destare sospetti.

Dunque fossi stato un consigliere di Kesselring, da buon conoscitore del nostro territorio, potendo contare su valide direttrici sud/nord del tipo Aurelia, Braccianese Claudia, Cassia, Flaminia, su linee ferroviarie quali Roma/Torino, Roma/Bologna, e piccole tratte quale Roma/Viterbo e Civitavecchia/Orte, non avrei avuto dubbi sul percorso e tattiche da scegliere per risalire la penisola. Per non correre il rischio che le 68 casse piene d’oro finissero in mani nemiche, le avrei spedite, rotta ovest-sud-ovest, verso i Monti della Tolfa, per sotterrarle in luogo sicuro, utilizzando tratte ferroviarie poco conosciute e per congiungere quel tesoro, ad altro sottratto alle comunità dei Monti della Tolfa. Mentre la X Armata l’avrei fatta risalire, rotta nord-ovest, utilizzando i dintorni della SS. Cassia. 

Forse è svelato il mistero della scomparsa del “bottino di guerra” tedesco, oro sottratto alle popolazioni dei paesi del Lazio, agli Ebrei ed alle casse della Banca d’Italia.

La linea ferroviaria Roma/Viterbo si congiunge in Capranica, con la ferrovia Civitavecchia/Orte, ove, si possono risalire i Monti della Tolfa toccando le stazioni dei paesi di Barbarano, Blera, Civitella Cesi, Monteromano ed Allumiere. Proprio avanti la stazione di Allumiere si erge Monte Palano che, sul lato nord/est, presenta un declivio impervio, dalla conformazione rocciosa molto simile al Monte Soratte.

In questo luogo, dai giorni successivi l’ultimo conflitto, girava la voce che i tedeschi avevano sepolto su Monte Palano un certo tesoro (oreficeria sottratta alle popolazioni dei paesi collinari e rivieraschi, compresa Civitavecchia). Ma nessuno conosceva l’esatto posto di “sepoltura” scelto.  Ma dovevano passare ben 56 anni circa perché i (nipoti) dei tedeschi “tornassero” a riprendersi il “lardo”, lasciandoci lo zampino. E sinceramente conoscendo soltanto sulla carta l’impossibile pendio di Monte Palano, che ho sempre pensato di violare un giorno, pur con tutti quei miei attributi e capacità di penetrare boschi fitti e risalire rocce, l’avrei fatto con tante remore.

Ma un bel giorno del 1997 o ’98, alcuni fuoristrada con targa tedesca furono notati in parcheggio nei pressi della Via della Farnesiana. E ci rimasero per un paio di settimane circa. Nel frattempo un Tiburziano, (ora “ex “perché è un anno circa che diserta la nostre iniziative). Il nostro uomo, peraltro molto abile nei boschi al pari del sottoscritto, ma a mio giudizio con qualche numero in più! Notò, dal suo casale dirimpettaio della vetta del Palano, ad occhio nudo una macchiolina gialla tra la vegetazione (pure occhio di falco!). Con il cannocchiale si accertò che era un casco da minatore, “antinfortunistico”, appeso ad un albero! Passò del tempo, forse sei mesi, ma roso dalla curiosità, finalmente decise di salire il monte. Si vestì con gli abiti più adatti alla boscaglia nostrana, rovi immensi alti decine di metri poggianti su alta vegetazione, marruche, salsa pariglia amazzonica, peri selvatici abbarbicati su rocce e pinnacoli dolomitici instabili e tutto senza soluzione di continuità fin sulla cima, con tratti di salita franosi, dal pendio del 35 e 40% ed oltre, fino alla verticalità. E’, quel tratto, un luogo ove tanta gente, penetrandoci per caso dal versante opposto ovest per far funghi, ha passato il più brutto momento della sua vita, ed in alcuni casi  ha dovuto passarci la notte all’addiaccio. Tanto che un giorno un amico “buonanima”, Filippetto, all’anagrafe di Allumiere tal Marcoaldi Alfiero, conoscendo le mie sciagurate intenzioni mi disse testualmente:  “...a Ivà si ce vae a Palano statte attente e portite le furminante dietro che si deve passà la notte dentro armeno nun more dar freddo…”.

Ma tornando al nostro uomo, non sto a descrivervi per filo e per segno le avventure o disavventure, di risalita e di discesa del Monte, ove in alcuni casi, legato ad una corda si è dovuto lanciare penzolando nel vuoto e precipitare, per decine e decine di metri, entro “rovicciai” senza fondo, ma i panni indossati si ridussero a brandelli e finirono nel cassonetto, e la sua pelle, a quella non poteva certo rinunciare, presentava più ferite che il noto “ciuco” del pentolaio aveva sotto la coda”, parte più sana dell’animale,  ove erano presenti ben 24 piaghe!

Ma il nostro descrive così il teatro di “battaglia”: “giunto tra quei tre picchi di granito che si scorgono proprio sotto la cima, si apre una radura ove al centro era stata scavata una profonda e larga buca. In alto erano state tirate corde che congiungevano i picchi di roccia e questo scavo, si trovava proprio al centro del triangolo così tracciato. Per quanto vagassi con molta diffidenza e circospezione nel timore di fare incontri indesiderati, si capiva che il posto era stato abbandonato già da tempo. Ma tutta l’attrezzeria, carpenteria (scalpelli martelli cordami), tende mimetiche, apparecchiature (trapani, gruppo elettrogeno ed altro) e “campo”, erano state abbandonate sul luogo. Ritrovai anche quel cappello giallo “spia” appeso ad un albero, mentre un bel pugnale, del valore di 500 euro almeno, era stato lasciato piantato nel tronco di una “cerqua”, che portai via, insieme ad altre cose, tenendo nel dovuto conto le difficoltà del percorso di discesa”.

Queste confidenze raccolsi durante il pasto di un’amatriciana impensabile, in un ameno casale della Farnesiana, seguito da una “scarpetta” immane, cucina e servizio del nostro ex Tiburziano. Ma io, con gli occhi mezzi socchiusi dal carico del fantastico “ciliegiolo” nostrano sorbito, ma con il registratore naturale acceso, attento ed avido, per non perdere alcun particolare del racconto, convinto della sua importanza storico-culturale.

E’ così, che presumibilmente (e cos’altro allora) prese il volo il tesoro dei tedeschi, ad opera di figli, nipoti degli antieroi della II guerra mondiale, che entrarono in possesso di documenti, carte topografiche e coordinate ben precise, tornando sul luogo del “delitto” ben oltre 50 anni dopo!

 Buon per “l’oro”!

Vanì 18 dicembre 2018

 




DATA: 15 Dec 2017

OGGETTO: DAECALOGUS DE ARS SARCICCIANDI

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

DAECALOGUS DE ARS SARCICCIANDI

     
                   

Praefatio

               
                   

INSACCATUS QUE ABET CORPUS ABLUNGATUS. FUSIPHORMAE,

 

CUMPOSITUS CARNAE PORCUS,  DIMENSIO 1 AUT 2 PALMUS  AUT 3,

 

APPELLATA EST "SARCICCIA".  SPECIAE NIGRA (DICTA

     

MAZZAEFAEDICUS) CUMSIDERATA EST EXTRACOMUNITARIA SED

 

MAURITANIAE LIBICAM,  OBTENIRE DEBET SANATORIAM ET COCERE

 

POTUISSE AB ALTRA PARTE DE FOCO

         
         

CLUCHIUS CLANIS

   
                   
                   
 

DAECALOGUS "BONUS SARCICCIATORES FOCANDI"

   
 

NORMAE OPERANDI ET CONTENENDI.

       
 

DAELIMITATIO.

             
                   

1) IN CORSU FOCANDI NON DESIDERARE  SARCICCIAM CONTIGUI

 

   ET PROXIMI. COGITATIO PECCATUM EST GIA'

       
                   

2) IN CURSU COCTURAE  INTERDICTIO EST FACTA, QUILIBET  CAUSAE

 

  AUT RATIO, TANGERE SARCICCIA ALIENUS.

       
                   

3) NE GAUDERE SI SARCIUCCIA PROXIMI, OSTENTATIO COLOR

   

    PRENDERE,  AUT PALLAM DIVENIT ET  AUTEM  EXPLODERE

   

    ET SCEGGEM DEBUISSERUNT  IN BRAGIA  CADERE.

     
                   

4)  EST FACTO DIVIETO  POSARE OCULUM  CONCUPISCENS SUPRA GRIGLIATA

      PROXIMI.

               
                   

5) UNUSQUISQUE TENUTUM EST SE FARE SARCICCIAM PROPRIA.

 
                   

6) EST CONSIDERATO PAEDOPHILUM ALIMENTARIS QUICUMQUAE PORCTI IN 

    COCTURAM SARCICCIAM PARVA DIMENSIO (UN QUARTUM

   

    DE PALMUS)

               

7) SARCICCIAE MAGNAE E  PINGUAE SUNT ABSOGETTATAE

   

 AD TICHET ET SUPERBOLLUM AUT PEDAGIUM PAGARE DEBUNT

 
                   

8)  DIVIETUM FACTO ESSE DEPOSITARE  RAESIDUO SARCICCIA COCTAM

     AUT  MOCTZICATAM AUT ANDATA MALEM  IN COLLECTUM CAMISA

 

    AUT ZAINUM PROXIMI

           
                   

WWW. SALAMINUM@.IT

             
       

SAECUNDA AEDITIO ABJORNATA

 

PRIMAE AEDITIO 1998

             

VANI 2008

               
                   
                   
                   
                   

GRUPPO TREKKING TIBURZI

Uscita del 17-12-2017

“Necropoli del Ferrone”

Uno dei più importanti siti archeologici nostrani!

 

**************

 

Signori Tiburziani,

                                      ho atteso oggi, mercoledì 13, per richiamare la vostra attenzione sull’appuntamento  del “Natale al Ferrone”, ultima uscita dell’anno 2017.

                                   Con poca approssimazione, ormai, posso ritenere che domenica 17/12 (bando alla superstizione!) avremo, nel luogo di escursione, una giornata soleggiata. Unica perla incastonata tra un fine settimana decisamente perturbato e l’inizio della successiva, con segni di ritorno al maltempo.

                                  Il programma già prefissato, non subirà quindi variazioni. L’unica opportunità, per chi intende cucinare la carne alla brace, sarà quella di munirsi di carbonella, accendino, qualche dado di “diavolina” e della carta (magari anche quegli odiosi depliats che ci ritroviamo in forma massiva nelle cassette delle lettere!). La legna reperibile sul luogo potrebbe essere ancora umida e creare problemi di accensione, inconveniente che supereremo.

                               Non intendo con questo scoraggiare i buoni intenzionati... Anzi il mio pensiero è quello di accendere, al Ferrone, un bel fuoco, a prescindere dalla cottura delle carni alle braci. La visione delle fiamme del focolare, il gradevole calore che emanano sui nostri indumenti, il piacevole odore della legna bruciata  … ed infine  l’appetitoso odore delle carni poste a rosolare, appiccate ai più disparati e strani aggeggi tecnologici che la cottura all’aperto conosca. Cose mai viste sui prati che contribuiscono a rallegrare il gruppo ed a propiziare l’amicizia (inventive tutte italiane, una volta un tiburziano utilizzò un ombrello rotto per cuocere le salsicce).

                             Per i neofiti del Tiburzi trascrivo di seguito il testo dell’Ars Sarciciandi”.  Un po’ di norme non guastano mai  e contribuiscono a non scatenare litigi tra “sarcicciatores” contigui!

                           Quindi a domenica mattina per questo ultimo appuntamento dell’anno, mentre mi riservo, in quell’occasione, di anticiparvi le prossime uscite per il 2018.

Vani’, 13-12-2017

 

   

 

DAECALOGUS DE ARS SARCICCIANDI

     
                   

Praefatio

               
                   

INSACCATUS QUE ABET CORPUS ABLUNGATUS. FUSIPHORMAE,

 

CUMPOSITUS CARNAE PORCUS,  DIMENSIO 1 AUT 2 PALMUS  AUT 3,

 

APPELLATA EST "SARCICCIA".  SPECIAE NIGRA (DICTA

     

MAZZAEFAEDICUS) CUMSIDERATA EST EXTRACOMUNITARIA SED

 

MAURITANIAE LIBICAM,  OBTENIRE DEBET SANATORIAM ET COCERE

 

POTUISSE AB ALTRA PARTE DE FOCO

         
         

CLUCHIUS CLANIS

   
                   
                   
 

DAECALOGUS "BONUS SARCICCIATORES FOCANDI"

   
 

NORMAE OPERANDI ET CONTENENDI.

       
 

DAELIMITATIO.

             
                   

1) IN CORSU FOCANDI NON DESIDERARE  SARCICCIAM CONTIGUI

 

   ET PROXIMI. COGITATIO PECCATUM EST GIA'

       
                   

2) IN CURSU COCTURAE  INTERDICTIO EST FACTA, QUILIBET  CAUSAE

 

  AUT RATIO, TANGERE SARCICCIA ALIENUS.

       
                   

3) NE GAUDERE SI SARCIUCCIA PROXIMI, OSTENTATIO COLOR

   

    PRENDERE,  AUT PALLAM DIVENIT ET  AUTEM  EXPLODERE

   

    ET SCEGGEM DEBUISSERUNT  IN BRAGIA  CADERE.

     
                   

4)  EST FACTO DIVIETO  POSARE OCULUM  CONCUPISCENS SUPRA GRIGLIATA

      PROXIMI.

               
                   

5) UNUSQUISQUE TENUTUM EST SE FARE SARCICCIAM PROPRIA.

 
                   

6) EST CONSIDERATO PAEDOPHILUM ALIMENTARIS QUICUMQUAE PORCTI IN 

    COCTURAM SARCICCIAM PARVA DIMENSIO (UN QUARTUM

   

    DE PALMUS)

               

7) SARCICCIAE MAGNAE E  PINGUAE SUNT ABSOGETTATAE

   

 AD TICHET ET SUPERBOLLUM AUT PEDAGIUM PAGARE DEBUNT

 
                   

8)  DIVIETUM FACTO ESSE DEPOSITARE  RAESIDUO SARCICCIA COCTAM

     AUT  MOCTZICATAM AUT ANDATA MALEM  IN COLLECTUM CAMISA

 

    AUT ZAINUM PROXIMI

           
                   

WWW. SALAMINUM@.IT

             
       

SAECUNDA AEDITIO ABJORNATA

 

PRIMAE AEDITIO 1998

             

VANI 2008

               
                   
                   
                   
                   

 

 

                                  

 

 

 

 




DATA: 23 Nov 2017

OGGETTO:

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

 

Sig,ri Tiburziani, invito ad altro evento importate da non trascurare:

""Gent.mi

In occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, l'Associazone ArchéoTheatron ribadisce il proprio NO ALLA VIOLENZA,

e per tale occasione è lieta di invitarvi

 

allo spettacolo teatrale Multimediale  

"La Donna nella Storia, tra Amore e Tragoedia"  

di e con  Agostino De Angelis

 

SABATO 25 NOVEMBRE 2017 alle ore 9:30 

c/o PALAZZO DEL GRANARONE - AULA CONSILIARE 

Cerveteri.

 

Ingresso Libero

 

 

in allegato locandina 

 

di seguito link pagina Fb

https://www.facebook.com/events/364029724045556/?active_tab=about           

EVENTO: CERVETERI - GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE - spettacolo di e con Agostino De Angelis""




DATA: 22 Nov 2017

OGGETTO: Inviti di altri gruppi/Enti od altri che condividono lo stes

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 
 
 
Signori Tiburziani, siamo stati invitati dal Dott. Flavio Enei  a visitare la Necropoli del Laghetto di Cerveteri ..... Ivano
 
 
""Cari Amici,
 
vi segnalo che domenica 26 novembre a Cerveteri sarà possibile visitare la necropoli etrusca del Laghetto, ripulita e valorizzata dai volontari del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite.
A cura degli archeologi e dei soci del GATC saranno svolte tre visite guidate alle ore 10,00 – 11.00 e 15.00. Le visite sono gratuite.
Appuntamento: piazzale delle necropoli della Banditaccia.
 
Cari saluti da Pyrgi
 
Flavio Enei""



DATA: 20 Nov 2017

OGGETTO: Conviviale natalizia nei boschi del Ferrone - 17-12-2017

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                                     di seguito alla mail in argomento, per informare che l’ora di ritrovo è fissata per le 8.15, mentre la partenza per le 8.30. Avendo ricevuto richieste di precisazione in tal senso, confermo quanto già noto ai “vecchi” adepti. Il luogo di ritrovo e gli orari di appuntamento non vengono mai variati, salvo apposito avviso, secondo quanto riportato nella pagina “Chi siamo” del sito vigente  trekking-tiburzi-2016.it , che per l’opportunità trascrivo di seguito, di nuovo saluti Ivano – 20-11-2017:

 

Il Gruppo Trekking TIBURZI é costituito da un insieme di persone, la maggioranza di mezza etá, ma con molti giovani al seguito, donne in numero pari agli uomini, che si é spontaneamente riunito intorno ad un nucleo di personaggi fortemente amanti della natura.

Ivano Romiti, detto Vaní, ne é il fondatore e l'inesauribile propulsore con passione, fin dal 1995.

Profondo conoscitore dei territori qui intorno (da Cerveteri a Manciano, da Civitavecchia a Bagnoregio), della loro storia, leggende, fiori, vegetali, animali, a Domeniche alterne, da Settembre a Maggio, ci guida in gruppi tra i 40 ed i 50 individui, in lunghe camminate per campi, colline, torrenti, su tracciati disegnati dalla natura o dall'uomo etrusco, romano, medioevale, per ritrovare ed ammirare le loro vestigia, fatte di luoghi di riposo, di tagliate, di romitori templari, di castri longobardi.

Cosa c'é di speciale in quello che facciamo: nulla; molti altri hanno l'hobby del trekking, ma noi crediamo che questa ns "contea" abbia qualcosa di speciale, che viene dall'alba dei tempi tante sono le popolazioni che l'hanno abitata e impreziosita.

Ma ad un certo punto tutto qui si é fermato: una disgrazia, forse per lo sviluppo industriale, ma una fortuna per quello che possiamo ora in essa ritrovare.

Questo sito prende vita non solo per essere un punto di ritrovo per noi, ma anche per tramandare a qualcuno le ns conoscenze, sensazioni, gioie.

Non siamo un gruppo organizzato burocraticamente: non chiediamo tasse d'iscrizione  quote di partecipazione ai trekking. Ognuno partecipa di sua propria volontà e con propri mezzi, se condivide il ns spirito d'eguaglianza e partecipazione alla natura. La sola Guida che abbiamo è il ns "Cinghiale"!!

NOTE IMPORTANTI

  • Luogo di ritrovo e partenzaSempre presso il parcheggio adiacente  il Tribunale Civitavecchia – orari: ritrovo h. 8.15 – partenza h. 8.30, salvo diverso avviso che verrà specificamente diramato.
  • Lo spostamento al punto di partenza escursione avverrà con AUTO PROPRIA ! Chi non conosce già il percorso stradale è pregato di porsi dietro l’auto di testa. Necessario pervenire con auto munite di carburante sufficiente.
  • E’ consigliato abbigliamento ed attrezzature da trekking, scarponi, pantaloni, camicia robusta, pullover da strapazzo, giacca antistrappo, kway. Abbigliamento che si può trovare al Decatlon di Fiumicino oppure nei mercati. E’ consigliato l’uso di bacchette da trekk !!
  • Al punto di ritrovo si segnala opportunità di ridurre le auto al seguito, onde viaggiare almeno con 4 passeggeri per vettura e dividere poi le spese auto (carburante/pedaggi).
  • Pranzi al sacco, a volte anche grigliate di gruppo nel prato, preventivamente indicate! Munirsi di cibarie sufficienti.
  • Graditi dolci, dolcetti, liquorini casalinghi per allietare la pausa pranzo. 
  • CELL. IVANO 388 6958494

 




DATA: 19 Nov 2017

OGGETTO: Conviviale natalizia nei boschi del Ferrone - 17-12-2017

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREKKING TIBURZI

Uscita del 17-12-2017

“Necropoli del Ferrone”

Uno dei più importanti siti archeologici nostrani!

 

**************

 

Signori Tiburziani,

                                   come già anticipato, nel mese di dicembre, quale ultima uscita dell’anno, sarà la volta della Necropoli del Ferrone. Il luogo è posto sui Monti della Tolfa, facilmente raggiungibile dal parcheggio delle Terme di Stigliano dopo appena 2,5 km (escursione facile). Giunti sul posto accenderemo un bel fuoco dove arrostiremo carni, mentre nei pressi addobberemo un albero di Natale del luogo, con palle variopinte e nastri, ciascuno di noi porterà qualcosa al seguito, per realizzare questo mio pensiero.

Dopo il pranzo biscottini, ciambellette, panettoni e/o pandoro! Stapperemo poi qualche bottiglia di spumante per farci gli auguri di Natale. Naturalmente ciascuno provvederà per il proprio fabbisogno. Utile anche della carbonella per il fuoco.

 

Qualche accenno storico sul luogo ….

              La Necropoli del Ferrone luogo ameno, posto su una graziosa collinetta dalla natura incontaminata, lontana da vie di comunicazione e da centri inquinanti, presenti tutti i particolari aspetti naturalistici dei Monti della Tolfa, colori autunnali dei ciclamini a bordo sentieri, il verde intenso della sempre viva macchia mediterranea, il giallo ocra e terra di Siena delle caduche foglie di quercia e dei fosforescenti aceri. Solo il cielo solcato dagli aerei di linea diretti a Fiumicino riporta prepotentemente al mondo attuale (sic!!!)!

 Nei pressi passava una diramazione forse della Via Clodia o della Cornelia, proveniente dal suburbio Ceretano. La strada attraversava i Monti fino a raggiungere Tarquinia, attraverso il Ponte di Bernascone, per proseguire oltre, verso Cosa.

 Il sito presenta una settantina di tombe scavate nel tufo, molte ad imitazione Ceretana. Sul margine della collinetta, un bel panorama. Coronano il tutto i resti di un castelletto, avvolti dalla vegetazione. Forse dell’anno 1000, eretto su posto d’arme di vestigia etrusche, il maniero ha sempre svolto funzioni di controllo del Fosso Ferrone, del Fiume Lenta e, verso est, dell’area Monteranense e del corso del “secolare” Fiume Mignone.

Il toponino “Ferrone” sta a ricordare la riduzione del metallo dal minerale che avveniva nel luogo, ricavato da chissà quale miniera Tolfetana. Nei pressi, di qua e di là del Fiume Mignone, erano presenti vari nuclei di abitati etruschi: Poggio Fortino, San Pietro e San Pietrino, il Castelletto di Rota, il Sasso, il Monte della Tolfaccia, Monterano ed infine i Bagni termali di Stigliano (luogo consacrato ad Apollo).

Solita diatriba tra intellettuali sul nostro sito, si tratta delle “Acque Apollinari” etrusche/romane o delle “Fonti Stigiane”?  Difficile oggi stabilirlo! I Romani chiamavano Stigliano “Thermae Stygiane”, con chiaro riferimento alle magiche e potenti acque della omonima palude dell’oltre tomba. Ma è pur vero che dagli scavi della Stigliano antica vennero fuori reperti etrusco/romani inequivocabili, una statua del dio Apollo ed una pietra con la scritta “Fonti Apollinari”, cose che non danno eccessivo adito a false supposizioni, non certo paragonabili alla “rondine che non fa primavera”. Aplu per gli etruschi, Pizio a Delfi, Cillenio sull’Isola di Lesbo, Sminteo presso Troia, Licio presso i Lici, Apollo per greci e romani. Il luogo, secondo il mio parere, rappresentava (per associazione di idee) le Fonti Stigiane per i romani, che gli etruschi avevano consacrate ad Aplu (Apollo). Questo nella considerazione che nei pressi dominavano le divinità etrusche dell’oltretomba Mantu – Mantus  - Manturna (Monterano!) che con la divinità apollinea avevano una certa affinità! Oggi, purtroppo, le Terme delle Acque Apollinari vengono poste, dai più, presso Vicarello sul Lago di Bracciano!

L’itinerario di Antonino Pio, tra molti viaggi dell’antico mondo Romano, riporta quello che si faceva da Roma per andare a Cosa nell’Etruria passando dalle Acque Apollinari, sostanzialmente tramite la Via Clodia, e lo divide in quattro mansioni, o poste, in questa forma:

Da Roma alle Careje miglia

15

Dalle Careje alle Acque Apollinari

19

Dalle Acque Apollinari alle Tarquinie

12

Dalle Tarquinie a Cosa                                                            

15

             

              Non sembra possibile e né concepibile, per uno che conosca il territorio, transitare da Carreje per le Acque Apollinari e recarsi poi alle Tarquinie, se quelle Terme fossero poste presso Vicarello (parte nord est del lago di Bracciano). Un giro stradale troppo vizioso Vicarello-Tarquinie! Men che mai per i romani e per le sue Legioni, molto noti per la loro indolenza! E se è pur vero che da Careje alle Acque Apollinari intercorrevano 19 miglia romane, così come riporta l’Itinerario di Antonino Pio, non è questa la effettiva distanza stradale Carreje-Vicarello, a me risultata, con controlli elettronici, pari a miglia romane 15, ovvero km. 22,2. Contrariamente, da Carreje alle Terme di Stigliano, ho registrato una distanza di Miglia Romane 19, ovvero km. 28,12. Sono dunque le Terme di Stigliano le conclamate Acque Apollinari degli etruschi e dei romani, ben note anche come Terme Stygiane. Questa “personale” identificazione è stata possibile grazie all’Itinerario di Antonino Pio ed alla strumentazione che l’elettronica oggi ci somministra.

Plinio, nel I secolo d.C., narra nelle sue memorie che era severamente proibito alle legioni romane, di ritorno dall’Egitto, entrare in Roma se prima non fossero passate da Stigliano per purificarsi. Sotto l’Imperatore Tiberio, le “Acquae Stygianae” costituivano l’unica e sempre frequentatissima stazione termale più vicina alla capitale. Si parla di “ninfei, piscine, tempietti, statue, capitelli e vasche policrome di marmo”:

 

 

                                  Un caro saluto a Voi tutti  e buon Natale se non ci vediamo il 19/12 …. Ivano

 

8-11-2017 – 19-12-2017 




DATA: 13 Nov 2017

OGGETTO: CONVENZIONI DEL GRUPPO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                                                       in base ad apposite proposte di esercenti locali, trascrivo di seguito le convenzioni in atto convenute con il Gruppo Tiburzi, presso i quali potrete effettuare acquisti a condizioni particolari:

**********************

Ulteriore sconto del 5% sui prodotti in vendita, già offerti a prezzi eccezionali. Hushang è, tra l’altro, nostro escursionista attivo nelle uscite, (sufficiente presentarsi al negozio per richiedere il trattamento proposto, facendo presente di appartenere al Gruppo Tiburzi, se non conosciuti, mostrando copia della presente nota)

Bigiar-Tappeti Persiani Di Hushang Mahdavi

Negozio di tappeti orientali - Civitavecchia, Italia

Indirizzo: 16/18 Via Strambi Vincenzo, Civitavecchia, RM 00053

Telefono: 0766 34514

 

*********************

 

Scarponi da trekking, di marche già collaudate con soddisfazione da buona parte dei trekkisti del Tiburzi, a sconti particolari. Occorre far presente agli esercenti l’appartenenza al gruppo esibendo copia della presente nota.

“La Scarpetta”  Civitavecchia Via Bernini 2° (zona mercato).

 

                      

                              Un caro saluto,

                                                                                                                 Ivano

 

 

Civitavecchia, 13-11-2017 – ore 17.22

 




DATA: 10 Nov 2017

OGGETTO: Iniziative culturali di Trekkisti Tiburziani ...

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Dal Prof. Livio Spinelli, già buon Tiburziano, ora un po' meno per via dei suoi numerosi impegni culturali ricevo l'invito di cui al seguito, con preghiera di diffonderlo a voi tutti, mentre penso ad un arrivederci a domenica 19/11:

Lunedì 13 novembre

 

UNITRE - CIVITAVECCHIA - ore 17.00 - via A.Frangipani 8 (traversa v.le Baccelli)

 

" PAPA GIOVANNI PAOLO II: l’Europa Unita dall’Atlantico agli Urali "

 

Lezione del Prof. Livio Spinelli e presentazione del suo libro

 

MOSCA TERZA ROMA: DA GIULIO CESARE A PUTIN

 

( prefazione del Principe SFORZA RUSPOLI )

 

 

Il prof. Livio Spinelli, lunedì 13 novembre, alle ore 17.00, presso l’UNITRE, in via A.Frangipani n.8 Civitavecchia, terrà la seconda di 5 lezioni, sul tema “Papa Giovanni Paolo II e l’Europa Unita dall’Atlantico agli Urali” e presenterà il terzo libro della sua trilogia “MOSCA TERZA ROMA: DA GIULIO CESARE A PUTIN”, Libri del Borghese, Editore Lucarini. Verranno trattate, con dovizia di particolari,  le vicende storiche all’origine delle profonde trasformazioni economiche, finanziarie e politiche che hanno messo l’Europa di fronte al bivio del declino o della rinascita. Saranno vagliate le varie tesi catastrofistiche del passaggio dalla lira all’Euro e il tramonto del dollaro e degli Stati Uniti, la cui potenza ormai impallidisce di fronte al colosso cinese. In questa epoca di sconvolgimenti epocali, l’incontro di Papa Francesco con Putin e col Patriarca di Mosca Kirill I, è il segno dei tempi che per la Chiesa si sta avvicinando il momento della ricomposizione dei secolari scismi, e di un prossimo Papa di Roma – forse un russo, Papa Cirillo – che sarà “Primus inter pares”, infatti nella prefazione del volume il Principe Sforza Ruspoli afferma che: “È la Fede il collante dell’Europa, non quella dei trattati, ma quella vera, quella dei popoli, quella della cattedrali. Solo questa può salvarci dall’apocalisse. Quest’Europa delle cattedrali dovrà avere il compito primario di creare una moneta stabile e sconfiggere la povertà del mondo, e l’Europa - in questa alta missione - non può fare a meno della Russia, non può fare a meno della terza Roma, cioè di Mosca.”

In quest’epoca di voli spaziali, comunicazioni satellitari,di banche mondiali e gigantesche operazioni finanziarie,  l’Età dello Spirito “profetizzata” da Gioacchino da Fiore tarda a venire, però guardate quella piccola chiesa, intorno cui si raggruppano poche case sparse. Entrate e ascoltate lo stonato canto del sacrestano e del ragazzetto venuto Dio sa di dove ad aiutarlo, un incanutito sacerdote sta officiando il vespro, su un leggio è posta l’immagin
​e cui si accostano con calma alcuni vecchietti e vecchiette. Osservate con attenzione i volti di questa gente, ascoltate la loro voce: vedrete che in loro vive ciò che ovunque ormai è andato smarrito e non viene più in soccorso all’amore, e non rafforza più la speranza – la fede. Quel tesoro senza cui la vita s’inaridisce inesorabilmente, che i saggi non trovano, che rifugge chi lo ricerca fiaccamente e si perde, quel tesoro splende in questi cuori semplici, e quei terribili pensieri che turbano noi e affliggono il mondo, non inquietano mai la loro mente e la loro coscienza. Che importa se il sacrestano biascica nel coro le sue preghiere: egli crede nel loro significato e coloro che lo ascoltano non dubitano minimamente che per questo significato egli morirà ed entrerà

​ ​ 

nel regno dei cieli. Essi possiedono la fede e con essa spera 

​ 

no, perché oggi, come un tempo, la speranza del Vangelo cammina a piedi, con i piedi scalzi dei poveri e la visione alta dei profeti

 ​ 

 

 

 

 

 

 




DATA: 04 Nov 2017

OGGETTO: Escursione Poggio Caiolo - Barbarano Romano. Sul corso di fo

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

VARIAZIONE ORARIO DI PARTENZA USCITA

E PARZIALE

 MODIFICA PERCORSO

 

ESCURSIONE  19-11-2017

 “ANELLO DI POGGIO CAIOLO “

(Da Poggio Caiolo a Barbarano R., con ritorno a Poggio Caiolo)

km. 8

Partenza ore 8 – ritrovo ore 7.40

 

Gentili Signori Tiburziani,

                                                in sede della odierna verifica effettuata dalla guide del Tiburzi, sentieri e tempi di percorrenza, abbiamo deciso di anticipare alle ore 8 (ritrovo ore 7.40) la partenza dell’uscita in oggetto, onde guadagnare 30 minuti utili di luce, nell’economia “temporale” della giornata, ed eliminare la fastidiosa spola auto.

                          Quindi partiremo da Poggio Caiolo, percorrendo le c.d. “Gole del Biedano 1”, attraverso il Fosso Varlungo, il Fosso Neme, ed il Torrente Biedano per raggiungere il grazioso Paese di Barbarano. Qui consumeremo il pranzo al sacco portato al seguito.

                          Nel primo pomeriggio torneremo a Poggio Caiolo attraverso una bella tagliata etrusca, ed il già noto percorso archeologico di San Giuliano, per “riguadagnare” le nostre auto.

                                       Ferme restando tutte le altre indicazioni a voi note, ribadiamo la presenza di guadi asciutti (salvo eventuali prossime piogge), di salite e brevi tratti scoscesi, superabili questi con l’ausilio di attrezzatura ed abbigliamento tradizionali, bacchette da trekking o bastoni di legno. Non mancherà la tutela delle guide del Tiburzi e/o di qualche utile volontario sul campo che si presti per l’occorrenza. L’escursione presenta caratteristiche “naturalistiche” di eccezionale bellezza tra millenarie tagliate etrusche lungo il cammino.

Altro non anticipiamo, un arrivederci a domenica 19/11.

Vanì del Tiburzi – 04-11-2017 – ore 20.00

 




DATA: 27 Oct 2017

OGGETTO: Rinvio data Escursione Poggio Caiolo - Barbarano Romano.

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREKKING TIBURZI

Escursione 5/11/2017 – Poggio Caiolo-Barbarano

 

Comunicazione di Rinvio

 

Gentili Signori,

                             la presente per comunicarvi che l’uscita in premessa verrà rinviata, per motivi essenzialmente tecnici, a

domenica 19 Novembre 2017.

 

Restano ferme tutte le altre indicazioni precedentemente fornite.

Ivano del Tiburzi. – 27-10-2017




DATA: 23 Oct 2017

OGGETTO: Escursione Poggio Caiolo - Barbarano Romano. Sul corso di fo

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

GRUPPO TREKKING TIBURZI

Uscita Domenica 5 novembre 2017 – ore 8.15 ritrovo – 8.30 partenza

Traversata del “Biedano 1”

Km. 8 – difficoltà media – sentieri su tufo – presenza di qualche breve “strappo”scivoloso, qualche guado superabile.

Pranzo al sacco, Km. Auto c.a. 70 a.r.

Restano ferme tutte le altre indicazioni.

 

******************

 

Gentili Signori,

                              come già anticipato “sul campo”, domenica 5/11 ci impegneremo sul percorso che da Poggio Caiolo ci porta sotto il paese di Barbarano Romano, per un vecchio sentiero già battuto dal popolo etrusco. Il primo tratto presenta un percorso archeologico-naturalistico, nella restante parte transiteremo entro interessanti forre tra Canyon scavate nei millenni dai torrenti presenti. La vegetazione che si presenta è davvero eccezionale, paragonabile al tipo Amazzonico. Lasciato il Poggio  entreremo in profonde gole, ove il sole raramente si affaccia. I sentieri che vi proponiamo vanno percorsi con attenzione, per la presenza di tufo, foglie ed in alcuni casi del fango. Raccomando ancora ai partecipanti di munirsi di bacchette da trekking, per assicurare equilibrio e maggiore stabilità del corpo. Oltre naturalmente  ad una idonea attrezzatura per ogni evenienza e/o condizione meteo.

                             Un’altra ultima raccomandazione, non in ordine di importanza, cosa che deve essere sempre tenuta in mente. Quando si segue un gruppo in escursione non è opportuno rimanere in fondo e perdere i contatti con il gruppo di testa. Il “Tiburzi in cammino” ove generalmente, in escursione, mi porto in testa per ovvii motivi, ha ormai raggiunto un considerevole numero di partecipanti. Non è facile, pur conoscendo la quantità delle persone aggregate, poterle tenere sotto conto e controllo. Non è semplice, per chi rimanesse isolato, affrontare la sentieristica che ci si pone innanzi, ci sono deviazioni, bivi e sentieri ambigui, che se imboccati, finiscono poi per chiudersi o per portarci fuori pista Né ci viene in aiuto il telefonino, la maggior parte delle volte le linee non sono servite. Se sopravviene un impedimento imprevisto e vi doveste trovare in situazioni del genere cercate di avvertire le persone che vi precedono per bloccare il cammino dei battistrada che, vi assicuro, nell’occasione, procedono con un passo cauto e cadenzato. Non è opportuno, inoltre, e decisamente sconsigliato, procedere avanti al gruppo, per proprio conto, se le guide per qualche motivo hanno rallentato la marcia. Se vi trovaste in testa al gruppo e aveste notato l’assenza di guide ufficiali, fermatevi sul sentiero e, se del caso, tornate indietro. Potreste aver preso una deviazione che il più delle volte vi porta in isolamento e  ben lontani dal punto di arrivo. In particolare, situazioni del genere, per chi dovesse ricercare persone disperse, si gestiscono male con la prossima riduzione delle ore di luce della stagione autunnale ed invernale. Significherebbe, per l’incauto trekkista, dover passare la notte all’addiaccio per attendere il sorgere del sole del giorno dopo e l’arrivo dei ricercatori. Le guide del Tiburzi, conoscono perfettamente i sentieri proposti, pertanto il consiglio che vi do, affidatevi tranquillamente a loro, non le superate mai sui sentieri, non rimanete indietro, rispettate i luoghi che attraversiamo, non raccogliete funghi e/o piante spontanee entro Parchi ove è severamente vietato, pena pesanti multe da parte dei Funzionari della Forestale, presenti comunque.  Godetevi questi meravigliosi luoghi, il silenzio, gli sfondi, i ruscelli, la rigogliosa vegetazione, le millenarie pietre...

Vanì 23-10-2017




DATA: 12 Oct 2017

OGGETTO: Escursione al Parco Archeologico di Marturanum - Bracciano

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

SIGNORI TIBURZIANI, NELLA PRECEDENTE MAIL RIGUARDANTE L'USCITA IN OGGETTO HO ERRONEAMENTE INDICATO CHE PER LA SOLA PRENOTAZIONE DEL PRANZO COMPLETO (PUNTO 3) EURO 15 ANDAVA CONTATTATO IL SOTTOSCRITTO CON MAIL  vanivani@alice.it. PER LA SUCCESIVA PRENOTAZIONE, MENTRE DOVRETE COMUNQUE COMUNICARMI SE VORRETE FRUIRE DI UNA DELLE  TRE OPZIONI INDICATE, PRESSO IL PUNTO DI RISTORO, CIOE'

PER TUTTE E TRE LE OPZIONI OFFERTE:

EURO 12 MENU' MAIALE

EURO 13 MENU' SCOTTONA

EURO 15 MENU' COMPLETO

SOLTANTO CHI DECIDESSE DI PRANZARE AL SACCO O GRIGLIARE LE PROPRIE PROVVISTE NEL LUOGO ATTREZZATO DI POGGIO CAIOLO NON DOVRA' INVIARMI NESSUNA COMUNICAZIONE. 

MI SCUSO MA STO UTILIZZANDO DA GIORNI UN TABLET PER LE MIE COMUNICAZIONI, AVENDO IL PC FISSO IN MANUTENZIONE.

VANI' 12-1O-2017

 




DATA: 11 Oct 2017

OGGETTO: ESCURSIONE AL PARCO ARCHEOLOGICO DI MARTURANUM - BARBARANO R

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ESCURSIONE AL PARCO ARCHEOLOGICO DI MARTURANUM

Domenica 22 ottobre 2017

Ritrovo solito luogo – Park Tribunale di Civitavecchia – ore 8.15

Partenza auto proprie ore 8.30

La giornata in breve…

                                           escursione storico/paesaggistica di media difficoltà, percorso misto (salite, discese, tratti in piano) di Km. 5,5 c.a. Raccomandato l’uso di bacchette da trekking, per assicurare migliore assetto sui sentieri.

           Necessaria breve spola auto iniziale e finale.

           9.30 – 12.30 passeggiata tra le necropoli. Ore 13 c.a. pranzo sul pianoro di Poggio Caiolo.

           Opzioni: pranzo al sacco; grigliata nell’area attrezzata. Pranzo al “Punto di Ristoro La Casina di Caiolo ” gestione Area Parco Marturanum alle segg. condizioni:

 

  • 1 Pranzo di maiale Euro 12 – un antipasto – una bistecca di maiale, una salsiccia ed una fetta di ventresca, grigliate.  Insalata, pane e coperto. Bevande escluse che si possono richiedere, con una modesta spesa, ma uno se le può anche portare da casa.
  • 2 Pranzo di scottona Euro 13 – un antipasto come sopra – una bistecca di scottona grigliata. Insalata, pane e coperto, bevande come sopra.
  • 3 Pranzo completo Euro 15, pappardelle al cinghiale, bistecca di maiale, salsiccia, grigliate. Contorno, pane, bevande come sopra.

 

Chiunque volesse fruire di quanto indicato al punto 3, dovrà comunicarmelo entro il 20 ottobre utilizzando la mia mail personale vanivani@alice.it, perché io prenoti a suo nome il tipo di ristoro richiesto. Nessun anticipo è richiesto, tranne il consueto rispetto dell’impegno. Si pagherà dopo la consumazione. Soluzione consigliata.

 

              Non vi nascondo che, data la recente esperienza tuscanese di domenica scorsa, ero in dubbio se  proporre quest’ultima soluzione. Una parte di noi, in fase di verifica percorso, ha sperimentato positivamente il Punto di ristoro.

            Ognuno, comunque, potrà scegliere tranquillamente se portarsi al seguito il pranzo al sacco, od accendere il fuoco su Poggio Caiolo e cucinare le carni alla brace utilizzando le griglie del Parco, o fruire della soluzione “Ristoro Casina di Caiolo”.

           Al fine pranzo porteremo a termine l’ultimo tratto dell’escursione.

Nessuna comunicazione dovrà pervenirmi  se l’opzione dovesse cadere sulle soluzioni 1 e 2

 

******************

               Quindi il programma … giunti alla Necropoli di chiusa Cima intorno alle ore 9.15 (Barbarano) si lasceranno tutti i passeggeri ove inizia l’escursione. Le vetture si sposteranno a Poggio Caiolo per una spola breve. Soltanto tre o quattro macchine torneranno con gli autisti al punto di “partenza” per ricongiungersi con il gruppo. Alle ore 10 c.a. si parte per la visita alla necropoli di Chiusa Cima. Si raggiunge l’Altopiano di San Giuliano, si traversa il Fosso di Varlungo per le tombe monumentali del Cervo, Regina e delle Palazzine. Alle 12,30 c.a. siamo al punto di ristoro per il pranzo. Al termine, visita dell’area necropolare di Poggio Caiolo.

            In serata si propone una passeggiatina nella graziosa cittadina di Barbarano Romano.

            Per quanto già accennato ribadisco per  tutti “abbigliamento da trekking, l’uso di bacchette, di una lampada per vedere il meraviglioso interno di alcune tombe principesche e di un scaramantico ombrellino o Kway”.

            In caso di tempo decisamente avverso l’escursione verrà rimandata e l’obbligo della prenotazione pranzo al punto ristoro, decade.

               Sul nostro sito trekking-tiburzi-2016.it, nel link escursioni, sono riportate alcune note informative  riguardanti il luogo di visita, i più interessanti aspetti dell’escursione, utile per chi volesse sapere qualcosa sul Parco di Marturanum. Mentre informazioni sul punto di ristoro possono essere lette sul sito internet “La Casina di Caiolo Barbarano Romano”.

Vani’ – 10-10-2017

 

 




DATA: 04 Oct 2017

OGGETTO: Tuscania 8/10/2017 - Partenza ore 8.30 precise dal Park. del

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

DATA MAIL

NOMINATIVO

NR PERS.

NOTE NOTE NOTE NOTE

1

05/09/17

DE VITO PAOLO

1

 

2

05/09/17

ROMITI IVANO

2

 

3

05/09/17

SASSU GIANFRANCO

4

 

4

06/09/17

NAPOLITANO MARIAGRAZIA

1

 

5

07/09/17

SINI MAURO

2

 

6

08/09/17

DI BIANCO VINCENZINA

1

 

7

08/09/17

PARIGIANI ERCOLE

2

 

8

09/09/17

GUARINO PINUCCIA

1

 

9

09/09/17

SACCO MASSIMO

2

 

10

09/09/17

BARTOLOZZI MARIELLA

1

 

11

09/09/17

ROMEO NICOLA

9

 

12

09/09/17

ALESSANDRI MARIO

2

 

13

09/09/17

JOVALE' GIOVANNI

2

 

14

09/09/17

MONALDI ALBERTO

2

 

15

09/09/17

SALADINI CLAUDIO

2

 

16

09/09/17

TORRI ANNA CLAUDIA

1

 

17

09/09/17

MATTEI SILVIA

1

 

18

09/09/17

PISANO SALVATORE

2

 

19

12/09/17

TASSAROTTI MARCO

2

 

20

14/09/17

MARTINO SALVATORE

2

 

21

14/09/17

TUVERI MASSIMO

8

 

22

14/09/17

PANICO ETTORE

2

 

23

15/09/17

BELLI EMMA

1

 

24

15/09/17

CALIUMI GUALTIERO

2

 

25

15/09/17

BALBI PAOLO

2

 

26

17/09/17

FANELLI TAMARA

2

 

27

17/09/17

GORI LUCIANO

2

 

28

19/09/17

REMONDINI PAOLO

2

 

29

21/09/17

SCOTTO GIULIO CESARE

2

 

30

26/09/17

TASSELLI AUGUSTO

3

 

31

30/09/17

BELLI TIZIANA

1

 

32

01/10/17

MONTINI LUCIANO

2

 

34

01/10/17

CACCAMO PATRIZIA

2

 

35

02/10/17

SELIS VASTARELLA

2

 

36

02/10/17

BERTOLO TIZIANA GALLONE MARIA

2

 

 

 

 

 

 

37

21/09/17

CUCCHI FRANCESCO

 

SOLO ESCURSIONE

 

 

 

 

 

 

       
     

77

 

 




DATA: 04 Oct 2017

OGGETTO: Tuscania 8/10/2017 - Partenza ore 8.30 precise dal Park. del

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Caro Tiburziano iscritto all'uscita dell'8/10 (Tuscania Agriturismo Casa Caponetti) sul sito
trekking-tiburzi-2016.it troverai sulla prima pagina una cartina utile per raggiungere
l'Agriturismo, luogo del pranzo e partenza escursione. Comunque se seguirai il flusso delle      
vetture giungerai tranquillamente a destinazione quel giorno. Sommariamente …..
partiamo dal Parcheggio del Tribunale di Civitavecchia alle ore 8.30 precise.  
Percorriamo la bretella della zona industriale per imboccare l'autostrada A 12 in direzione
Tarquinia. Usciamo dall'A 12 per Tarquinia girando a destra alla rotonda.  Saliamo su verso
la Cittadina ed alla rotonda giriamo a sinistra per andare a prendere la strada per Tuscania
(Str. Prov.le 3). Giungiamo a Tuscania ed alla rotonda giriamo a destra (Str. Prov.le 2).
Passate le mura tuscanesi al bivio prendiamo per la Prov.le 11 (Vetrallese). Poco più avanti
dobbiamo girare a destra per il bivio che porta all'Agriturismo (cartello indicatorio).
Dopo poco si gira di nuovo a destra per scendere verso la valle del Marta e raggiungere
l'Agriturismo (Parcheggio) dove lasciate le vetture ci prepariamo per partire per l'escursione.
In caso di necessità (ammesso che i cell. prendano) 3886958494    



DATA: 29 Sep 2017

OGGETTO: Escursione a Tuscania 8/10/2017

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Tiburziani, 

                              In merito all'oggetto Vi invio il protocollo chiuso alla data odierna, fermo restando che ancora resta qualche posto libero oltre eventuali disdette. Chiunque volesse far parte del  "gruppo" l'8 ottobre puo' avanzare richiesta, verrà data risposta. Un caro saluto a tutti ... Ivano 

 

PROTOCOLLO ISCRIZIONI PRANZO TUSCANIA 8-10-2017

 
         

 

DATA MAIL

NOMINATIVO

NR PERS.

NOTE NOTE NOTE NOTE

1

05/09/2017

DE VITO PAOLO

1

 

2

05/09/2017

ROMITI IVANO

2

 

3

05/09/2017

SASSU GIANFRANCO

4

 

4

06/09/2017

NAPOLITANO MARIAGRAZIA

1

 

5

07/09/2017

SINI MAURO

2

 

6

08/09/2017

DI BIANCO VINCENZINA

1

 

7

08/09/2017

PARIGIANI ERCOLE

2

 

8

09/09/2017

GUARINO PINUCCIA

1

 

9

09/09/2017

SACCO MASSIMO

2

 

10

09/09/2017

BARTOLOZZI MARIELLA

1

 

11

09/09/2017

ROMEO NICOLA

9

 

12

09/09/2017

ALESSANDRI MARIO

2

 

13

09/09/2017

JOVALE' GIOVANNI

2

 

14

09/09/2017

MONALDI ALBERTO

2

 

15

09/09/2017

SALADINI CLAUDIO

2

 

16

09/09/2017

TORRI ANNA CLAUDIA

1

 

17

09/09/2017

MATTEI SILVIA

1

 

18

09/09/2017

PISANO SALVATORE

2

 

19

12/09/2017

TASSAROTTI MARCO

2

 

20

14/09/2017

MARTINO SALVATORE

2

 

21

14/09/2017

TUVERI MASSIMO

7

 

22

14/09/2017

PANICO ETTORE

2

 

23

15/09/2017

BELLI EMMA

1

 

24

15/09/2017

CALIUMI GUALTIERO

2

 

25

15/09/2017

BALBI PAOLO

2

 

26

17/09/2017

FANELLI TAMARA

2

 

27

17/09/2017

GORI LUCIANO

2

 

28

19/09/2017

REMONDINI PAOLO

2

 

29

21/09/2017

SCOTTO GIULIO CESARE

2

 

30

26/09/2017

TASSELLI AUGUSTO

3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

32

21/09/2017

CUCCHI FRANCESCO

 

SOLO ESCURSIONE

         



DATA: 25 Sep 2017

OGGETTO: Escursione alle Necropoli di Tuscania 8/10/2017

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Tiburziani, 

                             vi accludo l'elenco iscrizioni all'uscita dell'8/10, che ci vedrà impegnati in quel di Tuscania! E' già a voi noto che l'uscita si farà, qualsiasi condizione avversa di tempo si presenti, eventualmente si tratterà di gestire la giornata in modo diverso. In ogni caso, anche se li bollettino, visibile anche nel presente sito,  prospetta una giornata soleggiata, é bene esaminare tutte le eventualità possibili, che verrebbero prospettate in tempo utile.

                           Eventuali "Tiburziani" che volessero iscriversi all'uscita in argomento potranno rivolgere ancora le loro richieste, ci sono ancora una decina di posti liberi. Un caro saluto.... Ivano

PROTOCOLLO ISCRIZIONI PRANZO TUSCANIA 8-10-2017

 
         

 

DATA MAIL

NOMINATIVI

NR PERS.

NOTE

1

05/09/2017

DE VITO PAOLO

1

 

2

05/09/2017

ROMITI IVANO

2

 

3

05/09/2017

SASSU GIANFRANCO

4

 

4

06/09/2017

NAPOLITANO MARIAGRAZIA

1

 

5

07/09/2017

SINI MAURO

2

 

6

08/09/2017

DI BIANCO VINCENZINA

1

 

7

08/09/2017

PARIGIANI ERCOLE

2

 

8

09/09/2017

GUARINO PINUCCIA

1

 

9

09/09/2017

SACCO MASSIMO

2

 

10

09/09/2017

BARTOLOZZI MARIELLA

1

 

11

09/09/2017

ROMEO NICOLA

9

 

12

09/09/2017

ALESSANDRI MARIO

2

 

13

09/09/2017

JOVALE' GIOVANNI

2

 

14

09/09/2017

MONALDI ALBERTO

2

 

15

09/09/2017

SALADINI CLAUDIO

2

 

16

09/09/2017

TORRI ANNA CLAUDIA

1

 

17

09/09/2017

MATTEI SILVIA

1

 

18

09/09/2017

PISANO SALVATORE

2

 

19

12/09/2017

TASSAROTTI MARCO

2

 

20

12/09/2017

DE NEGRI ANGELO

2

 

21

14/09/2017

MARTINO SALVATORE

2

 

22

14/09/2017

TUVERI MASSIMO

7

 

23

14/09/2017

PANICO ETTORE

2

 

24

15/09/2017

BELLI EMMA

1

 

25

15/09/2017

CALIUMI GUALTIERO

2

 

26

15/09/2017

BALBI PAOLO

2

 

27

17/09/2017

FANELLI TAMARA

2

 

28

17/09/2017

GORI LUCIANO

2

 

29

19/09/2017

REMONDINI PAOLO

2

 

30

21/09/2017

SCOTTO GIULIO CESARE

2

 

 

 

 

 

 

31

21/09/2017

CUCCHI FRANCESCO

 

SOLO ESCURSIONE

 

 

 

 

 

 




DATA: 20 Sep 2017

OGGETTO: Escursione alle Necropoli di Tuscania 8/10/2017

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani, Vi accludo l'elenco iscritti all'escursione in oggetto con preghiera di controllare la Vostra posizione e segnalare eventuali discordanze, grazie Ivano - 20-09-2017

PROTOCOLLO ISCRIZIONI PRANZO TUSCANIA 8-10-2017

 
       

 

DATA MAIL

NOMINATIVO

NR PERS.

1

05/09/2017

DE VITO PAOLO

1

2

05/09/2017

ROMITI IVANO

2

3

05/09/2017

SASSU GIANFRANCO

2

4

06/09/2017

NAPOLITANO MARIAGRAZIA

1

5

07/09/2017

SINI MAURO

2

6

08/09/2017

DI BIANCO VINCENZINA

1

7

08/09/2017

PARIGIANI ERCOLE

2

8

09/09/2017

GUARINO PINUCCIA

1

9

09/09/2017

SACCO MASSIMO

2

10

09/09/2017

BARTOLOZZI MARIELLA

1

11

09/09/2017

ROMEO NICOLA

4

12

09/09/2017

ALESSANDRI MARIO

2

13

09/09/2017

JOVALE' GIOVANNI

2

14

09/09/2017

MONALDI ALBERTO

2

15

09/09/2017

SALADINI CLAUDIO

2

16

09/09/2017

TORRI ANNA CLAUDIA

1

17

09/09/2017

MATTEI SILVIA

1

18

09/09/2017

PISANO SALVATORE

2

19

12/09/2017

TASSAROTTI MARCO

2

20

12/09/2017

DE NEGRI ANGELO

2

21

14/09/2017

MARTINO SALVATORE

2

22

14/09/2017

TUVERI MASSIMO

5

23

14/09/2017

PANICO ETTORE

2

24

15/09/2017

BELLI EMMA

1

25

15/09/2017

CALIUMI GUALTIERO

2

26

15/09/2017

BALBI PAOLO

2

27

17/09/2017

FANELLI TAMARA

2

28

17/09/2017

GORI LUCIANO

2

29

19/09/2017

HUSHANG MADAVI

2

30

19/09/2017

REMONDINI PAOLO

2

 




DATA: 16 Sep 2017

OGGETTO: Escursione alle Necropoli di Tuscania 8/10/2017

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NOTA PER I TIBURZIANI ISCRITTISI A PARTECIPARE ALLA GIORNATA DELL'8/10 (PRANZO ESCURSIONE) FERMO RESTANDO CHE SI PUO' PARTECIPARE ALLA SOLA ESCURSIONE E CONSUMARE IL PRANZO AL SACCO PREVIA COMUNICAZIONE ALLA MAIL DEL SOTTOSCRITTO vanivani@alice.it

CHI TROVASSE DISCORDANTI I DATI DI REGISTRAZIONE RIPORTATI NELL'ELENCO SOTTO INDICATO, E' PREGATO DI COMUNICARMELO. GRAZIE IVANO 16-09-2017

PROTOCOLLO ISCRIZIONI PRANZO TUSCANIA 8-10-2017

 
       

 

DATA MAIL

NOMINATIVO

NR PERS.

1

05/09/2017

DE VITO PAOLO

1

2

05/09/2017

ROMITI IVANO

2

3

05/09/2017

SASSU GIANFRANCO

2

4

06/09/2017

NAPOLITANO MARIAGRAZIA

1

5

07/09/2017

SINI MAURO

2

6

08/09/2017

DI BIANCO VINCENZINA

1

7

08/09/2017

PARIGIANI ERCOLE

2

8

09/09/2017

GUARINO PINUCCIA

1

9

09/09/2017

SACCO MASSIMO

2

10

09/09/2017

BARTOLOZZI MARIELLA

1

11

09/09/2017

ROMEO NICOLA

4

12

09/09/2017

ALESSANDRI MARIO

2

13

09/09/2017

JOVALE' GIOVANNI

2

14

09/09/2017

MONALDI ALBERTO

2

15

09/09/2017

SALADINI CLAUDIO

2

16

09/09/2017

TORRI ANNA CLAUDIA

1

17

09/09/2017

MATTEI SILVIA

1

18

09/09/2017

PISANO SALVATORE

2

19

12/09/2017

TASSAROTTI MARCO

2

20

12/09/2017

DE NEGRI ANGELO

2

21

14/09/2017

MARTINO SALVATORE

2

22

14/09/2017

TUVERI MASSIMO

5

23

14/09/2017

PANICO ETTORE

2

24

15/09/2017

BELLI EMMA

1

25

15/09/2017

CALIUMI GUALTIERO

2

26

15/09/2017

BALBI PAOLO

2

 

*******************************

 

                           In questo scorcio dell’anno ho cercato di includere tra i nostri impegni sul campo, la zona del “Tuscanese”, privilegiando un territorio sconosciuto al mondo “storico”, a torto, secondo il mio pensiero. Zona che ha “distribuito”, a tutti i  musei del mondo, gran parte, se non del tutto, del proprio “corpus” delle stipi votive rinvenute nella vasta archeologica.  Ciò che più disturba il nostro credo etico-morale è che buona parte del patrimonio archeologico “mobile” di Tuscania sia stato svenduto in tutto il mondo, da certi personaggi (I Campanari etc.) che nella loro “era” venivano chiamati antiquari, ed erano molto stimasti ed apprezzati. Un’altra cospicua parte ha preso la strada del Vaticano, mentre poco è rimasto alla Città di Tuscania. Nel museo di questa città sono presenti tanti reperti, altrettanti sono esposti in Viterbo. Pensate che una coppia di dadi etruschi in avorio, con i nomi dei primi sei numeri in lingua “Rasenna”, rinvenuti in una tomba tuscanese, si trovano nel Cabinet des Medailles della Bibliothèque Nationale de Paris. A questo punto mi corre un inciso, e di questa deviazione chiedo venia, non potendo intervenire l’8/10 sull’argomento, per i motivi che di seguito indicherò.

Dal volume Tuscania ed. Bonechi – Firenze – Testo di Italo Faldi

O M I S S I S

“” … i dadi nel mondo etrusco avevano un valore sacrale. Basta pensare al racconto sull’origine del popolo etrusco che fa Erodoto nel V secolo a.C., il quale, in maniera molto attendibile, fonda su testimonianze greche l’ipotesi dell’arrivo degli etruschi dall’Anatolia. “Pare che sotto il regno di Ati (probabilmente Hatti, cioè l’ittita), figlio di Mani, (cioè la guida, l’amministratore, dal verbo hittita “manny” e quindi l’eroe) una grande carestia colpisse la Lidia (Asia Minore). …. Si dice che in tali frangenti i Lidi inventassero il gioco dei dadi … che utilizzarono per combattere la fame nel modo seguente. Ogni due giorni giocavano per un giorno intero, così distraevano l’attenzione dalla ricerca del cibo; il giorno appresso non si dedicavano al gioco e mangiavano.  Vissero in questo modo per diciotto anni. Ma siccome il pericolo anziché diminuire continuava a diventare sempre più grave, il re divise i Lidi in due gruppi; e tirò a sorte coi dadi quale dei due avrebbe dovuto rimanere e quale partire… Egli mise poi a capo del gruppo che doveva partire suo figlio Tirreno … ed essi giunsero nella terra degli Umbri. Là fondarono le città nelle quali vivono tuttora, ma cambiarono il loro nome di Lidi in un altro, derivandolo da quello del figlio del re che li aveva guidati. Si chiamarono pertanto Tirreni,””

     Il passaggio dei Lidi/Tirreni sarebbe avvenuto verso il XII secolo a.C. (data approssimativa dello svolgimento della Guerra di Troia) nell’ambito di un ampio movimento di popolazioni (i popoli del Mare) che dall’Anatolia si spostarono verso il Mediterraneo occidentale e meridionale; ne forniscono informazione anche le fonti egiziane poiché i Lidi avevano sperato inizialmente di potersi stabilire in Egitto.

 

-          Come preannunciato il pranzo è servito ad un costo di euro 25 a persona, che pagheremo tutti, compreso il sottoscritto, al termine del pranzo. La guida, che non sarò io del Tiburzi per giusti motivi imposti, viene a costare 80 euro complessivamente. Ciò significa che inciderà in relazione al nr. degli iscritti, orientativamente, per c.a. 1 o 2 ero a persona, cosa che raccoglieremo il giorno stesso a Tuscania. Chi vorrà partecipare alla giornata e non effettuare la breve escursione, potrà farlo intrattenendosi nell’ambito delle strutture dell’Agriturismo, molto belle ed amene, poste sia al coperto che in area attrezzata nel parco apposito creato, o recarsi nella vicina Tuscania per visitare le belle chiese o le sue terrazze poste sulla vallata, per raggiungerci intorno alle 13 / 13.30 per il pranzo. Eventuali disdette saranno accettate entro il 25/9 senza corrispondere penalita’ che dovesse richiedere il gestore. Chi volesse partecipare alla sola escursione dovrà comunicarmelo sempre per mail.

-          Il menù ancora non pervenuto dai Caponetti, sarà relativo alla cucina locale ed ai prodotti biologici dell’agriturismo, verrà comunque da me vagliato ed eventualmente modificato.

-          Orario di partenza ore 8.30 da Civitavecchia – ritrovo parcheggio del Tribunale – auto proprie.

-          In caso di maltempo previsto ed accertato nel giorno 8/10, verrai successivamente contattato via mail per ristabilire eventualmente un orario di partenza più comodo per recarci all’agriturismo per l’ora di pranzo.

-          Abbigliamento consigliato, da trekk. Eventualmente potrai portare al seguito scarpe più comode od altro per cambiarti al rientro dall’escursione. Il parcheggio a noi riservato è prossimo al luogo ristorante.

-          L’Agriturismo è raggiungibile poco dopo fuori Tuscania (1 km. c.a.) sulla strada Vetrallese. Puoi visitare i siti Internet AGRITURISMO CAPONETTI TUSCANIA in Via del Quarticciolo nr. 1. Tel. 347 7990713. L’Agriturismo, posto su proprietà privata, è molto frequentato specialmente da gente proveniente dall’estero, fiancheggia la bella vallata del bel Fiume Marta.

-          Nella vasta proprietà sono presenti le necropoli etrusche più vaste di Tuscania. Noi abbiamo ridotto opportunamente il percorso complessivo di escursione alla parte essenziale, per un impegno temporale di c.a. 2.30 ore, altrimenti sarebbe stato molto più lungo.

-          Comunque il giorno di partenza verrai fornito di una nota con le indicazioni stradali, seguendo il serpentone delle macchine si giunge tranquillamente a destinazione. Proverò ad allegare alla presente una piantina in ortofoto utile allo scopo, malgrado alcuni potranno avere difficoltà a visionarla con il loro PC.

 

Ti saluto, un arrivederci … Ivano (388 6958494)

 




DATA: 13 Sep 2017

OGGETTO: Escursione alle Necropoli di Tuscania 8/10/2017

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Per i Tiburziani che hanno chiesto di partecipare all'uscita dell'8/10 (Escursione + pranzo)

Gentili Signori, prendete nota delle iscrizioni effettuate in base a Vostra richiesta, segnalando eventuali discordanze riportate a vanivani@alice.it.

Chiunque indicato potrà chiedere, prima del 25/9, di essere depennato senza (eventualmente!) pagare penalità al gestore dell'Agriturismo. In tale circostanza, oltre tale data eventuali rinunce potranno essere coperte dalla "lista di attesa", qualora le iscrizioni superino il numero massimo delle persone consentite nella sala del Ristorante. 

Un caro saluto ... Ivano

 

PROTOCOLLO ISCRIZIONI PRANZO TUSCANIA 8-10-2017

 
       

 

DATA MAIL

NOMINATIVO

NR PERS.

1

05/09/2017

DE VITO PAOLO

1

2

05/09/2017

ROMITI IVANO

2

3

05/09/2017

SASSU GIANFRANCO

2

4

06/09/2017

NAPOLITANO MARIAGRAZIA

1

5

07/09/2017

SINI MAURO

2

6

08/09/2017

DI BIANCO VINCENZINA

1

7

08/09/2017

PARIGIANI ERCOLE

2

8

09/09/2017

GUARINO PINUCCIA

1

9

09/09/2017

SACCO MASSIMO

2

10

09/09/2017

BARTOLOZZI MARIELLA

1

11

09/09/2017

ROMEO NICOLA

4

12

09/09/2017

ALESSANDRI MARIO

2

13

09/09/2017

JOVALE' GIOVANNI

2

14

09/09/2017

MONALDI ALBERTO

2

15

09/09/2017

SALADINI CLAUDIO

2

16

09/09/2017

TORRI ANNA CLAUDIA

1

17

09/09/2017

MATTEI SILVIA

1

18

09/09/2017

PISANO SALVATORE

2

19

12/09/2017

TASSAROTTI MARCO

2

20

12/09/2017

DE NEGRI ANGELO

2

 




DATA: 08 Sep 2017

OGGETTO: Escursione a Tuscania 8 ottobre 2017

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Allego una foto del percorso stradale concernente l'oggetto, Ivano




DATA: 08 Sep 2017

OGGETTO: Escursione a Tuscania 8 ottobre 2017

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani quest'oggi Vi ho inviato una mail, concernente l'oggetto, con un allegato e debbo prendere atto che ad alcuni non é giunta per  niente, ad altri pervenuta in parte, mentre a me, nella posta elettronica di controllo ben 6 volte. Provvedo ancora a spedirla separando la parte scritta dall'allegato (immagine). Un caro saluto... Ivano ... segue la predetta mail

""

TUSCANIA 8 OTTOBRE 2017 – PARTENZA ORE 8.30 – ESCURSIONE DI KM. 4 C.A. A SEGUIRE PRANZO IN AGRITURISMO .

NOTA PER I TIBURZIANI CHE HANNO GIA’ PROVVEDUTO AD ISCRIVERSI ALL’USCITA

(Romeo – Parigiani – Romiti – Cerioni – De Vito – Di Bianco – Bartolozzi – Sini – Napolitano – Belli – Olivieri – Massini – Franchi - Sassu)

Gentile Tiburziano/a ho ricevuto la tua richiesta di partecipazione all’uscita su indicata e Ti comunico che la tua iscrizione mi è giunta ed è stata registrata nell’apposito protocollo istituito. Aggiungo pertanto ulteriori informazioni utili per lo svolgimento della giornata:

-          Come preannunciato il pranzo è servito ad un costo di euro 25 a persona, che pagheremo tutti, compreso il sottoscritto, al termine del pranzo. La guida, che non sarò io del Tiburzi per giusti motivi imposti, viene a costare 80 euro complessivamente. Ciò significa che inciderà in relazione al nr. degli iscritti, orientativamente, per c.a. 1 o 2 ero a persona, cosa che raccoglieremo il giorno stesso a Tuscania. Chi vorrà partecipare alla giornata e non effettuare la breve escursione, potrà farlo intrattenendosi nell’ambito delle strutture dell’Agriturismo, molto belle ed amene, poste sia al coperto che in area attrezzata nel parco apposito creato, o recarsi nella vicina Tuscania per visitare le belle chiese o le sue terrazze poste sulla vallata, per raggiungerci intorno alle 13 / 13.30 per il pranzo. Eventuali disdette saranno accettate entro il 25/9 senza corrispondere penalita’ che dovesse richiedere il gestore. Chi volesse partecipare alla sola escursione dovrà comunicarmelo sempre per mail.

-          Il menù ancora non pervenuto dai Caponetti, sarà relativo alla cucina locale ed ai prodotti biologici dell’agriturismo, verrà comunque da me vagliato ed eventualmente modificato.

-          Orario di partenza ore 8.30 da Civitavecchia – ritrovo parcheggio del Tribunale – auto proprie.

-          In caso di maltempo previsto ed accertato nel giorno 8/10, verrai successivamente contattato via mail per ristabilire eventualmente un orario di partenza più comodo per recarci all’agriturismo per l’ora di pranzo.

-          Abbigliamento consigliato, da trekk. Eventualmente potrai portare al seguito scarpe più comode od altro per cambiarti al rientro dall’escursione. Il parcheggio a noi riservato è prossimo al luogo ristorante.

-          L’Agriturismo è raggiungibile poco dopo fuori Tuscania (1 km. c.a.) sulla strada Vetrallese. Puoi visitare i siti Internet AGRITURISMO CAPONETTI TUSCANIA in Via del Quarticciolo nr. 1. Tel. 347 7990713. L’Agriturismo, posto su proprietà privata, è molto frequentato specialmente da gente proveniente dall’estero, fiancheggia la bella vallata del bel Fiume Marta.

-          Nella vasta proprietà sono presenti le necropoli etrusche più vaste di Tuscania. Noi abbiamo ridotto opportunamente il percorso complessivo di escursione alla parte essenziale, per un impegno temporale di c.a. 2.30 ore, altrimenti sarebbe stato molto più lungo.

-          Comunque il giorno di partenza verrai fornito di una nota con le indicazioni stradali, seguendo il serpentone delle macchine si giunge tranquillamente a destinazione. Proverò ad allegare alla presente una piantina in ortofoto utile allo scopo, malgrado alcuni potranno avere difficoltà a visionarla con il loro PC.

 

Ti saluto, un arrivederci … Ivano (388 6958494)

 




DATA: 08 Sep 2017

OGGETTO: Escursione a Tuscania 8 ottobre 2017

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

TUSCANIA 8 OTTOBRE 2017 – PARTENZA ORE 8.30 – ESCURSIONE DI KM. 4 C.A. A SEGUIRE PRANZO IN AGRITURISMO .

NOTA PER I TIBURZIANI CHE HANNO GIA’ PROVVEDUTO AD ISCRIVERSI ALL’USCITA

(Romeo – Parigiani – Romiti – Cerioni – De Vito – Di Bianco – Bartolozzi – Sini – Napolitano – Belli – Olivieri – Massini – Franchi - Sassu)

Gentile Tiburziano/a ho ricevuto la tua richiesta di partecipazione all’uscita su indicata e Ti comunico che la tua iscrizione mi è giunta ed è stata registrata nell’apposito protocollo istituito. Aggiungo pertanto ulteriori informazioni utili per lo svolgimento della giornata:

-          Come preannunciato il pranzo è servito ad un costo di euro 25 a persona, che pagheremo tutti, compreso il sottoscritto, al termine del pranzo. La guida, che non sarò io del Tiburzi per giusti motivi imposti, viene a costare 80 euro complessivamente. Ciò significa che inciderà in relazione al nr. degli iscritti, orientativamente, per c.a. 1 o 2 ero a persona, cosa che raccoglieremo il giorno stesso a Tuscania. Chi vorrà partecipare alla giornata e non effettuare la breve escursione, potrà farlo intrattenendosi nell’ambito delle strutture dell’Agriturismo, molto belle ed amene, poste sia al coperto che in area attrezzata nel parco apposito creato, o recarsi nella vicina Tuscania per visitare le belle chiese o le sue terrazze poste sulla vallata, per raggiungerci intorno alle 13 / 13.30 per il pranzo. Eventuali disdette saranno accettate entro il 25/9 senza corrispondere penalita’ che dovesse richiedere il gestore. Chi volesse partecipare alla sola escursione dovrà comunicarmelo sempre per mail.

-          Il menù ancora non pervenuto dai Caponetti, sarà relativo alla cucina locale ed ai prodotti biologici dell’agriturismo, verrà comunque da me vagliato ed eventualmente modificato.

-          Orario di partenza ore 8.30 da Civitavecchia – ritrovo parcheggio del Tribunale – auto proprie.

-          In caso di maltempo previsto ed accertato nel giorno 8/10, verrai successivamente contattato via mail per ristabilire eventualmente un orario di partenza più comodo per recarci all’agriturismo per l’ora di pranzo.

-          Abbigliamento consigliato, da trekk. Eventualmente potrai portare al seguito scarpe più comode od altro per cambiarti al rientro dall’escursione. Il parcheggio a noi riservato è prossimo al luogo ristorante.

-          L’Agriturismo è raggiungibile poco dopo fuori Tuscania (1 km. c.a.) sulla strada Vetrallese. Puoi visitare i siti Internet AGRITURISMO CAPONETTI TUSCANIA in Via del Quarticciolo nr. 1. Tel. 347 7990713. L’Agriturismo, posto su proprietà privata, è molto frequentato specialmente da gente proveniente dall’estero, fiancheggia la bella vallata del bel Fiume Marta.

-          Nella vasta proprietà sono presenti le necropoli etrusche più vaste di Tuscania. Noi abbiamo ridotto opportunamente il percorso complessivo di escursione alla parte essenziale, per un impegno temporale di c.a. 2.30 ore, altrimenti sarebbe stato molto più lungo.

-          Comunque il giorno di partenza verrai fornito di una nota con le indicazioni stradali, seguendo il serpentone delle macchine si giunge tranquillamente a destinazione. Proverò ad allegare alla presente una piantina in ortofoto utile allo scopo, malgrado alcuni potranno avere difficoltà a visionarla con il loro PC.

 

Ti saluto, un arrivederci … Ivano (388 6958494)




DATA: 05 Sep 2017

OGGETTO: Escursione a Tuscania 8 ottobre 2017

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani, il testo inviatovi che sotto riporto, è transitato sul sito del Gruppo ma non nella mail a Voi indirizzata. Come si evidenzia concerne comunicazioni importanti riguardo la modalità di iscrizione al pranzo di cui trattasi. La distanza chilometrica stradale Civitavecchia-Tuscania andata/ritorno è circa 80 chilometri.

 

Le Necropoli che visiteremo sono poste entro una vasta proprietà privata, per cui verremo guidati direttamente dal proprietario sui siti. Per intervenire all’escursione è necessario inviare una mail per la prenotazione “pranzo”al sottoscritto, indicando il numero delle persone che parteciperanno, ed eventuali preclusioni su un menù classico. Ciascuno può subito inviare l’adesione al mio indirizzo di posta elettronico vanivani@alice.it  Il pagamento del ristorante avverrà solamente il giorno 8 ottobre stesso. Entro il 25 settembre le prenotazioni si riterranno consolidate e, pertanto, eventuali defezioni, oltre la predetta data, se il ristoratore pretenderà un risarcimento, obbligheranno al pagamento di quanto richiesto.

Di nuovo saluti. Ivano




DATA: 13 Aug 2017

OGGETTO: Comunicazioni ad i Tiburziani di iniziative di enti ed assoc

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Da Cordelli Maria Grazia (Sempre Lei .....!!!).

Ma la proposta é davvero allettante .... accorrete numerosi tiburziani ....  Ivano

 

Da: SABAP-RM-MET - SERVIZIO DI COMUNICAZIONE COL PUBBLICO
Inviato: giovedì 10 agosto 2017 10.04
Oggetto: Civitavecchia (Rm). Mostra Traiano Optimus Princeps. I porti
dell'imperatore. (5 agosto-8 ottobre 2017)

Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio
per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo
e l’Etruria meridionale

Mostra
“Traiano Optimus Princeps
I Porti dell’imperatore”
5 agosto-8 ottobre 2017
Calata Principe Tommaso-Antica Rocca. Porto storico di Civitavecchia


[cid:ii_j639zjyw0_15dc0cb870344d10]

Il 2017 è l’anniversario di morte dell’Imperatore Traiano, fondatore del
porto di Civitavecchia e, per celebrare quest’anniversario, la
Soprintendenza e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro
Settentrionale, in collaborazione con il Parco Archeologico di Ostia
Antica e con la Sapienza-Università di Roma, hanno organizzato dal 5
agosto 2017 la mostra “Traiano Optimus Princeps. I porti dell’imperatore”
nei suggestivi locali dell’Antica Rocca del porto di Civitavecchia.
L’esposizione, aperta al pubblico sino al prossimo 8 ottobre, si articola
in un percorso di quattro sezioni incentrate sulla vita dell’Imperatore;
sui porti di Civitavecchia e di Ostia; sulle città di Centumcellae e della
medievale Cencelle; sui commerci e le rotte marittime del Mediterraneo,
con splendidi reperti provenienti anche dal Museo Nazionale Romano e dal
Polo Museale del Lazio. Un focus innovativo e completo sull’epoca
traianea, arricchito da pannelli illustrativi e apparati multimediali che
guidano il pubblico attraverso le trasformazioni del Porto di
Civitavecchia fino al moderno assetto, successivo ai bombardamenti della
Seconda Guerra Mondiale.

L’Antica Rocca, scrigno della mostra, è una delle più importanti
testimonianze storico-archeologiche di Civitavecchia, sorta dopo il X
secolo come nucleo fortificato ad opera dei feudatari che si contendevano
il possesso della fascia costiera. Da alcuni anni, i locali al piano terra
dell’Antica Rocca sono stati riqualificati e convertiti per ospitare
eventi di vario genere, legati alle attività del porto. L’intero programma
rientra nel progetto di valorizzazione del porto storico previsto dal
nuovo Piano Regolatore Portuale che vede la creazione di uno stretto
rapporto tra il porto e il territorio. Il percorso espositivo è in
perfetta sintonia con le strutture che lo ospitano, creando continui
rimandi tra il “contenitore” e il “contenuto”.

Info e prenotazioni:
La mostra è aperta tutti i giorni
Dal lunedì al venerdì: ore 10.00 - 18.00; Sabato e Domenica: ore
10.00-13.00 e 18.00-22.00
Pellicano Tour: mobile: 347/8125269

Email: mostratraiano.civitavecchia@gmail.com<mailto:mostratraiano.civitav
ecchia@gmail.com>

www.sabap-rm-met.beniculturali.it<http://www.sabap-rm-met.beniculturali.i
t/>
www.portidiroma.it<http://www.portidiroma.it/




DATA: 09 Aug 2017

OGGETTO: Iniziative di amici Tiburziani ....

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani

                               Vi trascrivo l'invito  della Soprintendenza "Una notte di San Lorenzo a Cerveteri", dove astronomia ed archeologia vanno a "braccetto", un'accoppiata davvero interessante ed istruttiva. Il Tiburzi non organizza "gruppi" per l'occasione. Ognuno, se interessato, dovrà muoversi per proprio conto. Ivano - Buon Ferragosto ..... 

**************************************************************

Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio

per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo

e l’Etruria meridionale

 

 

Per Notti d’estate

 

La notte di San Lorenzo a Cerveteri

Apertura straordinaria della Tomba dei Rilievi e osservazione delle stelle

 

Giovedì 10 agosto 2017, ore 20.00-23.00

Necropoli della Banditaccia di Cerveteri(Rm), Piazzale Mario Moretti

Nella “notte delle stelle cadenti” a Cerveteri, presso il sito Unesco della Banditaccia, una magica serata d’estate: installazioni luminose, osservazione delle stelle e dei pianeti, visite guidate con la possibilità di accedere all’interno della Tomba dei Rilievi. L’ipogeo risale alla fine del IV sec. a.C. e rappresenta uno dei capolavori assoluti dell’arte antica. Per motivi di sicurezza la tomba sarà accessibile solo ai visitatori muniti di prenotazione dalle ore 20:00 alle ore 22:30 (ultimo ingresso).

All’evento parteciperanno anche alcuni ceramisti locali che illustreranno le principali tecniche antiche della lavorazione dell’argilla. Un’occasione unica e imperdibile!

 

Informazioni e prenotazioni: PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA. Info 0699552637 (Punto Informazioni Turistiche dalle ore 9:00 alle 12:30) 0699552876 (dalle 15:30 alle 18:30).

 

Email: prenotazioni@artemideguide.it

 

www.comune.cerveteri.rm.it

www.sabap-rm-met.beniculturali.it

 

  @SoprArcheologia             @SoprArcheologia             @soprarcheologia

 

#Cerveteri #nottidestate #nottidestatetruria #nottedisanlorenzo #tombadeirilievi

 

 

 

Ufficio Promozione

Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio

per l'area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l'Etruria meridionale

Palazzo Patrizi Clementi Via Cavalletti, 2 - 00186 Roma -Tel. 06.67233000

 

 

 




DATA: 03 Aug 2017

OGGETTO: Invito al Museo Etrusco di Villa Giulia ed a Villa Poniatows

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori Tiburziani,

                                           mi é gradito rivolgerVi l'invito allegato, alle "Sere d'Estate: Tema a Spasso nel Tempo c/o Museo Etrusco di Villa Giulia - Villa Poniatowski " - Sabato 5 agosto p.v. dalle 19.30 alle 22.30, inviatoci dalla Tiburziana Maria Grazia.




DATA: 12 Jul 2017

OGGETTO: Collaborazione con altre Associazioni storiche e culturali

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Tiburziani, Vi "giro" l'invito pervenutomi  dal G.A.T.C.  "Volontari per l'Archeologia e per i Beni Culturali" - Santa Marinella/Santa Severa, Direttore Dott. Flavio Enei - Segretario Gen. Pierluigi Saladini (Ex Tiburziano)

 

 

Conferenze scientifico-divulgative (XVI edizione)

14 luglio – 29 settembre 2017

Castello di Santa Severa –ore 21.15

 

PROGRAMMA

Venerdì 14 luglio

 “La moneta imperiale romana come strumento di propaganda”

Dott. Fiorenzo Catalli

(già Direttore del Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze)

 

Venerdì 21 luglio

“Roma nel Lazio: esperimento di conquista”

Prof. Paolo Carafa

(Università La Sapienza di Roma)

 

Mercoledì 2 Agosto

Marmi sommersi: la vita subacquea dei reperti archeologici”
Dott.ssa Sandra Ricci (Laboratorio di indagini biologiche dell'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ISCR), Prof.ssa Barbara Davidde Petriaggi (Direttrice Nucleo per gli Interventi di Archeologia Subacquea dell'ISCR - Università degli Studi di Roma Tre).

 

Venerdì 18 agosto

“Storia e archeologia del castello di Santa Severa. Il racconto nel nuovo Museo del Castello”

Dott. Flavio Enei

(Direttore Museo Civico di Santa Marinella “Museo del Mare e della Navigazione Antica”)

 

Venerdì  25 agosto

                         Il quartiere cerimoniale di Pyrgi: nuovi dati dalle ricerche in corso

Prof.ssa Laura Michetti, Dott.ssa Barbara Belelli Marchesini

(Università La Sapienza di Roma)

 

Venerdì 1 settembre

“Capolavori dai mari italiani. Storie e retroscena di straordinarie scoperte subacquee”

Dott. Stefano Alessandrini

(Consulente avvocatura dello Stato – MIBACT)

 

Venerdì 8 settembre

“Il patrimonio culturale subacqueo della Sicilia”

Prof. Sebastiano Tusa

(Soprintendente della Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia)

Venerdì 15 settembre

“Archeologia dell’acqua: opere idrauliche etrusche e romane a Cerveteri e nel suo territorio”

Dott. Vincenzo Bellelli

(Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico – CNR)

 

Venerdì 22 settembre

“Castrum Novum: relazione della campagna di scavi 2017

Flavio Enei (Museo Civico S. Marinella), Sara Nardi Combescure (Università di Amiens), Grégoire Poccardi (Università di Lille3), Rossella Zaccagnini (Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale)

 

Venerdì 29 settembre

“Una villa romana semisommersa nel lago di Bracciano:

Vigna Orsini dalla fase tardo repubblicana al sepolcreto tardo antico”

Prof. Giuseppe Cordiano

(Università degli Studi di Siena)

 

 




DATA: 07 Jul 2017

OGGETTO: Inviti a Santa Marinella

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Direttamente dal Prof. Spinelli .....

 

Cari Amici

 

Sono lieto di estendervi questo invito dell'Hotel Le Najadi uno dei luoghi della DOLCE VITA dove Giorgio Bassani scrisse il GIARDINO DEI FINZI CONTINI, ed erano soliti ritrovarsi tantissimi scrittori, attori, registi e VIP italiani e stranieri quando Santa Marinella vera Perla del Tirreno faceva concorrenza a Saint Tropez e Sanremo.

 

 

 

 




DATA: 04 Jul 2017

OGGETTO: Manifestazioni Comune di Santa Marinella - Ed. Lucarini (Seg

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori  “Pazienti”Tiburziani,

                                                             l’invito alle manifestazioni in Santa Marinella 8/7-  15/7 – 22/7, allegato alla mail odierna, edito in  formato PDF, per alcuni carissimi amici non è stato possibile visualizzarlo per problemi di linguaggio informatico. Provvedo, per loro e per quanti altri avessero avuto le stesse difficoltà, a trascriverne le parti più salienti. Si tratta di “inviti” a partecipare, gratuitamente, a presentazioni di opere letterarie di un certo rilievo culturale.

                                     Un caro saluto ….. Ivano

 

 

PARCO SPORTING CLUB – VIA AURELIA 487 SANTA MARINELLA

INGRESSO LIBERO E DRINK

Presentano G. Sanzotta – L. Lucarini

Tre incontri “APERITIVO CON L’AUTORE”

***********

SABATO 8 LUGLIO 2017 – ORE 18

Domenico Fisichella “Sovranità e Diritto Naturale” ed. Pagine

 

***********

 

SABATO 15 LUGLIO 2017 – ORE 18

Marina Ripa di Meana: “Colazione al Grand Hotel, Moravia, Parise e la mia Roma Perduta”, ed. Mondadori.

 

***********

SABATO 22 LUGLIO 2017 – ORE 18

Marcello Veneziani: “Alla Luce del Mito”, ed. Marsilio.

 

***********

 




DATA: 04 Jul 2017

OGGETTO: Invito del Comune i Santa Marinella a Conferenza

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani, vi giro l'invito del Prof. Spinelli ad intervenire - sabato 8 luglio ore 18 - ad una interessante conferenza, promossa dal Comune di Santa Marinella. Un caro saluto a Voi tutti ... Ivano




DATA: 23 Jun 2017

OGGETTO: Lumacaca in Santa Marinella 30-06-2017

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Tiburziani ... "giugno", tempo di lumacate!!! Ma non piove da mesi e le lumache non escono dai loro nascondigli ed allora come si fa?. La soluzione del problema ce la offrono Massimo e Patrizia di Santa Marinella - TIBURZIANI DOC -. Il 30 giugno - ALLE ORE 21.00, con soli 15 euro a persona, TUTTI AL PARCO MARTIRI DELLE FOIBE VIA VALDAMBRINI - SANTA MARINELLA, per un menù completo,  tra cui anche un piatto di gustose lumache. Il programma ve lo spedisco in allegato. L'associazione no-profit "Stella Polare", organizzatrice dell'evento, devolve il ricavato in beneficenza. Cosa devo aggiungere ....  a, un caro saluto a tutti ..., Ivano

23-06-2017




DATA: 22 Jun 2017

OGGETTO: Santa Marinella - Mostra Marconiana "Santa Marinella - Santa

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Signori, su segnalazione del Prof. Livio Spinelli di Santa Marinella vi trasmetto la locandina-invito alle interessanti manifestazioni indette per commemorare il Grande Guglielmo Marconi, che si terranno in Santa Marinella e Santa Severa, nel periodo 23/6/2917 - 02/07/2017. Un caro saluto e buone ferie .... Ivano del Tiburzi.




DATA: 09 Jun 2017

OGGETTO: Iniziative di amici Tiburziani - Anna Wapercoska - Salvator

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                                   DOMENICA 11 GIUGNO – ORE 18.00, presso la Sala Teatro della Parrocchia “San Giuseppe” di S.Marinella – Via della Libertà 19 -  per iniziativa della Caritas locale – Idee in Movimento “Associazioni no-profit”, verrà presentata la Commedia:

 

“E’ una caratteristica di famiglia” di Ray Cooney

Ingresso euro 5,00

 

a cura dei Ragazzi del “Laboratorio Teatrale Jolanda’s Boys.

 

Saluti … Vanì.  9-06-2017




DATA: 13 May 2017

OGGETTO: Ultima uscita Settembre 2016 - maggio 2017

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

TREKKING TIBURZI - CIVITAVECCHIA

PARCO UCCELLINA

Note uscita 21-05-2017

PARTENZA AUTO PROPRIE ORE 8.00 PARK. TRIBUNALE CIVITAVECCHIA

Percorso A2 Torre di Castel Marino e di Collelungo

*************

Il Parco è aperto tutto l'anno, tutti i giorni della settimana. Prima di entrare è necessario acquistare i biglietti di ingresso presso il Centro Visite. Gli itinerari possono essere percorsi sia singolarmente che in gruppo, accompagnati o meno da una guida, in base al periodo dell'anno.

L’obbligo di servirsi di una guida scatta, per gruppi oltre le 20 unità, imposto dall’Ente Parco. Tale imposizione comporta un onere aggiuntivo al biglietto di ingresso, oltre dover seguire pedissequamente la persona designata con conseguenti limitazioni. Le guide del Tiburzi hanno buona conoscenza dei sentieri del Parco, è inutile richiederne una. Bisogna evitare, nell’ambito della  biglietteria, di lasciar trapelare di far parte di un gruppo numeroso.

Giunti alla Sede dell’Ente Parco occorre munirsi del biglietto di ingresso al Parco della Maremma comprensivo del trasporto pullman già convalidato ed acquistabile presso la biglietteria del centro visite in loc. Alberese, quindi appena giunti al parcheggio, occorre subito recarsi negli uffici preposti e fare il biglietto, per poter salire tutti insieme nell’unico pullman da c.a. 50 posti. L’automezzo ogni mezz’ora, circa, compie un giro completo da Alberese al punto partenza escursioni entro il Parco, ed è attivo fino alle ore 17 c.a.

Si consiglia di …

·         Calzare scarponi da trekking o comunque scarpe comode e chiuse.

·         Portare acqua da bere, un k-way, un cappello, oltre naturalmente al pranzo al “sacco”…

·         In questo periodo anche un telo od asciugamani per stendersi sulla spiaggia

Come comportarsi

 

·         Rimanere sui sentieri indicati e seguire le indicazioni delle guide.

·         Rispettare le piante, gli animali e l’ambiente e non portare via nulla di ciò che s’incontra lungo i sentieri.

·         Evitare di creare rumori

·         Non disturbare gli animali selvatici e non dar loro cibo. Questa pratica può provocare la trasmissione di patologie, creare dipendenza di alcuni individui dall'uomo e interferire nei cuccioli con il processo di apprendimento che li rende in grado di procacciarsi il cibo autonomamente. Per l'uomo esiste inoltre il concreto pericolo di ricevere morsi (anche involontari) con possibile trasmissione di patologie.

·         Non lasciare rifiuti.

·         Non fumare lungo gli itinerari.

·         Non accendere fuochi perché oltre ad essere vietato, può essere molto pericoloso.

·         Non introdurre animali domestici, anche se al guinzaglio. La loro presenza può essere fonte di disturbo, diretta o indiretta, per molte specie di fauna selvatica. Alcune patologie "fisiologicamente" presenti nelle popolazioni selvatiche possono inoltre essere trasmesse al cane mediante escreti eventualmente presenti sul terreno o sulla vegetazione.

PER RAGGIUNGERE ALBERESE – SEDE DEL PARCO – SI PERCORRE L’A12 E L’AURELIA VERSO GROSSETO. SI ESCE A DESTRA DELLA CONSOLARE DOPO CIRCA 90 KM. E CI SI DIRIGE VERSO LA CITTADINA. POCO FUORI DI ESSA SI TROVA IL PARCHEGGIO E LA BIGLIETTERIA IN ARGOMENTO.

PERCORRENDO L’AURELIA SI CORRE IL RISCHIO DI MULTE PER ECCESSO DI VELOCITA’, SI INCONTRANO DISPOSITIVI FISSI E MOBILI. PER EVITARE SPIACEVOLI INCONVENIENTI E’ OPPORTUNO VIAGGIARE ALLA VELOCITA’ IMPOSTA DALLA SEGNALETICA STRADALE (90 KM. – 70 KM ETC.)

 

Un caro saluto a tutti …, partecipanti e non, Vanì  del Tiburzi 12-05-2017




DATA: 12 May 2017

OGGETTO: Ultima uscita stagione sett/2016-maggio/2017

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

TREKKING TIBURZI - CIVITAVECCHIA

PARCO UCCELLINA

Note uscita 21-05-2017

PARTENZA AUTO PROPRIE ORE 8.00 PARK. TRIBUNALE CIVITAVECCHIA

Percorso A2 Torre di Castel Marino e di Collelungo

*************

Il Parco è aperto tutto l'anno, tutti i giorni della settimana. Prima di entrare è necessario acquistare i biglietti di ingresso presso il Centro Visite. Gli itinerari possono essere percorsi sia singolarmente che in gruppo, accompagnati o meno da una guida, in base al periodo dell'anno.

L’obbligo di servirsi di una guida scatta, per gruppi oltre le 20 unità, imposto dall’Ente Parco. Tale imposizione comporta un onere aggiuntivo al biglietto di ingresso, oltre dover seguire pedissequamente la persona designata con conseguenti limitazioni. Le guide del Tiburzi hanno buona conoscenza dei sentieri del Parco, è inutile richiederne una. Bisogna evitare, nell’ambito della  biglietteria, di lasciar trapelare di far parte di un gruppo numeroso.

Giunti alla Sede dell’Ente Parco occorre munirsi del biglietto di ingresso al Parco della Maremma comprensivo del trasporto pullman già convalidato ed acquistabile presso la biglietteria del centro visite in loc. Alberese, quindi appena giunti al parcheggio, occorre subito recarsi negli uffici preposti e fare il biglietto, per poter salire tutti insieme nell’unico pullman da c.a. 50 posti. L’automezzo ogni mezz’ora, circa, compie un giro completo da Alberese al punto partenza escursioni entro il Parco, ed è attivo fino alle ore 17 c.a.

Si consiglia di …

·         Calzare scarponi da trekking o comunque scarpe comode e chiuse.

·         Portare acqua da bere, un k-way, un cappello, oltre naturalmente al pranzo al “sacco”…

·         In questo periodo anche un telo od asciugamani per stendersi sulla spiaggia

Come comportarsi

 

·         Rimanere sui sentieri indicati e seguire le indicazioni delle guide.

·         Rispettare le piante, gli animali e l’ambiente e non portare via nulla di ciò che s’incontra lungo i sentieri.

·         Evitare di creare rumori

·         Non disturbare gli animali selvatici e non dar loro cibo. Questa pratica può provocare la trasmissione di patologie, creare dipendenza di alcuni individui dall'uomo e interferire nei cuccioli con il processo di apprendimento che li rende in grado di procacciarsi il cibo autonomamente. Per l'uomo esiste inoltre il concreto pericolo di ricevere morsi (anche involontari) con possibile trasmissione di patologie.

·         Non lasciare rifiuti.

·         Non fumare lungo gli itinerari.

·         Non accendere fuochi perché oltre ad essere vietato, può essere molto pericoloso.

·         Non introdurre animali domestici, anche se al guinzaglio. La loro presenza può essere fonte di disturbo, diretta o indiretta, per molte specie di fauna selvatica. Alcune patologie "fisiologicamente" presenti nelle popolazioni selvatiche possono inoltre essere trasmesse al cane mediante escreti eventualmente presenti sul terreno o sulla vegetazione.

PER RAGGIUNGERE ALBERESE – SEDE DEL PARCO – SI PERCORRE L’A12 E L’AURELIA VERSO GROSSETO. SI ESCE A DESTRA DELLA CONSOLARE DOPO CIRCA 90 KM. E CI SI DIRIGE VERSO LA CITTADINA. POCO FUORI DI ESSA SI TROVA IL PARCHEGGIO E LA BIGLIETTERIA IN ARGOMENTO.

PERCORRENDO L’AURELIA SI CORRE IL RISCHIO DI MULTE PER ECCESSO DI VELOCITA’, SI INCONTRANO DISPOSITIVI FISSI E MOBILI. PER EVITARE SPIACEVOLI INCONVENIENTI E’ OPPORTUNO VIAGGIARE ALLA VELOCITA’ IMPOSTA DALLA SEGNALETICA STRADALE (90 KM. – 70 KM ETC.)

 

Un caro saluto a tutti …, partecipanti e non, Vanì  del Tiburzi 12-05-2017




DATA: 12 May 2017

OGGETTO: Ultima uscita stagione sett/2016-maggio/2017

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

TREKKING TIBURZI - CIVITAVECCHIA

PARCO UCCELLINA

Note uscita 21-05-2017

PARTENZA AUTO PROPRIE ORE 8.00 PARK. TRIBUNALE CIVITAVECCHIA

Percorso A2 Torre di Castel Marino e di Collelungo

*************

Il Parco è aperto tutto l'anno, tutti i giorni della settimana. Prima di entrare è necessario acquistare i biglietti di ingresso presso il Centro Visite. Gli itinerari possono essere percorsi sia singolarmente che in gruppo, accompagnati o meno da una guida, in base al periodo dell'anno.

L’obbligo di servirsi di una guida scatta, per gruppi oltre le 20 unità, imposto dall’Ente Parco. Tale imposizione comporta un onere aggiuntivo al biglietto di ingresso, oltre dover seguire pedissequamente la persona designata con conseguenti limitazioni. Le guide del Tiburzi hanno buona conoscenza dei sentieri del Parco, è inutile richiederne una. Bisogna evitare, nell’ambito della  biglietteria, di lasciar trapelare di far parte di un gruppo numeroso.

Giunti alla Sede dell’Ente Parco occorre munirsi del biglietto di ingresso al Parco della Maremma comprensivo del trasporto pullman già convalidato ed acquistabile presso la biglietteria del centro visite in loc. Alberese, quindi appena giunti al parcheggio, occorre subito recarsi negli uffici preposti e fare il biglietto, per poter salire tutti insieme nell’unico pullman da c.a. 50 posti. L’automezzo ogni mezz’ora, circa, compie un giro completo da Alberese al punto partenza escursioni entro il Parco, ed è attivo fino alle ore 17 c.a.

Si consiglia di …

·         Calzare scarponi da trekking o comunque scarpe comode e chiuse.

·         Portare acqua da bere, un k-way, un cappello, oltre naturalmente al pranzo al “sacco”…

·         In questo periodo anche un telo od asciugamani per stendersi sulla spiaggia

Come comportarsi

 

·         Rimanere sui sentieri indicati e seguire le indicazioni delle guide.

·         Rispettare le piante, gli animali e l’ambiente e non portare via nulla di ciò che s’incontra lungo i sentieri.

·         Evitare di creare rumori

·         Non disturbare gli animali selvatici e non dar loro cibo. Questa pratica può provocare la trasmissione di patologie, creare dipendenza di alcuni individui dall'uomo e interferire nei cuccioli con il processo di apprendimento che li rende in grado di procacciarsi il cibo autonomamente. Per l'uomo esiste inoltre il concreto pericolo di ricevere morsi (anche involontari) con possibile trasmissione di patologie.

·         Non lasciare rifiuti.

·         Non fumare lungo gli itinerari.

·         Non accendere fuochi perché oltre ad essere vietato, può essere molto pericoloso.

·         Non introdurre animali domestici, anche se al guinzaglio. La loro presenza può essere fonte di disturbo, diretta o indiretta, per molte specie di fauna selvatica. Alcune patologie "fisiologicamente" presenti nelle popolazioni selvatiche possono inoltre essere trasmesse al cane mediante escreti eventualmente presenti sul terreno o sulla vegetazione.

PER RAGGIUNGERE ALBERESE – SEDE DEL PARCO – SI PERCORRE L’A12 E L’AURELIA VERSO GROSSETO. SI ESCE A DESTRA DELLA CONSOLARE DOPO CIRCA 90 KM. E CI SI DIRIGE VERSO LA CITTADINA. POCO FUORI DI ESSA SI TROVA IL PARCHEGGIO E LA BIGLIETTERIA IN ARGOMENTO.

PERCORRENDO L’AURELIA SI CORRE IL RISCHIO DI MULTE PER ECCESSO DI VELOCITA’, SI INCONTRANO DISPOSITIVI FISSI E MOBILI. PER EVITARE SPIACEVOLI INCONVENIENTI E’ OPPORTUNO VIAGGIARE ALLA VELOCITA’ IMPOSTA DALLA SEGNALETICA STRADALE (90 KM. – 70 KM ETC.)

 

Un caro saluto a tutti …, partecipanti e non, Vanì  del Tiburzi 12-05-2017




DATA: 08 May 2017

OGGETTO: Uscita 21-05-2017 - Parco Uccellina

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Caro Tiburziano ... di seguito alla mail inviata con sistema automatico, preciso che l'uscita in argomento é fissata per domenica 21 maggio 2017, cosa già nota, del resto (ma le precisazioni non risultano mai di troppo!!!). Purtroppo i meccanismi informatici hanno trascurato di "trasportare" la data di effettuazione dell'escursione, ora indicata (21 maggio 2017 comunque!)! Un caro saluto .... Vanì 08-05-2017 ore 9.54




DATA: 05 May 2017

OGGETTO: Uscita 7/5/2017 - Lubriano/Calanchi Civita

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,  

                               la variabilità del tempo prevista nella giornata di domenica 7/5 potrebbe imporre qualche riserva, pertanto, con comunicazione analoga, inviata nei tempi brevi, potrei indicarvi lo spostamento dell’uscita alla domenica successiva (14/5). Esorto quindi a controllare la posta elettronica in tal senso. Un caro saluto Vanì 05-05-2017 – ore 8,40




DATA: 25 Apr 2017

OGGETTO:

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ATTENZIONE - COMUNICATO IMPORTANTE

 

VARIAZIONE DATA USCITA

 

L’escursione nella Valle dei Calanchi prevista per il 21/5/2017 è anticipata a

 

Domenica 7 maggio  2017

Luoghi di visita …

“LE VALLI DEI CALANCHI – TRA LUBRIANO E CIVITA DI BAGNOREGIO”

Partenza ore 8.30 dal parcheggio del Tribunale

Percorrenza auto: Civitavecchia – Lubriano e ritorno Km. complessivi 190 c.a. 

Escursione: Km. 6 c.a.

Caratteristiche: Difficoltà “medio-alta” – SUL PERCORSO SONO PRESENTI UN PAIO DI SALITE IMPEGNATIVE. Utili bacchette e scarpe da trekking. Un guado superabile senza ausilio di stivali!

… dalla ridente e panoramica cittadina di Lubriano, con vista laterale sulla Civita si scende fino a raggiungere il Torrente Chiaro. Si risale il colle fino a raggiungere il crinale per portarsi sullo sperone di tufo del Montaione. Da qui si segue un percorso del tipo a “traversata” fino verso la meta, il Belvedere di Pianale. Si costeggiano i più bei calanchi della Valle fino a raggiungere il punto panoramico, in fondo alla Valle. Sosta pranzo. Si ritorna sul sentiero per tornare alle macchine. Nel pomeriggio si può raggiungere Civita di Bagnoregio, ma ciascuno a titolo personale. Tenendo presente che è previsto un biglietto di accesso di un paio di euro cad., si parcheggia con difficoltà nei pressi di Bagnoregio, dove partono le camminate per raggiungere la Civita.

Vanì, 25-04-2017

------------------




DATA: 11 Apr 2017

OGGETTO: Comunicazioni ad i Tiburziani

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

                                   giunti quasi al termine della stagione escursionistica “Autunno 2016/primavera 2017” colgo l’occasione per augurare a tutti voi, ed ai vostri familiari, una Buona Pasqua 2017 e per  trascrivere di seguito i restanti impegni del Gruppo:

-          Civita di Bagnoregio 21-05-2017 (da confermare).

-          Uscita di giorni tre, compresi nell’arco di tempo “20 – 21 – 22 – 23 giugno p.v.”. (da confermare).            

Ivano 09-04-2017




DATA: 07 Apr 2017

OGGETTO: Collaborazione con altre Associazioni storiche e culturali

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ArchèoTheatron Cerveteri – Extramoenia Siracusa

Comune di Cerveteri – Assessorato allo Sviluppo sostenibile

 

comunicato stampa

 

CERVETERI – SULLA STRADA DEGLI ETRUSCHI

Project work “Tra Archeologia, Arte e Cultura”

 

Sala Ruspoli dal 10 al 22 aprile

 

Lunedì 10 aprile con l’inaugurazione della mostra “Incontro con gli etruschi” dell’artista Lorenza Altamore e la presentazione di Enzo Dall’Ara prenderà il via a Cerveteri una kermesse di 12 giorni

ideata e diretta dall’attore regista Agostino De Angelis e organizzato dall’ Associazione Culturale ArchéoTheatron di Cerveteri in collaborazione con l’Associazione ExtraMoenia di Siracusa. Si tratta di un amplissimo progetto artistico-culturale denominato “Sulla strada degli Etruschi”, che comprende una serie di incontri, convegni, conferenze, spettacoli, presentazioni di libri, e visite guidate teatralizzate.

 

Lorenza Altamore, in onore degli etruschi ha realizzato questa mostra, è promossa dal Comune di Cerveteri nella persona dell’Assessore allo Sviluppo Sostenibile, Lorenzo Croci, dove esporrà incisioni su gesso, opere bidimensionali e tele e sculture, in terracotta patinata, evocanti le maggiori divinità etrusche.

Martedì 11 aprile alle ore 17.30 il ciclo dei convegni alla Sala Ruspoli inizierà con la conferenza del prof. Livio Spinelli “Caere, Caerimonie e la Famiglia Julia” una carrellata storica a partire dall’origine del nome della città di Caere e i legami con la famiglia Julia, diventato nel tempo Cervetri e poi Cerveteri.

PROGRAMMA SALA G. RUSPOLI

 

INCONTRO CON GLI ETRUSCHI” MOSTRA dell’artista Lorenza Altamore

dal 10 al 22 Aprile 2017  ore  10.00-12.30 / 16.00-19.30 

 inaugurazione   10 Aprile 2017  ore  17.00  presentazione di Enzo Dall’Ara

 

11 Aprile 2017 ore 17.30

CONFERENZA   “Caere, Caerimoniae e la Familia Julia”  prof. Livio Spinelli 

 

 12 Aprile 2017 ore 17.30   

PRESENTAZIONE LIBRO   “3A:Arte, Amicizia, Amore”   del critico d’arte Enzo Dall’Ara 

 

20 Aprile ore 17.30

CONFERENZA “Siracusa e il Mondo Tirrenico” a cura del dott. Lorenzo Guzzardi 

Direttore del Polo Regionale di Siracusa per i siti culturali

 

21 Aprile 2017  ore 18.00

SPETTACOLO TEATRALE “Il Principe Galeotto” di e con Roberto Disma

Compagnia Teatro alla Lettera dell’Università degli Studi di Catania

  

VIA DEGLI INFERI - Necropoli Etrusca della Banditaccia (area esterna)

 

11 Aprile ore 10.30 -  19 Aprile ore 17.00 - 22 Aprile 2017 ore 10.30

 

VISITE GUIDATE TEATRALIZZATE  a cura del G.A.R. sezione di Cerveteri-Ladispoli

con la partecipazione degli studenti Ist. S. D’Acquisto di Cerveteri  e 

Accademia Balletto Siciliano di Antonio Lombardo

 

MUSEO NAZIONALE CERITE

 

13 Aprile 2017 ore 17.00                                     

CONFERENZA-SPETTACOLO

“Significati rituali delle sepolture a tumulo” prof.ssa. Carla Messerini                                                                                                                                                                                                                                                                         “La ritualità funeraria etrusca e le rampe dei tumuli nelle necropoli dell’antica Caere”

dott.ssa Patrizia Travagliati

 

18 Aprile 2017 ore 17.00

VISITA GUIDATA TEATRALIZZATA “Eufronio Racconta la Guerra di Troia”

Agostino De Angelis e G.A.R. sez. Cerveteri-Ladispoli

 

Il progetto proseguirà poi alla Biblioteca Comunale di Santa Marinella dal 26 al 5 maggio.




DATA: 03 Apr 2017

OGGETTO: Percorso stradale Civitavecchia - Cascate di Monte Gelato -

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Da Civitavecchia si raggiunge il Lago Bracciano tramite l’A12 – uscita Cerveteri (sosta caffè al semaforo). Giunti alla rotonda di Bracciano si va verso la cittadina ma alla prima traversa si prende a destra per Anguillara S. – da qui si va verso Trevignano, ma poco prima della cittadina si gira a destra per Roma (S.P. 4.). Poi per la Strada Prov.le 37 per girare a destra per via Valle Crocchietto (Cascate di Monte Gelato). Qui bisogna effettuare la “spola auto” con la periferia di Calcata. Questa sarà organizzata in funzione del numero dei partecipanti.  – Se il percorso non fosse semplice da seguire porsi dietro le auto di testa - ved. All. 3




DATA: 29 Mar 2017

OGGETTO: Variazione orario di uscita

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

"Cascate di Monte Gelato - Calcata" - Prossima escursione Gruppo Tiburzi.

Prendete nota che il 9 aprile 2017, l'orario  di partenza escursione  é stato anticipato di 30 minuti:ritrovo ore 7.45 partenza ore 8.00,ciò al fine di recuperare tempo utile.

Vanì 29-03-2017




DATA: 17 Mar 2017

OGGETTO: Integrazioni note uscita 26-03.2017

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

T R E K K I N G    T I B U R Z I

NOTE COMPLEMENTARI

ESCURSIONI VITOZZA GROTTE DEI TROGLODITI SORANO VIA CAVA SI SAN ROCCO

26 MARZO 2017

PERCORSO STRADALE …….

CIVITAVECCHIA – SAN QUIRICO (PER VITOZZA)

CV ZONA INDUSTRIALE – A12 – DIREZIONE MONTALTO – PRIMA DI MONTALTO SI GIRA A DS DIREZIONE CANINO-VALENTANO PER STRADA REGIONALE 312  CASTRENSE - SI SUPERA CANINO –  SI SUPERA VALENTANO E SI GIRA A SN X LATERA/PITIGLIANO SEMPRE SR 312 -  IN PROSSIMITA’ DI LATERA SI GIRA A SN PER SORANO/PITIGLIANO IMBOCCANDO LA STRADA REGIONALE 74 – IN LOCALITA’ LA ROTTA SI GIRA A DS X SAN QUIRICO/SORANO – RAGGIUNTA SAN QUIRICO SOSTIAMO  AL CENTRO PAESE BAR PER CAFFE’ – POI SI RIPARTE IN MACCHINA PER LA CHIESA-CAMPO SPORTIVO DEL PAESE OVE C’E’ IL PARCHEGGIO E L’INIZIO ESCURSIONE PER IL PARCO VITOZZA – ALLE ORE 12.30/13.00 PRANZO AL SACCO NEL PARCO.

 

AL TERMINE DEL PRANZO NEL PRIMO POMERIGGIO RIPRENDIAMO LE VETTURE PER RAGGIUNGERE SORANO “SECONDA ESCURSIONE

 

PERCORSO STRADALE …….

SAN QUIRICO – SORANO

ALL’USCITA DEL PAESE DI SAN QUIRICO SI GIRA A DS PER SORANO (KM. 3 C.A.) AL CENTRO DI SORANO SI PARCHEGGIA PER INIZIARE LA SECONDA ESCURSIONE – VIA CAVA DI SAN ROCCO.

 

PER IL RITORNO SI PUO’ PERCORRERE STRADA INVERSA OPPURE VISITARE SOVANA, PER POI PRENDERE LA STRADA PER PITIGLIANO ED ALL’USCITA DI PITIGLIANO IMBOCCARE LA STRADA PITIGLIANO-FARNESE-ISCHIA DI CASTRO – MONTALTO C. – CV….

Vanì, 17-03-2017

    

 

 

 




DATA: 16 Mar 2017

OGGETTO: Prossima uscita 26-03-2017 - Vitozza - Sorano - con rientro

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Escursione tra le citta’ del tufo

ABITATO PREISTORICO VITOZZA – FONTE DEL LENTE – SORANO PAESE  CAVA DI SAN ROCCO

 

26-03-2017

Giro Vitozza Km. 4,4Anello Via Cava di San Rocco Km. 4,00

(complessivi 9 km. c.a.)

 

Descrizione uscita:

Luogo ritrovo ed orari partenze invariate.

 

Difficoltà media

Possibilità di effettuare anche un solo tratto di Km. 4 c.a. Ma il percorso completo è particolarmente consigliato.

 

Naturalistica – archeologica di notevole impatto visivo

Presenza salite impegnative, qualcuna con precauzionale utilizzo di corde. Un guado superabile senza  bisogno di buste o stivali.

Consigliate bacchette da trekk . Pranzo al sacco.

 

Km. auto complessivi 189 c.a.

 

ENTRA ORA LEGALE

 




DATA: 10 Mar 2017

OGGETTO: MOSCA TERZA ROMA: UN PAPA RUSSO e i cavalli dei Cosacchi si

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

... Tiburziani  Vi giro l'invito del Prof. Spinelli, nostro iscitto che da tempo per dedicarsi a profondi studi storici ci ha "dimenticati", nella speranza di rivederlo, almeno una volta, tra noi. ... Vanì

 

CIVITAVECCHIA Lunedì 13 marzo, ore 17.00

 

UNITRE - via A.Frangipani 8 (traversa v.le Baccelli)

 

Prof. Livio Spinelli – V Lezione

        

       MOSCA TERZA ROMA: UN PAPA RUSSO e

i cavalli dei Cosacchi si abbevereranno nelle fontane di piazza S.Pietro

 

 

             Il prof. Livio Spinelli, lunedì 13 Marzo, alle ore 17.00 all’UNITRE, via A.Frangipani n.8 Civitavecchia, terrà la V lezione sul tema “MOSCA TERZA ROMA: UN PAPA RUSSO” e la profezia che “i cavalli dei Cosacchi si abbevereranno nelle fontane di piazza S.Pietro.”

Dostoevskij aveva scritto che “la vocazione della Russia sta nell'attendere il momento in cui la civiltà europea giungerà all'ultimo respiro”. Il primo a rivendicare apertamente il titolo di Terza Roma per la città di Mosca, nella seconda metà del Quattrocento, fu il principe Ivan III di Moscovia, che avendo sposato la nipote di Costantino XI, ultimo imperatore bizantino, si considerava a pieno titolo erede della dignità imperiale. La pretesa che Mosca fosse la nuova sede legittima dell'aquila bicipite poggiava anche su motivazioni religiose: i Russi diventavano i nuovi difensori della fede ortodossa non solo contro l'Islam ma anche contro il cattolicesimo romano, che a lungo aveva cercato di sottomettere le chiese orientali al principio della supremazia del Papato. Mosca ereditava dunque la stessa funzione spirituale che era stata di Bisanzio e il suo patriarcato acquisiva grande importanza e prestigio nel mondo ortodosso, anche se non arrivò mai ad esercitare una potestà esclusiva come quella del vescovo di Roma sulla chiesa occidentale. A rafforzare le rivendicazioni di Mosca contribuiva anche il fatto che la città, al pari di Roma e Costantinopoli, sorgeva su un complesso di sette colli: il suo destino era dunque inscritto nella sua stessa origine.

Nel XVI secolo un monaco russo, Filofej, coniò l’espressione “terza Roma” per indicare il ruolo spirituale assunto da Mosca, successivamente alla caduta di Costantinopoli (1453): «Due Rome sono cadute, quella di Pietro e di Bisanzio. La terza Roma (Mosca) rimane salda e non ve ne sarà una quarta».

  Ulteriori informazioni  su:  http://italyunzipped.blogspot.it/




DATA: 09 Mar 2017

OGGETTO: GRUPPO TIBURZI - ESCURSIONE A NORCHIA 12-03-2017

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

NORCHIA 12-03-2017                       

Signori Tiburziani,

                                               abbiamo accertato che il Biedano è guadabile con  buste di plastica edili robuste, da assicurare al ginocchio con elastici da ufficio. Meglio se ne portiate un paio di riserva ciascuno. Le stesse serviranno di nuovo nel primo pomeriggio per riguadare il Torrente. Se il Biedano avesse avuto una maggiore portata avremmo evitato di passarlo per andare a vedere la “Cava Buia”, un vero peccato!. La Necropoli, pur sempre affascinante, è invasa da vegetazione infestante e necessiterebbe di lavori di sfalciatura!

Dunque invariati luogo ed orario di ritrovo/partenza, aggiungiamo che verrà fatta una sosta “caffè/margherite” a Monte Romano, ove sarebbe opportuno distribuirsi tra i vari bar del luogo per evitare ingorghi e lunghe attese …

                Aggiungiamo che nel punto di sosta/partenza escursione di Norchia abbiamo notato a terra dei vetri di vetture infranti. Ragion per cui parcheggeremo due o trecento metri prima, ove la strada offre mero riparo ai malintenzionati. Quindi quando accenderò le luci lampeggianti della mia vettura, siete pregati di fare altrettanto per comunicare a quelli che ci seguono che è quello il luogo di sosta macchine. Avrete cura di accostarvi al margine della strada per lasciare spazio per il passaggio di altre macchine, evitando però tratti con cunetta! Comunque nella vostra vettura non lasciate niente in vista e né valori o documenti nel portabagagli. Dal parcheggio ci dirigeremo, con sollecitudine con zaini ed altro, verso l’accesso dell’area necropolare, per recuperare minuti preziosi.

                Aggiungo che occorre munirsi di un bustone di plastica (leggero) per riporre le buste edili bagnate nello zaino, utili per il secondo guado del pomeriggio o, e se ancora integre per altre necessità future. A parte il fatto di non poterle abbandonare nel bosco. Chi dispone di stivali alti (al ginocchio) può affrontare tranquillamente i passaggi nel Biedano.

                Quindi ci vediamo domenica …

                                                                             Vanì/9-03-2017

 




DATA: 01 Mar 2017

OGGETTO: Ciò che gli altri pensano di noi ....

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Cari Tiburziani,

                             il Signor Gobbi Franco mi segnala una particolare e simpatica recensione sul nostro sito e sulla nostra attività trekkistica, che voglio condividere con tutti voi. Sotto riporto l’articolo scritto per noi mentre chi volesse visitare i siti  di quell’Associazione:


http://www.arstum.it

e la pagina in cui parla del "Tiburzi" è:



http://www.arstum.it/links/storia-e-archeologia.htm

 

 

 

 

<="">

Escursioni

<=""> Gruppo trekking "Tiburzi"
Escursioni in terra d'Etruria. Questo sito web e gli animatori del gruppo meriterebbero il premio Nobel dell'escursionismo naturalistico e archeologico. Le loro numerose escursioni sono ben descritte quanto al percorso, con riferimenti precisi e cartine, senza dimenticare preziosi consigli per chi voglia ripercorrere le loro tracce. Non mancano commenti storici accurati, fotografie e note che segnalano ... il buon umore che prevale nella compagnia. Bravi!

Grazie Franco per l’utile segnalazione, ciò che hanno scritto di noi questi dell’Arstum è motivo di orgoglio per  tutto il Tiburzi … Ivano




DATA: 18 Feb 2017

OGGETTO: Percorso stradale Civitavecchia - Selva del Lamone (Farnese

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

PERCORSO STRADALE CIVITAVECCHIA- PUNTO PARTENZA ESCURSIONE “SELVA DEL LAMONE” FARNESE

-          Dal Park Tribunale CV alla Bretella zona industriale x l’A12/ Direzione Montalto  km. 34,800

-          Poco prima di Montalto C.  si gira a destra x strada regionale Castrense 312 si percorre per per km. 5,50

-          Al bivio Farnese-Ischia C,  si gira a sinistra per Strada Provinciale 106, per giungere ad Ischia C. dopo km. 23 c.a.

-          si prende x Farnese girando a sinistra x  strada provinciale 47 si supera Farnese direzione Pitigliano e dopo 6 km. c.a.  si devia a destra x la strada accesso Selva del Lamone (Accesso alla Selva nr. 4 Campo della Villa)

-           si percorrere detta strada per km. 2,800 e si giunge  al parcheggio inizio escursione.

 

(Km. complessivi percorsi 74 c.a.)

 

 

 




DATA: 14 Feb 2017

OGGETTO: FESTA DI CARNEVALE PER BAMBINI - S.MARINELLA 26-02-2017 - OR

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Signori Tiburziani,

domenica 26/02/2017, tutti i nonni all’escursione,

mentre i nipoti

tutti invitati alla festa di Carnevale in maschera

organizzata da Anna e Salvatore Pisano, alias Idee in Movimento,

“Tiburziani Doc”,

che si terrà dalle ore 15 in poi presso l’oratorio della Chiesa del Carmelo

di Santa Marinella

Musica, animazione e giochi

Premio alle migliori mascherine

Sono graditi dolci, pizzette, salatini e bibite

Non sono ammessi coriandoli e bombolette spay

Informazioni 338 - 9814875

 

Ingresso libero

Vanì-14-02-2017

 




DATA: 13 Feb 2017

OGGETTO: Prossima uscita 26/02/2017 - Selva del Lamone (Farnese) - lu

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

 

Cari Tiburziani,

                                la nostra prossima uscita è fissata per  domenica 26/02/2017 e ci vedrà numerosi tra i sentieri della famigerata “Selva del Lamone”, tra murce, pile e lacioni adornati di muschi e licheni.

L’escursione si snoda entro una vasta area vulcanica ove un'innumerevole moltitudine di piccoli crateri ha creato altrettante varietà di “fonni” (sfondi) “sparando” ad una certa distanza migliaia di brune rocce laviche,  tra cui si è impiantata una foresta di verdi latifoglie. Non da meno il sottobosco, di pungitopo ed agrifoglio, che lo adornano per quasi tutto l’anno.

Nella Selva gli alberi presentano rami contorti e tronchi sofferti, per lo sforzo di farsi strada tra le rocce per  guadagnare un posto al sole. Ma è questa caratteristica che la rende più bella ed affascinante. Per la facilità di perdersi dentro, tra murce invalicabili e dirupi di  pile, si è creata una certa oscura fama …

Sembra che Dante Alighieri, nel comporre la sua “Divina Commedia”, nel primo canto dell’inferno metaforicamente scrisse il famoso verso “ … mi ritrovai per una selva oscura perché la diritta via avevo smarrito …”, ispirandosi a questo luogo a lui noto, perché  la  fama di impenetrabilità del Lamone aveva varcato confini …!

Un po’ cattivello il nostro Dante nel dipingere la nostra Selva “oscura”. Il motivo di questo epiteto non va ricercato tanto lontano,  ed oltre a “Dante”, ci si è perduta dentro tanta gente comune e perfino il traduttore dell’Eneide di Virgilio, Annibal Caro ne fece le spese. Ma primo di tutti il Dio Ammone che, addentrandosi nel bosco per cercarvi bestiami dispersi, si perse anche lui e finora, per quanto ne sappiamo, non ne è ancora uscito. In compenso il luogo porta il suo nome.

 Per non impensierirvi più di tanto, vi assicuro che le nostre guide conoscono molto bene il Lamone e tutti i suoi più reconditi angoli. Non fosse altro perché Tiburziani” e si giovano dell’appoggio morale e della compiacenza di Domenichino Tiburzi che, del Lamone, era il re!!

Il pranzo è al sacco, che consumeremo tra i verdi prati di Pomonte, ove pascolano in libertà cavalli bradi dal manto baio e dove già in febbraio anemoni, primule e margherite hanno anticipato la loro primavera. Nel corso dell’escursione visiteremo, tra l’altro, la “Rosa Crepante”, l’abitato etrusco di Rofalco e la splendida tomba del Gottimo.

L’escursione, di Km. 9 c.a., si presenta di difficoltà media, pur priva di salite, per la presenza di rocce laviche sul sentiero che impongono un certo controllori appoggio.

Un arrivederci quindi al 26/2 – Ivano

o




DATA: 10 Feb 2017

OGGETTO: Modifica orario conferenza Prof. Spinelli

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

L'inizio della lezione è alle ore 18.00, 

 
(anziché le 17 come comunicato in precedenza)
 
Livio 
 
 
INVITO
 

CIVITAVECCHIA Lunedì 13 febbraio, ore 17.00

 

UNITRE - via A.Frangipani 8 (traversa v.le Baccelli)

 

Prof. Livio Spinelli – IV Lezione seconda parte

 

Papa Francesco, Donald Trump e Putin

LA 3^ GUERRA MONDIALE COMBATTUTA A TRATTI

 

“Scienza della Disinformazione e distrazione di massaLE ARMI SILENZIOSE”

 

Il prof. Livio Spinelli lunedì 13 febbraio, alle ore 17.00 all’UNITRE, via A.Frangipani n.8 Civitavecchia, terrà la IV, di 5 lezioni, sul confronto/scontro di idee di Papa Francesco, Putin e del neoeletto Presidente degli Stati Uniti Trump, affrontando la seconda parte del tema: “La 3^ GUERRA MONDIALE COMBATTUTA A TRATTI: Scienza della disinformazione e  distrazione di massa: LE ARMI SILENZIOSE”. Un’analisi ragionata sul fenomeno, ormai sotto gli occhi di tutti, dei moderni mezzi di comunicazione quale potente strumento non convenzionale, impiegato a largo raggio nel conflitto mondiale in corso. Già ai primi del ‘800 il banchiere Rothschild affermava"Datemi il controllo sulla moneta di un Paese, e non m’importa chi fa le leggi", da quel momento è iniziata una guerra silenziosa col fine di spostare la ricchezza nelle mani di pochi fortunati. Per quest’obiettivo, sono state create potenti, ma invisibili armi economiche, sottili e sofisticate, dette "armi silenziose" per controllare la gente a partire dalla disintegrazioni dei nuclei familiari e dalla scarsa qualità dell’istruzione.

Le ARMI SILENZIOSE: sotto il comando di un banchiere sparano byte manipolati da un programmatore di computer, invece di proiettili sparati dai cannoni sotto la guida di un generale dell'esercito. Esse apparentemente non provocano danni fisici ela gente non s’accorge d’essere attaccata e sottomessa. In realtà esse creano danni fisici e mentali, interferiscono con la vita sociale quotidiana, la gente s’accorge  che qualcosa non va, ma non sa come difendersi. Le armi silenziose sono applicate gradualmente, le persone si adeguano, si adattano e imparano a sopportare l’invasione nella loro vita fin quando la pressione (psicologica attraverso economica) diventa troppo grande e collassano. L'arma silenziosa è un tipo di arma biologica: attacca la vitalità, le opzioni, e la mobilità degli individui di una società, le sue fonti di energia naturale e sociale, e i suoi punti di forza e di debolezza fisici, mentali ed emozionali.

 

  Ulteriori informazioni  su:  http://italyunzipped.blogspot.it/

 




DATA: 09 Feb 2017

OGGETTO: Iniziative di amici Tiburziani ....

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Amici Tiburziani vi giro l'Invito del Prof. Sèpinelli, dall'oggetto meglio  sotto specificato, gli interessati possono intervenire alla conferemza di cui trattasi. Un saluto Ivano

 

CIVITAVECCHIA Lunedì 13 febbraio, ore 17.00

 

UNITRE - via A.Frangipani 8 (traversa v.le Baccelli)

 

Prof. Livio Spinelli – IV Lezione seconda parte

 

Papa Francesco, Donald Trump e Putin

LA 3^ GUERRA MONDIALE COMBATTUTA A TRATTI

 

“Scienza della Disinformazione e distrazione di massaLE ARMI SILENZIOSE”

 

Il prof. Livio Spinelli lunedì 13 febbraio, alle ore 17.00 all’UNITRE, via A.Frangipani n.8 Civitavecchia, terrà la IV, di 5 lezioni, sul confronto/scontro di idee di Papa Francesco, Putin e del neoeletto Presidente degli Stati Uniti Trump, affrontando la seconda parte del tema: “La 3^ GUERRA MONDIALE COMBATTUTA A TRATTI: Scienza della disinformazione e  distrazione di massa: LE ARMI SILENZIOSE”. Un’analisi ragionata sul fenomeno, ormai sotto gli occhi di tutti, dei moderni mezzi di comunicazione quale potente strumento non convenzionale, impiegato a largo raggio nel conflitto mondiale in corso. Già ai primi del ‘800 il banchiere Rothschild affermava"Datemi il controllo sulla moneta di un Paese, e non m’importa chi fa le leggi", da quel momento è iniziata una guerra silenziosa col fine di spostare la ricchezza nelle mani di pochi fortunati. Per quest’obiettivo, sono state create potenti, ma invisibili armi economiche, sottili e sofisticate, dette "armi silenziose" per controllare la gente a partire dalla disintegrazioni dei nuclei familiari e dalla scarsa qualità dell’istruzione.

Le ARMI SILENZIOSE: sotto il comando di un banchiere sparano byte manipolati da un programmatore di computer, invece di proiettili sparati dai cannoni sotto la guida di un generale dell'esercito. Esse apparentemente non provocano danni fisici ela gente non s’accorge d’essere attaccata e sottomessa. In realtà esse creano danni fisici e mentali, interferiscono con la vita sociale quotidiana, la gente s’accorge  che qualcosa non va, ma non sa come difendersi. Le armi silenziose sono applicate gradualmente, le persone si adeguano, si adattano e imparano a sopportare l’invasione nella loro vita fin quando la pressione (psicologica attraverso economica) diventa troppo grande e collassano. L'arma silenziosa è un tipo di arma biologica: attacca la vitalità, le opzioni, e la mobilità degli individui di una società, le sue fonti di energia naturale e sociale, e i suoi punti di forza e di debolezza fisici, mentali ed emozionali.

 

  Ulteriori informazioni  su:  http://italyunzipped.blogspot.it/

 




DATA: 08 Feb 2017

OGGETTO: LUNI SUL MIGNONE - 12-02-2017 - VARIAZIONI E NOTE

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

COMUNICAZIONI IMPORTANTI SULL’ESCURSIONE DI DOMENICA

12 FBBRAIO 2017

************************

LUNI SUL MIGNONE

 

 A seguito 2 verifiche effettuate in settimana, l’ultima in data odierna, è stata accertata la presenza di acqua piovana all’interno ed all’esterno della Galleria FS (primo tratto del sentiero) superabile soltanto con gli stivali, onde viene modificata l’escursione programmata come segue:

Partenza dal Casalone sulla Via del Marano (non più dalla Galleria FS), discesa fino ad intercettare il Fiume Mignone, passaggio sul Ponte di Ferro – Luni sul Mignone – Fontanile del Canalicchio – pranzo al sacco – grigliata – ritorno. Per la grigliata é necessario portare al seguito un po’ di carbonella, qualche accendino e possibilmente della diavolina.

Su alcune parti del primo tratto del percorso si troverà sicuramente fango per il passaggio di bestiame brado. Si rende quindi opportuno munirsi di due paia di scarpe. La diversa partenza (dal Casalone) comporta un tratto in discesa che poi percorreremo in salita a ritroso. Quindi l’escursione si presenterà ora non più “facile” ma di difficoltà media (adeguarsi!!!) di Km. 8 c.a. complessivamente.

La strada del Marano, passando da Allumiere, nel tratto iniziale presenta vistose pozzanghere, ed è opportuno affrontarla tranquillamente con le vetture!  

Non ci sono altre cose da dire, un arrivederci, ai più ardimentosi, a domenica. Ivano

08-02-2017

 




DATA: 23 Jan 2017

OGGETTO: Nuovo Sito del Gruppo

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Tiburziani,  

                                                  mi pervengono richieste sul nuovo sito, di recente messo in funzione ed in particolare sull'esatta dizione dello stesso per potervi accedere. Di seguito é indicato il link che potrete cliccare per poterlo visionare:

il link :

https://www.trekking-tiburzi-2016.it/

 Distinti saluti, Ivano
.

 

 




DATA: 23 Jan 2017

OGGETTO: 12-02-2017 = Escursione al Parco Archeologico di Luni sul Mi

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

v

Signori Tiburziani,

                                  domenica 12 febbraio p.v., ferme restando tutte le altre note indicazioni e prescrizioni del Gruppo, visiteremo il Parco Archeologico di Luni. Raggiungeremo il luogo passando per la strada del Marano, immettendoci poi in una galleria ferroviaria di c.a. 2 km (dove non transitano treni!). E' indispensabile portare al seguito una torcia elettrica, con pile nuove, per controllare dove si mettono i piedi al buio del tunnel!!! All'ora del pranzo verrà acceso un immane fuoco, per arrostire carni (tanto spiacente per i "vegani"), tempo permettendo.

L'ESCURSIONE NON PRESENTA DIFFICOLTA' PARTICOLARI!!

                                                                                                                                                  IVANO23 GENNAIO 2017

 

 




DATA: 19 Jan 2017

OGGETTO: Domenica 22-01-2017

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

Gentili Tiburziani,

                            il meteo é scienza prevista pertanto va preso con alcune riserve. Ma domenica sembrerebbe scongiurata la pioggia ed il freddo!

Quindi mi sento di non annullare l'uscita prevista.

Una volta non ero così titubante e con più decisione, forse grazie anche ad istinti più giovanili, gestivo le nostre uscite uscite fermamente prendendomi anche qualche responsabilità e riserva.

                          Mi scuso, per necessario panigirico a mia discolpa,  per dare, ai Tiburziani appuntamento alle 8.20 di domenica 22 gennaio. Note altre indicazioni (venite come credete meglio buste di plastica edili con laccio, stivali alla caviglie od al ginocchio, Kway ombrellini, non so darvi consiglio!) quindi ci vediamo al solito posto per la partenza.  Ivano




DATA: 12 Jan 2017

OGGETTO: ANELLO BLERA - BARBARANO - CANYON BIEDANO

ALLEGATO:

TESTO: (leggi tutto)

ANELLO BLERA – BARBARANO ROMANO – GOLE DEL BIEDANO ---------------------------------------------------- PERCORSO STRADALE: Civitavecchia – Monteromano – Stazione di Blera (parcheggio auto) si parte da qui per l’escursione. Escursione: Tratto sterrato sul percorso della vecchia ferrovia – fino alla Stazioncina di Bandita di Barbarano – Barbarano Romano (sosta caffè minuti 15). Si scende nel Canyon, percorso “Le mole” - l’escursione si conclude sul Ponte del Diavolo, (ex Via Clodia) nei pressi della Stazione ex ferrovia di Blera. Si rammenta la presenza di guadi, superabili con stivali e/o con buste di plastica edili (euro 1 al paio – si legano con uno spago al ginocchio!) Vanì, 11-01-2017



          


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